nplate*fl 250mcg polv romiplostim amgen srl

Che cosa è nplate fl 250mcg polv?

Nplate soluzione iniettabile polv prodotto da amgen srl
è un farmaco osped. esitabile della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Nplate risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antiemorragici.
Contiene i principi attivi: romiplostim
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ogni flaconcino contiene 250 mcg di romiplostim. dopo ricostituzione,un volume estraibile di 0,5 ml di soluzione contiene 250 mcg di romiplostim (500 mcg/ml). in ogni flaconcino e' incluso un volume aggiuntivo per assicurare che siano disponibili 250 mcg
Codice AIC: 039002011 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Indicato in pazienti adulti affetti da porpora trombocitopenica immunitaria (idiopatica) cronica (PTI) splenectomizzati che sono refrattariad altri trattamenti (ad es. corticosteroidi, immunoglobuline). Il medicinale puo' essere preso in considerazione come trattamento di seconda linea nei pazienti adulti non-splenectomizzati per i quali l'intervento chirurgico e' controindicato.

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Posologia

Il trattamento deve rimanere sotto la supervisione di un medico con esperienza nel trattamento delle malattie ematologiche. Somministrare una volta alla settimana mediante iniezione sottocutanea. La dose iniziale di romiplostim e' di 1 mcg/kg, in base all'effettivo peso corporeo. >>Calcolo della dose. Dose iniziale o successiva (1 volta alla settimana): peso in kg x dose in mcg/kg = dose individuale per paziente in mcg; volume da somministrare: dose in mcg x 1 ml/500 mcg = quantita' da iniettare in ml. Esempio: paziente di 75 kg inizia con 1 mcg/kg di romiplostim; dose individuale per paziente = 75 kg x 1 mcg = 75 mcg. Lacorrispondente quantita' di farmaco da iniettare = 75 mcg x 1 ml/500 mcg = 0,15 ml. Per calcolare la dose di romiplostim si deve usare sempre il peso corporeo effettivo rilevato all'inizio del trattamento. I successivi aggiustamenti di dose si basano esclusivamente sulle variazioni della conta piastrinica, e sono fatti mediante incrementi di 1 mcg/kg. Aggiustamenti della dose: usare il peso corporeo effettivo rilevato all'inizio della terapia per calcolare la dose. La dose unica settimanale di romiplostim deve essere aumentata di 1 mcg/kg, fino a quandoil paziente raggiunge una conta piastrinica >= 50 x 10^9 /l. La contapiastrinica deve essere controllata settimanalmente, fino a quando non si e' raggiunta una conta piastrinica stabile (>= 50 x 10^9 /l per almeno 4 settimane senza aggiustamenti della dose). Successivamente, sideve controllare la conta piastrinica con cadenza mensile. Non superare la dose settimanale massima di 10 mcg/kg. Aggiustamento della dose.Conta piastrinica 250 x 10^9/l: non somministrare, continuare a valutare la conta piastrinica ogni settimana, dopo che la conta piastrinica e' scesa a = 65 anni): non sono state rilevatedifferenze di sicurezza o efficacia tra pazienti < 65 anni di eta' e quelli >= 65 anni di eta'. Si raccomanda di usare attenzione, considerato il limitato numero di pazienti anziani inclusi finora negli studi clinici. Il medicinale non e' raccomandato nei bambini al di sotto dei18 anni di eta', a causa della insufficienza di dati sulla sicurezza o sull'efficacia. Non puo' essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia in questa popolazione. Insufficienza epatica: romiplostim non deve essere usato in pazienti con insufficienza epatica da moderata a grave (Child-Pugh score >= 7) salvo che il beneficio atteso superi il rischio identificato di trombosi venosa portale in pazienti con trombocitopenia associata ad insufficienza epatica e trattati con TPO agonisti. Se si ritiene necessario l'uso di romiplostim, la conta piastrinica deve essere monitorata accuratamente per minimizzare il rischio di complicanze tromboemboliche. Insufficienza renale: in queste popolazioni di pazienti non sono stati finora condotti studi clinici mirati. In queste popolazioni il medicinale deve essere usato con cautela.

