indapamide sandoz 30 compresse riv2,5 sandoz spa

Che cosa è indapamide sandoz 30cpr riv2,5?

Indapamide sandoz compresse rivestite prodotto da sandoz spa
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Indapamide sandoz risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di sulfonamidi, non associati.
Contiene i principi attivi: indapamide
Composizione Qualitativa e Quantitativa: una compressa rivestita contiene: indapamide 2,5 mg.
Codice AIC: 033832015 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento dell'ipertensione arteriosa essenziale.

Vedi il foglio illustrativo completo

Posologia

1 compressa rivestita (2,5 mg) al mattino. Insufficienza renale: i diuretici tiazidici ed affini sono pienamente efficaci solamente quando la funzionalita' renale e' normale o minimamente ridotta. La posologiadeve essere modificata in base alla funzionalita' renale. Una riduzione del dosaggio deve essere effettuata in funzione del grado di insufficienza renale. In caso di insufficienza renale grave, il trattamento e' controindicato. Pazienti con insufficienza epatica: indapamide e' ampiamente metabolizzata dal fegato ed una riduzione del dosaggio nell'insufficienza epatica dovra' essere effettuata. Il trattamento con indapamide e' controindicato in caso di insufficienza epatica grave. Anziani: il valore della creatininemia deve essere aggiustato in relazioneall'eta', al peso ed al sesso. I pazienti anziani possono essere trattati con il farmaco quando la funzionalita' renale e' normale o solo minimamente compromessa. Bambini e adolescenti: il farmaco non e' raccomandato a causa della mancanza di dati di sicurezza ed efficacia.

Effetti indesiderati

Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro < 1/10000: trombocitopenia, leucopenia, agranulocitosi, anemia aplastica, anemia emolitica. Patologie del sistema nervoso. Raro da >= 1/10000 a < 1/1000: vertigine, fatica, cefalea, parestesie, sonnolenza; non noto: sincope. Patologie psichiatriche. Non noto: confusione mentale. Patologie cardiache. Molto raro: aritmia; non noto: torsione di punta in alcuni casi associata a ipokaliemia, palpitazioni. Patologie vascolari. Molto raro: ipotensione; non noto: ipotensione ortostatica. Patologie gastrointestinali. Non comune da >= 1/1000 a < 1/100: vomito; raro: intolleranza gastrointestinale, nausea, costipazione, secchezza della bocca; molto raro: pancreatite. Patologie epatobiliari. Molto raro: anomalie della funzionalita' epatica; non noto: in caso di insufficienza epatica, esiste la possibilita' di insorgenza di un'encefalopatia epatica. Patologiedella cute e del tessuto sottocutaneo: reazioni di ipersensibilita'; comune da >= 1/100 a < 1/10: eruzioni maculopapulose; non comune: porpora; molto raro: edema angioneurotico e/o orticaria, necrolisi epidermica tossica, sindrome di Steven-Johnson; non noto: possibile peggioramento di un preesistente lupus eritematoso acuto disseminato, rash, sono stati riportati casi di reazioni di fotosensibilita', prurito,eritemi. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Raro: crampi muscolari; non noto: cadute. Patologie renali e urinarie.Molto raro: insufficienza renale; non noto: insufficienza renale acuta. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non noto: astenia. Esami diagnostici. Non noto: elettrocardiogramma, prolungamento dell'intervallo QT, in alcuni casi associato a ipokaliemia. Parametri di laboratorio: e' stata osservata ipokaliemia; molto raro: ipercalcemia; non noto: deplezione di potassio con ipokaliemia; iponatremia con ipovolemia responsabile della disidratazione e di ipotensione ortostatica. La perdita concomitante di ioni cloruro puo' portare a un'alcalosi metabolica secondaria compensatoria: l'incidenzae l'entita' di questo effetto sono lievi. Aumento della uricemia e della glicemia durante il trattamento; l'appropriatezza dell'impiego di questi diuretici deve essere attentamente valutata nei pazienti con gotta o diabete. Lieve aumento dell'azoto ureico.

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione arteriosa essenziale.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo,ad altri farmaci sulfonamido-derivati o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Insufficienza renale grave ed anuria. Encefalopatia epatica o grave compromissione della funzionalita' epatica. Ipokaliemia. Accidenti cerebrovascolari recenti. Feocromocitoma e sindrome di Conn.

