micofenolato m san fl50 compresse 500 acido sandoz spa

Che cosa è micofenolato m san fl50cpr 500?

Micofenolato m san compresse rivestite prodotto da sandoz spa
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Micofenolato m san risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di agenti immunosoppressori.
Contiene i principi attivi: micofenolato mofetile
Composizione Qualitativa e Quantitativa: micofenolato mofetile 500 mg.
Codice AIC: 040009060 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

E' indicato in associazione con ciclosporina e corticosteroidi per laprofilassi del rigetto acuto da trapianto nei pazienti che ricevono un trapianto renale, cardiaco o epatico allogenico.

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Posologia

Il trattamento deve essere iniziato e continuato da specialisti adeguatamente qualificati nei trapianti. Bambini e adolescenti (dai 2 ai 18anni): la dose raccomandata di micofenolato mofetile e' di 600 mg/m^2somministrata per via orale due volte al giorno (fino a un massimo di2 g al giorno). Il micofenolato mofetile 500 mg compresse deve essereprescritto solamente a pazienti con una superficie corporea superiorea 1,5 m^2 ad una dose di 1 g due volte al giorno (dose giornaliera di2 g). Poiche' alcune reazioni avverse si verificano con maggior frequenza in questo fascia di eta' rispetto agli adulti, potrebbe essere necessaria una temporanea riduzione della dose o l'interruzione del trattamento; in questi casi bisognera' tenere conto dei fattori clinici rilevanti, compresa la gravita' della reazione. Bambini (< 2 anni): sonodisponibili dati limitati sulla sicurezza e sull'efficacia nei bambini di eta' inferiore ai 2 anni. Questi dati sono insufficienti per fornire raccomandazioni posologiche e pertanto l'utilizzo del medicinale in questo gruppo di eta' non e' raccomandato. >>Utilizzo nel trapianto cardiaco. Adulti: la somministrazione orale deve iniziare entro i primi 5 giorni successivi al trapianto. La dose raccomandata per i pazienti sottoposti a trapianto cardiaco e' 1,5 g somministrati due volte al giorno (dose giornaliera 3 g). Bambini: non sono disponibili dati riguardanti il trapianto cardiaco nei pazienti pediatrici. >>Utilizzo nel trapianto epatico. Adulti: il micofenolato deve essere somministrato per via endovenosa per i primi quattro giorni dopo il trapianto epatico, con la somministrazione orale da iniziarsi non appena il medicinale puo' essere tollerato. La dose orale raccomandata per i pazienti sottoposti a trapianto epatico e' 1,5 g somministrati due volte al giorno (dose giornaliera 3 g). Bambini: non sono disponibili dati nei pazientipediatrici sottoposti a trapianto epatico. Uso negli anziani (>=65 anni): per gli anziani e' raccomandata una dose di 1,0 g somministrata due volte al giorno per i pazienti sottoposti a trapianto renale e una dose di 1,5 g somministrata due volte al giorno per i pazienti sottoposti a trapianto cardiaco o epatico. Uso nella compromissione renale: nei pazienti sottoposti a trapianto renale con grave compromissione renale cronica (velocita' di filtrazione glomerulare < 25 ml/min/1,73 m^2), ad eccezione dell'immediato periodo post-trapianto, si devono evitare dosaggi superiori a 1 g somministrato due volte al giorno. Questi pazienti devono anche essere attentamente monitorati. Nei pazienti chesperimentano un ritardo nel funzionamento renale dopo il trapianto non e' necessario aggiustare la posologia. Non sono disponibili dati relativi a pazienti sottoposti a trapianto cardiaco o epatico con compromissione renale cronica grave. Uso nella grave compromissione epatica: non sono necessarie variazioni del dosaggio nei pazienti sottoposti a trapianto renale con grave malattia del parenchima epatico. Non sono disponibili dati relativi a pazienti sottoposti a trapianto cardiaco con grave malattia del parenchima epatico. >>Trattamento durante gli episodi di rigetto: l'acido micofenolico (MPA) e' il metabolita attivo del micofenolato mofetile. Il rigetto del trapianto renale non provoca alterazioni nella farmacocinetica dell'MPA; non sono necessarie riduzioni del dosaggio. Non ci sono motivi per aggiustare il dosaggio in seguito a rigetto del trapianto cardiaco. Non sono disponibili dati farmacocinetici durante il rigetto del trapianto epatico.

