micofenolato m ahcl*150cpr500m acido accord healthcare italia srl
Che cosa è micofenolato m ahcl 150cpr500m?
Micofenolato m ahcl compresse rivestite prodotto da
accord healthcare italia srl
è un farmaco generico della categoria
farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici
.
Micofenolato m ahcl risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di agenti immunosoppressori.
Contiene i principi attivi:
micofenolato mofetile
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ciascuna compressa rivestita con film contiene 500 mg di micofenolatomofetile.
Codice AIC: 038774028
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Il medicinale e' indicato per la profilassi del rigetto acuto in pazienti sottoposti a trapianto allogenico renale, cardiaco o epatico, in associazione con ciclosporina e corticosteroidi.
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Posologia
Il trattamento deve essere iniziato e continuato da specialisti adeguatamente qualificati nei trapianti. >>Utilizzo nel trapianto renale. Negli adulti la somministrazione orale deve essere iniziata entro le 72ore successive al trapianto. La dose raccomandata nei pazienti sottoposti a trapianto renale e' di 1 g somministrato due volte al giorno (dose giornaliera 2 g). Nei bambini e negli adolescenti (eta' compresa tra 2 e 18 anni) la dose raccomandata e' di 600 mg/m^2somministrata pervia orale due volte al giorno (fino ad un massimo di 2 g al giorno). Le compresse devono essere prescritte solo a pazienti con una superficie corporea superiore a 1,5 m^2, ad un dosaggio di 1 g due volte al giorno (dose giornaliera 2 g). Poiche' alcune reazioni avverse si verificano con maggiore frequenza in questa fascia di eta' rispetto agli adulti, puo' essere necessaria una riduzione temporanea della dose oppurel'interruzione del trattamento; in queste circostanze bisognera' considerare i fattori clinici rilevanti, quali la gravita' della reazione.Nei bambini di eta' inferiore a 2 anni sono disponibili dati di sicurezza e di efficacia limitati. Questi dati sono insufficienti per fornire raccomandazioni posologiche, pertanto l'uso del medicinale in questa fascia di eta' non e' raccomandato. >>Utilizzo nel trapianto cardiaco. Negli adulti la somministrazione orale deve iniziare entro i primi 5 giorni successivi al trapianto. La dose raccomandata nei pazienti sottoposti a trapianto cardiaco e' di 1,5 g somministrati due volte al giorno (dose giornaliera 3 g). Non sono disponibili dati relativi ai pazienti pediatrici sottoposti a trapianto cardiaco. >>Utilizzo nel trapianto epatico. Negli adulti la somministrazione endovenosa del micofenolato mofetile deve iniziare nei primi 4 giorni successivi al trapianto epatico, mentre la somministrazione orale subito dopo, quando sara' piu' tollerato. La dose orale raccomandata nei pazienti sottoposti a trapianto epatico e' di 1,5 g somministrati due volte al giorno (dose giornaliera 3 g). Non sono disponibili dati relativi ai pazienti pediatrici sottoposti a trapianto epatico. Negli anziani (65 anni e oltre) la dose raccomandata di 1 g somministrato due volte al giorno, per i pazienti sottoposti a trapianto renale e di 1,5 g somministrati due volte al giorno per i pazienti sottoposti a trapianto cardiaco o epatico, e' appropriata per gli anziani. >>Utilizzo in caso di compromissione renale. Nei pazienti sottoposti a trapianto renale con grave compromissione renale cronica (velocita' di filtrazione glomerulare >Utilizzo in caso di grave compromissione epatica. Non sono necessari aggiustamenti del dosaggio peri pazienti sottoposti a trapianto renale con grave malattia del parenchima epatico. Non sono disponibili dati su pazienti sottoposti a trapianto cardiaco con gravemalattia del parenchima epatico. >>Trattamentodurante gli episodi di rigetto. L'MPA (acido micofenolico) e' il metabolita attivo del micofenolato mofetile. Il rigetto di trapianto renale non provoca alterazioni nella farmacocinetica dell'MPA; non e' necessaria una riduzione del dosaggio o l'interruzione del prodotto. Non cisono motivi per un aggiustamento della dose in seguito al rigetto di trapianto cardiaco. Non sono disponibili dati farmacocinetici durante il rigetto di trapianto epatico.
