metformina teva 30 compresse 850mg metformina teva italia srl
Che cosa è metformina teva 30cpr 850mg?
Metformina teva compresse rivestite prodotto da
teva italia srl
è un farmaco generico della categoria
farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici
che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Metformina teva risulta
in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di ipoglicemizzanti, escluse le insuline.
Contiene i principi attivi:
metformina cloridrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: metformina cloridrato.
Codice AIC: 035195306
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Trattamento del diabete mellito di tipo 2 negli adulti, in particolare in pazienti sovrappeso, quando il regime alimentare controllato e l'esercizio fisico da soli non riescono a produrre un controllo glicemico adeguato. Negli adulti, il farmaco puo' essere usato come monoterapia o in combinazione con altri agenti antidiabetici orali, o con insulina. Nei bambini a partire da 10 anni di eta' e negli adolescenti, metformina puo' essere usata come monoterapia o in combinazione con insulina. E' stata dimostrata una riduzione delle complicanze correlate al diabete in pazienti sovrappeso affetti da diabete di tipo 2 trattati con metformina come terapia di prima linea in seguito a fallimento di regime dietetico.
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Posologia
>>Adulti. Monoterapia e combinazione con altri agenti antidiabetici per uso orale: una compressa somministrata 2 o 3 volte al giorno durante o dopo i pasti. Dopo 10-15 giorni la dose deve essere adattata in base agli esiti delle misurazioni della glicemia. Un incremento lento della dose puo' determinare un miglioramento della tollerabilita' gastrointestinale. La dose massima raccomandata di metformina e' di 3 g al giorno. Se e' previsto il passaggio da un altro trattamento con agente antidiabetico orale: interrompere la terapia con l'altro agente e iniziare il trattamento con metformina alla dose sopra indicata. Terapia combinata con insulina: metformina e insulina possono essere usate in terapia combinata per ottenere un miglior controllo del glucosio nel sangue. Metformina e' somministrata alla consueta dose iniziale di una compressa 2-3 volte al giorno, mentre la dose di insulina e' regolata sulla base delle misurazioni di glucosio ematico. Anziani: a causa della possibilita' di ridotta funzione renale nei pazienti anziani, la dose di metformina deve essere regolato in base alla funzione renale. E' necessario un regolare controllo della funzione renale. >>Bambini e adolescenti. Monoterapia e terapia combinata con insulina: metformina puo' essere usata nei bambini di eta' superiore ai 10 anni e negli adolescenti. Di norma la dose iniziale e' una compressa da 500 mg o 850 mg una volta al giorno, somministrata durante o dopo i pasti. Dopo 10-15 giorni la dose deve essere adattata in base agli esiti delle misurazioni della glicemia. Un incremento lento della dose puo' determinare un miglioramento della tollerabilita' gastrointestinale. La dose massima raccomandata di metformina e' 2 g al giorno, assunti come 2 o 3 dosi separate.
Effetti indesiderati
Per impedire l'insorgere di questi sintomi, si raccomanda di assumerela metformina in 2 o 3 dosi giornaliere e di incrementare la dose lentamente. In seguito a trattamento con metformina, si possono verificare i seguenti effetti indesiderati. La frequenza e' definita come segue: molto comuni (>1/10); comuni (>=1/100, =1/1000,=1/10.000, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOIl diabete non controllato durante la gravidanza (gestazionale o permanente) viene associato ad un aumento del rischio di anomalie congenite e mortalita' prenatale. Un numero limitato di dati sull'uso di metformina in donne in gravidanza non ha evidenziato un aumentato rischio di anomalie congenite. Studi condotti su animali non indicano effetti nocivi su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo postnatale. Quando la paziente pianifica la gravidanza e durante la gravidanza stessa, e' opportuno non trattare il diabete con metformina ma impiegare l'insulina per mantenere i livelli di glucosio ematico piu' vicini possibile alla normalita' al fine di ridurre il rischio di malformazioni fetali associate a livelli di glucosio ematico anormali. La metformina viene escreta nel latte materno umano. Non sono stati notati effetti collaterali nei neonati/bambini allattati al seno. Comunque, poiche' sono disponibili solo dati limitati, si raccomanda di non allattare al seno durante il trattamento con metformina. E' quindi opportuno decidere se interrompere l'allattamento al seno tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento al seno e il rischio potenziale di effetti collaterali sul bambino. La fertilita' dei ratti maschi e femmine non e' stata influenzata dalla metformina somministrata a dosi fino a 600 mg/kg/die, che sono approssimativamente pari a tre volte la massima dose giornaliera raccomandata nell'uomo calcolata sulla base dell'area di superficie corporea.
