novoseven*iv 1mg(50kui)+1,1ml fattore viia novo nordisk spa

Che cosa è novoseven iv 1mg(50kui)+1,1ml?

Novoseven soluzione iniett polv solv prodotto da novo nordisk spa
è un farmaco osped. esitabile della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Novoseven risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di vitamina k ed altri emostatici.
Contiene i principi attivi: eptacog alfa attivato (fattore vii di coagulazione da dna ricombinante)
Composizione Qualitativa e Quantitativa: il medicinale si presenta come polvere e solvente per soluzione iniettabile contenente 1 mg di eptacog alfa (attivato) per flaconcino (corrispondente a 50 kui/flaconcino).
Codice AIC: 029447048 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento di episodi emorragici e nella prevenzione di sanguinamenti durante gli interventi chirurgici a cui ci si sta sottoponendo o procedure invasive nei seguenti gruppi di pazienti: pazienti con emofiliacongenita con inibitori verso i fattori VIII o IX della coagulazione > 5 Unita' Bethesda (UB); pazienti con emofilia congenita che si prevede possano avere una risposta anamnestica intensa alla somministrazione di fattore VIII o fattore IX; pazienti con emofilia acquisita; pazienti con deficit del fattore VII congenito; pazienti con tromboastenia di Glanzmann con anticorpi verso GP IIb - IIIa e/o HLA e con refrattarieta' alla trasfusione piastrinica presente o passata.

