nosilix*14cpr 20mg lisinopril epifarma srl

Che cosa è nosilix 14cpr 20mg?

Nosilix compresse prodotto da epifarma srl
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Nosilix risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di ace-inibitori (inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina), non associati.
Contiene i principi attivi: lisinopril diidrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: lisinopril diidrato 5,445 mg o 21,780 equivalente a 5 mg o 20 mg.
Codice AIC: 037761020 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento dell'ipertensione. Trattamento dell'insufficienza cardiaca sintomatica. Trattamento a breve temine (6 settimane) dei pazienti emodinamicamente stabili entro 24 ore da un infarto miocardico acuto. Trattamento delle malattie renali nei pazienti ipertesi con diabete mellito di Tipo 2 e nefropatia incipiente.

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Posologia

Somministrare per via orale in una dose singola giornaliera; approssimativamente alla stessa ora ogni giorno. L'assorbimento delle compresse non e' influenzato dal cibo. La dose deve essere individualizzata secondo il profilo del paziente e della risposta pressoria sanguigna. >>Ipertensione: il farmaco puo' essere usato in monoterapia o in combinazione con altre classi di medicinali antipertensivi. La dose iniziale usuale raccomandata e' 10 mg. Pazienti con un sistema renina-angiotensina-aldosterone fortemente attivato (in particolare ipertensione renovascolare, sodio e/o volume depleti, decompensazione cardiaca, o ipertensione grave) possono manifestare un'eccessiva caduta della pressione sanguigna a seguito della dose iniziale. In questi pazienti e' raccomandata una dose iniziale di 2,5-5 mg e l'inizio del trattamento deve avvenire sotto controllo del medico. In presenza di compromissione renale e' richiesta una dose iniziale piu' bassa. Il dosaggio effettivo abituale di mantenimento e' 20 mg somministrati in una singola dose giornaliera. In genere se l'effetto terapeutico desiderato non puo' essere ottenuto nell'arco di 2-4 settimane ad un determinato livello di dose,la dose puo' essere ulteriormente aumentata. La massima dose impiegata negli studi clinici controllati a lungo termine e' stata di 80 mg/die. >>Pazienti in trattamento con diuretico: l'inizio della terapia puo' causare ipotensione sintomatica. Cio' e' piu' probabile nei paziential momento in trattamento con diuretici. Si raccomanda quindi cautela, dato che questi pazienti possono essere volume e/o sodio depleti. Sepossibile, il diuretico deve essere sospeso 2-3 giorni prima di iniziare la terapia. Nei pazienti ipertesi nei quali il diuretico non puo' essere sospeso, la terapia con con questo farmaco deve essere iniziatacon una dose di 5 mg. La funzionalita' renale ed il potassio sierico devono essere monitorati. Il successivo dosaggio deve essere aggiustato in base alla risposta pressoria sanguigna. Se necessario, la terapiadiuretica puo' essere ripresa. Il dosaggio nei pazienti con compromissio >>Pazienti ipertesi pediatrici di eta' dai 6 ai 16 anni: la dose iniziale raccomandata e' di 2,5 mg una volta al giorno in pazienti con peso da 20 a < 50 Kg, e di 5 mg al giorno in pazienti con peso >=50 Kg. Il dosaggio deve essere aggiustato individualmente ad un massimo di 20 mg una volta al giorno in pazienti di peso dai 20 a < 50 Kg, e 40 mg in pazienti di peso >=50 Kg. Dosi superiori a 0,61 mg/Kg (o superiori a 40 mg) non sono