olmegan*10cpr riv 40mg+12,5mg olmesartan daiichi sankyo italia spa

Che cosa è olmegan 10cpr riv 40mg+12,5mg?

Olmegan compresse rivestite prodotto da daiichi sankyo italia spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica .
Olmegan risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antagonisti dell'angiotensina ii associati a diuretici.
Contiene i principi attivi: olmesartan medoxomil/idroclorotiazide
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ogni compressa rivestita con film contiene olmesartan medoxomil e idroclorotiazide.
Codice AIC: 037110323 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento dell'ipertensione arteriosa essenziale. Pazienti adulti la cui pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata da olmesartan medoxomil 40 mg da solo.

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Posologia

Adulti: una compressa al di'. La formulazione 40 mg/12,5 mg puo' essere somministrato in pazienti la cui pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata da olmesartan medoxomil 40 mg da solo. Il farmaco da 40 mg/25 mg puo' essere somministrato in pazienti la cui pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata da 40 mg/12,5 mg, associazione fissa. I pazienti che ricevono olmesartan medoxomil e idroclorotiazide in compresse separate possono passare al trattamento con compresse da 40 mg/12,5 mg o 40 mg/25 mg, contenenti le stesse quantita' di principi attivi. Le compresse possono essere assunte sia a digiuno che a stomaco pieno. Nei pazienti anziani e' raccomandata la stessa posologia dell'associazione utilizzata negli adulti. La pressione arteriosa deve essere attentamente monitorata. Il farmaco e' controindicato in pazienti con grave compromissione della funzionalita' renale. La dose massima in pazienti con compromissione della funzionalita' renale da lieve a moderata e' di 20 mg di olmesartan medoxomil una volta al di', acausa della limitata esperienza con dosaggi piu' elevati in questo gruppo di pazienti, ed e' consigliato un monitoraggio periodico. Il prodotto e' controindicato in tutti gli stadi della compromissione renale.il medicinale deve essere usato con cautela nei pazienti con compromissione epatica lieve. Si consiglia un attento monitoraggio della pressione arteriosa e della funzionalita' renale nei pazienti con compromissione della funzionalita' epatica che ricevano diuretici e/o altri farmaci antipertensivi. Nei pazienti con compromissione epatica moderata,la dose iniziale raccomandata di olmesartan medoxomil e' di 10 mg unavolta al giorno e la dose massima non deve superare i 20 mg una voltaal giorno. Non vi e' esperienza dell'uso di olmesartan medoxomil in pazienti con grave compromissione della funzionalita' epatica: il farmaco non deve essere utilizzato in pazienti con compromissione della funzionalita' epatica moderata e grave, cosi' come in pazienti affetti dacolestasi e ostruzione biliare. La sicurezza e l'efficacia nei bambini e negli adolescenti di eta' inferiore a 18 anni non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili. La compressa deve essere deglutitacon una sufficiente quantita' di liquido. La compressa non deve essere masticata e deve essere assunta ogni giorno alla stessa ora.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse piu' comunemente riportate sono cefalea, capogiried affaticamento. L'idroclorotiazide puo' causare o aggravare una deplezione di liquidi che puo' condurre a squilibrio elettrolitico. >>effetti indesiderati correlati al farmaco. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, iperuricemia. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiri/senzazionie di testa vuota, cefalea; non comune: capogiri posturali, sonnolenza,sincope; raro: disturbi della coscienza. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: vertigini. Patologie cardiache. Non comune: palpiptazioni. Patologie vascolari. Non comune: ipotensione, ipotensione ortostatica. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: tosse. Patologie gastrointestinali. Non comune: dolore addominale, diarrea, dispepsia, nausea, vomito. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: eczema, eruzione cutanea; raro: edema angioneurotico, orticaria. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: artralgia, mal di schiena, spasmi muscolari, mialgia, dolore alle estremita'. Patologie renali e urinarie. Non comune: ematuria; raro: insufficienza renale acuta. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: disfunzione erettile. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: astenia, dolore toracico, affaticamento, edema periferico; non comune: debolezza; raro: malessere. Esami diagnostici. Non comune: aumento dei livelli di alanina aminotransferasi, aumento deilivelli di aspartato aminotransferasi, ipercalcemia, ipercreatininemia, iperglicemia, iperlipidemia, ipopotassiemia, iperpotassiemia, aumento dei livelli di urea plasmatica, aumento dei livelli di gamma glutamil transferasi; raro: riduzione dei valori di ematocrito, riduzione dei valori di emoglobina, iperazotemia, iperuricemia. >>Olmesartan. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazioni anafilattiche. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: ipertrigliceridemia, iperuricemia; raro: iperpotassiemia. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiri/sensazione di testa vuota, cefalea. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: vertigini. Patologie cardiache. Non comune: angina pectoris. Patologie vascolari. Raro: ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: bronchite, tosse,faringite, rinite. Patologie gastrointestinali. Comune: dolore addominale, diarrea, dispepsia, gastroenterite, nausea; non comune: vomito. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: dermatiteallergica, esantema, prurito, eruzione cutanea, orticaria, raro: edema angioneurotico. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: artrite, mal di schiena, dolori scheletrici; non comune: mialgie; raro: spasmi muscolari. Patologie renali e urinarie. Comune: ematuria, infezioni urinarie; raro: insufficienza renale acuta, insufficienza renale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: comune: dolore toracico, affaticamento, sintomi simil-influenzali, dolore, edema periferico; non comune: astenia, edema facciale, malessere; raro: letargia. Esami diagnostici. Comune: aumento dei livelli di creatinfosfochinasi; aumento dei livelli di urea plasmatica, aumento degli enzimi epatici. >>HCTZ. Infezioni e infestazioni. Rara: scialoadeniti. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: anemia aplastica, depressione midollare, anemia emolitica, leucopenia, neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazioni anafilattiche. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, iperuricemia; comune: glicosuria, ipercalcemia,iperglicemia, ipocloremia, ipopotassemia, ipomagnesemia, iponatriemia, iperamilasemia; non comune: anoressia; molto raro: alcalosi ipocloremica. Disturbi psichiatrici. Raro: apatia, depressione, irrequietezza,disturbi del sonno. Patologie del sistema nervoso. Comune: stato confusionale; capogiri/sensazione di testa vuota; non comune: perdita di appetito; raro: convulsioni, cefalea, parestesia. Patologie dell'occhio. Non comune: peggioramento di miopia preesistente; raro: riduzione della lacrimazione, offuscamento transitorio della vista; raro: xantopsia. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Raro: vertigini. Patologiecardiache. Raro: aritmie cardiache. Patologie vascolari. Non comune: ipotensione ortostatica; raro: embolia, angioite necrotizzante (vasculite, vasculite cutanea), trombosi. Patologie respiratorie, toraciche emediastiniche. Non comune: distress respiratorio; raro: dispnea, polmonite interstiziale, edema polmonare. Patologie gastrointestinali. Comune: dolore addominale, stipsi, diarrea, irritazione mgastrica, meteorismo, nausea, vomito; raro: pancreatite; molto raro: ileo paralitico. Patologie epatobiliari. Raro: colecistite acuta, ittero (ittero colestatico intraepatico). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: eritema, reazioni di fotosensibilita', prurito, porpora, eruzione cutanea, orticaria; raro: reazioni anafilattiche cutanee, reazioni cutanee simil-lupus eritematoso, riesacerbazione di lupus eritematoso cutaneo, necrolisi epidermica tossica. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Raro: debolezza muscolare, paresi. Patologie renali e urinarie. Raro: nefrite interstiziale, disfunzione renale. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: disfunzione erettile. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Raro: febbre. Esami diagnostici. Comune: ipercreatininemia, aumento dei livelli di urea plasmatica. Sono stati riferiti casi singoli di rabdomiolisi in associazione temporale con l'assunzione di bloccanti del recettore dell'angiotensina II.

