neohepatect*iv 1f 100ui 2ml immunoglobulina biotest italia srl
Che cosa è neohepatect iv 1f 100ui 2ml?
Neohepatect soluzione per infusione prodotto da
biotest italia srl
è un farmaco solo uso ospedaliero della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Neohepatect risulta
disponibile solo nelle farmaice ospedaliere o specialistico
E' utilizzato per la cura di immunoglobuline.
Contiene i principi attivi:
immunoglobulina umana antiepatite b
Composizione Qualitativa e Quantitativa: immunoglobulina umana anti epatite b.
Codice AIC: 035561012
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
>>Prevenzione della reinfezione da virus dell'epatite B dopo trapianto di fegato per insufficienza epatica causata dall'epatite B. Immunoprofilassi dell'epatite B: in caso di esposizione accidentale di soggetti non immuni (incluse persone che non hanno completato il ciclo di vaccinazioni o di cui non e' noto lo stato immunologico); nei pazienti sottoposti a emodialisi, finche' la vaccinazione non diventa efficace; nel neonato di una madre portatrice del virus dell'epatite B; nei soggetti la cui risposta immunitaria al vaccino non e' evidente (indeterminatezza del titolo di anticorpi anti epatite B) e per i quali e' necessario continuare la prevenzione a causa del rischio continuo di esposizione al virus dell'epatite B.
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Posologia
>>Prevenzione della reinfezione da virus dell'epatite B dopo trapianto di fegato per insufficienza epatica causata dall'epatite B. Adulti: somministrare 10.000 UI il giorno del trapianto, durante l'intervento chirurgico, successivamente da 2.000 a 10.000 UI (da 40 ml a 200 ml) al giorno per sette giorni e quando necessario per mantenere il livellodi anticorpi superiore a 100-150 UI/l in pazienti HBV- DNA negativi esuperiore a 500 UI/l in pazienti HBV-DNA positivi. Bambini: la posologia dipende dall'area della superficie corporea, sulla base di 10.000 UI/1,73 m^2. >>Immunoprofilassi dell'epatite B. Prevenzione dell'epatite B in caso di esposizione accidentale al virus di soggetti non immuni: almeno 500 UI (10 ml), a seconda dell'intensita' di esposizione al virus, il piu' presto possibile dopo l'esposizione e preferibilmente entro 24-72 ore. Immunoprofilassi dell'epatite B in pazienti emodializzati: 8 -12 UI (0,16-0,24 ml)/kg fino a un massimo di 500 UI (10 ml), ogni due mesi fino alla sieroconversione successiva alla vaccinazione. Prevenzione dell'epatite B nel neonato di una madre portatrice del virus dell'epatite B, alla nascita o il piu' presto possibile dopo la nascita: 30-100 UI (0,6-2 ml)/kg. La somministrazione di immunoglobulina anti epatite B deve essere ripetuta fino alla sieroconversione successiva alla vaccinazione. In tutte queste situazioni la vaccinazione contro il virus dell'epatite B e' fortemente raccomandata. La prima dose di vaccino puo' essere iniettata nello stesso giorno della somministrazione di immunoglobuline umane anti epatite B, ma in una differente zona. Nei soggetti che non danno segni di una risposta immunitaria (indeterminatezza degli anticorpi anti epatite B) a seguito della vaccinazione e per i quali e' necessaria una prevenzione continua, puo' essere considerata la somministrazione di 500 UI (10 ml) negli adulti e di 8 UI (0,16 ml)/kg nei bambini ogni 2 mesi; il titolo anticorpale minimo per la protezione contro il virus e' di 10 mUI/mL. Modo di somministrazione: il farmaco deve essere somministrato per infusione endovenosa alla velocita' iniziale di 0,1 ml/kg/ora per 10 minuti. Se ben tollerata, la velocita' di somministrazione puo' essere gradualmente aumentata fino ad un massimo di 1 ml/kg /ora. Esperienze cliniche in neonati di madri portatrici di virus dell'epatite B hanno dimostrato che la somministrazione endovenosa del farmaco alla velocita' di infusione di 2 mlin 5-15 minuti e' ben tollerata.
Effetti indesiderati
Non esistono dati numerosi sulla frequenza degli effetti indesideratinegli studi clinici. I seguenti effetti indesiderati sono stati riportati con la frequenza indicata: molto comune (>= 1/10); comune (da >= 1/100 a <=1/10); non comune (da >= 1/1.000 a <=1/100); rara (da >= 1/10.000 a <=1/1.000); molto rara (<=1/10.000); non nota. Disturbi del sistema immunitario. Rara: ipersensibilita'; molto rara: shock anafilattico. Patologie del sistema nervoso. Rara: emicrania. Patologie cardiache. Rara: tachicardia. Patologie vascolari. Rara: ipotensione. Patologie gastrointestinali. Rara: nausea,vomito. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Rara: reazioni cutanee, eritema, pizzicore, prurito. Patologie del sistema muscolo-scheletrico, del tessuto connettivoe scheletrico. Molto rara: artralgia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Rara: febbre, irrequietezza, brividi. Durante la terapia di prevenzione nei confronti della reinfezione del fegato trapiantato, molto raramente possono manifestarsi casi di reazioni di intolleranza collegati all'aumento dell'intervallo tra le somministrazioni. Con le immunoglobuline umane normali, sono stati osservati casi di meningite asettica reversibile, casi di anemia emolitica o di emolisi reversibili ed aumento dei livelli di creatinina sierica e/o casi di insufficienza renale acuta. Eventi tromboembolici si sono verificati nei pazienti anziani, in pazienti con segni di ischemia cerebrale o cardiaca e in pazienti obesi o fortemente ipovolemici.
