levofloxacina te*20x10cpr250mg levofloxacina teva italia srl
Che cosa è levofloxacina te 20x10cpr250mg?
Levofloxacina te compresse rivestite divisibili prodotto da
teva italia srl
è un farmaco generico della categoria
farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici
.
Levofloxacina te risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di antibatterici chinolonici.
Contiene i principi attivi:
levofloxacina emiidrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: levofloxacina.
Codice AIC: 039686100
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Negli adulti con infezione di lieve o moderata gravita', levofloxacina e' indicata nel trattamento delle seguenti infezioni, quando queste sono causate da microrganismi sensibili alla levofloxacina: sinusite acuta (adeguatamente diagnosticata in conformita' alle linee guida nazionali e/o locali sul trattamento delle infezioni delle vie respiratorie e quando l'impiego degli antibatterici comunemente raccomandati per il trattamento iniziale di questa infezione e' ritenuto inappropriato,oppure quando questi ultimi non hanno curato l'infezione); esacerbazione acuta di bronchite cronica (adeguatamente diagnosticata in conformita' alle linee guida nazionali e/o locali sul trattamento delle infezioni delle vie respiratorie e quando l'impiego degli antibatterici comunemente raccomandato per il trattamento iniziale di questa infezione e' ritenuto inappropriato, oppure quando questi ultimi non hanno risolto l'infezione); polmonite di origine non nosocomiale (quando l'impiego degli antibatterici comunemente raccomandati per il trattamento iniziale di questa infezione e' ritenuto inappropriato); solo 250 mg: infezioni delle vie urinarie non complicate; infezioni complicate delle vie urinarie (inclusa pielonefrite); prostatite batterica cronica; infezioni della cute e dei tessuti molli.
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Posologia
Levofloxacina viene somministrata una o due volte al giorno. Il dosaggio dipende dal tipo, dalla gravita' dell'infezione e dalla sensibilita' del patogeno ritenuto causa dell'infezione. La durata della terapiavaria in base al decorso della malattia. Come con una terapia antibiotica in generale, la somministrazione di levofloxacina deve essere proseguita per almeno 48-72 ore dopo che il paziente e' divenuto afebrile, o dopo aver ottenuto l'eradicazione batterica. Le compresse devono essere deglutite intere e con una sufficiente quantita' di liquido. Lecompresse possono essere assunte durante o tra i pasti. Levofloxacinadeve essere assunta almeno due ore prima della somministrazione di sali di ferro, antiacidi e sucralfato per evitare una diminuzione dell'assorbimento. >>Dosaggio nei pazienti con funzionalita' renale normale (clearance della creatinina > 50 ml/min). Sinusite acuta: 500 mg una volta al giorno (10-14 giorni). Esacerbazione acuta di bronchite cronica: 250-500 mg una volta al giorno (7-10 giorni). Polmonite di origine non nosocomiale: 500 mg una o due volte al giorno (7-14 giorni). Infezioni delle vie urinarie non complicate (solo 250 mg): 250 mg una voltaal giorno (3 giorni). Infezioni delle vie urinarie complicate (pielonefrite inclusa): 250 mg una volta al giorno (7-10 giorni). Prostatite batterica cronica: 500 mg una volta al giorno (28 giorni). Infezioni della cute e dei tessuti molli: 250 mg una volta al giorno o 500 mg unao due volte al giorno (7-14 giorni). Pazienti con funzionalita' renale compromessa: nei pazienti con clearance della creatinina <= 50 ml/min, il dosaggio deve essere modificato secondo il seguente schema. Insufficienza renale (clearance della creatinina <= 50 ml/min). Regime di dosaggio da 250 mg /24 h. Prima dose 250 mg, clcr 50 -20 ml/min dose successiva: 125/24 h, clcr 19-10 ml/min, dose successiva: 125 mg/48 h; clcr CONSERVAZIONEQuesto medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.AVVERTENZENei casi piu' gravi di polmonite pneumococcica, levofloxacina puo' non essere la terapia ottimale. Le infezioni nosocomiali da P. aeruginosa possono richiedere una terapia combinata. Staphylococcus aureus meticillino-resistente (MRSA) E' molto probabile che lo S.aureus resistente alla meticillina (MRSA) possiede una co-resistenza ai fluorochinoloni, inclusa la levofloxacina. La levofloxacina quindi non e' raccomandata per il trattamento di infezioni da MRSA note o sospette, a meno cherisultati di laboratorio abbiano confermato la sensibilita' dell'organismo alla levofloxacina. Puo' manifestarsi raramente tendinite. Essa coinvolge piu' frequentemente il tendine di Achille e puo' portare alla sua rottura. La tendinite e la rottura del tendine, talvolta bilaterale, possono