CONSERVAZIONEConservare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C). Non congelare. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.AVVERTENZERecidiva della trombocitopenia e sanguinamento dopo cessazione del trattamento: in seguito all'interruzione del trattamento con romiplostime' probabile che si manifesti di nuovo la trombocitopenia. Se si interrompe la somministrazione di romiplostim in presenza di una terapia con anticoagulanti o antipiastrinici, il rischio di sanguinamenti risulta aumentato. Dopo interruzione del trattamento con romiplostim, monitorare i pazienti per rilevare un'eventuale riduzione della conta piastrinica e sottoporli a trattamento medico per evitare che si verifichino sanguinamenti. In caso di interruzione del trattamento con romiplostim si raccomanda di riprendere il trattamento della PTI secondo le linee guida terapeutiche piu' attuali. La gestione medica supplementare puo' comprendere la cessazione della terapia anticoagulante e/o antipiastrinica, l'inibizione dell'anticoagulazione o l'infusione di piastrine. Aumento della reticolina nel midollo osseo: si ritiene che l'aumento della reticolina nel midollo osseo sia il risultato della stimolazione del recettore della TPO, che comporta un aumento del numero di megacariociti nel midollo osseo ed il conseguente rilascio di citochine daparte di questi. L'aumento della reticolina puo' essere suggerito dalle variazioni morfologiche delle cellule ematiche periferiche e puo' essere rilevato mediante biopsia midollare. Per questo motivo, si raccomanda di eseguire l'esame dello striscio di sangue periferico per rilevare eventuali anomalie citomorfologiche e l'emocromo completo prima edurante il trattamento con romiplostim. Qualora si rilevi nei pazienti una perdita di efficacia ed anomalie in uno striscio di sangue periferico, si deve interrompere la somministrazione di romiplostim, effettuare un esame obiettivo completo ed eventualmente considerare l'esecuzione di una biopsia midollare con colorazione specifica per la reticolina. Se disponibile, si deve effettuare un confronto con una precedente biopsia midollare. Se l'efficacia e' mantenuta e si osservano anomalie nello striscio di sangue periferico, il medico deve effettuare una adeguata valutazione clinica, considerando anche l'esecuzione di una biopsia midollare e devono essere rivalutati il rapporto rischio-beneficio di romiplostim e le opzioni terapeutiche alternative per il trattamento della PTI. Complicanze trombotiche/tromboemboliche: conte piastriniche superiori al range di normalita' presentano un rischio teorico di complicanze trombotiche/tromboemboliche. L'incidenza di eventi trombotici/tromboembolici osservata negli studi clinici e' stata simile fra romiplostim e placebo, e non e' stata osservata alcuna associazione tra questi eventi e conte piastriniche elevate. Deve essere prestata attenzione nel caso si somministri romiplostim a pazienti per i quali siano noti fattori di rischio per tromboembolismo fra cui, ma non solo,fattori di rischio ereditari (per es. Factor V Leiden) o acquisiti (per es. carenza del fattore ATIII, sindrome antifosfolipidica), eta' avanzata, pazienti sottoposti a prolungati periodi di immobilizzazione, tumori, terapie contraccettive e ormonali sostitutive, chirurgia/traumi, obesita' e fumo. Casi di eventi tromboembolici (TEEs) inclusi trombosi venosa portale, sono stati riportati in pazienti con malattia epatica cronica trattati con romiplostim. Romiplostim deve essere usato con attenzione in queste popolazioni. In questi casi si devono seguire le linee guida sugli aggiustamenti della dose. Progressione di esistenti neoplasie ematopoietiche maligne o Sindromi Mielodisplastiche (SMD):gli stimolatori del recettore della TPO sono fattori di crescita che inducono proliferazione e differenziazione delle cellule progenitrici trombopoietiche e produzione di piastrine. Il recettore della TPO e' espresso in prevalenza sulla superficie delle cellule della linea mieloide. Per gli stimolatori del recettore della TPO esiste un rischio teorico che possano stimolare la progressione di esistenti neoplasie ematopoietiche maligne o SMD. La diagnosi di PTI nei soggetti adulti ed anziani deve essere confermata dalla esclusione di altre patologie che si manifestano con trombocitopenia. Si deve prendere in considerazione l'esecuzione di un aspirato e biopsia