lobidiur*90cpr riv 5mg+25mg nebivololo e menarini internat. o.l.s.a

Che cosa è lobidiur 90cpr riv 5mg+25mg?

Lobidiur compresse rivestite prodotto da menarini internat. o.l.s.a
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica .
Lobidiur risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di agenti beta-bloccanti, selettivi, e tiazidi.
Contiene i principi attivi: nebivololo cloridrato/idroclorotiazide
Composizione Qualitativa e Quantitativa: nebivololo.
Codice AIC: 039181122 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento dell'ipertensione essenziale. La combinazione in dose fissa del farmaco 5 mg/25 mg e' indicata nei pazienti la cui pressione arteriosa e' adeguatamente controllata con somministrazione concomitantedi nebivololo 5 mg e idroclorotiazide 25 mg.

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Posologia

Adulti: farmaco 5 mg/25 mg e' indicato nei pazienti in cui la pressione arteriosa risulta adeguatamente controllata con somministrazione concomitante di nebivololo 5 mg e idroclorotiazide 25 mg. La dose e' di una compressa (5 mg/25 mg) al giorno, preferibilmente alla stessa ora.Le compresse possono essere assunte ai pasti. Pazienti con insufficienza renale: il farmaco non deve essere somministrato ai pazienti con insufficienza renale grave. Pazienti con insufficienza epatica: i dati sui pazienti con insufficienza epatica o ridotta funzionalita' epaticasono limitati. Per questo motivo l'uso del farmaco in questi pazientie' controindicato. Anziani: in considerazione delle scarse esperienzematurate sui pazienti di eta' superiore a 75 anni, occorre usare cautela e monitorare accuratamente questi pazienti. Bambini e adolescenti:non sono stati condotti studi su bambini e adolescenti. Pertanto l'uso nei bambini e negli adolescenti e' sconsigliato.

Effetti indesiderati

Gli effetti indesiderati vengono elencati separatamente per ciascuno dei due principi attivi. Nebivololo: di seguito vengono riportati gli eventi avversi riferiti in seguito a somministrazione del solo nebivololo, che nella maggior parte dei casi sono di intensita' da lieve a moderata. Tali eventi sono classificati per organo e per ordine di frequenza. >>Disturbi del sistema immunitario. Sconosciuto: edema angioneurotico, ipersensibilita'. >>Disturbi psichiatrici. Non comune: incubi, depressione. >>Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, vertigini, parestesie. Molto raro: sincope. >>Patologie dell'occhio. Non comune: alterazione della vista. >>Patologie cardiache. Non comune: bradicardia, scompenso cardiaco, rallentata conduzione AV/blocco AV. >>Patologie vascolari. Non comune: ipotensione (aumento dell'ipotensione), claudicatio intermittentis. >>Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: dispnea. Non comune: broncospasmo. >>Patologie gastrointestinali. Comune: stipsi, nausea, diarrea. Non comune: dispepsia, flatulenza, vomito. >>Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: prurito, rash eritematoso. Molto raro: aggravamento di unapsoriasi. >>Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: impotenza. >>Patologie sistemiche e condizioni relative allasede di somministrazione. Comune: stanchezza, edema. Inoltre, con alcuni antagonisti beta-adrenergici sono state riportate le seguenti reazioni avverse: allucinazioni, psicosi, confusione, estremita' fredde/cianotiche, fenomeno di Raynaud, secchezza agli occhi, tossicita' oculo-muco-cutanea, practololo simile. Idroclorotiazide: gli effetti indesiderati riferiti con l'uso del solo idroclorotiazide sono i seguenti. >>Patologie del sistema emolinfopoietico: leucopenia, neutropenia, agranulocitosi, trombocitopenia, anemia aplastica, anemia emolitica, insufficienza midollare. >>Disturbi del sistema immunitario: reazione anafilattica. >>Disturbi del metabolismo e della nutrizione: anoressia, disidratazione, gotta, diabete mellito, alcalosi metabolica, iperuricemia,sbilanciamento elettrolitico (comprende iponatremia, ipocaliemia, ipomagnesemia, ipocloremia, ipercalcemia), iperglicemia, ipermialesemia. >>Disturbi psichiatrici: apatia, stato confusionale, depressione, nervosismo, irrequietezza, disturbi del sonno. >>Patologie del sistema nervoso: convulsioni, riduzione del livello di coscienza, coma, cefalea, capogiri, parestesie, paresi. >>Patologie dell'occhio: xantopsia, visione confusa, aggravamento della miopia, riduzione della lacrimazione. >>Patologie dell'orecchio e del labirinto: vertigine. >>Patologie cardiache: aritmie cardiache, palpitazioni. >>Patologie vascolari: ipotensione ortostatica, trombosi, embolia, shock. >>Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: difficolta' respiratoria, polmonite, pneumopatia interstiziale, edema polmonare. >>Patologie gastrointestinali: secchezza delle fauci, nausea, vomito, disturbi gastrici, diarrea, stipsi, dolore addominale, ileo paralitico, flatulenza, sialoadenite, pancreatite. >>Patologie epatobiliari: ittero colestatico, colecistite. >>Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: prurito, porpora, orticaria, reazione di fotosensibilizzazione, rash, lupus eritematoso cutaneo, vasculite necrotizzante, necrolisi epidermica tossica. >>Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e ossa: spasmi muscolari, mialgia. >>Patologie renali e urinarie: disfunzione renale, insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale, glicosuria. >>Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella: disfunzione erettile. >>Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: astenia, piressia, affaticamento, sete. >>Indagini: alterazioni elettrocardiografiche, aumento del colesterolo ematico, aumento di trigliceridi ematici.

