libradin 28 capsule 10mg rilascio modificato alfasigma spa
Che cosa è libradin 28cps 10mg rm?
Libradin capsule rigide rm prodotto da
alfasigma spa
è un farmaco etico della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Libradin risulta
in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di antiipertensivi.
Contiene i principi attivi:
barnidipina cloridrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: le capsule rigide a rilascio da 10 mg contengono 10 mg di barnidipinacloridrato, equivalenti a 9,3 mg di barnidipina per capsula. le capsule rigide a rilascio modificato da 20 mg contengono 20 mg di barnidipina cloridrato, equivalenti a 18,6 mg di barnidi
Codice AIC: 035146024
Codice EAN: 0
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Posologia
La dose iniziale raccomandata e' di 10 mg una volta al giorno, al mattino. Essa puo' essere aumentata a 20 mg una volta al giorno, se necessario. La decisione di aumentare la dose deve essere presa solo dopo aver ottenuto una completa stabilita' dei valori pressori con la dose iniziale il che, di solito, richiede almeno 3-6 settimane. Bambini: poiche' non sono disponibili dati nei bambini (al di sotto dei 18 anni) la barnidipina non deve essere somministrata ai bambini. Pazienti anziani: la dose non deve essere aggiustata in pazienti anziani. E' consigliabile un'attenzione maggiore all'inizio del trattamento. Pazienti condisfunzione renale In pazienti con disfunzione renale da lieve a moderata, bisogna fare attenzione quando si aumenta la dose da 10 mg a 20 mg una volta al giorno. Metodo di somministrazione: assumere le capsule preferibilmente con un bicchiere d'acqua. Il medicinale puo' essere preso prima, durante o dopo il pasto.
Effetti indesiderati
>>Dose da 10 mg. Patologie del sistema nervoso. Comuni: cefalea, capogiri/vertigini. Patologie cardiache. Comuni: palpitazioni. Patologie vascolari. Comuni: vampate. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comuni: edema periferico. >>Dose da 20 mg. Patologie del sistema nervoso. Molto comuni: cefalea; comuni: capogiri/vertigini. Patologie cardiache. Comuni: palpitazioni. Patologie vascolari. Molto comuni: vampate. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comuni: edema periferico. Isintomi tendono a diminuire o a scomparire durante il trattamento (entro un mese l'edema periferico ed entro due settimane le vampate di calore, la cefalea e le palpitazioni). Eruzioni cutanee ed un aumento (reversibile) della fosfatasi alcalina e delle transaminasi sieriche sono eventi avversi noti di altre diidropiridine. Benche' siano stati riportati, in rare occasioni, aumenti transitori e reversibili degli enzimi epatici con barnidipina, essi non sono stati considerati clinicamente rilevanti. Sebbene non sia stato mai osservato, il seguente evento avverso puo' essere interessante, come avviene con l'impiego di altre diidropiridine: iperplasia gengivale. Alcune diidropiridine possono raramente causare dolore precordiale o angina pectoris. Molto raramente pazienti con preesistente angina pectoris potrebbero osservare aumentata frequenza, durata o severita' di tali attacchi. Potrebbero osservarsi casi isolati di infarto miocardico.
Indicazioni
Ipertensione essenziale da lieve a moderata.
