introna*sc iv 2pen 18mui+24kit interferone msd italia srl

Che cosa è introna sc iv 2pen 18mui+24kit?

Introna soluzione iniettabile prodotto da msd italia srl
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Introna risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di immunostimolanti.
Contiene i principi attivi: interferone alfa 2b
Composizione Qualitativa e Quantitativa: una penna contiene 18 milioni ui di interferone alfa-2b prodotto da e. coli con tecnologia dna ricombinante, in 1,2 ml di soluzione. un ml contiene 15 milioni ui di interferone alfa-2b.
Codice AIC: 034832321 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento di pazienti adulti affetti da epatite cronica B associataad evidenza di replicazione virale (presenza di DNA del virus dell'epatite B e dell'antigene dell'epatite B), alanina amminotransferasi (ALT) elevata, infiammazione epatica attiva istologicamente comprovata e/o fibrosi. Epatite cronica C: prima di iniziare il trattamento, occorre tenere in considerazione i risultati degli studi clinici che hanno confrontato il farmaco con interferone pegilato. Trattamento di pazienti adulti affetti da epatite cronica C con elevate transaminasi senza scompenso epatico e positivi per l'RNA del virus dell'epatite C (HCV-RNA). L'uso ottimale del farmaco in questa indicazione e' in associazione a ribavirina. Trattamento, in associazione con ribavirina, di bambini dai 3 anni in su e adolescenti, affetti da epatite cronica C, mai trattati in precedenza, senza scompenso epatico e con presenza di HCV-RNA. Al momento di decidere di non rinviare il trattamento prima dell'eta' adulta, e' importante considerare che la terapia di associazione haindotto una diminuzione della crescita. La reversibilita' dell'inibizione della crescita non e' certa. Trattamento dei pazienti affetti da leucemia a cellule capellute. Monoterapia: trattamento di pazienti adulti affetti da leucemia mieloide cronica positiva per il cromosoma Philadelphia o per la traslocazione bcr/abl. L'esperienza clinica indica che nella maggior parte dei pazienti trattati e' ottenibile una maggiore/minore risposta ematologica e citogenetica. Una risposta citogenetica maggiore e' definita da cellule leucemiche Ph + < 34% nel midollo osseo, mentre una risposta minore e' definita da cellule Ph + >= 34%, ma < 90% nel midollo. Terapia di associazione: l'associazione di interferone alfa-2b e citarabina (Ara-C), per la leucemia mieloide cronica, somministrata durante i primi 12 mesi di trattamento ha dimostrato di migliorare in modo significativo la percentuale di risposte citogenetiche maggiori e di prolungare in modo significativo la sopravvivenza globale a tre anni rispetto ad interferone alfa-2b in monoterapia. Mieloma multiplo: terapia di mantenimento in pazienti che abbiano raggiuntouna remissione obiettiva della malattia (riduzione maggiore del 50% delle proteine di origine mielomatosa) in seguito ad una chemioterapia iniziale di induzione. L'attuale esperienza clinica indica che la terapia di mantenimento con interferone alfa-2b prolunga la fase di plateau; tuttavia gli effetti sulla sopravvivenza globale non sono stati dimostrati in modo conclusivo. Trattamento del linfoma follicolare ad elevata massa neoplastica in aggiunta ad una appropriata polichemioterapia di induzione, quale ad esempio regimi tipo-CHOP. Un tumore ad elevata massa neoplastica viene definito da almeno una delle caratteristichedi seguito elencate: massa tumorale voluminosa (> 7 cm), coinvolgimento di almeno 3 o piu' siti nodali (ciascuno > 3 cm), sintomi sistemici(perdita di peso > 10%, piressia > 38 gradi C per piu' di 8 giorni, osudori notturni), splenomegalia oltre l'ombelico, ostruzione degli organi maggiori o sindrome da compressione, coinvolgimento orbitale o epidurale, effusione sierosa o leucemia. Trattamento di tumori carcinoidi con linfonodi o metastasi epatiche e con "sindrome da carcinoide". Melanoma maligno: come terapia adiuvante in pazienti liberi da malattiain seguito ad intervento chirurgico, ma ad alto rischio di recidiva sistemica, ad esempio pazienti con coinvolgimento linfonodale primario o ricorrente (clinico o patologico).