midollare durante il corso dellamalattia e del trattamento, in particolare nei pazienti con piu' di 60 anni, con sintomi sistemici o segni anormali. Romiplostim non deve essere impiegato per il trattamento della trombocitopenia da SMD o da qualunque altra causa di trombocitopenia diversa dalla PTI, al di fuoridi studi clinici.Il profilo rischio-beneficio di romiplostim non e' stato definito nelle SMD o in altre popolazioni di pazienti non affettida PTI. In studi clinici in pazienti con SMD in trattamento con romiplostim, sono stati segnalati casi di progressione in leucemia mieloideacuta (LMA); comunque questo e' un esito atteso delle SMD e non e' chiaro il rapporto con il trattamento con romiplostim. Perdita di risposta al romiplostim La perdita di risposta o l'incapacita' di mantenere una risposta piastrinica con romiplostim nel range di dosaggio raccomandato deve spingere ad un accertamento dei fattori causali, compresa una eventuale immunogenicita' ed un aumento della reticolina nel midollo osseo. Effetti del romiplostim su globuli rossi e bianchi Alterazioni nei parametri dei globuli rossi (diminuzione) e dei globuli bianchi (aumento) sono state osservate negli studi tossicologici non clinici (ratto e scimmia), ma non nei pazienti affetti da PTI. Il monitoraggio di questi parametri deve essere considerato nei pazienti in trattamento con romiplostim.INTERAZIONINon sono stati effettuati studi di interazione. Le potenziali interazioni di romiplostim con medicinali assunti contemporaneamente, dovute a legame con le proteine plasmatiche, sono sconosciute. I prodotti medicinali usati nel trattamento della PTI in combinazione con romiplostim negli studi clinici comprendevano corticosteroidi, danazolo e/o azatioprina, immunoglobulina endovenosa (IVIG) e immunoglobulina anti-D. Quando romiplostim viene associato ad altri prodotti medicinali per il trattamento della PTI, si deve monitorare la conta piastrinica, al fine di evitare che i relativi valori superino il range raccomandato. L'uso di corticosteroidi, danazolo e azatioprina puo' essere ridotto o interrotto in caso di uso concomitante con romiplostim. Le conte piastriniche devono essere monitorate quando gli altri trattamenti per la PTIsono ridotti o sospesi, al fine di evitare che i valori delle piastrine scendano al di sotto dei range raccomandati.EFFETTI INDESIDERATIFrequenza delle reazioni avverse: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100 sino a < 1/10) e non comune (>= 1/1.000 sino a < 1/100). Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: alterazioni del midollo osseo, trombocitopenia; non comune: anemia, anemia aplastica. Insufficienzamidollare, leucocitosi, splenomegalia, trombocitemia, incremento della conta piastrinica, anormalita' della conta piastrinica. Patologie cardiache. Non comune: infarto del miocardio, aumento del battito cardiaco. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: vertigini. Patologia dell'occhio. Non comune: emorragia congiuntivale, disturbi dell'accomodazione, cecita', disturbi dell'occhio, prurito oculare, aumento della lacrimazione, papilledema, disturbi visivi. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, diarrea, dolore addominale, costipazione, dispepsia; non comune: vomito, emorragia rettale, odore del respiro, disfagia, malattia da reflusso gastroesofageo, ematochezia, emorragia della bocca, disturbi gastrici, stomatite, discolorazione dentale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: affaticamento, edema periferico, sindrome simile-influenzale, dolore, astenia, piressia, brividi, reazioni nel sito di iniezione; non comune: emorragia nel sito di iniezione, dolore toracico, irritabilita', malessere, edema facciale, vampate di calore, agitazione. Patologie epatobiliari. Non comune: trombosi della vena porta, aumento delle transaminasi. Infezioni ed infestazioni. Non comune: influenza, infezioni localizzate, nasofaringite. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Comune: contusioni. Esami diagnostici. Non comune: aumento della pressione sanguigna, aumento della lattato- deidrogenasi, aumento della temperatura corporea, diminuzione del peso, aumento del peso. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: intolleranza all'alcool, anoressia, diminuzione dell'appetito, disidratazione, gotta. Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo. Comune: artralgia, mialgia, spasmi muscolari, dolore alle estremita', dolore alla schiena, dolore osseo; non comune: rigidita' muscolare, debolezza muscolare, dolore alle spalle, fascicolazioni muscolari. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Non comune: mieloma multiplo, mielofibrosi. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea; comune: capogiri, emicrania, parestesie; non comune: clono, disgeusia, ipoestesia, ipogeusia, neuropatia periferica, trombosi del seno trasverso. Disturbi psichiatrici. Comune: insonnia; non comune: depressione, sogni anormali. Patologie renali e urinarie. Non comune: presenza di proteine nelle urine. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: emorragia vaginale.Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: embolia polmonare; non comune: tosse, rinorrea, gola secca, dispnea, congestionenasale, respirazione dolorosa. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: prurito, ecchimosi, rash; non comune: alopecia, reazioni di fotosensibilizzazione, acne, dermatiti da contatto, pelle secca, eczema, eritema, rash esfoliativo, crescita anormale dei capelli, prurito, porpora, rash papulare, rash pruriginoso, nodulo cutaneo, odore cutaneo anomalo, orticaria. Patologie vascolari. Comune: vampate; non comune: trombosi venosa profonda, ipotensione, embolismo periferico, ischemia periferica, flebite, tromboflebite superficiale, trombosi Descrizione delle reazioni avverse selezionate: in aggiunta, anche le reazioni elencate di seguito sono state ritenute essere correlate al trattamento con romiplostim. Trombocitosi: in base ad un'analisi di tutti i pazienti con PTI trattati con romiplostim in 4 studi clinici controllati e 5 non controllati, sono stati segnalati 3 eventi di trombocitosi, n = 271. Non sono state segnalate sequele cliniche in associazione con l'elevata conta piastrinica in nessuno dei 3 soggetti. Trombocitopenia dopo interruzione del trattamento: in base ad un'analisi di tutti i pazienti con PTI trattati con romiplostim in 4 studi clinici controllati e 5 non controllati, sono stati riportati 4 eventi di trombocitopenia dopo interruzione del trattamento, n = 271. Aumento della reticolina nel midollo osseo: negli studi clinici, il trattamento con romiplostim e' stato interrotto in 4 dei 271 pazienti a causa del depositodi reticolina nel midollo osseo. In altri 6 pazienti la reticolina e'stata osservata in seguito a biopsia del midollo osseo. Immunogenicita': negli studi clinici in pazienti adulti con PTI sono stati esaminati gli anticorpi anti-romiplostim. Mentre il 5,8% e il 3,9% dei soggetti sono risultati positivi allo sviluppo di anticorpi capaci di legarsia romiplostim ed alla TPO rispettivamente, soltanto 2 soggetti (0,4%)sono risultati positivi ad anticorpi neutralizzanti romiplostim, ma questi anticorpi non hanno mostrato reazioni crociate con la TPO endogena. Entrambi i soggetti sono risultati negativi alla ricerca di anticorpi neutralizzanti romiplostim 4 mesi dopo l'interruzione del dosaggio. L'incidenza di anticorpi preesistenti contro romiplostim e la TPO era rispettivamente dell'8% e del 5,4%. Esiste una potenziale immunogenicita'. Reazioni avverse segnalate spontaneamente: la categoria di frequenza delle reazioni avverse identificate da segnalazioni spontanee, che non sono state riportate in studi clinici, non puo' essere stimata (frequenza: non nota). Reazioni avverse identificate da segnalazioni spontanee. Patologie vascolari: eritromelalgia.GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOPer romiplostim non sono disponibili dati clinici relativi a gravidanze esposte. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva, come il passaggio transplacentare e l'aumento delle conte piastriniche fetali nel ratto. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Romiplostim non deve essere usato durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessita'. Non ci sono dati sull'escrezione di romiplostim nel latte materno. Comunque e' probabile che l'escrezione abbia luogo e pertanto non si puo' escludere l'esistenza di un rischio per il lattante. La decisione se continuare/interrompere l'allattamento al seno o continuare/interrompere la terapia con romiplostimdeve essere presa considerando il beneficio dell'allattamento al senoper il bambino ed il beneficio che la terapia con romiplostim comporta per la donna.

