haemate p fl 1000ui+fl15ml+set fattore di csl behring spa

Che cosa è haemate p fl 1000ui+fl15ml+set?

Haemate p soluzione per infus polv solv prodotto da csl behring spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Haemate p risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di emostatico/antiemorragico.
Contiene i principi attivi: fattore viii umano di coagulazione/fattore di von willebrand
Codice AIC: 026600078 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento e profilassi di emorragie in caso di: emofilia A (carenzacongenita di fattore VIII), carenza acquisita di fattore VIII. Trattamento di pazienti con anticorpi anti-fattore VIII (inibitori). Profilassi e trattamento delle emorragie nella malattia di von Willebrand.

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Posologia

Il trattamento dell'emofilia A e della malattia di VWD deve essere effettuato sotto la supervisione di un medico esperto nel trattamento dei disordini dell'emostasi..Non sono disponibili dati clinici sufficienti per l'impiego di Haemate P nei bambini. Emofilia A. La posologia e la durata della terapia sostitutiva dipendono dalla gravita' della carenza di Fattore VIII, dalla localizzazione e dall'entita' dell'emorragia nonche' dalle condizioni cliniche del paziente. Il numero delle unita' di Fattore VIII da somministrare e' espresso in Unita' Internazionali (U.I.), con riferimento allo standard attualmente vigente dell'OMS(WHO) per prodotti di Fattore VIII. L'attivita' di Fattore VIII nel plasma e' espressa in percentuale (relativa al plasma umano normale) oppure in U.I. (in conformita' allo Standard Internazionale per il Fattore VIII nel plasma). Una unita' internazionale di attivita' di FattoreVIII e' equivalente alla quantita' di Fattore VIII in un ml di plasmaumano normale. Il calcolo della dose necessaria di Fattore VIII e' basato sul reperto empirico che 1 U.I. di Fattore VIII per kg di peso corporeo aumenta l'attivita' di fattore VIII nel plasma di circa il 2% dell'attivita' normale (2 U.I./dl). La dose necessaria viene determinata usando la seguente formula: Unita' richieste = peso corporeo [kg] x aumento desiderato di Fattore VIII [% o U.I./dl] x 0.5. La frequenza della somministrazione dovrebbe sempre essere basata sull'efficacia clinica ottenuta nei singoli casi. Nel caso dei seguenti episodi emorragici, l'attivita' del Fattore VIII non deve scendere al di sotto del livello di attivita' plasmatica indicato (in % o in U.I./dl) rispetto al livello normale. La tabella seguente puo' essere impiegata come riferimento per il dosaggio nel caso di eventi emorragici o di interventi chirurgici: Gravita' dell'emorragia / Tipo di intervento chirurgico, Livello richiesto di Fattore VIII (% o U.I./dl), Frequenza delle dosi (ore) / Durata della terapia (giorni) rispettivamente: Emartro in fase iniziale, emorragie intramuscolari o della cavita' orale, 20 – 40, ripetere l'infusione ogni 12-24 ore per almeno 1 giorno fino a che, a cessazione del dolore, l'episodio emorragico sia risolto o si sia giunti a guarigione. Emartri piu' estesi,emorragie intramuscolari o ematomi, 30– 60, Ripetere l'infusione ogni 12-24 ore per 3-4 giorni o piu' fino alla risoluzione del dolore e dell'invalidita' acuta. Emorragie a rischio per la vita, 60 – 100, Ripetere l'infusione ogni 8-24 ore, fino alla risoluzione dell'evento. Chirurgia minore, estrazioni dentarie incluse, 30 – 60, Ogni 24 ore, almeno 1 giorno, fino al raggiungimento della guarigione. Chirurgia