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione essenziale. La combinazione in dose fissa del farmaco 5 mg/25 mg e' indicata nei pazienti la cui pressione arteriosa e' adeguatamente controllata con somministrazione concomitantedi nebivololo 5 mg e idroclorotiazide 25 mg.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Ipersensibilita' ad altri derivati della sulfonammide (perche' l'idroclorotiazide e' un medicinale derivato dalla sulfonammide). Insufficienza epatica o ridotta funzionalita' epatica. Anuria, insufficienza renale grave (clearance della creatinina POSOLOGIAAdulti: farmaco 5 mg/25 mg e' indicato nei pazienti in cui la pressione arteriosa risulta adeguatamente controllata con somministrazione concomitante di nebivololo 5 mg e idroclorotiazide 25 mg. La dose e' di una compressa (5 mg/25 mg) al giorno, preferibilmente alla stessa ora.Le compresse possono essere assunte ai pasti. Pazienti con insufficienza renale: il farmaco non deve essere somministrato ai pazienti con insufficienza renale grave. Pazienti con insufficienza epatica: i dati sui pazienti con insufficienza epatica o ridotta funzionalita' epaticasono limitati. Per questo motivo l'uso del farmaco in questi pazientie' controindicato. Anziani: in considerazione delle scarse esperienzematurate sui pazienti di eta' superiore a 75 anni, occorre usare cautela e monitorare accuratamente questi pazienti. Bambini e adolescenti:non sono stati condotti studi su bambini e adolescenti. Pertanto l'uso nei bambini e negli adolescenti e' sconsigliato.CONSERVAZIONEQuesto medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.AVVERTENZENebivololo: le seguenti avvertenze e precauzioni d'impiego riflettonoquelle generalmente riferibili ai farmaci antagonisti beta adrenergici. Anestesia: il mantenimento del blocco dei recettori beta riduce il rischio di aritmie durante l'induzione e l'intubazione. In previsione di un intervento chirurgico, la terapia con antagonisti beta adrenergici deve essere interrotta almeno 24 ore prima. Il paziente puo' essereprotetto contro le reazioni vagali con somministrazione endovenosa diatropina. Sistema cardio-vascolare: in generale gli antagonisti beta-adrenergici non devono essere usati nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia (CHF) non trattata, a meno che la loro condizione non si sia stabilizzata. In pazienti con cardiopatia ischemica il trattamento con gli antagonisti beta adrenergici deve essere interrotto gradualmente, cioe' in 1-2 settimane. Se necessario, allo stesso tempo deve essere instaurata una terapia sostitutiva per prevenire un'esacerbazione dell'angina pectoris. Gli antagonisti beta-adrenergici possono indurre bradicardia: se la frequenza scende al di sotto dei 50-55 bpm a riposo e/o il paziente manifesta sintomi riconducibili alla bradicardia, il dosaggio deve essere ridotto. Gli antagonisti beta adrenergici devono essere usati con precauzione in pazienti con patologie circolatorie periferiche, poiche' puo' verificarsi un peggioramento di questi disturbi; pazienti con blocco cardiaco di primo grado, a causa dell'effetto negativo dei beta-bloccanti sul tempo di conduzione; pazienti conangina di Prinzmetal a causa della vasocostrizione coronarica dovuta alla non contrastata stimolazione alfa-adrenergica: gli antagonisti beta-adrenergici possono aumentare il numero e la durata degli attacchi di angina. Metabolismo e sistema endocrino: il nebivololo, nei pazienti diabetici, non interferisce con la glicemia. Tuttavia va usato con attenzione nei pazienti diabetici, in quanto il nebivololo puo' mascherare alcuni sintomi dell'ipoglicemia. I farmaci antagonisti beta-adrenergici possono mascherare i sintomi di tachicardia nell'ipertiroidismo.Apparato respiratorio: nei pazienti con disturbi polmonari cronici ostruttivi, gli antagonisti beta-adrenergici devono essere usati con cautela, in quanto la costrizione delle vie respiratorie puo' essere aggravata. In pazienti con storia di psoriasi gli antagonisti beta-adrenergici devono essere somministrati solo dopo attenta valutazione. Gli antagonisti beta-adrenergici possono aumentare la sensibilita' verso allergeni e la gravita' delle reazioni anafilattiche. Dai diuretici tiazidici si puo' ottenere il massimo dei benefici solo se la funzionalita'renale non e' alterata. Nei pazienti con disfunzione renale i tiazidipossono aumentare l'azotemia. Nei pazienti con funzionalita' renale ridotta possono svilupparsi effetti di accumulo di questa sostanza attiva. Se si evidenzia una progressiva riduzione della funzionalita' renale, si rende necessaria un'attenta revisione della terapia, valutando la possibilita' di interrompere la terapia diuretica. Metabolismo e sistema endocrino: la terapia con tiazide puo' diminuire la tolleranza al glucosio. Possono rendersi necessari aggiustamenti del dosaggio dell'insulina o degli agenti ipoglicemizzanti orali. Durante la terapia con tiazide puo' divenire manifesto un diabete mellito latente. Alla terapia diuretica tiazidica sono stati associati aumenti dei livelli di colesterolo