lukadin iniettabile 1f 1g 4ml amikacina lanova farmaceutici srl
Che cosa è lukadin iniet 1f 1g 4ml?
Lukadin soluzione iniettabile prodotto da
lanova farmaceutici srl
è un farmaco etico della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Lukadin risulta
in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di antibatterici aminoglucosidici.
Contiene i principi attivi:
amikacina solfato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: una fiala contiene: amikacina solfato g 1,335 (pari ad amikacina baseg 1).
Codice AIC: 024527071
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Trattamento a breve termine di infezioni gravi da ceppi sensibili di germi Gram-negativi, comprese le specie di Pseudomonas, E. coli, Proteus indolo + e indolo -, di Providencia, del gruppo Klebsiella-Enterobacter - Serratia, e di Acinetobacter. Questo antibiotico si dimostra efficace: nella terapia delle batteriemie, delle setticemie e delle sepsi neonatali; nella terapia delle infezioni gravi delle vie respiratorie, delle ossa e delle articolazioni, del SNC, delle infezioni intra addominali, delle ustioni e delle infezioni postoperatorie; nella terapia delle infezioni gravi, complicate e ricorrenti, delle vie urinari, causate da germi Gram-negativi. Per contro, come gli altri aminoglicosidi, l'Amikacina non e' indicata negli episodi infettivi iniziali e noncomplicati del tratto urinario, quando l'agente eziologico e' sensibile ad antibiotici potenzialmente meno tossici; nella terapia delle infezioni da stafilococco (percio' si puo' adottare come terapia d'attacco in caso di infezioni stafilococciche accertate o presunte, quando ilpaziente e' allergico ad altri antibiotici, o e' presente un' infezione mista ad stafilococchi e Gram-negativi); nella terapia delle sepsi neonatali, quando il test di sensibilita' indica che altri aminoglicosidi non si possono impiegare. In tali casi puo' essere indicata anche una terapia concomitante con un antibiotico di tipo penicillinico, a causa della possibilita' di sovrainfezione da Gram-positivi. Il farmacoe' in grado di combattere le infezioni da germi Gram-negativi resistenti alla gentamicina ed alla tobramicina, particolarmente da Proteus rettgeri, Providencia suarti, Serratia mercescens e Pseudomonas aeruginosa. Occorre tener conto delle direttive ufficiali sull'uso appropriato degli agenti antibatterici.
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Posologia
Adulti e bambini sopra i 12 anni: il dosaggio intramuscolare o endovenoso raccomandato per adulti e adolescenti con funzionalita' renale normale e' di 15 mg/kg/die da somministrarsi come dose giornaliera singola o frazionato in due dosi uguali ogni 12 ore. La dose giornaliera totale non deve superare 1,5 g. Nei pazienti con endocardite e neutropenia febbrile la posologia deve essere di due somministrazioni al giorno. Bambini di eta' compresa tra 4 settimane e 12 anni: la dose intramuscolare o endovenosa raccomandata per i bambini con funzionalita' renale normale e' di 15-20 mg/kg/die somministrabile come dose unica di 15-20 mg/kg o frazionata in due dosi da 7,5 mg/kg ogni 12 ore. Nei pazienti con endocardite e neutropenia febbrile la posologia deve essere di due somministrazioni al giorno. Neonati: un'iniziale dose di carica di10 mg/kg seguita da 7,5 mg/kg ogni 12 h. Lattanti prematuri: 7,5mg/kgogni 12 ore. La durata media del trattamento deve andare dai 7 ai 10 giorni: le infezioni, se non complicate e da germi sensibili, devono rispondere favorevolmente entro 48 ore. Se dopo 4-5 giorni non si manifesta la risposta clinica desiderata, si deve sospendere la terapia e