Effetti indesiderati
Le principali reazioni avverse in combinazione con ciclosporina e corticosteroidi includono diarrea, leucopenia, sepsi e vomito e vi e' inoltre evidenza di una maggiore frequenza di alcuni tipi di infezione. Ipazienti sottoposti a terapie immunosoppressive che prevedono associazioni di farmaci, tra i quali il medicinale stesso, presentano un rischio maggiore di sviluppare linfomi e altre neoplasie maligne, in particolare della pelle. Le patologie linfoproliferative o i linfomi si sono verificati nello 0,6% dei pazienti che assumevano il prodotto (dose giornaliera di 2 o 3 g) in combinazione con altri immunosoppressori negli studi clinici controllati dei pazienti sottoposti a trapianto renale (dati relativi ai 2 g), cardiaco ed epatico, seguiti per almeno 1 anno. Il cancro della pelle non-melanoma si e' verificato nel 3,6% dei pazienti; altri tipi di tumori sono stati osservati nell'1,1% dei pazienti. I dati di sicurezza a tre anni di trattamento nei pazienti sottoposti a trapianto renale e cardiaco non hanno rivelato delle variazioni inattese nell'incidenza di neoplasie rispetto ai dati ad un anno. I pazienti sottoposti a trapianto epatico sono stati seguiti per almeno 1 anno, ma meno di 3 anni. Tutti i pazienti sottoposti a trapianto sono soggetti ad un maggior rischio di infezioni opportunistiche; il rischio aumenta con la carica immunosoppressiva totale. Le infezioni opportunistiche piu' comuni nei pazienti trattati (con dose giornaliera di 2 o 3 g) in concomitanza con altri farmaci immunosoppressori negli studi clinici controllati nei pazienti sottoposti a trapianto renale (dati relativi a 2 g), cardiaco ed epatico, seguiti per almeno 1 anno sonostate la candidosi mucocutanea, la viremia/sindrome da CMV e l'herpessimplex. In uno studio clinico condotto su pazienti pediatrici (tra i2 e i 18 anni) trattati con 600 mg/m^2 del prodotto per via orale duevolte al giorno, il tipo e la frequenza delle reazioni avverse sono stati generalmente simili a quelli osservati nei pazienti adulti a cui e' stato somministrato 1 g due volte al giorno. Tuttavia la popolazione pediatrica ha mostrato una maggiore frequenza di eventi avversi relativi al trattamento, quali diarrea, sepsi, leucopenia, anemia e infezione, in particolare nei bambini di eta' inferiore ai 6 anni. I pazienti anziani (65 anni e oltre) sono generalmente soggetti ad un maggior rischio di sviluppare reazioni avverse dovute all'immunosoppressione. Ipazienti anziani che assumono il prodotto come parte di una terapia immunosoppressiva di associazione possono essere esposti ad un rischio maggiore di alcune infezioni, quali la malattia invasiva tissutale da citomegalovirus, e possibilmente emorragie intestinali ed edema polmonare, rispetto agli individui piu' giovani. >>Studi clinici. Reazioni avverse, probabilmente o possibilmente correlate all' assunzione, segnalate nei pazienti trattati in studi clinici nel trapianto renale, cardiaco ed epatico, se usato in associazione con ciclosporina e corticosteroidi, sono riportate di seguito. Gli effetti indesiderati sono elencati in base alla frequenza usando le seguenti categorie: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, =1/1.000, =1/10.000, >Post marketing. Le tipologie di reazioni avverse segnalate nel periodo post -marketing sono simili a quelle osservate negli studi clinici controllati sul trapianto renale, cardiaco e epatico. Ulteriori reazioni avverse segnalate nel periodo post-marketing sonodescritte di seguito. Disordini gastrointestinali: colite, come colite da citomegalovirus (>=1/100, =1/100, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOSi raccomanda di iniziare la terapia solo quando il test di gravidanza risulta negativo. Prima di iniziare la terapia, durante la terapia stessa e per sei settimane dopo l'interruzione si deve utilizzare un contraccettivo efficace. Le pazienti devono essere informate di consultare immediatamente il medico in caso di gravidanza. L'assunzione non e'raccomandata durante la gravidanza e deve essere considerata solo neicasi in cui non sia disponibile un trattamento alternativo piu' adeguato. Somministrare alle donne in gravidanza soltanto se il potenziale vantaggio terapeutico supera il rischio potenziale per il feto. Esistono dati limitati sull'uso durante la gravidanza. Tuttavia, sono state segnalate malformazioni congenite, incluse malformazioni dell'orecchio, come formazione anomala o assenza dell'orecchio medio/ esterno, nei bambini di pazienti esposte al micofenolato mofetile in associazione ad altri immunosoppressori durante la gravidanza. Sono stati segnalate anche alcuni casi di aborto spontaneo per pazienti esposte al farmaco.Gli studi sugli animali hanno dimostrato tossicita' riproduttiva. E' stato dimostrato che il micofenolato mofetile viene escreto nel latte materno dei ratti. Non e' noto se questo avviene anche per il latte umano. A causa delle potenziali reazioni avverse gravi nei lattanti, l'uso nelle donne che allattano e' controindicato.