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Posologia

Se compaiono eventi avversi durante il trattamento per qualsiasi indicazione, aggiustare la dose o sospendere temporaneamente la terapia fino a scomparsa di tali effetti. Sia nel caso di intolleranza persistente o ricorrente nonostante l'adeguato aggiustamento posologico sia nelcaso di progressione della malattia, sospendere il trattamento. Epatite cronica B: la dose e' compresa tra 5 e 10 milioni UI somministrati sottocute tre volte alla settimana (a giorni alterni) per un periodo da 4 a 6 mesi. La dose somministrata puo' essere ridotta del 50% in caso si verifichi tossicita' ematologica. Il trattamento deve essere sospeso in caso di grave leucopenia, grave neutropenia o grave trombocitopenia. Se non si verifica alcun miglioramento dell'HBV-DNA nel siero dopo tre o quattro mesi di trattamento (alla dose massima tollerata), sospendere la terapia. Epatite cronica C. Adulti: somministrare sottocute al dosaggio di 3 milioni UI tre volte alla settimana (a giorni alterni), sia in monoterapia che in associazione con ribavirina. Bambini da3 anni e piu' e adolescenti: il farmaco 3 MUI/m^2 viene somministratosottocute 3 volte la settimana (a giorni alterni) in combinazione a ribavirina capsule o soluzione orale somministrata per via orale ogni giorno in due dosi separate da assumere con i pasti (mattino e sera). Pazienti con recidiva (adulti): somministrare in associazione con ribavirina. Si raccomanda di trattare i pazienti con il farmaco in associazione con ribavirina per 6 mesi. Pazienti mai trattati in precedenza (adulti): l'efficacia viene aumentata quando somministrato in associazione a ribavirina. Somministrare in monoterapia principalmente in caso di intolleranza o controindicazione alla ribavirina. Il farmaco in associazione con ribavirina: trattare i pazienti con il farmaco in associazione con ribavirina per almeno 6 mesi. Il trattamento deve essere continuato per un altro periodo di 6 mesi in pazienti che presentino negativizzazione dell'HCV-RNA a 6 mesi, con genotipo virale 1 ed una elevata carica virale prima del trattamento. Altri fattori prognostici negativi devono essere presi in considerazione per estendere la terapia a 12 mesi. Il farmaco in monoterapia: si consiglia una terapia compresa tra 12 e 18 mesi. Si raccomanda di trattare i pazienti in monoterapia per almeno 3 - 4 mesi, dopodiche' deve essere determinato lo stato dell'HCV-RNA. Il trattamento deve continuare nei pazienti che presentino negativizzazione dell'HCV-RNA. Pazienti mai trattati in precedenza (bambini e adolescenti). Durata del trattamento per bambini e adolescentiGenotipo 1: 1 anno. I pazienti che non hanno evidenziato una rispostavirologica a 12 settimane molto difficilmente hanno poi evidenziato una risposta virologica sostenuta (valore predittivo negativo 96%). Tuttavia, si raccomanda che i pazienti bambini e adolescenti che ricevonoil farmaco/ribavirina in combinazione interrompano la terapia se allasettimana 12 il loro HCV-RNA e' diminuito < 2 log 10 in confronto al pretrattamento, o se hanno HCV-RNA rilevabile alla settimana 24 di trattamento. Genotipi 2/3: 24 settimane. Leucemia a cellule capellute: 2 milioni UI/m^2 per via sottocutanea tre volte alla settimana (a giornialterni) sia nei pazienti splenectomizzati sia in quelli non splenectomizzati. Per la gran parte dei pazienti con Leucemia a Cellule Capellute, la normalizzazione di uno o piu' parametri ematologici si manifesta entro