state studiate nei pazienti pediatrici. In bambinicon funzione renale diminuita, deve essere considerata una dose iniziale piu' bassa o intervalli per aumentare la dose. >>Insufficienza cardiaca: il medicinale deve essere utilizzato come terapia aggiuntiva aidiuretici e, ove appropriato, alla digitale o ai beta-bloccanti. Il trattamento puo' essere iniziato con una dose iniziale di 2,5 mg una volta al giorno, che deve essere somministrata sotto osservazione medicaper determinare l'effetto iniziale sulla pressione sanguigna. La dosedeve essere aumentata: con incrementi non superiori ai 10 mg; ad intervalli non inferiori alle due settimane; alla dose massima tollerata dal paziente fino ad un massimo di 35 mg una volta al giorno. L'aggiustamento della dose deve essere basato sulla risposta clinica dei singoli pazienti. Nei pazienti a rischio elevato di ipotensione sintomatica,es. pazienti con deplezione salina con o senza iponatriemia, pazienticon ipovolemia o pazienti trattati con alte dosi di diuretici, questecondizioni devono essere corrette, se possibile, prima della terapia.La funzionalita' renale ed il potassio sierico devono essere monitorati. >>Infarto miocardico acuto: i pazienti devono ricevere, nel modo appropriato, i trattamenti standard raccomandati come trombolitici, aspirina e beta-bloccanti. Il gliceril trinitrato per via endovenosa o per via transdermica puo' essere impiegato insieme al medicinale. Dose iniziale (primi 3 giorni dopo l'infarto): il trattamento puo' essere iniziato entro 24 ore dall'insorgenza dei sintomi. Il trattamento non deve essere iniziato se la pressione arteriosa sistolica e' minore di 100 mm Hg. La prima dose e' di 5 mg per via orale, seguita da 5 mg dopo 24 ore, 10 mg dopo 48 ore e poi 10 mg una volta al giorno. Ai pazienticon pressione arteriosa sistolica bassa (120 mm Hg o meno) all'iniziodel trattamento o durante i primi 3 giorni successivi all'infarto deve essere somministrata una dose ridotta di 2,5 mg per via orale. In caso di compromissione renale (clearance della creatinina >Complicanze renali del diabete mellito: nei pazienti ipertesi affetti da diabete mellito di Tipo 2 e nefropatia incipiente, la dose e' 10 mguna volta al giorno che puo' essere incrementata fino a 20 mg una volta al giorno, se necessario, per raggiungere una pressione arteriosa diastolica in posizione seduta inferiore a 90 mm Hg. Nei casi di compromissione renale (clearance della creatinina >Popolazione pediatrica: l'esperienza di sicurezzaed efficacia nei bambini ipertesi con eta' > a 6 anni e' limitata, manon c'e' esperienza relativa alle altre indicazioni. Non e' raccomandato nei bambini in altre indicazioni che non sia l'ipertensione. Non e' raccomandato in bambini di eta' inferiore a 6 anni, o in bambini concompromissione renale grave (GFR < 30 ml/min/1,73 m^2). >>Anziani: negli studi clinici, non si sono verificate variazioni correlate all'eta' per quanto riguarda l'efficacia o il profilo di sicurezza del farmaco. Tuttavia, quando l'eta' avanzata e' associata ad una diminuzione della funzione renale, devono essere utilizzate le stesse in precauzioniche vengono usate verso i pazienti con fuzionalita' renale compromessa. In seguito, il dosaggio deve essere aggiustato secondo la risposta pressoria sanguigna. >>Pazienti con trapianto di rene: non vi e' esperienza circa la somministrazione di lisinopril nei pazienti sottoposti a recente trapianto di rene. Il trattamento non e' pertanto raccomandato.

