norcuron*ev 10fl 10mg vecuronio msd italia srl
Che cosa è norcuron ev 10fl 10mg?
Norcuron soluzione iniettabile polv prodotto da
msd italia srl
è un farmaco solo uso ospedaliero della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Norcuron risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di miorilassanti ad azione periferica.
Contiene i principi attivi:
vecuronio bromuro
Composizione Qualitativa e Quantitativa: bromuro di vecuronio 10 mg.
Codice AIC: 026566048
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Il medicinale e' indicato come coadiuvante in anestesia generale per facilitare l'intubazione endotracheale ed ottenere un miorilassamento nel corso dell'intervento chirurgico, negli adulti, nei neonati, negliinfanti, nei bambini e negli adolescenti.
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Posologia
Il prodotto deve essere somministrato solo da, o sotto la supervisione di, medici esperti, che abbiano familiarita' con il modo di azione el'utilizzo di questi farmaci. Il dosaggio deve essere personalizzato per ogni paziente. Nello stabilire la dose, prendere in considerazioneil tipo di anestesia, la durata prevista dell'intervento, la possibile interazione con altri farmaci che vengono somministrati prima o durante l'anestesia e le condizioni del paziente. Si consiglia l'uso di un'adeguata tecnica di monitoraggio neuromuscolare per controllare il blocco neuromuscolare ed il recupero. Gli anestetici inalatori potenziano l'effetto di blocco neuromuscolare del prodotto. Tale potenziamento diventa clinicamente rilevante nel corso dell'anestesia, una volta chegli agenti volatili hanno raggiunto le concentrazioni tissutali necessarie a questa interazione. Di conseguenza, eventuali aggiustamenti del dosaggio del medicinale vanno effettuati somministrando dosi di mantenimento piu' piccole, a intervalli meno frequenti, oppure utilizzandotempi di infusione di farmaci inferiori durante gli interventi chirurgici di lunga durata (piu' di 1 ora) in anestesia per inalazione. Adulti: le seguenti raccomandazioni posologiche possono servire da guida generale per facilitare l'intubazione endotracheale e il miorilassamento per interventi chirurgici di durata da breve a lunga. Intubazione endotracheale: la dose standard per l'intubazione durante la normale anestesia e' di 0,08-0,1 mg di bromuro di vecuronio/Kg di peso corporeo, dopo di che' si raggiungono le condizioni adeguate per l'intubazione nell'arco di 90-120 secondi in quasi tutti i pazienti. >>Dosi di medicinale per interventi chirurgici dopo intubazione con succinilcolina. Dosi raccomandate: 0,03-0,05 mg di bromuro di vecuronio/Kg di peso corporeo. Se per l'intubazione viene usata la succinilcolina, la somministrazione del farmaco puo' essere ritardata fino a quando il paziente nonsi e' clinicamente ripreso dal blocco neuromuscolare indotto dalla succinilcolina. Dose di mantenimento: 0,02-0,03 mg di bromuro di vecuronio/Kg di peso corporeo. Queste dosi di mantenimento dovrebbero essere somministrate quando il valore di recupero della risposta neuromuscolare dopo stimolazione e' pari al 25% del valore di controllo. Dosi necessarie per la somministrazione del medicinale in infusione continua: se il farmaco viene somministrato in infusione continua, si raccomanda di somministrare una dose iniziale e, ai primi segni di recupero dal blocco neuromuscolare, iniziare la somministrazione del prodotto per infusione. La velocita' d'infusione dovrebbe essere corretta in modo da mantenere il valore di recupero della risposta neuromuscolare al 10% del valore di controllo, oppure in modo da mantenere 1-2 risposte al " train of four " (TOF). Nell'adulto, la velocita' d'infusione necessaria per mantenere il blocco neuromuscolare