uno - due mesi di trattamento. Il miglioramento di tutte e tre le variabili ematologiche puo' richiedere sei mesi o piu'. Il dosaggio deve essere mantenuto, a meno che non si verifichi rapida progressione della malattia o grave intolleranza al medicinale. Leucemia mieloide cronica: la dose raccomandata e' compresa tra 4 e 5 milioni UI/m^2 somministrati giornalmente per via sottocutanea. Alcuni pazienti hannotratto beneficio dalla somministrazione giornaliera di 5 milioni UI/m^2 somministrati per via sottocutanea in associazione con citarabina (Ara-C) 20 mg/m^2 somministrata giornalmente per via sottocutanea per 10 giorni al mese (fino a una dose giornaliera massima di 40 mg). Una volta ottenuto il controllo della conta leucocitaria, somministrare la dose massima tollerata del farmaco (da 4 a 5 milioni UI/m^2 al giorno)per mantenere la remissione ematologica. Il trattamento deve essere sospeso dopo 8-12 settimane di trattamento in caso di mancata remissione ematologica almeno parziale o di una mancata citoriduzione clinicamente significativa. Mieloma multiplo. Terapia di mantenimento: nei pazienti in fase di plateau dopo chemioterapia di induzione iniziale, interferone alfa-2b puo' essere somministrato come monoterapia alla dose di 3 milioni UI/m^2 per via sottocutanea tre volte alla settimana (a giorni alterni). Linfoma follicolare: in aggiunta alla chemioterapia, interferone alfa-2b puo' essere somministrato per via sottocutanea alla dose di 5 milioni UI, tre volte alla settimana (a giorni alterni) per un periodo di 18 mesi. Si raccomandano regimi tipo-CHOP, ma sono disponibili dati clinici solo con CHVP (associazione di ciclofosfamide, doxorubicina, teniposide e prednisolone). Tumore carcinoide: 5 milioni UI(da 3 a 9 milioni UI) somministrata tre volte alla settimana (a giorni alterni) per via sottocutanea. Pazienti in stadio avanzato possono necessitare di dosi giornaliere di 5 milioni UI. Il trattamento deve essere temporaneamente sospeso durante e dopo intervento chirurgico. In caso di risposta del paziente, la terapia con interferone alfa-2b puo'essere continuata fino a progressione. Melanoma maligno: come terapiadi induzione, interferone alfa-2b e' somministrato per via endovenosaad un dosaggio giornaliero di 20 milioni UI/m^2 per cinque giorni alla settimana per un periodo di quattro settimane; la dose calcolata di interferone alfa-2b viene aggiunta ad una soluzione per iniezione di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%) e somministrata per infusione in 20 minuti. Come terapia di mantenimento, somministrare 10 milioni UI/m^2 sottocute tre volte alla settimana (a giorni alterni) per 48 settimane. Se durante il trattamento con interferone alfa- 2b insorgono gravi eventi avversi, in particolare se la conta dei granulociti diminuisce a < 500/mm^3 o i livelli di alanina amminotransferasi/aspartato amminotransferasi (ALT/AST) aumentano di oltre 5 volte il limite superiore normale,sospendere temporaneamente il trattamento, fino a risoluzione dell'evento. Il trattamento con interferone alfa-2b deve ricominciare al 50% del dosaggio precedente. Se dopo l'aggiustamento della dose l'intolleranza persiste, o se la conta dei granulociti diminuisce a < 250/mm^3 oi livelli di ALT/AST aumentano di oltre 10 volte il limite superiore normale, sospendere la terapia con interferone alfa-2b. I pazienti devono essere trattati al dosaggio raccomandato, con una riduzione della dose per tossicita', in accordo a quanto descritto.

