lisinopril my*60cpr 20mg lisinopril mylan spa
Che cosa è lisinopril my 60cpr 20mg?
Lisinopril mg compresse divisibili prodotto da
mylan spa
è un farmaco generico della categoria
farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici
.
Lisinopril mg risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di ace inibitori non associati.
Contiene i principi attivi:
lisinopril diidrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: lisinopril.
Codice AIC: 037710124
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Ipertensione: trattamento dell'ipertensione. Insufficienza cardiaca: trattamento dell'insufficienza cardiaca sintomatica. Infarto acuto delmiocardio (IMA): trattamento a breve termine (6 settimane) di pazienti emodinamicamente stabili entro 24 ore dall'insorgenza dell'infarto miocardico acuto. Complicazioni renali del diabete mellito: trattamentodella malattia renale in pazienti ipertesi con diabete mellito di tipo 2 ed incipiente nefropatia.
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Posologia
Il lisinopril deve essere somministrato per via orale in una dose singola giornaliera. Il lisinopril deve essere assunto ogni giorno approssimativamente alla stessa ora. L'assorbimento del lisinopril non e' influenzato dal cibo. La dose deve essere adattata individualmente secondo il profilo del paziente e la risposta pressoria. >>Ipertensione. Illisinopril puo' essere usato in monoterapia o in associazione ad altre classi di farmaci utilizzate per il trattamento dell'ipertensione. Uso nei pazienti pediatrici ipertesi di eta' compresa tra 6 e 16 anni: 2,5 mg una volta al giorno in pazienti da 20 a = 50 kg. Il dosaggio deve essere adattato individualmente fino ad un massimo giornaliero di 20 mg in pazienti di peso da 20 a = 50 kg. Dosi superiori 0,61mg/kg (o superiori a 40 mg) non sono state studiate. Nei bambini con ridotta funzione renale, si deve considerare una dose iniziale piu' bassa o un maggiore intervallo tra le dosi. Dose iniziale: in pazienti con ipertensione, 10 mg. Pazienti con il sistema renina- angiotensina-aldosterone fortemente attivo possono manifestare un'eccessiva caduta dellapressione dopo la dose iniziale. In questi pazienti e' raccomandata una dose iniziale di 2,5-5 mg e l'inizio del trattamento deve avvenire sotto la supervisione medica. Una dose iniziale minore e' richiesta inpresenza di compromissione renale. Dose di mantenimento: 20 mg somministrati in dose singola giornaliera. In generale, se l'effetto terapeutico desiderato non si ottiene in 2-4 settimane con un determinato dosaggio, la dose puo' essere ulteriormente aumentata. La dose massima usata in studi clinici controllati a lungo termine e' stata 80 mg/die. Pazienti trattati con diuretici: dopo l'inizio della terapia con lisinopril puo' comparire ipotensione sintomatica. Si raccomanda pertanto cautela poiche' questi pazienti possono gia' avere una deplezione di volume e/o sodio. Se possibile, il diuretico deve essere sospeso 2-3 giorni prima di iniziare la terapia con il lisinopril. Nei pazienti ipertesi nei quali il trattamento con diuretici non puo' essere interrotto, la terapia con lisinopril deve essere iniziata con una dose di 5 mg. Devono essere monitorati la funzionalita' renale e il potassio sierico.Il successivo dosaggio di lisinopril deve essere aggiustato in base alla risposta pressoria. Se necessario, la terapia diuretica puo' essere ripresa. Il dosaggio nei pazienti con compromissione renale deve basarsi sulla clearance della creatinina. Aggiustamenti posologici in caso di compromissione renale. Clcr < 10 ml/min (inclusi i pazienti dializzati): 2,5 mg come dose iniziale; clcr 10 - 30 ml/min: 2,5 - 5 mg come dose iniziale; clcr 31 - 80 ml/min: 5-10 mg come dose iniziale. Il dosaggio puo' essere aumentato finche' la pressione arteriosa non sia controllata o fino ad un massimo di 40 mg/die. Insufficienza cardiaca: il lisinopril deve essere usato come terapia aggiuntiva ai diuretici e, dove appropriato, alla digitale o ai beta-bloccanti. Inizialmente, il lisinopril puo' essere somministrato secondo la dose iniziale di 2,5mg una volta al giorno sotto supervisione medica al fine di determinare l'effetto iniziale del farmaco sulla pressione sanguigna. La dose di lisinopril deve essere aumentata: con incrementi non superiori a 10 mg; ad intervalli non inferiori a 2 settimane; fino alla dose massima tollerata dal paziente, con un massimo di 35 mg una volta al giorno. L'aggiustamento della dose deve essere basato sulla risposta clinica individuale del paziente. Pazienti a