e trigliceridi. Tale terapia puo' precipitare l'iperuricemia e la gotta in determinati pazienti. Sbilanciamento elettrolitico: come per qualsiasi paziente sottoposto a terapia con diuretici, va eseguita, a intervalli appropriati, la determinazione periodica degli elettroliti sierici. I tiazidi, ivi compresa l'idroclorotiazide, puo' causare uno sbilanciamento dei liquidi o degli elettroliti. Sintomi che fanno pensare a uno sbilanciamento idroelettrolitico sono secchezza dellefauci, sete, debolezza, letargia, sonnolenza, irrequietezza, dolori muscolari o crampi, affaticamento muscolare, ipotensione, oliguria, tachicardia e disturbi gastrointestinali come nausea e vomito. Il rischiodi ipocalemia e' maggiore nei pazienti con cirrosi epatica, nei pazienti con eccesso di diuresi, nei pazienti che ricevono una quantita' inadeguata di elettroliti per bocca e nei pazienti cui viene somministrata una terapia concomitante con corticosteroidi o ACTH. I pazienti conuna sindrome del QT lungo, congenita o iatrogena, sono soggetti a un rischio particolarmente elevato in caso di ipocaliemia. L'ipocaliemia aumenta la cardiotossicita' dei glucosidi digitalici e il rischio di aritmia cardiaca. Nei pazienti a rischio di ipocaliemia e' indicato un monitoraggio del potassio plasmatico piu' frequente, iniziando entro una settimana dopo l'inizio della terapia. I tiazidi possono ridurre l'escrezione di calcio nell'urina e causare un aumento leggero e intermittente del calcio sierico in assenza di disordini noti del metabolismodel calcio. La somministrazione di tiazidi deve essere interrotta prima di eseguire il test di funzionalita' paratiroidea. Lupus eritematoso: con l'uso dei tiazidi e' stata riferita esacerbazione o attivazionedi lupus eritematoso sistemico. Test antidoping: l'idroclorotiazide contenuta in questo farmaco puo' dare un risultato positivo in un test antidoping. Reazioni di sensibilizzazione possono verificarsi in pazienti con o senza storia di allergia o asma bronchiale. In rari casi, con i diuretici tiazidici sono state riferite reazioni di fotosensibilizzazione. Se, durante il trattamento compaiano reazioni di fotosensibilizzazione, si raccomanda di interrompere il trattamento stesso. Se si ritiene necessario somministrare nuovamente il farmaco, si raccomanda di proteggere le aree esposte dal sole o dalla luce UVA artificiale. Legame iodio-proteina: i tiazidi possono ridurre i livelli dello iodio legato alleproteine sieriche senza segni di disfunzione tiroidea. Combinazione nebivololo/idroclorotiazide: oltre alle avvertenze relative ai singoli componenti, vi e' anche un'avvertenza che si applica specificamente al farmaco. Intolleranza al galattosio, deficit della Lapp-lattasi, malassorbimento del glucosio-galattosio: questo prodotto medicinale contiene lattosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, di deficit della Lapp-lattasi o di malassorbimento del glucosio-galattosio non devono assumere questo farmaco.INTERAZIONIAssociazioni non raccomandate, antiaritmici di classe I: l'effetto sul tempo di conduzione atrio-ventricolare puo' essere potenziato e puo'essere aumentato l'effetto inotropo negativo. Calcioantagonisti tipo verapamil/diltiazem: effetto negativo sulla contrattilita' e sulla conduzione atrioventricolare. La somministrazione endovenosa di verapamilin pazienti in trattamento con beta-bloccanti puo' portare a profondaipotensione e blocco atrio-ventricolare. Antiipertensivi ad azione centrale: l'uso concomitante di antiipertensivi ad azione centrale puo' aggravare lo scompenso cardiaco mediante diminuzione del tono simpatico centrale. L'interruzione, in particolare se prima dell'interruzione del beta-bloccante, puo' aumentare il rischio di ipertensione arteriosa da rebound. Associazioni da usare con cautela Antiaritmici di classeIII: puo' potenziare l'effetto sul tempo di conduzione atrioventricolare. Anestetici volatili alogenati: l'uso concomitante di antagonisti beta adrenergici ed anestetici puo' attenuare la tachicardia riflessa e aumentare il rischio di ipotensione. Insulina e farmaci antidiabetici orali: nonostante il nebivololo non abbia influenza sulla glicemia, l'uso concomitante puo' mascherare certi sintomi di ipoglicemia. Associazioni da tenere in considerazione, glicosidi della digitale: l'uso concomitante puo' aumentare il tempo di conduzione atrioventricolare. Studi clinici con nebivololo non hanno fornito alcuna evidenza clinica di interazione. Il nebivololo non ha effetto sulla cinetica della digossina. Calcioantagonisti di tipo diidropiridinico: l'uso concomitante puo' aumentare il rischio di ipotensione e, nei pazienti con scompensocardiaco, non puo' essere escluso un aumento del rischio di ulterioredeterioramento della funzione di pompa ventricolare. Antipsicotici, antidepressivi: l'uso concomitante puo' potenziare l'effetto ipotensivodei beta-bloccanti. Farmaci simpaticomimetici: l'uso concomitante puo' contrastare l'effetto degli antagonisti beta-adrenergici. I farmaci beta-adrenergici possono portare ad una non contrastata