a questi livelli, varia da 0,8 a 1,4 mcg di farmaco/Kg/min. E' essenziale monitorare continuamente il blocco neuromuscolare, poiche' la velocita' d'infusione deve variare da paziente a paziente e secondo la tecnica anestetica usata. Uso negli anziani: si possono utilizzare le stesse dosi di intubazione e di mantenimento raccomandate per gli adulti (0,08- 0,1 mg/Kg e 0,02-0,03 mg/Kg, rispettivamente). Tuttavia, la durata di azione nei soggetti anziani e' maggiore rispetto ai soggetti piu' giovani a causa dei diversi meccanismi farmacocinetici. Il tempo di inizio dell'azione nell'anziano e' analogo a quello che si rileva nei soggetti piu' giovani. >>Popolazione pediatrica. Adolescenti (12 - 17 anni): e' consigliabile utilizzare le stesse dosi degli adulti, in considerazione dello sviluppo fisiologico raggiunto a quest'eta'. Bambini (2 - 11 anni): le dosi necessarie nei bambini sono superiori a quelle degli adulti e dei neonati.Generalmente sono pero' sufficienti le stesse dosi di intubazione e di mantenimento raccomandate per gli adulti (0,08-0,1 mg/Kg e 0,02-0,03mg/Kg, rispettivamente). Poiche' nei bambini la durata di azione e' inferiore, e' necessario somministrare le dosi di mantenimento con maggior frequenza. Neonati (0 - 27 giorni) e infanti (28 giorni - 23 mesi): in considerazione delle possibili variazioni della sensibilita' della giunzione neuromuscolare, soprattutto nei neonati (fino a 4 settimane) e probabilmente negli infanti fino a 4 mesi di eta', si raccomanda di somministrare una dose iniziale di 0,01-0,02 mg di bromuro di vecuronio/Kg di peso corporeo, seguitada dosi incrementali fino al raggiungimento del 90-95% della riduzione della risposta neuromuscolare. Negliinterventi di chirurgia neonatale la dose non deve superare 0,1 mg/Kg. Le dosi necessarie negli infanti di eta' piu' elevata (5-23 mesi) sono le stesse di quelle usate per l'adulto. Tuttavia, poiche' il tempo di inizio di azione del farmaco in questi pazienti e' considerevolmente inferiore rispetto a quello di adulti e bambini, non e' generalmentenecessario utilizzare elevate dosi di intubazione per avere buone condizioni di intubazione in tempi brevi. Poiche' la durata d'azione ed il tempo di recupero con il medicinale sono superiori nel neonato e nell'infante rispetto all'adulto e al bambino, le dosi di mantenimento vanno somministrate meno frequentemente. Neonati pretermine: non ci sonodati sufficienti per supportare raccomandazioni posologiche sull'uso di bromuro di vecuronio nei neonati pretermine. Infusione continua neipazienti pediatrici: non ci sono dati sufficienti, pertanto non puo' essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia. Uso nei pazienti sovrappeso e obesi: nei pazienti sovrappeso o obesi (definiticome soggetti con un peso corporeo superiore del 30% o piu' rispetto al peso corporeo ideale), i dosaggi vanno ridotti prendendo in considerazione il peso ideale. Uso nel parto cesareo: la dose in caso di parto cesareo non deve superare 0,1 mg/kg. Dosaggi superiori: se fosse necessario somministrare dosi superiori a singoli pazienti, si tenga presente che dosi iniziali che variano da 0,15 mg fino a 0,30 mg di bromuro di vecuronio/Kg di peso corporeo sono state somministrate durante interventi chirurgici, sia in anestesia con alotano che in neuroleptoanestesia, senza che si siano verificati effetti collaterali cardiovascolari per tutta la durata dell'anestesia a patto che venga mantenuta un'adeguata ventilazione. L'uso di queste elevate dosi di farmaco riduce,con meccanismo farmacodinamico, l'inizio dell'azione ed aumenta nel contempo la durata dell'azione stessa. Il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa, dopo ricostituzione, in bolo o in infusione continua.
