indapamide pen*20cpr riv 2,5mg indapamide towa pharmaceutical spa
Che cosa è indapamide pen 20cpr riv 2,5mg?
Indapamide pen compresse rivestite prodotto da
towa pharmaceutical spa
è un farmaco generico della categoria
farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici
che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Indapamide pen risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di diuretico ad azione diuretica minore, escluse le tiazidi.
Contiene i principi attivi:
indapamide
Codice AIC: 025154016
Codice EAN: 0
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Posologia
Una compressa rivestita da 2,5 mg per via orale in un'unica somministrazione al mattino.
Effetti indesiderati
Alla posologia consigliata gli effetti collaterali indesiderati sono lievi ed in genere transitori: squilibri elettrolitici (in particolareipokaliemia); astenia, vertigini e sonnolenza; nausea ed intolleranzagastro-intestinale; crampi muscolari; ipotensione ortostatica; palpitazioni; lieve aumento dell'azoto ureico; reazioni allergiche comprendenti prurito, orticaria, eritemi, eruzioni maculo-papulose.
Indicazioni
Trattamento dell'ipertensione arteriosa essenziale.
Controindicazioni ed effetti secondari
L'indapamide e' controindicata nei pazienti con insufficienza epaticae/o renale grave e anuria; accidenti vascolari cerebrali recenti, feocromocitoma; sindrome di Conn ed ipersensibilita' individuale accertata verso il prodotto od altri derivati sulfamidici.
Avvertenze
Periodici controlli del quadro elettrolitico devono essere effettuatidurante la terapia con indapamide, prestando particolare attenzione nei pazienti sottoposti a restrizione dietetica, negli anziani, in quelli che presentano vomito o diarrea o che ricevono soluzioni parenterali, quelli che fanno uso cronico di lassativi o di corticosteroidi. Alcuni pazienti, inoltre, possono essere particolarmente predisposti a squilibri elettrolitici (per insufficienza cardiaca, malattie renali e/oepatiche, aritmie ventricolari, trattamento con glicosidi cardiocinetici, ecc.) ed in questo caso puo' essere necessario un supplemento di potassio. Durante il trattamento puo' presentarsi una lieve alcalosi ipocloremica che non richiede trattamenti specifici tranne in pazienti affetti da malattie epatiche o renali. Nonostante siano stati condottinumerosi studi clinici su pazienti affetti da gotta o su diabetici ipertesi e nonostante l'indapamide non abbia modificato significativamente i parametri ematologici, si consiglia di controllare l'uricemia e la glicemia prima del trattammmento e di monitorare periodicamente talidati nel corso della terapia. Durante la terapia si puo' avere un lieve aumento della calcemia per cui e' necessario interrompere la somministrazione prima di eseguire i tests di funzionalita' paratiroidea. Come per i diuretici tiazidici si puo' verificare una riduzione del PBI senza segni di disfunzione tiroidea. Non sono stati segnalati fenomenidi "rebound" dopo sospensione del trattamento.
Gravidanza e Allattamento
Sebbene gli studi sugli animali non abbiano messo in evidenza effettiteratogeni, l'impiego dell'indapamide e' sconsigliato durante la gravidanza e l'allattamento.
Interazioni con altri prodotti
L'eventuale ipopotassiemia aumenta il rischio di effetti tossici della digitale. Se contemporaneamente all'indapamide vengono assunti farmaci come corticosteroidi, corticotropina e anfotericina B si puo' verificare una grave deplezione di potassio. Quando sia richiesta una maggiore efficacia ipotensiva, l'indapamide puo' essere associata ad altri farmaci quali beta-bloccanti, ACE-inibitori, metildopa, clonidina o altri agenti bloccanti adrenergici. Non e' raccomandata la contemporaneasomministrazione di diuretici che possono causare ipokaliemia. L'effetto ipotensivo dell'indapamide puo' risultare aumentato nei simpatectomizzati ed inoltre la reattivita' ad agenti pressori, come la noradrenalina, puo' essere diminuita. L'indapamide non deve essere somministrata contemporaneamente al litio dal momento che essa ne riduce la clearance renale e ne aumenta il rischio di tossicita'.