CONSERVAZIONEConservare a temperatura non superiore a 30 gradi C.AVVERTENZERaramente e' stata riscontrata ipotensione sintomatica in pazienti con ipertensione non complicata. E' piu' probabile che si verifichi nel paziente con ridotta volemia. E' stata osservata in pazienti con insufficienza cardiaca, in presenza o meno di insufficienza renale associata. Se si verifica un'ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supina e, se necessario, deve ricevere una infusione endovenosadi soluzione salina. Una risposta ipotensiva transitoria non rappresenta una controindicazione ad ulteriori dosi, che di solito possono essere somministrate senza difficolta' una volta che la pressione sanguigna sia aumentata dopo espansione della volemia. Se l'ipotensione diviene sintomatica, puo' essere necessaria una riduzione della dose o l'interruzione di lisinopril. Il trattamento con lisinopril non deve essere iniziato nei pazienti con infarto acuto del miocardio che sono a rischio di ulteriore grave deterioramento delle condizioni emodinamiche dopo un trattamento con un vasodilatatore. Somministrare con cautela nei pazienti con stenosi della valvola mitralica ed ostruzione dell'efflusso dal ventricolo sinistro come stenosi aortica o cardiomiopatia ipertrofica. In caso di compromissione renale, il dosaggio iniziale del medicinale deve essere aggiustato sulla base della clearance della creatinina del paziente e poi in funzione della risposta del paziente al trattamento. Il controllo sistematico del potassio e della creatinina e' parte della normale pratica per questi pazienti. Nei pazienti con insufficienza cardiaca, l'ipotensione che segue l'inizio della terapia con ACE-inibitori puo' portare ad un'ulteriore compromissione della funzione renale. In questa situazione e' stata segnalata insufficienza renale acuta, di solito reversibile. Alcuni pazienti ipertesi senza un'apparente patologia vascolare renale preesistente hanno sviluppato aumenti, di solito lievi e transitori, dell'azotemia e della creatininemia, specialmente quando lisinopril e' stato somministrato in concomitanza ad un diuretico. Cio' e' piu' probabile che accada in pazienti con preesistente compromissione renale. Puo' essere necessario ridurre il dosaggio e/o sospendere il diuretico e/o lisinopril. Nell'infarto acutodel miocardio, il trattamento con lisinopril non deve essere iniziatonei pazienti con evidenza di disfunzione renale e/o proteinuria superiore a 500 mg/24h. E' stato non comunemente segnalato angioedema del viso, delle estremita', delle labbra, della lingua, della glottide e/o della laringe, in pazienti trattati con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina, incluso lisinopril. Cio' puo' avvenire in unqualunque momento durante la terapia. Molto raramente, sono stati segnalati eventi fatali dovuti ad angioedema associato ad edema della laringe o della lingua. Gli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina causano angioedema con maggior frequenza nei pazienti di razza nera rispetto ai pazienti non di razza nera. Nei pazienti sottoposti a dialisi con membrane ad alto flusso (es. AN 69) e in concomitante trattamento con un ACE inibitore sono state segnalate reazioni anafilattoidi; considerare l'utilizzo di tipi di membrane per dialisi diverseo classi diverse di agenti antiipertensivi. Raramente, nei pazienti che ricevono gli ACE-inibitori durante aferesi delle lipoproteine a bassa densita' con destrano solfato si sono verificate reazioni anafilattoidi con rischio di vita per il paziente; queste reazioni sono state evitate dalla temporanea sospensione della terapia con ACE-inibitori prima di ciascuna aferesi. Pazienti che hanno ricevuto ACE-inibitori durante un trattamento desensibilizzante (es. veleno di imenotteri) hannosofferto di reazioni anafilattoidi; queste reazioni sono state evitate quando gli ACE-inibitori erano stati temporaneamente sospesi ma sonoricomparse subito dopo che il medicinale era stato inavvertitamente risomministrato. Molto raramente, gli ACE-inibitori sono stati associati ad una sindrome che inizia con ittero colestatico e progredisce a necrosi fulminante e (talvolta) a morte. Non e' compreso il meccanismo di questa sindrome. Sono stati segnalati neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia ed anemia. La neutropenia e l'agranulocitosi sono reversibili dopo l'interruzione del trattamento con l'ACE-inibitore. Lisinopril deve essere impiegato con estrema cautela nei pazienti con malattia collageno vascolare, terapia immunosoppressiva, in trattamento con allopurinolo o procainamide, o con una combinazione di questi fattori di complicazione, specialmente se c'e' una preesistente compromissione della funzionalita' renale. Lisinopril puo' essere meno efficace nell'abbassare la pressione sanguigna nei pazienti di razza nera rispetto ai pazienti non di razza nera, forse a causa di una maggiore prevalenzadi condizioni di bassa renina nella popolazione ipertesa di razza nera. Con l'uso di ACE-inibitori e' stata segnalata tosse. Nei pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia maggiore o durante anestesia con agenti che causano ipotensione, lisinopril puo' bloccare la formazionedi angiotensina II secondaria al rilascio compensatorio di renina. Secompare ipotensione ed essa e' ritenuta effetto di questo meccanismo,puo' essere corretta mediante espansione della volemia. In alcuni pazienti sono stati osservati innalzamenti del potassio sierico. I pazienti a rischio di sviluppare iperpotassiemia includono quelli con insufficienza renale, diabete mellito, o quelli in trattamento concomitante con diuretici risparmiatori di potassio, con integratori di potassio osostituti del sale contenenti potassio, o quei pazienti in trattamento con altri farmaci ai quali