naloxone b braun 10f 1ml 0,4mg naloxone b.braun milano spa
Che cosa è naloxone b braun 10f 1ml 0,4mg?
Naloxone b braun soluzione iniettabile prodotto da
b.braun milano spa
è un farmaco generico della categoria
farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici
che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Naloxone b braun risulta
disponibile solo nelle farmaice ospedaliere o specialistico
E' utilizzato per la cura di prodotti terapeutici.
Contiene i principi attivi:
naloxone cloridrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: naloxone cloridrato.
Codice AIC: 037976026
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Inversione completa o parziale di depressioni a carico del SNC e in particolare depressioni respiratorie, causate da oppiacei sintetici o naturali; diagnosi di sospetto sovradosaggio acuto da oppiacei o intossicazione; inversione completa o parziale di depressioni respiratorie edepressioni diverse a carico del SNC nel neonato la cui madre ha assunto oppiacei.
Vedi il foglio illustrativo completo
Posologia
Il medicinale puo' essere iniettato per via endovenosa (e.v.) o intramuscolare (i.m.), oppure somministrato per infusione endovenosa. La via di somministrazione intramuscolare del medicinale dovrebbe essere utilizzata soltanto nei casi in cui la somministrazione endovenosa non sia praticabile. La somministrazione per via endovenosa, raccomandabilenei casi acuti, determina una piu' rapida comparsa dell'attivita' farmacologica. Quando il farmaco e' somministrato per via intramuscolare,e' necessario ricordare che la comparsa dell'azione e' piu' lenta rispetto all'iniezione endovenosa, anche se la somministrazione intramuscolare presenta un'azione farmacologica piu' prolungata rispetto alla somministrazione endovenosa. La durata dell'azione dipende dalla dose edalla via di somministrazione del naloxone cloridrato, con variazionicomprese tra 45 minuti e 4 ore. Si deve inoltre tenere conto che i necessari dosaggi intramuscolari sono generalmente superiori rispetto aidosaggi endovenosi e che occorre adattare la posologia al singolo paziente. Poiche' la durata degli effetti farmacologici di alcuni oppiacei (ad es., dextropropossifene, diidrocodeina, metadone) potrebbe superare quella del naloxone cloridrato, il paziente deve essere costantemente sorvegliato e, se necessario, si deve ripetere la somministrazionedel farmaco. Inversione completa o parziale di depressioni a carico del SNC e in particolare depressioni respiratorie, causate da oppiacei sintetici o naturali. Adulti: la posologia viene stabilita per ciascunpaziente al fine di ottenere la risposta respiratoria ottimale, pur mantenendo un'analgesia adeguata. Di solito e' sufficiente un'iniezioneendovenosa a dosi comprese tra 0,1 e 0,2 mg di naloxone cloridrato (circa 1,5-3 mcg/kg). Se necessario, e' possibile somministrare altre iniezioni endovenose di 0,1 mg a intervalli di 2 minuti, fino ad ottenere livelli soddisfacenti di respirazione e di coscienza. Entro 1-2 ore dalla prima somministrazione puo' essere necessario ripetere l'iniezione, in relazione al tipo di principio attivo che si intende antagonizzare (effetto a breve termine o lento rilascio), alla quantita', all'intervallo e alle modalita' di somministrazione. In alternativa, il medicinale puo' essere somministrato tramite infusione endovenosa. Infusione: poiche' la durata dell'azione di alcuni oppiacei e' piu' prolungata rispetto a quella del naloxone cloridrato somministrato a bolo endovenoso, nei casi in cui sia noto o vi sia motivo di sospettare che la depressione e' indotta da tali sostanze, il naloxone cloridrato dovrebbe essere somministrato per infusione continua. La velocita' di infusione viene determinata in relazione al singolo paziente, a seconda dellasua risposta al bolo endovenoso e della sua reazione all'infusione endovenosa. Deve essere attentamente valutato l'uso dell'infusione endovenosa continua e se necessario si dovra' applicare la respirazione assistita. Bambini: inizialmente 0,01-0,02 mg/kg per via endovenosa di naloxone cloridrato a intervalli di 2-3 minuti, fino ad ottenere livellisoddisfacenti di respirazione e coscienza. Puo' essere necessario somministrare ulteriori dosi a intervalli di 1-2 ore a seconda della risposta del paziente, nonche' del dosaggio e della durata dell'azione dell'oppiaceo somministrato. >>Diagnosi di sospetto sovradosaggio acuto da oppiacei o intossicazione. Adulti: 0,4-2 mg di naloxone cloridrato per via endovenosa. Nel caso in cui subito dopo la somministrazione endovenosa non si determini il necessario miglioramento della depressionerespiratoria, le iniezioni possono essere ripetute a intervalli di 2-3 minuti. Il prodotto puo' anche essere