levofloxacina ibigen*1fl 100ml levofloxacina ibigen srl
Che cosa è levofloxacina ibigen 1fl 100ml?
Levofloxacina ibigen preparazione iniettabile prodotto da
ibigen srl
è un farmaco generico della categoria
farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici
che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Levofloxacina ibigen risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di antibatterici chinolonici.
Contiene i principi attivi:
levofloxacina
Composizione Qualitativa e Quantitativa: levofloxacina.
Codice AIC: 040770036
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Negli adulti per i quali si ritiene appropriata una terapia per via endovenosa, levofloxacina soluzione per infusione e' indicata per il trattamento delle seguenti infezioni causate da microrganismi sensibili alla levofloxacina: polmonite acquisita in comunita'; infezioni complicate delle vie urinarie, incluse le pielonefriti; prostatite battericacronica; infezioni della pelle e dei tessuti molli. Prima di prescrivere levofloxacina, devono essere considerate le linee guida nazionali e/o locali sull'uso appropriato dei fluorochinoloni.
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Posologia
Levofloxacina viene somministrata una o due volte al giorno come infusione endovenosa lenta. Il dosaggio dipende dal tipo e dalla gravita' dell'infezione e dalla sensibilita' del patogeno ritenuto causa dell'infezione. Di solito e' possibile passare dal trattamento endovenoso iniziale a quello orale dopo alcuni giorni, a seconda delle condizioni del paziente. Data la bioequivalenza delle forme parenterali e orali, puo' essere utilizzata la stessa dose. La durata del trattamento varia a seconda del decorso della malattia. Come per la terapia antibiotica in generale, la somministrazione di levofloxacina deve essere continuata per un minimo di 48-72 ore dopo che il paziente e' divenuto afebbrile o e' stata ottenuta l'eradicazione del patogeno. Metodo di somministrazione: levofloxacina soluzione per infusione e' previsto esclusivamente per infusione endovenosa lenta; e' somministrata una o due volte al giorno. Il tempo di infusione deve essere di almeno 30 minuti per 250 mg o 60 minuti per 500 mg di levofloxacina soluzione per infusione.Dopo alcuni giorni e' possibile passare dal trattamento iniziale per via endovenosa a quello orale con lo stesso dosaggio, a seconda delle condizioni del paziente. Sono raccomandate le seguenti dosi per levofloxacina. >>Dosaggio per i pazienti con funzionalita' renale normale (clearance della creatinina >50 ml/min). Polmonite acquisita in comunita': 500 mg una o due volte al giorno (7-14 giorni). Infezioni complicate delle vie urinarie inclusa la pielonefrite: 250 mg (considerare l'aumento della dose in caso di infezione grave) una volta al giorno (7-10giorni). Prostatite batterica cronica: 500 mg una volta al giorno (28giorni). Infezioni cutanee e dei tessuti molli: 500 mg due volte al giorno (7-14 giorni). >>Funzionalita' renale compromessa (clearance della creatinina <=50 ml/min). (Clearance della creatinina < 50 ml/min). Regime di dosaggio da 250 mg /24 h. Prima dose 250 mg, clcr 50 -20 ml/min dose successiva: 125/24 h, clcr 19-10 ml/min, dose successiva: 125mg/48 h; clcr CONSERVAZIONEConservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce. Controllo visivo prima dell'uso. Si puo' utilizzare la soluzione esclusivamente se limpida senza particelle.AVVERTENZENei casi piu' gravi di polmonite pneumococcica, la terapia con levofloxacina puo' non essere ottimale. Le infezioni nosocomiali causate da P. aeruginosa possono richiedere terapia combinata. Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA): levofloxacina non e' efficace contro le infezioni causate da MRSA. In infezioni da MRSA sospette levofloxacina deve essere associata ad un agente approvato per trattare infezioni causate da MRSA. Tempo di infusione: deve essere osservato iltempo di infusione raccomandato di almeno 30 minuti per 250 mg o 60 minuti per 500 mg di levofloxacina. E' noto, per ofloxacina, che durante l'infusione si possono verificare tachicardia e una diminuzione temporanea della pressione arteriosa. In casi rari, puo' verificarsi un collasso circolatorio in seguito ad un marcato calo della pressione arteriosa. Se si verifica un notevole calo della pressione arteriosa durante l'infusione di levofloxacina, (l-isomero di ofloxacina), l'infusione deve essere immediatamente interrotta. Puo' manifestarsi raramente tendinite. Essa coinvolge piu' frequentemente il tendine di Achille e puo' portare alla sua rottura. Il rischio di tendinite e di rotture tendinee e' aumentato negli anziani e nei pazienti che utilizzano corticosteroidi. Un monitoraggio attento di questi pazienti e' pertanto necessario se viene loro prescritta levofloxacina. Se si sospetta una tendinite, il trattamento deve essere immediatamente interrotto, e deve essere avviato un appropriato trattamento (es. immobilizzazione) per il tendine interessato. Malattia da Clostridium difficile: la diarrea, particolarmente se grave, persistente e/o emorragica, durante o dopo il trattamento con levofloxacina soluzione per infusione, puo' essere sintomatica della malattia da Clostridium difficile, la cui forma piu' grave e' la colite pseudomembranosa. Se si sospetta colite pseudomembranosa, la terapia con levofloxacina soluzione per infusione deve essere interrotta immediatamente e i pazienti devono essere trattati subito con misure di supporto e/o terapia specifica (es. vancomicina orale). Inquesta situazione clinica i prodotti che inibiscono la peristalsi sono controindicati. Pazienti predisposti alle crisi convulsive levofloxacina e' controindicato nei pazienti con anamnesi di epilessia e, come per altri chinoloni, deve essere utilizzato con estrema cautela nei pazienti predisposti ad attacchi convulsivi, come i pazienti con lesionipreesistenti del sistema nervoso centrale, in trattamento concomitante con fenbufene e farmaci antiinfiammatori non steroidei simili o farmaci come la teofillina che abbassano la soglia convulsiva cerebrale. In caso di convulsioni, il trattamento con levofloxacina deve essere interrotto. Pazienti con carenza della glucosio-6-fosfato deidrogenasi: i pazienti possono essere predisposti a reazioni emolitiche quando vengono trattati con agenti antibatterici chinolonici e quindi la levofloxacina deve essere utilizzata con cautela. Pazienti con compromissionerenale: poiche' la levofloxacina viene escreta principalmente per viarenale, la dose deve essere adattata nei pazienti con compromissione renale. Reazioni di ipersensibilita': la levofloxacina puo' causare reazioni di ipersensibilita' gravi, potenzialmente fatali (es. angioedema fino a shock anafilattico), occasionalmente dopo la dose iniziale; sospendere il trattamento e adottare adeguate misure di emergenza. Ipoglicemia: e' stata segnalata ipoglicemia, solitamente in pazienti diabetici che sono in trattamento concomitante con agenti ipoglicemizzanti orali (es. glibenclamide) o con insulina. Si raccomanda di monitorare attentamente la glicemia in questi pazienti diabetici. Prevenzione della fotosensibilizzazione: sebbene la fotosensibilizzazione sia molto rara, durante la terapia con levofloxacina si raccomanda ai pazienti dinon esporsi inutilmente alla luce solare intensa o a raggi U.V. artificiali al fine di evitare la fotosensibilizzazione. Pazienti trattati con antagonisti della Vitamina K: a causa di un possibile incremento dei valori di coagulazione (PT/INR) e/o del sanguinamento nei pazienti trattati con levofloxacina in associazione con un antagonista della vitamina K (es. warfarin), i valori di coagulazione devono essere monitorati quando questi medicinali vengono somministrati in modo concomitante. Reazioni psicotiche: nei pazienti che assumono chinoloni, inclusa la levofloxacina, sono state segnalate reazioni psicotiche. Queste, incasi molto rari, sono progredite a pensieri suicidi e comportamenti autolesivi, talvolta dopo soltanto una singola dose di levofloxacina. Nel caso in cui il paziente sviluppi queste reazioni, si deve interrompere la levofloxacina e si devono istituire misure appropriate. Si raccomanda cautela se la levofloxacina e' utilizzata nei pazienti psicotici o nei pazienti con anamnesi di patologia