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Posologia

Il trattamento deve essere iniziato sotto il controllo di un medico esperto nel trattamento dell'emofilia e/o di disordini della coagulazione. Emofilia A o B con inibitori o quando si prevede una risposta anamnestica intensa: il medicinale deve essere somministrato al piu' presto dopo l'insorgenza di un episodio emorragico. Si raccomanda una dose iniziale di 90 mcg per kg di peso corporeo somministrato in bolo venoso. Dopo la dose iniziale, ulteriori iniezioni possono essere ripetute.La durata del trattamento e l'intervallo tra le somministrazioni varia a seconda della gravita' dell'emorragia, delle procedure invasive o dell'intervento chirurgico eseguito. L'esperienza clinica attuale non giustifica in generale una differenza di dosaggio nei bambini rispettoagli adulti, sebbene la clearance nei bambini sia piu' rapida che negli adulti. Pertanto, nei pazienti pediatrici possono essere necessariedosi di rFVIIa piu' elevate per ottenere concentrazioni plasmatiche simili a quelle dei pazienti adulti. Intervallo di somministrazione: inizialmente ogni 2 - 3 ore per ottenere l'emostasi. Se e' necessario continuare la terapia, una volta raggiunta un'emostasi efficace, l'intervallo di somministrazione puo' essere aumentato ad ogni 4, 6, 8 o 12 ore per il periodo di tempo in cui il trattamento e' indicato. Episodi emorragici da lievi a moderati (incluso trattamento domiciliare): l'intervento precoce e' risultato essere efficace nel trattamento degli episodi emorragici articolari, muscolari e mucocutanei, da lievi a moderati. Si possono raccomandare due regimi di dosaggio: da due a tre iniezioni di 90 mcg per kg di peso corporeo somministrate ad intervalli ditre ore. Se viene richiesto un trattamento ulteriore, puo' essere somministrata un'altra dose di 90 mcg per kg di peso corporeo; una singola iniezione di 270 mcg per kg di peso corporeo. La durata del trattamento domiciliare non deve protrarsi oltre le 24 ore. Non vi e' esperienza clinica riguardo la somministrazione di una singola dose di 270 mcgper kg di peso corporeo in pazienti anziani. Episodi emorragici gravi: 90 mcg per kg di peso corporeo che potrebbe essere somministrato durante il trasporto nell'ospedale presso il quale il paziente viene solitamente trattato. La successiva somministrazione varia secondo il tipoe la gravita' della emorragia. La frequenza di somministrazione dovrebbe essere inizialmente ogni 2 ore, sino al miglioramento clinico. Se e' opportuno prolungare la terapia, l'intervallo fra una somministrazione e l'altra puo' essere aumentato sino a 3 ore per 1 - 2 giorni. Successivamente, gli intervalli tra le somministrazioni possono essere aumentati a 4, 6, 8 o 12 ore per il periodo di tempo ritenuto idoneo. Una emorragia estesa puo' essere trattata per 2 - 3 settimane, ma puo' anche essere ulteriormente prolungata se sussiste una giustificazione clinica. Procedura invasiva/intervento chirurgico: 90 mcg per kg di peso corporeo va somministrato immediatamente prima dell'intervento. La dose va ripetuta dopo 2 ore e in seguito ad intervalli di 2 - 3 ore perle prime 24 - 48 ore, in relazione al tipo di intervento effettuato eallo stato clinico del paziente. Nelle chirurgie maggiori il trattamento dovrebbe protrarsi per 6 - 7 giorni con intervalli fra una dose e l'altra di 2 - 4 ore. Successivamente l'intervallo tra le somministrazioni puo' essere portato a 6-8 ore per ulteriori 2 settimane di trattamento. Nelle chirurgie maggiori la terapia puo' essere protratta per un periodo di 2 - 3 settimane fino a completa guarigione chirurgica. >>Emofilia acquisita. Dose e intervallo tra le somministrazioni: il medicinale deve essere somministrato appena possibile dopo l'inizio dell'episodio emorragico. La dose iniziale raccomandata, somministrata per iniezione in bolo endovenoso, e' di 90 mcg per kg di peso corporeo. Dopo la dose iniziale, possono essere somministrate ulteriori iniezioni, se richieste. La durata del trattamento e l'intervallo tra le iniezioni dipendono dalla gravita' dell'emorragia, dalle procedure invasive o dall'intervento chirurgico effettuato. L'intervallo iniziale tra le somministrazioni deve essere di 2 - 3 ore. Una volta ottenuta l'emostasi, l'intervallo tra le somministrazioni puo' essere portato progressivamente a 4, 6, 8 o 12 ore per il periodo di tempo in cui si ritiene cheil trattamento sia indicato. >>Deficit di fattore VII. Dose, range didosaggio e intervallo di somministrazione: 15 - 30 mcg per kg di pesocorporeo ogni 4 - 6 ore fino a raggiungere l'emostasi. La dose e la frequenza delle preparazioni iniettabili varia da paziente a paziente. >>Tromboastenia di Glanzmann Dose, range di dosaggio e intervallo di somministrazione: 90 mcg (range 80 - 120 mcg) per kg di peso corporeo, con intervalli di 2 ore (1,5 - 2,5 ore). Per garantire un'emostasi efficace, e' necessario somministrare un minimo di 3 dosi. La via di somministrazione raccomandata e' la somministrazione in bolo venoso poiche' puo' comparire una mancanza di efficacia in associazione all'infusione continua. Per quei pazienti che non sono refrattari, le piastrine sono la prima linea di trattamento per la Tromboastenia di Glanzmann. Monitoraggio del trattamento - analisi di laboratorio: non e' necessario monitorare la terapia con il prodotto. Il dosaggio deve essere stabilito in base alla gravita' delle condizioni emorragiche e alla risposta clinica alla somministrazione del medicinale. Dopo la somministrazione di rFVIIa il tempo di protrombina (PT) e il tempo parziale di tromboplastina attivata (aPTT) si sono ridotti, ma non e' stata dimostrata alcuna correlazione tra PT e aPTT e l'efficacia clinica di rFVIIa.

