neupopeg*6mg 1f 0,6ml sc pegfilgrastim dompe' biotec spa
Che cosa è neupopeg 6mg 1f 0,6ml sc?
Neupopeg preparazione iniettabile prodotto da
dompe' biotec spa
è un farmaco etico della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Neupopeg risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di citochine.
Contiene i principi attivi:
pegfilgrastim
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ogni siringa preriempita contiene 6 mg di pegfilgrastim in 0,6 ml di soluzione iniettabile. la concentrazione e' di 10 mg/ml considerando solo la porzione proteica.
Codice AIC: 035717014
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Riduzione della durata della neutropenia e dell'incidenza di neutropenia febbrile in pazienti trattati con chemioterapia citotossica per neoplasie (con l'eccezione della leucemia mieloide cronica e delle sindromi mielodisplastiche).
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Posologia
La terapia deve essere iniziata e seguita da medici con esperienza inoncologia e/o ematologia. Si consiglia una dose di 6 mg (una singola siringa preriempita) del farmaco per ciascun ciclo di chemioterapia, somministrata come iniezione sottocutanea circa 24 ore dopo la chemioterapia citotossica. L'uso non e' raccomandato nei bambini al di sotto di 18 anni a causa dell'insufficienza di dati sulla sicurezza ed efficacia. Insufficienza renale: non sono richieste variazioni di dose in pazienti con insufficienza renale, inclusi quelli con malattia renale instadio terminale.
Effetti indesiderati
Negli studi clinici randomizzati in pazienti con neoplasie che ricevevano il farmaco dopo la chemioterapia citotossica, la maggior parte degli eventi avversi era causata dalla neoplasia o dalla chemioterapia citotossica. L'effetto indesiderato correlato al farmaco in studio riportato piu' di frequente e molto comune era il dolore osseo. Il dolore osseo era generalmente di entita' lieve o moderata, transitorio e nella maggior parte dei pazienti era controllabile con i comuni analgesici. Sono stati riportati casi di reazioni di tipo allergico, inclusi anafilassi, rash cutaneo, orticaria, angioedema, dispnea e ipotensione, reazioni nel sito di iniezione, eritema e vampate di calore con la prima somministrazione o con somministrazioni successive del farmaco. In alcuni casi, i sintomi si sono ripresentati alla ripresa del farmaco dopo sospensione, a suggerire una relazione di causalita'. Se si verifica una reazione seria di tipo allergico, deve essere somministrata un'appropriata terapia, seguita da un attento monitoraggio del paziente per diversi giorni. Nei pazienti che manifestano reazioni serie di tipo allergico la somministrazione di pegfilgrastim deve essere sospesa definitivamente. Nei pazienti trattati con il medicinale il farmaco dopo chemioterapia citotossica, sono stati comuni (>= 1/100 , < 1/10) aumenti reversibili, di grado lieve o moderato, non accompagnati da sintomiclinici, di acido urico e fosfatasi alcalina; sono stati molto comuni(>= 1/10) aumenti reversibili, di grado lieve o moderato, non accompagnati da sintomi clinici, di lattato deidrogenasi. E' stata osservata nausea nei volontari sani e nei pazienti che ricevevano chemioterapia.Sono stati riportati casi comuni (>= 1/100, < 1/10), ma generalmente asintomatici di splenomegalia e casi molto rari di rottura splenica, inclusi alcuni casi fatali, in seguito alla somministrazione di pegfilgrastim. Sono stati riportati altri effetti indesiderati comuni comprendenti dolore, dolore nel sito di iniezione, dolore toracico (non di origine cardiaca); cefalea; artralgia; mialgia; dolore alla schiena, agli arti, dolore muscolo-scheletrico e cervicale. Sono stati riportati rari (>= 1/10.000, < 1/1000) eventi avversi polmonari comprendenti polmonite interstiziale, edema polmonare, infiltrati polmonari e fibrosi polmonare. Alcuni dei casi riportati hanno avuto come conseguenza insufficienza respiratoria o sindrome da sofferenza respiratoria dell'adulto (ARDS) che possono essere fatali. Sono stati riportati casi rari (>=1/10.000, < 1/1000) di trombocitopenia e leucocitosi. Sono stati riportati casi rari (>= 1/10.000, < 1/1000) di Sindrome di Sweet, sebbene in alcuni casi possa avere contribuito la presenza di neoplasie ematologiche. Casi molto rari (< 1/10.000) di vasculite cutanea sono stati riportati in pazienti trattati con il farmaco. Il meccanismo che causa vasculite in pazienti riceventi il farmaco e' sconosciuto. Casi molto rari (< 1/10.000) di aumenti dei test di funzionalita' epatica per l'alanina aminotransferasi (ALT) o l'aspartato aminotransferasi (AST) sono stati osservati in pazienti che hanno ricevuto pegfilgrastim dopo lachemioterapia citotossica. Questi aumenti sono transitori e reversibili. In pazienti affetti da anemia falciforme sono stati riportati isolati casi di crisi falcemiche.