verificarsi entro 48 ore dall'inizio del trattamento con levofloxacina, e sono stati riportati casi verificatisi anche diversi mesi dopo l'interruzione della terapia. Il rischio di tendinite e di rotture tendinee e' aumentato nei pazienti anziani e nei pazienti che utilizzano corticosteroidi. Un monitoraggio attento di questi pazienti e' pertanto necessario se viene loro prescritto levofloxacina. Se si sospetta una tendinite, il trattamento con levofloxacina deve essere immediatamente interrotto e devono essere adottate misure specifiche peril tendine colpito. Malattie associate a Clostridium difficile: la diarrea, soprattutto se grave e/o con tracce di sangue, durante o dopo il trattamento con levofloxacina (anche diverse settimane dopo la conclusione della terapia), puo' essere sintomatica di una malattia associata a Clostridium difficile (CDAD). La gravita' della CDAD puo' variareda lieve a pericolosa per la sopravvivenza, e la sua forma piu' gravee' la colite pseudo membranosa. E' pertanto importante prendere in considerazione questa diagnosi nei pazienti che sviluppano una grave diarrea durante o dopo il trattamento con levofloxacina. Qualora si sospetti o venga confermata la CDAD, la terapia con levofloxacina deve essere interrotta immediatamente e deve essere istituito al piu' presto untrattamento appropriato. In questa situazione clinica i medicinali antiperistaltici sono controindicati. Pazienti predisposti ad attacchi convulsivi: i chinoloni possono abbassare la soglia convulsiva e scatenare attacchi epilettici. Levofloxacina e' controindicata nei pazienti con anamnesi di epilessia e, come altri chinolonici, deve essere utilizzata con estrema cautela nei pazienti predisposti ad attacchi convulsivi, o nel caso di trattamento concomitante con medicinali come la teofillina che abbassano la soglia convulsiva cerebrale. In caso di convulsioni, il trattamento con levofloxacina deve essere interrotto. Pazienti con deficit della glucosio-6- fosfato deidrogenasi: i pazienti possono essere predisposti a reazioni emolitiche quando vengono trattati con antibatterici della classe dei chinoloni e per tale ragione la levofloxacina deve essere usata con cautela. Pazienti con insufficienza renale: poiche' la levofloxacina viene escreta principalmente per via renale, la dose di levofloxacina deve essere adattata nei pazienti con insufficienza renale. Reazioni di ipersensibilita': la levofloxacina puo' causare gravi reazioni di ipersensibilita' potenzialmente fatali, occasionalmente dopo la dose iniziale; sospendere il trattamento e adottare opportuni trattamenti d'emergenza. Disglicemia: sono state segnalate anomalie nei valori glicemici, comprendenti sia ipoglicemia che iperglicemia normalmente nei pazienti diabetici che sono in trattamentoconcomitante con un ipoglicemizzante orale o con insulina. In questi pazienti diabetici, si raccomanda di monitorare attentamente la glicemia Prevenzione della fotosensibilizzazione: durante la terapia con levofloxacina e' stata riportata fotosensibilizzazione. Si consiglia ai pazienti di non esporsi inutilmente alla luce solare intensa o a raggiUV artificiali per evitare la fotosensibilizzazione. Pazienti trattati con antagonisti della vitamina K A causa di un possibile incremento dei valori di coagulazione (PT/INR) e/o dei sanguinamenti nei pazientitrattati con levofloxacina in associazione con un antagonista della vitamina K, i valori di coagulazione devono essere monitorati quando questi farmaci vengono somministrati contemporaneamente. Reazioni psicotiche: nei pazienti che assumono chinoloni, inclusa la levofloxacina, sono state segnalate reazioni psicotiche. Queste, in casi molto rari, sono progredite in pensieri suicidi e comportamenti autolesivi, talvolta dopo soltanto una singola dose di levofloxacina. Nel caso in cui il paziente sviluppi queste reazioni, si deve interrompere la levofloxacina e si devono istituire misure appropriate. Si raccomanda attenzione nel caso in cui si debba utilizzare levofloxacina nei pazienti psicotici o nei pazienti con precedenti di malattia psichiatrica. Prolungamento dell' intervallo QT: si deve usare cautela quando si usano fluorochinoloni, inclusa la levofloxacina, in pazienti con fattori di rischio per il prolungamento dell'intervallo QT come ad esempio: sindrome congenita dell' intervallo QT prolungato; uso concomitante di medicinali noti per prolungare l'intervallo QT; squilibri elettrolitici (ad esempio ipopotassiemia,, ipomagnesiemia); anziani; patologie cardiache (es. insufficienza cardiaca, infarto miocardico, bradicardia). Neuropatia periferica: in pazienti che assumono fluorochinoloni, inclusa la