mabthera*ev 2fl 100mg 10ml rituximab roche spa
Che cosa è mabthera ev 2fl 100mg 10ml?
Mabthera soluzione per infusione conc prodotto da
roche spa
è un farmaco solo uso ospedaliero della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Mabthera risulta
disponibile solo nelle farmaice ospedaliere o specialistico
E' utilizzato per la cura di anticorpi monoclonali
Contiene i principi attivi:
rituximab
Composizione Qualitativa e Quantitativa: rituximab
Codice AIC: 033315019
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Indicato per il trattamento di pazienti affetti da linfoma follicolare in III-IV stadio precedentemente non trattati, in associazione a chemioterapia. La terapia di mantenimento con il farmaco e' indicata per pazienti con linfoma follicolare ricaduto/refrattario che rispondono aterapia di induzione con chemioterapia con o senza farmaco. In monoterapia e' indicato per il trattamento di pazienti con linfoma follicolare in III-IV stadio che sono chemioresistenti o sono in seconda o successiva ricaduta dopo chemioterapia. Indicato per il trattamento di pazienti affetti da linfoma non-Hodgkin, CD20 positivo, diffuso a grandi cellule B, in associazione a chemioterapia CHOP. Leucemia linfatica cronica: indicato per il trattamento di prima linea di pazienti con leucemia linfatica cronica (LLC) in associazione con chemioterapia. Artrite reumatoide: il farmaco in associazione a metotressato e' indicato per il trattamento dell'artrite reumatoide attiva di grado grave in pazienti adulti che hanno mostrato un'inadeguata risposta o un'intolleranza ad altri farmaci antireumatici modificanti la malattia (DMARD), comprendenti uno o piu' inibitori del fattore di necrosi tumorale (TNF).
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Posologia
Le infusioni del farmaco devono essere somministrate sotto lo strettocontrollo di un medico esperto e in un ambiente con immediata disponibilita' di apparecchiature per la rianimazione. Quando MabThera e' somministrato in associazione con chemioterapia, si devono applicare le riduzioni standard del dosaggio per i medicinali chemioterapici. La dose raccomandata del farmaco in associazione con chemioterapia per il trattamento di induzione di pazienti con LNH follicolare precedentementenon trattati o ricaduti/refrattari e' di 375 mg/m^2 di superficie corporea per ciclo, fino a 8 cicli. Il farmaco deve essere somministrato il giorno 1 di ogni ciclo di chemioterapia, dopo somministrazione e.v.della componente glucocorticoidea della chemioterapia, se applicabile. La dose raccomandata usata come trattamento di mantenimento per pazienti con LNH follicolare ricaduto/resistente che hanno risposto al trattamento di induzione con chemioterapia, con o senza il farmaco, e' di375 mg/m^2 di superficie corporea una volta ogni 3 mesi fino alla progressione della malattia o per un periodo massimo di due anni. La doseraccomandata in monoterapia usata come trattamento di induzione per pazienti adulti con linfoma follicolare allo stadio III-IV che sono chemioresistenti o che sono alla seconda o successiva ricaduta dopo chemioterapia e' di 375 mg/m^2 di superficie corporea, somministrata come infusione e.v. una volta alla settimana per quattro settimane. Per il ritrattamento con il farmaco in monoterapia per pazienti che hanno risposto al precedente trattamento in monoterapia per LNH follicolare ricaduto/refrattario, la dose raccomandata e' di 375 mg/m^2 di superficie corporea, somministrata come infusione endovenosa una volta alla settimana per quattro settimane. Linfoma non-Hodgkin diffuso a grandi cellule B. Il farmaco deve essere impiegato in associazione a chemioterapiaCHOP. Il dosaggio raccomandato e' di 375 mg/m^2 di superficie corporea, somministrato il giorno 1 di ogni ciclo di chemioterapia per 8 cicli dopo infusione endovenosa della componente glucocorticoidea del CHOP. Per i pazienti con LLC si raccomanda la profilassi con adeguata idratazione e somministrazione