psichiatrica. Prolungamentodell'intervallo QT: occorre cautela nell'utilizzare i fluorochinoloni, compresa la levofloxacina, nei pazienti con noti fattori di rischio per il prolungamento dell'intervallo QT quali, ad esempio: sindrome del QT lungo congenita; uso concomitante di medicinali che notoriamente prolungano l'intervallo QT (es. antiaritmici di Classe IA e III, antidepressivi triciclici, macrolidi); squilibrio elettrolitico non compensato (es. ipokaliemia, ipomagnesiemia); anziani; patologie cardiache (es. insufficienza cardiaca, infarto miocardico, bradicardia). Neuropatia periferica: nei pazienti che assumono fluorochinoloni, inclusa la levofloxacina, e' stata segnalata neuropatia periferica sensoriale o sensomotoria, che puo' insorgere rapidamente. Se il paziente presenta sintomi da neuropatia, il trattamento con levofloxacina deve essere interrotto per prevenire lo sviluppo di una condizione irreversibile. Oppiacei: nei pazienti trattati con levofloxacina, la determinazione degli oppiacei nelle urine puo' dare falso-positivi. Per confermare la positivita' agli oppiacei puo' essere necessario eseguire l'analisi con un metodo piu' specifico. Patologie epatobiliari: con levofloxacina sono stati segnalati casi di necrosi epatica fino ad un'insufficienza epatica potenzialmente letale, soprattutto in pazienti con gravi malattie alla base, ad esempio sepsi. I pazienti devono essere informati di interrompere il trattamento nel caso in cui si sviluppino segni e sintomi di patologia epatica, quali anoressia, ittero, urine scure, prurito o dolorabilita' dell'addome. Questo medicinale contiene 154 mmol di sodio per dose. Da tenere in considerazione in persone che seguono una dieta a basso contenuto di sodio.INTERAZIONI>>Effetti di altri medicinali su levofloxacina. Teofillina, fenbufeneo farmaci antiinfiammatori non steroidei simili: in uno studio clinico non sono state evidenziate interazioni farmacocinetiche tra la levofloxacina e la teofillina. Tuttavia, una marcata riduzione della sogliaconvulsiva puo' verificarsi quando i chinoloni si somministrano in concomitanza con teofillina, farmaci antiinfiammatori non steroidei o altri agenti che abbassano tale soglia. In presenza di fenbufene le concentrazioni di levofloxacina sono risultate di circa il 13% piu' elevate rispetto a quando il farmaco viene somministrato da solo. Probenecide cimetidina: hanno avuto un effetto statisticamente significativo sull'eliminazione della levofloxacina. La clearance renale della levofloxacina e' stata ridotta dalla cimetidina (24%) e dal probenecid (34%),in quanto entrambi i farmaci sono capaci di bloccare la secrezione tubulare renale di levofloxacina. Tuttavia, alle dosi utilizzate nello studio, e' improbabile che le differenze statisticamente significative a livello cinetico abbiano rilevanza clinica. Soprattutto nei pazienticon compromissione renale, si richiede cautela in caso di contemporanea somministrazione di levofloxacina con farmaci che influenzano la secrezione tubolare renale come probenecid e cimetidina. Studi clinici farmacologici hanno dimostrato che la farmacocinetica di levofloxacina non e' influenzata in modo clinicamente rilevante quando viene somministrata insieme con i seguenti farmaci: carbonato di calcio, digossina,glibenclamide, ranitidina. Ciclosporina: l'emivita della ciclosporinarisulta aumentata del 33% quando somministrata con levofloxacina. Antagonisti della vitamina K: incremento dei valori di coagulazione (PT/INR) e/o sanguinamenti, che possono essere gravi, sono stati segnalati in pazienti trattati con levofloxacina in associazione con un antagonista della vitamina K (es. warfarin). Pertanto, si devono monitorare i valori di coagulazione nei pazienti trattati con antagonisti della vitamina K. Farmaci che notoriamente prolungano l'intervallo QT: la levofloxacina, come altri fluorochinoloni, deve essere utilizzata con cautela nei pazienti che assumono farmaci che notoriamente prolungano l'intervallo QT (es. antiaritmici di Classe IA e III, antidepressivi triciclici, macrolidi).EFFETTI INDESIDERATIInfezioni e infestazioni. Non comune: infezione micotica (e proliferazione di altri microorganismi resistenti). Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: leucopenia, eosinofilia; raro: trombocitopenia, neutropenia; molto raro: agranulocitosi; non nota: pancitopenia, anemia emolitica. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: shock anafilattico, reazioni anafilattiche e anafilattoidi possono talvolta verificarsi anche dopo la prima dose; non nota: ipersensibilita'. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: anoressia; molto raro: ipoglicemia, particolarmente nei pazienti diabetici. Patologie delsistema nervoso. Non comune: capogiri, cefalea, sonnolenza; raro: convulsioni, tremori, parestesia; molto raro: neuropatia periferica sensoriale o sensomotoria, disgeusia inclusa ageusia, parosmia inclusa anosmia. Patologie vascolari. Comune: flebite; raro: ipotensione. Patologie gastrointestinali. Comune: diarrea, nausea; non comune: vomito, dolori addominali, dispepsia, flatulenza, costipazione; raro: diarrea emorragica che in casi molto rari puo' essere indicativa di enterocolite inclusa la colite pseudomembranosa. Patologie epatobiliari. Comune: aumento degli enzimi epatici (ALT/AST, fosfatasi alcalina, GGT); non comune: aumento della bilirubina ematica; molto raro: epatite; non nota: con levofloxacina sono stati segnalati ittero e gravi lesioni epatiche,inclusi casi di insufficienza epatica acuta, essenzialmente nei pazienti con gravi patologie preesistenti. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: eruzione cutanea, prurito; raro: orticaria; molto raro: edema angioneurotico, reazioni di fotosensibilita'; nonnota: necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens- Johnson, eritema multiforme, iperidrosi. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Raro: disturbi ai tendini, compresa tendinite (es. tendine d'Achille), artralgia, mialgia; molto raro: rottura deltendine. Tale effetto indesiderato puo' verificarsi entro 48 ore dall'inizio del trattamento e puo' essere bilaterale, indebolimento muscolare che puo' essere di particolare importanza nei pazienti affetti da miastenia gravis; non nota: rabdomiolisi. Patologie renali e urinarie.Non comune: aumento della creatinina ematica; molto raro: insufficienza renale acuta (es. dovuta a nefrite interstiziale). Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: reazione del sito d'infusione; non comune: astenia; molto raro: piressia; non nota: dolori (compresi dolori alla schiena, al torace e alle estremita'). Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Raro: broncospasmo, dispnea; molto raro: polmonite allergica. Disturbi psichiatrici. Non comune: insonnia, nervosismo; raro: disturbi psicotici, depressione, stato di confusione, agitazione, ansia; molto raro: reazioni psicotiche con comportamenti auto lesivi, compresi ideazione o atti suicidi, allucinazioni. Patologie cardiache. Raro: tachicardia; non nota: aritmia ventricolare e torsione di punta (segnalato prevalentemente inpazienti con fattori di rischio per il prolungamento del tratto QT), QT prolungato nell'elettrocardiogramma. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: vertigini; molto raro: compromissione dell'udito; non nota: tinnito. Patologie dell'occhio. Molto raro: disturbi visivi. Altri effetti indesiderati associati alla somministrazione di fluorochinoloni includono: sintomi extrapiramidali e altri disturbi della coordinazione muscolare; vasculite da ipersensibilita'; attacchi di porfiria in pazienti con porfiria.GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOGli studi di riproduzione sugli animali non hanno suscitato particolari problemi. Tuttavia, in assenza di dati sull'uomo e visto il rischiosperimentale di danno da fluorochinoloni alla cartilagine che sostiene il peso dell'organismo in crescita, levofloxacina non deve essere impiegata in donne in gravidanza. In assenza di dati sull'uomo e visto il rischio sperimentale di danno da fluorochinoloni alla cartilagine che sostiene il peso dell'organismo in crescita, levofloxacina soluzioneper infusione non deve essere utilizzato nelle donne che allattano alseno. Non ci sono dati disponibili sulla fertilita' (maschile e femminile).
