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Che cosa è mirtazapina my 100cpr riv 45mg?

Mirtazapina mg compresse rivestite prodotto da mylan spa
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici .
Mirtazapina mg risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antidepressivi.
Contiene i principi attivi: mirtazapina
Composizione Qualitativa e Quantitativa: mirtazapina.
Codice AIC: 036621252 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Episodi di depressione maggiore.

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Posologia

Le compresse vanno deglutite intere senza masticarle, con sufficientequantita' di liquidi. Possono essere assunte con o senza cibo. Adulti: la dose iniziale di mirtazapina e' normalmente di 15 mg alla sera, tuttavia una dose iniziale di 30 mg puo' essere usata in casi particolari se clinicamente indicata. La dose di mantenimento e' di solito compresa tra 15 e 45 mg. Anziani: la dose raccomandata e' la stessa che per gli adulti. Negli anziani l'aumento della dose deve essere attuato con cautela, sotto attenta supervisione per ottenere una risposta sicura e soddisfacente. Bambini ed adolescenti al sotto dei 18 anni di eta': la mirtazapina non deve essere utilizzata per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di eta'. Insufficienza renale o epatica: l'eliminazione della mirtazapina puo' diminuire in pazienti con insufficienza renale o epatica. Cio' deve essere tenuto in considerazione quando si prescrive mirtazapina a queste categorie di pazienti o quando si deve valutare la risposta clinica. Per soddisfare le necessita' posologiche le compresse di mirtazapina sono disponibili in formulazioni da 15 mg, 30 mg e 45 mg. L'emivita di mirtazapina e' di 20-40 ore e pertanto mirtazapina puo' essere assunta una volta al giorno. Il farmaco deve essere assunto preferibilmente come dose singola subito prima di coricarsi. La dose giornaliera puo' anche essere suddivisa in 2 dosi separate assunte una al mattino ed una alla sera. La dosemaggiore deve essere assunta alla sera. Il trattamento deve continuare fino a che il paziente rimane asintomatico per 4-6 mesi. Dopo di cio' il trattamento puo' essere interrotto gradualmente. Il trattamento con una dose adeguata di solito porta ad una risposta positiva in 2-4 settimane. Se la risposta e' insufficiente la dose puo' essere aumentata fino al massimo di 45 mg. Se non si ottiene una risposta entro le successive 2-4 settimane il trattamento deve essere interrotto gradualmente.

Effetti indesiderati

Patologie del sangue e del sistema linfatico. Raro: depressione midollare acuta (eosinofilia, granulocitopenia, agranulocitosi, anemia aplastica e trombocitopenia). Disturbi del metabolismo e della nutrizione.Comune: aumento dell'appetito e del peso. Disturbi psichiatrici. Raro: incubi, mania, agitazione, confusione, allucinazioni, ansia, insonnia; non nota: ideazione suicidaria, comportamento suicidario. Patologiedel sistema nervoso. Comune: sonnolenza, capogiri, cefalea; raro: attacchi epilettici, tremore, mioclono, parestesia, sindrome delle gambe senza riposo. Patologie vascolari. Raro: ipotensione ortostatica, sincope. Patologie gastrointestinali. Non comune: nausea; raro: secchezza delle fauci, diarrea. Patologie epatobiliari. Raro: aumento dell'attivita' delle transaminasi sieriche. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Raro: esantema. Patologie del sistema muscolo scheletricoe del tessuto connettivo; raro: artralgia, mialgia. Disordini generali. Comune: edema locale o generalizzato con conseguente aumento di peso; raro: affaticamento. L'interruzione improvvisa del trattamento doposomministrazione a lungo termine puo', a volte, portare a sintomi da astinenza. Il trattamento con mirtazapina deve essere sospeso gradualmente.

Indicazioni

Episodi di depressione maggiore.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' alla mirtazapina o ad uno qualunque dei suoi eccipienti.

Composizione ed Eccipienti

Nucleo della compressa: lattosio anidro, amido di mais, silice anidracolloidale, idrossi-propilcellulosa a bassa sostituzione, magnesio stearato. Rivestimento: diossido di titanio (E 171), lattosio monoidrato, macrogol 4000, ipromellosa.