di uricostatici con inizio 48 ore prima dell'inizio della terapia per ridurre il rischio di sindrome da lisi tumorale. Il dosaggio raccomandato del farmaco in associazione a chemioterapia e' di 375 mg/m^2 di superficie corporea somministrato il giorno 1del primo ciclo di trattamento seguito da 500 mg/m^2 di superficie corporea somministrato il giorno 1 di ogni ciclo successivo per 6 cicli totel farmaco. Un ciclo di trattamento con questo farmaco consiste di due infusioni endovenose da 1000 mg ciascuna. Il dosaggio raccomandatoe' di 1000 mg per infusione endovenosa, seguita da una seconda infusione endovenosa di 1000 mg due settimane dopo. L'attivita' della malattia deve essere monitorata regolarmente. La presenza di HACA puo' essere associata ad un peggioramento delle rezioni infusionali o allergichedopo la seconda infusione di cicli successivi. Inoltre, in un caso con HACA, si e' osservata la mancata deplezione delle cellule B dopo la somministrazione di ulteriori cicli di terapia. Quindi, il rapporto rischio/beneficio della terapia deve essere attentamente valutato prima della somministrazione di cicli successivi del farmaco. Se si considera un ciclo ripetuto di trattamento, esso deve essere somministrato dopo un intervallo di almeno 16 settimane. Una terapia pre-esistente con glucocorticoidi, salicilati, farmaci antinfiammatori non steroidei o analgesici puo' essere continuata durante il trattamento. I pazienti con artrite reumatoide devono ricevere un trattamento con 100 mg di metilprednisolone endovena 30 minuti prima della somministrazione del farmaco al fine di ridurre il tasso e la severita' delle reazioni infusionali acute. La velocita' di infusione iniziale consigliata e' di 50 mg/h; dopo i primi 30 minuti puo' essere incrementata di 50 mg/h ogni 30 minuti, fino a raggiungere un massimo di 400 mg/h. Successive dosi possono essere infuse alla velocita' iniziale di 100 mg/h ed essere incrementate di 100 mg/h ad intervalli di 30 minuti, fino a raggiungere un massimo di 400 mg/h. Il farmaco non e' raccomandato nei bambini e negli adolescenti a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e efficacia. ANon e' necessaria la modifica del dosaggio in pazienti anziani (di eta' >65 anni). La premedicazione con glucorticoidi deve essere presa in considerazione se il farmaco non e' somministrato in associazionecon chemioterapia contenente glucocorticoidi per il trattamento dei linfomi non-Hodgkin e della leucemia linfatica cronica. La velocita' diinfusione iniziale raccomandata e' 50 mg/ora; dopo i primi 30 minuti,puo' essere aumentata con incrementi di 50 mg/ora ogni 30 minuti, fino a un massimo di 400 mg/ora. Successive infusioni Le successive dosi possono essere somministrate con una velocita' iniziale di 100 mg/ora,e si puo' aumentare di 100 mg/ora ad intervalli di 30 minuti, fino a un massimo di 400 mg/ora. La soluzione diel farmaco preparata deve essere somministrata per infusione endovenosa tramite deflussore dedicato. Non deve essere somministrata come push o bolus endovenoso. Ai pazienti che sviluppano reazioni gravi, soprattutto grave dispnea, broncospasmo o ipossia, deve essere immediatamente interrotta l'infusione. I pazienti con linfoma non-Hodgkin devono poi essere valutati per la presenza di sindrome da lisi tumorale tramite l'effettuazione di idonei esami di laboratorio e per la presenza di infiltrazione polmonare tramite radiografia del torace. In tutti i pazienti, l'infusione non deve essere ripresa fino alla completa risoluzione di tutti i sintomi e alla normalizzazione dei valori di laboratorio e della radiografia del torace. Soltanto a questo punto l'infusione puo' essere ripresa a una velocita' iniziale ridotta della meta' rispetto a quella precedentemente adottata. Le reazioni, lievi o moderate, correlate all'infusione generalmente rispondono alla riduzione della velocita' di infusione. Quando i sintomi migliorano, la velocita' di infusione puo' essere aumentata.
