nimotop 36 compresse rivestite 30mg medifarm srl

Che cosa è nimotop 36cpr riv 30mg?

Nimotop compresse rivestite prodotto da medifarm srl
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Nimotop risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di calcio-antagonisti selettivi, derivati diidropiridinici.
Contiene i principi attivi: nimodipina
Composizione Qualitativa e Quantitativa: una compressa rivestita contiene 30 mg di nimodipina. 0,75 ml di soluzione contengono 30 mg di nimodipina.
Codice AIC: 039783016 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Prevenzione e terapia di deficit neurologici ischemici correlati a vasospasmo cerebrale.

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Posologia

Salvo diversa prescrizione medica, la dose giornaliera raccomandata e' di 30 mg x 3 volte (1 compressa o 0,75 ml di soluzione x 3 volte). 0,75 ml di soluzione sono pari a 30 mg di nimodipina e corrispondono alcontagocce riempito fino alla tacca. Nei pazienti con funzionalita' renale gravemente compromessa (filtrazione glomerulare < 20 ml/min), lanecessita' di un trattamento con il medicinale dovrebbe essere considerata con cautela ed il paziente regolarmente controllato. In caso di gravi alterazioni della funzionalita' renale ed epatica, eventuali effetti collaterali, come l'abbassamento della pressione arteriosa, possono essere piu' pronunciati; in questi casi, se necessario, la dose dovrebbe essere ridotta o il trattamento sospeso. Nei pazienti che sviluppano reazioni avverse, la dose dovrebbe essere ridotta secondo le necessita' o dovrebbe essere sospeso il trattamento. In caso di somministrazione concomitante con inibitori o induttori del sistema CYP 3A4, puo' rendersi necessaria una modulazione del dosaggio. Nella profilassi enel trattamento dei deficit neurologici ischemici conseguenti a vasospasmo cerebrale indotto da emorragia subaracnoidea, terminata la terapia parenterale, si raccomanda di proseguire la somministrazione di nimodipina per via orale per circa 7 giorni (60 mg - 2 compresse da 30 mgo 1,5 ml di soluzione, corrispondenti a 2 contagocce riempiti fino alla tacca - 6 volte al giorno, ad intervalli di 4 ore). Assumere lontano dai pasti, le compresse con un po' di liquido, le gocce diluite in poca acqua. Non assumere con succo di pompelmo. Non immergere il contagocce nell'acqua e non sciacquarlo. Dopo aver messo le gocce nell'acquariporre il contagocce nel flacone. L'intervallo tra le singole somministrazioni non dovrebbe essere inferiore alle 4 ore.

Effetti indesiderati

>>Sudi clinici con nimodipina per prevenzione e terapia di deficit neurologici ischemici correlati a vasospasmo cerebrale. Le reazioni avverse sono ordinate in base alle categorie di frequenza secondo CIOMS III (negli studi contro placebo 703 pazienti sono stati trattati con nimodipina e 692 con placebo, negli studi in aperto 2.496 pazienti sono stati trattati con nimodipina). Le classi di frequenza considerate sonocomune (da >=1% a <10%), non comune (da >=0,1% a <1%), raro (da >=0,01% a <0,1%), molto raro (<0,01%). Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Noncomune: Reazione allergica, rash. Patologie del sistema nervoso. Non comune: cefalea. Patologie cardiache. Non comune: tachicardia; raro: bradicardia. Patologie vascolari. Non comune: ipotensione, vasodilatazione. Patologie gastrointestinali. Non comune: nausea; raro: ileo. Patologie epatobiliari. Raro: aumento transitorio degli enzimi epatici. >>Studi clinici con nimodipina per prevenzione e terapia di deficit neurologici ischemici. Le reazioni avverse sono ordinate in base alle categorie di frequenza secondo CIOMS III (negli studi contro placebo 1.594pazienti sono stati trattati con nimodipina e 1.558 con placebo, negli studi in aperto 8.049 pazienti sono stati trattati con nimodipina) edati di post-marketing. Le reazioni avverse segnalate come comuni sono state osservate con una frequenza inferiore al 2%. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazione allergica, rash. Patologie del sistema nervoso. Non comune: cefalea, vertigine, capogiro, ipercinesia,tremori. Patologie cardiache. Non comune: palpitazioni, tachicardia. Patologie vascolari. Comune: ipotensione, vasodilatazione; non comune:sincope, edema. Patologie gastrointestinali. Non comune: costipazione, diarrea, flatulenza.

Indicazioni

Prevenzione e terapia di deficit neurologici ischemici correlati a vasospasmo cerebrale.