attivita' alfa-adrenergica dei farmaci simpaticomimetici con effetti sia alfa che beta-adrenergici. Potenziali interazioni connesse all'idroclorotiazide: uso concomitante sconsigliato. Litio: la clearance renale del litio viene ridotta dai tiazidi e, di conseguenza, il rischio di tossicita' dalitio puo' aumentare quando viene usato in concomitanza con l'idroclorotiazide. Se l'uso di tale combinazione risulta necessario, si raccomanda un attento monitoraggio dei livelli sierici del litio. Prodotti medicinali che influiscono sui livelli di potassio: l'effetto potassio-depletivo dell'idroclorotiazide puo' essere potenziato somministrando contemporaneamente altri prodotti medicinali associati a perdita di potassio e ipocaliemia. Uso concomitante che esige possono ridurre l'effetto antiipertensivo dei diuretici tiazidici. Sali di calcio: diuretici tiazidici possono incrementare i livelli del calcio sierico a causa della ridotta escrezione. Glicosidi della digitale: l'ipocaliemia o l'ipomagnesemia indotti dalla tiazide possono favorire l'insorgenza di aritmie cardiache indotte dalla digitale. Prodotti medicinali interessati da alterazioni del potassio sierico: il monitoraggio periodico del potassio sierico e un ECG sono raccomandati quando il farmaco viene somministrato insieme a farmaci i cui effetti sono influenzati dalle alterazioni del potassio sierico e insieme a prodotti medicinali che inducono torsades de pointes, poiche' l'ipocaliemia e' un fattore predisponente per i torsades de pointes: antiaritmici di classe Ia; antiaritmici di classe III; alcuni antipsicotici. Miorilassanti non depolarizzanti: l'idroclorotiazide puo' potenziare l'effetto dei miorilassanti nondepolarizzanti. Farmaci antidiabetici: il trattamento con una tiazidepuo' influenzare la tolleranza al glucosio. Metformina: la metforminadeve essere usata con cautela, a causa del rischio di acidosi latticaindotta da una possibile insufficienza renale correlata all'idroclorotiazide. Beta-bloccanti e diazoxide: l'effetto iperglicemizzante dei beta-bloccanti diversi dal nebivololo e della diazoxide puo' essere potenziato dai tiazidi. Ammine pressorie: l'effetto delle ammine pressorie puo' risultare ridotto. Farmaci usati nel trattamento della gotta: puo' essere necessario aggiustare il dosaggio dei farmaci uricosurici, perche' l'droclorotiazide puo' accrescere il livello di acido urico sierico. Puo' rendersi necessario aumentare il dosaggio del probenecid odel sulfinpirazone. La somministrazione contemporanea di una tiazide puo' aumentare l'incidenza di reazioni di ipersensibilita' all'allopurinolo. Amantadina: i tiazidi possono aumentare il rischio di effetti negativi causati dall'amantadina. Salicilati: in caso di alte dosi di salicilati, l'idroclorotiazide puo' potenziare l'effetto tossico dei salicilati sul sistema nervoso centrale. Ciclosporina: il trattamento concomitante con ciclosporina puo' aumentare il rischio di iperuricemia e di complicanze di tipo gottoso. Mezzi di contrasto iodati: in caso di disidratazione indotta da diuretici c'e' una aumentato rischio di insufficienza renale acuta. Durante un trattamento concomitante con altri farmaci antiipertensivi possono aversi effetti ipotensivi aggiuntivio un potenziamento di essi. Antipsicotici, antidepressivi triciclici,barbiturici, narcotici e alcool: la somministrazione concomitante delfarmaco con questi farmaci puo' potenziare l'effetto ipotensivo e/o causare ipotensione posturale. Poiche' nel metabolismo del nebivololo e' implicato l'isoenzima CYP2D6, la somministrazione concomitante di sostanze che inibiscono questo enzima, in particolare paroxetina, fluoxetina, tioridazina e chinidina, puo' portare ad un aumento dei livelliplasmatici di nebivololo associati all'aumento del rischio di eccessiva bradicardia ed eventi avversi. La concomitante somministrazione di cimetidina ha aumentato i livelli plasmatici di nebivololo, senza modificare l'effetto clinico. La concomitante somministrazione di ranitidina non ha influenzato la farmacocinetica del nebivololo. Se il farmacoviene assunto durante i pasti ed i farmaci antiacidi vengono assunti tra un pasto e l'altro, i due trattamenti possono essere prescritti contemporaneamente. L'associazione di nebivololo con nicardipina ha aumentato debolmente i livelli plasmatici di entrambi i farmaci, senza modificare l'effetto clinico. L'assunzione concomitante di alcool, furosemide o idroclorotiazide non ha avuto effetto sulla farmacocinetica di nebivololo. L'assorbimento dell'idroclorotiazide si riduce in presenzadi resine a scambio ionico. Agenti citotossici: con l'uso concomitante di idroclorotiazide e agenti citotossici e' da prevedersi un aumentodella tossicita' midollare.EFFETTI INDESIDERATIGli effetti indesiderati vengono elencati separatamente per ciascuno dei due principi attivi. Nebivololo: di seguito vengono riportati gli eventi avversi riferiti in seguito a somministrazione del solo nebivololo, che nella maggior parte dei casi sono di intensita' da lieve a moderata. Tali eventi sono classificati per organo e per