Effetti indesiderati

>>Reazioni avverse con il farmaco in monoterapia o in terapia di combinazione con ribavirina. Infezioni ed infestazioni: faringite, infezioni virali, bronchite, sinusite, herpes simplex (resistenza), rinite, infezione batterica, polmonite, sepsi. Patologie del sistema emolinfopoietico: leucopenia, trombocitopenia, linfoadenopatia, linfopenia, anemia aplastica, aplasia delle cellule della serie rossa, porpora trombocitopenica idiopatia e trombotica. Disturbi del sistema immunitario: sarcoidosi o sua esacerbazione, lupus eritematoso sistemico, vasculite, artrite reumatoide (nuova o aggravata), sindrome di Vogt-Koyanagi-Harada, reazioni acute di ipersensibilita' compresi orticaria, angioedema,bronco costrizione, anafilassi. Patologie endocrine: ipotiroidismo, ipertiroidismo: diabete, diabete aggravato. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: anoressia, ipocalcemia, disidratazione, iperuricemia, sete. iperglicemia, ipertrigliceridemia, aumento dell'appetito. Disturbi psichiatrici: depressione, insonnia, ansia, labilita' emotiva, agitazione, nervosismo, confusione, disturbi del sonno, diminuzione della libido, ideazione suicidaria, suicidio, tentativi di suicidio, comportamento aggressivo, psicosi, comprese allucinazioni, ideazione omicida, variazione dello stato mentale, mania, disturbi bipolari. Patologiedel sistema nervoso: capogiri, cefalea, diminuzione della concentrazione, secchezza della bocca, tremore, parestesia, ipoestesia, emicrania, vampate di calore, sonnolenza, alterazione del gusto, neuropatia periferica, emorragia cerebrovascolare, ischemia cerebrovascolare, attacco epilettico stato di coscienza compromesso, encefalopatia, mononeuropatie, coma. Patologie dell'occhio: visione confusa, congiuntivite, visione anormale, disturbi alle ghiandole lacrimali, dolore agli occhi, emorragie retiniche, retinopatie (compreso edema maculare), ostruzioni arteriose o venose retiniche, nevrite ottica, papilledema, perdita dell'acuita' visiva o del campo visivo, macule visive. Patologie dell'orecchio e del labirinto: vertigini, tinnito, perdita dell'udito, disturbi dell'udito. Patologie cardiache: palpitazioni, tachicardia, cardiomiopatia, infarto miocardico, ischemia cardiaca, insufficienza cardiaca congestizia, versamento pericardico, aritmia. Patologie vascolari: ipertensione, ischemia periferica, ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: dispnea, tosse, epistassi, disturbi respiratori, congestione nasale, rinorrea, tosse non produttiva, infiltrati polmonari, polmonite interstiziale. Patologie gastrointestinali: nausea/vomito, dolore addominale, diarrea, stomatite, dispepsia; comune: stomatite ulcerativa, dolore al quadrante superiore destro, glossite, gengivite, costipazione, perdita di feci, pancreatite, colite ischemica, colite ulcerativa, sanguinamento gengivale, disturbi periodontali NOS, disturbi dentali NOS. Patologie epatobiliari: epatomegalia, epatotossicita' (anche con esito fatale). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: alopecia, prurito, secchezza cutanea, rash, aumento della sudorazione, psoriasi (nuova o aggravata), rash maculo papulare, rash eritematoso, eczema, eritema, disturbi della pelle, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi tossica epidermica, eritema multiforme. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: mialgia, artralgia, dolore muscoloscheletrico, artrite, rabdomiolisi, miosite, crampi alle gambe, dolore alla schiena. Patologie renali e urinarie: minzione frequente: compromissione renale, insufficienza renale, sindrome nefrotossica. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella: amenorrea, dolore al seno, dismenorrea, menorragia, disordini mestruali,disturbi vaginali. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: infiammazione al sito di iniezione, reazione al sito di iniezione, affaticamento, rigidita', piressia, sintomi di tipo influenzale, astenia, irritabilita', dolore al petto, malessere, dolore al sito di inieizione, necrosi al sito di iniezione, edema facciale. Esami diagnostici: perdita di peso. >>Reazioni avverse riportate nei bambini e adolescenti trattati con il farmaco in combinazione con ribavirina. Infezioni ed infestazioni: infezione virale, faringite, infezioni fungine, infezione batterica, infezione polmonare, otite media,ascesso dentale, herpes simplex, infezione del tratto urinario, vaginite, gastroenterite. Tumori benigni, maligni e non specificati: neoplasia (non specificata). Patologie del sistema emolinfopoietico: anemia,neutropenia, trombocitopenia, linfoadenopatia. Patologie endocrine: ipotiroidismo, ipertiroidismo, virilismo. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: anoressia, ipertrigliceridemia, iperuricemia, aumento dell'appetito. Disturbi psichiatrici: depressione, labilita' emotiva, insonnia, ideazione suicidaria, reazioni aggressive, confusione, disturbi del comportamento, agitazione, sonnambulismo, ansia, nervosismo, disturbi del sonno, sogni anormali, apatia. Patologie del sistema nervoso: cefalea, capogiri, ipercinesia, tremori, disfonia, parestesia, ipoestesia, iperestesia, diminuzione della concentrazione, sonnolenza. Patologie dell'occhio: congiuntivite, dolore agli occhi, visione anormale, disturbi alle ghiandole lacrimali. Patologie vascolari: vampate di calore, pallore. Patologie respiratorie, toraciche mediastiniche: dispnea, tachipnea, epistassi, tosse, congestione nasale, irritazione nasale, rinorrea, starnuti. Patologie gastrointestinali: diarrea, vomito, nausea, dolore addominale, ulcerazione alla bocca, stomatite ulcerativa, stomatite, dolore al quadrante superiore destro, dispepsia, glossite, reflusso gastroesofageo, disturbi al retto, disturbi gastrointestinali, stipsi, perdita di feci, odontalgia, disturbi dentali. Patologie epatobiliari: anormalita' della funzionalita' epatica. Patologie dellacute e del tessuto sottocutaneo: alopecia, rash, reazione di fotosensibilita', rash maculopapulare, eczema, acne, disturbi della pelle, disturbi alle unghie, scolorimento della cute, prurito, secchezza cutanea, eritema, ematomi, aumento della sudorazione. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: artralgia, mialgia, doloremuscoloscheletrico. Patologie renali e urinarie: enuresi, disturbi della minzione, incontinenza urinaria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella: amenorrea, menorragia, disturbi mestruali, disturbi vaginali, dolore ai testicoli. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: infiammazione e reazione al sito di iniezione, affaticamento, rigidita', piressia, sintomi di tipo influenzale, malessere, irritabilita'; comune: dolore toracico, astenia,edema, dolore al sito di iniezione. Esami diagnostici: decremento deltasso di crescita. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura: lacerazione della cute.