iniettato per via intramuscolare (dose iniziale abituale 0,4 - 2 mg) qualora la somministrazione endovenosa non sia praticabile. Un miglioramento non significativo dopo somministrazione di 10 mg di naloxone cloridrato puo' suggerire l'ipotesi che la depressione sia causata, interamente o in parte, da altre condizioni patologiche o dall'assunzione di sostanze non oppiacee. Bambini: 0,01 mg/kg per via endovenosa di naloxone cloridrato. Se non si ottiene una risposta clinica soddisfacente, e' possibile praticare un'ulteriore iniezione di 0,1 mg/kg. A seconda del singolo paziente puo' rendersi necessaria anche un'infusione endovenosa. Il medicinale puo' anche essere iniettato per via intramuscolare (dose iniziale 0,01 mg/kg), suddiviso in piu' dosi, qualora la somministrazione endovenosa non sia praticabile. Inversione di depressioni respiratorie e depressioni diverse a carico del SNC nel neonato la cui madre ha assunto oppiacei: la dose abituale e' di 0,01 mg/kg per via endovenosa di naloxone cloridrato. Nel caso in cui questo dosaggio non determini un'inversione soddisfacente della funzionalita' respiratoria, e' possibile ripetere l'iniezione a intervalli di 2 - 3 minuti. Il prodotto puo' anche essere iniettato per via intramuscolare (dose iniziale 0,01 mg/kg), qualora lasomministrazione endovenosa non sia praticabile. Anziani: nei pazienti anziani con patologia cardiovascolare pre-esistente o che hanno assunto farmaci potenzialmente cardiotossici, si raccomanda di utilizzare il farmaco con cautela in quanto sono stati riferiti gravi effetti avversi cardiovascolari, quali tachicardia ventricolare e fibrillazione in pazienti nel post-operatorio a seguito di somministrazione di naloxone cloridrato.
Effetti indesiderati
Per la frequenza degli effetti indesiderati si utilizza la seguente terminologia: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, < 1/10); non comune (>= 1/1.000, < 1/100); raro (>= 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000); non nota. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: reazione allergica, (orticaria, rinite, dispnea, edema di Quincke), shock anafilattico. Patologie del sistema nervoso. Comune: vertigini, cefalea; non comune: tremore, sudorazione; raro: convulsioni, tensione. Raramente si sono manifestate convulsioni a seguito di somministrazione di naloxone cloridrato, anche se non si e' potuta accertare una correlazione causale con il farmaco. Nell'uso post-operatorio, il dosaggiosuperiore a quello raccomandato puo' provocare comparsa di tensione. Patologie cardiache. Comune: tachicardia; non comune: aritmia, bradicardia; molto raro: fibrillazione, arresto cardiaco. Patologie vascolari. Comune: ipotensione, ipertensione. Si sono manifestate ipotensione, ipertensione e aritmia cardiaca (tra cui tachicardia ventricolare e fibrillazione) con uso post-operatorio di naloxone cloridrato. Effetti avversi cardiovascolari si sono verificati con maggiore frequenza in pazienti post-operatori con malattia cardiovascolare pre-esistente o cheavevano assunto altri farmaci che producono analoghi effetti indesiderati a livello cardiovascolare. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto raro: edema polmonare. In caso d'uso postoperatoriodi naloxone cloridrato si e' manifestato anche edema polmonare. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea; comune: vomito; non comune: diarrea, secchezza delle fauci. Sono stati riferiti nausea e vomito in pazienti postoperatori che hanno assunto dosi piu' elevate di quelle raccomandate. Non e' tuttavia stata accertata alcuna relazione causale con il farmaco e i sintomi possono essere segnali di un'eccessivarapidita' dell'azione antagonista dell'effetto degli oppiacei. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto raro: eritema multiforme. E' stato segnalato un caso di eritema multiforme, scomparso immediatamente dopo la sospensione del naloxone cloridrato. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: dolore postoperatorio; non comune: iperventilazione, irritazione della parete vascolare (dopo somministrazione endovenosa); infiammazione e irritazione locale (dopo somministrazione intramuscolare). Nell'uso post-operatorio, il dosaggio superiore a quello raccomandato puo' provocare la ricomparsa del dolore. Una rapida inversione dell'effetto oppiaceo puo' indurre iperventilazione.
Indicazioni
Inversione completa o parziale di depressioni a carico del SNC e in particolare depressioni respiratorie, causate da oppiacei sintetici o naturali; diagnosi di sospetto sovradosaggio acuto da oppiacei o intossicazione; inversione completa o parziale di depressioni respiratorie edepressioni diverse a carico del SNC nel neonato la cui madre ha assunto oppiacei.