Indicazioni
Riduzione della durata della neutropenia e dell'incidenza di neutropenia febbrile in pazienti trattati con chemioterapia citotossica per neoplasie (con l'eccezione della leucemia mieloide cronica e delle sindromi mielodisplastiche).
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Composizione ed Eccipienti
Sodio acetato, sorbitolo (E420), polisorbato 20, acqua per preparazioni iniettabili.
Avvertenze
Dati clinici limitati suggeriscono un effetto paragonabile di pegfilgrastim rispetto a filgrastim sul tempo di remissione da neutropenia severa in pazienti con leucemia mieloide acuta (LMA) de novo. Tuttavia, gli effetti a lungo termine del farmaco nella leucemia mieloide acuta non sono stati stabiliti, quindi il prodotto dovrebbe essere utilizzato con cautela in tale popolazione di pazienti. Il fattore di stimolazione delle colonie granulocitarie puo' promuovere la crescita di cellule mieloidi in vitro e simili effetti possono essere osservati in vitroin alcune cellule non mieloidi. La sicurezza e l'efficacia non sono state studiate nei pazienti con sindrome mielodisplastica, leucemia mieloide cronica e nei pazienti con leucemia mieloide acuta (LMA) secondaria; di conseguenza non deve essere usato in tali pazienti. Si dovra' porre particolare attenzione per distinguere la diagnosi di trasformazione blastica della leucemia mieloide cronica da quella di leucemia mieloide acuta. L'efficacia e la sicurezza della somministrazione in pazienti con LMA de novo di eta' < 55 anni con alterazione citogenetica t(15;17) non sono state studiate. La sicurezza e l'efficacia del medicinale in pazienti che ricevono chemioterapia ad alte dosi non sono state studiate. Sono stati riportati rari eventi avversi polmonari (> 1/10.000 , < 1/1000) , in particolare polmonite interstiziale, in seguito alla somministrazione di G-CSF. I pazienti con una storia recente di infiltrati polmonari o polmonite potrebbero essere a piu' alto rischio.L'insorgenza di sintomi polmonari come tosse, febbre e dispnea contemporaneamente a un quadro radiologico di infiltrati polmonari e un deterioramento della funzionalita' polmonare associato a una conta elevatadei globuli bianchi possono costituire i segni iniziali della sindrome da sofferenza respiratoria dell'adulto (ARDS). In tali circostanze, a discrezione del medico, la terapia con il farmaco dovrebbe essere interrotta e istituito l'idoneo trattamento. Sono stati segnalati casi comuni (>= 1/100, < 1/10), ma generalmente asintomatici di splenomegalia e casi molto rari (< 1/10.000)di rottura splenica, inclusi alcuni casi fatali, in seguito alla somministrazione di pegfilgrastim. Pertanto, il volume della milza deve essere attentamente monitorato (ad es. mediante esame clinico, ecografia). Una diagnosi di rottura splenica dovrebbe essere presa in considerazione nei pazienti che presentano dolore al quadrante superiore sinistro dell'addome o alla spalla. Il trattamento con il solo medicinale non preclude la trombocitopenia e l'anemia causate dal mantenimento di dosi piene di chemioterapia mielosoppressiva secondo lo schema previsto. Si raccomandano controlli regolari della conta piastrinica e dell'ematocrito. Non dovrebbe essere usato peraumentare le dosi della chemioterapia citotossica oltre quanto previsto dagli schemi posologici standard. Crisi falcemiche sono state associate all'uso di pegfilgrastim in pazienti affetti da anemia falciforme. Pertanto, il medico dovra' esercitare cautela nel somministrare il farmaco a pazienti con anemia falciforme, dovra' mantenere controllati gli opportuni parametri clinici e di laboratorio e dovra' prestare attenzione alla possibile