Effetti indesiderati
Infezioni e infestazioni. Non comune: infezione micotica (e proliferazione di altri microorganismi resistenti). Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: leucopenia, eosinofilia; raro: trombocitopenia, neutropenia; molto raro: agranulocitosi; non nota: pancitopenia, anemia emolitica. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: shock anafilattico, reazioni anafilattiche e anafilattoidi possono talvolta verificarsi anche dopo la prima dose; non nota: ipersensibilita'. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: anoressia; molto raro: ipoglicemia, particolarmente nei pazienti diabetici. Patologie delsistema nervoso. Non comune: capogiri, cefalea, sonnolenza; raro: convulsioni, tremori, parestesia; molto raro: neuropatia periferica sensoriale o sensomotoria, disgeusia inclusa ageusia, parosmia inclusa anosmia. Patologie vascolari. Comune: flebite; raro: ipotensione. Patologie gastrointestinali. Comune: diarrea, nausea; non comune: vomito, dolori addominali, dispepsia, flatulenza, costipazione; raro: diarrea emorragica che in casi molto rari puo' essere indicativa di enterocolite inclusa la colite pseudomembranosa. Patologie epatobiliari. Comune: aumento degli enzimi epatici (ALT/AST, fosfatasi alcalina, GGT); non comune: aumento della bilirubina ematica; molto raro: epatite; non nota: con levofloxacina sono stati segnalati ittero e gravi lesioni epatiche,inclusi casi di insufficienza epatica acuta, essenzialmente nei pazienti con gravi patologie preesistenti. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: eruzione cutanea, prurito; raro: orticaria; molto raro: edema angioneurotico, reazioni di fotosensibilita'; nonnota: necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens- Johnson, eritema multiforme, iperidrosi. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Raro: disturbi ai tendini, compresa tendinite (es. tendine d'Achille), artralgia, mialgia; molto raro: rottura deltendine. Tale effetto indesiderato puo' verificarsi entro 48 ore dall'inizio del trattamento e puo' essere bilaterale, indebolimento muscolare che puo' essere di particolare importanza nei pazienti affetti da miastenia gravis; non nota: rabdomiolisi. Patologie renali e urinarie.Non comune: aumento della creatinina ematica; molto raro: insufficienza renale acuta (es. dovuta a nefrite interstiziale). Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: reazione del sito d'infusione; non comune: astenia; molto raro: piressia; non nota: dolori (compresi dolori alla schiena, al torace e alle estremita'). Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Raro: broncospasmo, dispnea; molto raro: polmonite allergica. Disturbi psichiatrici. Non comune: insonnia, nervosismo; raro: disturbi psicotici, depressione, stato di confusione, agitazione, ansia; molto raro: reazioni psicotiche con comportamenti auto lesivi, compresi ideazione o atti suicidi, allucinazioni. Patologie cardiache. Raro: tachicardia; non nota: aritmia ventricolare e torsione di punta (segnalato prevalentemente inpazienti con fattori di rischio per il prolungamento del tratto QT), QT prolungato nell'elettrocardiogramma. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: vertigini; molto raro: compromissione dell'udito; non nota: tinnito. Patologie dell'occhio. Molto raro: disturbi visivi. Altri effetti indesiderati associati alla somministrazione di fluorochinoloni includono: sintomi extrapiramidali e altri disturbi della coordinazione muscolare; vasculite da ipersensibilita'; attacchi di porfiria in pazienti con porfiria.