Effetti indesiderati

Le frequenze delle reazioni avverse al farmaco sia gravi che non gravi sono elencate secondo la classificazione per sistemi e organi nella tabella seguente. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: coagulazione intravascolare disseminata e relativi risultati di laboratorio compresi elevati livelli di D-dimero e diminuiti livelli di AT, coagulopatia. Disturbi del sistema immunitario. raro: ipersensibilita'; non nota: reazione anafilattica. Patologie del sistema nervoso. Raro: mal di testa. Patologie vascolari. Raro: eventi tromboembolici arteriosi (infarto miocardico, infarto cerebrale, ischemia cerebrale, occlusione dell'arteria cerebrale, accidente cerebrovascolare, trombosi arteria renale, ischemia periferica, trombosi arteriosa periferica e ischemia intestinale), angina pectoris; non comune: eventi tromboembolici venosi(trombosi venosa profonda, trombosi nella sede di iniezione e.v., embolia polmonare, eventi tromboembolici del fegato compresa trombosi della vena porta, trombosi venosa renale, tromboflebite, tromboflebite superficiale e ischemia intestinale); non nota: trombo intracardiaco. Patologie gastrointestinali. Raro: nausea. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: eruzione cutanea (inclusi dermatite allergica ed eruzione cutanea eritematosa), prurito e orticaria; non nota: vampate, angioedema. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: diminuita risposta terapeutica, piressia; raro: Reazione nella sede di iniezione incluso dolore al sito di iniezione. Esami diagnostici. Raro: aumento dei prodotti di degradazione della fibrina, aumento dei livelli di alanina aminotransferasi, fosfatasi alcalina, lattato deidrogenasi e protrombina. Pazienti con emofilia acquisita: eventi tromboembolici arteriosi (occlusione dell'arteria cerebrale, accidente cerebrovascolare), eventi tromboembolici venosi (embolia polmonare e trombosi venosa profonda), angina pectoris, nausea, piressia, rash eritematoso ed esami diagnostici sui livelli aumentati di prodotti della degradazione della fibrina. Formazione di anticorpi inibitori: nell'esperienza post-marketing, non sono stati segnalati anticorpi verso il farmaco o fattore VII in pazienti con emofilia A o B. Negli studi clinici in pazienti con deficit di fattore VII, la formazione di anticorpi verso il farmaco e fattore VII e' la sola rezione avversa al farmaco segnalata (frequenza: comune (>= 1/100 e < 1/10)). In alcuni casi, gli anticorpi hanno mostrato un effetto inibitorio in vitro. Erano presenti fattori di rischio che possono aver contribuito allo sviluppo di anticorpi inclusi trattamenti precedenti con plasma umano e/o fattore VII plasma-derivato, grave mutazione del gene del fattore VII e sovradosaggio del prodotto. I pazienti con deficit di fattore VII trattati con il medicinale devono essere controllati riguardo agli anticorpi verso il fattore VII. Eventi trombo embolici: gli eventi tromboembolici arteriosi sono comuni (>= 1/100 e GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOIn misura precauzionale, e' preferibile evitare l'uso del medicinale durante la gravidanza. Dati su un numero limitato di gravidanze esposte secondo indicazioni approvate indicano l'assenza di effetti negatividel rFVIIa sulla gravidanza o sulla salute del feto/neonato. Fino ad oggi, non sono disponibili altri dati epidemiologici. Studi compiuti sugli animali non indicano effetti dannosi diretti e indiretti sulla gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo postnatale. None' noto se rFVIIa venga escreto nel latte materno. L'escrezione di rFVIIa nel latte non e' stata studiata negli animali. La decisione se continuare/sospendere l'allattamento o continuare/sospendere la terapia con il farmaco deve essere presa considerando il beneficio dell'allattamento al seno per il bambino e il beneficio della terapia con il medicinale per la donna.

Indicazioni

Trattamento di episodi emorragici e nella prevenzione di sanguinamenti durante gli interventi chirurgici a cui ci si sta sottoponendo o procedure invasive nei seguenti gruppi di pazienti: pazienti con emofiliacongenita con inibitori verso i fattori VIII o IX della coagulazione > 5 Unita' Bethesda (UB); pazienti con emofilia congenita che si prevede possano avere una risposta anamnestica intensa alla somministrazione di fattore VIII o fattore IX; pazienti con emofilia acquisita; pazienti con deficit del fattore VII congenito; pazienti con tromboastenia di Glanzmann con anticorpi verso GP IIb - IIIa e/o HLA e con refrattarieta' alla trasfusione piastrinica presente o passata.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo, o ad uno qualsiasi degli eccipienti o alle proteine bovine, di topo o di criceto.

Composizione ed Eccipienti

Polvere: sodio cloruro, calcio cloruro diidrato, glicilglicina, polisorbato 80, mannitolo, saccarosio, metionina, acido cloridrico (per aggiustamento del pH), sodio idrossido (per aggiustamento del pH). Solvente: istidina, acido cloridrico (per aggiustamento del pH), sodio idrossido (per aggiustamento del pH), acqua per preparazioni iniettabili.