controllare nuovamente la sensibilita' del germe in causa. La mancata risposta puo' essere dovuta o a resistenza del germe, o alla presenza di foci settici, che richiedono un drenaggio chirurgico. Quando e' necessario un periodo di trattamento superiore ai 10 giorni, si deve controllare quotidianamente la funzionalita' renale ed acustica. Nei pazienti con funzionalita' renale compromessa si devono sempre controllare la concentrazione sierica di Amikacina, ed adeguare la posologia: somministrando le dosi per un soggetto con funzionalita' normale, ad intervalli piu' lunghi; oppure somministrando dosaggi ridotti rispetto alla norma, e mantenendo fissi gli intervalli di tempo. In entrambi i casi si deve controllare la CC ed i livelli sierici di creatinina, in quanto questi dati sono correlati, nel paziente con funzione renale ridotta, con l'emivita dell'antibiotico. In particolare: se non si conosce iltasso di CC e le condizioni del paziente sono stabili, l'intervallo tra le somministrazioni si calcola moltiplicando il valore del tasso dicreatinina sierica per 9; se e' preferibile somministrare l'Amikacinaad intervalli fissi, occorrerebbe innanzi tutto controllare le concentrazioni sieriche dell'antibiotico, per essere sicuri che non eccedanoi 35 gamma/mt. Se cio' non e' possibile, e le condizioni del pazientedono stabili, avendo a disposizione i valore della CC e della creatininemia, si puo' iniziare con una dose di attacco di 7,5 mg/Kg e stabilire l'intervallo in 12 ore. Alternativamente, se si conosce il valore di "steady-state" della creatininemia, si puo' dividere la dose normale per questo valore, ed ottenere cosi' il dosaggio ridotto da somministrare ogni 12 ore. Per la via endovenosa di somministrazione , la doseiniziale, il dosaggio giornaliero e la quantita' totale di Amikacina da somministrare, restano uguali a quelli riferiti per la via intramuscolare, cosi' come uguale la modalita' di somministrazione (2-3 somministrazioni al di' ad intervalli regolari). Nell'adulto l'antibiotico va somministrato diluendo la fiala da 500 mg in 200 ml di soluzione fisiologica, o di soluzione glucosata al 5%, o di altra soluzione compatibile, il tempo di infusione deve andare da 30 60 minuti. La fiala da g1 va diluita sempre in 200 ml di soluzione compatibile, ed infusa in 60'. L'Amikacina non deve essere unita ad altre sostanze da infondere,ma somministrata da sola, secondo lo schema posologico stabilito. Raccomandazione specifica per la somministrazione endovenosa: nei pazienti pediatrici la quantita' di diluenti da usare dipendera' dalla quantita' di amikacina tollerata dal paziente. Normalmente la soluzione deveessere infusa in un tempo compreso tra 30 e 60 minuti. I lattanti devono ricevere l'infusione in un intervallo di tempo compreso tra 1 e 2 ore. In caso di sovradosaggio o di reazioni tossiche, l' emodialisi e la dialisi peritoneale, serviranno ad allontanare velocemente l'antibiotico dal sangue.
Effetti indesiderati
I principali effetti collaterali che possono comparire in corso di terapia con amikacina, generalmente associati alla somministrazione di dosi superiori o a periodi di trattamenti piu' lunghi di quelli raccomandati, sono: tossicita' a livello dell'VIII paio di nervi cranici, conronzii auricolari, vertigini, sordita' parziale e nefrotossicita' conalbuminuria, presenza di globuli rossi e bianchi e di cilindri nel sedimento, iperazotemia ed oliguria. Oltre agli effetti collaterali sopra descritti sono stati anche riscontrati sporadici casi di rash cutaneo, febbre iatrogena, cefalea, parestesie, tremori, nausea e vomito, eosinofilia, anemia, ipotensione.