Indicazioni
Negli adulti per i quali si ritiene appropriata una terapia per via endovenosa, levofloxacina soluzione per infusione e' indicata per il trattamento delle seguenti infezioni causate da microrganismi sensibili alla levofloxacina: polmonite acquisita in comunita'; infezioni complicate delle vie urinarie, incluse le pielonefriti; prostatite battericacronica; infezioni della pelle e dei tessuti molli. Prima di prescrivere levofloxacina, devono essere considerate le linee guida nazionali e/o locali sull'uso appropriato dei fluorochinoloni.
Controindicazioni ed effetti secondari
Pazienti ipersensibili alla levofloxacina o a qualsiasi altro chinolone o a uno qualsiasi degli eccipienti; in pazienti epilettici; in pazienti con anamnesi di affezioni tendinee correlate alla somministrazione di fluorochinoloni; in bambini o adolescenti nel periodo dello sviluppo; durante la gravidanza; alle donne che allattano al seno.
Composizione ed Eccipienti
Sodio cloruro, acido cloridrico (qs: pH 4.8), acqua per preparazioni iniettabili, concentrazione di Na^+ : 154 mmol/L.
Avvertenze
Nei casi piu' gravi di polmonite pneumococcica, la terapia con levofloxacina puo' non essere ottimale. Le infezioni nosocomiali causate da P. aeruginosa possono richiedere terapia combinata. Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA): levofloxacina non e' efficace contro le infezioni causate da MRSA. In infezioni da MRSA sospette levofloxacina deve essere associata ad un agente approvato per trattare infezioni causate da MRSA. Tempo di infusione: deve essere osservato iltempo di infusione raccomandato di almeno 30 minuti per 250 mg o 60 minuti per 500 mg di levofloxacina. E' noto, per ofloxacina, che durante l'infusione si possono verificare tachicardia e una diminuzione temporanea della pressione arteriosa. In casi rari, puo' verificarsi un collasso circolatorio in seguito ad un marcato calo della pressione arteriosa. Se si verifica un notevole calo della pressione arteriosa durante l'infusione di levofloxacina, (l-isomero di ofloxacina), l'infusione deve essere immediatamente interrotta. Puo' manifestarsi raramente tendinite. Essa coinvolge piu' frequentemente il tendine di Achille e puo' portare alla sua rottura. Il rischio di tendinite e di rotture tendinee e' aumentato negli anziani e nei pazienti che utilizzano corticosteroidi. Un monitoraggio attento di questi pazienti e' pertanto necessario se viene loro prescritta levofloxacina. Se si sospetta una tendinite, il trattamento deve essere immediatamente interrotto, e deve essere avviato un appropriato trattamento (es. immobilizzazione) per il tendine interessato. Malattia da Clostridium difficile: la diarrea, particolarmente se grave, persistente e/o emorragica, durante o dopo il trattamento con levofloxacina soluzione per infusione, puo' essere sintomatica della malattia da Clostridium difficile, la cui forma piu' grave e' la colite pseudomembranosa. Se si sospetta colite pseudomembranosa, la terapia con levofloxacina soluzione per infusione deve essere interrotta immediatamente e i pazienti devono essere trattati subito con misure di supporto e/o terapia specifica (es. vancomicina orale). Inquesta situazione clinica i prodotti che inibiscono la peristalsi sono controindicati. Pazienti predisposti alle crisi convulsive levofloxacina e' controindicato nei pazienti con anamnesi di epilessia e, come per altri chinoloni, deve essere utilizzato con estrema cautela nei pazienti predisposti ad attacchi convulsivi, come i pazienti con lesionipreesistenti del sistema nervoso centrale, in trattamento concomitante con fenbufene e farmaci antiinfiammatori non steroidei simili o farmaci come la teofillina che abbassano la soglia convulsiva cerebrale. In caso di convulsioni, il trattamento con levofloxacina deve essere interrotto. Pazienti con carenza