maggiore, 80 – 100, (pre- e postoperatorio), Ripetere l'infusione ogni 8-24 ore fino al raggiungimento di un'adeguata cicatrizzazione; successivamente continuare la terapia per almeno 7giorni per mantenere una attivita' di fattore VIII compreso tra il 30-60% (U.I./dl). Nel corso del trattamento, e' consigliabile eseguire un'appropriata determinazione dei livelli di Fattore VIII per stabilirela dose da somministrare e la frequenza di ripetizione delle infusioni. In particolare, in caso di interventi di chirurgia maggiore, e' indispensabile eseguire un attento monitoraggio della terapia sostitutivaper mezzo della determinazione dell'attivita' plasmatica plasmatica del Fattore VIII. Singoli pazienti possono presentare variabilita' nella propria risposta al Fattore VIII, raggiungendo livelli differenti direcupero in vivo e differente emivita. Per la profilassi a lungo termine di emorragie in pazienti affetti da emofilia A grave, le dosi usuali sono da 20 a 40 U.I. di Fattore VIII per kg di peso corporeo ad intervalli di 2-3 giorni. In alcuni casi, soprattutto nei pazienti piu' giovani, possono rendersi necessari intervalli piu' brevi o dosi piu' elevate. I pazienti devono essere monitorati per lo sviluppo di inibitori del Fattore VIII. Se non si raggiungono i livelli plasmatici attesidi attivita' di Fattore VIII o se l'emorragia non e' controllata con una dose adeguata, i pazienti devono essere monitorati per verificare l'eventuale comparsa di inibitore del Fattore VIII. Nei pazienti con elevati livelli di inibitore, la terapia con Fattore VIII puo' rivelarsi non efficace per cui devono essere prese in considerazione altre misure terapeutiche. In questi casi, inoltre, il trattamento deve essere effettuato sotto la responsabilita' di medici esperti nel trattamento dell'emofilia. Malattia di von Willebrand: La somministrazione di 1 U.I./kg VWF:RCo determina, in genere, un aumento del titolo di VWF:RCo in circolo pari a 0,02 U.I./ml (2 %). Devono essere conseguiti livelli di VWF:RCo > 0,6 U.I./ml (60%) e di FVIII:C > 0,4 U.I./ml (40%). Di norma, per il conseguimento dell'emostasi si raccomanda la somministrazione di 40-80 U.I./kg di Fattore von Willebrand (VWF:RCo) e di 20-40 U.I. di FVIII:C/kg di peso corporeo. La somministrazione di una dose iniziale di 80 U.I./kg di Fattore di von Willebrand puo' risultare necessaria soprattutto per pazienti con malattia di von Willebrand del Tipo 3: in questo caso, infatti, il mantenimento di titoli adeguati puo' richiedere il ricorso a dosi piu' elevate rispetto agli altri tipi dellamalattia di von Willebrand. Prevenzione dell'evento emorragico in caso di intervento chirurgico o di grave episodio traumatico: per prevenire un eccessivo sanguinamento durante o dopo un intervento chirurgico la somministrazione dovrebbe avvenire 1-2 ore prima dell'intervento stesso. Dosi adeguate dovrebbero poi essere successivamente somministrate ogni 12-24 ore. La dose da somministrare e la durata del trattamentodipendono dalla situazione clinica individuale, dal tipo e dalla gravita' dell'emorragia e dai livelli di VWF:RCo e di FVIII:C. Quando si usano preparati di Fattore VIII contenenti Fattore von Willebrand, il medico deve tener presente che un trattamento protratto puo' determinare un aumento eccessivo del titolo di FVIII:C. Per evitare un aumento incontrollato di FVIII:C, dopo 24-48 ore di trattamento sarebbe opportuno ridurre la dose e/o aumentare l'intervallo di tempo fra le somministrazioni.