Indicazioni

Trattamento di pazienti adulti affetti da epatite cronica B associataad evidenza di replicazione virale (presenza di DNA del virus dell'epatite B e dell'antigene dell'epatite B), alanina amminotransferasi (ALT) elevata, infiammazione epatica attiva istologicamente comprovata e/o fibrosi. Epatite cronica C: prima di iniziare il trattamento, occorre tenere in considerazione i risultati degli studi clinici che hanno confrontato il farmaco con interferone pegilato. Trattamento di pazienti adulti affetti da epatite cronica C con elevate transaminasi senza scompenso epatico e positivi per l'RNA del virus dell'epatite C (HCV-RNA). L'uso ottimale del farmaco in questa indicazione e' in associazione a ribavirina. Trattamento, in associazione con ribavirina, di bambini dai 3 anni in su e adolescenti, affetti da epatite cronica C, mai trattati in precedenza, senza scompenso epatico e con presenza di HCV-RNA. Al momento di decidere di non rinviare il trattamento prima dell'eta' adulta, e' importante considerare che la terapia di associazione haindotto una diminuzione della crescita. La reversibilita' dell'inibizione della crescita non e' certa. Trattamento dei pazienti affetti da leucemia a cellule capellute. Monoterapia: trattamento di pazienti adulti affetti da leucemia mieloide cronica positiva per il cromosoma Philadelphia o per la traslocazione bcr/abl. L'esperienza clinica indica che nella maggior parte dei pazienti trattati e' ottenibile una maggiore/minore risposta ematologica e citogenetica. Una risposta citogenetica maggiore e' definita da cellule leucemiche Ph + < 34% nel midollo osseo, mentre una risposta minore e' definita da cellule Ph + >= 34%, ma < 90% nel midollo. Terapia di associazione: l'associazione di interferone alfa-2b e citarabina (Ara-C), per la leucemia mieloide cronica, somministrata durante i primi 12 mesi di trattamento ha dimostrato di migliorare in modo significativo la percentuale di risposte citogenetiche maggiori e di prolungare in modo significativo la sopravvivenza globale a tre anni rispetto ad interferone alfa-2b in monoterapia. Mieloma multiplo: terapia di mantenimento in pazienti che abbiano raggiuntouna remissione obiettiva della malattia (riduzione maggiore del 50% delle proteine di origine mielomatosa) in seguito ad una chemioterapia iniziale di induzione. L'attuale esperienza clinica indica che la terapia di mantenimento con interferone alfa-2b prolunga la fase di plateau; tuttavia gli effetti sulla sopravvivenza globale non sono stati dimostrati in modo conclusivo. Trattamento del linfoma follicolare ad elevata massa neoplastica in aggiunta ad una appropriata polichemioterapia di induzione, quale ad esempio regimi tipo-CHOP. Un tumore ad elevata massa neoplastica viene definito da almeno una delle caratteristichedi seguito elencate: massa tumorale voluminosa (> 7 cm), coinvolgimento di almeno 3 o piu' siti nodali (ciascuno > 3 cm), sintomi sistemici(perdita di peso > 10%, piressia > 38 gradi C per piu' di 8 giorni, osudori notturni), splenomegalia oltre l'ombelico, ostruzione degli organi maggiori o sindrome da compressione, coinvolgimento orbitale o epidurale, effusione sierosa o leucemia. Trattamento di tumori carcinoidi con linfonodi o metastasi epatiche e con "sindrome da carcinoide". Melanoma maligno: come terapia adiuvante in pazienti liberi da malattiain seguito ad intervento chirurgico, ma ad alto rischio di recidiva sistemica, ad esempio pazienti con coinvolgimento linfonodale primario o ricorrente (clinico o patologico).