della glucosio-6-fosfato deidrogenasi: i pazienti possono essere predisposti a reazioni emolitiche quando vengono trattati con agenti antibatterici chinolonici e quindi la levofloxacina deve essere utilizzata con cautela. Pazienti con compromissionerenale: poiche' la levofloxacina viene escreta principalmente per viarenale, la dose deve essere adattata nei pazienti con compromissione renale. Reazioni di ipersensibilita': la levofloxacina puo' causare reazioni di ipersensibilita' gravi, potenzialmente fatali (es. angioedema fino a shock anafilattico), occasionalmente dopo la dose iniziale; sospendere il trattamento e adottare adeguate misure di emergenza. Ipoglicemia: e' stata segnalata ipoglicemia, solitamente in pazienti diabetici che sono in trattamento concomitante con agenti ipoglicemizzanti orali (es. glibenclamide) o con insulina. Si raccomanda di monitorare attentamente la glicemia in questi pazienti diabetici. Prevenzione della fotosensibilizzazione: sebbene la fotosensibilizzazione sia molto rara, durante la terapia con levofloxacina si raccomanda ai pazienti dinon esporsi inutilmente alla luce solare intensa o a raggi U.V. artificiali al fine di evitare la fotosensibilizzazione. Pazienti trattati con antagonisti della Vitamina K: a causa di un possibile incremento dei valori di coagulazione (PT/INR) e/o del sanguinamento nei pazienti trattati con levofloxacina in associazione con un antagonista della vitamina K (es. warfarin), i valori di coagulazione devono essere monitorati quando questi medicinali vengono somministrati in modo concomitante. Reazioni psicotiche: nei pazienti che assumono chinoloni, inclusa la levofloxacina, sono state segnalate reazioni psicotiche. Queste, incasi molto rari, sono progredite a pensieri suicidi e comportamenti autolesivi, talvolta dopo soltanto una singola dose di levofloxacina. Nel caso in cui il paziente sviluppi queste reazioni, si deve interrompere la levofloxacina e si devono istituire misure appropriate. Si raccomanda cautela se la levofloxacina e' utilizzata nei pazienti psicotici o nei pazienti con anamnesi di patologia psichiatrica. Prolungamentodell'intervallo QT: occorre cautela nell'utilizzare i fluorochinoloni, compresa la levofloxacina, nei pazienti con noti fattori di rischio per il prolungamento dell'intervallo QT quali, ad esempio: sindrome del QT lungo congenita; uso concomitante di medicinali che notoriamente prolungano l'intervallo QT (es. antiaritmici di Classe IA e III, antidepressivi triciclici, macrolidi); squilibrio elettrolitico non compensato (es. ipokaliemia, ipomagnesiemia); anziani; patologie cardiache (es. insufficienza cardiaca, infarto miocardico, bradicardia). Neuropatia periferica: nei pazienti che assumono fluorochinoloni, inclusa la levofloxacina, e' stata segnalata neuropatia periferica sensoriale o sensomotoria, che puo' insorgere rapidamente. Se il paziente presenta sintomi da neuropatia, il trattamento con levofloxacina deve essere interrotto per prevenire lo sviluppo di una condizione irreversibile. Oppiacei: nei pazienti trattati con levofloxacina, la determinazione degli oppiacei nelle urine puo' dare falso-positivi. Per confermare la positivita' agli oppiacei puo' essere necessario eseguire l'analisi con un metodo piu' specifico. Patologie epatobiliari: con levofloxacina sono stati segnalati casi di necrosi epatica fino ad un'insufficienza epatica potenzialmente letale, soprattutto in pazienti con gravi malattie alla base, ad esempio sepsi. I pazienti devono essere informati di interrompere il trattamento nel caso in cui si sviluppino segni e sintomi di patologia epatica, quali anoressia, ittero, urine scure, prurito o dolorabilita' dell'addome. Questo medicinale contiene 154 mmol di sodio per dose. Da tenere in considerazione in persone che seguono una dieta a basso contenuto di sodio.
