omeprazolo auro 14 capsule 20mg omeprazolo aurobindo pharma italia srl

Che cosa è omeprazolo auro 14cps 20mg?

Omeprazolo act.ptc capsule gastroresistenti prodotto da aurobindo pharma italia srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Omeprazolo act.ptc risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di inibitori della pompa protonica.
Contiene i principi attivi: omeprazolo
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ogni capsula contiene omeprazolo.
Codice AIC: 039758356 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Ulcere duodenali; ulcere gastriche benigne; esofagiti da reflusso; profilassi dell'esofagite da reflusso; sindrome di Zollinger-Ellison; trattamento di ulcere gastriche e duodenali correlate ai FANS; trattamento profilattico di ulcere gastriche e duodenali correlate ai FANS; trattamento sintomatico della malattia da reflusso gastroesofageo. In associazione a terapia antibatterica per l'eradicazione dell' Helicobacter pylori in pazienti affetti da ulcere peptiche associate a Helicobacter pylori.

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Posologia

Ulcere duodenali: 20 mg al giorno per 2-4 settimane. Ulcere gastrichebenigne: 20 mg al giorno per 4-(6)- 8 settimane. Esofagiti da reflusso: 20 mg al giorno per 4-8 settimane. Occorre osservare che in casi isolati di ulcere duodenali, ulcere gastriche benigne ed esofagite da reflusso il dosaggio puo' essere aumentato a 40 mg 1 volta al giorno. Lamonoterapia con omeprazolo nelle ulcere duodenali e gastriche benignedeve essere attuata soltanto quando la terapia di eradicazione dell' Helicobacter pylori non sia indicata o non abbia dato esito positivo. Bambini con eta' superiore ai 2 anni e adolescenti con esofagite severa da reflusso: l'esperienza clinica e' limitata. L'omeprazolo deve essere usato esclusivamente in bambini con esofagite da reflusso di gradosevero resistente ad altre misure terapeutiche. Il trattamento deve essere iniziato da un pediatra. Se del caso, ai fini di una risposta terapeutica ottimale, potrebbero essere effettuate la misurazione continua del pH ed una genotipizzazione. Vengono consigliate le seguenti dosi (equivalenti a circa 1 mg/kg/die). Peso 10-20 kg: 10 mg/die; peso oltre i 20 kg: 20 mg/die. Il trattamento e' generalmente di 4-8 settimane e puo' proseguire per un periodo non superiore a 12 settimane di tempo. Trattamento profilattico dell'esofagite da reflusso: 10-20 mg, in funzione della risposta clinica. Sindrome di Zollinger-Ellison: il dosaggio deve essere adattato individualmente e proseguito fino a quando clinicamente indicato. La dose iniziale e' di 60 mg in un'unica somministrazione giornaliera. Dosaggi giornalieri superiori a 80 mg devono essere suddivisi in due somministrazioni giornaliere. Nei pazienti con sindrome di Zollinger-Ellison il trattamento non e' soggetto a limitazioni temporali. Trattamento di ulcere gastriche e duodenali correlate ai FANS: 20 mg/die per 4-8 settimane. Trattamento profilattico di ulcere gastriche e duodenali correlate ai FANS: 20 mg/die. Trattamento sintomatico della malattia da reflusso gastroesofageo: 10-20 mg/die, in funzione della risposta clinica per 2-4 settimane. Se il paziente non manifesta alcun miglioramento dei sintomi dopo un periodo di trattamento di 2 settimane devono essere effettuate indagini supplementari. I pazienti con ulcere gastro-duodenali dovute a infezione da Helicobacter pylori devono essere trattati con antibiotici per eradicare l' Helicobacter pylori. Sono state studiate le seguenti associazioni: omeprazolo20 mg, amoxicillina 1000 mg, claritromicina 500 mg assunti insieme 2 volte al giorno; omeprazolo 20 mg, claritromicina 250 mg, metronidazolo 400-500 mg assunti insieme 2 volte al giorno. La durata del trattamento finalizzato all'eradicazione e' generalmente di 1 settimana. Per evitare lo sviluppo di resistenza, la durata del trattamento non deve essere ridotta. Nei pazienti con ulcere attive, puo' essere attuata un'estensione del trattamento con omeprazolo in monoterapia. La terapia di associazione con metronidazolo non deve essere considerata terapia di prima scelta a causa del potenziale cancerogeno del metronidazolo. L'applicazione del metronidazolo deve essere limitata a periodi di trattamento inferiori ai 10 giorni. Pazienti con disfunzioni renali: non sono necessari aggiustamenti di dosaggio. Nei pazienti con ridotta funzionalita' epatica la dose giornaliera massima e' di 20 mg. Anziani: non e' necessario modificare il dosaggio. L'omeprazolo non deve essere utilizzato nei bambini con eta' inferiore a 2 anni. Le capsule gastroresistenti devono essere ingerite intere, con un bicchiere di liquido. Le capsule possono essere assunte prima dei pasti o a digiuno. Le capsule non devono essere masticate o frantumate. Pazienti non in grado di ingerire o con difficolta' a ingerire le capsule: le capsule possono essere aperte e il contenuto sospeso in un cucchiaio di succo. La sospensione deve essere assunta immediatamente.