Composizione ed Eccipienti

Amido di mais, glicerolo, lattosio monoidrato, ipromellosa, magnesio stearato, polietilenglicole 6000, povidone, sodio laurilsolfato, talco, titanio diossido.

Avvertenze

In caso di funzionalita' epatica compromessa, i diuretici tiazidici eaffini possono causare una encefalopatia epatica: la somministrazionedel diuretico deve essere immediatamente sospesa. Sono stati riportati casi di reazioni di fotosensibilita': si raccomanda di interrompere il trattamento. Qualora si rendesse necessario riprendere il trattamento con indapamide, si raccomanda di proteggere le aree esposte al soleo ai raggi artificiali UVA. Periodici controlli del quadro elettrolitico devono essere effettuati durante la terapia. Natremia: deve esserecontrollata sia prima di iniziare la terapia che successivamente ad intervalli regolari di tempo. Infatti, qualsiasi terapia diuretica puo'provocare una iponatremia con conseguenze talvolta gravi. Poiche' la diminuzione della natremia puo' inizialmente essere asintomatica, e' essenziale un regolare controllo della stessa ancora piu' frequentemente nei soggetti anziani e nei pazienti cirrotici. La deplezione del potassio con ipokaliemia rappresenta il rischio maggiore dei diuretici tiazidici ed affini. Il rischio di insorgenza di una ipokaliemia deve essere prevenuto soprattutto nelle popolazioni a rischio. In tali situazioni, l'ipokaliemia aumenta la tossicita' cardiaca dei digitalici e ilrischio di aritmie. Sono a rischio anche i soggetti che presentano unintervallo QT lungo, sia di origine congenita che iatrogena. L'ipokaliemia, come la bradicardia, e' inoltre un fattore che predispone all'insorgenza di gravi aritmie, in particolare la torsione di punta, potenzialmente fatale. In tutte le condizioni sopra descritte, si richiede un controllo piu' frequente della kaliemia. Il primo controllo del potassio plasmatico deve essere effettuato durante la prima settimana dall'inizio del trattamento. L'accertamento di un'ipokaliemia ne richiedela correzione. Il controllo della glicemia e' importante nei pazientidiabetici. La tendenza agli attacchi di gotta puo' risultare aumentata nei pazienti iperuricemici. I diuretici tiazidici e affini possono causare un lieve e transitorio aumento della calcemia. Una ipercalcemiaaccertata puo' essere secondaria ad un precedente iperparatiroidismo non diagnosticato. E' necessario interrompere il trattamento prima di eseguire i tests di funzionalita' paratiroidea. I diuretici tiazidici e affini sono pienamente efficaci solo quando la funzionalita' renale e' normale o poco compromessa. Nel soggetto anziano, la creatininemia deve essere valutata in funzione dell'eta', del peso e del sesso. L'ipovolemia, secondaria alla perdita di acqua e sodio indotta dal diuretico all'inizio della terapia, induce una riduzione della filtrazione glomerulare. Cio' puo' portare ad un incremento dell'urea e della creatinina plasmatica. Questa transitoria insufficienza renale funzionale e'senza conseguenze nel soggetto con funzione renale normale, ma puo' aggravare una insufficienza renale preesistente. Durante il trattamentopuo' presentarsi una lieve alcalosi ipocloremica che non richiede trattamenti specifici tranne in pazienti affetti da malattie epatiche o renali. Come per i diuretici tiazidici si puo' verificare una riduzionedel Protein Bound Iodine senza segni di disfunzione tiroidea. Non sono stati segnalati fenomeni di "rebound" dopo sospensione del trattamento. Contiene lattosio. Gli atleti devono essere informati che questo medicinale contiene una sostanza attiva che puo' dare effetti positivi ai test anti-doping.

Gravidanza e Allattamento

In generale nelle donne in gravidanza la somministrazione di diuretici deve essere evitata e questi ultimi non devono mai essere usati per trattarne l'edema fisiologico. I diuretici possono provocare ischemia fetoplacentare, con rischio di compromissione dell'accrescimento fetale. L'allattamento al seno e' sconsigliato (l'indapamide passa nel latte materno).