Indicazioni
Il medicinale e' indicato per la profilassi del rigetto acuto in pazienti sottoposti a trapianto allogenico renale, cardiaco o epatico, in associazione con ciclosporina e corticosteroidi.
Controindicazioni ed effetti secondari
E' stata osservata ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Il prodotto e' quindi controindicato nei pazienti con ipersensibilita' al principio attivo, all'acido micofenolico oad uno qualsiasi degli eccipienti. E' controindicato durante l'allattamento.
Composizione ed Eccipienti
Cellulosa microcristallina, povidone (K-90), idrossipropilcellulosa, talco, croscarmellosa sodica, magnesio stearato. Film di rivestimento:6 cps di ipromellosa, titanio diossido (E171), macrogol 400, carminiod'indaco lacca di alluminio (E132), ossido di ferro rosso (E172), ossido di ferro nero (E172).
Avvertenze
I pazienti sottoposti a terapie immunosoppressive che prevedono associazioni di medicinali, tra cui il farmaco, sono esposti ad un rischio maggiore di sviluppare linfomi e altri tumori maligni, in particolare della pelle. Il rischio sembra essere correlato all'intensita' e alla durata dell'immunosoppressione, piuttosto che all'uso di un prodotto specifico. Come precauzione generale per ridurre il rischio di tumore della pelle, l'esposizione alla luce del sole e ai raggi UV dovra' essere limitata mediante l'uso di abbigliamento protettivo e l'applicazione di creme solari con elevato fattore di protezione. I pazienti che assumono il prodotto devono essere informati sulla necessita' di riferire immediatamente qualsiasi sintomo di infezione, ematomi inaspettati, sanguinamento o qualsiasi altra manifestazione di depressione midollare. Una soppressione immunitaria eccessiva incrementa la suscettibilita' alle infezioni, quali infezioni opportunistiche, infezioni fatali e sepsi. Sono stati segnalati casi di leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML), talvolta fatale, nei pazienti in trattamento. I casi segnalati avevano generalmente presentato dei fattori di rischio nei confronti della leucoencefalopatia multifocale progressiva, quali la terapia immunosoppressiva e l'alterazione della funzione immunitaria. Trai pazienti immunosoppressi, il medico deve considerare la leucoencefalopatia multifocale progressiva in diagnosi differenziale per i pazienti che sviluppano sintomi neurologici e un consulto con un neurologo sara' ritenuto clinicamente necessario. Nei pazienti che sviluppano leucoencefalopatia multifocale progressiva si deve considerare la riduzione totale dell'immunosoppressione. Tuttavia, nei pazienti sottoposti atrapianto una riduzione dell'immunosoppressione potrebbe porre a rischio il trapianto. I pazienti che assumono il medicinale devono essere controllati per neutropenia, che potrebbe essere legata al micofenolato stesso, a medicinali concomitanti, ad infezioni virali o ad una combinazione di queste cause. I pazienti trattati devono essere sottopostiad una conta ematologica completa una volta la settimana durante il primo mese di terapia, due volte la settimana nel secondo e terzo mese,dopodiche' una volta al mese nel primo anno. Se si sviluppa neutropenia (conta assoluta dei neutrofili <1,3 x 10^3/mcl) puo' essere opportuno interrompere o sospendere il prodotto. I pazienti devono essere informati che durante il trattamento le vaccinazioni potrebbero essere meno efficaci e che l'uso di vaccini vivi attenuati deve essere evitato.Il vaccino antinfluenzale puo' essere utile. I medici che effettuano la prescrizione devono fare riferimento alle linee guida nazionali perla vaccinazione antinfluenzale. Poiche' il medicinale e' stato associato ad un'incidenza maggiore di eventi avversi dell'apparato digerente, quali sporadici casi di ulcera, emorragia e perforazione del tratto gastrointestinale, somministrare con cautela nei pazienti che presentano una patologia attiva grave del sistema digerente. Il micofenolato mofetile e' un inibitore