isopuramin novum*ev 5% 20fl500 aminoacidi baxter spa
Che cosa è isopuramin novum ev 5% 20fl500?
Isopuramin novum 10% soluzione per infusione prodotto da
baxter spa
è un farmaco solo uso ospedaliero della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Isopuramin novum 10% risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di soluzioni endovena.
Contiene i principi attivi:
aminoacidi
Composizione Qualitativa e Quantitativa: 1000 ml di soluzione contengono: glicina 6,40 g, l-alanina 6,40 g, l-arginina cloridrato 5,93 g pari a l-arginina 4,90 g, l-fenilalanina 2,20 g, l-isoleucina 3,60 g, l-istidina cloridrato monoidrato 2,03 g pari a l-istidina 1,50 g, l-leucina 4,70 g, l-lis
Codice AIC: 029363088
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Per la prevenzione delle perdite di azoto ed il trattamento del bilancio azotato negativo nei pazienti in cui non sia possibile l'alimentazione per via gastroenterica, o in quelli con malassorbimento delle proteine per via orale o nei quali le richieste metaboliche risultino notevolmente aumentate, come ad esempio in presenza di ustioni estese. Alimentazione per via venosa centrale: l'infusione per via venosa centrale va presa in considerazione quando le soluzioni di aminoacidi vanno miscelate a soluzioni ipertoniche di glucosio per promuovere la sintesi preteica nei pazienti ipercatabolici o con grave deplezione, oppure in quelli che necessitano di nutrizione parenterale per periodi prolungati. Alimentazione parenterale per vena periferica: nei pazienti moderatamente catabolici o con moderata deplezione, nei quali non e' indicata la somministrazione per via venosa centrale, soluzioni diluite di aminoacidi miscelate a soluzioni di glucosio 5% vanno infuse nelle vene periferiche, unitamente ad eventuali somministrazioni supplementari di emulsioni lipidiche. Risparmio proteico: nei pazienti ben nutriti, leggermente catabolici, quali ad esempio normali pazienti post-chirurgici che necessitano di una nutrizione parenterale solo per brevi periodi, il risparmio di proteine puo' essere ottenuto somministrando per via periferica soluzioni di aminoacidi, con o senza glucosio.
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Posologia
Dosaggio e velocita' di infusione: il dosaggio dipende dal fabbisognogiornaliero di proteine e dalla risposta metabolica e clinica del paziente. La determinazione del bilancio azotato ed il controllo accuratogiornaliero del peso corporeo e del bilancio dei liquidi sono i metodi di elezione per soddisfare le richieste individuali di proteine. L'apporto giornaliero con la dieta di proteine e' di circa 0,9 g per Kg di peso corporeo nell'adulto sano e di 1,4 - 2,2 g per Kg nel bambino in via di sviluppo e nei neonati. Bisogna tener presente comunque, che la richiesta di proteine e di calorie puo' essere notevolmente piu' elevata nei pazienti traumatizzati o malnutriti. Dosi giornaliere di aminoacidi di circa 1,0 - 1,5 g per Kg di peso corporeo per gli adulti e di 2 -3 g per Kg di peso corporeo per i bambini, con adeguate calorie,sono in genere sufficienti per soddisfare il fabbisogno proteico e promuovere un bilancio azotato positivo in questi pazienti, benche' dosipiu' elevate possano essere richieste negli stati catabolici gravi. Somministrando queste dosi piu' elevate della norma, specie nei bambini, e' necessario ricorrere ad esami di laboratorio piu' frequenti. Per il risparmio proteico nei pazienti ben nutriti che non ricevono calorie addizionali in quantita' significative, dosi di aminoacidi di 1 - 1,7 g/Kg/giorno riducono significativamente le perdite azotate e risparmiano le proteine corporee. Per un'utilizzazione ottimale degli aminoacidi si debbono fornire inoltre quantita' opportune di elettroliti intracellulari, soprattutto potassio, magnessio e fosfato. Circa 60 - 180 mEq di potassio, 10 - 30 mEq di magnesio e 20 - 80 mEq di fosfato al giorno vengono somministrati per ottenere una risposta metabolica ottimale. Si debbono somministrare anche quantita' sufficienti dei maggiorielettroliti extracellulari: sodio, calcio e cloruro. Nei pazienti ipercloremici o colpiti da altri tipi di acidosi metabolica, il sodio ed il potassio vanno aggiunti come acetati o lattati, per fornire precursori del bicarbonato. Si deve evitare di miscelare elettroliti incompatibili.
Effetti indesiderati
L'infusione endovenosa troppo rapida puo' provocare febbre, brividi, nausea e vomito. Se durante la somministrazione il paziente dovesse manifestare febbre o brividi, e' consigliabile sospendere l'infusione. Effetti indesiderati comprendono: orticaria, vasodilatazione, dolori addominali, convulsioni; in tali evenienze occorre interrompere il trattamento ed adottare opportune contromisure. Altri effetti indesiderati segnalati sono: rash; colestasi intraepatica; vampate di calore; iperammoniemia; trombocitopenia. Tromboflebite: trombosi venosa o flebiti che si estendono dal sito di iniezione possono essere dovute alla soluzione o alla tecnica di somministrazione. Il sito di infusione deve essere cambiato o deve essere interrotta l'infusione se si verificano flebiti o trombosi venosa. Il paziente e' espressamente invitato a segnalare al medico e/o farmacista qualsiasi effetto indesiderato non previsto insorto durante il trattamento.