Effetti indesiderati
Reazioni avverse da farmaco (ADR) riportate negli studi clinici o durante la sorveglianza post-marketing in pazienti con LHN e LLC trattaticon Mab Thera in monoterapia/mantenimento o in associazione a chemioterapia. >>Infezioni ed infestazioni. Molto comune: infezioni batteriche, infezioni virali, bronchite. Comune: sepsi, infezione febbrile, herpe zoster, infezioni del tratto respiratorio, infezioni fungine, infezioni a eziologia sconosciuta, bronchite acuta, sinusite. Sconosciuta: infezioni virali gravi, riattivazione epatite B. >>Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: neutropenia, leucopenia, neutropenia febbrile. Comune: anemia, trombocitopenia, pancitopenia. Nono comune: disturbi della coagulazione, anemia aplastica, anemia emolitica, linfoadenopatia. Sconosciuta: neutropenia tardiva, aumento transitorio dei livelli sierici di IgM. >>Disturbi del sistema immunitario. Molto comune: reazioni correlate all'infusione, angioedema. Comune: ipersensibilita'. Sconosciuta: sindrome da lisi tumorale, sindrome da rilascio di citochine, malattie da siero, anafilassi. >>Disturbi del metabolismoe della nutrizione. Comune: iperglicemia, perdita di peso, edema periferico, edema facciale, aumento della LDH, ipocalcemia. >>Disturbi psichiatrici. Non comune: depressione, nervosismo. >>Patologie del sistema nervoso. Comune: parestesia, ipoestesia, agitazione, insonnia, vasodilatazione, capogiro, ansia. Non comune: disgeusia. Sconosciuta: neuropatia dei nervi cranici, neuropatia periferica, paralisi del nervo facciale, perdita di altri sensi. >>Patologie dell'occhio. Comuni: disturbi della lacrimazione, congiuntivite. Sconosciuta: perdita grave dellavista. >>Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comuni: tinnito, otalgia. Sconosciuta: perdita dell'udito. >>Patologie cardiache. Comuni:infarto miocardico, aritmia, fibrillazione atriale, tachicardia, disturbi cardiaci. Non comuni: insufficienza del ventricolo sinistro, tachicardia sopraventricolare, tachicardia ventricolare, angina, ischemia miocardica, bradicardia. Sconosciuta: insifficienza cardiaca, evenri cardiaci severi. >>Patologie vascolari. Comuni: ipertensione, ipotensione ortostatica, ipotensione. Sconosciuta: vasculite, vasculite leucocitostatica. >>Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comuni: broncospasmo, patologie respiratorie, dolore toracico, dispnea, incremento della tosse, rinite. Non comuni: asma, bronchiolite obliterante, disturbi polmonari, ipossia. Sconosciuta: insufficienza respiratoria, infiltrati polmonari, polmonite interstiziale. >>Patologie gastrointestinali. Molto comuni: nausea. Comuni: vomito, diarrea, dolore addominale, disfagia, stomatite, constipazione, dispepsia, anoressia, irritazione della gola. Non comuni: dilatazione addominale. Sconosciuta: perforazione gastrointestinale. >>Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comuni: prurito, rash, alopecia. Comuni: orticaria, sudorazione, sudorazioni notturne, disordini della cute. Sconosciuta: reazioni cutanee bollose gravi, necrolisi epidermica tossica. >>Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e delle ossa.Comuni: ipertonia, mialgia, artralgia, dolore alla schiena, dolore alcollo, dolore. >>Patologie renali e urinarie. Sconosciuta: insufficienza renale. >>Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comuni: febbre, brividi, astenia, cefalea. Comuni: dolore in sede tumorale, vampate, malessere, sindrome da freddo, stanchezza, brividi, insufficienza multi-organo. Non comuni: dolore alsito d'infusione. >>Esami diagnostici. Molto comuni: diminuzione dei livelli di IcG. Riassunto delle reazioni avverse da farmaco che si sono verificate nei pazienti che hanno ricevuto Mab Thera durante studi clinici di fase II e III. >>Reazioni da infusione. Comune: ipertensione, rash, prurito, brividi, piressia, rinite, irritazione