Indicazioni
Trattamento del diabete mellito di tipo 2 negli adulti, in particolare in pazienti sovrappeso, quando il regime alimentare controllato e l'esercizio fisico da soli non riescono a produrre un controllo glicemico adeguato. Negli adulti, il farmaco puo' essere usato come monoterapia o in combinazione con altri agenti antidiabetici orali, o con insulina. Nei bambini a partire da 10 anni di eta' e negli adolescenti, metformina puo' essere usata come monoterapia o in combinazione con insulina. E' stata dimostrata una riduzione delle complicanze correlate al diabete in pazienti sovrappeso affetti da diabete di tipo 2 trattati con metformina come terapia di prima linea in seguito a fallimento di regime dietetico.
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' alla metformina cloridrato o a uno qualsiasi degli eccipienti. Chetoacidosi diabetica, precoma diabetico. Insufficienza renale o disfunzione renale (per esempio clearance della creatinina POSOLOGIA>>Adulti. Monoterapia e combinazione con altri agenti antidiabetici per uso orale: una compressa somministrata 2 o 3 volte al giorno durante o dopo i pasti. Dopo 10-15 giorni la dose deve essere adattata in base agli esiti delle misurazioni della glicemia. Un incremento lento della dose puo' determinare un miglioramento della tollerabilita' gastrointestinale. La dose massima raccomandata di metformina e' di 3 g al giorno. Se e' previsto il passaggio da un altro trattamento con agente antidiabetico orale: interrompere la terapia con l'altro agente e iniziare il trattamento con metformina alla dose sopra indicata. Terapia combinata con insulina: metformina e insulina possono essere usate in terapia combinata per ottenere un miglior controllo del glucosio nel sangue. Metformina e' somministrata alla consueta dose iniziale di una compressa 2-3 volte al giorno, mentre la dose di insulina e' regolata sulla base delle misurazioni di glucosio ematico. Anziani: a causa della possibilita' di ridotta funzione renale nei pazienti anziani, la dose di metformina deve essere regolato in base alla funzione renale. E' necessario un regolare controllo della funzione renale. >>Bambini e adolescenti. Monoterapia e terapia combinata con insulina: metformina puo' essere usata nei bambini di eta' superiore ai 10 anni e negli adolescenti. Di norma la dose iniziale e' una compressa da 500 mg o 850 mg una volta al giorno, somministrata durante o dopo i pasti. Dopo 10-15 giorni la dose deve essere adattata in base agli esiti delle misurazioni della glicemia. Un incremento lento della dose puo' determinare un miglioramento della tollerabilita' gastrointestinale. La dose massima raccomandata di metformina e' 2 g al giorno, assunti come 2 o 3 dosi separate.CONSERVAZIONELa conservazione di questo medicinale non richiede condizioni particolari.AVVERTENZEL'acidosi lattica e' una complicazione metabolica rara, ma grave (mortalita' elevata in assenza di trattamento tempestivo), che si puo' verificare a causa dell'accumulo di metformina. I casi segnalati di acidosi lattica in pazienti in trattamento con metformina si sono verificati principalmente in pazienti diabetici che presentavano insufficienza renale significativa. L'incidenza di acidosi lattica puo' e deve essere ridotta valutando anche altri fattori di rischio associati come ad esempio diabete insufficientemente controllato, chetosi, digiuno prolungato, consumo di alcool eccessivo, insufficienza epatica e qualsiasi condizione associata all'ipossia. Il rischio di acidosi lattica deve essere preso in considerazione in caso di comparsa di segni non specifici, come crampi muscolari associati a disturbi della digestione, quali dolore addominale e astenia grave. A questo puo' far seguito dispnea acidosica, dolore addominale e ipotermia e coma. Esiti diagnostici degli esami di laboratorio sono la diminuzione del pH ematico, livelli di lattato nel plasma superiori a 5 mmol/l, e un aumento del gap anionicoe del rapporto lattato/piruvato. Qualora si sospettasse insorgenza diacidosi metabolica, il trattamento con metformina deve essere interrotto e il paziente immediatamente ricoverato in ospedale. Poiche' la metformina viene escreta per via renale, la clearance della creatinina deve essere determinata prima di iniziare il trattamento e in seguito regolarmente: almeno una volta all'anno in pazienti con funzione renalenormale, almeno da due a quattro volte l'anno in pazienti con livellidi clearance della creatinina al limite inferiore di normalita' e neipazienti anziani. La