levofloxacina, e' stata segnalata neuropatia periferica sensoriale e neuropatia periferica sensomotoria, che puo' insorgere rapidamente. Se il paziente presenta sintomi da neuropatia, il trattamento con levofloxacinadeve essere interrotto per prevenire lo sviluppo di una situazione irreversibile. Oppiacei: nei pazienti trattati con levofloxacina, la determinazione degli oppiacei nelle urine puo' dare falsi positivi. Per confermare la positivita' puo' essere necessario eseguire l'analisi conun metodo piu' specifico. Patologie epatobiliari: sono stati segnalati casi di necrosi epatica con eventuale insufficienza epatica potenzialmente letale, soprattutto in pazienti affetti da gravi malattie concomitanti, come ad esempio sepsi. I pazienti devono essere informati di interrompere il trattamento nel caso in cui si sviluppino segni e sintomi di sofferenza epatica, come ad esempio anoressia, ittero, urine scure, prurito o dolorabilita' addominale. Esacerbazione della miasteniagrave: la levofloxacina deve essere usata con cautela nei pazienti con anamnesi di miastenia grave. Superinfezione: l'uso della Levofloxacina, specie se prolungato, puo' indurre la proliferazione di microorganismi non sensibili. E' quindi essenziale eseguire ripetute valutazionidelle condizioni del paziente. Qualora si manifesti una superinfezione durante la terapia, devono essere intraprese appropriate misure.INTERAZIONISali di ferro, antiacidi contenenti magnesio o alluminio: l'assorbimento di levofloxacina risulta significativamente ridotto in caso di cosomministrazione di sali di ferro o antiacidi contenenti magnesio o alluminio. Si raccomanda di non assumere preparati contenenti cationi divalenti o trivalenti come sali di ferro o antiacidi contenenti magnesioo alluminio 2 ore prima o dopo della somministrazione di levofloxacina. Non e' stata osservata alcuna interazione con il carbonato di calcio. Sucralfato: la biodisponibilita' di levofloxacina diminuisce significativamente in caso di somministrazione con sucralfato. Se il paziente deve assumere sia sucralfato che levofloxacina, e' meglio somministrare sucralfato 2 ore dopo levofloxacina. Teofillina, fenbufene o antinfiammatori non steroidei simili: in uno studio clinico non sono state evidenziate interazioni farmacocinetiche tra levofloxacina e teofillina. Tuttavia una marcata riduzione della soglia convulsiva puo' verificarsi quando i chinoloni vengono somministrati in concomitanza con teofillina, antinfiammatori non steroidei o altri farmaci che abbassano lasoglia della crisi. In presenza di fenbufene le concentrazioni di levofloxacina sono risultate del 13% piu' elevate di quelle osservate somministrando il farmaco da solo. Probenecid e cimetidina: hanno avuto un effetto statisticamente significativo sull'eliminazione di levofloxacina. La clearance renale della levofloxacina e' stata ridotta dalla cimetidina (24%) e dal probenecid (34%). Questo avviene perche' entrambi i farmaci sono capaci di bloccare la secrezione di levofloxacina a livello dei tubuli renali. Tuttavia, e' improbabile che alle dosi utilizzate negli studi clinici, le differenze statisticamente significativea livello cinetico abbiano rilevanza clinica. Specialmente nei pazienti con compromissione renale si richiede particolare cautela in caso di contemporanea somministrazione di levofloxacina con farmaci che possono modificare la secrezione tubulare renale come probenecid e cimetidina. Studi di farmacologia clinica hanno dimostrato che la farmacocinetica di levofloxacina non viene modificata in modo clinicamente rilevante quando la levofloxacina viene somministrata insieme ai seguenti farmaci: carbonato di calcio, digossina, glibenclamide e ranitidina. Ciclosporina: l'emivita della ciclosporina risulta aumentata del 33% quando somministrata in concomitanza con levofloxacina. Antagonisti della vitamina K: incrementi dei valori di coagulazione (PT/INR) e/o sanguinamenti, che possono essere anche gravi, sono stati segnalati in pazienti trattati con levofloxacina in associazione con un antagonista dellavitamina K (es. warfarin). Pertanto, si devono monitorare i valori dicoagulazione nei pazienti trattati con antagonisti della vitamina K. Medicinali noti per prolungare l'intervallo QT: la levofloxacina, comealtri fluorochinoloni, deve essere usata con cautela nei pazienti trattati con medicinali noti per prolungare l'intervallo QT (ad esempio anti-aritmici della classe IA e III, antidepressivi triciclici, macrolidi, antipsicotici). Studi di farmacologia clinica hanno dimostrato chela farmacocinetica della levofloxacina non risulta modificata in modoclinicamente rilevante quando la levofloxacina viene somministrata