Controindicazioni ed effetti secondari

Il prodotto non deve essere somministrato in gravidanza o durante l'allattamento e nei casi di ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Non somministrare in concomitanza con rifampicina, in quanto l'assunzione contemporanea di rifampicina puo' ridurre significativamente l'efficacia della nimodipina. Una funzionalita' epatica gravemente compromessa, e particolarmente la cirrosi epatica, puo' causare un aumento della biodisponibilita' della nimodipina, dovuto ad una diminuzione dell'effetto di primo passaggio e della clearance metabolica. Per questo motivo, non deve essere somministrato a pazienti con funzionalita' epatica gravemente compromessa (ad esempio cirrosi epatica). La terapia concomitante con nimodipina per via orale efarmaci antiepilettici, quali fenobarbital, fenitoina o carbamazepina, e' controindicata, in quanto l'assunzione contemporanea di tali farmaci puo' ridurre significativamente l'efficacia della nimodipina.

Composizione ed Eccipienti

Compresse rivestite: cellulosa microgranulare, povidone, crospovidone, magnesio stearato, amido di mais, ipromellosa, macrogol 4000, titanio diossido (E171), ferro ossido giallo (E172). Gocce orali, soluzione:olio di ricino poliossidrilato idrogenato, alcol etilico.

Avvertenze

Anche se non vi sono evidenze che il trattamento con il prodotto sia associato con un aumento della pressione endocranica, deve essere usato con cautela in presenza di edema cerebrale generalizzato o in condizioni caratterizzate da un notevole aumento della pressione endocranica. Usare con cautela anche nei pazienti gravemente ipotesi (pressione arteriosa sistolica < 100 mmHg). Nei pazienti molto anziani affetti da piu' patologie e nei pazienti con funzionalita' cardiovascolare o renale gravemente compromessa (filtrazione glomerulare < 20 ml/min), la necessita' di un trattamento con il prodotto dovrebbe essere consideratacon cautela ed il paziente regolarmente controllato. La nimodipina viene metabolizzata attraverso il sistema del citocromo P450 3A4. I farmaci inibitori o induttori di questo sistema enzimatico possono quindi modificare l'effetto di primo passaggio (dopo somministrazione orale) o la clearance della nimodipina. Farmaci che inibiscono il sistema delcitocromo P450 3A4, e che quindi possono causare un aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina, sono, per esempio,antibiotici macrolidi (es. eritromicina), inibitori delle proteasi anti-HIV (es. ritonavir), antimicotici azolici (es. ketoconazolo), gli antidepressivi nefazodone e fluoxetina, quinupristin/dalfopristin, cimetidina, acido valproico. In caso di somministrazione concomitante con questi farmaci,la pressione arteriosa deve essere monitorata e, se necessario, deve essere presa in considerazione una riduzione del dosaggio di nimodipina. Il 48,06 vol% delle gocce contiene etanolo (alcol), che significa fino a 4,3 g per dose giornaliera (9 ml). Questo puo' essere dannoso per le persone che soffrono di alcolismo o di ridotto metabolismo dell'alcol, e deve essere preso in considerazione anche dalle donne durante la gravidanza e l'allattamento, dai bambini e da gruppi ad alto rischio, come i pazienti con malattie epatiche o epilessia. La quantita' di alcol in questo medicinale puo' alterare l'effetto di altri farmaci, come pure la capacita' di guidare veicoli ed usare macchinari. Questo medicinale contiene anche olio di ricino poliossidrilato idrogenato, che puo' causare disturbi gastrici e diarrea.

Gravidanza e Allattamento

Non deve essere somministrato in gravidanza o durante l'allattamento.In singoli casi di fertilizzazione in-vitro, i calcio-antagonisti sono stati associati con cambiamenti biochimici reversibili nella testa degli spermatozoi, con possibile conseguente riduzione della funzionalita' spermatica.