Effetti indesiderati
Le reazioni avverse (Adverse Drug Reactions, ADR) sono rare (< 1/1.000). Le ADR piu' frequenti includono variazioni dei segni vitali e blocco neuromuscolare prolungato. Le ADR piu' frequentemente segnalate durante la sorveglianza post-marketing sono "reazioni anafilattiche e anafilattoidi" e sintomi a esse associati (frequenza di segnalazioni < 1/100.000). Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: ipersensibilita', reazione anafilattica, reazione anafilattoide, shock anafilattico,shock anafilattoide. Patologie del sistema nervoso. Molto raro: paralisi flaccida. Patologie cardiache. Non comune/raro: tachicardia. Patologie vascolari. Non comune/raro: ipotensione; molto raro: collasso e shock circolatorio, vampate. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto raro: broncospasmo. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto raro: edema angioneurotico, orticaria, rash, rash eritematoso. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto raro: debolezza muscolare, miopatia da steroidi. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune/raro: farmaco inefficace, ridotto effetto del farmaco/ridotta risposta terapeutica, aumentato effetto del farmaco/aumentata risposta terapeutica; molto raro: edema facciale, dolore al sito di iniezione, reazione al sito di iniezione. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Non comune/raro: blocco neuromuscolare prolungato, ritardato recupero dall'anestesia; molto raro: complicazioni dell'anestesia a carico delle vie aeree. Blocco neuromuscolare prolungato: lareazione avversa piu' frequente ai preparati miorilassanti non depolarizzanti consiste in un prolungamento dell'azione farmacologica oltre il tempo necessario. Tale azione puo' andare dalla debolezza muscolo-scheletrica alla paralisi muscolo-scheletrica profonda e prolungata, che determina insufficienza respiratoria o apnea. Sono stati riferiti alcuni casi di miopatia dopo la somministrazione in Terapia Intensiva del medicinale in combinazione con corticosteroidi. Reazioni anafilattiche: benche' molto raramente, sono state riferite reazioni anafilattiche gravi ai miorilassanti, incluso il farmaco. Le reazioni anafilattiche/anafilattoidi generalmente comprendono diversi segni o sintomi, quali broncospasmo, modificazioni cardiovascolari (ipotensione, tachicardia, collasso-shock circolatorio), e modificazioni cutanee (angioedema, orticaria). Queste reazioni in alcuni casi hanno avuto esito letale. Vista la potenziale gravita' di queste reazioni, si deve sempre prendere in considerazione la possibilita' che tali reazioni si verifichino eprendere le precauzioni necessarie. Particolarmente, in casi di precedenti reazioni anafilattiche verso i miorilassanti, occorre fare particolare attenzione poiche' sono state descritte reazioni allergiche crociate tra i miorilassanti. Liberazione di istamina e reazioni istaminoidi: poiche' i miorilassanti possono indurre la liberazione di istamina sia a livello locale al sito di iniezione, sia a livello sistemico, quando si somministrano questi farmaci, si deve tenere in considerazione la possibilita' che si manifestino prurito e reazioni eritematose nel sito dell'iniezione e/o reazioni istaminoidi (anafilattoidi) generalizzate. Studi sperimentali dopo somministrazione intradermica del medicinale hanno dimostrato che questo farmaco ha solo una debole capacita' di indurre la liberazione localizzata di istamina. Studi controllati condotti sull'uomo non sono riusciti a dimostrare alcun significativo aumento dei livelli plasmatici di istamina dopo somministrazione endovenosa del farmaco. Ad oggi, dopo un utilizzo del prodotto su larga scala, sono stati riferiti raramente casi di questo tipo.
Indicazioni
Il medicinale e' indicato come coadiuvante in anestesia generale per facilitare l'intubazione endotracheale ed ottenere un miorilassamento nel corso dell'intervento chirurgico, negli adulti, nei neonati, negliinfanti, nei bambini e negli adolescenti.
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' al vecuronio o allo ione bromuro o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Composizione ed Eccipienti
Acido citrico monoidrato; fosfato disodico di-idrato; mannitolo (E421); idrossido di sodio (per correggere il pH); acido fosforico (per correggere il pH). Non sono stati aggiunti conservanti.