funzione renale ridotta in pazienti anziani e' frequente e asintomatica. E' opportuno prestare particolare attenzione in situazioni in cui la funzione renale puo' essere alterata, per esempio quando si istituisce una terapia antipertensiva o diuretica e quando si inizia una terapia con un farmaco antiinfiammatorio non steroideo (FANS). Poiche' la somministrazione intravascolare di mezzi di contrasto a base di iodio in studi radiologici puo' condurre a insufficienza renale. Questo puo' portare ad un accumulo di metformina e puo' esporre ad acidosi lattica. Bisogna interrompere il trattamento con metformina prima o al momento del test e non riprenderlo fino a 48 ore dopo,solo quando la funzione renale sia stata riesaminata e ne sia stata accertata la normalita'. Il trattamento con metformina deve essere interrotto 48 ore prima di un intervento chirurgico non urgente, in anestesia generale, spinale o peridurale. La terapia deve essere ricominciata non prima di 48 ore dall'intervento o prima che il paziente abbia ripreso l'alimentazione per via orale e solo nel caso in cui la funzionerenale sia stata determinata. Bambini e adolescenti: la diagnosi di diabete mellito di tipo 2 deve essere confermata prima di iniziare il trattamento. Non sono stati rilevati effetti di metformina su crescita e puberta' durante studi clinici controllati della durata di un anno ma non sono disponibili dati a lungo termine relativi a questi punti specifici. Pertanto, si raccomanda di effettuare un attento follow-up degli effetti su questi parametri nei bambini trattati con metformina, in particolare bambini in eta' pre- adolescenziale. Bambini di eta' compresa tra 10 e 12 anni: solo 15 pazienti di eta' compresa tra 10 e 12 anni sono stati inclusi negli studi clinici controllati condotti su bambini e adolescenti. Sebbene efficacia e sicurezza di metformina somministrata ai bambini di eta' inferiore a 12 anni non differiscano dai parametri di efficacia e sicurezza riscontrati per i bambini di eta' superiore, si raccomanda particolare cautela nel prescrivere questo farmaco. Tutti i pazienti devono continuare a seguire una dieta che preveda una regolare distribuzione dell'assunzione di carboidrati durante ilgiorno. I pazienti in sovrappeso devono continuare a seguire un regime alimentare ad apporto energetico limitato. I consueti test di laboratorio per il controllo del diabete devono essere effettuati con regolarita'. L'assunzione di metformina in monoterapia non determina in alcun caso l'insorgenza di ipoglicemia, sebbene si consigli cautela nel caso in cui la stessa sia somministrata in combinazione con insulina o altri antidiabetici orali (per es. sulfoniluree o metiglinidi).INTERAZIONI>>Associazioni sconsigliate. Alcool: aumento del rischio di acidosi lattica in intossicazione acuta da alcool in particolare in caso di - digiuno o malnutrizione, insufficienza epatica. Evitare il consumo di alcool e di farmaci contenenti alcool. Mezzi di contrasto iodati: la somministrazione intravascolare di agenti di contrasto iodati puo' condurre a insufficienza renale, determinando accumulo di metformina e rischio di acidosi lattica. Il trattamento con metformina deve essere interrotto prima o al momento del test e non deve essere ripreso fino a 48ore dopo e solo quando la funzione renale e' stata riesaminata e ne e' stata accertata la normalita'. Associazioni che richiedono precauzioni per l'uso: medicinali con attivita' iperglicemica intrinseca come glucocorticoidi (somministrati per via sistemica e locale) e simpaticomimetici. Informare il paziente ed effettuare piu' frequentemente il monitoraggio della glicemia, specialmente all'inizio del trattamento. Senecessario aggiustare la dose di metformina durante la terapia con l'altro farmaco e in seguito all'interruzione del trattamento con lo stesso. I diuretici, specialmente i diuretici dell'ansa, possono aumentare il rischio di acidosi lattica a causa del loro potenziale decrementodell'attivita' renale.EFFETTI INDESIDERATIPer impedire l'insorgere di questi sintomi, si raccomanda di assumerela metformina in 2 o 3 dosi giornaliere e di incrementare la dose lentamente. In seguito a trattamento con metformina, si possono verificare i seguenti effetti indesiderati. La frequenza e' definita come segue: molto comuni (>1/10); comuni (>=1/100, =1/1000,=1/10.000, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOIl diabete non controllato durante la gravidanza (gestazionale o permanente) viene associato ad un aumento del rischio di anomalie congenite