Effetti indesiderati

Le principali reazioni avverse associate alla somministrazione del micofenolato mofetile in combinazione con ciclosporina e corticosteroidicomprendono diarrea, leucopenia, sepsi e vomito; vi e' inoltre un aumento della frequenza di certi tipi di infezione. >>Tumori. I pazienti che ricevono una terapia immunosoppressiva con una combinazione di medicinali che comprende il micofenolato mofetile sono maggiormente a rischio di sviluppare linfomi e altri tumori maligni, in particolare della pelle. Patologie linfoproliferative o linfomi si sono sviluppati nello 0,6% dei pazienti che ricevevano il micofenolato mofetile (2 g o 3 g al giorno) in combinazione con altri immunosoppressori nell'ambito di studi clinici controllati effettuati su pazienti con trapianto renale, cardiaco ed epatico seguiti per almeno un anno. Tumori della pelle non-melanoma si sono verificati nel 3,6% dei pazienti; altri tipi di neoplasie si sono verificati nell'1,1% dei pazienti. I dati sulla sicurezza relativi a 3 anni di trattamento nei pazienti sottoposti a trapianto renale o cardiaco non hanno mostrato alcuna differenza inaspettatarelativa all'incidenza di neoplasie rispetto ai dati a un anno. I pazienti sottoposti a trapianto epatico sono stati seguiti per almeno un anno, ma per meno di 3 anni. >>Infezioni opportunistiche. Tutti i pazienti sottoposti a trapianto presentano un rischio aumentato di infezioni opportunistiche; il rischio aumenta con il carico immunosoppressivototale. Le infezioni opportunistiche piu' frequenti nei pazienti trattati con il micofenolato mofetile (2 g o 3 g al giorno) in associazione con altri immunosoppressori nell'ambito di studi clinici controllatieffettuati su pazienti sottoposti a trapianto renale (dati relativi alla dose di 2 g al giorno), cardiaco ed epatico seguiti per almeno un anno sono state la candida mucocutanea, la viremia/sindrome da citomegalovirus (CMV) e l'Herpes simplex. La percentuale di pazienti con viremia/sindrome da CMV e' stata il 13,5%. >>Bambini e adolescenti (dai 2 ai 18 anni): in uno studio clinico che ha arruolato 92 pazienti pediatrici di eta' compresa tra 2 e 18 anni ai quali era stato somministratomicofenolato mofetile per via orale alla dose di 600 mg/m^2 due volteal giorno, il tipo e la frequenza delle reazioni avverse sono stati in generale simili a quelli osservati nei pazienti adulti che avevano ricevuto 1 g di micofenolato mofetile due volte al giorno. Tuttavia i seguenti eventi avversi correlati al trattamento sono stati piu' frequenti nella popolazione pediatrica rispetto a quella adulta, in particolare nei bambini sotto i 6 anni: diarrea, sepsi, leucopenia, anemia e infezioni. >>Anziani (>=65 anni): sono generalmente a maggior rischio di sviluppare reazioni avverse, a causa dell'immunosoppressione. I pazienti anziani che ricevono il micofenolato mofetile come parte di un regime immunosoppressivo di combinazione sono a maggior rischio di sviluppare alcuni tipi di infezioni e forse emorragie gastrointestinali ed edema polmonare, rispetto agli individui piu' giovani. Reazioni avverse riportate nei pazienti trattati negli studi clinici sul trapianto renale, cardiaco ed epatico quando usato in associazione con ciclosporina e corticosteroidi. >>Infezioni e infestazioni. Molto comuni: sepsi, candidasi gastrointestinale, infezione delle vie urinarie, herpes simplex, herpes zoster; Comuni: polmonite, influenza, infezione del trattorespiratorio, moniliasi respiratoria, infezione gastrointestinale, candidiasi, gastroenterite, infezione, bronchite, faringite, sinusite, infezione cutanea da funghi, candidiasi cutanea, candidiasi vaginale, rinite. >>Tumori benigni, maligni e non specificati. Comuni: carcinoma cutaneo, neoplasia benigna della cute. >>Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comuni: leucopenia, trombocitopenia, anemia; Comuni: pancitopenia, leucocitosi. >>Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comuni: acidosi, iperpotassiemia, ipopotassiemia, iperglicemia, ipomagnesemia, ipocalcemia, ipercolesterolemia, iperlipidemia, ipofosfatemia, iperuricemia, gotta, anoressia. >>Disturbi psichiatrici. Comuni:agitazione, stato confusionale, depressione, ansia, pensiero anomalo,insonnia. >>Patologie del sistema nervoso. Comuni: convulsioni, ipertonia, tremore, sonnolenza, sindrome miastenica, capogiri, cefalea, parestesia, disgeusia. >>Patologie cardiache. Comuni: tachicardia. >>Patologie vascolari. Comuni: ipotensione, ipertensione, vasodilatazione. >>Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comuni: effusioni pleuriche, dispnea, tosse. >>Patologie gastrointestinali. Molto comuni: vomito, dolore addominale, diarrea, nausea; Comuni: emorragia gastrointestinale, peritonite, ileo, colite, ulcera gastrica, ulcera duodenale, gastrite, esofagite, stomatite, costipazione, dispepsia, flatulenza, eruttazioni. >>Patologie epatobiliari. Comuni: epatite, ittero, iperbilirubinemia. >>Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comuni: ipertrofia cutanea, eruzione cutanea, acne, alopecia. >>Patologiedel sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comuni: artralgia. >>Patologie renali e urinarie. Comuni: compromissione renale. >>Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comuni: edema, piressia, brividi, dolore, malessere, astenia. >>Esami diagnostici. Comuni: aumento degli enzimi epatici, aumento della creatinina nel sangue, aumento della lattato-deidrogenasi nel sangue, aumento dell'urea nel sangue, aumento della fosfatasi alcalina nel sangue, perdita di peso. I seguenti effetti indesiderati comprendono le reazioni avverse che si sono verificate nell'esperienza post-marketing.La tipologia delle reazioni avverse segnalte successivamente alla commercializzazione del micofenolato mofetile e' simile a quella rilevatadurante gli studi clinici controllati del trapianto renale, cardiaco ed epatico. Le reazioni avverse addizionali segnalate durante il periodo post-marketing sono riportate di seguito, con le frequenze indicatetra parentesi, se note. Gastrointestinali: colite (da >=1/100 a =1/100 a =1/1000 a GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOPrima di iniziare la terapia si raccomanda di accertarsi che il test di gravidanza risulti negativo. Deve essere usato un metodo contraccettivo efficace prima dell'inizio della terapia con micofenolato, durante la terapia stessa e per sei settimane dopo la sua interruzione. Le pazienti devono essere istruite affinche' consultino immediatamente il medico in caso di gravidanza. L'uso del micofenolato non e' raccomandato durante la gravidanza e deve essere limitato ai casi in cui non e' disponibile un trattamento alternativo piu' idoneo. Il micofenolato deve essere utilizzato nelle donne in gravidanza soltanto se il potenziale beneficio terapeutico e' superiore al rischio potenziale per il feto. Vi sono dati limitati provenienti dall'uso del micofenolato nelle donne in gravidanza. Tuttavia nei figli delle pazienti esposte al micofenolato in combinazione con altri immunosoppressori durante la gravidanza sono state riportate malformazioni congenite, incluse malformazioni dell'orecchio, per esempio orecchio esterno/medio formatosi in maniera anomala o assente. Nelle pazienti esposte al micofenolato sono stati riportati casi di aborto spontaneo. Gli studi condotti sugli animalihanno evidenziato tossicita' riproduttiva. Il potenziale rischio per l'uomo non e' noto. Il micofenolato mofetile viene escreto nel latte materno dei ratti. Non e' noto se questa sostanza venga escreta anche nel latte umano. A causa del potenziale rischio di gravi reazioni avverse e' controindicato nelle donne che allattano.

