myfenax*300cps 250mg acido micofenolico teva italia srl
Che cosa è myfenax 300cps 250mg?
Myfenax capsule rigide prodotto da
teva italia srl
è un farmaco etico della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
.
Myfenax risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di immunosoppressori.
Contiene i principi attivi:
micofenolato mofetile
Composizione Qualitativa e Quantitativa: micofenolato mofetile.
Codice AIC: 039696024
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Profilassi del rigetto acuto in pazienti che ricevono un allotrapianto renale, cardiaco o epatico in associazione con ciclosporina e corticosteroidi.
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Posologia
Il trattamento deve essere iniziato e continuato da specialisti adeguatamente qualificati nei trapianti. >>Utilizzo nel trapianto renale. Adulti: la somministrazione del medicinale orale deve iniziare entro leprime 72 ore successive al trapianto. La dose raccomandata nei pazienti con trapianto renale e' 1 g somministrato due volte al giorno (dosegiornaliera 2 g). Bambini e adolescenti: 600 mg/m^2 somministrata pervia orale due volte al giorno (fino ad un massimo di 2 g al giorno). Il farmaco capsule deve essere prescritto solamente a pazienti con unasuperficie corporea di almeno 1,25 m^2. Ai pazienti con una superficie corporea compresa tra 1,25 e 1,5 m^2 il farmaco capsule puo' essere prescritto ad una dose di 750 mg due volte al giorno (dose giornalieradi 1,5 g). Ai pazienti con una superficie corporea maggiore di 1,5 m^2 il farmaco capsule puo' essere prescritto ad una dose di 1 g due volte al giorno (dose giornaliera di 2 g). Poiche' alcune reazioni avverse si verificano con maggior frequenza in questo gruppo di eta' rispetto agli adulti, puo' essere richiesta temporaneamente una riduzione della dose o un'interruzione del trattamento; in questi casi bisogna tener conto dei fattori clinici rilevanti, compresa la severita' della reazione. Bambini (< 2 anni): sono disponibili dati limitati di sicurezzaed efficacia in bambini con eta' inferiore a 2 anni. Questi dati sonoinsufficienti per fornire raccomandazioni posologiche; pertanto non e' raccomandato l'utilizzo del medicinale in questo gruppo di eta'. >>Utilizzo nel trapianto cardiaco. Adulti: la somministrazione del farmaco orale deve iniziare entro i primi 5 giorni successivi al trapianto. La dose consigliata per i pazienti sottoposti a trapianto cardiaco e' 1,5 g somministrati due volte al giorno (dose giornaliera 3 g). Bambini e adolescenti: non sono disponibili dati riguardanti pazienti pediatrici con trapianto cardiaco, per cui se ne sconsiglia l'uso in questo gruppo si pazienti finche' non saranno disponibili ulteriori dati a supporto di questa terapia. >>Utilizzo nel trapianto epatico. Adulti: ilmicofenolato mofetile per via endovenosa deve essere somministrato per i primi quattro giorni dopo il trapianto epatico; la somministrazione del medicinale orale iniziera' subito dopo, quando puo' essere tollerato. La dose orale consigliata per i pazienti sottoposti a trapianto epatico e' 1,5 g somministrati due volte al giorno (dose giornaliera 3g). Bambini e adolescenti: non sono disponibili dati riguardanti pazienti pediatrici con trapianto epatico, per cui se ne sconsiglia l'uso in questo gruppo si pazienti finche' non saranno disponibili ulterioridati a supporto di questa terapia. Somministrazione negli anziani (>=65 anni): per gli anziani e' raccomandata la dose di 1 g somministrata 2 volte al giorno per i pazienti con trapianto renale e la dose di 1,5 g somministrata 2 volte al giorno per i pazienti con trapianto cardiaco o epatico. Somministrazione in caso di alterazione della funzionalita' renale: nei pazienti sottoposti a trapianto renale con grave alterazione cronica della funzionalita' renale (filtrazione glomerulare <25-ml min^-1 -1,73 m^-2 ), ad eccezione dell'immediato periodo post -trapianto, si devono evitare dosaggi superiori a 1 g somministrato duevolte al giorno. Il monitoraggio di questi pazienti deve essere accurato. Nei pazienti che presentano un ritardo nel funzionamento del renedopo il trapianto non e' necessario adattare la posologia. Non sono disponibili dati relativi a pazienti sottoposti a trapianto cardiaco o epatico con insufficienza renale cronica grave. Somministrazione nei casi di grave alterazione della funzionalita' epatica: non sono necessarie variazioni del dosaggio per i pazienti con trapianto renale con grave malattia del parenchima epatico. Non sono disponibili dati relativi a pazienti sottoposti a trapianto cardiaco con grave malattia del parenchima epatico. Trattamento durante episodi di rigetto: l'acido micofenolico (MPA) e' il metabolita attivo del micofenolato mofetile. Il rigetto di trapianto renale non provoca mutamenti nella farmacocineticadell'MPA; non sono necessarie modificazioni del dosaggio o interruzioni della terapia con il medicinale. Non ci sono motivi per l'aggiustamento del dosaggio del farmaco conseguentemente al rigetto del trapianto cardiaco. Non sono disponibili dati farmacocinetici durante il rigetto di trapianto epatico.