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo (o ad altre diidropiridine) o aduno qualsiasi degli eccipienti. Insufficienza epatica. Grave disfunzione renale (clearance della creatinina POSOLOGIALa dose iniziale raccomandata e' di 10 mg una volta al giorno, al mattino. Essa puo' essere aumentata a 20 mg una volta al giorno, se necessario. La decisione di aumentare la dose deve essere presa solo dopo aver ottenuto una completa stabilita' dei valori pressori con la dose iniziale il che, di solito, richiede almeno 3-6 settimane. Bambini: poiche' non sono disponibili dati nei bambini (al di sotto dei 18 anni) la barnidipina non deve essere somministrata ai bambini. Pazienti anziani: la dose non deve essere aggiustata in pazienti anziani. E' consigliabile un'attenzione maggiore all'inizio del trattamento. Pazienti condisfunzione renale In pazienti con disfunzione renale da lieve a moderata, bisogna fare attenzione quando si aumenta la dose da 10 mg a 20 mg una volta al giorno. Metodo di somministrazione: assumere le capsule preferibilmente con un bicchiere d'acqua. Il medicinale puo' essere preso prima, durante o dopo il pasto.CONSERVAZIONEConservare a temperatura inferiore a 25 gradi C.AVVERTENZEImpiegare con cautela in pazienti con disfunzione renale da lieve a moderata. L'assunzione di un calcio-antagonista in associazione con un farmaco che esercita un effetto inotropo negativo puo' provocare scompenso cardiaco, ipotensione o un (altro) infarto miocardico in pazientiad alto rischio (ad es. pazienti con anamnesi di infarto miocardico).Il farmaco deve essere usato con cautela in pazienti con disfunzione ventricolare sinistra, in pazienti con ostruzione del canale di efflusso del ventricolo sinistro ed in pazienti con scompenso isolato del cuore destro, ad es. cuore polmonare. La barnidipina non e' stata studiata in pazienti di classe NYHA III o IV. Si raccomanda cautela anche quando barnidipina viene somministrata a pazienti con malattia del nodo del seno (in assenza di pacemaker). Studi in vitro indicano che barnidipina viene metabolizzata dal citocromo P450 3A4 (CYP3A4). Non sono stati eseguiti studi di interazione in vivo sull'effetto esercitato dai farmaci che inibiscono o inducono l'enzima citocromo P450 3A4 sulla farmacocinetica della barnidipina. In base ai risultati di studi di interazione in vitro , bisogna fare attenzione quando barnidipina viene prescritta in concomitanza con deboli inibitori od induttori dell'enzimaCYP3A4. Le capsule contengono saccarosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento diglucosio-galattosio, o da insufficienza di sucrasi isomaltasi, non devono assumere questo medicinale.INTERAZIONILa contemporanea somministrazione di barnidipina e di altri antiipertensivi puo' determinare un effetto antiipertensivo addizionale. Il medicinale puo' essere impiegato in concomitanza con beta-bloccanti od ACE-inibitori. Il profilo delle interazioni farmacocinetiche della barnidipina non e' stato studiato a fondo. Studi in vitro dimostrano che barnidipina viene metabolizzata dal citocromo P450 3A4 (CYP3A4). Non sono stati eseguiti studi di interazione approfonditi in vivo sull'effetto dei farmaci che inibiscono o inducono l'enzima CYP3A4 sulla farmacocinetica della barnidipina. I dati ottenuti da studi in vitro dimostrano che la ciclosporina puo' inibire il metabolismo della barnidipina. Fino a quando non saranno disponibili informazioni da studi in vivo, barnidipina non deve essere prescritta in concomitanza con potenti inibitori del CYP3A4, come antiproteasici, ketoconazolo, itraconazolo, eritromicina e claritromicina. Si consiglia cautela nell'uso concomitante di deboli inibitori o induttori del CYP3A4. In caso di uso concomitante con inibitori del CYP3A4 si sconsiglia di aumentare il dosaggio di barnidipina a 20 mg. La somministrazione concomitante della cimetidina in uno studio di interazione specifico ha determinato, in media, un raddoppio dei livelli plasmatici di barnidipina. Si consiglia pertanto cautela nell'uso concomitante di barnidipina e cimetidina. Una dose piu' elevata di barnidipina puo' essere necessaria quando barnidipina viene somministrata in concomitanza con farmaci induttori enzimatici, come fenitoina, carbamazepina e rifampicina. Qualora il paziente dovesse smettere di usare un farmaco induttore enzimatico, si deve prendere inconsiderazione la riduzione della dose di barnidipina. In base ai risultati di studi di interazione in vitro con (fra gli altri) simvastatina, metoprololo, diazepam e terfenadina, si ritiene improbabile che barnidipina abbia effetti sulla farmacocinetica di altri farmaci che vengono metabolizzati dagli isoenzimi del