lutrelef fl 0,8mg/10ml+fl solv gonadorelina ferring spa
Che cosa è lutrelef fl 0,8mg/10ml+fl solv?
Lutrelef soluzione iniett polv solv prodotto da
ferring spa
è un farmaco etico della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Lutrelef risulta
in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di ormone di rilascio delle gonadotropine.
Contiene i principi attivi:
gonadorelina acetato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: un flaconcino con 10,8 mg di polvere contiene 0,8 mg di gonadorelina acetato corrispondente a 0,73 mg di gonadorelina.
Codice AIC: 026948048
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Impiego terapeutico. Ipogonadismo ipogonadotropo femminile: amenorreaprimitiva e secondaria su base ipotalamica, oligomenorrea, cicli mestruali anovulatori, fase luteale inadeguata. Sindrome dell'ovaio policistico, iperandrogenismi. Ipogonadismo ipogonadotropo maschile, compresi i ritardi puberali. Uso diagnostico: esplorazione della funzione gonadotropa nelle sindromi ipotalamo-ipofisarie.
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Posologia
Il medicinale deve essere sciolto con l'apposito solvente. Puo' essere somministrato alla concentrazione voluta, sia per via endovenosa chesottocutanea, mediante microinfusori computerizzati e portatili che rendono possibile la somministrazione automatica pulsatile della dose scelta all'intervallo prefissato fra le somministrazioni. Solamente persomministrazione endovenosa pulsatile aggiungere eparina nella quantita' di 1.000 U.I. alla soluzione ricostituita in quanto l'aggiunta di eparina per via sottocutanea puo' determinare la formazione di ematomi. Impiego terapeutico: sia le dosi per pulsazione che gli intervalli fra le pulsazioni sono stabiliti di volta in volta dal medico specialista. In linea generale vengono fornite le seguenti linee direttive: Intervalli fra le pulsazioni 60 - 90 minuti quando il farmaco viene somministrato alle pazienti di sesso femminile e 90 - 120 minuti quando viene somministrato ai pazienti di sesso maschile. Dose per pulsazione. Pazienti di sesso femminile: la risposta alla somministrazione e' positiva se lo sviluppo dei follicoli ovarici e' > 10 mm e l'estradiolo plasmatico > 100 pg/ml. Via endovenosa: somministrare gonadorelina 5 mcg ev per pulsazione. Se entro 10 giorni non si e' avuta risposta aumentare a 10 mcg/pulsazione. In caso di mancata risposta dopo 10 giorni di trattamento aumentare a 15 mcg/pulsazione. In caso di mancata rispostadopo altri 10 giorni aumentare a 20 mcg/pulsazione, proseguendo il trattamento per altri 10 giorni. Via sottocutanea Iniziare direttamente con la somministrazione di 20 mcg di gonadorelina per pulsazione. Per entrambe le vie di somministrazione proseguire il trattamento fino all'ovulazione. La durata del trattamento fino all'ovulazione e' di circa10-20 giorni nei soggetti con ipogonadismo ipogonadotropo, talora piu' prolungata nelle pazienti con policistosi ovarica. Dopo l'ovulazionecontinuare la somministrazione di gonadorelina allo stesso regime di dose e frequenza oppure somministrare hCG 2.000 unita' ogni 3 giorni per 3 volte durante la fase luteale. Il trattamento con gonadorelina puo' essere proseguito fino alla comparsa delle mestruazioni, vale a dire per tutta la durata del ciclo o fino all'impianto di un ovulo fecondato. Pazienti di sesso maschile: iniziare il trattamento, di norma, con la dose di 5 - 10 mcg/pulsazione per via sottocutanea e, in caso di mancata risposta dopo 90 giorni di terapia, aumentare la dose a 20 mcg/pulsazione continuando il trattamento per via sottocutanea per altri 90 giorni. In caso di mancata risposta somministrare dosi di 10 - 20 mcg/pulsazione per via endovenosa. La durata del trattamento, sia per via sottocutanea che endovenosa, non deve essere inferiore ai 3 mesi. Nel caso di puberta' ritardata l'inizio della terapia puo' aver luogo dopo il 15. anno di eta'. Uso diagnostico: si consiglia di procedere come segue: campioni di sangue venoso devono essere prelevati 15 minuti ed immediatamente prima della somministrazione di gonadorelina. I valori basali di LH vengono ottenuti facendo una media dei valori di LH determinati nei due campioni. Somministrare un bolo di 100 mcg di gonadorelina per via sottocutanea od endovenosa. Prelevare campioni di sangue venoso a 15; 30; 45; 60 e 120 minuti dopo la somministrazione. I campioni di sangue devono essere trattati e conservati come raccomandato dai laboratori in cui verra' eseguita la determinazione del contenuto di LH. La risposta al test viene valutata in base all'incremento massimo di LH espresso in valori assoluti o valori percentuali e al tempo necessario per raggiungere il valore picco. Nella valutazione dei dati ottenuti occorre tener conto della via di somministrazione adottata, del sesso e dell'eta' del paziente. I pazienti con disfunzione ipofisaria e/o ipotalamica, diagnosticata o clinicamente sospetta, hanno mostrato assenza di risposta o risposte subnormali a gonadorelina.
Effetti indesiderati
Patologie del sistema immunitario. Raro: reazioni allergiche. Patologie del sistema nervoso. Non noto: cefalea. Patologie del sistema vascolare. Comune: tromboflebiti superficiali. Patologie del sistema gastrointestinale. Non noto: nausea, dolore addominale. Patologie dell'apparato riproduttivo e del seno. Non comune: OHSS; non noto: menorragia, priapismo. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: reazioni al sito di iniezione. Sono stati osservati sintomi neurologici transitori in singoli casi di pazienti con adenoma ipofisario conseguente alla somministrazione parenterale (trattamento di iniezione o pulsatile), specialmente con l'uso concomitante diTRH (protirelina). In questi casi l'uso di gonadorelina a scopo diagnostico e terapeutico deve essere attentamente valutato. Si puo' avere,inoltre, un malfunzionamento del set di infusione e l'interruzione dell'infusione. In casi molto rari, in seguito all'uso a lungo termine di questa classe di composti, si puo' avere la formazione di anticorpi che porta ad una diminuzione dell'efficacia.