e' associato un incremento del potassio sierico (es. eparina). Nei pazienti diabetici in trattamento con agentiantidiabetici orali o insulina, deve essere attentamente monitorato il controllo glicemico durante il primo mese di trattamento. La combinazione di litio con lisinopril non e' generalmente raccomandata. Gli ACE inibitori non devono essere iniziati durante la gravidanza. L'uso del lisinopril non e' raccomandato durante l'allattamento.INTERAZIONIL'effetto antipertensivo e' solitamente additivo quando un diuretico e' aggiunto alla terapia di un paziente in trattamento con lisinopril.Nei pazienti gia' in trattamento con diuretici specie in quelli in cui la terapia diuretica e' stata istituita di recente, si puo' verificare occasionalmente un'eccessiva riduzione della pressione sanguigna quando viene aggiunto lisinopril. La possibilita' di ipotensione sintomatica con lisinopril puo' essere minimizzata interrompendo la somministrazione del diuretico prima di iniziare il trattamento. Sebbene negli studi clinici, il potassio sierico sia rimasto solitamente entro i limiti della norma, in alcuni pazienti si e' verificata iperpotassiemia. I fattori di rischio di insorgenza dell'iperpotassiemia includono insufficienza renale, diabete mellito, e l'uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio (es. spironolattone, triamterene o amiloride), integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio. L'uso di integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio, particolarmente nei pazienti con funzionalita' renale compromessa, puo' portare ad un aumento significativo del potassio sierico. Se lisinopril viene dato con un diuretico disperdente potassio, l'ipopotassiemia indotta dal diuretico puo' essere migliorata. Durante la somministrazione concomitante di litio ed ACE-inibitori sono stati segnalati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche di litio e tossicita'. L'uso concomitante di diuretici tiazidici puo' aumentare il rischio di tossicita' da litio ed aumentare la gia' incrementata tossicita' da litio con gli ACE-inibitori. L'uso di lisinopril con il litio non e' raccomandato, ma se il trattamentoin combinazione risulta necessario, deve essere effettuato un attentocontrollo dei livelli sierici di litio. La somministrazione cronica di FANS puo' ridurre l'effetto anti-ipertensivo degli ACE inibitori. FANS e ACE inibitori esercitano un effetto addittivo sull'aumento del potassio sierico e possono portare ad un deterioramento della funzione renale. Questi effetti sono di solito reversibili. Si puo' verificare, raramente, insufficienza renale acuta, specialmente nei pazienti con compromessa funzione renale quali anziani o disidratati. Sono state segnalate reazioni nitritoidi (sintomi di vasodilatazione inclusi vampate, nausea, capogiri e ipotensione, che possono essere molto gravi) piu'frequentemente in pazienti in trattamento con ACE-inibitori in seguito a somministrazione di oro iniettabile (es. sodio aurotiomalato). L'uso concomitante di questi agenti puo' aumentare l'effetto antipertensivo di lisinopril. L'uso concomitante di nitroglicerina o altri nitrati, o altri vasodilatatori, puo' ulteriormente ridurre la pressione sanguigna. L'uso concomitante di certi medicinali anestetici, antidepressivi triciclici e antipsicotici con gli ACE-inibitori puo' dar luogo ad un'ulteriore riduzione della pressione sanguigna. I simpaticomimetici possono ridurre gli effetti antipertensivi degli ACE-Inibitori. Gli studi epidemiologici hanno suggerito che la concomitante somministrazione di ACE-inibitori e di medicinali antidiabetici (insuline, ipoglicemizzanti orali) puo' causare un aumento dell'effetto ipoglicemizzante con rischio di ipoglicemia. Questo fenomeno sembra avvenire piu' probabilmente durante le prime settimane di trattamento combinato ed in pazienti con funzionalita' renale compromessa. Il medicinale puo' essere impiegato in concomitanza con acido acetilsalicilico (alle dosi cardiologiche), trombolitici, beta bloccanti e/o nitrati.EFFETTI INDESIDERATIPatologie del sistema emolinfopoietico. Raro (>=1/10.000, =1/100, =1/1000, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOL'uso degli ACE inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza ed e' controindicato durante il secondo ed il terzo.Le evidenze epidemiologiche relativamente al rischio teratogenico in seguito all'esposizione agli ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non hanno dato risultati definitivi; comunque non si puo' escludere un piccolo aumento del rischio. A meno che la terapia continuata con ACE inibitori non sia considerata essenziale, le pazienti che stanno programmando una gravidanza devono passare a trattamenti antipertensivi alternativi che abbiano un accertato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza. Quando una gravidanza viene accertata, il trattamento con gli ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. L'esposizione alla terapia con ACE inibitori, durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza e' noto provochi fetotossicita' umana (diminuzione della funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperpotassiemia). Qualora fosse avvenuta un'esposizione agli ACE inibitori dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda una valutazione ultrasonografica della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri hanno assunto ACE inibitori devono essere attentamente osservati a causa dell'ipotensione. Dato che non sono disponibili informazioni sull'uso di lisinopril durante l'allattamento, il medicinale non e' raccomandato e sono preferibili trattamenti alternativi con comprovati profili di sicurezza durante l'allattamento, specialmente durante l'allattamento di un neonato o di un neonato prematuro.