ordine di frequenza. >>Disturbi del sistema immunitario. Sconosciuto: edema angioneurotico, ipersensibilita'. >>Disturbi psichiatrici. Non comune: incubi, depressione. >>Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, vertigini, parestesie. Molto raro: sincope. >>Patologie dell'occhio. Non comune: alterazione della vista. >>Patologie cardiache. Non comune: bradicardia, scompenso cardiaco, rallentata conduzione AV/blocco AV. >>Patologie vascolari. Non comune: ipotensione (aumento dell'ipotensione), claudicatio intermittentis. >>Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: dispnea. Non comune: broncospasmo. >>Patologie gastrointestinali. Comune: stipsi, nausea, diarrea. Non comune: dispepsia, flatulenza, vomito. >>Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: prurito, rash eritematoso. Molto raro: aggravamento di unapsoriasi. >>Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: impotenza. >>Patologie sistemiche e condizioni relative allasede di somministrazione. Comune: stanchezza, edema. Inoltre, con alcuni antagonisti beta-adrenergici sono state riportate le seguenti reazioni avverse: allucinazioni, psicosi, confusione, estremita' fredde/cianotiche, fenomeno di Raynaud, secchezza agli occhi, tossicita' oculo-muco-cutanea, practololo simile. Idroclorotiazide: gli effetti indesiderati riferiti con l'uso del solo idroclorotiazide sono i seguenti. >>Patologie del sistema emolinfopoietico: leucopenia, neutropenia, agranulocitosi, trombocitopenia, anemia aplastica, anemia emolitica, insufficienza midollare. >>Disturbi del sistema immunitario: reazione anafilattica. >>Disturbi del metabolismo e della nutrizione: anoressia, disidratazione, gotta, diabete mellito, alcalosi metabolica, iperuricemia,sbilanciamento elettrolitico (comprende iponatremia, ipocaliemia, ipomagnesemia, ipocloremia, ipercalcemia), iperglicemia, ipermialesemia. >>Disturbi psichiatrici: apatia, stato confusionale, depressione, nervosismo, irrequietezza, disturbi del sonno. >>Patologie del sistema nervoso: convulsioni, riduzione del livello di coscienza, coma, cefalea, capogiri, parestesie, paresi. >>Patologie dell'occhio: xantopsia, visione confusa, aggravamento della miopia, riduzione della lacrimazione. >>Patologie dell'orecchio e del labirinto: vertigine. >>Patologie cardiache: aritmie cardiache, palpitazioni. >>Patologie vascolari: ipotensione ortostatica, trombosi, embolia, shock. >>Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: difficolta' respiratoria, polmonite, pneumopatia interstiziale, edema polmonare. >>Patologie gastrointestinali: secchezza delle fauci, nausea, vomito, disturbi gastrici, diarrea, stipsi, dolore addominale, ileo paralitico, flatulenza, sialoadenite, pancreatite. >>Patologie epatobiliari: ittero colestatico, colecistite. >>Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: prurito, porpora, orticaria, reazione di fotosensibilizzazione, rash, lupus eritematoso cutaneo, vasculite necrotizzante, necrolisi epidermica tossica. >>Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e ossa: spasmi muscolari, mialgia. >>Patologie renali e urinarie: disfunzione renale, insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale, glicosuria. >>Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella: disfunzione erettile. >>Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: astenia, piressia, affaticamento, sete. >>Indagini: alterazioni elettrocardiografiche, aumento del colesterolo ematico, aumento di trigliceridi ematici.GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOUso in gravidanza: il farmaco contiene un diuretico tiazidico. L'uso durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza e' quindi controindicato. Esperimenti su animali relativi ai due componenti non sono sufficienti a chiarire gli effetti della combinazione di nebivololo e idroclorotiazide sulla riproduzione. Nebivololo: sull'uso del nebivololo nella gravidanza umana non esistono dati sufficienti a stabilirne la potenziale tossicita'. Il nebivololo, tuttavia, ha effetti farmacologiciche possono causare effetti dannosi sulla gravidanza e/o sul feto/neonato. In generale, i bloccanti beta-adrenocettori riducono la perfusione placentare, e cio' e' stato associato a ritardi nella crescita, morte intrauterina, aborto, parto prematuro. Effetti indesiderati (per esempio ipoglicemia e bradicardia) possono verificarsi nel feto e nel neonato. Idroclorotiazide L'idroclorotiazide attraversa la placenta. In base al meccanismo d' azione, puo' causare ittero, alterazioni elettrolitiche e trombocitopenia nel feto/neonato. L'idroclorotiazide puo' ridurre il volume plasmatico e il flusso ematico uteroplacentare. Uso durante l'allattamento: il farmaco e' contro indicato nel periodo dell'allattamento. Non si sa se il nebivololo viene escreto o meno nel lattematerno umano. Studi su animali hanno dimostrato che il nebivololo viene escreto nel latte materno. L'idroclorotiazide passa nel latte umano. L'idroclorotiazide puo' anche ridurre o addirittura sopprimere la secrezione del latte.