Indicazioni
Per la prevenzione delle perdite di azoto ed il trattamento del bilancio azotato negativo nei pazienti in cui non sia possibile l'alimentazione per via gastroenterica, o in quelli con malassorbimento delle proteine per via orale o nei quali le richieste metaboliche risultino notevolmente aumentate, come ad esempio in presenza di ustioni estese. Alimentazione per via venosa centrale: l'infusione per via venosa centrale va presa in considerazione quando le soluzioni di aminoacidi vanno miscelate a soluzioni ipertoniche di glucosio per promuovere la sintesi preteica nei pazienti ipercatabolici o con grave deplezione, oppure in quelli che necessitano di nutrizione parenterale per periodi prolungati. Alimentazione parenterale per vena periferica: nei pazienti moderatamente catabolici o con moderata deplezione, nei quali non e' indicata la somministrazione per via venosa centrale, soluzioni diluite di aminoacidi miscelate a soluzioni di glucosio 5% vanno infuse nelle vene periferiche, unitamente ad eventuali somministrazioni supplementari di emulsioni lipidiche. Risparmio proteico: nei pazienti ben nutriti, leggermente catabolici, quali ad esempio normali pazienti post-chirurgici che necessitano di una nutrizione parenterale solo per brevi periodi, il risparmio di proteine puo' essere ottenuto somministrando per via periferica soluzioni di aminoacidi, con o senza glucosio.
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' nota ad uno qualsiasi dei principi attivi o eccipienti; iperglicemia grave anuria; insufficienza renale grave; coma o encefalopatia epatica o gravi malattie epatiche; anomalie congenite del metabolismo degli aminoacidici; iperammoniemia o altri disordini caratterizzati da ridotta utilizzazione dell'azoto, ipovolemia.
Composizione ed Eccipienti
Potassio metabisolfito; acqua per preparazioni iniettabili.
Avvertenze
Gli aminoacidi e gli idrolisati proteici devono essere sommonistrati con cautela in soggetti affetti da insufficienza renale o comunque in soggetti che presentino una documentata riduzione della clearance renale. La somministrazione di aminoacidi o di idrolisati proteici a pazienti con insufficienza epatica puo' provocare squilibri degli aminoacidi nel siero, azotemia pre-renale, iperammoniemia, stupore e coma. In generale e' quindi opportuno un accurato monitoraggio del paziente mediante frequenti valutazioni ematochimiche, in particolare riguardo a: esame emocromocitometrico completo, emogasanalisi, osmolarita' del siero, quadro elettrolitico e sieroproteico, test di funzionalita' renale,glicemia, ammoniemia. Se si presentano sintomi di iperammoniemia, la somministrazione va sospesa e si deve riesaminare lo stato clinico delpaziente. Particolare cautela deve inoltre essere adottata nei pazienti con insufficienza polmonare o cardiaca cosi' come occorre cautela al fine di evitare un eccessivo accumulo di liquidi. Le soluzioni che contengono ioni potassio devono essere usate con molta attenzione, se non del tutto, in pazienti con iperkaliemia, insufficienza renale gravee nelle condizioni in cui e' presente una ritenzione di potassio. Quando la somministrazione di aminoacidi richiede un contemporaneo apporto calorico, specialmente usando soluzioni di glucosio ad alta concentrazione, devono essere routinariamente controllate la glicemia e la glicosuria. Il rischio di iperglicemia deve essere attentamente valutato,specialmente nei diabetici e nei casi di ridotta tolleranza al glucosio. Quando si usano soluzioni concentrate di glucosio deve essere inoltre considerata la possibilita' di iperinsulinemia conseguente alla brusca interruzione della somministrazione. Sepsi: il rischio costante di sepsi e' presente durante la nutrizione parenterale per via venosa centrale e periferica. Nel caso insorgessero manifestazioni a carico della sede di iniezione periferica (trombosi - flebite), la stessa andra' immediatamente sospesa; si procedera' ad idonea terapia della complicanza locale e si cambiera' sito di iniezione. Se durante la somministrazione il paziente dovesse manifestare febbre o brividi, e' necessario sospendere l'infusione. L'infusione eccessivamente rapida puo' aumentare il rischio di effetti indesiderati. Il prodotto contiene PotassioMetabisolfito. Tale sostanza puo' provocare, in soggetti sensibili edin particolare negli asmatici, reazioni di tipo allergico ed attacchiasmatici gravi. In presenza di patologia renale e' consigliabile effettuare un accurato controllo dell'ammoniemia. Contiene 2,5 mmol di potassio per 1000 ml. Da tenere in considerazione in persone con ridotta funzionalita' renale o che seguono una dieta a basso contenuto di potassio.
Gravidanza e Allattamento
Il rischio di effetti dannosi a carico del feto e/o lattante a seguito di somministrazione del medicinale non e' escluso, pertanto l'uso del prodotto in gravidanza e nell'allattamento e' da riservare, a giudizio medico, solo se il beneficio atteso per la madre e' considerato maggiore del rischio per il feto ed ai casi di assoluta necessita'.
Interazioni con altri prodotti
Non sono note interazioni di alcun genere.
Forme Farmacologiche
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Conservazione del prodotto
Questo medicinale non richiede alcuna particolare condizione per la conservazione.