Effetti indesiderati

Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro (>=1/10.000, =1/100, =1/1000, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOL'uso degli ACE inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza ed e' controindicato durante il secondo ed il terzo.Le evidenze epidemiologiche relativamente al rischio teratogenico in seguito all'esposizione agli ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non hanno dato risultati definitivi; comunque non si puo' escludere un piccolo aumento del rischio. A meno che la terapia continuata con ACE inibitori non sia considerata essenziale, le pazienti che stanno programmando una gravidanza devono passare a trattamenti antipertensivi alternativi che abbiano un accertato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza. Quando una gravidanza viene accertata, il trattamento con gli ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. L'esposizione alla terapia con ACE inibitori, durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza e' noto provochi fetotossicita' umana (diminuzione della funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperpotassiemia). Qualora fosse avvenuta un'esposizione agli ACE inibitori dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda una valutazione ultrasonografica della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri hanno assunto ACE inibitori devono essere attentamente osservati a causa dell'ipotensione. Dato che non sono disponibili informazioni sull'uso di lisinopril durante l'allattamento, il medicinale non e' raccomandato e sono preferibili trattamenti alternativi con comprovati profili di sicurezza durante l'allattamento, specialmente durante l'allattamento di un neonato o di un neonato prematuro.

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione. Trattamento dell'insufficienza cardiaca sintomatica. Trattamento a breve temine (6 settimane) dei pazienti emodinamicamente stabili entro 24 ore da un infarto miocardico acuto. Trattamento delle malattie renali nei pazienti ipertesi con diabete mellito di Tipo 2 e nefropatia incipiente.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo, o ad uno qualsiasi degli eccipienti o ad ogni altro inibitore dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE). Anamnesi di angioedema correlato ad una precedente terapia con un ACE inibitore. Angioedema ereditario o idiopatico. Secondo e terzo trimestre di gravidanza.

Composizione ed Eccipienti

Mannitolo, calcio fosfato dibasico diidrato, amido pregelatinizzato, magnesio stearato, ferro ossido rosso (E 172).