Indicazioni

E' indicato in associazione con ciclosporina e corticosteroidi per laprofilassi del rigetto acuto da trapianto nei pazienti che ricevono un trapianto renale, cardiaco o epatico allogenico.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti. E' controindicato nelle donne che allattano al seno.

Composizione ed Eccipienti

>>Nucleo: cellulosa microcristallina; povidone; talco magnesio stearato; croscarmellosa sodica. >>Rivestimento: ipromellosa, idrossipropilcellulosa, titanio diossido (E171), macrogol (400), ossido di ferro nero (E172), ossido di ferro rosso (E172).

Avvertenze

I pazienti che ricevono una terapia immunosoppressiva con un'associazione di medicinali, in cui sia compreso il micofenolato, sono maggiormente a rischio per quanto riguarda lo sviluppo di linfomi e di altri tumori maligni, in particolare della pelle. Il rischio sembra essere correlato all'intensita' e alla durata del trattamento immunosoppressivo, piuttosto che all'uso di uno specifico prodotto medicinale. Come precauzione generale per minimizzare il rischio di tumore della pelle, l'esposizione alla luce solare e ai raggi ultravioletti (UV) deve esserelimitata mediante l'uso di indumenti protettivi e di creme solari ad elevato fattore protettivo. I pazienti trattati con micofenolato devono essere istruiti affinche' riferiscano immediatamente qualsiasi segnodi infezione, ematomi imprevisti, sanguinamento o qualsiasi altra manifestazione di depressione midollare. L'eccessivasoppressione del sistema immunitario aumenta la sensibilita' alle infezioni, incluse le infezioni opportunistiche, le infezioni fatali e la sepsi. Nei pazienti trattati con micofenolato mofetile sono stati riportati casi, a volte fatali, di leucoencefalopatia multifocale progressiva (LMP). I casi riportati presentavano in genere un fattore di rischio per LMP, comprese la terapia immunosoppressiva e la compromissione della funzionalita' immunitaria. Nei pazienti immunosoppressi, in presenza di sintomi neurologici, i medici devono tenere in considerazione la LMP nella diagnosidifferenziale e deve essere considerata l'opportunita' di consultare un neurologo, se clinicamente indicato. Nei pazienti che sviluppano LMP deve essere considerata l'opportunita' di ridurre il carico totale di immunosoppressione. Nei pazienti sottoposti a trapianto, tuttavia, tale riduzione dell'immunosoppressione potrebbe mettere a rischio il trapianto stesso. I pazienti trattati con il micofenolato devono essere controllati per la neutropenia, che potrebbe essere correlata al micofenolato stesso, a medicinali somministrati in concomitanza, a infezioni virali o a una combinazione di queste cause. I pazienti trattati conil micofenolato devono effettuare una conta ematologica completa ognisettimana nel primo mese di terapia, due volte al mese durante il secondo e il terzo mese di trattamento e una volta al mese per il primo anno. Se si sviluppa neutropenia (conta assoluta dei neutrofili <1,3 x 10^3/mcl), potrebbe essere opportuno interrompere o terminare il trattamento con il micofenolato. I pazienti devono essere informati che durante il trattamento con micofenolato le vaccinazioni potrebbero esseremeno efficaci e che l'utilizzo di vaccini vivi attenuati deve essere evitato. La vaccinazione antinfluenzale puo' essere utile. Per la vaccinazione antinfluenzale si deve fare riferimento alle linee guida nazionali. Poiche' il micofenolato e' stato associato a un aumento dell'incidenza di eventi avversi del sistema digerente, inclusi casi infrequenti di ulcerazione del tratto gastrointestinale, emorragia e perforazione, il micofenolato deve essere somministrato con cautela nei pazienti con grave malattia attiva del sistema digerente. Il micofenolato e' un inibitore dell'enzima IMPDH (inosina monofosfato deidrogenasi). In teoria deve esserne pertanto evitato l'utilizzo nei pazienti affetti da rare patologie ereditarie che comportano un deficit dell'enzima ipoxantina-guanina fosforibosil-transferasi (HGPRT), come la sindrome di Lesch-Nyhan e la sindrome di Kelley-Seegmiller. Si raccomanda di non somministrare il micofenolato insieme all'azatioprina, poiche' tale combinazione non e' stata studiata. Alla luce dei significativi effetti diriduzione dell'AUC dell'MPA da parte della colestiramina, la somministrazione contemporanea del micofenolato con medicinali che interferiscono con il ricircolo enteroepatico richiede prudenza, a causa della potenziale riduzione di efficacia del micofenolato. Il rapporto rischio-beneficio del micofenolato mofetile in associazione al tacrolimus non e' stato stabilito.