Interazioni con altri prodotti

>>Effetti di altri farmaci sulla nimodipina. La nimodipina viene metabolizzata attraverso il sistema del citocromo P450 3A4, localizzato sia a livello della mucosa intestinale sia del fegato. I farmaci inibitori o induttori di questo sistema enzimatico possono quindi modificare l'effetto di primo passaggio (dopo somministrazione orale) o la clearance della nimodipina. L'entita' e la durata di questa interazione devono essere prese in considerazione quando la nimodipina e' somministrata contemporaneamente ai seguenti farmaci. Rifampicina: esperienze con altri calcio-antagonisti lasciano ritenere che la rifampicina acceleriil metabolismo della nimodipina attraverso un processo di induzione enzimatica. Percio' l'efficacia della nimodipina potrebbe essere significativamente ridotta se somministrata con rifampicina. L'uso della nimodipina con la rifampicina e' quindi controindicato. Antiepilettici induttori del sistema del citocromo P450 3A4 (fenobarbital, fenitoina, carbamazepina): una precedente terapia cronica con fenobarbital, fenitoina o carbamazepina riduce in maniera marcata la biodisponibilita' della nimodipina somministrata per os. Pertanto, la terapia concomitante con questi farmaci e la nimodipina per via orale e' controindicata. Inibitori del sistema del citocromo P450 3A4: in caso di somministrazione concomitante con i seguenti inibitori del sistema del citocromo P4503A4, la pressione arteriosa deve essere monitorata e, se necessario, deve essere presa in considerazione una riduzione del dosaggio di nimodipina. Antibiotici macrolidi (eritromicina): non sono stati condotti studi di interazione fra antiobiotici macrolidi e nimodipina. Alcuni antibiotici macrolidi sono noti inibitori del sistema del citocromo P450 3A4 e l'eventualita' di un'interazione a questo livello non puo' essere esclusa. Percio' gli antibiotici macrolidi non devono essere usatiin associazione con nimodipina. L'azitromicina, anche se appartenentestrutturalmente alla classe degli antibiotici macrolidi, non e' un inibitore del sistema del citocromo CYP 3A4. Inibitori delle proteasi anti-HIV (ritonavir): non sono stati condotti veri e propri studi per investigare la potenziale interazione. E' stato riportato che alcuni farmaci di questa classe sono potenti inibitori del sistema del citocromoP450 3A4. Per questo motivo, la possibilita' di un aumento marcato e clinicamente rilevante della concentrazione plasmatica di nimodipina, in caso di sua somministrazione in concomitanza con uno di questi farmaci, non puo' essere esclusa. Antimicotici azolici (ketoconazolo): nonsono stati condotti veri e propri studi per investigare la potenzialeinterazione. E' noto che gli antimicotici azolici inibiscono il sistema del citocromo P450 3A4, e varie interazioni sono state riportate per altri calcio-antagonisti diidropiridinici. Quindi, nel caso siano somministrati assieme a nimodipina orale, non si puo' escludere un sostanziale aumento della biodisponibilita' sistemica della nimodipina, dovuto ad una diminuzione del metabolismo di primo passaggio. Nefazodone:non sono stati condotti veri e propri studi per investigare la potenziale interazione. Questo farmaco antidepressivo e' notoriamente un potente inibitore del sistema del citocromo P450 3A4. Quindi, nel caso incui il nefazodone sia somministrato assieme a nimodipina, non si puo'escludere un sostanziale aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina. Fluoxetina: la contemporanea somministrazione di nimodipinacon l'antidepressivo fluoxetina allo stato stazionario ha condotto adun aumento di circa il 50% dei livelli plasmatici di nimodipina. La concentrazione della fluoxetina e' diminuita in modo marcato, mentre laconcentrazione del suo metabolita attivo norfluoxetina non e' stata influenzata. Quinupristin/dalfopristin: sulla base di esperienze con ilcalcio-antagonista nifedipina, la somministrazione concomitante di nimodipina e quinupristin/dalfopristin puo' portare ad un aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina. Cimetidina: la somministrazione contemporanea con cimetidina (un anti-H2) puo' portare ad un aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina. Acido valproico: l'associazione con acido valproico (un anticonvulsivo) puo' portare ad un aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina. Ulteriori interazioni: l'assunzione contemporanea di nimodipina e nortriptilina allo stato stazionario ha condotto ad un modesto decremento nella concentrazione della nimodipina senza influenzare i livelli plasmatici della nortriptilina. >>Effetti della nimodipina su altri farmaci. Farmaci antipertensivi: la nimodipina puo' aumentare l'effetto ipotensivo di farmaci di questa classe somministrati contemporaneamente, come, per esempio, diuretici, beta- bloccanti, ACE-inibitori, A1 antagonisti, altri calcio-antagonisti, alfa-bloccanti, inibitori della PDE5, alfa-metildopa. Nel caso un'associazione di questo tipo sia inevitabile, e' necessario un monitoraggio del paziente particolarmente attento. Zidovudina: in uno studio nella scimmia la simultanea somministrazione endovenosa del farmaco anti-HIV zidovudina e di nimodipina in bolo ha indotto un incremento significativo della AUC della zidovudina, con una significativa riduzione del suo volume di distribuzione e della sua clearance. >>Interazioni con gli alimenti. Il succo di pompelmo inibisce il metabolismo ossidativo delle diidropiridine. L'assunzione contemporanea di succo di pompelmo e nimodipina aumenta la concentrazione plasmatica e la durata d'azione di quest'ultima, a causa di una diminuzione del suo metabolismo di primo passaggio o della sua clearance. Come conseguenzadi cio', l'effetto antipertensivo della nimodipina puo' risultare aumentato. Questo fenomeno puo' durare per almeno 4 giorni dopo l'ultima ingestione di succo di pompelmo. L'ingestione di pompelmo o succo di pompelmo deve quindi essere evitata durante il trattamento con nimodipina. >>Casi in cui non si e' evidenziata un'interazione. La contemporanea somministrazione di nimodipina allo stato stazionario a pazienti intrattamento a lungo termine con aloperidolo non ha messo in evidenza nessuna potenziale reciproca interazione. La contemporanea somministrazione di nimodipina per via orale e di diazepam, digossina, glibenclamide, indometacina, ranitidina e warfarin non ha messo in evidenza nessuna potenziale reciproca interazione.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Compresse rivestite: questo medicinale non richiede alcuna particolare condizione di conservazione. Gocce orali: proteggere dalla luce/non conservare in frigorifero.