Indicazioni
>>Prevenzione della reinfezione da virus dell'epatite B dopo trapianto di fegato per insufficienza epatica causata dall'epatite B. Immunoprofilassi dell'epatite B: in caso di esposizione accidentale di soggetti non immuni (incluse persone che non hanno completato il ciclo di vaccinazioni o di cui non e' noto lo stato immunologico); nei pazienti sottoposti a emodialisi, finche' la vaccinazione non diventa efficace; nel neonato di una madre portatrice del virus dell'epatite B; nei soggetti la cui risposta immunitaria al vaccino non e' evidente (indeterminatezza del titolo di anticorpi anti epatite B) e per i quali e' necessario continuare la prevenzione a causa del rischio continuo di esposizione al virus dell'epatite B.
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' ad uno qualsiasi dei componenti; ipersensibilita' alle immunoglobuline umane.
Composizione ed Eccipienti
Glicina, acqua per preparazioni iniettabili.
Avvertenze
Complicanze tromboemboliche sono state associate all'uso delle Ig e.v. normali. Percio' si raccomanda una particolare cautela per i pazienti a rischio di eventi trombotici. I pazienti devono essere tenuti costantemente sotto controllo per i titoli sierici degli anticorpi anti epatite B. Alcune gravi reazioni avverse al farmaco possono essere dovute alla velocita' di infusione. La velocita' di infusione raccomandata deve essere accuratamente rispettata. I pazienti vanno controllati ed osservati attentamente durante tutto il periodo di infusione per evidenziare eventuali sintomi. Alcune reazioni avverse possono verificarsi con maggiore frequenza: in caso di elevata velocita' di infusione; in pazienti con ipo- o agammaglobulinemia con o senza deficit di IgA. Reazioni allergiche specifiche sono rare. il farmaco contiene una quantita' minima di IgA. I soggetti con deficit di IgA possono sviluppare anticorpi anti IgA e possono avere reazioni anafilattiche in seguito allasomministrazione di componenti ematici che contengono IgA. Occorre, percio', valutare il beneficio del trattamento con il medicinale e il potenziale rischio di reazioni di ipersensibilita' al farmaco. Raramente l'immunoglobulina umana anti epatite B puo' indurre una caduta dellapressione arteriosa, con reazione anafilattica, anche in pazienti cheavevano tollerato precedenti trattamenti con immunoglobuline. Il sospetto di reazioni di tipo allergico o anafilattico richiede l'interruzione immediata della somministrazione. In caso di shock intraprendere il trattamento clinico standard per la terapia dello shock. Le misure standard per prevenire le infezioni causate dall'uso di prodotti medicinali preparati da sangue o plasma umano includono la selezione dei donatori, lo screening delle singole donazioni e dei pool plasmatici per individuare la presenza di marcatori specifici di infezione, e l'inclusione di passaggi di produzione efficaci per l' inattivazione/rimozione dei virus. Ciononostante, quando si somministrano prodotti medicinali preparati da sangue o plasma umano, la possibilita' di trasmissione di agenti infettivi non puo' essere esclusa completamente. Cio' riguarda anche virus sconosciuti o emergenti e altri agenti patogeni. Le misure adottate sono considerate efficaci per i virus con pericapside lipidico quali HIV, HBV e HCV. Le misure adottate possono risultare di limitata efficacia per virus privi di pericapside lipidico come HAV e parvovirus B19. Vi sono esperienze cliniche rassicuranti relative alla mancata trasmissione di epatite A o parvovirus B19 con immunoglobuline e si presume inoltre che il contenuto di anticorpi contribuisca in modo notevole alla sicurezza virale. E' fortemente consigliato che, ogni volta che il medicinale viene somministrato ad un paziente, il nome edil numero di lotto del prodotto vengano registrati per mantenere una legame tra il paziente ed il lotto del prodotto.
Gravidanza e Allattamento
La sicurezza d'uso di questo prodotto medicinale durante la gravidanza non e' stata stabilita in studi clinici controllati. Tuttavia, l'esperienza clinica con le immunoglobuline non lascia prevedere l'insorgere di effetti dannosi sul corso della gestazione, ne' sul feto o il neonato.
Interazioni con altri prodotti
Vaccini da virus vivi attenuati: la somministrazione dell'immunoglobulina puo' interferire con lo sviluppo di una risposta immunitaria ai vaccini da virus vivi attenuati, come morbillo, rosolia, parotite e varicella per un periodo fino a tre mesi. Dopo somministrazione di questoprodotto, bisogna aspettare 3 mesi prima di vaccinare con virus vivi attenuati. L'immunoglobulina umana anti epatite B deve essere somministrata dopo un intervallo di tre/quattro settimane dalla vaccinazione con virus vivi attenuati; se e' necessario somministrare l'immunoglobulina umana antiepatite B prima che questo periodo sia trascorso, occorre ripetere la vaccinazione dopo 3 mesi dalla somministrazione dell'immunoglobulina umana anti epatite B. Interferenze con test sierologici: dopo iniezione dell'immunoglobulina l'aumento transitorio dei vari tipi di anticorpi trasferiti passivamente nel sangue del paziente puo' determinare risultati falsi positivi nei test sierologici. La trasmissione passiva di anticorpi nei confronti di antigeni eritrocitari quali A, B e D puo' causare interferenze con alcuni test sierologici per anticorpi eritrocitari, ad esempio il test dell'antiglobulina (test di Coombs).
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Il prodotto non deve essere utilizzato dopo la data di scadenza indicata sull'etichetta. Il prodotto deve essere conservato fra + 2 gradi Ce + 8 gradi C. Non deve essere congelato. Conservare i flaconi nella propria confezione di cartone. La soluzione deve essere somministrata immediatamente dopo l'apertura del contenitore.