inconcomitanza con i seguenti medicinali: carbonato di calcio, digossina, glibenclamide, ranitidina Pasti: non vi e' alcuna interazione clinicamente rilevante con il cibo. Pertanto, le compresse possono essere somministrate indipendentemente dalla contemporanea assunzione di cibo.EFFETTI INDESIDERATILe frequenze sono definite utilizzando la seguente convenzione: moltocomune (>1/10); comune (>1/100 e 1/1.000, <=1/100); raro (>=1/10.000, <=1/1000); molto rari (<=1/10.000); non nota. Patologie cardiache. Rari: tachicardia; non nota: aritmia ventricolare etorsioni di punta (particolarmente in pazienti con fattori di rischioper il prolungamento dell' intervallo QT), ECG con prolungamento dell' intervallo QT. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comuni: leucopenia, eosinofilia; rari: trombocitopenia, neutropenia; non nota: pancitopenia, agranulocitosi ,anemia emolitica. Patologie del sistema nervoso. Comuni: cefalea, capogiri; non comuni: sonnolenza, tremore, disgeusia; rari: convulsioni, parestesia; non nota: neuropatia periferica sensoriale, neuropatia periferica sensomotoria, parosmia inclusa anosmia, discinesia, disturbo extrapiramidale, ageusia, sincope. Patologie dell'occhio. Rari: disturbi visivi come visione offuscata; non nota: perdita temporanea della vista. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comuni: vertigini; rari: tinnito; non nota: perdita dell'udito, alterazioni dell'udito. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comuni: dispnea; non nota: broncospasmo, polmonite allergica. Patologie gastrointestinali. Comuni: diarrea, vomito, nausea; non comuni: vomito, dolore addominale, dispepsia, flatulenza, stipsi; non nota: diarrea emorragica che, in casi molto rari, puo' essere indicativa di enterocolite, compresa colite pseudomembranosa, pancreatite. Patologie renali e urinarie. Non comuni: aumento della creatinina nel sangue; rari: insufficienza renale acuta (ad es. dovuta a nefrite interstiziale). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comuni: rash, prurito, orticaria, iperidrosi; non nota: necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens- Johnson, eritema multiforme, reazione di fotosensibilita', vasculite leucocitoclastica, stomatite. A volte possono verificarsi reazioni mucocutanee anche dopo la prima dose. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comuni: artralgia, mialgia; rari: disturbi ai tendini, compresa tendinite (es. tendine d'Achille), debolezza muscolare che puo' assumere una particolare rilevanza nei pazienti con miastenia gravis; non nota: rabdomiolisi, rottura tendinea (ad es. tendine d'Achille), rottura muscolare, artrite. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comuni: anoressia; rari: ipoglicemia, soprattutto nei pazienti diabetici; non nota: iperglicemia. Infezioni ed infestazioni. Non comuni: infezione micotica, resistenza patogena. Patologie vascolari. Rari: ipotensione. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comuni: astenia; rari: piressia; non nota: dolore (compreso male alla schiena, al petto e agli arti). Disturbi del sistema immunitario. Rari: angioedema, ipersensibilita'; non nota: shock anafilattico, shock anafilattoide. Le reazioni anafilattiche e anafilattoidi possono talvolta manifestarsi anche dopo la prima dose. Patologie epatobiliari. Comuni: enzima epatico aumentato (ALT/AST, fosfatasi alcalina, GGT); non comuni: aumento della bilirubina nel sangue; non nota: sono stati segnalati ittero e grave lesione epatica, compresi casi di insufficienzaepatica acuta, con levofloxacina, soprattutto nei pazienti con gravi malattie di base, epatite. Disturbi psichiatrici. Comuni: insonnia; non comuni: ansia, stato confusionale, nervosismo; rari: reazioni psicotiche (ad es. allucinazioni, paranoia), depressione, agitazione, sogni anomali, incubi; non nota: reazioni psicotiche con comportamento autolesionista, comprese idee o atti suicidi. Altri effetti indesiderati che sono stati associati alla somministrazione di fluorochinoloni includono: attacchi di porfiria nei pazienti con porfiria.GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOGli studi di riproduzione sull'animale non hanno evidenziato specifici problemi. Tuttavia, in assenza di dati nell'uomo ed a causa di rischi sperimentali di danno da fluorochinoloni alla cartilagine che sostiene il peso dell'organismo in crescita, la levofloxacina non deve essere usata nelle donne in gravidanza. In assenza di dati nell'uomo ed a causa di rischi sperimentali di danno da fluorochinoloni alla cartilagine che sostiene il peso dell'organismo in crescita, la levofloxacina non deve essere usata nelle donne che allattano al seno.