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; anamnesi di grave patologia cardiaca preesistente, es. scompenso cardiaco congestizio non controllato, infarto miocardico recente, gravi aritmie; grave disfunzione renale o epatica, compresa quella causatada metastasi; epilessia e/o funzionalita' compromessa del sistema nervoso centrale (SNC); epatite cronica in presenza di cirrosi epatica scompensata; epatite cronica in pazienti contemporaneamente o recentemente trattati con agenti immunosoppressivi, salvo nel caso di interruzione di una terapia corticosteroidea a breve termine; epatite autoimmuneo anamnesi positiva di malattia autoimmune; pazienti trapiantati immunodepressi; patologia tiroidea preesistente, salvo quando controllata con terapia convenzionale; associazione con telbivudina. Bambini e adolescenti: evidenza o anamnesi di grave condizione psichiatrica in particolare depressione grave, idea o tentativo di suicidio.

Composizione ed Eccipienti

Disodio fosfato anidro; sodio fosfato monobasico monoidrato; sodio edetato; sodio cloruro; m-cresolo; polisorbato 80; acqua per preparazioni iniettabili q.b.i.

Avvertenze

Gravi effetti sul SNC, in particolare depressione, ideazione suicidaria e tentato suicidio, sono stati osservati in alcuni pazienti in trattamento, e anche dopo l'interruzione, soprattutto durante i 6 mesi di follow-up. Fra i bambini e gli adolescenti, trattati in combinazione con ribavirina, ideazione suicidaria o tentato suicidio sono stati osservati piu' frequentemente in confronto a pazienti adulti durante il trattamento e durante i 6 mesi di follow-up dopo. Con interferoni alfa sono stati osservati altri effetti sul SNC che includevano comportamento aggressivo (talvolta rivolto verso gli altri come ideazione omicida), disturbi bipolari, mania, confusione e alterazioni dello stato mentale. Se il trattamento con interferone alfa-2b viene ritenuto necessario in pazienti adulti con presenza o anamnesi di condizione psichiatrica grave, questo deve essere iniziato solo dopo che sia stata assicurata una appropriata diagnosi individuale e una gestione terapeutica della condizione psichiatrica. L'uso di interferone alfa-2b in bambini e adolescenti con presenza o anamnesi di condizioni psichiatriche gravi e' controindicato. Durante la terapia di associazione con interferone (standard o pegilato)/ribavirina fino a 48 settimane in pazienti di eta' compresa tra 3 e 17 anni, la perdita di peso e l'inibizione della crescita sono stati tra gli eventi comuni. Il beneficio atteso del trattamento deve essere valutato rispetto agli eventi avversi osservati neibambini e negli adolescenti durante gli studi clinici. E' importante considerare che la terapia di combinazione ha indotto inibizione dellacrescita la cui reversibilita' e' incerta. Dove possibile il bambino deve essere trattato dopo la puberta' al fine di ridurre il rischio diinibizione della crescita. Raramente sono state osservate razioni di ipersensibilita' acuta all'interferone alfa-2b (quali orticaria, angioedema, broncocostrizione, anafilassi). Sospendere il trattamento in pazienti con epatite cronica che sviluppino un prolungamento degli indici di coagulazione, in quanto cio' puo' essere indicativo di scompenso epatico. Durante il trattamento o fino ai due giorni successivi, puo' verificarsi ipotensione che puo' richiedere misure terapeutiche di supporto. I pazienti in trattamento devono essere mantenuti in buone condizioni di idratazione, essendosi osservati alcuni casi di ipotensione dovuta a deplezione di liquidi. Usare con cautela in pazienti in condizioni mediche debilitanti, come quelli con una anamnesi positiva di malattie polmonari o diabete mellito facile alle chetoacidosi e nei pazienti con disordini della coagulazione o grave mielodepressione. Infiltrati polmonari, polmonite interstiziale e