Effetti indesiderati

Frequenza delle reazioni avverse: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100 sino a < 1/10) e non comune (>= 1/1.000 sino a < 1/100). Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: alterazioni del midollo osseo, trombocitopenia; non comune: anemia, anemia aplastica. Insufficienzamidollare, leucocitosi, splenomegalia, trombocitemia, incremento della conta piastrinica, anormalita' della conta piastrinica. Patologie cardiache. Non comune: infarto del miocardio, aumento del battito cardiaco. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: vertigini. Patologia dell'occhio. Non comune: emorragia congiuntivale, disturbi dell'accomodazione, cecita', disturbi dell'occhio, prurito oculare, aumento della lacrimazione, papilledema, disturbi visivi. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, diarrea, dolore addominale, costipazione, dispepsia; non comune: vomito, emorragia rettale, odore del respiro, disfagia, malattia da reflusso gastroesofageo, ematochezia, emorragia della bocca, disturbi gastrici, stomatite, discolorazione dentale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: affaticamento, edema periferico, sindrome simile-influenzale, dolore, astenia, piressia, brividi, reazioni nel sito di iniezione; non comune: emorragia nel sito di iniezione, dolore toracico, irritabilita', malessere, edema facciale, vampate di calore, agitazione. Patologie epatobiliari. Non comune: trombosi della vena porta, aumento delle transaminasi. Infezioni ed infestazioni. Non comune: influenza, infezioni localizzate, nasofaringite. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Comune: contusioni. Esami diagnostici. Non comune: aumento della pressione sanguigna, aumento della lattato- deidrogenasi, aumento della temperatura corporea, diminuzione del peso, aumento del peso. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: intolleranza all'alcool, anoressia, diminuzione dell'appetito, disidratazione, gotta. Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo. Comune: artralgia, mialgia, spasmi muscolari, dolore alle estremita', dolore alla schiena, dolore osseo; non comune: rigidita' muscolare, debolezza muscolare, dolore alle spalle, fascicolazioni muscolari. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Non comune: mieloma multiplo, mielofibrosi. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea; comune: capogiri, emicrania, parestesie; non comune: clono, disgeusia, ipoestesia, ipogeusia, neuropatia periferica, trombosi del seno trasverso. Disturbi psichiatrici. Comune: insonnia; non comune: depressione, sogni anormali. Patologie renali e urinarie. Non comune: presenza di proteine nelle urine. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: emorragia vaginale.Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: embolia polmonare; non comune: tosse, rinorrea, gola secca, dispnea, congestionenasale, respirazione dolorosa. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: prurito, ecchimosi, rash; non comune: alopecia, reazioni di fotosensibilizzazione, acne, dermatiti da contatto, pelle secca, eczema, eritema, rash esfoliativo, crescita anormale dei capelli, prurito, porpora, rash papulare, rash pruriginoso, nodulo cutaneo, odore cutaneo anomalo, orticaria. Patologie vascolari. Comune: vampate; non comune: trombosi venosa profonda, ipotensione, embolismo periferico, ischemia periferica, flebite, tromboflebite superficiale, trombosi Descrizione delle reazioni avverse selezionate: in aggiunta, anche le reazioni elencate di seguito sono state ritenute essere correlate al trattamento con romiplostim. Trombocitosi: in base ad un'analisi di tutti i pazienti con PTI trattati con romiplostim in 4 studi clinici controllati e 5 non controllati, sono stati segnalati 3 eventi di trombocitosi, n = 271. Non sono state segnalate sequele cliniche in associazione con l'elevata conta piastrinica in nessuno dei 3 soggetti. Trombocitopenia dopo interruzione del trattamento: in base ad un'analisi di tutti i pazienti con PTI trattati con romiplostim in 4 studi clinici controllati e 5 non controllati, sono stati riportati 4 eventi di trombocitopenia dopo interruzione del trattamento, n = 271. Aumento della reticolina nel midollo osseo: negli studi clinici, il trattamento con romiplostim e' stato interrotto in 4 dei 271 pazienti a causa del depositodi reticolina nel midollo osseo. In altri 6 pazienti la reticolina e'stata osservata in seguito a biopsia del midollo osseo. Immunogenicita': negli studi clinici in pazienti adulti con PTI sono stati esaminati gli anticorpi anti-romiplostim. Mentre il 5,8% e il 3,9% dei soggetti sono risultati positivi allo sviluppo di anticorpi capaci di legarsia romiplostim ed alla TPO rispettivamente, soltanto 2 soggetti (0,4%)sono risultati positivi ad anticorpi neutralizzanti romiplostim, ma questi anticorpi non hanno mostrato reazioni crociate con la TPO endogena. Entrambi i soggetti sono risultati negativi alla ricerca di anticorpi neutralizzanti romiplostim 4 mesi dopo l'interruzione del dosaggio. L'incidenza di anticorpi preesistenti contro romiplostim e la TPO era rispettivamente dell'8% e del 5,4%. Esiste una potenziale immunogenicita'. Reazioni avverse segnalate spontaneamente: la categoria di frequenza delle reazioni avverse identificate da segnalazioni spontanee, che non sono state riportate in studi clinici, non puo' essere stimata (frequenza: non nota). Reazioni avverse identificate da segnalazioni spontanee. Patologie vascolari: eritromelalgia.