Avvertenze

In condizioni patologiche nelle quali il fattore tissutale puo' essere espresso in modo piu' esteso del normale, vi puo' essere un potenziale rischio di sviluppo di eventi trombotici o di induzione della coagulazione intravascolare disseminata (DIC) in associazione al trattamento con il medicinale. Tali situazioni possono riguardare pazienti con aterosclerosi avanzata, lesione da schiacciamento, setticemia o DIC. A causa del rischio di complicazioni tromboemboliche, deve essere esercitata cautela nella somministrazione del farmaco in pazienti con una storia di patologia coronarica, di disturbi epatici, dopo interventi chirurgici, in neonati e in pazienti a rischio di eventi tromboembolici ocoagulazione intravasale disseminata. In ognuna di queste situazioni,il potenziale beneficio del trattamento con il medicinale deve esserevalutato rispetto al rischio di queste complicazioni. Poiche' il farmaco, come fattore VIIa della coagulazione ricombinante, puo' conteneretracce di IgG murine, IgG bovine ed altre proteine residue di coltura(proteine del siero di criceto e bovino), esiste la possibilita' remota che i pazienti trattati con questo prodotto possano sviluppare ipersensibilita' a queste proteine. In tali casi deve essere considerato il trattamento con antistaminici e.v. Se si verificano reazioni allergiche o reazioni anafilattiche, la somministrazione deve essere immediatamente interrotta. In caso di shock, devono essere attuati i trattamenti medici standard. I pazienti devono essere informati dei primi segnidi reazioni di ipersensibilita'. Se tali sintomi si verificano, si raccomanda di sospendere immediatamente l'uso del prodotto. In caso di gravi emorragie il prodotto deve essere somministrato preferibilmente in centri specializzati nel trattamento di pazienti emofiliaci con inibitori ai fattori VIII o IX della coagulazione, o se cio' non e' possibile in stretta collaborazione con un medico specializzato nel trattamento dell'emofilia. Se l'emorragia non e' tenuta sotto controllo e' obbligatorio il trattamento ospedaliero. I pazienti o coloro che si occupano della loro assistenza devono informare il medico/l'ospedale di riferimento di tutti gli impieghi del medicinale non appena possibile. I pazienti con deficit di fattore VII devono essere controllati rispettoil tempo di protrombina e dell'attivita' coagulante del fattore VII prima e dopo la somministrazione del farmaco. Nel caso in cui l'attivita' del fattore VIIa non raggiunga i livelli attesi o l'emorragia non e' controllata dopo le dosi raccomandate, si puo' sospettare la formazione di anticorpi e deve essere eseguita un'analisi anticorpale. Il rischio di trombosi nei pazienti con deficit di fattoreVII trattati con il farmaco non e' noto. I pazienti con problemi ereditari rari di intolleranza al fruttosio, malassorbimento del glucosio o deficit di saccarasi-isomaltasi non devono prendere questo medicinale.

Gravidanza e Allattamento

In misura precauzionale, e' preferibile evitare l'uso del medicinale durante la gravidanza. Dati su un numero limitato di gravidanze esposte secondo indicazioni approvate indicano l'assenza di effetti negatividel rFVIIa sulla gravidanza o sulla salute del feto/neonato. Fino ad oggi, non sono disponibili altri dati epidemiologici. Studi compiuti sugli animali non indicano effetti dannosi diretti e indiretti sulla gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo postnatale. None' noto se rFVIIa venga escreto nel latte materno. L'escrezione di rFVIIa nel latte non e' stata studiata negli animali. La decisione se continuare/sospendere l'allattamento o continuare/sospendere la terapia con il farmaco deve essere presa considerando il beneficio dell'allattamento al seno per il bambino e il beneficio della terapia con il medicinale per la donna.

Interazioni con altri prodotti

Non e' noto il rischio di una potenziale interazione tra il medicinale e i concentrati dei fattori della coagulazione. L'uso contemporaneo di concentrati del complesso protrombinico, attivati e non, deve essere evitato. E' stato riportato che gli antifibrinolitici riducono la perdita di sangue associata ad interventi chirurgici in pazienti emofilici, specialmente in chirurgia ortopedica e negli interventi che riguardano regioni ricche di attivita' fibrinolitica, come il cavo orale. Tuttavia, l'esperienza nella somministrazione di antifibrinolitici in concomitanza con il trattamento con rFVIIa e' limitata.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare polvere e solvente al di sotto di 25 gradi C; conservare polvere e solvente al riparo dalla luce; non congelare per prevenire danni al flaconcino di solvente; per le condizioni di conservazione del prodotto ricostituito.