inibace 28 compresse 1mg cilazapril cheplapharm arzneimittel gmbh
Che cosa è inibace 28cpr riv 1mg?
Inibace compresse rivestite prodotto da
cheplapharm arzneimittel gmbh
è un farmaco etico della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Inibace risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di ace inibitori non associati.
Contiene i principi attivi:
cilazapril monoidrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: cilazapril.
Codice AIC: 027460056
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Trattamento dell'ipertensione; trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica.
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Posologia
Il farmaco deve essere somministrato una volta al giorno. Poiche' l'assunzione di alimenti non influisce significativamente sull'assorbimento, il medicinale puo' essere somministrato prima o dopo i pasti. La dose deve essere sempre assunta approssimativamente alla stessa ora delgiorno. Ipertensione: 1 mg/giorno. La pressione arteriosa deve esseremisurata e il dosaggio deve essere corretto caso per caso secondo il valore ottenuto. L'intervallo di dose abituale del farmaco e' da 2,5 a5,0 mg una volta al giorno. I pazienti con sistema renina-angiotensina -aldosterone fortemente attivato (in particolare deplezione di sale e/o di volume, scompenso cardiaco o ipertensione grave) possono incorrere in un calo eccessivo di pressione arteriosa in seguito alla dose iniziale. In questi pazienti e' raccomandata una dose iniziale inferiore pari a 0,5 mg una volta al giorno e l'inizio del trattamento deve avere luogo sotto sorveglianza medica. Pazienti ipertesi trattati con diuretici: per ridurre la probabilita' di ipotensione sintomatica, se possibile, il diuretico deve essere sospeso 2-3 giorni prima di iniziarela terapia. Se necessario, in seguito ne puo' essere ripresa l'assunzione. La dose iniziale raccomandata in questi pazienti e' 0,5 mg una volta al giorno. Insufficienza cardiaca cronica: 0,5 mg una volta al giorno sotto stretta sorveglianza medica. Questa dose deve essere mantenuta per circa una settimana. Se questa dose e' stata ben tollerata, puo' essere aumentata a 1,0 mg o 2,5 mg, a intervalli settimanali e in funzione dello stato clinico del paziente. La dose massima giornaliera per questi pazienti e' 5,0 mg. La raccomandazione posologica per il cilazapril nell'insufficienza cardiaca cronica e' basata sugli effetti sul miglioramento sintomatico piuttosto che sui dati che mostrano una riduzione, con cilazapril, della morbidita' e della mortalita' in questo gruppo di pazienti. Pazienti con compromissione della funzionalita' renale: sono necessari dosaggi ridotti, a seconda della clearance della creatinina. Regime posologico raccomandato per i pazienti con compromissione della funzionalita' renale. Clcr > 40 ml/min: 1 mg una volta al giorno dose iniziale, 5 mg una volta al giorno dose massima; clcr 10-40 ml/min: 0,5 mg una volta al giorno dose iniziale, 2,5 mg una volta al giorno dose massima; clcr < 10 ml/min: non raccomandato. Se e' presente anche ipertensione renovascolare, esiste un rischio maggiore diipotensione grave e di insufficienza renale. In questi pazienti il trattamento deve essere iniziato sotto stretta sorveglianza medica, con basse dosi attentamente titolate. Poiche' il trattamento con diureticipuo' essere un fattore contributivo, questi farmaci devono essere sospesi e la funzionalita' renale deve essere monitorata durante le primesettimane di terapia con il farmaco. Nei pazienti con insufficienza cardiaca cronica la clearance del cilazaprilato era correlata alla clearance della creatinina. Nei pazienti con insufficienza cardiaca cronica e compromissione della funzionalita' renale deve essere pertanto seguita la raccomandazione particolare sul dosaggio. Cirrosi epatica: neipazienti che richiedono una terapia antipertensiva, il cilazapril deve essere dosato con grande cautela, senza superare la dose di 0,5 mg/giorno; deve essere inoltre istituito un attento monitoraggio della pressione arteriosa perche' potrebbe svilupparsi un'ipotensione significativa. Pazienti anziani ipertesi: il trattamento deve essere iniziato auna dose compresa tra 0,5 e 1,0 mg una volta al giorno. Successivamente, la dose di mantenimento deve essere adattata alla tollerabilita', alla risposta e allo stato clinico del singolo paziente. Pazienti anziani con insufficienza cardiaca cronica: occorre rispettare scrupolosamente la dose iniziale raccomandata di 0,5 mg. Bambini: non sono state accertate la sicurezza d'impiego e l'efficacia nei bambini. Non esistepertanto alcuna raccomandazione per la somministrazione del cilazapril ai bambini.