Indicazioni

Indicato in pazienti adulti affetti da porpora trombocitopenica immunitaria (idiopatica) cronica (PTI) splenectomizzati che sono refrattariad altri trattamenti (ad es. corticosteroidi, immunoglobuline). Il medicinale puo' essere preso in considerazione come trattamento di seconda linea nei pazienti adulti non-splenectomizzati per i quali l'intervento chirurgico e' controindicato.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti, oppure alle proteine derivate da Escherichia coli.

Composizione ed Eccipienti

Mannitolo (E421), saccarosio L-istidina, acido cloridrico (per aggiustamento del pH), polisorbato 20.

Avvertenze

Recidiva della trombocitopenia e sanguinamento dopo cessazione del trattamento: in seguito all'interruzione del trattamento con romiplostime' probabile che si manifesti di nuovo la trombocitopenia. Se si interrompe la somministrazione di romiplostim in presenza di una terapia con anticoagulanti o antipiastrinici, il rischio di sanguinamenti risulta aumentato. Dopo interruzione del trattamento con romiplostim, monitorare i pazienti per rilevare un'eventuale riduzione della conta piastrinica e sottoporli a trattamento medico per evitare che si verifichino sanguinamenti. In caso di interruzione del trattamento con romiplostim si raccomanda di riprendere il trattamento della PTI secondo le linee guida terapeutiche piu' attuali. La gestione medica supplementare puo' comprendere la cessazione della terapia anticoagulante e/o antipiastrinica, l'inibizione dell'anticoagulazione o l'infusione di piastrine. Aumento della reticolina nel midollo osseo: si ritiene che l'aumento della reticolina nel midollo osseo sia il risultato della stimolazione del recettore della TPO, che comporta un aumento del numero di megacariociti nel midollo osseo ed il conseguente rilascio di citochine daparte di questi. L'aumento della reticolina puo' essere suggerito dalle variazioni morfologiche delle cellule ematiche periferiche e puo' essere rilevato mediante biopsia midollare. Per questo motivo, si raccomanda di eseguire l'esame dello striscio di sangue periferico per rilevare eventuali anomalie citomorfologiche e l'emocromo completo prima edurante il trattamento con romiplostim. Qualora si rilevi nei pazienti una perdita di efficacia ed anomalie in uno striscio di sangue periferico, si deve interrompere la somministrazione di romiplostim, effettuare un esame obiettivo completo ed eventualmente considerare l'esecuzione di una biopsia midollare con colorazione specifica per la reticolina. Se disponibile, si deve effettuare un confronto con una precedente biopsia midollare. Se l'efficacia e' mantenuta e si osservano anomalie nello striscio di sangue periferico, il medico deve effettuare una adeguata valutazione clinica, considerando anche l'esecuzione di una biopsia midollare e devono essere rivalutati il rapporto rischio-beneficio di romiplostim e le opzioni terapeutiche alternative per il trattamento della PTI. Complicanze trombotiche/tromboemboliche: conte piastriniche superiori al range di normalita' presentano un rischio teorico di complicanze trombotiche/tromboemboliche. L'incidenza di eventi trombotici/tromboembolici osservata negli studi clinici e' stata simile fra romiplostim e placebo, e non e' stata osservata alcuna associazione tra questi eventi e conte piastriniche elevate. Deve essere prestata attenzione nel caso si somministri romiplostim a pazienti per i quali siano noti fattori di rischio per tromboembolismo fra cui, ma non solo,fattori di rischio ereditari (per es. Factor V Leiden) o acquisiti (per es. carenza del fattore ATIII, sindrome antifosfolipidica), eta' avanzata, pazienti sottoposti a prolungati periodi di immobilizzazione, tumori, terapie contraccettive e ormonali sostitutive, chirurgia/traumi, obesita' e fumo. Casi di eventi tromboembolici (TEEs) inclusi trombosi venosa portale, sono stati riportati in pazienti con malattia epatica cronica trattati con romiplostim. Romiplostim deve essere usato con attenzione in queste popolazioni. In questi casi si devono seguire le linee guida sugli aggiustamenti della dose. Progressione di esistenti neoplasie ematopoietiche maligne o Sindromi Mielodisplastiche (SMD):gli stimolatori del recettore della TPO sono fattori di crescita che inducono proliferazione e differenziazione delle cellule progenitrici trombopoietiche e produzione di piastrine. Il recettore della TPO e' espresso in prevalenza sulla superficie delle cellule della linea mieloide. Per gli stimolatori del recettore della TPO esiste un rischio teorico che possano stimolare la progressione di esistenti neoplasie ematopoietiche maligne o SMD. La diagnosi di PTI nei soggetti adulti ed anziani deve essere confermata dalla esclusione di altre patologie che si manifestano con trombocitopenia. Si deve prendere in considerazione l'esecuzione di un aspirato e biopsia midollare durante il corso dellamalattia e del trattamento, in particolare nei pazienti con piu' di 60 anni, con sintomi sistemici o segni anormali. Romiplostim non deve essere impiegato per il trattamento della trombocitopenia da SMD o da qualunque altra causa di trombocitopenia diversa dalla PTI, al di fuoridi studi clinici.Il profilo rischio-beneficio di romiplostim non e' stato definito nelle SMD o in altre popolazioni di pazienti non affettida PTI. In studi clinici in pazienti con SMD in trattamento con romiplostim, sono stati segnalati casi di progressione in leucemia mieloideacuta (LMA); comunque questo e' un esito atteso delle SMD e non e' chiaro il rapporto con il trattamento con romiplostim. Perdita di risposta al romiplostim La perdita di risposta o l'incapacita' di mantenere una risposta piastrinica con romiplostim nel range di dosaggio raccomandato deve spingere ad un accertamento dei fattori causali, compresa una eventuale immunogenicita' ed un aumento della reticolina nel midollo osseo. Effetti del romiplostim su globuli rossi e bianchi Alterazioni nei parametri dei globuli rossi (diminuzione) e dei globuli bianchi (aumento) sono state osservate negli studi tossicologici non clinici (ratto e scimmia), ma non nei pazienti affetti da PTI. Il monitoraggio di questi parametri deve essere considerato nei pazienti in trattamento con romiplostim.