Effetti indesiderati

Patologie del sistema emolinfopoietico. Rari: anemia ipocromica microcitica nel bambino; molto rari: alterazioni della conta delle cellule ematiche, trombocitopenia reversibile, leucopenia reversibile o pancitopenia reversibile e agranulocitosi. Disturbi del sistema immunitario.Molto rari: orticaria, temperatura corporea elevata, angioedema, broncocostrizione o shock anafilattico, vasculite allergica, febbre. Patologie del sistema nervoso. Comuni: sonnolenza, disturbi del sonno (insonnia), vertigini, cefalee, intorpidimento. Questi sintomi generalmentemigliorano con la prosecuzione della terapia; rari: parestesia e mancamento, confusione mentale e allucinazioni; molto rari: agitazione e reazioni depressive. Patologie dell'occhio. Non comuni: disturbi visivi(visione sfocata, perdita di acuita' visiva o riduzione del campo visivo). Queste condizioni generalmente si risolvono interrompendo la terapia. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comuni: disfunzioneuditiva. Queste condizioni generalmente si risolvono interrompendo laterapia. Patologie gastrointestinali. Comuni: diarrea, stipsi, flatulenza (anche associata a dolore addominale), nausea e vomito. Nella maggior parte dei casi i sintomi migliorano con la prosecuzione della terapia; non comuni: alterazioni del gusto. Queste condizioni generalmente si risolvono interrompendo la terapia; rari: colorazione nero- brunastra della lingua durante la somministrazione concomitante di claritromicina, cisti ghiandolari benigne; entrambe le condizioni sono risultate reversibili con l'interruzione del trattamento; molto rari: secchezza delle fauci, stomatite, candidosi o pancreatite. Patologie epatobiliari. Non comune: alterazioni dei valori degli enzimi epatici, che si risolvono interrompendo la terapia; molto raro: epatite associata o meno a ittero, insufficienza epatica ed encefalopatia nei pazienti con epatopatia pregressa. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comuni: prurito, eruzioni cutanee, alopecia, eritema multiforme, fotosensibilita', aumento della sudorazione, dermatite; molto raro: sindrome di Stevens- Johnson, necrolisi epidermica tossica. Patologie delsistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Rari: debolezza muscolare, mialgia, dolore articolare. Patologie renali e urinarie. Molto rari: nefrite (nefrite interstiziale). Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comuni: edema periferico. Questi sintomi si sono risolti dopo l'interruzione della terapia; molto rari: iponatremia, ginecomastia.

Indicazioni

Ulcere duodenali; ulcere gastriche benigne; esofagiti da reflusso; profilassi dell'esofagite da reflusso; sindrome di Zollinger-Ellison; trattamento di ulcere gastriche e duodenali correlate ai FANS; trattamento profilattico di ulcere gastriche e duodenali correlate ai FANS; trattamento sintomatico della malattia da reflusso gastroesofageo. In associazione a terapia antibatterica per l'eradicazione dell' Helicobacter pylori in pazienti affetti da ulcere peptiche associate a Helicobacter pylori.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. La terapia concomitante con la claritromicina e' controindicata nei pazienti con insufficienza epatica. L'omeprazolo non deve essere utilizzato con atazanavir.

Composizione ed Eccipienti

Capsula: sfere di zucchero (saccarosio, amido di mais, acqua), copolimero acido metacrilico-etil acrilato (1:1) dispersione, ipromellosa, talco, mannitolo, macrogol 6000, biossido di titanio (E171), polisorbato 80, disodio fosfato anidro, sodio laurilsolfato. Rivestimento della capsula: gelatina, acqua, biossido di titanio (E171), giallo di chinolina (E104).

Avvertenze

I pazienti con ulcera peptica devono essere sottoposti allo screeningdell' Helicobacter pylori. I pazienti che si rivelano positivi all' Helicobacter pylori devono, dove possibile, essere trattati per eradicare il batterio. Se si sospetta un'ulcera gastrica, si deve escludere la possibilita' di una patologia maligna prima di istituire il trattamento con omeprazolo, poiche' tale trattamento puo' attenuare i sintomi e ritardare la diagnosi. La diagnosi di esofagite da reflusso deve essere confermata mediante endoscopia. Una ridotta acidita' gastrica aumenta la conta dei batteri normalmente presenti nel tratto gastrointestinale. Il trattamento con farmaci che riducono gli acidi possono determinare un lieve aumento del rischio di infezioni gastrointestinali. Neipazienti con funzione epatica gravemente compromessa, si devono controllare periodicamente i valori degli enzimi epatici durante il trattamento. Contiene saccarosio. Per migliorare l'effetto del trattamento delle ulcere peptiche correlate ai FANS si deve indiscutibilmente valutare la possibilita' di sospendere l'assunzione dell'agente causativo. Il trattamento profilattico di ulcere peptiche correlate ai FANS deve essere limitato ai pazienti ad alto rischio. I dati sulla sicurezza deltrattamento protratto oltre 1 anno sono limitati. Se la durata del trattamento supera 1 anno, effettuare periodicamente una valutazione delrapporto rischio-beneficio. Durante la terapia di associazione si deve attuare la debita cautela nel somministrare altri farmaci che potrebbero aumentare o potenziare le interazioni. Durante la terapia di associazione si deve osservare la debita cautela anche nei pazienti con alterazione della funzione renale o epatica. Sono stati riferiti casi isolati di cecita' e sordita' con l'uso della forma iniettiva dell'omeprazolo. Tali effetti indesiderati non sono stati pero' riferiti dopo l'assunzione orale di omeprazolo. Nei pazienti gravemente malati si raccomanda pertanto il monitoraggio delle capacita' visive e uditive.