Effetti indesiderati
Gli eventi avversi piu' frequenti attribuibili al farmaco osservati in pazienti che prendono ACE inibitori, sono tosse, rash cutaneo e disfunzione renale. La tosse e' piu' comune nelle donne e nei non fumatori. Se il paziente e' in grado di tollerare la tosse, e' ragionevole continuare il trattamento. In alcuni casi, la riduzione della dose puo' alleviare questo effetto. Eventi avversi correlati al trattamento, sufficientemente gravi da richiedere la sospensione del trattamento, si verificano in meno del 5% dei pazienti trattati con ACE inibitori. Il seguente elenco di reazioni avverse e' derivato dagli studi clinici e dai dati di farmacovigilanza associati al cilazapril e/o ad altri ACE inibitori. Le stime delle frequenze sono basate sulla percentuale di pazienti che hanno segnalato ogni reazione avversa durante gli studi clinici su cilazapril. Reazioni avverse che non sono state segnalate durante gli studi clinici su cilazapril, ma che sono state segnalate in relazione all'impiego di altri ACE inibitori o segnalate in dati di farmacovigilanza, sono classificate come "rare". Le categorie della frequenza sono: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100 e < 1/10), non comune (>= 1/1.000 e < 1/100), rara (< 1/1.000). Patologie del sistema emolinfopoietico. Rara: neutropenia, agranulocitosi, trombocitopenia, anemia. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: angioedema (puo' colpire il viso, le labbra, la lingua, la laringe o il tratto gastrointestinale); rara: anafilassi, sindrome lupus simile (i sintomi possono comprendere vasculite, mialgia, artralgia/artrite, anticorpi antinucleo positivi, aumento della velocita' di eritrosedimentazione, eosinofiliae leucocitosi). Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea; non comune: disgeusia; rara: ischemia cerebrale, attacco ischemico transitorio e ictus ischemico, neuropatia periferica. Patologie cardiache. Noncomune: ischemia miocardica, angina pectoris, tachicardia, palpitazioni; rara: infarto del miocardio, aritmia. Patologie vascolari. Comune:capogiri; non comune: ipotensione, ipotensione posturale. I sintomi di ipotensione possono comprendere sincope, debolezza, vertigini e disturbi della vista. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse; non comune: dispnea, broncospasmo, rinite; rara: pneumopatia interstiziale, bronchite, sinusite. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea; non comune: secchezza delle fauci, stomatite aftosa, diminuzione dell'appetito, diarrea, vomito, pancreatite; rara: glossite, pancreatite. Patologie epatobiliari. Rara: alterazione dei valori difunzionalita' epatica (compresi transaminasi, bilirubina, fosfatasi alcalina, gamma GT), epatite colestatica con o senza necrosi. Patologiedella cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: rash, rash maculopapulare; rara: dermatite psoriasiforme, psoriasi (esacerbazione), lichen planus, dermatite esfoliativa, orticaria, eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica, pemfigoide bolloso, pemfigo, sarcoma di Karposi, vasculite/porpora, reazioni di fotosensibilita', alopecia, onicolisi. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: crampi muscolari, mialgia, artralgia. Patologie renali e urinarie. Rara: compromissione della funzionalita' renale, insufficienza renale acuta, aumento della creatininemia, aumento dell'urea ematica, iperkaliemia, iponatremia, proteinuria, sindrome nefrotica, nefrite. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: impotenza, rara: ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune:affaticamento; non comune: sudorazione eccessiva, rossore, astenia, disturbi del sonno. L'ipotensione e l'ipotensione posturale si possono presentare all'inizio del trattamento o all'aumento della dose, in particolare nei pazienti a rischio. La compromissione della funzionalita'renale e l'insufficienza renale acuta sono piu' probabili in pazientiaffetti da grave insufficienza cardiaca, stenosi arteriosa renale, disturbi renali preesistenti o deplezione di volume. L'iperkaliemia si puo' presentare con maggiore probabilita' in pazienti con funzionalita'renale compromessa e in quelli che assumono diuretici risparmiatori di potassio o integratori di potassio. Gli eventi di ischemia cerebrale, attacco ischemico transitorio e ictus ischemico segnalati raramente in associazione agli ACE inibitori possono essere correlati a ipotensione in pazienti con malattia cerebrovascolare sottostante. Analogamente, l'ischemia miocardica puo' essere correlata a ipotensione in pazienti con cardiopatia ischemica sottostante. La cefalea e' un evento avverso riferito comunemente, sebbene l'incidenza della cefalea sia maggiore in pazienti trattati con placebo rispetto a quelli trattati con ACEinibitori.