rischio elevato di ipotensione sintomatica, debbono ottenere un miglioramento di tali condizioni, se possibile, prima di iniziare il trattamento con lisinopril. Occorre teneremonitorati la funzionalita' renale e i livelli di potassio nel siero.Infarto acuto del miocardio: i pazienti devono ricevere, come appropriato, i trattamenti standard raccomandati quali trombolitici, aspirinae beta-bloccanti. Il gliceril-trinitrato per via endovenosa o transdermica puo' essere associato al lisinopril. Dose iniziale (primi 3 giorni dopo l'infarto): il trattamento con lisinopril puo' essere iniziatoentro 24 ore dall'insorgenza dei sintomi. Il trattamento non deve iniziare se la pressione sistolica e' inferiore a 100 mm Hg. La dose iniziale di lisinopril e' 5 mg assunti per via orale, seguiti da 5 mg dopo24 ore, 10 mg dopo 48 ore e successivamente 10 mg una volta al giorno. I pazienti con bassa pressione sistolica (120 mm Hg o inferiore) all'inizio della terapia o durante i primi 3 giorni dopo l'infarto miocardico, devono essere trattati con una dose inferiore di lisinopril, pari a 2,5 mg per via orale. In caso di compromissione renale (clearance della creatinina < 80 ml/min), la dose iniziale di lisinopril deve essere aggiustata secondo la clearance della creatinina del paziente. Dose di mantenimento: 10 mg una volta al giorno. Se compare ipotensione (pressione sistolica AL. 100 mm Hg) puo' essere somministrata una dose di mantenimento giornaliera di 5 mg, con temporanea riduzione a 2.5 mg, se necessario. Se l'ipotensione si prolunga il lisinopril deve essere sospeso. Il trattamento con lisinopril deve continuare per 6 settimane, terminate le quali il paziente deve essere sottoposto ad una nuovavalutazione. I pazienti con sintomi di insufficienza cardiaca devono continuare il trattamento. Complicazioni renali da diabete mellito: 10mg e puo' essere incrementata, se necessario, fino a 20 mg una volta al giorno per raggiungere una pressione diastolica inferiore a 90 mm Hg. In caso di compromissione renale, la dose iniziale di lisinopril deve essere aggiustata secondo la clearance della creatinina del paziente. Vi e' un'esperienza limitata sull'efficacia e la sicurezza nei bambini ipertesi di eta' > 6 anni, ma nessuna esperienza in altre indicazioni. Lisinopril non e' raccomandato nei bambini per indicazioni diverse dall'ipertensione; e nei bambini di eta' inferiore a 6 anni e in bambini con grave danno renale (GFR CONSERVAZIONEQuesto medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.AVVERTENZERaramente e' stata riscontrata ipotensione in pazienti con ipertensione non complicata. E' piu' probabile che si verifichi in un paziente con ridotta volemia dovuta ad es. a terapia diuretica, restrizione salina nella dieta, dialisi, diarrea o vomito o con grave ipertensione renina-dipendente. In pazienti con insufficienza cardiaca (piu' probabilein quelli con gradi severi della patologia) e' stata osservata ipotensione sintomatica, in presenza o meno di insufficienza renale associata. Nei pazienti con aumentato rischio di ipotensione sintomatica, l'inizio della terapia e l'aggiustamento della dose devono essere monitorati sotto sorveglianza medica molto stretta. Analoghe considerazioni siapplicano ai pazienti con cardiopatia o cerebropatia ischemica in cuiuna eccessiva caduta della pressione arteriosa potrebbe provocare un infarto miocardico o un evento cerebrovascolare. Una risposta ipotensiva transitoria non rappresenta una controindicazione ad ulteriori dosi, che potranno essere somministrate senza difficolta', una volta che la pressione arteriosa e' aumentata dopo espansione della volemia. In alcuni pazienti affetti da insufficienza cardiaca congestizia con pressione arteriosa normale o bassa puo' verificarsi un ulteriore abbassamento della pressione arteriosa sistemica che non costituisce di solito una ragione per sospendere il trattamento. Il trattamento non deve essere iniziato in pazienti con infarto acuto del miocardio che sono a rischio di andare incontro ad un ulteriore deterioramento delle condizioni emodinamiche dopo trattamento con vasodilatatori, quali i pazienti che presentano valori di pressione arteriosa sistolica < 100 mmHg o con shock cardiogeno. Somministrare con cautela in pazienti con stenosi mitralica e ostruzioni del flusso del ventricolo sinistro come stenosiaortica e cardiomiopatia ipertrofica. In caso di compromissione renale (clearance della creatinina < 80 ml/min), la dose iniziale deve essere aggiustata secondo la clearance della creatinina del paziente e successivamente