Effetti indesiderati

Gli effetti indesiderati qui riportati si basano sulle esperienze acquisite dalle sperimentazioni cliniche e dall'esperienza post-marketing. Per registrare la frequenza della comparsa di tali effetti indesiderati sono state adottate le seguenti regole standard: Molto frequente >1/10, Frequente >1/100 e < 1/10. Non frequente > 1/1.000 e < 1/100, Raro > 1/10.000 e < 1/1.000. Rarissimo < 1/10.000. Disturbi a carico del sistema immunitario. In rarissimi casi sono state osservate reazionida ipersensibilita' o di tipo allergico (che possono comprendere: angioedema, sensazione di bruciore e di puntura nel sito dell'iniezione, brividi, flush, orticaria generalizzata, cefalea, orticaria, ipotensione, letargia, nausea, sensazione di stanchezza, tachicardia, senso di costrizione toracica, formicolio, vomito, dispnea). In taluni casi e' stato osservato un progressivo peggioramento fino ad anafilassi grave (incluso lo shock). Disturbi di carattere generale. In rare occasioni e' stato osservato un rialzo della temperatura corporea. Disturbi a carico del sistema sanguigno e del sistema linfatico In caso siano necessarie somministrazioni di dosi molto elevate o frequentemente ripetute, quando sono presenti degli inibitori o se si attuano provvedimenti pre- e post-chirurgici, e' opportuno tenere sotto attento monitoraggio tutti i pazienti, allo scopo di osservare l'insorgenza dei primi segnidi ipervolemia. Inoltre, i pazienti con gruppi sanguigni A, B e AB devono essere monitorati per accertare la presenza di eventuali segni diemolisi intravascolare e/o di riduzione del valore dell'ematocrito. Emofilia A. Disturbi a carico del sistema immunitario. Pazienti con emofilia A possono sviluppare anticopi (inibitori) neutralizzanti il fattore VIII. La loro presenza sara' resa direttamente manifesta dall'inadeguatezza della risposta clinica al trattamento effettuato. In tal caso si raccomanda di contattare un centro specializzato nel trattamento dell'emofilia. L'esperienza acquisita dagli studi clinici con Haemate P in pazienti precedentemente non trattati (PUPs) e' molto limitata. Pertanto, non possono essere forniti dati validati sull'incidenza di specifici inibitori clinicamente rilevanti. Malattia di von Willebrand. Disturbi a carico del sistema immunitario. In rarissimi casi pazienti con VWD, specialmente di Tipo 3, possono sviluppare anticorpi neutralizzanti il VWF (inibitori). La loro presenza sara' resa direttamente manifesta dall'inadeguatezza della risposta clinica al trattamento effettuato. Tali anticorpi precipitanti possono presentarsi in concomitanzaa reazioni anafilattiche. Pertanto, i pazienti che hanno avuto esperienze di reazioni anafilattiche devono essere valutati per la presenza di inibitori. In tutti questi casi si raccomanda di contattare un centro specializzato nel trattamento dell'emofilia. Disturbi a carico del sistema vascolare. Sussiste il rischio di eventi trombotici, particolarmente in quei pazienti in cui e' nota la presenza di fattori di rischio clinico o laboratoristico. Nei pazienti sotto trattamento con prodotti contenenti VWF, la presenza di elevati livelli plasmatici di FVIII:C puo' aumentare il rischio di eventi trombotici.

Indicazioni

Trattamento e profilassi di emorragie in caso di: emofilia A (carenzacongenita di fattore VIII), carenza acquisita di fattore VIII. Trattamento di pazienti con anticorpi anti-fattore VIII (inibitori). Profilassi e trattamento delle emorragie nella malattia di von Willebrand.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' nota ad uno qualsiasi dei componenti del prodotto.