Effetti indesiderati
Neoplasie: i pazienti che ricevono una terapia immunosoppressiva di associazione che comprende micofenolato mofetile sono maggiormente a rischio per quanto riguarda lo sviluppo di linfomi e di altri tumori maligni, soprattutto della pelle. Patologie linfoproliferative o linfomi si sono sviluppati nello 0,6% dei pazienti che hanno assunto micofenolato mofetile (alla dose giornaliera di 2 o 3 g) in combinazione con altri immunosoppressori all'interno di studi clinici controllati in pazienti con trapianto renale (dati relativi alla dose di 2 g giornalieri), cardiaco ed epatico seguiti per almeno 1 anno. Tumori della pelle non-melanoma sono occorsi nel 3,6% dei pazienti; altri tipi di neoplasiesi sono verificati nell'1,1% dei pazienti. I dati di sicurezza relativi a 3 anni di trattamento nei pazienti con trapianto renale o cardiaco non hanno mostrato alcuna differenza inaspettata relativamente all'incidenza di neoplasie rispetto ai dati ad 1 anno. I pazienti con trapianto epatico sono stati seguiti per almeno 1 anno ma per meno di 3 anni. Infezioni opportunistiche: il rischio aumenta con la carica immunosoppressiva totale. Le infezioni opportunistiche piu' frequenti in pazienti trattati con micofenolato mofetile (alla dose di 2 o 3 g giornalieri) in associazione con altri immunosoppressori all'interno di studi clinici controllati in pazienti con trapianto renale (dati relativi alla dose di 2 g giornalieri), cardiaco ed epatico seguiti per almeno unanno sono state la candida mucocutanea, la viremia/sindrome da citomegalovirus (CMV) e l'Herpes simplex. La proporzione di pazienti con viremia/sindrome da CMV era del 13,5%. Bambini e adolescenti (tra 2 e 18 anni): il tipo e la frequenza di reazioni avverse sono stati in generale simili a quelli osservati in pazienti adulti a cui e' stato somministrato micofenolato mofetile 1 g due volte al giorno. Tuttavia, i seguenti eventi avversi correlati al trattamento sono stati piu' frequentinella popolazione pediatrica rispetto a quella adulta, in particolarenei bambini al di sotto dei 6 anni di eta': diarrea, sepsi, leucopenia, anemia e infezioni. Pazienti anziani (>= 65 anni): sono generalmente a maggior rischio di sviluppare reazioni avverse a causa dell'immunosoppressione. I pazienti anziani che ricevono il farmaco come parte diun regime immunosoppressivo di combinazione, sono a maggior rischio di sviluppare alcuni tipi di infezioni (inclusa la malattia invasiva tissutale da citomegalovirus) o forse emorragie gastrointestinali ed edema polmonare, rispetto a individui piu' giovani. All'interno della classificazione per sistemi e organi, gli effetti indesiderati sono raggruppati per classi di frequenza, utilizzando le seguenti categorie: molto comune (>= 1/10); comune (da >= 1/100 a =1/1000 a < 1/100); raro (da >= 1/10000 a < 1/1000); molto raro (<=1/10000), non noto. Esami diagnostici. Comune: aumento degli enzimi epatici,aumento della creatinina nel sangue, aumento della lattico deidrogenasi nel sangue, aumento dell'urea nel sangue, aumento della fosfatasi alcalina nel sangue, perdita di peso. Patologie cardiache. Comune: tachicardia. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: leucopenia, trombocitopenia, anemia; comune: pancitopenia, leucocitosi. Patologie del sistema nervoso. Comune: convulsioni, ipertonia, tremore, sonnolenza, miastenia, vertigini, cefalea, parestesia, disgeusia. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: effusioni pleuriche, dispnea, tosse. Patologie gastrointestinali. Molto comune: vomito, dolore addominale, diarrea, nausea; comune: emorragia gastrointestinale, peritonite, ileo, colite, ulcera gastrica, ulcera duodenale, gastrite, esofagite, stomatite, costipazione, dispepsia, flatulenza, eruttazioni. Patologie renali e urinarie. Comune: alterazione della funzionalita' renale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: ipertrofia cutanea,rash, acne, alopecia. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: artralgia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: acidosi, iperpotassiemia, ipopotassiemia, iperglicemia, ipomagnesemia, ipocalcemia, ipercolesterolemia, iperlipemia, ipofosfatemia, iperuricemia, gotta, anoressia. Infezioni ed infestazioni. Molto comune: sepsi, candidasi gastrointestinale,infezione delle vie urinarie, herpes simplex, herpes zoster; comune: polmonite, influenza, infezione del tratto respiratorio, moniliasi respiratoria, infezione gastrointestinale, candidiasi, gastroenterite, infezione, bronchite, faringite, sinusite, infezione cutanea da funghi, candidiasi cutanea, candidiasi vaginale, rinite. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Comune: carcinoma cutaneo, neoplasia benigna della cute. Patologie vascolari. Comune: ipotensione, ipertensione, vasodilatazione. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: edema, febbre, brividi, dolore, malessere, astenia. Patologie epatobiliari. Comune: epatite, ittero, iperbilirubinemia. >>Esperienza post-marketing. Gastrointestinali: iperplasia gengivale (da >=1/100 a GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOPrima di iniziare la terapia con il farmaco accertarsi che il test digravidanza risulti negativo. La terapia con il medicinale richiede l'uso di un contraccettivo efficace prima dell'inizio della terapia, perla sua intera durata e per sei settimane dopo l'interruzione della terapia. Le pazienti devono essere invitate a consultare immediatamente il medico in caso di gravidanza. L'utilizzo del medicinale non e' raccomandato durante la gravidanza e deve essere limitato ai casi in cui non e' disponibile un trattamento alternativo piu' idoneo. Il prodotto deve essere utilizzato durante la gravidanza soltanto se il potenzialebeneficio terapeutico e' superiore al rischio potenziale per il feto.Vi sono dati limitati provenienti dall'uso di micofenolato mofetile in donne in gravidanza. Tuttavia, sono state riportate malformazioni congenite, che comprendono malformazioni dell'orecchio, ad es. orecchio esterno/medio formatosi in maniera anomala o assente, in figli di pazienti esposte al micofenolato mofetile in combinazione con altri immunosoppressori durante la gravidanza. Sono stati riportati casi di abortospontaneo in pazienti esposte a micofenolato mofetile. Gli studi condotti su animali hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva. Si e' visto che il micofenolato mofetile viene escreto nel latte materno dei ratti. Non e' noto se cio' avviene anche nella donna. Poiche' il micofenolato mofetile puo' dare gravi reazioni avverse nei lattanti, il medicinale e' controindicato in donne che allattano.
Indicazioni
Profilassi del rigetto acuto in pazienti che ricevono un allotrapianto renale, cardiaco o epatico in associazione con ciclosporina e corticosteroidi.
Controindicazioni ed effetti secondari
Reazioni di ipersensibilita' alla sostanza attiva, all'acido micofenolico o qualsiasi altro eccipiente; controindicato in donne che allattano.
Composizione ed Eccipienti
Contenuto della capsula: amido in forma pregelatinizzata (mais), povidone K-30, croscarmellosa sodica, magnesio stearato. >>Involucro dellacapsula. Cappuccio: indigo carmine (E132), titanio diossido (E171). Gelatina Corpo: ferro ossido rosso (E172), ferro ossido giallo (E172), titanio diossido (E171), gelatina. Inchiostro nero contenente: lacca, ferro ossido nero (E172), glicole propilenico e potassio idrossido.