in funzione della risposta del paziente al trattamento. In alcuni pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosidell'arteria renale in monorene, trattati con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina, sono stati riportati aumenti dell'azotemia e della creatinina sierica di solito reversibili dopo interruzione della terapia. La somministrazione di diuretici deve essere interrotta e la funzione renale deve essere monitorata durante le prime settimane di terapia. In alcuni pazienti ipertesi senza un'apparente compromissione renale si sono verificati aumenti, di solito lievi e transitori, dell'azotemia e della creatininemia specialmente quando il lisinopril veniva somministrato in concomitanza ad un diuretico. Nell' infarto acuto del miocardio , il trattamento non dovra' essere iniziato nei pazienti con evidenza di disfunzione renale, definita come concentrazione sierica di creatinina >177 mmol /l e/o proteinuria >500 mg/24h. Angioedema del viso, delle estremita', delle labbra, della lingua, dellaglottide e/o della laringe, e' stato raramente riscontrato in pazienti trattati con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina;la somministrazione di lisinopril deve essere prontamente interrotta e si deve istituire un trattamento e un monitoraggio appropriati. Molto raramente sono stati riportati casi fatali dovuti ad angioedema associato con edema della laringe o della lingua. Gli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina causano angioedema con maggior frequenza nei pazienti di razza nera rispetto ai pazienti non di razza nera. In pazienti dializzati con membrane ad alto flusso (ad es. AN69) e in concomitante trattamento con ACE inibitori sono state segnalate reazioni anafilattoidi; considerare l'utilizzo di diverse tipologie di membrane per dialisi o di differenti classi di agenti antiipertensivi. Raramente i pazienti trattati con ACE-inibitori durante aferesi con lipoproteine a bassa densita' (LDL) con solfato di destrano, hanno manifestato reazioni anafilattoidi potenzialmente fatali. Pazienti trattati con ACE- inibitori durante un trattamento desensibilizzante (ad es. con veleno di imenotteri) hanno presentato reazioni anafilattoidi. I pazienti che sviluppano ittero o marcato aumento degli enzimi epatici devono sospendere il trattamento con lisinopril e ricevere un appropriatofollow-up medico. Neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia ed anemia sono state osservate in pazienti trattati con ACE-inibitori; sono reversibili dopo la sospensione di quest'ultimo. Usare con estrema cautela in pazienti con malattie vascolari del collagene, terapia immunosoppressiva, trattamento con allopurinolo o procainamide, o una combinazione di questi fattori di complicazione, specialmente in presenza di una pre-esistente compromissione della funzione renale. Il prodotto puo' avere un minore effetto sull'abbassamento della pressione arteriosa nei pazienti di razza nera rispetto ai pazienti non di razza nera. E' stata riportata tosse tipicamente non produttiva, persistente e che sirisolve con l'interruzione della terapia. In pazienti sottoposti ad interventi di alta chirurgia o durante anestesia con agenti che causanoipotensione, il lisinopril puo' bloccare la formazione di angiotensina II secondaria alla liberazione compensatoria di renina. Aumenti del potassio sierico sono stati osservati in alcuni pazienti trattati con ACE-inibitori, incluso il lisinopril. Si raccomanda un regolare monitoraggio del potassio sierico. Nei pazienti diabetici trattati con agenti antidiabetici orali o insulina, il controllo glicemico deve essere attentamente monitorato durante il primo mese di trattamento con un ACE-inibitore. La combinazione di litio e lisinopril non e' generalmente raccomandata. La terapia con ACE inibitori non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, concomprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamentocon ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa. L'uso del lisinopril non e' raccomandato durante l'allattamento.INTERAZIONIDiuretici: se un diuretico viene aggiunto alla terapia di un pazientetrattato con il lisinopril, l'effetto anti-ipertensivo e' in genere additivo. Quando il lisinopril viene somministrato a pazienti gia' in trattamento con diuretici, specie quelli in cui la terapia diuretica e'stata istituita di recente, si puo' verificare occasionalmente un'eccessiva riduzione della pressione arteriosa. La possibilita' di manifestare ipotensione sintomatica con il lisinopril puo' essere