Composizione ed Eccipienti

Nucleo della compressa: polisorbato 80 (E433), ipromellosa (E464), lattosio monoidrato, amido di mais, croscaramellosa sodica (E468), cellulosa microcristallina (E460), silice colloidale anidra (E551), magnesio stearato (E572). Rivestimento della compressa: ipromellosa (E464), cellulosa microcristallina (E460), macrogol 40 stearato tipo I, titaniobiossido (E171), carminio (acido carminico su lacca di alluminio, E120).

Avvertenze

Nebivololo: le seguenti avvertenze e precauzioni d'impiego riflettonoquelle generalmente riferibili ai farmaci antagonisti beta adrenergici. Anestesia: il mantenimento del blocco dei recettori beta riduce il rischio di aritmie durante l'induzione e l'intubazione. In previsione di un intervento chirurgico, la terapia con antagonisti beta adrenergici deve essere interrotta almeno 24 ore prima. Il paziente puo' essereprotetto contro le reazioni vagali con somministrazione endovenosa diatropina. Sistema cardio-vascolare: in generale gli antagonisti beta-adrenergici non devono essere usati nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia (CHF) non trattata, a meno che la loro condizione non si sia stabilizzata. In pazienti con cardiopatia ischemica il trattamento con gli antagonisti beta adrenergici deve essere interrotto gradualmente, cioe' in 1-2 settimane. Se necessario, allo stesso tempo deve essere instaurata una terapia sostitutiva per prevenire un'esacerbazione dell'angina pectoris. Gli antagonisti beta-adrenergici possono indurre bradicardia: se la frequenza scende al di sotto dei 50-55 bpm a riposo e/o il paziente manifesta sintomi riconducibili alla bradicardia, il dosaggio deve essere ridotto. Gli antagonisti beta adrenergici devono essere usati con precauzione in pazienti con patologie circolatorie periferiche, poiche' puo' verificarsi un peggioramento di questi disturbi; pazienti con blocco cardiaco di primo grado, a causa dell'effetto negativo dei beta-bloccanti sul tempo di conduzione; pazienti conangina di Prinzmetal a causa della vasocostrizione coronarica dovuta alla non contrastata stimolazione alfa-adrenergica: gli antagonisti beta-adrenergici possono aumentare il numero e la durata degli attacchi di angina. Metabolismo e sistema endocrino: il nebivololo, nei pazienti diabetici, non interferisce con la glicemia. Tuttavia va usato con attenzione nei pazienti diabetici, in quanto il nebivololo puo' mascherare alcuni sintomi dell'ipoglicemia. I farmaci antagonisti beta-adrenergici possono mascherare i sintomi di tachicardia nell'ipertiroidismo.Apparato respiratorio: nei pazienti con disturbi polmonari cronici ostruttivi, gli antagonisti beta-adrenergici devono essere usati con cautela, in quanto la costrizione delle vie respiratorie puo' essere aggravata. In pazienti con storia di psoriasi gli antagonisti beta-adrenergici devono essere somministrati solo dopo attenta valutazione. Gli antagonisti beta-adrenergici possono aumentare la sensibilita' verso allergeni e la gravita' delle reazioni anafilattiche. Dai diuretici tiazidici si puo' ottenere il massimo dei benefici solo se la funzionalita'renale non e' alterata. Nei pazienti con disfunzione renale i tiazidipossono aumentare l'azotemia. Nei pazienti con funzionalita' renale ridotta possono svilupparsi effetti di accumulo di questa sostanza attiva. Se si evidenzia una progressiva riduzione della funzionalita' renale, si rende necessaria un'attenta revisione della terapia, valutando la possibilita' di interrompere la terapia diuretica. Metabolismo e sistema endocrino: la terapia con tiazide puo' diminuire la tolleranza al glucosio. Possono rendersi necessari aggiustamenti del dosaggio dell'insulina o degli agenti ipoglicemizzanti orali. Durante la terapia con tiazide puo' divenire manifesto un diabete mellito latente. Alla terapia diuretica tiazidica sono stati associati aumenti dei livelli di colesterolo e trigliceridi. Tale terapia puo' precipitare l'iperuricemia e la gotta in determinati pazienti. Sbilanciamento elettrolitico: come per qualsiasi paziente sottoposto a terapia con diuretici, va eseguita, a intervalli appropriati, la determinazione periodica degli elettroliti sierici. I tiazidi, ivi compresa l'idroclorotiazide, puo' causare uno sbilanciamento dei liquidi o degli elettroliti. Sintomi che fanno pensare a uno sbilanciamento idroelettrolitico sono secchezza dellefauci, sete, debolezza, letargia, sonnolenza, irrequietezza, dolori muscolari o crampi, affaticamento muscolare, ipotensione, oliguria, tachicardia e disturbi gastrointestinali come nausea e vomito. Il rischiodi ipocalemia e' maggiore nei pazienti con cirrosi epatica, nei pazienti con eccesso di diuresi, nei pazienti che ricevono una quantita' inadeguata di elettroliti per bocca e nei pazienti cui viene somministrata una terapia concomitante con corticosteroidi o ACTH. I pazienti conuna sindrome del QT lungo, congenita o iatrogena, sono soggetti a un rischio particolarmente elevato in caso di ipocaliemia. L'ipocaliemia aumenta la cardiotossicita' dei glucosidi digitalici e il rischio di aritmia cardiaca. Nei pazienti a rischio di ipocaliemia e' indicato un monitoraggio del potassio plasmatico piu' frequente, iniziando entro una settimana dopo l'inizio della terapia. I tiazidi possono ridurre l'escrezione di calcio nell'urina e causare un aumento leggero e intermittente del calcio sierico in assenza di disordini noti del metabolismodel calcio. La somministrazione di tiazidi deve essere interrotta prima di eseguire il test di funzionalita' paratiroidea. Lupus eritematoso: con l'uso dei tiazidi e' stata riferita esacerbazione o attivazionedi lupus eritematoso sistemico. Test antidoping: l'idroclorotiazide contenuta in questo farmaco puo' dare un risultato positivo in un test antidoping. Reazioni di sensibilizzazione possono verificarsi in pazienti con o senza storia di allergia o asma bronchiale. In rari casi, con i diuretici tiazidici sono state riferite reazioni di fotosensibilizzazione. Se, durante il trattamento compaiano reazioni di fotosensibilizzazione, si raccomanda di interrompere il trattamento stesso. Se si ritiene necessario somministrare nuovamente il farmaco, si raccomanda di proteggere le aree esposte dal sole o dalla luce UVA artificiale. Legame iodio-proteina: i tiazidi possono ridurre i livelli dello iodio legato alleproteine sieriche senza segni di disfunzione tiroidea. Combinazione nebivololo/idroclorotiazide: oltre alle avvertenze relative ai singoli componenti, vi e' anche un'avvertenza che si applica specificamente al farmaco. Intolleranza al galattosio, deficit della Lapp-lattasi, malassorbimento del glucosio-galattosio: questo prodotto medicinale contiene lattosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, di deficit della Lapp-lattasi o di malassorbimento del glucosio-galattosio non devono assumere questo farmaco.