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' al naloxone cloridrato o a uno qualsiasi degli eccipienti.
Composizione ed Eccipienti
Acqua per preparazioni iniettabili, cloruro di sodio, acido cloridrico, diluito (per adeguamento del pH).
Avvertenze
Il medicinale deve essere somministrato con cautela in pazienti che hanno assunto dosi elevate di oppiacei o sono fisicamente dipendenti daoppiacei. In tali pazienti, l'inversione troppo rapida dell'effetto da oppiacei puo' provocare una sindrome da astinenza acuta. Sono stati riportati ipertensione, aritmia cardiaca, edema polmonare e arresto cardiaco. Cio' si applica anche ai neonati di tali pazienti. I pazienti che rispondono in misura soddisfacente al naloxone cloridrato devono essere attentamente monitorati. L'effetto degli oppiacei puo' essere piu' prolungato rispetto a quello del naloxone cloridrato e possono essere necessarie nuove iniezioni. Il naloxone cloridrato non e' efficace contro la depressione centrale causata da agenti non oppiacei. L'inversione della depressione respiratoria indotta da buprenorfina puo' essere incompleta. In tal caso si dovra' ricorrere alla respirazione meccanicamente assistita. A seguito di uso di oppiacei durante un intervento chirurgico, si raccomanda di evitare il dosaggio eccessivo di naloxone cloridrato, poiche' potrebbe causare eccitazione, aumento della pressione sanguigna e inversione clinicamente importante dell'effetto analgesico. Un'inversione degli effetti degli oppiacei raggiunta troppo rapidamente puo' indurre nausea, vomito, sudorazione o tachicardia. E' stato riferito che il naloxone cloridrato induce ipotensione, ipertensione, tachicardia ventricolare, fibrillazione ed edema polmonare. Questi effetti indesiderati sono stati osservati in fase postoperatoria con maggiore frequenza nei pazienti affetti da patologie cardiovascolario che hanno assunto medicinali con analoghi effetti indesiderati a livello cardiovascolare. Sebbene non siano state evidenziate relazioni causali dirette, si raccomanda di usare cautela nella somministrazione del medicinale in pazienti cardiopatici o che assumono farmaci relativamente cardiotossici, che possono causare tachicardia ventricolare, fibrillazione e arresto cardiaco (ad es. cocaina, metanfetamina, antidepressivi ciclici, bloccanti dei canali del calcio, beta-bloccanti, digossina). Questo medicinale contiene circa 3,8 mmol (88.5 mg) di sodio per dose massima giornaliera di 10 mg di naloxone cloridrato. Se ne dovra' tenere conto per i pazienti che seguono una dieta a sodio controllato.
Gravidanza e Allattamento
Per il naloxone cloridrato sono disponibili dati clinici insufficienti relativi a gravidanze esposte. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Il medicinale non deve essere somministrato durante la gravidanza se non strettamente necessario. Il naloxone cloridrato puo' causare sintomi da astinenza nel neonato. Non e' noto se il naloxone cloridrato passi nel latte materno e non e' stato stabilito se i bambini allattati al seno subiscano gli effetti del naloxone cloridrato. Si raccomanda pertanto di evitare di allattare per 24 ore dopo il trattamento.
Interazioni con altri prodotti
L'effetto del naloxone cloridrato e' dovuto all'interazione con gli oppiacei o gli agonisti oppiacei. In alcuni soggetti con dipendenza da oppiacei, la somministrazione di naloxone cloridrato puo' provocare forti sintomi da astinenza. Sono stati riportati ipertensione, aritmia cardiaca, edema polmonare e arresto cardiaco. Una dose standard di naloxone cloridrato non produce alcuna interazione con barbiturici e tranquillanti. I dati relativi all'interazione con l'alcol non sono concordi. In pazienti con intossicazione multipla da oppiacei e sedativi o alcol, a seconda della causa dell'intossicazione e' possibile osservare un risultato meno rapido dopo somministrazione di naloxone cloridrato.Se si somministra naloxone cloridrato a pazienti che hanno assunto buprenorfina come analgesico, e' possibile che sia ripristinato l'effetto analgesico completo. Si ritiene che questo effetto sia il risultato della curva dose-risposta ad arco della buprenorfina con decremento dell'analgesia in caso di dosi elevate. L'inversione della depressione respiratoria causata dalla buprenorfina e' tuttavia limitata. E' stata riportata grave ipertensione in caso di somministrazione di naloxone cloridrato in presenza di coma dovuta a sovradosaggio di clonidina.
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Tenere le fiale nell'imballaggio esterno per proteggerle dalla luce. Conservare a temperatura inferiore a 25 gradi C. Conservare le soluzioni diluite a temperatura inferiore a 25 gradi C.