della gola. >>Patologie gastrointestinali. Comune: dispepsia. >>Infezioni e infestazioni. Molto comune: qualsiasi infezione. Comune: infezioni del tratto urinario. >>>>Patologie del sistema muscoloscheletrico. Comune: artralgia/dolore muscoloscheletrico. >>Patologie del sistema nervoso. Comune: emicrania. Studio di popolazione di fase III. >>Reazioni da infusione. Comune: ipertensione, nausea, rash, febbre, prurito, orticaria, irritazione della gola, vampate, ipotensione. >>Patologie gastrointestinali. Comune: dispepsia. >>Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: ipercolesterolemia. >>Patologie del sistema muscoloscheletrico. Comune: artralgia/dolore muscoloscheletrico, osteoartrite. >>Patologie del sistema nervoso. Comune: parestesia. Le seguenti voci sono state riportate come eventi avversi: infezioni del tratto respiratorio inferiore/polmonite, dolore della parte superiore dell'addome, spasmi muscolari e astenia. Eventi clinicamente significativi riportati non frequentemente nella popolazione di pazienti trattati con rituximab e le reazioni al trattamento considerate potenziali comprendono: alterazionigenerali come edema generalizzato; alterazioni respiratorie come broncospamo, dispnea, edema della laringe; alterazioni della cute e del tessuto sottocutaneo come edema angioneurotico, prurito generalizzato; alterazioni del sistema immunitario come anafilassi, reazione anafilattoide. Sintomi suggestivi di una reazione infusionale acuta (prurito, febbre, orticaria/rash, brividi, piressia, rigidita', starnuti, edema angioneurotico, irritazione delle prime vie aeree, tosse e broncospamo,con o senza ipotensione o ipertensione associate) sono stati osservati in 79 su 540 (15%) pazienti in seguito alla prima esposizione al farmaco. Eventi cardiaci sono stati osservati nell'11% dei pazienti neglistudi clinici con il farmaco. Negli studi controllati verso placebo, eventi cardiaci gravi sono stati riportati in ugual misura nei pazienti trattati con il farmaco e con placebo (2%).
Indicazioni
Indicato per il trattamento di pazienti affetti da linfoma follicolare in III-IV stadio precedentemente non trattati, in associazione a chemioterapia. La terapia di mantenimento con il farmaco e' indicata per pazienti con linfoma follicolare ricaduto/refrattario che rispondono aterapia di induzione con chemioterapia con o senza farmaco. In monoterapia e' indicato per il trattamento di pazienti con linfoma follicolare in III-IV stadio che sono chemioresistenti o sono in seconda o successiva ricaduta dopo chemioterapia. Indicato per il trattamento di pazienti affetti da linfoma non-Hodgkin, CD20 positivo, diffuso a grandi cellule B, in associazione a chemioterapia CHOP. Leucemia linfatica cronica: indicato per il trattamento di prima linea di pazienti con leucemia linfatica cronica (LLC) in associazione con chemioterapia. Artrite reumatoide: il farmaco in associazione a metotressato e' indicato per il trattamento dell'artrite reumatoide attiva di grado grave in pazienti adulti che hanno mostrato un'inadeguata risposta o un'intolleranza ad altri farmaci antireumatici modificanti la malattia (DMARD), comprendenti uno o piu' inibitori del fattore di necrosi tumorale (TNF).
Controindicazioni ed effetti secondari
Controindicazioni all'uso nel linfoma non-Hodgkin e nella leucemia linfatica cronica Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti o alle proteine di origine murina. Controindicazioni all'uso nell'artrite reumatoide. Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti o alle proteine di origine murina. Infezioni attive, gravi. Scompenso cardiaco grave (classe IV New York Heart Association) o malattia cardiaca grave e non controllabile.
Composizione ed Eccipienti
Sodio citrato, polisorbato 80, sodio cloruro, sodio idrossido, acido cloridrico, acqua per preparazioni iniettabili.