dell'enzima inosina monofosfato deidrogenasi (IMPDH). In teoria si deve quindi evitare la somministrazione nei pazienti affetti da rari deficit ereditari dell'enzima ipoxantina-guanina fosforibosil- transferasi (HGPRT), quale la sindrome di Lesch-Nyhan e la sindrome di Kelly-Seegmiller. La somministrazione durante la gravidanza e' associata ad un incremento del rischio di malformazioni congenite. La terapia deve essere iniziata solo dopo aver ottenuto un esito negativo del test di gravidanza. Si consiglia di non somministrare assieme ad azatioprina, poiche' tale somministrazione concomitante non e' stata studiata. Considerando la significativa riduzione dell'AUC dell'MPA da parte della colestiramina, si deve fare attenzione alla somministrazione concomitante del farmaco con medicinali che interferiscono con la circolazione enteroepatica, in quanto l'efficacia del farmaco potrebbe essere ridotta. Il rapporto rischio- beneficio in associazione con il tacrolimus o sirolimus non e' stato stabilito.
Gravidanza e Allattamento
Si raccomanda di iniziare la terapia solo quando il test di gravidanza risulta negativo. Prima di iniziare la terapia, durante la terapia stessa e per sei settimane dopo l'interruzione si deve utilizzare un contraccettivo efficace. Le pazienti devono essere informate di consultare immediatamente il medico in caso di gravidanza. L'assunzione non e'raccomandata durante la gravidanza e deve essere considerata solo neicasi in cui non sia disponibile un trattamento alternativo piu' adeguato. Somministrare alle donne in gravidanza soltanto se il potenziale vantaggio terapeutico supera il rischio potenziale per il feto. Esistono dati limitati sull'uso durante la gravidanza. Tuttavia, sono state segnalate malformazioni congenite, incluse malformazioni dell'orecchio, come formazione anomala o assenza dell'orecchio medio/ esterno, nei bambini di pazienti esposte al micofenolato mofetile in associazione ad altri immunosoppressori durante la gravidanza. Sono stati segnalate anche alcuni casi di aborto spontaneo per pazienti esposte al farmaco.Gli studi sugli animali hanno dimostrato tossicita' riproduttiva. E' stato dimostrato che il micofenolato mofetile viene escreto nel latte materno dei ratti. Non e' noto se questo avviene anche per il latte umano. A causa delle potenziali reazioni avverse gravi nei lattanti, l'uso nelle donne che allattano e' controindicato.
Interazioni con altri prodotti
Studi di interazione sono stati effettuati solo negli adulti. Si sonoosservate concentrazioni plasmatiche di aciclovir piu' elevate quandoil prodotto e' stato somministrato con aciclovir rispetto alla somministrazione di aciclovir da solo. Le variazioni (aumento dell'MPAG dell'8%) nella farmacocinetica dell'MPAG (il glucoronide fenolico di MPA) sono risultate minime e non sono state considerate clinicamente significative. Poiche' le concentrazioni plasmatiche dell'MPAG e quelle di aciclovir aumentano in presenza di compromissione renale, e' possibile che il micofenolato mofetile e l'aciclovir, o i suoi profarmaci, ad esempio valaciclovir, competano per la secrezione tubulare, determinandol'aumento della concentrazione delle due sostanze. Per quanto riguarda invece gli antiacidi a base di idrossido di magnesio e di alluminio,si segnala che l'assorbimento del micofenolato mofetile e' risultato ridotto quando somministrato con un antiacido. In seguito alla somministrazione di una singola dose di 1,5 g di medicinale in soggetti sani,pretrattati tre volte al giorno per 4 giorni con 4 g di colestiramina, si e' verificata una riduzione del 40% dell'AUC dell'MPA. Occorre usare cautela durante la somministrazione concomitante, in quanto l'efficacia del medicinale potrebbe risultare ridotta. Si deve usare cautelacon i farmaci in grado di interferire con la circolazione enteroepatica, in quanto l'efficacia del medicinale potrebbe essere ridotta. La farmacocinetica della ciclosporina A (CSA) non e' influenzata