Gravidanza e Allattamento

I limitati studi epidemiologici condotti non hanno evidenziato effetti avversi sulla gravidanza, ne' incrementi dei tassi di malformazioni generiche. Non vi sono tuttavia informazioni sufficienti relativamentead anomalie specifiche. L'esperienza sull'esposizione di bambini attraverso il latte materno e' limitata. L'uso dell'omeprazolo durante la gravidanza e l'allattamento richiede un'attenta valutazione del rapporto rischio-beneficio.

Interazioni con altri prodotti

La co-somministrazione di omeprazolo (40 mg 1 volta al giorno) e atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg ha determinato una marcata riduzione dell'esposizione totale all'atazanavir. Un aumento della dose di atazanavir a 400 mg non ha compensato l'effetto dell'omeprazolo sull'esposizione all'atazanavir. Gli inibitori della pompa protonica, compreso l'omeprazolo, non devono pertanto essere co-somministrati con atazanavir. L'assorbimento di ketoconazolo e itraconazolo nel tratto gastrointestinale aumenta in presenza di acido gastrico. La terapia con omeprazolo puo' causare una riduzione del ketoconazolo o dell'itraconazolo al di sotto del livello terapeutico. Tale associazione deve pertanto essere evitata. Il trattamento concomitante con omeprazolo e digossina ha causato un aumento della biodisponibilita' della digossina. L'omeprazolo inibisce il CYP2C19 e CYP2C9 e puo' dunque determinare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di altri farmaci metabolizzati da questi enzimi. Cio' e' stato osservato con diazepam, fenitoina e warfarina. Nei pazienti trattati con fenitoina, warfarina o altri derivati cumarinici si raccomanda il monitoraggio periodico durante l'avvio o la sospensione dell'omeprazolo. Potrebbe rendersi necessaria una riduzione della dose di warfarina o fenitoina. Altri medicinali che potrebbero essere influenzati sono esobarbitale, citalopram, escitalopram, imipramina, clomipramina, ecc. L'omeprazolo (40 mg/die) ha aumentato i valori diCmax e AUCt del voriconazolo (substrato del CYP2C19) rispettivamente del 15% e del 41%. Il voriconazolo ha aumentato la AUCt dell'omeprazolo del 280%: valutare l'opportunita' di attuare un aggiustamento della dose di omeprazolo nei pazienti con compromissione sostanziale della funzione epatica e nel trattamento a lungo termine. L'omeprazolo puo' inibire il metabolismo epatico del disulfiram. Sono stati riferiti alcuni casi isolati di rigidita' muscolare di possibile correlazione. I dati sull'interazione tra omeprazolo e ciclosporina sono contraddittori.I livelli plasmatici di ciclosporina devono dunque essere monitorati nei pazienti trattati in concomitanza con omeprazolo, poiche' potrebbeverificarsi un incremento dei livelli di ciclosporina. La co-somministrazione di omeprazolo e tacrolimus puo' aumentare i livelli sierici di tacrolimus. E' raccomandato il monitoraggio periodico durante l'avvio o la sospensione della terapia con omeprazolo in pazienti trattati con tacrolimus. Le concentrazioni plasmatiche di omeprazolo e claritromicina risultano aumentate durante la co-somministrazione. L'omeprazolopuo' ridurre l'assorbimento orale di vitamina B12. L'erba di San Giovanni non deve essere utilizzata in concomitanza con omeprazolo a causadella potenziale riduzione significativa delle concentrazioni plasmatiche di omeprazolo. Non vi sono evidenze di interazione tra omeprazoloe caffeina, propranololo, teofillina, metoprololo, lidocaina, chinidina, fenacetina, estradiolo, amoxicillina, budesonide, diclofenac, metronidazolo, naprossene, piroxicam o antiacidi. L'assorbimento dell'omeprazolo non e' influenzato dall'alcol.

Equivalenti in base alle liste di trasparenza

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Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Contenitori per capsule: non conservare a temperatura superiore ai 30gradi C. Tenere il contenitore ben chiuso per proteggere il medicinale dall'umidita'. Blister: non conservare a temperatura superiore ai 25gradi C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita'.