Interazioni con altri prodotti

Associazioni non raccomandate. Litio: si riscontra un aumento del litio plasmatico con segni di sovradosaggio, come con una dieta priva di sodio. Se l'uso di diuretici si rende comunque necessario, si richiedono un attento monitoraggio del litio plasmatico e un adattamento dellaposologia. Associazioni che richiedono precauzioni di impiego. Antiaritmici della classe Ia, antiaritmici della classe III, alcuni antipsicotici: fenotiazine, benzamidi, butirrofenoni; altri farmaci: bepridil,cisapride, difemanil, eritromicina e.v:, alofantrina, mizolastina, pentamidina, sparfloxacina, moxifloxacina, vincamina e.v. Aumento del rischio di aritmie ventricolari, specialmente torsione di punta. Controllare l'ipokaliemia e correggerla, se necessario, prima di somministrare questa combinazione ed effettuare il monitoraggio clinico degli elettroliti plasmatici e dell'ECG. Utilizzare farmaci che non causano torsione di punta in presenza di ipokaliemia. Antinfiammatori non steroidei, compresi gli inibitori selettivi della COX-2, dosi elevate di acidosalicilico (>= 3g/die): possibile riduzione dell'effetto antiipertensivo dell'indapamide. Rischio di insufficienza renale acuta nel paziente disidratato. Si raccomanda pertanto di idratare il paziente e di controllare la funzionalita' renale all'inizio della terapia e in corso di trattamento. Inibitori dell'enzima di conversione. Esiste il rischiodi improvvisa ipotensione e/o di insufficienza renale acuta se il trattamento con un ACE-inibitore viene iniziato in presenza di una preesistente deplezione di sodio. Nell'ipertensione arteriosa, quando un precedente trattamento diuretico puo' aver causato una deplezione di sodio, e' necessario: o interrompere il diuretico 3 giorni prima dell'inizio della terapia con l'ACE-inibitore e se necessario reintrodurre un diuretico ipokaliemizzante; o somministrare dosi iniziali ridotte di ACE-inibitore aumentandole gradualmente. Nell'insufficienza cardiaca congestizia, iniziare con una dose di ACE-inibitore molto bassa, possibilmente dopo una riduzione della dose del diuretico ipokaliemizzante associato. In tutti i casi , controllare la funzionalita' renale durante le prime settimane di trattamento con un ACE-inibitore. Altri compostiche possono causare ipokaliemia: amfotericina B (e.v.), glico e mineralocorticoidi, tetracosactide, lassativi stimolanti. Aumento del rischio di ipokaliemia. Controllare la kaliemia e, se necessario, correggerla. Impiegare lassativi non stimolanti. Baclofene: aumento dell'effetto antiipertensivo. Idratare il paziente: controllare la funzionalita' renale all'inizio della terapia. L'ipokaliemia predispone agli effettitossici dei digitalici. Controllare la kaliemia e l'ECG, e se necessario, adattare la terapia. Associazioni da prendere in considerazione. Si potrebbero verificare ipokaliemia o iperkaliemia. La kaliemia e l'ECG devono essere controllati e, se necessario, la terapia deve essere adattata. Metformina: aumento del rischio di acidosi lattica indotta dalla metformina, a causa della possibilita' di un'insufficienza renalefunzionale associata all'uso di diuretici. Non usare metformina quando la creatinina plasmatica oltrepassa i 15 mg/l (135 mcmol/l) nell'uomo e 12 mg/l (110 mcmol/l) nella donna. In presenza di disidratazione indotta da diuretici, aumenta il rischio di insufficienza renale acuta,in particolare quando vengono usate dosi elevate di mezzi di contrasto iodati. Reidratare il paziente prima della somministrazione del composto iodato. Antidepressivi imipramino-simili, neurolettici: aumento dell'effetto antiipertensivo e del rischio di ipotensione ortostatica. Sali di calcio: rischio di ipercalcemia da ridotta eliminazione urinaria di calcio. Ciclosporina, tacrolimus: rischio di incremento della creatininemia senza alcuna modificazione dei livelli di ciclosporina circolante, anche in assenza di deplezione idrosodica. Corticosteroidi, tetracosactide (sistemici): riduzione dell'effetto antiipertensivo.

Equivalenti in base alle liste di trasparenza

Il prodotto ha 2 prodotti equivalenti in base alle liste di equivalenza
clicca qui per visualizzare i prodotti equivalenti per indapamide sandoz 30cpr riv2,5

Forme Farmacologiche


Clicca qui per consultare il foglio illustrativo e riassunto delle caratteristiche di indapamide sandoz

Conservazione del prodotto

Questo medicinale non richiede alcuna particolare condizione per la conservazione.