e mortalita' prenatale. Un numero limitato di dati sull'uso di metformina in donne in gravidanza non ha evidenziato un aumentato rischio di anomalie congenite. Studi condotti su animali non indicano effetti nocivi su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo postnatale. Quando la paziente pianifica la gravidanza e durante la gravidanza stessa, e' opportuno non trattare il diabete con metformina ma impiegare l'insulina per mantenere i livelli di glucosio ematico piu' vicini possibile alla normalita' al fine di ridurre il rischio di malformazioni fetali associate a livelli di glucosio ematico anormali. La metformina viene escreta nel latte materno umano. Non sono stati notati effetti collaterali nei neonati/bambini allattati al seno. Comunque, poiche' sono disponibili solo dati limitati, si raccomanda di non allattare al seno durante il trattamento con metformina. E' quindi opportuno decidere se interrompere l'allattamento al seno tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento al seno e il rischio potenziale di effetti collaterali sul bambino. La fertilita' dei ratti maschi e femmine non e' stata influenzata dalla metformina somministrata a dosi fino a 600 mg/kg/die, che sono approssimativamente pari a tre volte la massima dose giornaliera raccomandata nell'uomo calcolata sulla base dell'area di superficie corporea.
Composizione ed Eccipienti
Parte interna: povidone K30, povidone K90, silice colloidale anidra, magnesio stearato. Rivestimento: ipromellosa (E464), titanio diossido (E171), macrogol 400.
Avvertenze
L'acidosi lattica e' una complicazione metabolica rara, ma grave (mortalita' elevata in assenza di trattamento tempestivo), che si puo' verificare a causa dell'accumulo di metformina. I casi segnalati di acidosi lattica in pazienti in trattamento con metformina si sono verificati principalmente in pazienti diabetici che presentavano insufficienza renale significativa. L'incidenza di acidosi lattica puo' e deve essere ridotta valutando anche altri fattori di rischio associati come ad esempio diabete insufficientemente controllato, chetosi, digiuno prolungato, consumo di alcool eccessivo, insufficienza epatica e qualsiasi condizione associata all'ipossia. Il rischio di acidosi lattica deve essere preso in considerazione in caso di comparsa di segni non specifici, come crampi muscolari associati a disturbi della digestione, quali dolore addominale e astenia grave. A questo puo' far seguito dispnea acidosica, dolore addominale e ipotermia e coma. Esiti diagnostici degli esami di laboratorio sono la diminuzione del pH ematico, livelli di lattato nel plasma superiori a 5 mmol/l, e un aumento del gap anionicoe del rapporto lattato/piruvato. Qualora si sospettasse insorgenza diacidosi metabolica, il trattamento con metformina deve essere interrotto e il paziente immediatamente ricoverato in ospedale. Poiche' la metformina viene escreta per via renale, la clearance della creatinina deve essere determinata prima di iniziare il trattamento e in seguito regolarmente: almeno una volta all'anno in pazienti con funzione renalenormale, almeno da due a quattro volte l'anno in pazienti con livellidi clearance della creatinina al limite inferiore di normalita' e neipazienti anziani. La funzione renale ridotta in pazienti anziani e' frequente e asintomatica. E' opportuno prestare particolare attenzione in situazioni in cui la funzione renale puo' essere alterata, per esempio quando si istituisce una terapia antipertensiva o diuretica e quando si inizia una terapia con un farmaco antiinfiammatorio non steroideo (FANS). Poiche' la somministrazione intravascolare di mezzi di contrasto a base di iodio in studi radiologici puo' condurre a insufficienza renale. Questo puo' portare ad un accumulo di metformina e puo' esporre ad acidosi lattica. Bisogna interrompere il trattamento con metformina prima o al momento del test e non riprenderlo fino a 48 ore dopo,solo quando la funzione renale sia stata riesaminata e ne sia stata accertata la normalita'. Il trattamento con metformina deve essere interrotto 48 ore prima di un intervento chirurgico non urgente, in anestesia generale, spinale o peridurale. La terapia deve essere ricominciata non prima di 48 ore dall'intervento o prima che il paziente abbia ripreso l'alimentazione per via orale e solo nel caso in cui la funzionerenale sia stata determinata. Bambini e adolescenti: la diagnosi di diabete mellito di tipo 2 deve essere confermata prima di iniziare il trattamento. Non sono stati rilevati effetti