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione arteriosa essenziale. Pazienti adulti la cui pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata da olmesartan medoxomil 40 mg da solo.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti o ad altre sostanze sulfonamide-derivate. Compromissione della funzionalita' renale. Ipopotassiemia refrattaria, ipercalcemia, iponatremia e iperuricemia sintomatica. Compromissione epatica di grado moderatoe grave, colestasi e patologie biliari ostruttive. Secondo e terzo trimestre di gravidanza.

Composizione ed Eccipienti

Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina, iprolosa a bassa sostituzione, lattosio monoidrato, iprolosa, magnesio stearato. Rivestimento della compressa: talco, ipromellosa, titanio diossido (E 171), ferro (III) ossido giallo (E 172), ferro (III) ossido rosso (E 172).

Avvertenze

Nei pazienti con ipovolemia e/o deplezione di sodio causate da dosi elevate di diuretici, ridotto apporto sodico con la dieta, diarrea o vomito, puo' verificarsi ipotensione sintomatica. Tali condizioni devonoessere corrette prima di iniziare il trattamento. Nei pazienti il cuitono vascolare e la cui funzionalita' renale dipendano principalmentedall'attivita' del sistema renina-angiotensina-aldosterone, il trattamento con medicinali che intervengano su questo sistema e' stato associato a ipotensione acuta, iperazotemia, oliguria o, in rari casi, insufficienza renale acuta. Nei pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale, o stenosi dell'arteria afferente al singolo rene funzionante, esiste un rischio aumentato di grave ipotensione e insufficienza renale. Il farmaco non deve essere impiegato in pazienti con severa compromissione della funzionalita' renale. La dose massima di olmesartan medoxomil in pazienti con compromissione della funzionalita' renale da lieve a moderata e' di 20 mg una volta al di': somministrare il farmaco con cautela e controllare periodicamente i livelli sierici di potassio, creatinina ed acido urico. Nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale puo' verificarsi iperazotemia associata all'uso dei diuretici tiazidici. Se si evidenzia una progressiva compromissione renale, e' necessaria una attenta rivalutazione della terapia, prendendo in considerazione la sospensione del diuretico. Il farmaco e' controindicato in tutti gli stadi della compromissione renale. Non esiste esperienza di somministrazione in pazienti sottoposti di recente a trapianto renale. Nei pazienti con compromissione epatica moderata, la dose massima di olmesartan medoxomil e' di 20 mg una volta al giorno. Inoltre, lievi alterazioni del bilancio idro-elettrolitico durante la terapia con tiazidi possono indurre coma epatico in pazienti con alteratafunzionalita' epatica o epatopatia progressiva. L'uso del prodotto e'controindicato in pazienti con compromissione della funzionalita' epatica da moderata a grave, colestasi e ostruzione biliare. Bisogna esercitare cautela in pazienti con compromissione della funzionalita' epatica di grado lieve. Si raccomanda particolare cautela nei pazienti affetti da stenosi della valvola aortica o mitrale o da cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva. I pazienti con aldosteronismo primario non rispondono generalmente ai farmaci antipertensivi che agiscano mediante l'inibizione del sistema renina-angiotensina. Pertanto, l'uso del medicinale non e' raccomandato in questi pazienti. La terapia puo' alterare la tolleranza al glucosio. Nei pazienti diabetici possono essere richiesti aggiustamenti posologici dell'insulina o degli ipoglicemizzanti orali. Un diabete mellito latente puo' diventare manifesto durante la terapia con tiazidi. L'aumento dei livelli di colesterolo e trigliceridie' un noto effetto indesiderato associato alla terapia con diuretici tiazidici. In alcuni pazienti che ricevono la terapia tiazidica puo' verificarsi iperuricemia o manifestarsi gotta. Le tiazidi, inclusa idroclorotiazide, possono causare squilibrio idrico o elettrolitico. Segnidi allarme di squilibrio idrico o elettrolitico sono secchezza delle fauci, sete, debolezza, letargia, sonnolenza, irrequietezza, dolore o crampi muscolari, stanchezza muscolare, ipotensione, oliguria, tachicardia e disturbi gastrointestinali come nausea o vomito. Il rischio di ipopotassiemia e' maggiore in pazienti con cirrosi epatica, in pazienti con diuresi rapida, in pazienti che ricevano inadeguato apporto orale di elettroliti ed in pazienti che ricevano terapia concomitante con corticosteroidi o ACTH. Puo' manifestarsi iperpotassiemia, specialmente in presenza di compromissione della funzionalita' renale e/o insufficienza cardiaca e diabete mellito. Si raccomanda un adeguato controllodel potassio sierico nei pazienti a rischio. I diuretici risparmiatori di potassio, i supplementi di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio e gli altri medicinali che possono indurre incremento dei livelli sierici del potassio devono essere somministrati con cautelain concomitanza all'assunzione del farmaco. Non vi e' evidenza che olmesartan medoxomil riduca o prevenga l'iponatremia indotta da diuretici. Il deficit di cloruri e' generalmente lieve e, di solito, non richiede trattamento. Le tiazidi possono ridurre l'escrezione urinaria del calcio e causare lieve ed intermittente incremento del calcio sierico in assenza di disturbi noti del metabolismo del calcio. Una ipercalcemia puo' essere una manifestazione di un iperparatiroidismo occulto. Letiazidi devono essere sospese prima di effettuare esami di funzionalita' paratiroidea. Le tiazidi aumentano l'escrezione urinaria di magnesio, con possibile ipomagnesemia. Nei pazienti edematosi esposti ad alte temperature atmosferiche puo' verificarsi iponatremia da diluizione.La co-somministrazione di litio e il farmaco non e' raccomandata. L'effetto antipertensivo e' inferiore nei pazienti di razza nera.L'idroclorotiazide contenuta in questo medicinale potrebbe determinare positivita' di alcuni test antidoping. La terapia non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo ameno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con antagonisti del recettore dell'angiotensina II. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con antagonisti del recettore dell'angiotensina II deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa. Nei pazienti con cardiopatia ischemica o patologia cerebrovascolare ischemica, la riduzione eccessiva della pressione arteriosa puo' causare infarto miocardico o ictus. Reazioni di ipersensibilita' ad idroclorotiazide possono insorgere in pazienti con o senza anamnesi di allergia o asma bronchiale. E' stata riportata esacerbazione o attivazione di lupus eritematoso sistemico. Contiene lattosio.