Effetti indesiderati
Le frequenze sono definite utilizzando la seguente convenzione: moltocomune (>1/10); comune (>1/100 e 1/1.000, <=1/100); raro (>=1/10.000, <=1/1000); molto rari (<=1/10.000); non nota. Patologie cardiache. Rari: tachicardia; non nota: aritmia ventricolare etorsioni di punta (particolarmente in pazienti con fattori di rischioper il prolungamento dell' intervallo QT), ECG con prolungamento dell' intervallo QT. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comuni: leucopenia, eosinofilia; rari: trombocitopenia, neutropenia; non nota: pancitopenia, agranulocitosi ,anemia emolitica. Patologie del sistema nervoso. Comuni: cefalea, capogiri; non comuni: sonnolenza, tremore, disgeusia; rari: convulsioni, parestesia; non nota: neuropatia periferica sensoriale, neuropatia periferica sensomotoria, parosmia inclusa anosmia, discinesia, disturbo extrapiramidale, ageusia, sincope. Patologie dell'occhio. Rari: disturbi visivi come visione offuscata; non nota: perdita temporanea della vista. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comuni: vertigini; rari: tinnito; non nota: perdita dell'udito, alterazioni dell'udito. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comuni: dispnea; non nota: broncospasmo, polmonite allergica. Patologie gastrointestinali. Comuni: diarrea, vomito, nausea; non comuni: vomito, dolore addominale, dispepsia, flatulenza, stipsi; non nota: diarrea emorragica che, in casi molto rari, puo' essere indicativa di enterocolite, compresa colite pseudomembranosa, pancreatite. Patologie renali e urinarie. Non comuni: aumento della creatinina nel sangue; rari: insufficienza renale acuta (ad es. dovuta a nefrite interstiziale). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comuni: rash, prurito, orticaria, iperidrosi; non nota: necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens- Johnson, eritema multiforme, reazione di fotosensibilita', vasculite leucocitoclastica, stomatite. A volte possono verificarsi reazioni mucocutanee anche dopo la prima dose. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comuni: artralgia, mialgia; rari: disturbi ai tendini, compresa tendinite (es. tendine d'Achille), debolezza muscolare che puo' assumere una particolare rilevanza nei pazienti con miastenia gravis; non nota: rabdomiolisi, rottura tendinea (ad es. tendine d'Achille), rottura muscolare, artrite. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comuni: anoressia; rari: ipoglicemia, soprattutto nei pazienti diabetici; non nota: iperglicemia. Infezioni ed infestazioni. Non comuni: infezione micotica, resistenza patogena. Patologie vascolari. Rari: ipotensione. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comuni: astenia; rari: piressia; non nota: dolore (compreso male alla schiena, al petto e agli arti). Disturbi del sistema immunitario. Rari: angioedema, ipersensibilita'; non nota: shock anafilattico, shock anafilattoide. Le reazioni anafilattiche e anafilattoidi possono talvolta manifestarsi anche dopo la prima dose. Patologie epatobiliari. Comuni: enzima epatico aumentato (ALT/AST, fosfatasi alcalina, GGT); non comuni: aumento della bilirubina nel sangue; non nota: sono stati segnalati ittero e grave lesione epatica, compresi casi di insufficienzaepatica acuta, con levofloxacina, soprattutto nei pazienti con gravi malattie di base, epatite. Disturbi psichiatrici. Comuni: insonnia; non comuni: ansia, stato confusionale, nervosismo; rari: reazioni psicotiche (ad es. allucinazioni, paranoia), depressione, agitazione, sogni anomali, incubi; non nota: reazioni psicotiche con comportamento autolesionista, comprese idee o atti suicidi. Altri effetti indesiderati che sono stati associati alla somministrazione di fluorochinoloni includono: attacchi di porfiria nei pazienti con porfiria.
