imipenem cilast au*fl500+500mg imipenem e eugia pharma (malta) limited
Che cosa è imipenem cilast au fl500+500mg?
Imecitin soluzione per infusione polv prodotto da
eugia pharma (malta) limited
è un farmaco solo uso ospedaliero della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Imecitin risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di antibatterici beta-lattamici.
Contiene i principi attivi:
imipenem/cilastatina sodica
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ogni flaconcino contiene 500 mg di imipenem (pari a 530 mg di imipenem monoidrato) e 500 mg di cilastatina (pari a 530 mg di cilastatina sale sodico).
Codice AIC: 040005011
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Trattamento delle seguenti infezioni gravi dovute a microorganismi sensibili: polmonite nosocomiale o polmonite complicata acquisita in comunita' che richiede ricovero in ospedale; infezioni complicate intra-addominali; infezioni complicate del tratto genitourinario. Fare riferimento alle linee guida ufficiali sull'uso appropriato degli antibatterici.
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Posologia
La dose giornaliera totale e la via di somministrazione di imipenem/cilastatina devono essere decise in base al tipo o alla gravita' dell'infezione e alla valutazione del livello di sensibilita' del/i patogeno/i, della funzionalita' renale e del peso corporeo. Le dosi citate sono calcolate in base a un peso corporeo >=70 kg. Il fabbisogno totale giornaliero deve essere suddiviso in piu' dosi uguali tra loro. Le raccomandazioni posologiche che seguono specificano la quantita' di imipenem da somministrare. Con questa viene fornita una quantita' equivalente di cilastatina. Questa formulazione deve essere somministrata esclusivamente per via endovenosa. Adulti: 1,5-2 g somministrati suddividendoli in 3-4 dosi uguali. In infezioni causate da organismi meno sensibili, la dose giornaliera puo' essere aumentata fino a un massimo di 50 mg/kg/giorno (senza superare i 4 g al giorno). Ciascuna dose di 250 mgo 500 mg deve essere somministrata per infusione endovenosa impiegando dai 20 ai 30 minuti. Ogni dose di 1000 mg deve essere somministrata per infusione endovenosa impiegando dai 40 ai 60 minuti. Nei pazienti che manifestano nausea durante l'infusione, la velocita' puo' essere rallentata. >>Somministrazione EV. Infezione moderata: 500 mg, intervallo di 6-8 ore, dose giornaliera totale 1,5 - 2,0 g; infezione grave - completamente sensibile: 500 mg, intervallo di 6 ore, dose giornalieratotale 2,0 g; infezione grave e/o potenzialmente letale: 1000 mg, intervallo di 8 ore, dose giornaliera totale 3,0 g; infezione dovuta a microorganismi meno sensibili (principalmente alcuni ceppi di P. aeruginosa): 1000 mg, intervallo di 6 ore, dose giornaliera totale 4,0 g. Usonegli anziani: l'eta' non influenza normalmente la tollerabilita' e l'efficacia di imipenem/cilastatina. Pazienti con alterata funzionalita' renale. Come nei pazienti con funzionalita' renale normale, la dose si basa sulla gravita' dell'infezione. Le dosi indicate sono basate suun peso corporeo di 70 kg. In pazienti con peso corporeo inferiore devono essere effettuate riduzioni della dose proporzionali. Funzionalita' renale lieve clcr 31-70 ml/min: 500mg, intervallo di 6-8 ore, dose massima giornaliera totale 1,5-2 g; funzionalità renale moderata clcr 21-30 ml/min: 500 mg, intervallo di 8-12 ore, dose massima giornalieratotale 1-1,5 g; funzionalita' renale severa clcr 6-20 ml/min: 250-500mg, intervallo di 12 ore, dose massima giornaliera totale 0,5-1,0 g. Quando a questi pazienti si somministra la dose di 500 mg, ci puo' essere un aumento del rischio di convulsioni. Pazienti con una clearance della creatinina <=5 ml/min non devono ricevere imipenem/cilastatina ameno che non vengano emodializzati entro 48 ore. Sia l'imipenem che la cilastatina vengono rimossi dal circolo durante l'emodialisi. Il paziente deve ricevere imipenem/cilastatina immediatamente dopo l'emodialisi e successivamente a intervalli di 12 ore. I pazienti dializzati, in particolare quelli con una malattia sottostante a carico del SNC, devono essere monitorati attentamente; per i pazienti in emodialisi, imipenem/cilastatina viene raccomandato solo quando il beneficio supera il rischio potenziale di convulsioni. Attualmente non sono disponibili dati sufficienti per raccomandare l'impiego del medicinale in pazientiin dialisi peritoneale. Dose pediatrica: 3 anni o più (con un peso corporeo < 40 kg ), dose 15 mg/kg, dose giornaliera totale 60 mg/kg. La dose massima giornaliera non deve superare i 2 g. Bambini con un peso corporeo > 40 kg devono ricevere la dose per adulti. I dati clinici non sono sufficienti per raccomandare l'uso nei bambini di eta' inferiore ai 3 anni o nei neonati e nei bambini con funzionalita' renale compromessa. Imipenem/cilastatina non e' indicato per il trattamento della meningite. Se si sospetta meningite, si dovra' somministrare un antibiotico appropriato.