Gravidanza e Allattamento

Il farmaco non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza ed e' controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza. >>Olmesartan medoxomil. L'uso degli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza ed e' controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno chenon sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con antagonisti del recettore dell'angiotensina II. Quando viene accertata una gravidanza, il trattamento con antagonisti del recettore dell'angiotensina II deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. E' noto che l'esposizione ad antagonisti del recettore dell'angiotensina II durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicita' fetale e tossicita' neonatale. Se dovesse verificarsi esposizione ad antagonisti del recettore dell'angiotensina II dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto antagonisti del recettore dell'angiotensina II devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l'ipotensione. >>Idroclorotiazide. L'esperienza sull'uso di idroclorotiazide durante la gravidanza e' limitata. L'idroclorotiazide attraversa la placenta. L'uso dell'idroclorotiazide durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza puo' compromettere la perfusione feto-placentare e causare effetti fetali e neonatali come ittero, disturbo dell'equilibrio elettrolitico e trombocitopenia. L'idroclorotiazide non deve essere impiegata nell'edema gestazionale, nell'ipertensione gravidica o pre-eclampsia a causa del rischio di deplezione del volume plasmatico e ipoperfusione placentare, senza effetti favorevoli sul decorso della malattia. L'idroclorotiazide non deve essere impiegata per l'ipertensione essenziale in donne incinte eccetto quelle rare situazioni in cui nessun altro trattamento possa essere usato. Olmesartan medoxomil: non e' raccomandato e si devono preferire terapie alternative con un miglior comprovato profilo di sicurezza per l'uso durante l'allattamento specialmentein caso di allattamento a neonati o prematuri. Idroclorotiazide. L'idroclorotiazide e' escreta nel latte umano in piccole quantita'. Alti dosaggi di tiazidi possono inibire la produzione di latte. L'uso del farmaco non e' raccomandato durante l'allattamento. Se si usa il farmacodurante l'allattamento le dosi devono essere mantenute piu' basse possibile.