citocromo P450. Uno studio di interazione in vivo ha dimostrato che barnidipina non influenza la farmacocinetica della digossina. In uno studio di interazione l'alcool ha determinato un aumento dei livelli plasmatici di barnidipina (40%), che non viene considerato clinicamente rilevante. Come con tutti i vasodilatatori e gli antiipertensivi, si deve prestare cautela nell'assunzione concomitante di alcool poiche' esso potrebbe potenziarne gli effetti. Nonostante la cinetica della barnidipina non sia stata modificata significativamente dalla somministrazione di succo di pompelmo, e' stato osservato un modico effetto.EFFETTI INDESIDERATI>>Dose da 10 mg. Patologie del sistema nervoso. Comuni: cefalea, capogiri/vertigini. Patologie cardiache. Comuni: palpitazioni. Patologie vascolari. Comuni: vampate. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comuni: edema periferico. >>Dose da 20 mg. Patologie del sistema nervoso. Molto comuni: cefalea; comuni: capogiri/vertigini. Patologie cardiache. Comuni: palpitazioni. Patologie vascolari. Molto comuni: vampate. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comuni: edema periferico. Isintomi tendono a diminuire o a scomparire durante il trattamento (entro un mese l'edema periferico ed entro due settimane le vampate di calore, la cefalea e le palpitazioni). Eruzioni cutanee ed un aumento (reversibile) della fosfatasi alcalina e delle transaminasi sieriche sono eventi avversi noti di altre diidropiridine. Benche' siano stati riportati, in rare occasioni, aumenti transitori e reversibili degli enzimi epatici con barnidipina, essi non sono stati considerati clinicamente rilevanti. Sebbene non sia stato mai osservato, il seguente evento avverso puo' essere interessante, come avviene con l'impiego di altre diidropiridine: iperplasia gengivale. Alcune diidropiridine possono raramente causare dolore precordiale o angina pectoris. Molto raramente pazienti con preesistente angina pectoris potrebbero osservare aumentata frequenza, durata o severita' di tali attacchi. Potrebbero osservarsi casi isolati di infarto miocardico.GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon esistono esperienze con barnidipina in gravidanza o durante l'allattamento. Gli studi nell'animale non suggeriscono effetti dannosi diretti sulla gravidanza ne' sullo sviluppo dell'embrione/feto o postnatale. Sono stati osservati soltanto effetti indiretti. La classe delle diidropiridine ha mostrato la potenzialita' di prolungare il travaglio ed il parto, che non e' stata osservata con barnidipina. Pertanto barnidipina deve essere usata in gravidanza solo se il beneficio giustifica il rischio potenziale per il feto. Allattamento I risultati di proveeseguite nell'animale hanno dimostrato che barnidipina (o i suoi metaboliti) viene escreta nel latte umano. Pertanto l'allattamento al senonon e' consigliato durante l'uso di barnidipina.
Composizione ed Eccipienti
Contenuto della capsula: carbossimetiletilcellulosa, polisorbato 80, saccarosio, etilcellulosa, talco. Involucro della capsula: titanio diossido (E171), ossido di ferro giallo (E172) e gelatina. Inchiostro di stampa: shellac, glicole propilenico (E1520), ossido di ferro nero (E172) e ammoniaca.
Avvertenze
Impiegare con cautela in pazienti con disfunzione renale da lieve a moderata. L'assunzione di un calcio-antagonista in associazione con un farmaco che esercita un effetto inotropo negativo puo' provocare scompenso cardiaco, ipotensione o un (altro) infarto miocardico in pazientiad alto rischio (ad es. pazienti con anamnesi di infarto miocardico).Il farmaco deve essere usato con cautela in pazienti con disfunzione ventricolare sinistra, in pazienti con ostruzione del canale di efflusso del ventricolo sinistro ed in pazienti con scompenso isolato del cuore destro, ad es. cuore polmonare. La barnidipina non e' stata studiata in pazienti di classe NYHA III o IV. Si raccomanda cautela anche quando barnidipina viene somministrata a pazienti con malattia del nodo del seno (in assenza di pacemaker). Studi in vitro indicano che barnidipina viene metabolizzata dal citocromo P450 3A4 (CYP3A4). Non sono stati eseguiti studi di interazione in vivo sull'effetto esercitato dai farmaci che inibiscono o inducono l'enzima citocromo P450 3A4 sulla farmacocinetica della barnidipina. In base ai risultati di studi di interazione in vitro , bisogna fare attenzione quando barnidipina viene prescritta in concomitanza con deboli inibitori od induttori dell'enzimaCYP3A4. Le capsule contengono saccarosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento diglucosio-galattosio, o da insufficienza di sucrasi isomaltasi, non devono assumere questo medicinale.