Avvertenze
L'impiego del farmaco puo' essere associato ad un aumentato rischio di Leucoencefalopatia Multifocale Progressiva (PML). I pazienti devono essere monitorati ad intervalli regolari per ogni sintomo neurologico nuovo o in peggioramento o per segni suggestivi di PML. In caso di sospetta PML, le ulteriori somministrazioni devono essere sospese fino a quando la diagnosi di PML sia stata esclusa. Se un paziente sviluppa PML, la somministrazione del farmaco deve essere definitivamente interrotta. A seguito di ricostituzione del sistema immunitario nei pazientiimmunocompromessi con PML, si sono notati stabilizzazione o miglioramento. In questi pazienti deve essere preso in considerazione, per la prima infusione, l'utilizzo di una velocita' di infusione ridotta o unasuddivisione della dose in due giorni durante il primo ciclo. La sindrome grave da rilascio di citochine e' caratterizzata da dispnea grave, spesso accompagnata da broncospasmo e ipossia, oltre a febbre, brividi, tremito, orticaria e angioedema. Questa sindrome puo' essere associata ad alcune caratteristiche della sindrome da lisi tumorale come iperuricemia, iperkaliemia, ipocalcemia, iperfosfatemia, insufficienza renale acuta, concentrazione elevata di lattato deidrogenasi (LDH) e puo' essere associata ad insufficienza respiratoria acuta e morte. Ai pazienti che sviluppano sindrome grave da rilascio di citochine deve essere immediatamente sospesa l'infusione e deve essere somministrato un trattamento sintomatico aggressivo. Poiche' il miglioramento iniziale dei sintomi clinici puo' essere seguito da un peggioramento, questi pazienti devono essere monitorati attentamente fino alla risoluzione o all'esclusione della sindrome da lisi tumorale e dell'infiltrazione polmonare. In seguito alla somministrazione endovenosa di proteine sono state riportate nei pazienti reazioni di tipo anafilattico e altre reazioni di ipersensibilita'. In caso di reazione allergica nel corso della somministrazione del farmaco, i prodotti medicinali per il trattamento delle reazioni di ipersensibilita' devono essere disponibili per l'uso immediato. Durante l'infusione del farmaco si puo' verificare ipotensione, pertanto si deve prendere in considerazione la sospensione dimedicinali anti-ipertensivi 12 ore prima dell'infusione del farmaco. Nei pazienti trattati con il farmaco si sono verificati casi di anginapectoris o aritmia cardiaca, come flutter atriale e fibrillazione, insufficienza cardiaca o infarto miocardico. Pertanto i pazienti con anamnesi di malattia cardiaca e/o chemioterapia cardiotossica devono essere attentamente monitorati. Quando il farmaco viene somministrato in associazione a chemioterapia CHOP o CVP si deve effettuare con regolarita' l'emocromo completo, secondo l'usuale pratica clinica. I pazienti con storia di infezione di epatite B devono essere attentamente monitorati per segni di infezione di epatite B attiva quando rituximab e' impiegato in associazione con chemioterapia citotossica. Il farmaco e' associato a reazioni infusionali, che possono essere correlate al rilascio di citochine e/o di altri mediatori chimici. Le reazioni riportateerano generalmente reversibili con la riduzione della velocita' dell'infusione o interruzione della somministrazione del farmaco e la somministrazione di antipiretici, antistaminici e, occasionalmente, ossigeno, soluzione salina endovena o broncodilatatori, e glucocorticoidi, senecessario. Reazioni anafilattiche e altre reazioni di ipersensibilita' sono state riportate in seguito a somministrazione endovenosa di proteine, compreso il farmaco, ai pazienti. Medicinali per il trattamento delle reazioni di ipersensibilita' devono essere disponibili per l'uso immediato, in caso di reazioni allergiche durante la somministrazione del farmaco. Negli studi clinici 10 su 990 (1%) pazienti affetti daartrite reumatoide, che hanno ricevuto una prima infusione a qualsiasi dosaggio, hanno manifestato una reazione grave durante l'infusione. Non ci sono dati relativi alla sicurezza del farmaco nei pazienti con scompenso cardiaco moderato o malattia cardiaca grave e non controllabile. Nei pazienti trattati con questo farmaco, si e' osservato che condizioni preesistenti di ischemia cardiaca, quali l'angina pectoris, sono divenute sintomatiche, cosi' come fibrillazione e flutter atriale. Inoltre, nei pazienti con anamnesi di cardiopatia, prima del trattamento deve essere considerato il rischio di complicanze cardiovascolari conseguenti alle reazioni infusionali e i pazienti devono essere attentamente monitorati durante la