mysoline 30 compresse 250mg primidone sit laboratorio farmac. srl
Che cosa è mysoline 30cpr 250mg?
Mysoline compresse prodotto da
sit laboratorio farmac. srl
è un farmaco etico della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Mysoline risulta
in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di antiepilettici.
Contiene i principi attivi:
primidone
Composizione Qualitativa e Quantitativa: primidone.
Codice AIC: 009340011
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Trattamento del grande male e dell'epilessia psicomotoria (epilessia del lobo temporale). L'elevata efficacia in queste forme e' stata clinicamente documentata anche in pazienti resistenti ad altre terapie, affetti da forme idiopatiche, post-traumatiche, associate a chiari segnidi lesione cerebrale o con modificazioni specifiche del tracciato EEG. Terapia delle crisi focali o Jacksoniane, delle crisi miocloniche e acinetiche.
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Posologia
Il trattamento deve essere sempre condotto su base individuale in relazione alla risposta clinica del paziente. In molti pazienti si e' dimostrato efficace da solo; in caso contrario e' opportuno associarlo adaltri anticonvulsivanti. Il trattamento deve essere iniziato gradualmente. >>Adulti: per i primi 3 giorni iniziare con mezza compressa al giorno a tarda sera. Aumentare ogni 3 giorni di mezza compressa fino aduna dose di 2 compresse al giorno, da assumere mattina e sera. Successivamente aumentare ogni 3 giorni di una compressa fino al raggiungimento della posologia ottimale per il controllo delle crisi (dose massima 6 compresse/die). >>Bambini fino a 9 anni: per i primi 3 giorni iniziare con mezza compressa al giorno; successivamente puo' essere aumentata di mezza compressa ad intervalli di 3 giorni, fino al raggiungimento dell'effetto terapeutico (dose massima 4 compresse/die). Mantenimento. >>Bambini fino a 2 anni: 1-2 compresse/die. >>Bambini da 2 a 5 anni: 2-3 compresse/die. >>Bambini da 6 a 9 anni: 3-4 compresse/die. >>Adulti e bambini oltre i 9 anni: 3-6 compresse/die. Conviene suddividerein due dosi uguali, da assumere mattina e sera. In alcuni pazienti, puo' essere conveniente somministrare dosi maggiori quando le crisi sono piu' frequenti. Per esempio: somministrazione in dose unica serale, o con dosaggi maggiori serali, nel caso di attacchi notturni; nel casogli attacchi siano associati a particolari situazioni, come il ciclo mestruale, e' spesso utile aumentare leggermente il dosaggio in tale periodo. Il dosaggio giornaliero non deve comunque superare i 2 g. Puo'essere necessaria una riduzione del dosaggio negli anziani e nei pazienti debilitati o con compromissione della funzionalita' renale, epatica o respiratoria. Nel caso la sintomatologia del paziente non sia sufficientemente controllata da altri farmaci anticonvulsivanti o siano insorti rilevanti effetti collaterali, il medicinale puo' venire associato o sostituire il trattamento in corso. Si consiglia di associarlo inizialmente al farmaco gia' in uso seguendo lo schema di somministrazione graduale descritto. Una volta raggiunto un effetto clinico apprezzabile ed un dosaggio ritenuto sufficiente, si puo' sospendere, sempre gradualmente, la terapia precedente nell'arco di due settimane: una sospensione troppo rapida potrebbe provocare l'insorgenza di uno stato di male. Talora, sospendendo la cura precedente, occorre aumentare la dose. Tuttavia, se il trattamento precedente e' rappresentato in gran parte da fenobarbitale, sia la sua sospensione che la sostituzione della terapia, per prevenire un'eccessiva sonnolenza da interazione, devono avvenire in un modo piu' rapido e nel contempo e' opportuno effettuare una valutazione accurata del dosaggio ottimale.
Effetti indesiderati
In genere sono limitati alle prime fasi del trattamento: i pazienti possono presentare sonnolenza, irritabilita', disattenzione. Sono statisegnalati sintomi di tipo neurotossico quali atassia, vertigini, cefalea, nistagmo, disturbi visivi, nausea e vomito, ma sono di solito transitori anche quando intensi. Tuttavia nei casi di idiosincrasia, si possono presentare sintomi neurotossici in forma acuta e grave tali da imporre la sospensione del trattamento. Sono state segnalate reazioni dermatologiche, incluse gravi eruzioni cutanee, e raramente alterazioni sistemiche quali il lupus eritematoso sistemico. Raramente sono stati segnalati casi di artralgia e modificazioni della personalita', ivi incluse reazioni psicotiche. Altri effetti collaterali rari comprendono edema agli arti inferiori, sete, poliuria e riduzione della potenza sessuale. In casi eccezionali si puo' presentare una anemia megaloblastica, come con fenitoina e con fenobarbitale. Tale anemia puo' generalmente essere corretta somministrando contemporaneamente acido folico ovitamina B12, ma in rari casi puo' essere necessario sospendere la terapia. In alcuni casi sono stati ottenuti risultati migliori somministrando contemporaneamente sia acido folico sia vitamina B12. Sono statiriportati isolati casi di altre discrasie ematiche.