Avvertenze
I pazienti che ricevono una terapia immunosoppressiva di combinazionein cui sia compreso il farmaco sono maggiormente a rischio per quantoriguarda lo sviluppo di linfomi e di altri tumori maligni, soprattutto della pelle. Il rischio sembra dipendere dall'intensita' e dalla durata del trattamento, piu' che dall'uso di uno specifico prodotto. L'esposizione alla luce solare e ai raggi ultravioletti (UV) deve essere limitata tramite l'uso di indumenti protettivi e di creme solari ad alta protezione. I pazienti trattati con il farmaco devono essere informati circa la necessita' di riferire immediatamente qualsiasi evidenza di infezione, ematomi, sanguinamento o qualsiasi altra manifestazione di depressione midollare. I pazienti trattati con immunosoppressori, compreso il farmaco, sono a maggior rischio di infezioni opportunistiche(batteriche, fungine, virali e da protozoi), infezioni fatali e sepsi. Tra le infezioni opportunistiche vi sono la nefropatia associata a virus BK e la leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML) associata a virus JC. Queste infezioni sono spesso correlate ad un elevato carico immunosoppressivo totale e possono portare a condizioni gravi o fatali che il medico deve considerare nella diagnosi differenziale dei pazienti immunodepressi con deterioramento della funzionalita' renale osintomi neurologici. I pazienti trattati con il medicinale devono essere controllati per la neutropenia, che puo' essere collegata al farmaco stesso, a medicinali concomitanti, a infezioni virali o ad una combinazione di queste cause. I pazienti trattati con il medicinale devonoeffettuare una conta ematologia completa ogni settimana nel primo mese di terapia, due volte al mese durante il secondo e il terzo mese e una volta al mese per il primo anno. In caso di sviluppo di neutropenia(conta assoluta dei neutrofili < 1,3 x 10^3/mcl) puo' essere opportuno interrompere o terminare il farmaco. In pazienti trattati con micofenolato mofetile in combinazione con altri farmaci immunosopressivi sono stati segnalati casi di aplasia eritroide pura (PRCA). Il meccanismocon cui il micofenolato mofetile ha indotto la PRCA non e' noto. La PRCA puo' risolversi con la riduzione della dose o con l'interruzione della terapia con il medicinale. Le modifiche al trattamento con il farmaco nei pazienti trapiantati devono essere effettuate esclusivamente sotto un'appropriata supervisione clinica al fine di minimizzare il rischio di rigetto. I pazienti devono essere informati che durante il trattamento con il prodotto le vaccinazioni potrebbero essere meno efficaci, e che l'utilizzo di vaccini vivi attenuati deve essere evitato. Puo' essere utile la vaccinazione antinfluenzale. Poiche' il micofenolato mofetile e' stato associato ad un'aumentata incidenza di eventi avversi del sistema digerente, inclusi casi infrequenti di ulcerazione del tratto gastrointestinale, emorragia e perforazione, il farmaco deve essere somministrato con cautela nei pazienti con malattia grave attiva del sistema digerente. Il medicinale e' un inibitore dell'enzima Inosina Monofosfato deidrogenasi (IMPDH). Percio' teoricamente deve esserne evitato l'utilizzo nei pazienti affetti da rare patologie ereditarie che comportano un deficit dell'enzima ipoxantina-guanina fosforibosil-transferasi (HGPRT), come la sindrome di Lesch-Nyhan e la sindrome di Kelley-Seegmiller. Si raccomanda di non somministrare il farmaco insieme all'azatioprina, in quanto non esistono studi clinici a questo riguardo. Tenendo conto dell'effetto della colestiramina nel ridurre significativamente l'area sotto la curva (AUC) dell'MPA, la somministrazione contemporanea del prodotto con medicinali che interferiscono sullacircolazione enteroepatica richiede prudenza, in quanto l'efficacia del medicinale potrebbe venire diminuita.
