octreoscan*fl a+fl b 10mcg curium netherlands b.v.

Che cosa è octreoscan fl a+fl b 10mcg?

Octreoscan soluzione iniett polv solv prodotto da curium netherlands b.v.
è un farmaco solo uso ospedaliero della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Octreoscan risulta disponibile solo nelle farmaice ospedaliere o specialistico

E' utilizzato per la cura di prodotto diagnostico radioattivo da marcare prima dell'uso; il marcato viene somministrato per via endovenosa.
Contiene i principi attivi: pentetreotide
Codice AIC: 029852011 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Il pentetreotide si lega specificamente ai recettori per la somatostatina. Trova indicazione come coadiuvante nella diagnosi e nel trattamento dei tumori neuroendocrini gastro-enteropan-creatici (GEP) e nei carcinoidi che possiedono recettori, in quanto ne facilita la localizzazione. I tumori privi di recettori non vengono visualizzati. In un certo numero di pazienti affetti da GEP o tumori carcinoidi, la densita' recettoriale e' insuffficiente per permetterne la visualizzazione con OctreoScan. Da notare che in quasi il 50% dei pazienti affetti da insulinoma il tumore non puo' essere visualizzato.

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Posologia

La dose per la scintigrafia planare e' 110 MBq in un'unica iniezione endovenosa. Occorre, per evitare deposizione perivasale di attivita', somministrare con cautela. Per la tomografia ad emissione di singoli fotoni la dose dipende dall'attrezzatura disponibile. In genere, puo' essere sufficiente una dose di 110-220 MBq in un'unica iniezione endovenosa. Non e' necessario adottare alcun dosaggio specifico per i pazienti anziani. Per quanto riguarda la somministrazione in pediatria l'esperienza e' limitata, tuttavia quando si ritiene necessaria la somministrazione ad un bambino, la quantita' di attivita' somministrata dev'essere ridotta in base ai calcoli standard del peso corporeo o della superficie corporea. Un approccio di tipo pratico consiste nell'adottare le indicazioni del Gruppo di ricerca pediatrico dell'Associazione Europea di Medicina Nucleare. 3 kg = 0,1; 4 kg = 0,14; 6 kg = 0,23; 8 kg =0,23; 10 kg = 0,27; 12 kg = 0,32; 14 kg = 0,36; 16 kg = 0,4; 18 kg = 0,44; 20 kg = 0,46; 22 kg = 0,50; 24 kg = 0,53; 26 kg = 0,56; 28 kg = 0,58; 30 kg = 0,62; 32 kg = 0,65; 34 kg = 0,68; 36 kg = 0,71; 38 kg = 0,73; 40 kg = 0,76; 42 kg = 0,78; 44 kg = 0,80; 46 kg = 0,82; 48 kg = 0,85; 50 kg = 0,88; 52-54 kg =0,90; 56-58 kg = 0,92; 60-62 kg = 0,96; 64-66 kg = 0,98; 68 kg = 0,99. La scintigrafia dev'essere esequita circa 24 ore dopo la somministrazione. Quando dopo 24 ore viene osservataattivita' nell'addome che non puo' essere interpretata con sicurezza come captazione del tumore o attivita' nel contenuto intestinale, la scintigrafia dev'essere ripetuta dopo 48 ore. In alcuni casi la scintigrafia dopo 4 ore da' risultati accettabili. Nella milza, nel fegato, nei reni e nella vescica si ha una captazione fisiologica. Nella maggior parte dei pazienti sono visibili la tiroide, l'ipofisi e l'intestino.

Effetti indesiderati

Non sono stati osservati effetti specifici. I sintomi riportati sono riferibili a reazioni vasovagali di tipo anafilattoide. L'interruzionedi terapia con octreotide, come fase preparatoria per la scintigrafia, puo' provocare severi effetti collaterali, in genere del tipo di un ritorno dei sintomi precedenti l'inizio della terapia. Per il singolo paziente l'esposizione alle radiazioni ionizzanti dev'essere giustificabile sulla base dei prevedibili benefici. L'attivita' somministrata dev'essere tale che la dose di radiazioni risultante sia la piu' bassa possibile entro limiti ragionevoli, tenendo presente l'esigenza d'ottenere il risultato diagnostico previsto. L'esposizione alle radiazioni ionizzanti e' collegata all'induzione del cancro ed e' potenziale causa di sviluppo di difetti ereditari. Per indagini diagnostiche di medicina nucleare i dati attualmente disponibili indicano che tale reazioniavverse hanno una bassa incidenza per limitata dose di radiozioni a cui si e' sottoposti. Per la maggior parte degli esami diagnostici che utilizzano procedure di medicina nucleare la dose di radiazione emessa(EDE) e' inferiore a 20 mSv. Tuttavia quando si effettua uno studio SPECT con questo prodotto tale livello potrebbe essere superato. La EDEin un individuo di 70 kg con funzionalita' renale normale e' al massimo 26 mSv. Una dose piu' elevata potrebbe essere giustificata da particolari situazioni cliniche.

Indicazioni

Il pentetreotide si lega specificamente ai recettori per la somatostatina. Trova indicazione come coadiuvante nella diagnosi e nel trattamento dei tumori neuroendocrini gastro-enteropan-creatici (GEP) e nei carcinoidi che possiedono recettori, in quanto ne facilita la localizzazione. I tumori privi di recettori non vengono visualizzati. In un certo numero di pazienti affetti da GEP o tumori carcinoidi, la densita' recettoriale e' insuffficiente per permetterne la visualizzazione con OctreoScan. Da notare che in quasi il 50% dei pazienti affetti da insulinoma il tumore non puo' essere visualizzato.

Controindicazioni ed effetti secondari

Non si conoscono controindicazioni specifiche. GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO. Non sono disponibili dati derivati da studi sugli animali o sull'uomo per valutare il possibile rischio durante la gravidanza o l'allattamento. Quando si renda necessario somministrare un radiofarmaco ad una donna in eta' fertile si devono sempre assumere informazioni su unapotenziale gravidanza. Tutte le donne che presentino amenorrea devonoessere considerate incinte salvo prova contraria. In presenza di dubbi sulla gravidanza della paziente e' importante che l'esposizione alleradiazioni sia la minore possibile, compatibilmente con l'acquisizione delle informazioni cliniche desiderate. Dovrebbero inoltre essere prese in considerazione tecniche alternative che non comportino radiazioni ionizzanti. Le procedure con radionuclidi eseguite su donne incintecomportano anche una dose di radiazioni al feto. In corso di gravidanza devono essere condotti esclusivamente gli accertamenti ritenuti indispensabili nei casi in cui i benefici previsti superino i rischi cui vanno incontro la madre ed il feto. Prima di somministrare radiofarmaci ad una madre che allatta al seno si deve prendere in considerazione la possibilita' di procrastinare l'esame fino al termine dell'allattamento e la verifica che sia stata fatta la scelta piu idonea del radiofarmaco, tenendo conto della escrezione di attivita' nel latte materno.Se la somministrazione viene considerata necessaria l'allattamento alseno dev'essere sospeso ed il latte gettato. L'allattamento puo' essere ripreso quando il livello nel latte non comporti una dose di radiazione per il neonato superiore ad 1 mSv.

Interazioni con altri prodotti

A tutt'oggi non sono state riscontrate interazioni con altri farmaci.Per evitare possibili incompatibilita' non miscelare il prodotto da iniettare con altre soluzioni.

Forme Farmacologiche


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