Interazioni con altri prodotti

>>Uso concomitante non raccomandato. Sono stati riportati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche di litio e della sua tossicita'. Inoltre, la clearance renale del litio e' ridotta dalle tiazidi e, di conseguenza, il rischio di tossicita' da litio puo' essere aumentato: l'uso del farmaco e di litio in associazione non e' raccomandato. Nel caso si ritenga necessario l'uso concomitante, si raccomanda un attento controllo dei livelli sierici di litio. >>Uso concomitante che richiede cautela. Baclofene: puo' verificarsi potenziamento dell'effetto antipertensivo. Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS): i FANS, possono ridurre l'effetto antipertensivo dei diuretici tiazidici e degli antagonisti del recettore dell'angiotensina II. In alcuni pazienti con compromissione della funzionalita' renale, la somministrazione concomitante di antagonisti del recettore dell'angiotensina II e di inibitori della cicloossigenasi puo' determinare ulteriore deterioramento della funzionalita' renale, compresa la possibile insufficienza renale acuta, usualmente reversibile: tale associazione deve essere somministrata con cautela. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e sideve prendere in considerazione il controllo della funzionalita' renale dopo l'inizio del trattamento concomitante e periodicamente nel corso di questo. >>Uso concomitante da tenere in considerazione. Amifostina: puo' verificarsi potenziamento dell'effetto antipertensivo. L'effetto ipotensivo causato dal farmaco puo' essere aumentato dall'impiego concomitante di altri medicinali antipertensivi. Alcool, barbiturici, stupefacenti o antidepressivi: puo' verificarsi potenziamento dell'ipotensione ortostatica. >>Potenziali interazioni con olmesartan medoxomil. L'impiego concomitante di diuretici risparmiatori di potassio, di integratori di potassio, di sostituti del sale contenenti potassio o dialtri medicinali in grado di determinare un aumento dei livelli del potassio sierico puo' causare un aumento del potassio sierico. Qualora vengano prescritti medicinali in grado di agire sui livelli di potassio in associazione al farmaco, si consiglia il controllo dei livelli plasmatici di potassio. Dopo il trattamento con antiacidi e' stata osservata una modesta riduzione della biodisponibilita' di olmesartan. Olmesartan medoxomil non ha effetti significativi sulla farmacocinetica o sulla farmacodinamica del warfarin o sulla farmacocinetica della digossina. La co-somministrazione di olmesartan medoxomil e pravastatina non determina effetti clinicamente rilevanti sulla farmacocinetica delledue sostanze in soggetti sani. Olmesartan non possiede effetti inibitori clinicamente rilevanti sugli enzimi del citocromo P450 umano 1A1/2, 2A6, 2C8/9, 2C19, 2D6, 2E1 e 3A4 in vitro, mentre gli effetti di induzione sul citocromo P450 del ratto sono minimi o assenti. Non sono daattendersi interazioni clinicamente rilevanti tra olmesartan e farmaci metabolizzati dai succitati enzimi del citocromo P450. >>Potenziali interazioni con idroclorotiazide. L'effetto di deplezione di potassio indotto dall'idroclorotiazide puo' essere potenziato dalla somministrazione concomitante di altri medicinali associati a perdita di potassioe ipopotassiemia. Pertanto, tale uso concomitante non e' raccomandato. I diuretici tiazidici possono aumentare i livelli sierici di calcio per diminuzione della sua eliminazione. Se devono essere prescritti supplementi di calcio, i livelli sierici di calcio devono essere controllati e la posologia del calcio aggiustata di conseguenza. L'assorbimento di idroclorotiazide viene compromesso in presenza di resine a scambio anionico. L'ipopotassiemia o l'ipomagnesemia indotta da tiazidici possono favorire la comparsa di aritmie cardiache indotte da digitale. Si raccomanda di effettuare il controllo periodico del potassio sierico e dell'ECG quando il farmaco viene somministrato in concomitanza conmedicinali che risentono delle alterazioni della potassiemia, o con iseguenti medicinali che possono indurre torsioni di punta: antiaritmici di classe Ia; antiaritmici di classe III; alcuni antipsicotici; altri. Miorilassanti non depolarizzanti. L'effetto dei miorilassanti non depolarizzanti puo' essere potenziato dall'idroclorotiazide. Farmaci anticolinergici: aumento della biodisponibilita' dei diuretici tiazidici dovuto a riduzione della motilita' gastrointestinale e della velocita' di svuotamento gastrico. Il trattamento con un diuretico tiazidico puo' influenzare la tolleranza al glucosio. Possono essere richiesti aggiustamenti posologici dei medicinali antidiabetici. La metformina deve essere impiegata con cautela a causa del rischio di acidosi latticaindotta dalla possibile insufficienza renale funzionale legata ad idroclorotiazide. L'effetto iperglicemizzante dei beta bloccanti e del diazossido puo' essere aumentato dalle tiazidi. L'effetto delle amine pressorie puo' essere ridotto. Puo' essere necessario un aggiustamento posologico dei medicinali uricosurici, poiche' idroclorotiazide puo' aumentare il livello sierico dell'acido urico. Puo' essere necessario unaumento del dosaggio di probenecid o sulfinpirazone. La co-somministrazione di un diuretico tiazidico puo' aumentare l'incidenza di reazioni da ipersensibilita' ad allopurinolo. Le tiazidi possono aumentare ilrischio di reazioni avverse da amantadina. Le tiazidi possono ridurrel'escrezione renale di medicinali citotossici e potenziare i loro effetti mielosoppressivi. In caso di somministrazione di alte dosi di salicilati, idroclorotiazide puo' aumentare l'effetto tossico dei salicilati sul sistema nervoso centrale. Sono stati segnalati casi isolati dianemia emolitica con l'uso concomitante di idroclorotiazide e metildopa. Il trattamento concomitante con ciclosporina puo' aumentare il rischio di iperuricemia e complicanze simil-gottose. La co-somministrazione di tetracicline e tiazidici incrementa il rischio di aumento dei livelli di urea indotto da tetracicline. Questa interazione probabilmente non si verifica con doxiciclina.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Questo farmaco non richiede alcuna condizione particolare per la conservazione.