Avvertenze
Poiche' il medicinale produce una paralisi dei muscoli respiratori, per i pazienti trattati con questo farmaco e' necessaria una respirazione artificiale fino a che si ripristini un'adeguata respirazione spontanea. Il prodotto puo' essere associato a curarizzazione residua. Per evitare le complicanze correlate alla curarizzazione residua, si raccomanda di estubare solo dopo che il paziente si e' ripreso sufficientemente dal blocco neuromuscolare. Vanno inoltre considerati altri fattori che potrebbero causare la curarizzazione residua dopo l'estubazione nella fase post-operatoria (quali interazioni farmacologiche e condizioni del paziente). Se non previsto dalla prassi clinica standard, si deve considerare l'uso di sugammadex o di altro agente inattivante, soprattutto nei casi in cui e' piu' probabile che si manifesti una curarizzazione residua. Dopo la somministrazione di miorilassanti possono verificarsi reazioni anafilattiche. Si dovrebbero sempre prendere delle precauzioni per il trattamento di tali reazioni. Soprattutto in casi di precedenti reazioni anafilattiche nei confronti dei miorilassanti, occorre fare particolare attenzione poiche' sono state descritte reazioni allergiche crociate fra miorilassanti. Dato che il farmaco non ha effetti cardiovascolari entro il range della dose clinica, esso non attenua la bradicardia che si puo' presentare in seguito all'uso di alcuni tipi di anestetici ed oppiacei o in seguito a riflessi vagali durante le manovre chirurgiche. Quindi, una rivalutazione dell'uso e/o del dosaggio di farmaci vagolitici, quali l'atropina per la premedicazione o l'induzione dell'anestesia, puo' essere di utilita' per gli interventi chirurgici durante i quali possono presentarsi piu' facilmente reazioni vagali (per es. interventi chirurgici durante i quali vengono usati anestetici con noti effetti di stimolazione vagale, chirurgia oftalmica, chirurgia addominale o ano-rettale, ecc.). Allo stato attuale, non vi sono dati sufficienti per consigliare l'utilizzo del medicinale nelle Unita' di Terapia Intensiva (UTI). In genere, dopo una somministrazione prolungata di miorilassanti in Unita' di Terapia Intensiva, siverifica paralisi prolungata e/o debolezza muscolo-scheletrica. Per evitare un prolungamento del blocco neuromuscolare e/o un sovradosaggio, si raccomanda vivamente di monitorare la trasmissione muscolare per tutto il tempo di utilizzo di miorilassanti. I pazienti devono inoltrericevere adeguata analgesia e sedazione. Inoltre, i miorilassanti devono essere somministrati in dosi attentamente adattate al paziente da,o sotto la supervisione di, medici anestesisti esperti che conoscano l'azione di questi farmaci e adottando adeguate tecniche di monitoraggio neuromuscolare. Dopo prolungata somministrazione in Terapia Intensiva di miorilassanti non depolarizzanti in combinazione con corticosteroidi, sono stati spesso riferiti casi di miopatia. Pertanto, nei pazienti trattati in concomitanza con miorilassanti e corticosteroidi e' necessario limitare il piu' possibile il periodo di utilizzo del miorilassante. I seguenti stati patologici possono influenzare la farmacocinetica e/o la farmacodinamica del farmaco. Alterazioni epatiche e/o del tratto biliare e insufficienza renale: poiche' il vecuronio e' escretoper via biliare e urinaria, il medicinale deve essere somministrato con cautela a pazienti con alterazioni epatiche e/o biliari clinicamente significative e/o insufficienza renale. In questi gruppi di pazientie' stato osservato un prolungamento della durata di azione, soprattutto quando dosi elevate di vecuronio (0,15-0,2 mg/Kg di peso corporeo) sono state somministrate a pazienti con patologie epatiche. Al dosaggio di 0,2 mg/kg di peso corporeo e' stato inoltre osservato un prolungamento del tempo di recupero. Prolungato tempo di circolo: patologie associate ad un prolungato tempo di circolo, quali malattie cardiovascolari, eta' avanzata, stati edematosi che determinano un aumentato volume di distribuzione, possono contribuire ad un aumento del tempo di inizio d'azione del blocco neuromuscolare. Anche la durata di azione puo'risultare prolungata a causa di una ridotta clearance plasmatica. Malattie neuromuscolari: il farmaco deve essere usato con molta cautela in pazienti con malattie neuromuscolari o dopo poliomielite, poiche' inquesti pazienti la risposta ai miorilassanti puo' essere considerevolmente alterata. L'intensita' e la direzione di queste alterazioni puo'variare ampiamente. Nei pazienti con miastenia grave o sindrome miastenica (Eaton-Lambert), la somministrazione di piccole dosi di medicinale puo' indurre un effetto profondo e il farmaco dovrebbe essere dosato secondo la risposta. Ipotermia: in procedure chirurgiche effettuate in ipotermia, il blocco neuromuscolare indotto dal farmaco e' potenziato e prolungato. Obesita': la durata di azione e il tempo di recupero spontaneo del prodotto possono essere prolungati se le dosi somministrate sono calcolate in base al peso corporeo effettivo. Ustioni: i pazienti con ustioni sviluppano una resistenza agli agenti non depolarizzanti. In questi casi si raccomanda di adattare la dose alla risposta. Condizioni che possono aumentare gli effetti del medicinale: ipopotassiemia (per es. dopo gravi forme di vomito, diarrea e terapia con diuretici), ipermagnesemia, ipocalcemia (dopo trasfusioni massive), ipoproteinemia, disidratazione, acidosi, ipercapnia, cachessia. Percio' si devono correggere, quando possibile, gravi alterazioni elettrolitiche, alterazioni del pH ematico o disidratazione.