Gravidanza e Allattamento

Uso in gravidanza: il farmaco contiene un diuretico tiazidico. L'uso durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza e' quindi controindicato. Esperimenti su animali relativi ai due componenti non sono sufficienti a chiarire gli effetti della combinazione di nebivololo e idroclorotiazide sulla riproduzione. Nebivololo: sull'uso del nebivololo nella gravidanza umana non esistono dati sufficienti a stabilirne la potenziale tossicita'. Il nebivololo, tuttavia, ha effetti farmacologiciche possono causare effetti dannosi sulla gravidanza e/o sul feto/neonato. In generale, i bloccanti beta-adrenocettori riducono la perfusione placentare, e cio' e' stato associato a ritardi nella crescita, morte intrauterina, aborto, parto prematuro. Effetti indesiderati (per esempio ipoglicemia e bradicardia) possono verificarsi nel feto e nel neonato. Idroclorotiazide L'idroclorotiazide attraversa la placenta. In base al meccanismo d' azione, puo' causare ittero, alterazioni elettrolitiche e trombocitopenia nel feto/neonato. L'idroclorotiazide puo' ridurre il volume plasmatico e il flusso ematico uteroplacentare. Uso durante l'allattamento: il farmaco e' contro indicato nel periodo dell'allattamento. Non si sa se il nebivololo viene escreto o meno nel lattematerno umano. Studi su animali hanno dimostrato che il nebivololo viene escreto nel latte materno. L'idroclorotiazide passa nel latte umano. L'idroclorotiazide puo' anche ridurre o addirittura sopprimere la secrezione del latte.