minimizzatainterrompendo la somministrazione del diuretico prima di iniziare il trattamento con il lisinopril. Integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio o sostituti del sale contenti potassio: benche' negli studi clinici il potassio sierico sia di solito rimasto entro i limiti normali, in alcuni pazienti e' comparsa iperpotassiemia. I fattori di rischio per lo sviluppo dell'iperpotassiemia includono insufficienza renale, diabete mellito e l'uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio. L'uso di integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio, particolarmente in pazienti con funzione renale compromessa, puo' portare ad un significativo aumento del potassio sierico. Se il lisinopril viene somministrato con un diuretico non risparmiatore di potassio, l'ipopotassiemia indotta dal diuretico puo' essere migliorata. Litio: aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche di litio e tossicita' sono statiriportati durante la concomitante somministrazione di litio e ACE-inibitori. L'uso concomitante di diuretici tiazidici puo' aumentare il rischio di tossicita' del litio ed incrementare la gia' aumentata tossicita' del litio associato agli ACE-inibitori. L'uso del lisinopril con il litio non e' raccomandato, ma se la combinazione e' necessaria deveessere condotto un attento monitoraggio dei livelli sierici del litio. Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), incluso l'acido acetilsalicilico >= 3 g/die: la somministrazione cronica di FANS puo' ridurre l'effetto anti-ipertensivo degli ACE-inibitori. I FANS e gli ACE-inibitori esercitano un effetto additivo sull'aumento del potassio sierico e possono causare un deterioramento della funzionalita' renale. Questi effetti sono solitamente reversibili. Raramente puo' comparire insufficienza renale acuta, specialmente in pazienti con funzionalita' renale compromessa come gli anziani o i soggetti disidratati. Sali d'oro:in pazienti trattati con ACE inibitori, sono stati segnalati molto frequentemente reazioni nitritoidi a seguito della somministrazione di sali d'oro iniettabili. L'uso concomitante di altri agenti anti- ipertensivi puo' aumentare l'effetto anti-ipertensivo del lisinopril. L'uso concomitante di gliceril-trinitrato e di altri nitrati o altri vasodilatatori, puo' ulteriormente ridurre la pressione sanguigna. Antidepressivi triciclici/antipsicotici/anestetici: l'uso concomitante di alcunianestetici, antidepressivi triciclici ed antipsicotici con gli ACE-inibitori, puo' causare un'ulteriore riduzione della pressione. Simpaticomimetici: i simpaticomimetici possono ridurre l'effetto antiipertensivo degli ACE-inibitori. Antidiabetici: studi epidemiologici hanno suggerito che la somministrazione concomitante di ACE-inibitori e farmaci antidiabetici (insulina, ipoglicemizzanti orali) puo' causare un aumento dell'effetto ipoglicemizzante con rischio di ipoglicemia. Questo fenomeno sembra essere piu' frequente durante le prime settimane di trattamento combinato e nei pazienti con compromissione renale. Acido acetilsalicilico, trombolitici, beta-bloccanti, nitrati: il lisinopril puo' essere usato in associazione con acido acetilsalicilico (a dosi usate in cardiologia), trombolitici, beta-bloccanti e/o nitrati.EFFETTI INDESIDERATIDurante il trattamento con lisinopril e con altri ACE inibitori sono stati osservati e riportati i seguenti effetti indesiderati con le seguenti frequenze: molto comune (>= 10%), comune (>= 1, < 10%), non comune (>= 0.1, <1%), raro (>= 0.01, < 0.1%), molto raro (< 0.01%) inclusii casi isolati. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: diminuzione dell'emoglobina e dell'ematocrito; molto raro: depressione midollare, anemia, trombocitopenia, leucopenia, neutropenia, agranulocitosi,anemia emolitica, linfoadenopatia, malattia autoimmune. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto raro: ipoglicemia. Disturbi psichiatrici. Non comune: alterazioni del comportamento, disturbi del sonno; raro: confusione mentale; frequenza sconosciuta: sincope. Patologiedel sistema nervoso. Comune: capogiri, cefalea; non comune: parestesia, vertigini, alterazioni del gusto; frequenza sconosciuta: sincope. Patologie cardiache. Non comune: infarto del miocardio, forse secondario ad eccessiva ipotensione in pazienti ad alto rischio, palpitazioni, tachicardia. Patologie vascolari. Comune: effetti ortostatici (inclusaipotensione); non comune: accidente cerebrovascolare, forse secondario ad eccessiva ipotensione in pazienti ad alto rischio, fenomeno di Raynaud. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse; non comune: rinite; molto raro: broncospasmo, sinusite, alveolite allergica/polmonite eosinofilia. Patologie gastrointestinali. Comune: diarrea, vomito; non comune: nausea, dolore addominale ed indigestione;raro: secchezza delle fauci; molto raro: pancreatite, angioedema intestinale, epatite sia epatocellulare sia colestatica, ittero, insufficienza epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: rash, prurito, ipersensibilita'/edema angioneurotico: edema angioneurotico del volto, delle estremita', delle labbra, della lingua, della glottide e/o della laringe; raro: orticaria, alopecia, psoriasi; molto raro: diaforesi, pemfigo, necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme, pseudolinfoma cutaneo. E' statariportata una sintomatologia complessa che puo' includere uno o piu' dei seguenti effetti indesiderati: febbre, vasculite, mialgia, artralgia/artrite, anticorpi antinucleari (ANA) positivi, elevata velocita' di eritrosedimentazione, eosinofilia e leucocitosi, rash, fotosensibilita' ed altre manifestazioni dermatologiche. Patologie renali ed urinarie. Comune: disfunzione renale; raro: uremia, insufficienza renale acuta; molto raro: oliguria/anuria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: impotenza; raro: ginecomastia. Patologiesistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: affaticamento, astenia. Esami diagnostici. Non comune: aumenti dell'urea, aumenti della creatinina sierica, aumenti degli enzimi epatici, iperpotassiemia; raro: aumenti della bilirubina sierica, iponatriemia. I dati sulla sicurezza provenienti da studi clinici suggerisconoche il lisinopril e' generalmente ben tollerato in pazienti pediatrici ipertesi, e che il profilo di sicurezza in questa fascia di eta' e' paragonabile a quello osservato negli adulti.GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOL'uso degli ACE inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso degli ACE inibitori e' controindicato duranteil secondo ed il terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso un piccolo aumento delrischio. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovatoprofilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. E' noto che nella donna l'esposizione ad ACE inibitori durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicita' fetale e tossicita' neonatale. Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l'ipotensione. Poiche' nonsono disponibili dati riguardanti l'uso di lisinopril durante l'allattamento, il lisinopril non e' raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l'uso durantel'allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati o prematuri.
Effetti indesiderati
Durante il trattamento con lisinopril e con altri ACE inibitori sono stati osservati e riportati i seguenti effetti indesiderati con le seguenti frequenze: molto comune (>= 10%), comune (>= 1, < 10%), non comune (>= 0.1, <1%), raro (>= 0.01, < 0.1%), molto raro (< 0.01%) inclusii casi isolati. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: diminuzione dell'emoglobina e dell'ematocrito; molto raro: depressione midollare, anemia, trombocitopenia, leucopenia, neutropenia, agranulocitosi,anemia emolitica, linfoadenopatia, malattia autoimmune. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto raro: ipoglicemia. Disturbi psichiatrici. Non comune: alterazioni del comportamento, disturbi del sonno; raro: confusione mentale; frequenza sconosciuta: sincope. Patologiedel sistema nervoso. Comune: capogiri, cefalea; non comune: parestesia, vertigini, alterazioni del gusto; frequenza sconosciuta: sincope. Patologie cardiache. Non comune: infarto del miocardio, forse secondario ad eccessiva ipotensione in pazienti ad alto rischio, palpitazioni, tachicardia. Patologie vascolari. Comune: effetti ortostatici (inclusaipotensione); non comune: accidente cerebrovascolare, forse secondario ad eccessiva ipotensione in pazienti ad alto rischio, fenomeno di Raynaud. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse; non comune: rinite; molto raro: broncospasmo, sinusite, alveolite allergica/polmonite eosinofilia. Patologie gastrointestinali. Comune: diarrea, vomito; non comune: nausea, dolore addominale ed indigestione;raro: secchezza delle fauci; molto raro: pancreatite, angioedema intestinale, epatite sia epatocellulare sia colestatica, ittero, insufficienza epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: rash, prurito, ipersensibilita'/edema angioneurotico: edema angioneurotico del volto, delle estremita', delle labbra, della lingua, della glottide e/o della laringe; raro: orticaria, alopecia, psoriasi; molto raro: diaforesi, pemfigo, necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme, pseudolinfoma cutaneo. E' statariportata una sintomatologia complessa che puo' includere uno o piu' dei seguenti effetti indesiderati: febbre, vasculite, mialgia, artralgia/artrite, anticorpi antinucleari (ANA) positivi, elevata velocita' di eritrosedimentazione, eosinofilia e leucocitosi, rash, fotosensibilita' ed altre manifestazioni dermatologiche. Patologie renali ed urinarie. Comune: disfunzione renale; raro: uremia, insufficienza renale acuta; molto raro: oliguria/anuria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: impotenza; raro: ginecomastia. Patologiesistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: affaticamento, astenia. Esami diagnostici. Non comune: aumenti dell'urea, aumenti della creatinina sierica, aumenti degli enzimi epatici, iperpotassiemia; raro: aumenti della bilirubina sierica, iponatriemia. I dati sulla sicurezza provenienti da studi clinici suggerisconoche il lisinopril e' generalmente ben tollerato in pazienti pediatrici ipertesi, e che il profilo di sicurezza in questa fascia di eta' e' paragonabile a quello osservato negli adulti.
Indicazioni
Ipertensione: trattamento dell'ipertensione. Insufficienza cardiaca: trattamento dell'insufficienza cardiaca sintomatica. Infarto acuto delmiocardio (IMA): trattamento a breve termine (6 settimane) di pazienti emodinamicamente stabili entro 24 ore dall'insorgenza dell'infarto miocardico acuto. Complicazioni renali del diabete mellito: trattamentodella malattia renale in pazienti ipertesi con diabete mellito di tipo 2 ed incipiente nefropatia.
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo, ad uno qualsiasi degli eccipienti o ad altri ACE-inibitori; anamnesi di edema angioneurotico correlato ad un precedente trattamento con ACE-inibitori; edema angioneuroticoereditario o idiopatico; secondo e terzo trimestre di gravidanza.
Composizione ed Eccipienti
Magnesio stearato, talco, mannitolo, amido di mais, calcio fosfato dibasico diidrato.
Avvertenze
Raramente e' stata riscontrata ipotensione in pazienti con ipertensione non complicata. E' piu' probabile che si verifichi in un paziente con ridotta volemia dovuta ad es. a terapia diuretica, restrizione salina nella dieta, dialisi, diarrea o vomito o con grave ipertensione renina-dipendente. In pazienti con insufficienza cardiaca (piu' probabilein quelli con gradi severi della patologia) e' stata osservata ipotensione sintomatica, in presenza o meno di insufficienza renale associata. Nei pazienti con aumentato rischio di ipotensione sintomatica, l'inizio della terapia e l'aggiustamento della dose devono essere monitorati sotto sorveglianza medica molto stretta. Analoghe considerazioni siapplicano ai pazienti con cardiopatia o cerebropatia ischemica in cuiuna eccessiva caduta della pressione arteriosa potrebbe provocare un infarto miocardico o un evento cerebrovascolare. Una risposta ipotensiva transitoria non rappresenta una controindicazione ad ulteriori dosi, che potranno essere somministrate senza difficolta', una volta che la pressione arteriosa e' aumentata dopo espansione della volemia. In alcuni pazienti affetti da insufficienza cardiaca congestizia con pressione arteriosa normale o bassa puo' verificarsi un ulteriore abbassamento della pressione arteriosa sistemica che non costituisce di solito una ragione per sospendere il trattamento. Il trattamento non deve essere iniziato in pazienti con infarto acuto del miocardio che sono a rischio di andare incontro ad un ulteriore deterioramento delle condizioni emodinamiche dopo trattamento con vasodilatatori, quali i pazienti che presentano valori di pressione arteriosa sistolica < 100 mmHg o con shock cardiogeno. Somministrare con cautela in pazienti con stenosi mitralica e ostruzioni del flusso del ventricolo sinistro come stenosiaortica e cardiomiopatia ipertrofica. In caso di compromissione renale (clearance della creatinina < 80 ml/min), la dose iniziale deve essere aggiustata secondo la clearance della creatinina del paziente e successivamente in funzione della risposta del paziente al trattamento. In alcuni pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosidell'arteria renale in monorene, trattati con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina, sono stati riportati aumenti dell'azotemia e della creatinina sierica di solito reversibili dopo interruzione della