Effetti indesiderati
Le piu' comuni reazioni indesiderate sono state reazioni locali successive all'infusione endovenosa. Le seguenti reazioni avverse sono state segnalate in studi clinici o nella farmacovigilanza di imipenem/cilastatina. Le frequenze sono definite come: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100 a< 1/10), non comune (da >=1/1000 a =1/10.000 a GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon sono disponibili dati adeguati sull'uso di imipenem/cilastatina nelle donne in stato di gravidanza. Gli studi condotti sugli animali hanno evidenziato tossicita' riproduttiva. Il rischio potenziale nella specie umana e' sconosciuto. Pertanto, questo medicinale non deve essere utilizzato in gravidanza a meno che i vantaggi previsti per la madregiustifichino i possibili rischi per il feto. L'imipenem e la cilastatina sono escreti nel latte materno in piccole quantita'. Pertanto e' improbabile che il lattante sia esposto a quantita' significative. Se l'impiego di questo medicinale e' ritenuto necessario, i vantaggi dell'allattamento al seno devono essere valutati rispetto ai possibili rischi per il bambino. Non esistono dati adeguati sugli effetti di imipenem/cilastatina sulla fertilita'.
Indicazioni
Trattamento delle seguenti infezioni gravi dovute a microorganismi sensibili: polmonite nosocomiale o polmonite complicata acquisita in comunita' che richiede ricovero in ospedale; infezioni complicate intra-addominali; infezioni complicate del tratto genitourinario. Fare riferimento alle linee guida ufficiali sull'uso appropriato degli antibatterici.
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Ipersensibilita' ad altri antibatterici carbapenemici. Grave ipersensibilita' (ad es. reazione anafilattica, grave reazione cutanea) a qualunque altro tipo di antibatterico beta-lattamico (ad es. penicilline o cefalosporine).
Composizione ed Eccipienti
Sodio bicarbonato.
Avvertenze
Esistono alcune evidenze cliniche e di laboratorio di una parziale allergenicita' crociata tra imipenem e gli altri antibiotici beta-lattamici (ad es. penicilline e cefalosporine). Sono state segnalate reazioni gravi (compresa anafilassi) con la maggior parte degli antibiotici beta-lattamici. Prima di iniziare una terapia con il farmaco, si dovra'svolgere un'attenta indagine riguardante precedenti reazioni di ipersensibilita' agli antibiotici beta-lattamici. Se si manifesta una reazione allergica al farmaco, il trattamento dovra' essere interrotto e sidovranno adottare misure appropriate. La colite pseudomembranosa e' stata osservata praticamente con tutti gli antibiotici e puo' variare per gravita' da una forma lieve a una potenzialmente letale. Imipenem/cilastatina deve essere prescritto con cautela ai pazienti che presentano anamnesi di malattia gastrointestinale, particolarmente la colite. La presenza di diarrea associata al trattamento deve sempre essere considerata indicativa di questa diagnosi. Una tossina prodotta dal Clostridium difficile puo' essere una delle cause primarie di colite antibiotico-associata, dovrebbero essere considerate anche altre cause. Dopoche e' stata confermata una diagnosi di colite pseudomembranosa, il prodotto deve essere interrotto immediatamente e si deve istituire una terapia idonea. L'efficacia e la sicurezza di imipenem/cilastatina neibambini sono piuttosto scarsi. L'efficacia e la tollerabilita' nei bambini al di sotto di 3 anni di eta' non e' stata ancora stabilita; di conseguenza non e' raccomandato nei bambini al di sotto di questa eta'. L'efficacia e la tollerabilita' in bambini con compromissione della funzionalita' renale non sono ancora state stabilite. Imipenem/cilastatina non e' indicato contro le infezioni del sistema nervoso centrale.Pazienti affetti da disturbi del SNC e/o con compromissione della funzionalita' renale hanno mostrato effetti indesiderati