Interazioni con altri prodotti

Associazioni non raccomandate, antiaritmici di classe I: l'effetto sul tempo di conduzione atrio-ventricolare puo' essere potenziato e puo'essere aumentato l'effetto inotropo negativo. Calcioantagonisti tipo verapamil/diltiazem: effetto negativo sulla contrattilita' e sulla conduzione atrioventricolare. La somministrazione endovenosa di verapamilin pazienti in trattamento con beta-bloccanti puo' portare a profondaipotensione e blocco atrio-ventricolare. Antiipertensivi ad azione centrale: l'uso concomitante di antiipertensivi ad azione centrale puo' aggravare lo scompenso cardiaco mediante diminuzione del tono simpatico centrale. L'interruzione, in particolare se prima dell'interruzione del beta-bloccante, puo' aumentare il rischio di ipertensione arteriosa da rebound. Associazioni da usare con cautela Antiaritmici di classeIII: puo' potenziare l'effetto sul tempo di conduzione atrioventricolare. Anestetici volatili alogenati: l'uso concomitante di antagonisti beta adrenergici ed anestetici puo' attenuare la tachicardia riflessa e aumentare il rischio di ipotensione. Insulina e farmaci antidiabetici orali: nonostante il nebivololo non abbia influenza sulla glicemia, l'uso concomitante puo' mascherare certi sintomi di ipoglicemia. Associazioni da tenere in considerazione, glicosidi della digitale: l'uso concomitante puo' aumentare il tempo di conduzione atrioventricolare. Studi clinici con nebivololo non hanno fornito alcuna evidenza clinica di interazione. Il nebivololo non ha effetto sulla cinetica della digossina. Calcioantagonisti di tipo diidropiridinico: l'uso concomitante puo' aumentare il rischio di ipotensione e, nei pazienti con scompensocardiaco, non puo' essere escluso un aumento del rischio di ulterioredeterioramento della funzione di pompa ventricolare. Antipsicotici, antidepressivi: l'uso concomitante puo' potenziare l'effetto ipotensivodei beta-bloccanti. Farmaci simpaticomimetici: l'uso concomitante puo' contrastare l'effetto degli antagonisti beta-adrenergici. I farmaci beta-adrenergici possono portare ad una non contrastata attivita' alfa-adrenergica dei farmaci simpaticomimetici con effetti sia alfa che beta-adrenergici. Potenziali interazioni connesse all'idroclorotiazide: uso concomitante sconsigliato. Litio: la clearance renale del litio viene ridotta dai tiazidi e, di conseguenza, il rischio di tossicita' dalitio puo' aumentare quando viene usato in concomitanza con l'idroclorotiazide. Se l'uso di tale combinazione risulta necessario, si raccomanda un attento monitoraggio dei livelli sierici del litio. Prodotti medicinali che influiscono sui livelli di potassio: l'effetto potassio-depletivo dell'idroclorotiazide puo' essere potenziato somministrando contemporaneamente altri prodotti medicinali associati a perdita di potassio e ipocaliemia. Uso concomitante che esige possono ridurre l'effetto antiipertensivo dei diuretici tiazidici. Sali di calcio: diuretici tiazidici possono incrementare i livelli del calcio sierico a causa della ridotta escrezione. Glicosidi della digitale: l'ipocaliemia o l'ipomagnesemia indotti dalla tiazide possono favorire l'insorgenza di aritmie cardiache indotte dalla digitale. Prodotti medicinali interessati da alterazioni del potassio sierico: il monitoraggio periodico del potassio sierico e un ECG sono raccomandati quando il farmaco viene somministrato insieme a farmaci i cui effetti sono influenzati dalle alterazioni del potassio sierico e insieme a prodotti medicinali che inducono torsades de pointes, poiche' l'ipocaliemia e' un fattore predisponente per i torsades de pointes: antiaritmici di classe Ia; antiaritmici di classe III; alcuni antipsicotici. Miorilassanti non depolarizzanti: l'idroclorotiazide puo' potenziare l'effetto dei miorilassanti nondepolarizzanti. Farmaci antidiabetici: il trattamento con una tiazidepuo' influenzare la tolleranza al glucosio. Metformina: la metforminadeve essere usata con cautela, a causa del rischio di acidosi latticaindotta da una possibile insufficienza renale correlata all'idroclorotiazide. Beta-bloccanti e diazoxide: l'effetto iperglicemizzante dei beta-bloccanti diversi dal nebivololo e della diazoxide puo' essere potenziato dai tiazidi. Ammine pressorie: l'effetto delle ammine pressorie puo' risultare ridotto. Farmaci usati nel trattamento della gotta: puo' essere necessario aggiustare il dosaggio dei farmaci uricosurici, perche' l'droclorotiazide puo' accrescere il livello di acido urico sierico. Puo' rendersi necessario aumentare il dosaggio del probenecid odel sulfinpirazone. La somministrazione contemporanea di una tiazide puo' aumentare l'incidenza di reazioni di ipersensibilita' all'allopurinolo. Amantadina: i tiazidi possono aumentare il rischio di effetti negativi causati dall'amantadina. Salicilati: in caso di alte dosi di salicilati, l'idroclorotiazide puo' potenziare l'effetto tossico dei salicilati sul sistema nervoso centrale. Ciclosporina: il trattamento concomitante con ciclosporina puo' aumentare il rischio di iperuricemia e di complicanze di tipo gottoso. Mezzi di contrasto iodati: in caso di disidratazione indotta da diuretici c'e' una aumentato rischio di insufficienza renale acuta. Durante un trattamento concomitante con altri farmaci antiipertensivi possono aversi effetti ipotensivi aggiuntivio un potenziamento di essi. Antipsicotici, antidepressivi triciclici,barbiturici, narcotici e alcool: la somministrazione concomitante delfarmaco con questi farmaci puo' potenziare l'effetto ipotensivo e/o causare ipotensione posturale. Poiche' nel metabolismo del nebivololo e' implicato l'isoenzima CYP2D6, la somministrazione concomitante di sostanze che inibiscono questo enzima, in particolare paroxetina, fluoxetina, tioridazina e chinidina, puo' portare ad un aumento dei livelliplasmatici di nebivololo associati all'aumento del rischio di eccessiva bradicardia ed eventi avversi. La concomitante somministrazione di cimetidina ha aumentato i livelli plasmatici di nebivololo, senza modificare l'effetto clinico. La concomitante somministrazione di ranitidina non ha influenzato la farmacocinetica del nebivololo. Se il farmacoviene assunto durante i pasti ed i farmaci antiacidi vengono assunti tra un pasto e l'altro, i due trattamenti possono essere prescritti contemporaneamente. L'associazione di nebivololo con nicardipina ha aumentato debolmente i livelli plasmatici di entrambi i farmaci, senza modificare l'effetto clinico. L'assunzione concomitante di alcool, furosemide o idroclorotiazide non ha avuto effetto sulla farmacocinetica di nebivololo. L'assorbimento dell'idroclorotiazide si riduce in presenzadi resine a scambio ionico. Agenti citotossici: con l'uso concomitante di idroclorotiazide e agenti citotossici e' da prevedersi un aumentodella tossicita' midollare.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.