Avvertenze

La Mirtazapina non deve essere utilizzata per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di eta'. Comportamenti suicidari (tentativi di suicidio e ideazione suicidaria) e ostilita' (essenzialmente aggressivita', comportamento di opposizione e collera) sono stati osservati con maggiore frequenza negli studi clinici effettuati su bambini ed adolescenti trattati con antidepressivi rispetto a quellitrattati con placebo. Qualora, in base ad esigenze mediche, dovesse essere presa la decisione di effettuare il trattamento, il paziente deve essere sorvegliato attentamente per quanto concerne la comparsa di sintomi suicidari. Per di piu', non sono disponibili i dati sulla sicurezza a lungo termine per i bambini e gli adolescenti per quanto concerne la crescita, la maturazione e lo sviluppo cognitivo e comportamentale. Durante il trattamento con mirtazapina e' stata riportata depressione midollare che solitamente si manifesta con granulocitopenia o agranulocitosi. Questo evento si manifesta piu' comunemente dopo 4-6 settimane di trattamento, ma in genere e' reversibile dopo l'interruzione del trattamento. Agranulocitosi reversibile e' pure stata riportata, come evenienza rara in studi clinici con mirtazapina. Il medico deve essere allertato da sintomi quali febbre, mal di gola, stomatite o altri sintomi di infezione. Se si manifestano tali sintomi, il trattamento deve essere sospeso e deve essere eseguita una conta delle cellule del sangue. Un'attenta scelta del dosaggio ed un adeguato monitoraggio sono necessari in pazienti con: epilessia o sindrome organica cerebrale; dall'esperienza clinica risulta che attacchi epilettici compaiono raramente in pazienti trattati con mirtazapina; insufficienza renale o epatica; malattie cardiache come disturbi della conduzione, angina pectoris o infarto recente del miocardio, nei quali devono essere prese le normali precauzioni e deve essere esercitata cautela quando si devono somministrare farmaci concomitanti; ipotensione. Come per altri antidepressivi si deve usare cautela quando si trattano pazienti con: disturbi della minzione, come ipertrofia prostatica (benche' non ci si debba aspettare l'insorgere di problemi poiche' la mirtazapina presenta solouna debole attivita' anticolinergica); glaucoma acuto ad angolo stretto ed aumentata pressione intra-oculare (anche in questo caso vi e' una scarsa probabilita' di avere problemi con mirtazapina grazie alla sua debole attivita' anticolinergica); diabete mellito. Il trattamento deve essere interrotto se compare itterizia. Inoltre, come per gli altri antidepressivi si deve prendere in considerazione che: i sintomi psicotici possono peggiorare quando gli antidepressivi sono somministratia pazienti con schizofrenia o altri disturbi psicotici; i pensieri paranoici possono venire intensificati; quando la fase depressiva della psicosi maniaco-depressiva deve essere trattata, puo' trasformarsi in una fase maniacale; a causa del rischio di suicidio, si deve consegnare al paziente solo un limitato quantitativo di compresse di mirtazapina, particolarmente all'inizio della terapia; benche' gli antidepressivi non diano assuefazione, un'interruzione improvvisa dopo una somministrazione a lungo termine, puo' causare nausea, cefalea e malessere, ansieta' e agitazione; i pazienti anziani sono spesso piu' sensibili specialmente alle reazioni avverse degli antidepressivi. Durante la sperimentazione clinica con mirtazapina l'incidenza di effetti indesideratinon e' stata superiore negli anziani rispetto ad altre fasce di eta',tuttavia finora l'esperienza e' limitata. La depressione e' associatacon un aumentato rischio di pensieri suicidi, autolesionismo e suicidio (eventi correlati al suicidio). Questo rischio persiste fino a quando non compare una significativa remissione. Poiche' il miglioramento puo' non comparire durante le prime settimane di trattamento o in quelle immediatamente successive, i pazienti devono essere attentamente monitorati fino a quando non compare un miglioramento. E' esperienza clinica generale che il rischio di suicidio puo' aumentare nelle prime fasi del miglioramento. I pazienti con precedenti di eventi correlati alsuicidio, quelli che presentano un rilevante grado di ideazione suicidaria prima dell'inizio del trattamento, sono noti per presentare un maggior rischio di ideazione suicidaria o di tentativi di suicidio e devono essere sottoposti ad attento monitoraggio durante il trattamento.Una meta-analisi di studi clinici condotti con farmaci antidepressivicontrollati con placebo in pazienti adulti con disturbi psichiatrici ha mostrato un aumentato rischio di comportamenti suicidari nei pazienti con eta' inferiore ai 25 anni in trattamento con antidepressivi rispetto a quelli trattati con placebo. Attenta supervisione dei pazientiin particolare di quelli ad alto rischio deve accompagnare la terapiaspecialmente all'inizio del trattamento ed in seguito a cambio della dose. I pazienti (e chi ne ha cura) devono essere allertati circa la necessita' di monitorare ogni peggioramento clinico, comportamento o pensieri suicidari ed insoliti cambiamenti nel comportamento e chiedere immediatamente assistenza medica se sono presenti tali sintomi. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, con deficienza della lattasi di Lapp o con malassorbimento di glucosio o galattosio non devono assumere questo farmaco.