Indicazioni
Trattamento dell'ipertensione; trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica.
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' al cilazapril o ad uno qualsiasi degli eccipienti del prodotto, o ad altri ACE inibitori. Anamnesi di angioedema associatoa terapia precedente con ACE inibitori. Angioedema ereditario o idiopatico. Secondo e terzo trimestre di gravidanza.
Composizione ed Eccipienti
Compresse da 1 mg: lattosio, amido di mais, ipromellosa, talco, sodiostearilfumarato, titanio diossido, E172. Compresse da 5 mg: lattosio monoidrato, amido di mais, ipromellosa, talco, sodio stearilfumarato, titanio diossido, ferro ossido rosso (E172).
Avvertenze
Gli ACE inibitori non devono essere somministrati in gravidanza. Salvo nei casi in cui la continuazione della terapia con ACE inibitori siaritenuta essenziale. Gli ACE inibitori possono causare grave ipotensione, in particolare all'inizio del trattamento. La maggiore probabilita' di ipotensione dopo la prima dose si ha nei pazienti in cui e' attivato il sistema renina-angiotensina-aldosterone, come nel caso dell'ipertensione renovascolare, o per altre cause di ipoperfusione renale, deplezione di sodio o di volume o trattamento precedente con altri vasodilatatori. Queste condizioni possono coesistere, in particolare in presenza di insufficienza cardiaca grave. Quando il volume ematico del paziente e' ripristinato, e' possibile continuare il trattamento con cilazapril, ma a dose ridotta; se l'ipertensione persiste occorre sospendere il farmaco. I pazienti a rischio devono iniziare il trattamento con cilazapril, con una dose iniziale bassa e un'attenta titolazione. Se possibile, la terapia diuretica deve essere temporaneamente sospesa.Precauzioni simili devono essere adottate per i pazienti affetti da angina pectoris o malattia cerebrovascolare, in cui l'ipotensione puo' causare ischemia miocardica o cerebrale. Nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale, il dosaggio di cilazapril deve essere corretto in funzione della clearance della creatinina. Per questi pazienti e' normale istituire un monitoraggio di routine di potassio e creatinina. Gli ACE inibitori hanno effetti renoprotettivi noti, ma possono causare compromissione reversibile della funzionalita' renale in caso di perfusione renale ridotta, sia che sia dovuta a stenosi bilaterale dell'arteria renale, grave insufficienza cardiaca congestizia, deplezione del volume, iponatriemia o dosaggi elevati di diuretici, e durante il trattamento con FANS. Le misure preventive comprendono l'interruzione o la sospensione temporanea dei diuretici, l'inizio della terapia con dosi molto basse di ACE inibitori e un'attenta titolazione delladose. Nei pazienti con stenosi dell'arteria renale, l'attivazione delsistema renina-angiotensina-aldosterone contribuisce a mantenere la perfusione renale in quanto causa la costrizione dell'arteriola efferente. Di conseguenza, il blocco della formazione di angiotensina II, e talvolta anche un aumento della formazione di bradichinina, causano unavasodilatazione dell'arteriola efferente che produce una riduzione della pressione di filtrazione glomerulare. L'ipotensione contribuisce ulteriormente alla riduzione della perfusione renale. E' presente un aumento del rischio di insufficienza renale, inclusa insufficienza renale acuta, quando i pazienti affetti da stenosi dell'arteria renale sonotrattati con cilazapril, prestare cautela. Se si presenta insufficienza renale, il trattamento deve essere interrotto. L'angioedema e' stato associato agli ACE inibitori, con un'incidenza segnalata di 0,1-0,5%. L'angioedema indotto dagli ACE inibitori puo' manifestarsi sotto forma di episodi ricorrenti di gonfiore del viso, che si risolvono con lasospensione del trattamento, o