Gravidanza e Allattamento
Non esistono esperienze con barnidipina in gravidanza o durante l'allattamento. Gli studi nell'animale non suggeriscono effetti dannosi diretti sulla gravidanza ne' sullo sviluppo dell'embrione/feto o postnatale. Sono stati osservati soltanto effetti indiretti. La classe delle diidropiridine ha mostrato la potenzialita' di prolungare il travaglio ed il parto, che non e' stata osservata con barnidipina. Pertanto barnidipina deve essere usata in gravidanza solo se il beneficio giustifica il rischio potenziale per il feto. Allattamento I risultati di proveeseguite nell'animale hanno dimostrato che barnidipina (o i suoi metaboliti) viene escreta nel latte umano. Pertanto l'allattamento al senonon e' consigliato durante l'uso di barnidipina.
Interazioni con altri prodotti
La contemporanea somministrazione di barnidipina e di altri antiipertensivi puo' determinare un effetto antiipertensivo addizionale. Il medicinale puo' essere impiegato in concomitanza con beta-bloccanti od ACE-inibitori. Il profilo delle interazioni farmacocinetiche della barnidipina non e' stato studiato a fondo. Studi in vitro dimostrano che barnidipina viene metabolizzata dal citocromo P450 3A4 (CYP3A4). Non sono stati eseguiti studi di interazione approfonditi in vivo sull'effetto dei farmaci che inibiscono o inducono l'enzima CYP3A4 sulla farmacocinetica della barnidipina. I dati ottenuti da studi in vitro dimostrano che la ciclosporina puo' inibire il metabolismo della barnidipina. Fino a quando non saranno disponibili informazioni da studi in vivo, barnidipina non deve essere prescritta in concomitanza con potenti inibitori del CYP3A4, come antiproteasici, ketoconazolo, itraconazolo, eritromicina e claritromicina. Si consiglia cautela nell'uso concomitante di deboli inibitori o induttori del CYP3A4. In caso di uso concomitante con inibitori del CYP3A4 si sconsiglia di aumentare il dosaggio di barnidipina a 20 mg. La somministrazione concomitante della cimetidina in uno studio di interazione specifico ha determinato, in media, un raddoppio dei livelli plasmatici di barnidipina. Si consiglia pertanto cautela nell'uso concomitante di barnidipina e cimetidina. Una dose piu' elevata di barnidipina puo' essere necessaria quando barnidipina viene somministrata in concomitanza con farmaci induttori enzimatici, come fenitoina, carbamazepina e rifampicina. Qualora il paziente dovesse smettere di usare un farmaco induttore enzimatico, si deve prendere inconsiderazione la riduzione della dose di barnidipina. In base ai risultati di studi di interazione in vitro con (fra gli altri) simvastatina, metoprololo, diazepam e terfenadina, si ritiene improbabile che barnidipina abbia effetti sulla farmacocinetica di altri farmaci che vengono metabolizzati dagli isoenzimi del citocromo P450. Uno studio di interazione in vivo ha dimostrato che barnidipina non influenza la farmacocinetica della digossina. In uno studio di interazione l'alcool ha determinato un aumento dei livelli plasmatici di barnidipina (40%), che non viene considerato clinicamente rilevante. Come con tutti i vasodilatatori e gli antiipertensivi, si deve prestare cautela nell'assunzione concomitante di alcool poiche' esso potrebbe potenziarne gli effetti. Nonostante la cinetica della barnidipina non sia stata modificata significativamente dalla somministrazione di succo di pompelmo, e' stato osservato un modico effetto.
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Conservare a temperatura inferiore a 25 gradi C.