Indicazioni
Trattamento a breve termine di infezioni gravi da ceppi sensibili di germi Gram-negativi, comprese le specie di Pseudomonas, E. coli, Proteus indolo + e indolo -, di Providencia, del gruppo Klebsiella-Enterobacter - Serratia, e di Acinetobacter. Questo antibiotico si dimostra efficace: nella terapia delle batteriemie, delle setticemie e delle sepsi neonatali; nella terapia delle infezioni gravi delle vie respiratorie, delle ossa e delle articolazioni, del SNC, delle infezioni intra addominali, delle ustioni e delle infezioni postoperatorie; nella terapia delle infezioni gravi, complicate e ricorrenti, delle vie urinari, causate da germi Gram-negativi. Per contro, come gli altri aminoglicosidi, l'Amikacina non e' indicata negli episodi infettivi iniziali e noncomplicati del tratto urinario, quando l'agente eziologico e' sensibile ad antibiotici potenzialmente meno tossici; nella terapia delle infezioni da stafilococco (percio' si puo' adottare come terapia d'attacco in caso di infezioni stafilococciche accertate o presunte, quando ilpaziente e' allergico ad altri antibiotici, o e' presente un' infezione mista ad stafilococchi e Gram-negativi); nella terapia delle sepsi neonatali, quando il test di sensibilita' indica che altri aminoglicosidi non si possono impiegare. In tali casi puo' essere indicata anche una terapia concomitante con un antibiotico di tipo penicillinico, a causa della possibilita' di sovrainfezione da Gram-positivi. Il farmacoe' in grado di combattere le infezioni da germi Gram-negativi resistenti alla gentamicina ed alla tobramicina, particolarmente da Proteus rettgeri, Providencia suarti, Serratia mercescens e Pseudomonas aeruginosa. Occorre tener conto delle direttive ufficiali sull'uso appropriato degli agenti antibatterici.
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' verso l'Amikacina e gli altri aminoglicosidi e versoil sodio metabisolfito. Generalmente controindicato durante la gravidanza e l'allattamento.
Composizione ed Eccipienti
Sodio citrato, sodio bisolfito, acido solforico al 35%, acqua p.p.i.
Avvertenze
E' consigliabile effettuare un antibiogramma prima di iniziare la terapia. L'Amikacina puo' comunque essere adottata come terapia iniziale,quando in una infezione si sospetti l'eziologia da Gram-negativi e non siano ancora a disposizione i risultati dell'antibiogramma. Tuttaviala decisione di continuare la terapia con questo antibiotico deve basarsi sui risultati dei tests di sensibilita', sulla gravita' dell'infezione, sulla risposta del paziente, e tenendo presente le avvertenze riportate. I pazienti trattati con antibiotici aminoglucosidici devono venir controllati strettamente, a causa della potenziale ototossicita'e nefrotossicita' di questi antibiotici. Ototossicita' sia del ramo acustico che di quello vestibolare si puo' manifestare nei pazienti trattati con dosi elevate e per periodi di tempo piu' prolungati rispettoa quelli consigliati, il rischio di ototossicita' e' maggiore nei pazienti con danno renale. In genere, la sordita' inizia verso le onde acustiche ad alta frequenza, per cui si puo' determinare solo mediante tests audiometrici. Possono comparire anche vertigini, che sono indice di danno vestibolare. L'ototossicita' indotta dall'Amikacina puo' anche essere irreversibile. Non e' nota la potenziale ototossicita' nei bambini. Finche' non siano a disposizione maggiore dati, questo antibiotico si deve usare, in pediatria, solo quando i tests di sensibilita' indicano che altri aminoglicosidi non si possono impiegare e quando il bambino puo' essere controllato strettamente circa l'insorgenza della tossicita' a quel livello. Gli aminoglicosidi sono potenzialmente nefrotossici. Percio' nei pazienti con nota o sospetta insufficienza renale, ed anche nei pazienti con funzionalita' inizialmente normale, ma nei quali questa si e' alterata nel corso del trattamento si devono controllare costantemente la funzionalita' renale e quella dell'VIII paio di nervi cranici. L'alterazione della funzione renale e' caratterizzata da riduzione della CC, dalla presenza di cellule o di cilindri nel sedimento, da oliguria, proteinuria riduzione del peso specifico dell'urina, da aumento della ritenzione di azoto. Il riscontro di alterazioni della funzionalita' renale, vestibolare ed acustica impone la sospensione della terapia. Occorrerebbe controllare la concentrazione sierica di Amikacina, ed evitare