movens*30cps 100mg acido meclofenamico pharmafar srl
Che cosa è movens 30cps 100mg?
Movens capsule prodotto da
pharmafar srl
è un farmaco etico della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Movens risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di fermaco antiinfiammatorio ed antireumatico non steroideo.
Contiene i principi attivi:
acido meclofenamico sale sodico
Codice AIC: 025876020
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Sindromi dolorose lievi e moderate. Dismenorrea primaria. Trattamentodelle forme acute e croniche di artrite reumatoide. Osteoartrosi.
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Posologia
Capsule rigide: 1 capsula 2-3 volte al di'.
Effetti indesiderati
I piu' frequenti effetti indesiderati possono verificarsi a carico dell'apparato gastroenterico e sono rappresentati da nausea, vomito, bruciori di stomaco, gastralgia, flatulenza, diarrea. Piu' raramente possono verificarsi casi di anoressia, costipazione, stomatite, ulcera peptica, sanguinamento o perforazione della mucosa gastrica (particolarmente in pazienti con precedenti di ulcera o sottoposti a concomitante terapia corticosteroidea), colite, ittero colestatico. Sebbene raramente, e' possibile la comparsa di eruzioni cutanee, prurito, cefalea, vertigini, edemi periferici, tinnitus, insufficienza renale. Altrettanto scarsa e' la possibilita' di una diminuzione dei valori dell'emoglobina e dell'ematocrito o la comparsa di leucopenia, eritema multiforme, sindrome di Stevens Johnson, dermatiti esfoliative, alterazioni della funzionalita' epatica e sindrome lupus eritematoso-simile. Sporadicamente e senza un dimostrato rapporto di causalita' con il trattamento, sono stati descritti disturbi visivi.
Indicazioni
Sindromi dolorose lievi e moderate. Dismenorrea primaria. Trattamentodelle forme acute e croniche di artrite reumatoide. Osteoartrosi.
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' verso i componenti del prodotto. Ulcera gastroduodenale. Per il rischio di sensibilita' crociata all'acido acetilsalicilico e ad altri antiinfiammatori non steroidei, il prodotto non deve essere somministrato a pazienti nei quali tali farmaci inducano sintomi dibroncospasmo, rinite allergica od orticaria. Poiche' l'esperienza acquisita con il prodotto in pediatria e' ancora incompleta, si sconsiglia la prescrizione del prodotto a pazienti di eta' inferiore ai 14 anni. Non somministarre durante la gravidanza ne' durante l'allattamento.
Avvertenze
L'uso del prodotto, come di qualsiasi farmaco inibitore della sintesidelle prostaglandine e della ciclossigenasi, e' sconsigliato nelle donne che intendano iniziare una gravidanza. La somministrazione del farmaco dovrebbe essere sospesa nelle donne che hanno problemi di fertilita' o che sono sottoposte ad indagini sulla fertilita'. I pazienti trattati con antiinfiammatori non steroidei, quali MOVENS, devono essere periodicamente controllati per assicurarsi che il farmaco sia ancora necessario e ben tollerato. In pazienti con precedenti di malattie gastriche, il prodotto dovra' essere somministrato sotto stretto controllomedico. I pazienti affetti da epatopatie o nei quali un parametro epatico sia risultato non normale dovranno essere sorvegliati accuratamente e sottoposti periodicamente ad opportuni controlli. La terapia dovra' essere sospesa in caso di peggioramento degli indici della funzioneepatica, se si sviluppano segni clinici e sintomi caratteristici di una malattia epatica o se si verificano reazioni sistemiche (es. eruzione cutanea, eosinofilia). Con l'uso prolungato sono stati riportati casi di nefrite interstiziale acuta con ematuria, proteinuria e occasionalmente sindrome nefrosica. Pertanto i pazienti con preesistenti condizioni di riduzione del flusso ematico renale o del volume del sangue circolante nel rene (pazienti con menomata funzionalita' renale, insufficienza cardiaca, alterata funzionalita' epatocellulare, pazienti che assumono diuretici, pazienti anziani) devono essere attentamente monitorati, utilizzando sin dall'inizio una posologia giornaliera ridotta. Nel caso di trattamenti prolungati sara' opportuno controllare periodicamente la crasi ematica e procedere inoltre ad esami oftalmici. In caso di eventuale comparsa di disturbi visivi, la somministrazione del farmaco dovra' essere sospesa. La comparsa di eventuali disturbi gastrointestinali potra' essere in gran parte evitata ingerendo il prodotto durante i pasti o con latte. In caso di diarrea, nausea, vomito e dolori addominali, potra' essere utile ridurre la posologia o interrompereil trattamento per qualche giorno. La terapia dovra' essere interrotta nel caso che un qualsiasi effetto collaterale si produca in forma grave.
Gravidanza e Allattamento
L'inibizione della sintesi delle prostaglandine puo' interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumenta da meno dell'1% fino a circa l'1,5%. E' stato ritenuto che il rischio aumenta con la dosee la durata della terapia. Negli animali la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalita' embrio-fetale.Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e' stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Durante il terzo trimestre di gravidanza tutti gliinibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arteriosoe ipertensione polmonare); disfunzione renale, che puo' progredire ininsufficienza renale con oligo-idroamnios; la madre ed il neonato, alla fine della gravidanza a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento ed effetto antiaggregante che puo' occorrere anche a dosi molto basse; inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo oprolungamento del travaglio.
Interazioni con altri prodotti
L'acido meclofenamico, come altri antiifiammatori non steroidei, potenzia l'effetto degli anticoagulanti cumarinici come la warfarina e pertanto il dosaggio di quest'ultima dovra' essere ridotto per prevenire un eccessivo allungamento del tempo di protrombina. Si dovra' escludere l'impiego contemporaneo di acido acetilsalicilico o altro antiinfiammatorio non steroideo per evitare sia la riduzione dei livelli ematicidi acido meclofenamico sia il maggior rischio di disturbi gastrointestinali. L'uso concomitante di antiacidi non interferisce con l'assorbimento dell'acido meclofenamico. In caso di associazione con corticosteroidi ogni riduzione della posologia di questi ultimi dovra' essere graduale.