Indicazioni
Trattamento del grande male e dell'epilessia psicomotoria (epilessia del lobo temporale). L'elevata efficacia in queste forme e' stata clinicamente documentata anche in pazienti resistenti ad altre terapie, affetti da forme idiopatiche, post-traumatiche, associate a chiari segnidi lesione cerebrale o con modificazioni specifiche del tracciato EEG. Terapia delle crisi focali o Jacksoniane, delle crisi miocloniche e acinetiche.
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' o reazioni allergiche verso il prodotto e verso i barbiturici in genere. Pazienti con porfiria.
Composizione ed Eccipienti
Polivinilpirrolidone, gelatina, calcio carbossimetilcellulosa, magnesio stearato, acido stearico.
Avvertenze
Osservare le comuni precauzioni della terapia anticonvulsivante con derivati barbiturici; dopo somministrazione prolungata si puo' sviluppare tolleranza e farmacodipendenza. La brusca sospensione del trattamento in pazienti epilettici puo' indurre uno stato di male epilettico. L'associazione con altri psicofarmaci richiede particolare cautela e vigilanza da parte del medico per evitare inattesi effetti indesiderabili da interazione. Usare con cautela e puo' essere necessaria una riduzione del dosaggio nei bambini, negli anziani, nei pazienti debilitati o con compromissione della funzionalita' renale, epatica o respiratoria. In donne che assumono contraccettivi orali e farmaci anticonvulsivanti sono stati rilevati sanguinamento intermestruale ed insuccesso della terapia contraccettiva: cio' e' probabilmente determinato dall'azione induttrice degli enzimi epatici provocata dagli anticonvulsivanti, a cui puo' conseguire un accelerato metabolismo ormonale. Casi di ideazione e comportamento suicidari sono stati riportati nei pazienti in trattamento con farmaci antiepilettici nelle loro diverse indicazioni. Una meta-analisi di trials clinici randomizzati verso placebo ha, inoltre, evidenziato la presenza di un modesto incremento del rischio di ideazione e comportamento suicidario. Il meccanismo di tale rischio none' stato stabilito e i dati disponibili non escludono la possibilita'di un incremento di rischio. Monitorare i pazienti per eventuali segni di ideazione e comportamento suicidari ed in tal caso dovrebbe essere preso in considerazione un appropriato trattamento. I pazienti (e chi ne ha cura) dovrebbero essere istruiti ad avvertire il proprio medico curante qualora emergano segni di ideazione o comportamento suicidari.
Gravidanza e Allattamento
Alle pazienti che potrebbero iniziare una gravidanza o che siano in eta' fertile deve essere fornita una consulenza specifica. La necessita' del trattamento antiepilettico deve essere rivalutata quando la paziente pianifica una gravidanza. Il rischio di difetti congeniti e' aumentato di un fattore da 2 a 3 volte nella prole di madri trattate con un antiepilettico, quelli piu' frequentemente riportati sono labbro leporino, malformazioni cardiovascolari e difetti del tubo neurale. Si deve tenere presente quindi l'eventuale responsabilita' della terapia anticonvulsivante e valutare la prosecuzione del trattamento. La terapiaanticonvulsivante prolungata puo' essere associata a una riduzione dei livelli serici di folati. Poiche' in corso di gravidanza le richieste di acido folico sono aumentate, si consiglia di sottoporre le pazienti a rischio a regolari controlli e si dovrebbe prendere in considerazione, sebbene la cosa sia controversa, la somministrazione di acido folico e di vitamina B12. Nei neonati, alle cui madri e' stato somministrato il medicinale durante l'ultimo periodo di gravidanza, si possono verificare sintomi da sospensione del trattamento. La terapia anticonvulsivante in corso di gravidanza e' stata alle volte associata a disordini della coagulazione nei neonati. Per tale motivo le pazienti gravide devono essere trattate durante l'ultimo mese di gravidanza e fino al momento del parto con vitamina K1. In assenza di questo pretrattamento, e' consigliabile somministrare alla partoriente 10 mg di vitamina K1 al momento del parto e 1 mg al neonato subito dopo la nascita. La politerapia con farmaci antiepilettici puo' essere associata con un rischio piu' alto di malformazioni congenite della monoterpia. Percio' e'importante che si pratichi la monoterapia ogni volta che sia possibile. Non si deve praticare una brusca interruzione della terapia antiepilettica per il pericolo della ripresa di attacchi epilettici che potrebbe avere gravi conseguenze sia per la madre che per il bambino. Il primidone passa nel latte materno, pertanto se si osserva sonnolenza o debolezza nei bambini allattati, sospendere l'allattamento.
Interazioni con altri prodotti
Il fenobarbitale, metabolita del primidone, e' un induttore enzimatico, pertanto l'efficacia di alcuni farmaci (anticoagulanti, steroidi surrenali, antibiotici, contraccettivi orali e anticonvulsivanti come lafenitoina) puo' essere ridotta per accelerazione progressiva del metabolismo. Gli effetti di altre sostanze aventi un'azione depressiva sulsistema nervoso centrale, come l'alcool ed i barbiturici, possono essere potenziati dalla somministrazione di primidone.
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Nessuna speciale precauzione per la conservazione.