polmonite, occasionalmente con esito fatale, sono stati osservati raramente in pazienti trattati con interferone alfa, compresi quelli trattati. Sono state raramente osservate reazioni avverse a livello oculare comprendenti emorragie retiniche, macule visive e ostruzioni arteriose o venose retiniche. Tutti i pazienti dovrebbero essere sottoposti a visita oculistica di base. Effetti di maggiore significativita', quali ottundimento e coma, compresi casi di encefalopatia, sono stati osservati in alcuni pazienti, solitamente anziani, trattati a dosi piu' alte. Mentre questi effetti sono generalmente reversibili, in alcuni pazienti la completa risoluzioneha richiesto fino a tre settimane. Molto raramente, ad alti dosaggi, si sono verificate convulsioni. Si raccomanda che nei pazienti con preesistenti alterazioni cardiache e/o con tumori di stadio avanzato siano eseguiti controlli elettrocardiografici prima e nel corso del trattamento. Le aritmie cardiache (per lo piu' sopraventricolari) di solito rispondono alla terapia convenzionale, ma possono richiedere l'interruzione del trattamento. Non ci sono dati in bambini o adolescenti con anamnesi di malattia cardiaca. Sono stati osservati casi di ipertrigliceridemia e di aggravamento di ipertrigliceridemia, talvolta di grave entita'. E' raccomandato l'uso del farmaco in pazienti affetti da psoriasi o sarcoidosi solo se il potenziale beneficio ne giustifica il potenziale rischio. Dati preliminari indicano che la terapia con interferone alfa puo' essere associata con un aumentato tasso di rigetto di rene trapiantato. E' stato anche riportato rigetto di fegato trapiantato.Nel corso del trattamento con alfa interferoni e' stata segnalata la possibilita' dello sviluppo di autoanticorpi e di malattie autoimmuni.La somministrazione del prodotto in associazione con altri agenti chemioterapici (es. Ara-C, ciclofosfamide, doxorubicina, teniposide) puo'aumentare il rischio di tossicita' (gravita' e durata), che puo' essere pericolosa o fatale per la vita del paziente proprio a causa dell'uso concomitante dei farmaci. In rari casi, pazienti adulti trattati per epatite cronica C hanno manifestato alterazioni tiroidee di tipo siaipo- che ipertiroideo. Prima di iniziare una terapia per il trattamento dell'epatite cronica C controllare i livelli sierici dell'ormone tireotropo (TSH). L'interruzione della terapia non ha indotto la remissione di disfunzioni tiroidee insorte nel corso del trattamento. I pazienti coinfettati con HIV e che ricevono una terapia anti-retrovirale molto attiva (HAART) presentano un aumentato rischio di sviluppo di acidosi lattica. I pazienti trattati con la terapia di combinazione del prodotto con ribavirina e zidovudina potrebbero essere a rischio maggiore di sviluppare anemia. In pazienti che hanno ricevuto una terapia di combinazione con ribavirina, sono stati riportati disturbi dentali e periodontali che possono causare perdita dei denti. Inoltre, la secchezza delle fauci potrebbe avere un effetto dannoso su denti e mucose orali durante il trattamento a lungo termine con l'associazione. Gli esami ematologici ed ematochimici standard (esame emocromocitometrico completo con formula differenziale, conta piastrinica, dosaggio di elettroliti, enzimi epatici, proteinemia, bilirubinemia, creatininemia) devono essere effettuati in tutti i pazienti prima di una terapia sistemicacon il farmaco e poi a intervalli periodici. Nei pazienti trattati per melanoma maligno, la funzionalita' epatica, la conta e la differenziazione dei globuli bianchi deve essere controllata settimanalmente durante la fase di induzione della terapia e mensilmente durante la fase di mantenimento della terapia. L'interferone puo' avere effetti sulla fertilita'. Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodioper 1 ml cioe', e' praticamente "senza sodio".

