nolvadex 30 compresse rivestite 10mg astrazeneca spa
Che cosa è nolvadex 30cpr riv 10mg?
Nolvadex compresse rivestite prodotto da
astrazeneca spa
è un farmaco etico della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Nolvadex risulta
in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di antagonisti ormonali e sostanze correlate. antiestrogeni.
Contiene i principi attivi:
tamoxifene citrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: tamoxifene citrato.
Codice AIC: 023362039
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Trattamento del carcinoma mammario. Nell'uomo e' indicato nella profilassi e nel trattamento della ginecomastia e della mastalgia causate da antiandrogeni nel trattamento in monoterapia del carcinoma prostatico.
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Posologia
Pazienti in eta' adulta e anziani. Carcinoma mammario: da 20 a 40 mg in una o due somministrazioni giornaliere. Profilassi e trattamento della ginecomastia e mastalgia causate da antiandrogeni nel trattamento in monoterapia del carcinoma prostatico: 20 mg una volta al giorno. Bambini. L'uso non e' raccomandato, in quanto la sicurezza e l'efficacianon sono state stabilite.
Effetti indesiderati
Patologie gastrointestinali. Molto comune >= 10%: nausea; comune da >= 1% a < 10%: vomito, diarrea, costipazione; non comune da >= 0,1% a <1%: pancreatite. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: ritenzione dei fluidi; non comune: ipercalcemia. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Molto comune: perdite ematiche vaginali, secrezione vaginale; non comune: prurito vulvare, alterazioni endometriali; raro da >= 0,01% a < 0,1%: endometriosi, gonfiamentodelle cisti ovariche. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: rash cutaneo; comune: alopecia; raro: angioedema, sindrome di Stevens-Johnson, vasculite cutanee, pemfigoide bolloso, eritema multiforme. Patologie vascolari. Molto comune: vampate di calore. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia; non comune: trombocitopenia, leucopenia; raro: neutropenia, agranulocitosi. Patologie dell'occhio. Comune: cataratta, retinopatia; non comune: disturbi visivi; raro: alterazioni corneali, neuropatia ottica. Disturbi del sistema immunitario. Comune: reazioni di ipersensibilita'. Esami diagnostici. Comune: trigliceridi elevati. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: crampi alle gambe. Tumori benigni, maligni e non specificati. Comune: fibromi uterini; non comune: cancro endometriale; raro: sarcoma uterino, recrudescenza tumorale. Patologie del sistema nervoso. Comune: eventi cerebrovascolari ischemici, mal di testa, capogiri. Patologie epatobiliari. Comune: variazioni dei livelli degli enzimi epatici, fegato steatosico; non comune: cirrosi alfegato; raro: epatite, colestasi, anomalie epatiche, danno epatocellulare, necrosi epatica. Classificazioni multiple per sistemi ed organi.Comune: eventi tromboembolici. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: polmonite interstiziale. Patologie del sistema nervoso. Raro: neurite ottica.
Indicazioni
Trattamento del carcinoma mammario. Nell'uomo e' indicato nella profilassi e nel trattamento della ginecomastia e della mastalgia causate da antiandrogeni nel trattamento in monoterapia del carcinoma prostatico.
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Non somministrare in gravidanza. Terapia preventiva in pazienti ad alto rischio di cancro mammario. Carcinoma duttale in situ in donne che richiedano una concomitante terapia anticoagulante o che presentino un'anamnesi di trombosi venosa profonda o embolia polmonare.
Composizione ed Eccipienti
Lattosio monoidrato, amido di mais, gelatina, croscarmellosa sodica, magnesio stearato, ipromellosa, macrogol 300, titanio diossido.