somministrazione. Durante l'infusione delfarmaco si puo' verificare ipotensione, pertanto si deve prendere in considerazione la sospensione di farmaci anti-ipertensivi 12 ore primadell'infusione. Infezioni gravi, inclusi eventi fatali, possono verificarsi durante la terapia con il farmaco; non deve essere somministrato ai pazienti con infezione attiva e/o grave o ai pazienti gravemente immunocompromessi. I pazienti che manifestano segni e sintomi di infezione in seguito a trattamento con il farmaco, devono essere prontamente valutati e adeguatamente trattati. Prima di iniziare un ciclo successivo di trattamento, i pazienti devono essere rivalutati per qualsiasirischio potenziale di infezioni. Casi molto rari di Leucoencefalopatia Multifocale Progressiva (PML) sono stati riportati in seguito all'impiego del farmaco per il trattamento dell'artrite reumatoide e di patologie autoimmuni inclusi il Lupus Eritematoso Sistemico (LES) e la vasculite. Questi casi hanno coinvolto pazienti con piu' fattori di rischio per la PML, inclusi la patologia di base e la terapia immunosoppressiva a lungo termine o la chemioterapia. Nei pazienti con linfoma non-Hodgkin che hanno ricevuto rituximab in associazione con chemioterapiacitotossica, sono stati riportati casi molto rari di riattivazione diepatite B. Non sono disponibili dati relativi all'impiego di vaccini quando i pazienti presentano deplezione dei linfociti B in seguito a trattamento con il farmaco. I medici devono valutare lo stato vaccinaledel paziente eleggibile per il trattamento con il medicinale e seguire le linee guida locali/nazionali per la vaccinazione di soggetti adulti nei confronti delle malattie infettive. La vaccinazione deve esserecompletata almeno quattro settimane prima della prima somministrazione del farmaco. Non e' raccomandato l'impiego concomitante del farmaco e di terapie antireumatiche diverse da quelle specificate nell'indicazione e nella posologia relative all'artrite reumatoide. I pazienti devono essere attentamente monitorati per segni di infezione se vengono impiegati agenti biologici e/o DMARD dopo la terapia con il farmaco. I farmaci immunomodulatori possono aumentare il rischio di neoplasie.
Gravidanza e Allattamento
E' noto che le immunoglobuline IgG oltrepassano la barriera placentare. I livelli di cellule B nei neonati umani in seguito a esposizione materna al farmaco non sono stati valutati nel corso degli studi clinici. Non ci sono dati adeguati e ben controllati di studi su donne in gravidanza, comunque in neonati nati da madri esposte a rituximab durante la gravidanza sono state riportate transitoria deplezione delle cellule-B e linfocitopenia. Per questo motivo non si deve somministrare ilfarmaco in donne in gravidanza ad eccezione che il possibile beneficio superi il potenziale rischio. Dato che rituximab ha un lungo tempo di ritenzione nei pazienti con deplezione di cellule B, donne in eta' fertile devono usare metodi contraccettivi efficaci nel corso del trattamento e fino a 12 mesi dal completamento della terapia. Studi di tossicita' nelle fasi di sviluppo, condotti nelle scimmie cynomolgus, non hanno rilevato alcuna evidenza di embriotossicita' in utero. Nella prole delle madri animali esposte al farmaco e' stata osservata la deplezione delle cellule B durante la fase postnatale. Non si sa se il rituximab e' escreto nel latte materno. Tuttavia, poiche' le IgG materne sono escrete nel latte umano e il rituximab e' stato rilevato nel latte di scimmie che allattano, le donne non devono allattare al seno durante il trattamento e nei 12 mesi successivi al trattamento.
Interazioni con altri prodotti
La co-somministrazione con metotressato non ha avuto alcun effetto sulla farmacocinetica del farmaco nei pazienti con artrite reuamtoide. Ipazienti che hanno sviluppato anticorpi anti-proteine murine o anti-chimerici (HAMA/HACA) possono avere reazioni allergiche o di ipersensibilita' quando vengono trattati con altri anticorpi monoclonali diagnostici o terapeutici. In una piccola coorte di pazienti con artrite reumatoide, 110 pazienti hanno ricevuto successivamente una terapia con altri DMARD (inclusi i biologici). I pazienti hanno ricevuto ulteriori DMARD 4-6 mesi dopo la terapia e generalmente durante la deplezione periferica delle cellule B. La percentuale di infezioni clinicamente rilevanti e' stata di 7,8 su 100 pazienti per anno.
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Conservare in frigorifero ad una temperatura compresa tra i 2 gradi Ce gli 8 gradi C. Tenere il contenitore nell'imballaggio esterno per proteggerlo dalla luce.