Gravidanza e Allattamento

Donne potenzialmente fertili/contraccezioni negli uomini e nelle donne: le donne in eta' fertile devono fare uso di un contraccettivo efficace durante il trattamento. Nelle donne trattate con interferone leucocitario umano sono state osservate riduzioni dei livelli sierici di estradiolo e progesterone. Il farmaco deve essere utilizzato con cautelanegli uomini in eta' fertile. Terapia di associazione con ribavirina:ribavirina causa gravi disfunzioni alla nascita se somministrata durante la gravidanza. Il trattamento in combinazione con ribavirina e' controindicato nelle donne in gravidanza. Le donne in eta' fertile o le partner di pazienti maschi che assumono il farmaco in associazione a ribavirina devono porre estrema attenzione nell'evitare la gravidanza. Le femmine in eta' fertile devono utilizzare un metodo contraccettivo efficace durante il trattamento e nei 4 mesi dopo il termine del trattamento. I pazienti di sesso maschile o le loro partner in eta' fertiledevono ricorrere ad un adeguato metodo contraccettivo durante il trattamento e per 7 mesi dopo la conclusione del trattamento. Non vi sono dati adeguati riguardanti l'uso di interferone alfa-2b in donne in gravidanza. Gli studi effettuati su animali hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Il farmaco deve essere utilizzato durante la gravidanza solo se ilbeneficio potenziale giustifica il potenziale rischio per il feto. Terapia di associazione con ribavirina: la terapia con ribavirina e' controindicata nelle donne in gravidanza. Non e' noto se i componenti delfarmaco vengano escreti con il latte materno. A causa delle potenziali reazioni avverse nei bambini allattati al seno, l'allattamento deve essere interrotto prima dell'inizio del trattamento.

Interazioni con altri prodotti

La contemporanea somministrazione del farmaco e narcotici, ipnotici osedativi deve essere attuata con cautela. Le interazioni il prodotto ed altri medicinali non sono state pienamente valutate. Deve essere usata cautela nella somministrazione in associazione con altri agenti potenzialmente mielosoppressivi. Gli interferoni possono influenzare il processo metabolico ossidativo. Di questa possibilita' si deve tener conto durante la concomitante terapia con medicinali metabolizzati per tale via, quali i derivati xantinici teofillina e aminofillina. Nel corso di contemporanea terapia xantinica i livelli sierici di teofillinadevono essere monitorati e, se necessario, il dosaggio deve essere modificato. Infiltrati polmonari, polmonite interstiziale e polmonite, occasionalmente con esito fatale, sono stati osservati raramente in pazienti trattati con interferone alfa, compresi quelli trattati con il farmaco. L'eziologia non e' stata definita. Questi sintomi sono stati riportati con maggior frequenza quando in concomitanza ad interferone alfa viene somministrato shosaikoto, un rimedio erboristico cinese. La somministrazione in associazione con altri agenti chemioterapici (es. Ara-C, ciclofosfamide, doxorubicina, teniposide) puo' aumentare il rischio di tossicita' (gravita' e durata). Uno studio clinico sulla associazione di telbivudina, 600 mg al giorno, con interferone alfa-2a pegilato, 180 mcg somministrati per via sottocutanea una volta a settimana, indica che questa associazione e' correlata ad un aumento del rischio di sviluppare neuropatia periferica. Il meccanismo alla base di questi eventi non e' noto. Tuttavia, la sicurezza e l'efficacia di telbivudina in associazione con interferoni per il trattamento della epatite B cronica non sono state dimostrate. Pertanto, l'associazione con telbivudina e' controindicata.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C). Non congelare.