Gravidanza e Allattamento
Prima di iniziare la terapia con il farmaco accertarsi che il test digravidanza risulti negativo. La terapia con il medicinale richiede l'uso di un contraccettivo efficace prima dell'inizio della terapia, perla sua intera durata e per sei settimane dopo l'interruzione della terapia. Le pazienti devono essere invitate a consultare immediatamente il medico in caso di gravidanza. L'utilizzo del medicinale non e' raccomandato durante la gravidanza e deve essere limitato ai casi in cui non e' disponibile un trattamento alternativo piu' idoneo. Il prodotto deve essere utilizzato durante la gravidanza soltanto se il potenzialebeneficio terapeutico e' superiore al rischio potenziale per il feto.Vi sono dati limitati provenienti dall'uso di micofenolato mofetile in donne in gravidanza. Tuttavia, sono state riportate malformazioni congenite, che comprendono malformazioni dell'orecchio, ad es. orecchio esterno/medio formatosi in maniera anomala o assente, in figli di pazienti esposte al micofenolato mofetile in combinazione con altri immunosoppressori durante la gravidanza. Sono stati riportati casi di abortospontaneo in pazienti esposte a micofenolato mofetile. Gli studi condotti su animali hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva. Si e' visto che il micofenolato mofetile viene escreto nel latte materno dei ratti. Non e' noto se cio' avviene anche nella donna. Poiche' il micofenolato mofetile puo' dare gravi reazioni avverse nei lattanti, il medicinale e' controindicato in donne che allattano.
Interazioni con altri prodotti
Aciclovir: quando si e' somministrata l'associazione di micofenolato mofetile e aciclovir, si e' osservato un aumento delle concentrazioni plasmatiche di aciclovir rispetto alla somministrazione di aciclovir da solo. Le modifiche nella farmacocinetica dell'MPAG (il glucuronide fenolico dell'MPA) sono state minime e non sono state considerate clinicamente rilevanti. Poiche' sia le concentrazioni plasmatiche di MPAG che quelle di aciclovir sono aumentate in presenza di disfunzione renale, e' possibile che il micofenolato mofetile e l'aciclovir o i suoi profarmaci, ad es. valaciclovir, competano per l'escrezione a livello dei tubuli renali, aumentando la concentrazione delle due sostanze. Antiacidi e inibitori della pompa protonica (PPIs): una riduzione dell'esposizione all'acido micofenolico (MPA) e' stata osservata con la somministrazione del farmaco con antiacidi quali il magnesio e l'idrossido di alluminio o con inibitori della pompa protonica, compresi lansoprazolo e pantoprazolo. Non sono state osservate differenze significative dei tassi di rigetto e di perdita del trapianto nei pazienti che assumevano il farmaco e inibitori della pompa protonica rispetto ai pazientiche assumevano il medicinale ma non inibitori della pompa protonica. Tali dati consentono di estrapolare questo risultato a tutti gli antiacidi in quanto la riduzione dell'esposizione del farmaco quando somministrato con il magnesio o l'idrossido di alluminio e' sensibilmente inferiore di quando il medicinale e' somministrato con gli inibitori della pompa protonica. Colestiramina: in seguito alla somministrazione diuna singola dose di 1,5 g di micofenolato mofetile in soggetti sani precedentemente trattati con colestiramina alla dose di 4 g tre volte al giorno per 4 giorni, si e' osservata una riduzione del 40% dell' AUCdell' MPA. Prudenza nell'utilizzo concomitante in quanto l'efficacia del farmaco potrebbe venire diminuita. Medicinali in grado di interferire con la circolazione enteroepatica: usare prudenza in quanto l'efficacia di micofenolato mofetile potrebbe venire diminuita. CiclosporinaA: il micofenolato mofetile non ha influenzato la farmacocinetica della ciclosporina A (CsA). Al contrario, se si interrompe il trattamentoconcomitante con ciclosporina, si deve prevedere un aumento dell'AUC dell'MPA del 30% circa. Ganciclovir: sulla base dei risultati di uno studio con singola somministrazione della dose raccomandata di micofenolato mofetile orale e ganciclovir endovenoso, e degli effetti conosciuti dell'alterazione della funzionalita' renale sulla farmacocinetica del micofenolato mofetile e del ganciclovir, si prevede che la co- somministrazione di questi due