Indicazioni
Negli adulti con infezione di lieve o moderata gravita', levofloxacina e' indicata nel trattamento delle seguenti infezioni, quando queste sono causate da microrganismi sensibili alla levofloxacina: sinusite acuta (adeguatamente diagnosticata in conformita' alle linee guida nazionali e/o locali sul trattamento delle infezioni delle vie respiratorie e quando l'impiego degli antibatterici comunemente raccomandati per il trattamento iniziale di questa infezione e' ritenuto inappropriato,oppure quando questi ultimi non hanno curato l'infezione); esacerbazione acuta di bronchite cronica (adeguatamente diagnosticata in conformita' alle linee guida nazionali e/o locali sul trattamento delle infezioni delle vie respiratorie e quando l'impiego degli antibatterici comunemente raccomandato per il trattamento iniziale di questa infezione e' ritenuto inappropriato, oppure quando questi ultimi non hanno risolto l'infezione); polmonite di origine non nosocomiale (quando l'impiego degli antibatterici comunemente raccomandati per il trattamento iniziale di questa infezione e' ritenuto inappropriato); solo 250 mg: infezioni delle vie urinarie non complicate; infezioni complicate delle vie urinarie (inclusa pielonefrite); prostatite batterica cronica; infezioni della cute e dei tessuti molli.
Controindicazioni ed effetti secondari
Pazienti ipersensibili alla levofloxacina, ad altri chinoloni o ad uno qualsiasi degli eccipienti; pazienti affetti da epilessia; pazienti con anamnesi di disturbi tendinei correlati alla somministrazione di fluorochinolone; bambini o adolescenti in crescita; durante la gravidanza; nelle donne che allattano al seno.
Composizione ed Eccipienti
Nucleo della compressa 250 e 500 mg: silice colloidale anidra, idrossipropilcellulosa, carbossimetilamido sodico (di tipo A), talco, croscarmellosa sodica, magnesio stearato. Film di rivestimento della compressa 250 mg: ipromellosa, titanio diossido (E171), macrogol 400, polisorbato 80, ferro ossido rosso (E172). Film di rivestimento della compressa 500 mg: ipromellosa, titanio diossido (E171), macrogol 400, polisorbato 80, ferro ossido nero (E172), ferro ossido giallo (E172), ferro ossido rosso (E172).
Avvertenze
Nei casi piu' gravi di polmonite pneumococcica, levofloxacina puo' non essere la terapia ottimale. Le infezioni nosocomiali da P. aeruginosa possono richiedere una terapia combinata. Staphylococcus aureus meticillino-resistente (MRSA) E' molto probabile che lo S.aureus resistente alla meticillina (MRSA) possiede una co-resistenza ai fluorochinoloni, inclusa la levofloxacina. La levofloxacina quindi non e' raccomandata per il trattamento di infezioni da MRSA note o sospette, a meno cherisultati di laboratorio abbiano confermato la sensibilita' dell'organismo alla levofloxacina. Puo' manifestarsi raramente tendinite. Essa coinvolge piu' frequentemente il tendine di Achille e puo' portare alla sua rottura. La tendinite e la rottura del tendine, talvolta bilaterale, possono verificarsi entro 48 ore dall'inizio del trattamento con levofloxacina, e sono stati riportati casi verificatisi anche diversi mesi dopo l'interruzione della terapia. Il rischio di tendinite e di rotture tendinee e' aumentato nei pazienti anziani e nei pazienti che utilizzano corticosteroidi. Un monitoraggio attento di questi pazienti e' pertanto necessario se viene loro prescritto levofloxacina. Se si sospetta una tendinite, il trattamento con levofloxacina deve essere immediatamente interrotto e devono essere adottate misure specifiche peril tendine colpito. Malattie associate a Clostridium difficile: la diarrea, soprattutto se grave e/o con tracce di sangue, durante o dopo il trattamento con levofloxacina (anche diverse settimane dopo la conclusione della terapia), puo' essere sintomatica di una malattia associata a Clostridium difficile (CDAD). La gravita' della CDAD puo' variareda lieve a pericolosa per la sopravvivenza, e la sua forma piu' gravee' la colite pseudo membranosa. E' pertanto importante prendere in considerazione questa diagnosi nei pazienti che sviluppano una grave diarrea durante o dopo il trattamento con levofloxacina. Qualora si sospetti o venga confermata la CDAD, la terapia con levofloxacina deve essere interrotta immediatamente e deve essere istituito al piu' presto untrattamento appropriato. In questa situazione clinica i medicinali antiperistaltici sono controindicati. Pazienti predisposti ad attacchi convulsivi: i chinoloni possono abbassare la soglia convulsiva e scatenare attacchi epilettici. Levofloxacina e' controindicata nei pazienti con anamnesi di epilessia e, come altri chinolonici, deve essere utilizzata con estrema cautela nei pazienti predisposti ad attacchi convulsivi, o nel caso di trattamento concomitante con medicinali come la teofillina che abbassano