Avvertenze

Raramente e' stata riscontrata ipotensione sintomatica in pazienti con ipertensione non complicata. E' piu' probabile che si verifichi nel paziente con ridotta volemia. E' stata osservata in pazienti con insufficienza cardiaca, in presenza o meno di insufficienza renale associata. Se si verifica un'ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supina e, se necessario, deve ricevere una infusione endovenosadi soluzione salina. Una risposta ipotensiva transitoria non rappresenta una controindicazione ad ulteriori dosi, che di solito possono essere somministrate senza difficolta' una volta che la pressione sanguigna sia aumentata dopo espansione della volemia. Se l'ipotensione diviene sintomatica, puo' essere necessaria una riduzione della dose o l'interruzione di lisinopril. Il trattamento con lisinopril non deve essere iniziato nei pazienti con infarto acuto del miocardio che sono a rischio di ulteriore grave deterioramento delle condizioni emodinamiche dopo un trattamento con un vasodilatatore. Somministrare con cautela nei pazienti con stenosi della valvola mitralica ed ostruzione dell'efflusso dal ventricolo sinistro come stenosi aortica o cardiomiopatia ipertrofica. In caso di compromissione renale, il dosaggio iniziale del medicinale deve essere aggiustato sulla base della clearance della creatinina del paziente e poi in funzione della risposta del paziente al trattamento. Il controllo sistematico del potassio e della creatinina e' parte della normale pratica per questi pazienti. Nei pazienti con insufficienza cardiaca, l'ipotensione che segue l'inizio della terapia con ACE-inibitori puo' portare ad un'ulteriore compromissione della funzione renale. In questa situazione e' stata segnalata insufficienza renale acuta, di solito reversibile. Alcuni pazienti ipertesi senza un'apparente patologia vascolare renale preesistente hanno sviluppato aumenti, di solito lievi e transitori, dell'azotemia e della creatininemia, specialmente quando lisinopril e' stato somministrato in concomitanza ad un diuretico. Cio' e' piu' probabile che accada in pazienti con preesistente compromissione renale. Puo' essere necessario ridurre il dosaggio e/o sospendere il diuretico e/o lisinopril. Nell'infarto acutodel miocardio, il trattamento con lisinopril non deve essere iniziatonei pazienti con evidenza di disfunzione renale e/o proteinuria superiore a 500 mg/24h. E' stato non comunemente segnalato angioedema del viso, delle estremita', delle labbra, della lingua, della glottide e/o della laringe, in pazienti trattati con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina, incluso lisinopril. Cio' puo' avvenire in unqualunque momento durante la terapia. Molto raramente, sono stati segnalati eventi fatali dovuti ad angioedema associato ad edema della laringe o della lingua. Gli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina causano angioedema con maggior frequenza nei pazienti di razza nera rispetto ai pazienti non di razza nera. Nei pazienti sottoposti a dialisi con membrane ad alto flusso (es. AN 69) e in concomitante trattamento con un ACE inibitore sono state segnalate reazioni anafilattoidi; considerare l'utilizzo di tipi di membrane per dialisi diverseo classi diverse di agenti antiipertensivi. Raramente, nei pazienti che ricevono gli ACE-inibitori durante aferesi delle lipoproteine a bassa densita' con destrano solfato si sono verificate reazioni anafilattoidi con rischio di vita per il paziente; queste reazioni sono state evitate dalla temporanea sospensione della terapia con ACE-inibitori prima di ciascuna aferesi. Pazienti che hanno ricevuto ACE-inibitori durante un trattamento desensibilizzante (es. veleno di imenotteri) hannosofferto di reazioni anafilattoidi; queste reazioni sono state evitate quando gli ACE-inibitori erano stati temporaneamente sospesi ma sonoricomparse subito dopo che il medicinale era stato inavvertitamente risomministrato. Molto raramente, gli ACE-inibitori sono stati associati ad una sindrome che inizia con ittero colestatico e progredisce a necrosi fulminante e (talvolta) a morte. Non e' compreso il meccanismo di questa sindrome. Sono stati segnalati neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia ed anemia. La neutropenia e l'agranulocitosi sono reversibili dopo l'interruzione del trattamento con l'ACE-inibitore. Lisinopril deve essere impiegato con estrema cautela nei pazienti con malattia collageno vascolare, terapia immunosoppressiva, in trattamento con allopurinolo o procainamide, o con una combinazione di questi fattori di complicazione, specialmente se c'e' una preesistente compromissione della funzionalita' renale. Lisinopril puo' essere meno efficace nell'abbassare la pressione sanguigna nei pazienti di razza nera rispetto ai pazienti non di razza nera, forse a causa di una maggiore prevalenzadi condizioni di bassa renina nella popolazione ipertesa di razza nera. Con l'uso di ACE-inibitori e' stata segnalata tosse. Nei pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia maggiore o durante anestesia con agenti che causano ipotensione, lisinopril puo' bloccare la formazionedi angiotensina II secondaria al rilascio compensatorio di renina. Secompare ipotensione ed essa e' ritenuta effetto di questo meccanismo,puo' essere corretta mediante espansione della volemia. In alcuni pazienti sono stati osservati innalzamenti del potassio sierico. I pazienti a rischio di sviluppare iperpotassiemia includono quelli con insufficienza renale, diabete mellito, o quelli in trattamento concomitante con diuretici risparmiatori di potassio, con integratori di potassio osostituti del sale contenenti potassio, o quei pazienti in trattamento con altri farmaci ai quali e' associato un incremento del potassio sierico (es. eparina). Nei pazienti diabetici in trattamento con agentiantidiabetici orali o insulina, deve essere attentamente monitorato il controllo glicemico durante il primo mese di trattamento. La combinazione di litio con lisinopril non e' generalmente raccomandata. Gli ACE inibitori non devono essere iniziati durante la gravidanza. L'uso del lisinopril non e' raccomandato durante l'allattamento.