come edema orofaringeo acuto con occlusione delle vie respiratorie, che richiede un trattamento di emergenzae puo' essere potenzialmente letale. Una variante e' l'angioedema dell'intestino, che tende a manifestarsi nelle prime 24-48 ore di trattamento. Il rischio di angioedema sembra essere maggiore nei pazienti di colore. I pazienti con anamnesi di angioedema non correlato agli ACE inibitori possono essere a maggior rischio. Si sono verificati casi di anafilassi in pazienti dializzati con membrane ad alto flusso trattaticon ACE inibitori. In questi pazienti occorre prendere in considerazione l'uso di un tipo diverso di membrana dialitica o di una classe diversa di antipertensivi. Nei pazienti trattati con ACE inibitori durante l'aferesi delle LDL con solfato di dextrano, si sono osservati casi potenzialmente letali di anafilassi. Per evitare questo effetto indesiderato, sospendere temporaneamente la terapia con ACE inibitori prima di ogni aferesi. Nei pazienti sottoposti a terapia di desensibilizzazione con veleno di vespa o di ape durante il trattamento con ACE inibitori, si possono sviluppare reazioni anafilattiche. Il cilazapril deve essere interrotto prima dell'inizio della terapia di desensibilizzazione e non deve essere sostituito con un beta- bloccante. Sono stati segnalati casi singoli di disturbi della funzionalita' epatica, quali aumento dei valori di funzionalita' epatica ed epatite colestatica con o senza necrosi. I pazienti trattati con cilazapril, che sviluppano ittero o aumenti marcati degli enzimi epatici, devono sospendere il farmaco. Nei pazienti affetti da cirrosi epatica (ma senza ascite), che richiedono una terapia antipertensiva, il cilazapril deve essere iniziato a una dose inferiore e con grande cautela perche' potrebbe svilupparsiuna ipotensione significativa. Nei pazienti che presentano ascite, lasomministrazione di cilazapril non e' raccomandata. Raramente, neutropenia e agranulocitosi sono state associate agli ACE inibitori, in particolare nei pazienti con insufficienza renale o malattia vascolare del collagene e in quelli sottoposti a terapia immunosoppressiva. In questi pazienti si raccomanda il monitoraggio periodico della conta leucocitaria. Gli ACE inibitori possono causare ipercaliemia perche' inibiscono il rilascio di aldosterone. L'effetto in genere non e' significativo nei pazienti con una funzionalita' renale normale. Tuttavia, nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale e/o nei pazientiche assumono integratori di potassio o diuretici risparmiatori di potassio, e in particolare antagonisti dell'aldosterone, puo' svilupparsiipercaliemia. I diuretici risparmiatori di potassio devono essere somministrati con cautela ai pazienti trattati con ACE inibitori; occorreinoltre monitorare il potassio sierico e la funzionalita' renale. La somministrazione di ACE inibitori a pazienti diabetici puo' potenziarel'effetto ipoglicemizzante degli ipoglicemici orali o dell'insulina, in particolare nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale. In questi pazienti, i livelli glicemici devono essere monitorati attentamente all'inizio del trattamento con un ACE inibitore. Gli anestetici a effetto ipotensivo possono causare ipotensione nei pazienti trattati con ACE inibitori. In questo contesto, l'ipotensione puo' essere trattata con l'espansione del volume ematico. Gli ACE inibitori devono essere somministrati con cautela nei pazienti affetti da disturbi cardiaci ostruttivi poiche' la gittata cardiaca non puo' aumentare percompensare la vasodilatazione sistemica ed esiste il rischio di ipotensione grave. Contiene lattosio. Gli ACE inibitori sono meno efficaci come antipertensivi nei pazienti di colore. Questi pazienti presentanoinoltre un maggior rischio di angioedema.