Gravidanza e Allattamento

Prima di iniziare la terapia si raccomanda di accertarsi che il test di gravidanza risulti negativo. Deve essere usato un metodo contraccettivo efficace prima dell'inizio della terapia con micofenolato, durante la terapia stessa e per sei settimane dopo la sua interruzione. Le pazienti devono essere istruite affinche' consultino immediatamente il medico in caso di gravidanza. L'uso del micofenolato non e' raccomandato durante la gravidanza e deve essere limitato ai casi in cui non e' disponibile un trattamento alternativo piu' idoneo. Il micofenolato deve essere utilizzato nelle donne in gravidanza soltanto se il potenziale beneficio terapeutico e' superiore al rischio potenziale per il feto. Vi sono dati limitati provenienti dall'uso del micofenolato nelle donne in gravidanza. Tuttavia nei figli delle pazienti esposte al micofenolato in combinazione con altri immunosoppressori durante la gravidanza sono state riportate malformazioni congenite, incluse malformazioni dell'orecchio, per esempio orecchio esterno/medio formatosi in maniera anomala o assente. Nelle pazienti esposte al micofenolato sono stati riportati casi di aborto spontaneo. Gli studi condotti sugli animalihanno evidenziato tossicita' riproduttiva. Il potenziale rischio per l'uomo non e' noto. Il micofenolato mofetile viene escreto nel latte materno dei ratti. Non e' noto se questa sostanza venga escreta anche nel latte umano. A causa del potenziale rischio di gravi reazioni avverse e' controindicato nelle donne che allattano.