Avvertenze
Deve essere impiegato con cautela in pazienti con persistente leucopenia o trombocitopenia. Sono consigliabili periodici controlli della crasi ematica, piastrinemia inclusa. Si puo' verificare arresto del flusso mestruale in pazienti in pre-menopausa, il che non pregiudica l'attivita' antitumorale del farmaco. Durante il trattamento e' stata riportata un'aumentata incidenza di alterazioni dell'endometrio comprendenti iperplasia, polipi, carcinoma e sarcomi del corpo dell'utero. E' consigliabile che le pazienti in corso di terapia vengano sottoposte ad adeguati controlli dell'apparato genitale, in particolare dell'endometrio. I pazienti in trattamento con tamoxifene devono avvisare immediatamente il proprio medico qualora avvertano uno qualsiasi dei seguenti sintomi: intorpidimento del volto o debolezza delle braccia o delle gambe e problemi della parola o della visione che potrebbero indicare un ictus cerebri. Lo stesso in caso di dolore toracico o dispnea che potrebbero essere sintomi di embolia polmonare o se si presenta dolore addominale o un sanguinamento vaginale anormale che potrebbero indicare un possibile cancro dell'utero. Anche in caso di tosse e dispnea che potrebbero essere sintomi di una polmonite interstiziale i pazienti dovranno avvisare il proprio medico. Deve essere richiesto ai pazienti se abbiano avuto una storia pregressa di ictus cerebri, di eventi simili all'ictus, eventi tromboembolici o cancro dell'utero. Sono stati riportati secondi tumori primari a livello di siti diversi dall'endometrio e dalla mammella controlaterale. Su bambine di eta' compresa tra 2 e 10 anni, affette dalla sindrome di McCune Albrigth (MAS), trattate con 20 mg una volta al giorno per un periodo di tempo fino a 12 mesi, il volume medio dell'utero e' risultato aumentato dopo 6 mesi di trattamento e raddoppiato al termine. La somministrazione di potenti inibitori del CYP2D6 (ad es. paroxetina, fluoxetina, chinidina, cinacalcet o buproprone) deve essere evitata durante il trattamento con tamoxifene. Ladecisione di iniziare la terapia con tamoxifene in pazienti con carcinoma duttale in situ deve essere discussa con le pazienti, valutando insieme a loro i potenziali rischi e benefici. Contiene lattosio. La somministrazione non e' consigliata durante l'allattamento.
Gravidanza e Allattamento
E' controindicato in gravidanza. Sono stati segnalati pochi casi di aborti spontanei, anomalie congenite e morti fetali in pazienti che avevano assunto il farmaco. Solo un piccolo numero di pazienti e' stato esposto a tamoxifene in corso di gravidanza. Non e' stato riportato chetale esposizione abbia causato una successiva adenosi vaginale o carcinoma a cellule chiare della vagina o della cervice nelle donne giovani che avevano subito l'esposizione a tamoxifene nella vita intrauterina. Le pazienti devono essere informate della necessita' di evitare unagravidanza durante il trattamento e devono usare contraccettivi di barriera o altri metodi contraccettivi non ormonali. Le pazienti in pre-menopausa, prima di iniziare il trattamento, devono essere sottoposte ad attenti controlli per escludere la possibilita' di una gravidanza in atto. Le pazienti devono essere informate dei rischi potenziali per il feto qualora si instaurasse una gravidanza durante il trattamento onei due mesi successivi all'interruzione della terapia. L'impiego delfarmaco durante l'allattamento non e' consigliato. La decisione di interrompere l'allattamento o la terapia deve essere valutata in base alle necessita' di trattamento.
Interazioni con altri prodotti
L'impiego del tamoxifene in pazienti sottoposti a terapia con anticoagulanti di tipo dicumarolico puo' aumentare significativamente l'attivita' anticoagulante; e' consigliabile in questo caso uno stretto monitoraggio degli indici di coagulazione. Quando il farmaco viene somministrato in associazione con farmaci citotossici, si puo' verificare un maggior rischio di episodi tromboembolici. L'uso di tamoxifene in associazione con un inibitore dell'aromatasi come terapia adiuvante non ha mostrato un'efficacia migliore rispetto a tamoxifene da solo. La conosciuta e principale via del metabolismo di tamoxifene nell'uomo e' la demetilazione, catalizzata da enzimi CYP3A4. E' stato riportato in letteratura che l' interazione farmacocinetica con la rifampicina comportauna riduzione dei livelli plasmatici di tamoxifene. Sono state riportate interazioni farmacocinetiche con inibitori del CYP2D6, con riduzione del 65-75% dei livelli plasmatici del 4-idrossi-N-desmetiltamoxifene (endoxifene). E' stata riportata una ridotta efficacia del tamoxifene quando somministrato in concomitanza con alcuni antidepressivi SSRI.Quando possibile, la concomitante somministrazione di potenti inibitori del CYP2D6 deve essere evitata, poiche' non si puo' escludere una riduzione dell'efficacia del tamoxifene.
Equivalenti in base alle liste di trasparenza
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Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Conservare al riparo dalla luce e a temperatura non superiore a +30 gradi C.