Gravidanza e Allattamento

L'uso degli ACE inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza ed e' controindicato durante il secondo ed il terzo.Le evidenze epidemiologiche relativamente al rischio teratogenico in seguito all'esposizione agli ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non hanno dato risultati definitivi; comunque non si puo' escludere un piccolo aumento del rischio. A meno che la terapia continuata con ACE inibitori non sia considerata essenziale, le pazienti che stanno programmando una gravidanza devono passare a trattamenti antipertensivi alternativi che abbiano un accertato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza. Quando una gravidanza viene accertata, il trattamento con gli ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. L'esposizione alla terapia con ACE inibitori, durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza e' noto provochi fetotossicita' umana (diminuzione della funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperpotassiemia). Qualora fosse avvenuta un'esposizione agli ACE inibitori dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda una valutazione ultrasonografica della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri hanno assunto ACE inibitori devono essere attentamente osservati a causa dell'ipotensione. Dato che non sono disponibili informazioni sull'uso di lisinopril durante l'allattamento, il medicinale non e' raccomandato e sono preferibili trattamenti alternativi con comprovati profili di sicurezza durante l'allattamento, specialmente durante l'allattamento di un neonato o di un neonato prematuro.

Interazioni con altri prodotti

L'effetto antipertensivo e' solitamente additivo quando un diuretico e' aggiunto alla terapia di un paziente in trattamento con lisinopril.Nei pazienti gia' in trattamento con diuretici specie in quelli in cui la terapia diuretica e' stata istituita di recente, si puo' verificare occasionalmente un'eccessiva riduzione della pressione sanguigna quando viene aggiunto lisinopril. La possibilita' di ipotensione sintomatica con lisinopril puo' essere minimizzata interrompendo la somministrazione del diuretico prima di iniziare il trattamento. Sebbene negli studi clinici, il potassio sierico sia rimasto solitamente entro i limiti della norma, in alcuni pazienti si e' verificata iperpotassiemia. I fattori di rischio di insorgenza dell'iperpotassiemia includono insufficienza renale, diabete mellito, e l'uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio (es. spironolattone, triamterene o amiloride), integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio. L'uso di integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio, particolarmente nei pazienti con funzionalita' renale compromessa, puo' portare ad un aumento significativo del potassio sierico. Se lisinopril viene dato con un diuretico disperdente potassio, l'ipopotassiemia indotta dal diuretico puo' essere migliorata. Durante la somministrazione concomitante di litio ed ACE-inibitori sono stati segnalati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche di litio e tossicita'. L'uso concomitante di diuretici tiazidici puo' aumentare il rischio di tossicita' da litio ed aumentare la gia' incrementata tossicita' da litio con gli ACE-inibitori. L'uso di lisinopril con il litio non e' raccomandato, ma se il trattamentoin combinazione risulta necessario, deve essere effettuato un attentocontrollo dei livelli sierici di litio. La somministrazione cronica di FANS puo' ridurre l'effetto anti-ipertensivo degli ACE inibitori. FANS e ACE inibitori esercitano un effetto addittivo sull'aumento del potassio sierico e possono portare ad un deterioramento della funzione renale. Questi effetti sono di solito reversibili. Si puo' verificare, raramente, insufficienza renale acuta, specialmente nei pazienti con compromessa funzione renale quali anziani o disidratati. Sono state segnalate reazioni nitritoidi (sintomi di vasodilatazione inclusi vampate, nausea, capogiri e ipotensione, che possono essere molto gravi) piu'frequentemente in pazienti in trattamento con ACE-inibitori in seguito a somministrazione di oro iniettabile (es. sodio aurotiomalato). L'uso concomitante di questi agenti puo' aumentare l'effetto antipertensivo di lisinopril. L'uso concomitante di nitroglicerina o altri nitrati, o altri vasodilatatori, puo' ulteriormente ridurre la pressione sanguigna. L'uso concomitante di certi medicinali anestetici, antidepressivi triciclici e antipsicotici con gli ACE-inibitori puo' dar luogo ad un'ulteriore riduzione della pressione sanguigna. I simpaticomimetici possono ridurre gli effetti antipertensivi degli ACE-Inibitori. Gli studi epidemiologici hanno suggerito che la concomitante somministrazione di ACE-inibitori e di medicinali antidiabetici (insuline, ipoglicemizzanti orali) puo' causare un aumento dell'effetto ipoglicemizzante con rischio di ipoglicemia. Questo fenomeno sembra avvenire piu' probabilmente durante le prime settimane di trattamento combinato ed in pazienti con funzionalita' renale compromessa. Il medicinale puo' essere impiegato in concomitanza con acido acetilsalicilico (alle dosi cardiologiche), trombolitici, beta bloccanti e/o nitrati.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare a temperatura non superiore a 30 gradi C.