di metformina su crescita e puberta' durante studi clinici controllati della durata di un anno ma non sono disponibili dati a lungo termine relativi a questi punti specifici. Pertanto, si raccomanda di effettuare un attento follow-up degli effetti su questi parametri nei bambini trattati con metformina, in particolare bambini in eta' pre- adolescenziale. Bambini di eta' compresa tra 10 e 12 anni: solo 15 pazienti di eta' compresa tra 10 e 12 anni sono stati inclusi negli studi clinici controllati condotti su bambini e adolescenti. Sebbene efficacia e sicurezza di metformina somministrata ai bambini di eta' inferiore a 12 anni non differiscano dai parametri di efficacia e sicurezza riscontrati per i bambini di eta' superiore, si raccomanda particolare cautela nel prescrivere questo farmaco. Tutti i pazienti devono continuare a seguire una dieta che preveda una regolare distribuzione dell'assunzione di carboidrati durante ilgiorno. I pazienti in sovrappeso devono continuare a seguire un regime alimentare ad apporto energetico limitato. I consueti test di laboratorio per il controllo del diabete devono essere effettuati con regolarita'. L'assunzione di metformina in monoterapia non determina in alcun caso l'insorgenza di ipoglicemia, sebbene si consigli cautela nel caso in cui la stessa sia somministrata in combinazione con insulina o altri antidiabetici orali (per es. sulfoniluree o metiglinidi).
Gravidanza e Allattamento
Il diabete non controllato durante la gravidanza (gestazionale o permanente) viene associato ad un aumento del rischio di anomalie congenite e mortalita' prenatale. Un numero limitato di dati sull'uso di metformina in donne in gravidanza non ha evidenziato un aumentato rischio di anomalie congenite. Studi condotti su animali non indicano effetti nocivi su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo postnatale. Quando la paziente pianifica la gravidanza e durante la gravidanza stessa, e' opportuno non trattare il diabete con metformina ma impiegare l'insulina per mantenere i livelli di glucosio ematico piu' vicini possibile alla normalita' al fine di ridurre il rischio di malformazioni fetali associate a livelli di glucosio ematico anormali. La metformina viene escreta nel latte materno umano. Non sono stati notati effetti collaterali nei neonati/bambini allattati al seno. Comunque, poiche' sono disponibili solo dati limitati, si raccomanda di non allattare al seno durante il trattamento con metformina. E' quindi opportuno decidere se interrompere l'allattamento al seno tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento al seno e il rischio potenziale di effetti collaterali sul bambino. La fertilita' dei ratti maschi e femmine non e' stata influenzata dalla metformina somministrata a dosi fino a 600 mg/kg/die, che sono approssimativamente pari a tre volte la massima dose giornaliera raccomandata nell'uomo calcolata sulla base dell'area di superficie corporea.
Interazioni con altri prodotti
>>Associazioni sconsigliate. Alcool: aumento del rischio di acidosi lattica in intossicazione acuta da alcool in particolare in caso di - digiuno o malnutrizione, insufficienza epatica. Evitare il consumo di alcool e di farmaci contenenti alcool. Mezzi di contrasto iodati: la somministrazione intravascolare di agenti di contrasto iodati puo' condurre a insufficienza renale, determinando accumulo di metformina e rischio di acidosi lattica. Il trattamento con metformina deve essere interrotto prima o al momento del test e non deve essere ripreso fino a 48ore dopo e solo quando la funzione renale e' stata riesaminata e ne e' stata accertata la normalita'. Associazioni che richiedono precauzioni per l'uso: medicinali con attivita' iperglicemica intrinseca come glucocorticoidi (somministrati per via sistemica e locale) e simpaticomimetici. Informare il paziente ed effettuare piu' frequentemente il monitoraggio della glicemia, specialmente all'inizio del trattamento. Senecessario aggiustare la dose di metformina durante la terapia con l'altro farmaco e in seguito all'interruzione del trattamento con lo stesso. I diuretici, specialmente i diuretici dell'ansa, possono aumentare il rischio di acidosi lattica a causa del loro potenziale decrementodell'attivita' renale.
Equivalenti in base alle liste di trasparenza
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Forme Farmacologiche
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Conservazione del prodotto
La conservazione di questo medicinale non richiede condizioni particolari.