Gravidanza e Allattamento

Per romiplostim non sono disponibili dati clinici relativi a gravidanze esposte. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva, come il passaggio transplacentare e l'aumento delle conte piastriniche fetali nel ratto. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Romiplostim non deve essere usato durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessita'. Non ci sono dati sull'escrezione di romiplostim nel latte materno. Comunque e' probabile che l'escrezione abbia luogo e pertanto non si puo' escludere l'esistenza di un rischio per il lattante. La decisione se continuare/interrompere l'allattamento al seno o continuare/interrompere la terapia con romiplostimdeve essere presa considerando il beneficio dell'allattamento al senoper il bambino ed il beneficio che la terapia con romiplostim comporta per la donna.

Interazioni con altri prodotti

Non sono stati effettuati studi di interazione. Le potenziali interazioni di romiplostim con medicinali assunti contemporaneamente, dovute a legame con le proteine plasmatiche, sono sconosciute. I prodotti medicinali usati nel trattamento della PTI in combinazione con romiplostim negli studi clinici comprendevano corticosteroidi, danazolo e/o azatioprina, immunoglobulina endovenosa (IVIG) e immunoglobulina anti-D. Quando romiplostim viene associato ad altri prodotti medicinali per il trattamento della PTI, si deve monitorare la conta piastrinica, al fine di evitare che i relativi valori superino il range raccomandato. L'uso di corticosteroidi, danazolo e azatioprina puo' essere ridotto o interrotto in caso di uso concomitante con romiplostim. Le conte piastriniche devono essere monitorate quando gli altri trattamenti per la PTIsono ridotti o sospesi, al fine di evitare che i valori delle piastrine scendano al di sotto dei range raccomandati.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C). Non congelare. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.