dal farmaco. Al contrario, se si interrompe il trattamento concomitante con la ciclosporina si osservera' un aumento di circa il 30% dell'AUC dell'MPA. In base ai risultati ottenuti in uno studio con somministrazione singola delle dosi raccomandate di micofenolato orale e ganciclovir per via endovenosa, e degli effetti noti della compromissione renale sullafarmacocinetica del micofenolato mofetile e del ganciclovir, si prevede che la co-somministrazione di questi due agenti (che competono per i meccanismi di secrezione tubulare renale) provochera' un aumento della concentrazione di MPAG e di ganciclovir. Non si prevede un'alterazione sostanziale della farmacocinetica dell'MPA e non e' necessario adattarne il dosaggio. Nei pazienti con compromissione renale che assumono in associazione il prodotto e ganciclovir o i suoi profarmaci, qualivalaciclovir, devono essere osservate le raccomandazioni posologiche per ganciclovir ed i pazienti devono essere monitorati attentamente. La farmacocinetica e la farmacodinamica dei contraccettivi orali non sono state influenzate dalla co-somministrazione del medicinale. Nei pazienti che non assumono ciclosporina, la somministrazione concomitante con rifampicina ha generato una riduzione dell'esposizione all'MPA (AUC 0-12h) del 18-70%. Si raccomanda di monitorare i livelli di esposizione all'MPA e di regolare quindi il dosaggio del medicinale per mantenere l'efficacia clinica in caso di somministrazione concomitante di rifampicina. Nei pazienti con trapianto renale, la somministrazione concomitante del prodotto e CsA ha determinato la riduzione dell'esposizione all'MPA del 30-50% rispetto ai pazienti trattati con una associazione di sirolimus e dosi simili di micofenolato mofetile. Quando e' stato somministrato in concomitanza con sevelamer, sono state osservate una riduzione della Cmax e dell'AUC0-12 dell'MPA del 30% e 25% rispettivamente senza conseguenze cliniche (come il rigetto dell'organo trapianto). Tuttavia, si consiglia di somministrare il medicinale almeno un'ora prima oppure tre ore dopo l'assunzione di sevelamer per ridurre l'impatto sull'assorbimento dell'MPA. Non sono disponibili dati per la somministrazione con leganti del fosfato, diversi da sevelamer. Per quanto riguarda il trimetoprim/sulfametossazolo, non e' stato osservato alcun effetto sulla biodisponibilita' dell'MPA. Nei volontari sani non si e' osservata un'interazione significativa quando e' stato somministrato in concomitanza con norfloxacina e metronidazolo separatamente. Tuttavia, l'associazione di norfloxacina e metronidazolo ha determinato una riduzione dell'esposizione all'MPA di circa il 30% in seguito allasomministrazione di una dose singola del medicinale. Nei pazienti sottoposti a trapianto epatico che hanno iniziato la terapia con il prodotto e tacrolimus, l'AUC e la Cmax dell'MPA, il metabolita attivo del micofenolato mofetile, non sono state significativamente influenzate dalla somministrazione concomitante di tacrolimus. Al contrario, si e' osservato un aumento di circa il 20% nell'AUC del tacrolimus, in seguito alla somministrazione di dosi multiple del medicinale (1,5 g due volte al giorno) nei pazienti che assumevano tacrolimus. Tuttavia, nei pazienti sottoposti a trapianto renale, la concentrazione di tacrolimus non e' apparsa alterata dal medicinale. La co-somministrazione con probenecid nella scimmia aumenta di tre volte l'AUC plasmatica dell'MPAG.Quindi, le altre sostanze eliminate mediante secrezione tubulare renale possono competere con l'MPAG e aumentare di conseguenza le concentrazioni plasmatiche dell'MPAG o dell'altra sostanza secreta dai tubuli renali. I vaccini vivi non devono essere somministrati ai pazienti concompromissione della risposta immunitaria. La risposta anticorpale agli altri vaccini potrebbe essere ridotta.
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Tenere il blister nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.