di mantenere a lungo tassi superiori ai 35 gamma/ml. Anche le urine devono essere controllate. Contiene sodio bisolfito. L'Amikacina e' potenzialmente nefrotossica, ototossica e neurotossica: evitare di associarla ad altri farmaci tossici a quel livello. Nei pazienti con insufficienza renale, qualora sia previsto un trattamento superiore a 5 giorni e' necessario praticare un audiogramma prima di iniziare la terapia e nel corso del trattamento. Qualora si osservassero tinnito auricolare o diminuzione dell'udito, o diminuzione della percezione ad alte frequenze interrompere la somministrazione. I pazienti in trattamento devono essere ben idratati, al fine di ridurre al minimo l'irritazione chimica dei tubuli renali. Si devono inoltre controllare la funzionalita' renale, prima di iniziare la terapia, ed anche nel corso della medesima. Se appaiono segni di irritazione renale, si deve aumentare l'idratazione. Se compaiono altri segni di alterazione, quali riduzione della (CC), del peso specifico dell'urina, aumento dell'azoto ureico e della creatinina sierica, oliguria, si deve ridurre il dosaggio. Il trattamento deve venir sospeso se si riscontra aumento dell'azotemia o riduzione progressiva dell'escrezione urinaria. Quando il paziente e' ben idratato e la funzionalita' renale normale; il rischio di reazioni nefrotossiche con Amikacina e' ridotto, se ci si mantiene entro le dosi consigliate. Si deve tenere presente la possibilita' di blocco neuromuscolare e di paralisi respiratoria, quando ilfarmaco e' co-somministrato con anestetici o bloccanti neuromuscolari. Se si verifica il blocco nervoso, i sali di calcio sono in grado di neutralizzare il fenomeno. E' possibile allergia crociata con gli altri aminoglicosidi. E' possibile che la terapia con Amikacina induce la comparsa di superinfezione da germi resistenti, nel qual caso occorre istituire opportuna terapia. Nei casi in cui l'Amikacina e' indicata in associazione con altri antibiotici si deve evitare di miscelare taliagenti sia nelle siringhe sia nei flaconi per infusione. Gli aminoglicosidi vanno impiegati con cautela nei lattanti prematuri e nei neonati a causa dell'immaturita' renale di questi pazienti e il conseguente prolungamento dell'emivita serica di questi farmaci.
Gravidanza e Allattamento
La sicurezza di impiego dell'Amikacina in corso di gravidanza non e' stata ancora accertata, pertanto nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessita'. Si dispone di dati limitati sull'uso degli aminoglicosidi in gravidanza. Gli aminoglicosidi possono causare danno fetale.Gli aminoglicosidi attraversano la barriera placentare e sono stati riportati casi di sordita' congenita bilaterale totale e irreversibile in bambini alle cui madri era stata somministrata streptomicina in gravidanza. Sebbene non siano stati riportati effetti indesiderati nei feti o neonati di donne incinte trattate con altri aminoglicosidi, il potenziale rischio permane. Se si somministra amikacina in gravidanza o se la paziente resta incinta durante il trattamento, essa deve essere messa al corrente dei potenziali rischi per il feto. Non e' noto se l'amikacina venga escreta nel latte materno. Si deve pertanto decidere se interrompere l'allattamento o la terapia. La somministrazione di amikacina nelle donne incinte e nei neonati va effettuata solo in caso diassoluta necessita'.
Interazioni con altri prodotti
Si deve evitare la somministrazione contemporaneamente o successivamente di altri antibiotici per uso topico o generale che siano notoriamente neuro o nefrotossici, in particolare: Kanamicina, Gentamicina, Tobramicina, Neomicina, Streptomicina, Cefaloridina,Viomicina, PolimixinaB, Colistina, Vancomicina. L'Amikacina non deve essere somministrata insieme a diuretici potenti. Infatti alcuni diuretici sono di per se' ototossici, ed inoltre i diuretici, se somministrati per via e.v. aumentano la tossicita' degli aminoglicosidi, alterandone la concentrazione nel siero e nei tessuti. L'indometacina puo' aumentare la concentrazione plasmatica dell'amikacina nei neonati
Equivalenti in base alle liste di trasparenza
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Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Le soluzioni contenenti 2,5 mg/ml di principio attivo possono essere utilizzate entro 24 ore se conservate a temperatura compresa tra 2 gradi C-8 gradi C o comunque a temperatura non superiore a 25 gradi C.