agenti dara' origine ad un aumento della concentrazione di MPAG e di ganciclovir. Non si prevedono sostanziali modificazioni della farmacocinetica dell'MPA e non sono richiesti aggiustamenti della dose di micofenolato mofetile. In pazienti con alterata funzionalita' renale in cui vengono co-somministrati farmaco e ganciclovir o i suoi profarmaci, ad es. valganciclovir, osservare le raccomandazioni per la dose di ganciclovir ed controllare i pazienti. Contraccettivi orali: la farmacocinetica e la farmacodinamica dei contraccettivi orali non sono state influenzate dalla co-somministrazione di micofenolato mofetile. Rifampicina: in pazienti che non assumevano anche ciclosporina, la co-somministrazione di micofenolato mofetile e rifampicina ha portato ad una riduzione dell'esposizione all'MPA (AUC 0-12h) del 18%-70%. Si raccomanda di monitorare i livelli di esposizione all'MPA e di modificare conseguentemente la dose del medicinale al fine di mantenere l'efficacia clinica quando si somministra rifampicina in concomitanza. Sirolimus: in pazienti con trapianto renale la co-somministrazione di micofenolato mofetile e CsA ha condotto ad una riduzione dell'esposizione all'MPA del 30-50% rispetto a pazienti che assumono la combinazione di sirolimus e dosi similari di medicinale. Sevelamer: quando si e' somministrato micofenolato mofetile in concomitanza con sevelamer si e' osservata una diminuzione della Cmax e dell'AUC 0 -12 dell'MPA rispettivamente del 30% e del 25% senza alcuna conseguenza clinica. Tuttavia, si raccomanda di somministrare il medicinale almeno un'ora prima o tre ore dopo l'assunzione di sevelamer al fine di minimizzare l'effetto sull'assorbimento dell'MPA. Non sono disponibili dati relativi a micofenolato mofetile con altri leganti del fosfato diversi dasevelamer. Trimetoprim/sulfametossazolo: non e' stato osservato alcuneffetto sulla biodisponibilita' dell'MPA. Norfloxacina e metronidazolo: in volontari sani, non si e' osservata alcuna interazione significativa quando micofenolato mofetile e' stato co-somministrato con norfloxacina e metronidazolo separatamente. La combinazione di norfloxacina e metronidazolo ha ridotto l'esposizione all'MPA del 30% circa in seguito alla somministrazione di una singola dose di micofenolato mofetile. Ciprofloxacina e amoxicillina piu' acido clavulanico: riduzioni del 50 % circa delle concentrazioni pre-dose (a valle) dell'MPA sono stateriportate in soggetti che hanno ricevuto un trapianto di rene nei giorni immediatamente successivi l'inizio della terapia orale con ciprofloxacina o amoxicillina piu' acido clavulanico. Tale effetto tendeva a diminuire continuando la terapia antibiotica e cessava dopo pochi giorni dall'interruzione della stessa. La modifica del livello di pre-dosepuo' non rappresentare accuratamente le modifiche dell'esposizione complessiva all'MPA. Pertanto, non sono normalmente indicate modificazioni della dose del medicinale in assenza di segni clinici di disfunzione del trapianto. Effettuare uno stretto monitoraggio clinico durante l'uso combinato e subito dopo il trattamento antibiotico. Tacrolimus: nei pazienti con trapianto epatico che hanno iniziato la terapia con micofenolato mofetile e tacrolimus, l'AUC e la Cmax dell'MPA, il metabolita attivo di micofenolato mofetile, non sono state influenzate significativamente dalla co- somministrazione con tacrolimus. Al contrario, l'AUC di tacrolimus e' aumentata di circa il 20% quando sono state somministrate dosi multiple di micofenolato mofetile (1,5 g due volte al giorno, mattina e sera) a pazienti trattati con tacrolimus. Comunque, in pazienti con trapianto renale, la concentrazione di tacrolimus non sembra essere alterata da micofenolato mofetile. La co-somministrazione di probenecid e micofenolato mofetile nella scimmia triplica l'AUC plasmatica dell'MPAG. Anche altre sostanze, di cui e' nota l'eliminazione renale, possono competere con l'MPAG aumentando cosi' le concentrazioni plasmatiche dell'MPAG o dell'altra sostanza che viene secreta attraverso i tubuli renali. Non somministrare vaccini vivi a pazienti conuna risposta immunitaria alterata. La risposta anticorpale verso altri tipi di vaccino potrebbe essere diminuita.
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.