Indicazioni
Impiego terapeutico. Ipogonadismo ipogonadotropo femminile: amenorreaprimitiva e secondaria su base ipotalamica, oligomenorrea, cicli mestruali anovulatori, fase luteale inadeguata. Sindrome dell'ovaio policistico, iperandrogenismi. Ipogonadismo ipogonadotropo maschile, compresi i ritardi puberali. Uso diagnostico: esplorazione della funzione gonadotropa nelle sindromi ipotalamo-ipofisarie.
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo, all'eparina (nel caso di somministrazione endovenosa) o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Il medicinale e' indicato per stimolare gli eventi che portano alla produzione di ormoni gonadici. Quindi ogni condizione che puo' essere peggiorata dagli ormoni gonadici, quale: tumori ormono dipendenti, cisti ovariche,cause di anovulazione diverse da quelle di origine ipotalamica e' controindicata per l'uso del farmaco. Il medicinale e' controindicato nelle donne con una condizione che puo' essere esacerbata da una gravidanza (es. prolactinoma pituitario).
Composizione ed Eccipienti
Polvere: mannitolo. Solvente: sodio cloruro, acido cloridrico diluito, acqua per preparazioni iniettabili.
Avvertenze
Uso diagnostico: il test con il farmaco deve essere condotto in assenza di altri farmaci che possono interferire con la secrezione ipofisaria. Tra questi i preparati a base di androgeni, estrogeni, progestinici e glucocorticoidi. Si tenga presente che i livelli di gonadotropine possono essere transitoriamente innalzati dallo spironolattone, dalla levodopa e soppressi da contraccettivi orali e dalla digossina. La risposta al test puo' essere alterata da fenotiazine e da antagonisti della dopamina, che possono elevare i livelli di prolattina. Impiego terapeutico: prima di iniziare il trattamento, deve essere attentamente valutata l'infertilita' della coppia e devono essere valutate presunte controindicazioni alla gravidanza. In particolare si deve valutare la presenza di ipotiroidismo, insufficienza corticosurrenalica, iperprolattinemia, tumori ipofisari o ipotalamici, ed effettuare la terapia specifica adeguata. La sindrome da iperstimolazione ovarica (OHSS) e' un noto rischio legato alle terapie per l'induzione dell'ovulazione ma e' raro con la terapia pulsatile a base di GnRH. L'OHSS e' un evento medico distinto dall'ingrossamento ovarico non complicato. L'OHSS e' una sindrome che puo' manifestarsi con gradi crescenti di gravita'. Comprende marcato ingrossamento ovarico, elevati livelli di steroidi sessualinel siero, e un aumento della permeabilita' vascolare che puo' portare ad un accumulo di liquidi nel peritoneo, nelle pleure e raramente nel pericardio. Nei casi gravi di OHSS possono essere osservati i seguenti sintomi: dolore addominale, distensione addominale, grave ingrossamento delle ovaie, aumento di peso, dispnea, oliguria e sintomi gastrointestinali quali nausea, vomito e diarrea. La valutazione clinica puo'rivelare ipovolemia, emoconcentrazione, sbilanciamento degli elettroliti, ascite, emoperitoneo, effusione pleurica, idrotorace, insufficienza polmonare acuta, eventi tromboembolici. La clearance della gonadorelina risulta ridotta in modo modesto nelle malattie epatiche e marcatonelle malattie renali. Sono state riportate maturazioni follicolari multiple, gravidanze multiple e interruzioni spontanee di gravidanza. Questi eventi possono essere minimizzati assumendo accuratamente la dose consigliata e monitorando la risposta ovarica alla terapia. L'area di infusione deve essere monitorata per quanto riguarda eventuali segnidi infezione o irritazione. Il catetere e il sito di iniezione devonoessere monitorati e cambiati ad intervalli di tempo appropriati a seconda del tipo di catetere intravenoso utilizzato per la somministrazione della terapia.
Gravidanza e Allattamento
Gli studi sulle donne in gravidanza hanno dimostrato che la gonadorelina acetato non aumenta il rischio di anomalie quando somministrata durante il primo trimestre di gravidanza. Non sono stati riscontrati apparenti effetti indesiderati nel corso della gravidanza. Studi di follow-up su neonati nati dalle donne trattate in gravidanza non hanno mostrato complicanze attribuibili alla gonadorelina acetato. Tuttavia, a causa delle limitate informazioni disponibili, la gonadorelina acetato dovrebbe essere usata in gravidanza solo per il mantenimento del corpoluteo nei cicli di induzione dell'ovulazione. Non e' noto se la gonadorelina acetato sia escreta nel latte materno. Non e' indicato l'utilizzo della gonadorelina acetato durante l'allattamento.
Interazioni con altri prodotti
L'azione del farmaco sulla secrezione ipofisaria di gonadotropine puo' alterare la risposta della gonadorelina e dei suoi analoghi. Altre terapie ormonali possono alterare la risposta. Spironolattone e levodopa possono stimolare le gonadotropine mentre fenotiazine, antagonisti della dopamina e ormoni sessuali possono inibire la secrezione di gonadotropine.
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. La soluzione ricostituita puo' essere conservata in condizioni di asepsi per 30 giorni in frigorifero (fra + 4 gradi C e + 8 gradi C).