Gravidanza e Allattamento
Gli studi sugli animali non indicano un effetto sulla fertilita'. Nonvi sono dati sufficienti sull'uso del farmaco in gravidanza, nell'animale o nell'uomo, per valutare potenziali danni al feto. Il medicinaledovrebbe essere somministrato alle donne in gravidanza solo quando ilmedico decide che i benefici superano i rischi. Studi condotti con ilmedicinale, somministrato in dosi fino a 0,1 mg/Kg, ne hanno dimostrato la sicurezza d'uso nel parto cesareo. La dose in caso di parto cesareo non deve superare 0,1 mg/Kg. In diversi studi clinici il prodotto non ha influenzato il punteggio di Apgar, il tono muscolare del neonato ne' l'adattamento cardiorespiratorio. Da campioni di sangue del cordone ombelicale si e' evidenziato un piccolissimo passaggio placentare del medicinale che non da' luogo ad alcun effetto clinico collaterale del neonato. La reversibilita' del blocco neuromuscolare indotto dal farmaco puo' essere inibita o non soddisfacente nelle pazienti trattatecon solfato di magnesio per tossiemia gravidica, poiche' i sali di magnesio potenziano il blocco neuromuscolare. Pertanto, nelle pazienti trattate con solfato di magnesio, le dosi del medicinale devono essere ridotte e titolate attentamente in base alla risposta. Non sono disponibili dati clinici relativi all'uso del prodotto durante l'allattamento.
Interazioni con altri prodotti
I seguenti farmaci possono influenzare l'ampiezza e/o la durata d'azione dei miorilassanti non-depolarizzanti. Effetto aumentato: gli anestetici alogenati volatili potenziano l'effetto miorilassante del farmaco. Tale effetto diventa evidente solamente con la somministrazione delle dosi di mantenimento. In questi casi puo' risultare inibita anche la reversibilita' del blocco mediante inibitori delle colinesterasi; dopo intubazione con succinilcolina; l'impiego prolungato e concomitantedi corticosteroidi e il farmaco in Terapia Intensiva puo' determinareprolungamento del miorilassamento o miopatia. Antibiotici: antibiotici aminoglicosidici, lincosamidici e polipeptidici, antibiotici acilo-aminopenicillinici. Diuretici, chinidina, sali di magnesio, calcio-antagonisti, sali di litio, cimetidina, lidocaina e somministrazione acutadi fenitoina o agenti beta-bloccanti. Una ricurarizzazione e' stata riferita dopo la somministrazione post-operatoria dei seguenti agenti: antibiotici aminoglicosidici, lincosamidici e polipeptidici, antibiotici acilo-aminopenicillinici, chinidina e sali di magnesio. Effetto diminuito: precedente somministrazione cronica di fenitoina o carbamazepina. Effetto variabile: la somministrazione di altri miorilassanti non depolarizzanti in combinazione con il medicinale puo' produrre un'attenuazione o un potenziamento del blocco neuromuscolare, a seconda dell'ordine di somministrazione e dell'agente miorilassante impiegato. La somministrazione di succinilcolina dopo il farmaco puo' produrre un potenziamento o un'attenuazione dell'effetto del blocco neuromuscolare determinato dal medicinale. Effetto del farmaco sulla lidocaina: se somministrato in combinazione con la lidocaina, il prodotto puo' abbreviare il tempo di inizio d'azione della lidocaina.
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Conservare a temperatura non superiore a 25 gradi C. Conservare il medicinale nel contenitore originale per tenerlo al riparo dalla luce. Una volta ricostituita o diluita, la soluzione e' stabile per 24 ore e senza nessuna speciale precauzione per la conservazione. Al fine di evitare contaminazioni microbiche la soluzione residua non utilizzata deve essere eliminata. Non utilizzare il medicinale se la soluzione ricostituita presenta particelle o appare torbida.