la soglia convulsiva cerebrale. In caso di convulsioni, il trattamento con levofloxacina deve essere interrotto. Pazienti con deficit della glucosio-6- fosfato deidrogenasi: i pazienti possono essere predisposti a reazioni emolitiche quando vengono trattati con antibatterici della classe dei chinoloni e per tale ragione la levofloxacina deve essere usata con cautela. Pazienti con insufficienza renale: poiche' la levofloxacina viene escreta principalmente per via renale, la dose di levofloxacina deve essere adattata nei pazienti con insufficienza renale. Reazioni di ipersensibilita': la levofloxacina puo' causare gravi reazioni di ipersensibilita' potenzialmente fatali, occasionalmente dopo la dose iniziale; sospendere il trattamento e adottare opportuni trattamenti d'emergenza. Disglicemia: sono state segnalate anomalie nei valori glicemici, comprendenti sia ipoglicemia che iperglicemia normalmente nei pazienti diabetici che sono in trattamentoconcomitante con un ipoglicemizzante orale o con insulina. In questi pazienti diabetici, si raccomanda di monitorare attentamente la glicemia Prevenzione della fotosensibilizzazione: durante la terapia con levofloxacina e' stata riportata fotosensibilizzazione. Si consiglia ai pazienti di non esporsi inutilmente alla luce solare intensa o a raggiUV artificiali per evitare la fotosensibilizzazione. Pazienti trattati con antagonisti della vitamina K A causa di un possibile incremento dei valori di coagulazione (PT/INR) e/o dei sanguinamenti nei pazientitrattati con levofloxacina in associazione con un antagonista della vitamina K, i valori di coagulazione devono essere monitorati quando questi farmaci vengono somministrati contemporaneamente. Reazioni psicotiche: nei pazienti che assumono chinoloni, inclusa la levofloxacina, sono state segnalate reazioni psicotiche. Queste, in casi molto rari, sono progredite in pensieri suicidi e comportamenti autolesivi, talvolta dopo soltanto una singola dose di levofloxacina. Nel caso in cui il paziente sviluppi queste reazioni, si deve interrompere la levofloxacina e si devono istituire misure appropriate. Si raccomanda attenzione nel caso in cui si debba utilizzare levofloxacina nei pazienti psicotici o nei pazienti con precedenti di malattia psichiatrica. Prolungamento dell' intervallo QT: si deve usare cautela quando si usano fluorochinoloni, inclusa la levofloxacina, in pazienti con fattori di rischio per il prolungamento dell'intervallo QT come ad esempio: sindrome congenita dell' intervallo QT prolungato; uso concomitante di medicinali noti per prolungare l'intervallo QT; squilibri elettrolitici (ad esempio ipopotassiemia,, ipomagnesiemia); anziani; patologie cardiache (es. insufficienza cardiaca, infarto miocardico, bradicardia). Neuropatia periferica: in pazienti che assumono fluorochinoloni, inclusa la levofloxacina, e' stata segnalata neuropatia periferica sensoriale e neuropatia periferica sensomotoria, che puo' insorgere rapidamente. Se il paziente presenta sintomi da neuropatia, il trattamento con levofloxacinadeve essere interrotto per prevenire lo sviluppo di una situazione irreversibile. Oppiacei: nei pazienti trattati con levofloxacina, la determinazione degli oppiacei nelle urine puo' dare falsi positivi. Per confermare la positivita' puo' essere necessario eseguire l'analisi conun metodo piu' specifico. Patologie epatobiliari: sono stati segnalati casi di necrosi epatica con eventuale insufficienza epatica potenzialmente letale, soprattutto in pazienti affetti da gravi malattie concomitanti, come ad esempio sepsi. I pazienti devono essere informati di interrompere il trattamento nel caso in cui si sviluppino segni e sintomi di sofferenza epatica, come ad esempio anoressia, ittero, urine scure, prurito o dolorabilita' addominale. Esacerbazione della miasteniagrave: la levofloxacina deve essere usata con cautela nei pazienti con anamnesi di miastenia grave. Superinfezione: l'uso della Levofloxacina, specie se prolungato, puo' indurre la proliferazione di microorganismi non sensibili. E' quindi essenziale eseguire ripetute valutazionidelle condizioni del paziente. Qualora si manifesti una superinfezione durante la terapia, devono essere intraprese appropriate misure.
Gravidanza e Allattamento
Gli studi di riproduzione sull'animale non hanno evidenziato specifici problemi. Tuttavia, in assenza di dati nell'uomo ed a causa di rischi sperimentali di danno da fluorochinoloni alla cartilagine che sostiene il peso dell'organismo in crescita, la levofloxacina non deve essere usata nelle donne in gravidanza. In assenza di dati nell'uomo ed a causa di rischi sperimentali di danno da fluorochinoloni alla cartilagine che sostiene il peso dell'organismo in crescita, la levofloxacina non deve essere usata nelle donne che allattano al seno.