Gravidanza e Allattamento
Gli studi di riproduzione sugli animali non hanno suscitato particolari problemi. Tuttavia, in assenza di dati sull'uomo e visto il rischiosperimentale di danno da fluorochinoloni alla cartilagine che sostiene il peso dell'organismo in crescita, levofloxacina non deve essere impiegata in donne in gravidanza. In assenza di dati sull'uomo e visto il rischio sperimentale di danno da fluorochinoloni alla cartilagine che sostiene il peso dell'organismo in crescita, levofloxacina soluzioneper infusione non deve essere utilizzato nelle donne che allattano alseno. Non ci sono dati disponibili sulla fertilita' (maschile e femminile).
Interazioni con altri prodotti
>>Effetti di altri medicinali su levofloxacina. Teofillina, fenbufeneo farmaci antiinfiammatori non steroidei simili: in uno studio clinico non sono state evidenziate interazioni farmacocinetiche tra la levofloxacina e la teofillina. Tuttavia, una marcata riduzione della sogliaconvulsiva puo' verificarsi quando i chinoloni si somministrano in concomitanza con teofillina, farmaci antiinfiammatori non steroidei o altri agenti che abbassano tale soglia. In presenza di fenbufene le concentrazioni di levofloxacina sono risultate di circa il 13% piu' elevate rispetto a quando il farmaco viene somministrato da solo. Probenecide cimetidina: hanno avuto un effetto statisticamente significativo sull'eliminazione della levofloxacina. La clearance renale della levofloxacina e' stata ridotta dalla cimetidina (24%) e dal probenecid (34%),in quanto entrambi i farmaci sono capaci di bloccare la secrezione tubulare renale di levofloxacina. Tuttavia, alle dosi utilizzate nello studio, e' improbabile che le differenze statisticamente significative a livello cinetico abbiano rilevanza clinica. Soprattutto nei pazienticon compromissione renale, si richiede cautela in caso di contemporanea somministrazione di levofloxacina con farmaci che influenzano la secrezione tubolare renale come probenecid e cimetidina. Studi clinici farmacologici hanno dimostrato che la farmacocinetica di levofloxacina non e' influenzata in modo clinicamente rilevante quando viene somministrata insieme con i seguenti farmaci: carbonato di calcio, digossina,glibenclamide, ranitidina. Ciclosporina: l'emivita della ciclosporinarisulta aumentata del 33% quando somministrata con levofloxacina. Antagonisti della vitamina K: incremento dei valori di coagulazione (PT/INR) e/o sanguinamenti, che possono essere gravi, sono stati segnalati in pazienti trattati con levofloxacina in associazione con un antagonista della vitamina K (es. warfarin). Pertanto, si devono monitorare i valori di coagulazione nei pazienti trattati con antagonisti della vitamina K. Farmaci che notoriamente prolungano l'intervallo QT: la levofloxacina, come altri fluorochinoloni, deve essere utilizzata con cautela nei pazienti che assumono farmaci che notoriamente prolungano l'intervallo QT (es. antiaritmici di Classe IA e III, antidepressivi triciclici, macrolidi).
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce. Controllo visivo prima dell'uso. Si puo' utilizzare la soluzione esclusivamente se limpida senza particelle.