terapia. La somministrazione di diuretici deve essere interrotta e la funzione renale deve essere monitorata durante le prime settimane di terapia. In alcuni pazienti ipertesi senza un'apparente compromissione renale si sono verificati aumenti, di solito lievi e transitori, dell'azotemia e della creatininemia specialmente quando il lisinopril veniva somministrato in concomitanza ad un diuretico. Nell' infarto acuto del miocardio , il trattamento non dovra' essere iniziato nei pazienti con evidenza di disfunzione renale, definita come concentrazione sierica di creatinina >177 mmol /l e/o proteinuria >500 mg/24h. Angioedema del viso, delle estremita', delle labbra, della lingua, dellaglottide e/o della laringe, e' stato raramente riscontrato in pazienti trattati con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina;la somministrazione di lisinopril deve essere prontamente interrotta e si deve istituire un trattamento e un monitoraggio appropriati. Molto raramente sono stati riportati casi fatali dovuti ad angioedema associato con edema della laringe o della lingua. Gli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina causano angioedema con maggior frequenza nei pazienti di razza nera rispetto ai pazienti non di razza nera. In pazienti dializzati con membrane ad alto flusso (ad es. AN69) e in concomitante trattamento con ACE inibitori sono state segnalate reazioni anafilattoidi; considerare l'utilizzo di diverse tipologie di membrane per dialisi o di differenti classi di agenti antiipertensivi. Raramente i pazienti trattati con ACE-inibitori durante aferesi con lipoproteine a bassa densita' (LDL) con solfato di destrano, hanno manifestato reazioni anafilattoidi potenzialmente fatali. Pazienti trattati con ACE- inibitori durante un trattamento desensibilizzante (ad es. con veleno di imenotteri) hanno presentato reazioni anafilattoidi. I pazienti che sviluppano ittero o marcato aumento degli enzimi epatici devono sospendere il trattamento con lisinopril e ricevere un appropriatofollow-up medico. Neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia ed anemia sono state osservate in pazienti trattati con ACE-inibitori; sono reversibili dopo la sospensione di quest'ultimo. Usare con estrema cautela in pazienti con malattie vascolari del collagene, terapia immunosoppressiva, trattamento con allopurinolo o procainamide, o una combinazione di questi fattori di complicazione, specialmente in presenza di una pre-esistente compromissione della funzione renale. Il prodotto puo' avere un minore effetto sull'abbassamento della pressione arteriosa nei pazienti di razza nera rispetto ai pazienti non di razza nera. E' stata riportata tosse tipicamente non produttiva, persistente e che sirisolve con l'interruzione della terapia. In pazienti sottoposti ad interventi di alta chirurgia o durante anestesia con agenti che causanoipotensione, il lisinopril puo' bloccare la formazione di angiotensina II secondaria alla liberazione compensatoria di renina. Aumenti del potassio sierico sono stati osservati in alcuni pazienti trattati con ACE-inibitori, incluso il lisinopril. Si raccomanda un regolare monitoraggio del potassio sierico. Nei pazienti diabetici trattati con agenti antidiabetici orali o insulina, il controllo glicemico deve essere attentamente monitorato durante il primo mese di trattamento con un ACE-inibitore. La combinazione di litio e lisinopril non e' generalmente raccomandata. La terapia con ACE inibitori non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, concomprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamentocon ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa. L'uso del lisinopril non e' raccomandato durante l'allattamento.
Gravidanza e Allattamento
L'uso degli ACE inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso degli ACE inibitori e' controindicato duranteil secondo ed il terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso un piccolo aumento delrischio. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovatoprofilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. E' noto che nella donna l'esposizione ad ACE inibitori durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicita' fetale e tossicita' neonatale. Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l'ipotensione. Poiche' nonsono disponibili dati riguardanti l'uso di lisinopril durante l'allattamento, il lisinopril non e' raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l'uso durantel'allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati o prematuri.