Interazioni con altri prodotti

Gli studi di interazione sono stati effettuati solo negli adulti. Aciclovir: quando il micofenolato mofetile e' stato somministrato in associazione all'aciclovir e' stato osservato un aumento delle concentrazioni plasmatiche dell'aciclovir, rispetto alla somministrazione di ciascuna sostanza da sola. Le modifiche nella farmacocinetica dell'MPAG sono state minime (aumento dell'MPAG dell'8%) e non sono considerate clinicamente rilevanti. Poiche' sia le concentrazioni plasmatiche dell'MPAG sia quelle dell'aciclovir aumentano in presenza di compromissione renale, e' possibile che il micofenolato mofetile e l'aciclovir, o i suoi profarmaci, per esempio il valaciclovir, competano per l'escrezionea livello dei tubuli renali e potrebbe verificarsi un aumento delle concentrazioni di entrambe le sostanze. Antiacidi a base di idrossido di magnesio e di alluminio: se viene somministrato con antiacidi, l'assorbimento del micofenolato mofetile risulta ridotto. Colestiramina: inseguito alla somministrazione di una singola dose di 1,5 g di micofenolato mofetile in soggetti sani precedentemente trattati con colestiramina alla dose di 4 g tre volte al giorno per 4 giorni, e' stata osservata una riduzione del 40% dell'AUC dell'MPA. Deve essere usata prudenza nella somministrazione concomitante, poiche' l'efficacia del micofenolato potrebbe risultare diminuita. Medicinali in grado di interferire con la circolazione enteroepatica: deve essere usata cautela con i medicinali in grado di interferire con la circolazione enteroepatica, poiche' l'efficacia del micofenolato potrebbe risultare diminuita. Ciclosporina A: il micofenolato mofetile non ha influenzato la farmacocinetica della ciclosporina A. Al contrario, se si interrompe il trattamento concomitante con la ciclosporina, si deve prevedere un aumento del 30% circa dell'AUC dell'MPA. Ganciclovir: sulla base dei risultati di uno studio con singola somministrazione della dose raccomandata di micofenolato orale e ganciclovir per via endovenosa e degli effetti noti della compromissione renale sulla farmacocinetica del micofenolato e del ganciclovir, si prevede che la somministrazione contemporanea di questi due agenti (che competono per il medesimo meccanismo di secrezione tubulare) provochi un aumento della concentrazione del MPAG e del ganciclovir. Non si prevedono sostanziali alterazioni della farmacocinetica dell'MPA e non sono richiesti aggiustamenti della dose del micofenolato. Nei pazienti con compromissione renale ai quali vengono somministrati contemporaneamente il micofenolato e il ganciclovir o i suoi profarmaci, per esempio valganciclovir, devono essere osservate le raccomandazioni posologiche del ganciclovir e i pazienti devono essere monitorati attentamente. Contraccettivi orali: la farmacocinetica e la farmacodinamica dei contraccettivi orali non sono state influenzate dallasomministrazione contemporanea del micofenolato. Rifampicina: nei pazienti che non assumevano anche ciclosporina, la somministrazione concomitante di micofenolato mofetile e rifampicina ha provocato una riduzione dell'esposizione all'MPA (AUC0-12h) dal 18% al 70%. Si raccomanda di monitorare i livelli di esposizione all'MPA e di modificare conseguentemente la dose del micofenolato mofetile, al fine di mantenere l'efficacia clinica quando la rifampicina e' somministrata in concomitanza. Sirolimus: nei pazienti sottoposti a trapianto renale la somministrazione concomitante di micofenolato mofetile e CsA ha provocato una riduzione dell'esposizione all'MPA del 30-50% rispetto ai pazienti che ricevevano la combinazione di sirolimus e dosi similari di micofenolato mofetile. Sevelamer: quando il micofenolato mofetile e' stato somministrato in concomitanza con sevelamer e' stata osservata una diminuzionedella Cmax e dell'AUC0-12h dell'MPA rispettivamente del 30% e del 25%senza alcuna conseguenza clinica (per esempio rigetto del trapianto).Tuttavia si raccomanda di somministrare il micofenolato mofetile almeno un'ora prima o tre ore dopo l'assunzione di sevelamer, al fine di minimizzare l'effetto sull'assorbimento dell'MPA. Non sono disponibili dati relativi al micofenolato mofetile con altri leganti del fosfato diversi da sevelamer. Trimetoprim/sulfametossazolo: non e' stato osservato alcun effetto sulla biodisponibilita' dell'MPA. Norfloxacina e metronidazolo: nei volontari sani non e' stata osservata alcuna interazione significativa quando il micofenolato mofetile e' stato somministrato in concomitanza con norfloxacina e metronidazolo separatamente. Tuttavia la combinazione di norfloxacina e metronidazolo ha ridotto l'esposizione all'MPA del 30% circa in seguito alla somministrazione di una singola dose di micofenolato mofetile. Tacrolimus: nei pazienti sottoposti a trapianto epatico che hanno iniziato la terapia con micofenolato mofetile e tacrolimus, l'AUC e la C max dell'MPA, il metabolita attivo del micofenolato mofetile, non sono state influenzate significativamente dalla co-somministrazione di tacrolimus. Nei pazienti sottopostia trapianto renale la concentrazione di tacrolimus non e' sembrata essere alterata dal micofenolato mofetile. Tuttavia nei pazienti sottoposti a trapianto epatico l'AUC del tacrolimus e' aumentata di circa il 20% quando sono state somministrate dosi multiple di micofenolato mofetile (1,5 g due volte al giorno) a pazienti trattati con il tacrolimus. Altre interazioni: la somministrazione contemporanea di probenecid emicofenolato mofetile nella scimmia triplica l'AUC plasmatica dell'MPAG. Pertanto anche altre sostanze note per essere sottoposte a secrezione tubulare renale potrebbero competere con l'MPAG e aumentare cosi' le concentrazioni plasmatiche dell'MPAG o dell'altra sostanza che viene secreta attraverso i tubuli renali. Vaccini vivi: i vaccini vivi nondevono essere somministrati ai pazienti con compromissione della risposta immunitaria. La risposta anticorpale verso altri tipi di vaccini potrebbe risultare diminuita.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.