associazione tra il medicinale e un ingrossamento della milza o una crisi vaso-occlusiva. Valori di globuli bianchi pari o superiori a 100 x 10^9 /l sono stati osservati in meno dell'1% dei pazienti trattati con il medicinale. Non sono stati riportati eventi avversi direttamente attribuibili a questo grado di leucocitosi. Tali aumenti nella conta dei globuli bianchi sono transitori, vengono tipicamente osservati dopo 24 - 48 ore dalla somministrazione e sono coerenti con gli effetti farmacodinamici del prodotto. La sicurezza e l'efficacia del medicinale nella mobilizzazione delle cellule progenitriciematopoietiche nei pazienti o in donatori sani non sono state adeguatamente valutate. Il cappuccio dell'ago della siringa preriempita contiene gomma naturale secca (un derivato del lattice) che potrebbe causare reazioni allergiche. L'aumentata attivita' ematopoietica del midolloosseo in risposta alla terapia con fattore di crescita e' stata associata a referti radiologici ossei transitoriamente positivi. Questo aspetto deve essere considerato nell'interpretazione dei dati radiologici. Il farmaco contiene sorbitolo. Pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio non devono assumere questo medicinale. Ilmedicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio in 6 mg di dose, cioe' e' essenzialmente "privo di sodio".
Gravidanza e Allattamento
Non vi sono dati adeguati provenienti dall'uso di pegfilgrastim in donne in gravidanza. Gli studi effettuati su animali hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva. Il rischio potenziale per gli esseri umaninon e' noto. Non usare durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessita'. Non vi sono dati clinici su donne che allattano, pertanto non somministrare a donne che stanno allattando.
Interazioni con altri prodotti
Data la potenziale sensibilita' alla chemioterapia citotossica delle cellule mieloidi in rapida divisione, il medicinale deve essere somministrato circa 24 ore dopo la somministrazione della chemioterapia citotossica. Negli studi clinici, la somministrazione del medicinale 14 giorni prima della chemioterapia si e' dimostrata sicura. Non e' stato valutato nei pazienti l'uso del prodotto in concomitanza con alcun chemioterapico. In modelli animali, si e' osservato che la somministrazione contemporanea del prodotto e 5-fluorouracile (5-FU) o altri antimetaboliti aggrava la mielosoppressione. Gli studi clinici non hanno indagato in modo specifico le possibili interazioni con altri fattori di crescita ematopoietici e con le citochine. Non e' stata studiata in modospecifico la potenziale interazione con il litio, il quale anch'esso promuove il rilascio di neutrofili. Non vi sono evidenze che tale interazione possa essere dannosa. La sicurezza ed efficacia del farmaco non sono state valutate in pazienti che ricevevano una chemioterapia chedetermina mielosoppressione ritardata, come le nitrosouree. Non sono stati effettuati studi specifici sulle interazioni o sul metabolismo; gli studi clinici non hanno peraltro evidenziato interazioni del farmaco con altri farmaci.
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Conservare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C). Neupopeg puo' essere conservato a temperatura ambiente (non oltre 30 gradi C) una sola volta e per un periodo massimo di 72 ore. Il farmaco lasciato a temperatura ambiente per piu' di 72 ore deve essere gettato. Non congelare. L'esposizione accidentale a temperature di congelamento una sola volta per meno di 24 ore non pregiudica la stabilita' del prodotto. Tenere il contenitore nell'imballaggio esterno per tenerlo al riparo dalla luce.