Gravidanza e Allattamento
L'uso di cilazapril e' controindicato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso di ACE inibitori quali il cilazapril e' controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza. Le evidenze epidemiologiche emerse sul rischio teratogeno conseguente a esposizionead ACE-inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non sono state conclusive; non puo' tuttavia essere escluso un piccolo aumento del rischio. A meno che la continuazione della terapia con ACE inibitorisia considerata essenziale, le pazienti che stanno pianificando una gravidanza devono essere sottoposte a trattamenti antipertensivi alternativi che possiedano un profilo di sicurezza definito per l'uso in gravidanza. Quando viene accertata la gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa. E' noto che l'esposizione auna terapia con ACE inibitori durante il secondo e il terzo trimestredi gravidanza induce nell'uomo fetotossicita' (riduzione della funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio)e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, ipercaliemia). In caso di esposizione agli ACE inibitori a partire dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un esame ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri hanno assunto ACE inibitori devono essere sottoposti ad attenta osservazione per individuare segni di ipotensione. Poiche' non sono disponibili informazioni sull'uso del cilazapril durante l'allattamento al seno, il farmaco non e' raccomandato e sono preferibili trattamenti alternativi con profilidi sicurezza meglio conosciuti, specialmente nel caso di neonati o bambini prematuri.
Interazioni con altri prodotti
Sono stati riportati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche e della tossicita' del litio durante la co-somministrazione di litioe ACE-inibitori. L'uso concomitante di diuretici tiazidici puo' aumentare il rischio di tossicita' del litio e incrementare il rischio gia'maggiore di tossicita' del litio presente con gli ACE inibitori. L'uso di cilazapril con il litio non e' raccomandato, ma se l'associazionesi conferma necessaria, deve essere effettuato un attento monitoraggio delle concentrazioni sieriche del litio. Si puo' osservare un effetto aggiuntivo quando il cilazapril viene somministrato in associazione ad altri agenti antipertensivi. Sebbene il potassio sierico si mantenga normalmente entro livelli normali, in alcuni pazienti trattati con cilazapril si puo' presentare iperkaliemia. I diuretici risparmiatori di potassio, gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono provocare aumenti significativi del potassio sierico. L'associazione di cilazapril con questi farmaci non e' quindi raccomandata. Se l'uso concomitante e' indicato a causa di ipokaliemia conclamata, questi farmaci devono essere impiegati con cautela, monitorando frequentemente il potassio sierico. Il trattamento precedente con diuretici a dose elevata puo' determinare deplezione di volume e rischio di ipotensione quando si inizia la terapia con cilazapril. Gli effetti ipotensivi possono essere ridotti dalla sospensione del diuretico,dall'aumento di assunzione di liquidi o di sali o iniziando la terapia con una bassa dose di cilazapril. L'impiego concomitante di alcuni farmaci anestetici, di antidepressivi triciclici e di antipsicotici congli ACE inibitori puo' determinare un'ulteriore riduzione della pressione arteriosa. Quando si somministrano ACE inibitori contemporaneamente a farmaci antinfiammatori non steroidei (come l'acido acetilsalicilico a regime posologico antinfiammatorio, inibitori delle COX-2 e FANSnon selettivi), si puo' verificare un'attenuazione dell'effetto antipertensivo. L'uso concomitante di ACE inibitori e FANS puo' determinareun aumento del rischio di peggioramento della funzione renale, inclusa possibile insufficienza renale acuta, e un aumento del potassio sierico, specialmente nei pazienti gia' caratterizzati da una scarsa funzione renale. L'associazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nell'anziano. Dopo l'avvio della terapia concomitante, e successivamente a cadenza periodica, i pazienti devono essere idratati adeguatamente e occorre valutare l'opportunita' di monitorare la funzionerenale. I farmaci simpaticomimetici possono ridurre l'effetto antipertensivo degli ACE inibitori. Studi epidemiologici hanno suggerito che la somministrazione concomitante di ACE inibitori e di farmaci antidiabetici (insulina, agenti ipoglicemizzanti orali) puo' causare un effetto piu' marcato di riduzione dello zucchero nel sangue con rischio di ipoglicemia. Questo fenomeno sembrava essere piu' probabile durante leprime settimane di trattamento di associazione e nei pazienti con insufficienza renale. Sono state segnalate raramente reazioni nitritoidi (con sintomi quali l'arrossamento del viso, nausea, vomito e ipotensione) in pazienti in terapia con oro iniettabile (sodio aurotiomalato) econcomitante terapia con ACE inibitori. Non si sono osservate interazioni clinicamente significative con la somministrazione concomitante di cilazapril e digossina, nitrati, anticoagulanti cumarinici e bloccanti dei recettori H 2 .
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Conservare a temperatura non superiore ai 30 gradi C.