Avvertenze

Come per qualsiasi altro prodotto di origine plasmatica somministratoper via endovenosa, sono possibili reazioni di ipersensibilita' di tipo allergico. I pazienti devono essere informati circa le reazioni di ipersensibilita' di tipo immediato, compresi: orticaria, orticaria generalizzata, senso di costrizione toracica, dispnea, ipotensione ed anafilassi. I pazienti devono essere informati che, in caso di comparsa di questi sintomi, devono interrompere immediatamente l'utilizzo del prodotto e rivolgersi al proprio medico. In caso di shock devono essere osservate le procedure mediche standard per il trattamento dello shock. Haemate P contiene fino a 140 mg di sodio per 1000 U.I. Cio' deve essere tenuto in debita considerazione dai pazienti che seguono una dieta controllata per il sodio. Le misure standard per prevenire infezioniconseguenti all'uso di prodotti medicinali derivati da sangue o plasma umano comprendono la selezione dei donatori, il controllo delle donazioni individuali e dei pool di plasma per specifici marcatori di infezione (HbsAg, ed anticorpi HIV e HCV) e l'adozione di procedure di produzione efficaci per l'inattivazione / rimozione di virus. Cio' nonostante, quando si somministrano prodotti derivati da sangue o plasma umano, non puo' essere totalmente esclusa la possibilita' di trasmissionedi agenti infettivi. Tale concetto si applica anche a virus sconosciuti o emergenti e ad altri patogeni. Le misure adottate sono considerate efficaci per i virus capsulati quali HIV, HBV, HCV e per il virus non-capsulato HAV. Le misure adottate possono essere di limitato valore verso virus non-capsulati quali il parvovirus B19. Le infezioni da parvovirus B 19 possono essere gravi per le donne in gravidanza (infezione fetale) e per gli individui con immunodeficienza o aumentata eritropoiesi (per esempio anemia emolitica). Per i pazienti che ricevono regolarmente / ripetutamente prodotti derivati da plasma umano, deve essere presa in considerazione l'opportunita' di procedere ad un'appropriata vaccinazione (epatite A ed epatite B). Si raccomanda vivamente che ogni volta che Haemate P e' somministrato a un paziente sia registrato il nome e il numero di lotto del prodotto allo scopo di mantenere una correlazione tra il paziente ed il lotto del prodotto somministrato. Emofilia A. La formazione di anticorpi neutralizzanti (inibitori) il fattore VIII e' una complicanza nota nel trattamento di soggetti affettida emofilia A. Questi inibitori sono generalmente immunoglobuline IgGdirette contro l'attivita' procoagulante del fattore VIII e sono misurati in unita' Bethesda (BU) per ml di plasma, utilizzando il test modificato. Il rischio di sviluppare inibitori e' correlato all'esposizione al Fattore VIII antiemofilico ed e' piu' elevato entro i primi 20 giorni di esposizione. Raramente gli inibitori possono svilupparsi dopoi primi 100 giorni di esposizione. I pazienti trattati con Fattore VIII plasmatico umano devono essere monitorati attentamente per accertare lo sviluppo di inibitori, mediante adeguate valutazioni cliniche e test di laboratorio. Nei pazienti con un alto titolo di inibitori, la terapia puo' rivelarsi inefficace e sara' opportuno prendere in considerazione altre opzioni terapeutiche. Malattia di von Willebrand. Esisteil rischio che si verifichino episodi trombotici, in paricolare in queipazienti in cui sono noti fattori di rischio clinico o laboratoristico. Pertanto, i pazienti a rischio devono essere monitorati per accertare l'insorgenza dei primi segni di trombosi. Se e' il caso, deve essere instaurato un regime di profilassi contro il tromboembolismo venoso, in conformita' alle vigenti raccomandazioni. In caso di impiego di prodotti contenenti VWF, il medico curante deve tener presente che un trattamento protratto puo' determinare un aumento eccessivo del livellodi FVIII:C. I pazienti che ricevono prodotti FVIII:C contenenti VWF, dovrebbero essere attentamente monitorati per evitare un eccessivo aumento dei livelli plasmatici di FVIII:C, con conseguente aumento del rischio di eventi trombotici. Se richiesto, deve essere considerata l'opportunita' di attuare provvedimenti antitrombotici. I pazienti con malattia di von Willebrand (VWD), specialmente di Tipo 3, possono sviluppare anticorpi neutralizzanti il VWF (inibitori). Se non vengono raggiunti i livelli attesi di attivita' di VWF:RCo nel plasma o se la dose necessaria somministrata non e' in grado di controllare efficacemente l'emorragia, sara' opportuno effettuare un test appropriato in modo da accertare l'eventuale presenza di inibitori del VWF. Nei pazienti con un alto titolo di inibitori, la terapia puo' rivelarsi inefficace e sara' opportuno prendere in considerazione altre opzioni terapeutiche.

Gravidanza e Allattamento

Non sono stati condotti studi sulla riproduzione animale con Haemate P. In considerazione della rarita' dell'occorrenza dell'emofilia A nella donna, non sono disponibili esperienze riguardanti l'impiego di Fattore VIII in gravidanza e nell'allattamento. La situazione e' differente per la malattia di von Willebrand, stante la sua ereditarieta' autosomica. Le donne ne sono maggiormente affette degli uomini per la presenza di rischi emorragici specifici, come mestruazioni, gravidanze, travaglio, parto e complicanze ginecologiche in genere. In base alle esperienze acquisite successivamente alla commercializzazione del prodotto, risulta che puo' essere raccomandata la sostituzione di VWF nel trattamento e nella prevenzione di eventi emorragici acuti. Non sono invece disponibili studi clinici concernenti la terapia sostitutiva con VWF durante la gravidanza o l'allattamento. Pertanto FVIII e VWF dovrebbero essere impiegati durante la gravidanza e l'allattamento soltanto se specificatamente indicati.

Interazioni con altri prodotti

Non sono note interazioni di Haemate P con altri farmaci.

Forme Farmacologiche


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