Gravidanza e Allattamento

Studi sugli animali non hanno mostrato effetti teratogeni o tossicita' riproduttiva di rilevanza clinica. Il rischio potenziale per la donna non e' conosciuto. Il farmaco non deve essere usato in gravidanza a meno che sia chiaramente indicata e dopo un' attenta valutazione del rischio/beneficio. Dati epidemiologici hanno suggerito che l'uso di inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs) in gravidanza, in particolare nella tarda gravidanza, puo' aumentare il rischio di ipertensione polmonare persistente nel neonato (IPPN). Sebbene nessuno studio abbia analizzato la possibile associazione tra IPPN e trattamento con mirtazapina, questo rischio potenziale non puo' essere escluso, tenendo conto del meccanismo d'azione correlato (aumento delle concentrazioni di serotonina). Benche' esperimenti sugli animali mostrino chela quantita' di mirtazapina escreta nel latte e' molto piccola, l'usodi mirtazapina nelle madri che allattano non e' raccomandato poiche' non sono disponibili dati sul latte materno.

Interazioni con altri prodotti

Interazioni farmacodinamiche: la mirtazapina non deve essere somministrata in combinazione con i MAO inibitori o entro due settimane dalla fine del trattamento con queste sostanze. La mirtazapina puo' aumentare l'effetto sedativo delle benzodiazepine e di altri sedativi. Si raccomanda cautela se questi medicinali vengono prescritti in associazionea mirtazapina. La mirtazapina puo' aumentare l'effetto depressivo sulsistema nervoso centrale dell'alcool. I pazienti devono quindi essereavvisati di evitare l'uso di bevande alcoliche. Se un altro farmaco che agisce sulla serotonina (ad es. SSRI) viene usato assieme alla mirtazapina, c'e' il rischio di interazione che puo' portare alla sindromeda serotonina. Dall'esperienza di "post- marketing" risulta che la sindrome da serotonina compare molto raramente nei pazienti trattati conmirtazapina da sola o in associazione con SSRI. Se l'associazione e' considerata terapeuticamente necessaria, le modifiche del dosaggio devono essere fatte con cautela e deve essere mantenuto un monitoraggio sufficientemente attento per la comparsa di segnali che indicano l'inizio di una sovra-stimolazione serotoninergica. Nessun effetto clinico rilevante o modifiche della farmacocinetica sono state osservate nell'uomo durante il trattamento contemporaneo con mirtazapina e litio. Interazioni farmacocinetiche: la mirtazapina e' quasi completamente metabolizzata dal CYP2D6 e CYP3A4 ed in minor misura dal CYP1A2. Uno studio di interazione in volontari sani ha dimostrato che la paroxetina, un inibitore del CYP2D6, non ha influenza sulla farmacocinetica della mirtazapina allo "steady state". L'associazione del ketoconazolo potente inibitore del CYP3A4 ha aumentato i livelli plasmatici di picco e l'AUCdella mirtazapina rispettivamente di circa il 40 e 50%. Si raccomandacautela nella contemporanea somministrazione di mirtazapina con potenti inibitori del CYP3A4 quali gli inibitori dell'HIV-proteasi, farmacianti-fungini contenenti azoli, eritromicina e nefazodone. La carbamazepina che induce il CYP3A4, aumenta la clearance della mirtazapina di circa 2 volte e quindi riduce i suoi livelli plasmatici del 45-60%. Sela carbamazepina o un'altra sostanza che induce il metabolismo del farmaco (come la rifampicina o la fenitoina), viene associata alla mirtazapina puo' essere necessario aumentarne la dose. Se viene interrotto il trattamento con questi farmaci, puo' essere necessario ridurre la dose di mirtazapina. Nella somministrazione concomitante con cimetidina, la biodisponibilita' della mirtazapina puo' essere aumentata di oltre il 50%. Puo' essere necessario ridurre la dose di mirtazapina all'inizio di un trattamento concomitante con cimetidina o aumentarla quandoviene sospesa la terapia con cimetidina. Studi in vitro suggeriscono che la mirtazapina e' un inibitore competitivo molto debole del CYP1A2, 2D6 e 3A4. In studi di interazione in vivo mirtazapina non ha modificato la farmacocinetica di risperidone o paroxetina (substrati del CYP2D6), di carbamazepina (substrato del CYP3A4), di amitriptilina o cimetidina. Mirtazapina alla dose di 30 mg una volta al giorno, ha causatoun modesto ma significativo aumento dell'International Normalized Ratio (INR) in soggetti trattati con warfarin. Poiche' a dosi piu' elevate di mirtazapina non puo' essere escluso un effetto piu' pronunciato, si consiglia un controllo del tempo di protrombina in caso di trattamento concomitante con mirtazapina e warfarin.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare nella confezione originale. Blister: tenere i blister nella confezione esterna. Flacone: tenere il flacone ben chiuso.