Interazioni con altri prodotti
Diuretici: se un diuretico viene aggiunto alla terapia di un pazientetrattato con il lisinopril, l'effetto anti-ipertensivo e' in genere additivo. Quando il lisinopril viene somministrato a pazienti gia' in trattamento con diuretici, specie quelli in cui la terapia diuretica e'stata istituita di recente, si puo' verificare occasionalmente un'eccessiva riduzione della pressione arteriosa. La possibilita' di manifestare ipotensione sintomatica con il lisinopril puo' essere minimizzatainterrompendo la somministrazione del diuretico prima di iniziare il trattamento con il lisinopril. Integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio o sostituti del sale contenti potassio: benche' negli studi clinici il potassio sierico sia di solito rimasto entro i limiti normali, in alcuni pazienti e' comparsa iperpotassiemia. I fattori di rischio per lo sviluppo dell'iperpotassiemia includono insufficienza renale, diabete mellito e l'uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio. L'uso di integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio, particolarmente in pazienti con funzione renale compromessa, puo' portare ad un significativo aumento del potassio sierico. Se il lisinopril viene somministrato con un diuretico non risparmiatore di potassio, l'ipopotassiemia indotta dal diuretico puo' essere migliorata. Litio: aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche di litio e tossicita' sono statiriportati durante la concomitante somministrazione di litio e ACE-inibitori. L'uso concomitante di diuretici tiazidici puo' aumentare il rischio di tossicita' del litio ed incrementare la gia' aumentata tossicita' del litio associato agli ACE-inibitori. L'uso del lisinopril con il litio non e' raccomandato, ma se la combinazione e' necessaria deveessere condotto un attento monitoraggio dei livelli sierici del litio. Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), incluso l'acido acetilsalicilico >= 3 g/die: la somministrazione cronica di FANS puo' ridurre l'effetto anti-ipertensivo degli ACE-inibitori. I FANS e gli ACE-inibitori esercitano un effetto additivo sull'aumento del potassio sierico e possono causare un deterioramento della funzionalita' renale. Questi effetti sono solitamente reversibili. Raramente puo' comparire insufficienza renale acuta, specialmente in pazienti con funzionalita' renale compromessa come gli anziani o i soggetti disidratati. Sali d'oro:in pazienti trattati con ACE inibitori, sono stati segnalati molto frequentemente reazioni nitritoidi a seguito della somministrazione di sali d'oro iniettabili. L'uso concomitante di altri agenti anti- ipertensivi puo' aumentare l'effetto anti-ipertensivo del lisinopril. L'uso concomitante di gliceril-trinitrato e di altri nitrati o altri vasodilatatori, puo' ulteriormente ridurre la pressione sanguigna. Antidepressivi triciclici/antipsicotici/anestetici: l'uso concomitante di alcunianestetici, antidepressivi triciclici ed antipsicotici con gli ACE-inibitori, puo' causare un'ulteriore riduzione della pressione. Simpaticomimetici: i simpaticomimetici possono ridurre l'effetto antiipertensivo degli ACE-inibitori. Antidiabetici: studi epidemiologici hanno suggerito che la somministrazione concomitante di ACE-inibitori e farmaci antidiabetici (insulina, ipoglicemizzanti orali) puo' causare un aumento dell'effetto ipoglicemizzante con rischio di ipoglicemia. Questo fenomeno sembra essere piu' frequente durante le prime settimane di trattamento combinato e nei pazienti con compromissione renale. Acido acetilsalicilico, trombolitici, beta-bloccanti, nitrati: il lisinopril puo' essere usato in associazione con acido acetilsalicilico (a dosi usate in cardiologia), trombolitici, beta-bloccanti e/o nitrati.
Forme Farmacologiche
- lisinopril my 14cpr 5mg
- lisinopril my 15cpr 5mg
- lisinopril my 28cpr 5mg
- lisinopril my 30cpr 5mg
- lisinopril my 60cpr 5mg
- lisinopril my 100cpr 5mg
- lisinopril my 14cpr 20mg
- lisinopril my 15cpr 20mg
- lisinopril my 28cpr 20mg
- lisinopril my 30cpr 20mg
- lisinopril my 50cpr 20mg
- lisinopril my 60cpr 20mg
- lisinopril my 100cpr 20mg
- lisinopril my 50cpr 5mg
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Conservazione del prodotto
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.