a carico del SNC, specialmente in casi in cui sono state superate le dosi raccomandatiin base a peso corporeo e alla funzionalita' renale. Si raccomanda quindi di attenersi rigorosamente agli schemi di dosaggio di imipenem/cilastatina e di continuare le terapie anticonvulsivanti istituite. Se si verificano tremori focali, mioclonie o convulsioni, i pazienti devono essere valutati da un punto di vista neurologico e posti sotto terapia anticonvulsivante, se non gia' istituita. Se i sintomi a carico delSNC continuano, la dose di imipenem/cilastatina deve essere diminuitao imipenem/cilastatina deve essere completamente sospeso. I pazienti con una clearance della creatinina <=5 ml/min non devono ricevere imipenem/cilastatina a meno che non siano messi in emodialisi entro 48 ore. Per i pazienti in dialisi, imipenem/cilastatina e' raccomandato soloquando il beneficio superi il rischio potenziale di convulsioni. In caso di trattamento prolungato, devono essere controllate regolarmente le funzionalita' renale ed epatica e i valori ematici. Puo' insorgere miastenia e verificarsi un aggravamento della miastenia gravis. Pertanto, in caso di qualsiasi sintomo che indichi una riacutizzazione dellamiastenia gravis, e' necessario consultare un medico. Non e' raccomandato l'impiego concomitante di imipenem e di acido valproico/sodio valproato. Questo medicinale contiene sodio.
Gravidanza e Allattamento
Non sono disponibili dati adeguati sull'uso di imipenem/cilastatina nelle donne in stato di gravidanza. Gli studi condotti sugli animali hanno evidenziato tossicita' riproduttiva. Il rischio potenziale nella specie umana e' sconosciuto. Pertanto, questo medicinale non deve essere utilizzato in gravidanza a meno che i vantaggi previsti per la madregiustifichino i possibili rischi per il feto. L'imipenem e la cilastatina sono escreti nel latte materno in piccole quantita'. Pertanto e' improbabile che il lattante sia esposto a quantita' significative. Se l'impiego di questo medicinale e' ritenuto necessario, i vantaggi dell'allattamento al seno devono essere valutati rispetto ai possibili rischi per il bambino. Non esistono dati adeguati sugli effetti di imipenem/cilastatina sulla fertilita'.
Interazioni con altri prodotti
In pazienti trattati con ganciclovir e imipenem/cilastatina EV sono state segnalate convulsioni generalizzate. Questi farmaci non devono essere impiegati contemporaneamente a meno che il vantaggio potenziale giustifichi il rischio. Anche il pro-farmaco valganciclovir puo' provocare convulsioni in associazione a imipenem/cilastatina. E' stato dimostrato che l'impiego concomitante di probenecid ha raddoppiato i livelli plasmatici e l'emivita della cilastatina, senza alcun effetto sul suo recupero urinario. L'uso concomitante di probenecid ha dato luogo solo a incrementi minimi del livello plasmatico e dell'emivita di imipenem, con una diminuzione del recupero urinario di imipenem attivo a circa il 60% della dose somministrata. E' stato segnalato che l'uso concomitante di teofillina e imipenem ha causato convulsioni. Teoricamente,il meccanismo di interazione puo' essere un aumento della sensibilita' agli effetti indesiderati a carico del SNC. Durante la somministrazione concomitante di acido valproico e farmaci carbapenemici sono statesegnalate diminuzioni del livello ematico di acido valproico del 60-100% in circa due giorni. A causa della rapida insorgenza e dell'entita' della diminuzione, la somministrazione concomitante di acido valproico e farmaci carbapenemici non e' considerata gestibile e pertanto deve essere evitata. In alcuni pazienti il test di Coombs puo' risultare positivo.
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
I flaconcini del medicinale in forma secca non richiedono alcuna condizione particolare di conservazione. La soluzione ricostituita deve essere utilizzata immediatamente.