Interazioni con altri prodotti
Sali di ferro, antiacidi contenenti magnesio o alluminio: l'assorbimento di levofloxacina risulta significativamente ridotto in caso di cosomministrazione di sali di ferro o antiacidi contenenti magnesio o alluminio. Si raccomanda di non assumere preparati contenenti cationi divalenti o trivalenti come sali di ferro o antiacidi contenenti magnesioo alluminio 2 ore prima o dopo della somministrazione di levofloxacina. Non e' stata osservata alcuna interazione con il carbonato di calcio. Sucralfato: la biodisponibilita' di levofloxacina diminuisce significativamente in caso di somministrazione con sucralfato. Se il paziente deve assumere sia sucralfato che levofloxacina, e' meglio somministrare sucralfato 2 ore dopo levofloxacina. Teofillina, fenbufene o antinfiammatori non steroidei simili: in uno studio clinico non sono state evidenziate interazioni farmacocinetiche tra levofloxacina e teofillina. Tuttavia una marcata riduzione della soglia convulsiva puo' verificarsi quando i chinoloni vengono somministrati in concomitanza con teofillina, antinfiammatori non steroidei o altri farmaci che abbassano lasoglia della crisi. In presenza di fenbufene le concentrazioni di levofloxacina sono risultate del 13% piu' elevate di quelle osservate somministrando il farmaco da solo. Probenecid e cimetidina: hanno avuto un effetto statisticamente significativo sull'eliminazione di levofloxacina. La clearance renale della levofloxacina e' stata ridotta dalla cimetidina (24%) e dal probenecid (34%). Questo avviene perche' entrambi i farmaci sono capaci di bloccare la secrezione di levofloxacina a livello dei tubuli renali. Tuttavia, e' improbabile che alle dosi utilizzate negli studi clinici, le differenze statisticamente significativea livello cinetico abbiano rilevanza clinica. Specialmente nei pazienti con compromissione renale si richiede particolare cautela in caso di contemporanea somministrazione di levofloxacina con farmaci che possono modificare la secrezione tubulare renale come probenecid e cimetidina. Studi di farmacologia clinica hanno dimostrato che la farmacocinetica di levofloxacina non viene modificata in modo clinicamente rilevante quando la levofloxacina viene somministrata insieme ai seguenti farmaci: carbonato di calcio, digossina, glibenclamide e ranitidina. Ciclosporina: l'emivita della ciclosporina risulta aumentata del 33% quando somministrata in concomitanza con levofloxacina. Antagonisti della vitamina K: incrementi dei valori di coagulazione (PT/INR) e/o sanguinamenti, che possono essere anche gravi, sono stati segnalati in pazienti trattati con levofloxacina in associazione con un antagonista dellavitamina K (es. warfarin). Pertanto, si devono monitorare i valori dicoagulazione nei pazienti trattati con antagonisti della vitamina K. Medicinali noti per prolungare l'intervallo QT: la levofloxacina, comealtri fluorochinoloni, deve essere usata con cautela nei pazienti trattati con medicinali noti per prolungare l'intervallo QT (ad esempio anti-aritmici della classe IA e III, antidepressivi triciclici, macrolidi, antipsicotici). Studi di farmacologia clinica hanno dimostrato chela farmacocinetica della levofloxacina non risulta modificata in modoclinicamente rilevante quando la levofloxacina viene somministrata inconcomitanza con i seguenti medicinali: carbonato di calcio, digossina, glibenclamide, ranitidina Pasti: non vi e' alcuna interazione clinicamente rilevante con il cibo. Pertanto, le compresse possono essere somministrate indipendentemente dalla contemporanea assunzione di cibo.
Forme Farmacologiche
- levofloxacina te 1cpr 250mg
- levofloxacina te 2cpr 250mg
- levofloxacina te 3cpr 250mg
- levofloxacina te 5cpr 250mg
- levofloxacina te 7cpr 250mg
- levofloxacina te 10cpr 250mg
- levofloxacina te 30cpr 250mg
- levofloxacina te 50cpr 250mg
- levofloxacina te 5x10cpr 250mg
- levofloxacina te 20x10cpr250mg
- levofloxacina te 1cpr 500mg
- levofloxacina te 2cpr 500mg
- levofloxacina te 5cpr 500mg
- levofloxacina te 7cpr 500mg
- levofloxacina te 10cpr 500mg
- levofloxacina te 30cpr 500mg
- levofloxacina te 50cpr 500mg
- levofloxacina te 50cpr 500mg
- levofloxacina te 20x10cpr500mg
- levofloxacina te 500cpr 500mg
- levofloxacina te 14cpr 500mg
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Conservazione del prodotto
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.