glucophage os polvere 60bust850mg metformina bruno farmaceutici spa

Che cosa è glucophage os polv 60bust850mg?

Glucophage soluzione orale polvere prodotto da bruno farmaceutici spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica .
Glucophage risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di farmaci ipoglicemizzanti.
Contiene i principi attivi: metformina cloridrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ogni bustina contiene 850 mg di metformina cloridrato corrispondenti a 662,9 mg di metformina base.
Codice AIC: 017758234 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento del diabete mellito di Tipo 2, in particolare nei pazienti in sovrappeso, quando il regime alimentare e l'esercizio fisico da soli non sono sufficienti per un adeguato controllo della glicemia. Negli adulti, il medicinale puo' essere utilizzato in monoterapia o in associazione con altri antidiabetici orali o con l'insulina. Nei bambinidi eta' superiore ai 10 anni e negli adolescenti, il medicinale puo' essere utilizzato in monoterapia o in associazione con l'insulina. E' stata dimostrata una riduzione delle complicanze del diabete nei pazienti adulti in sovrappeso affetti da diabete di tipo 2 trattati con metformina come terapia di prima linea dopo il fallimento del controllo del regime alimentare.

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Posologia

Adulti. Monoterapia e associazionecon altri farmaci antidiabetici orali: di norma la dose iniziale e' 500 mg o 850 mg di metformina cloridrato 2 o 3 volte al giorno assunta durante o dopo i pasti. Dopo 10-15 giorni la dose deve essere adeguata sulla base dei valori di glucosio ematico. Un graduale aumento della dose puo' migliorare la tollerabilita' gastrointestinale. La dose massima raccomandata di metformina cloridrato e' 3 g al giorno, da prendere in 3 somministrazioni separate. Incaso di passaggio da un altro farmaco antidiabetico orale: interrompere il farmaco precedente e iniziare con la metformina alla dose sopra indicata. Associazione con l'insulina: la metformina e l'insulina possono essere usate in associazione per ottenere un miglioramento del glucosio ematico. La metformina cloridrato viene somministrata di norma alla dose iniziale di 500 mg o 850 mg 2 o 3 volte al giorno, mentre la dose di insulina viene adeguata sulla base dei valori di glucosio ematico. Anziani: a causa della potenziale riduzione della funzione renalenei soggetti anziani, la dose di metformina deve essere adeguata sulla base della funzione renale. E' pertanto necessaria una valutazione regolare della funzione renale. Bambini e adolescenti. Monoterapia e associazione con insulina: il medicinale puo' essere utilizzato nei bambini di eta' superiore ai 10 anni e negli adolescenti. Di norma la doseiniziale e' 500 mg o 850 mg di metformina cloridrato una volta al giorno, assunta durante o dopo i pasti. Dopo 10-15 giorni la dose deve essere adeguata sulla base dei valori di glucosio ematico. Un graduale aumento della dose puo' migliorare la tollerabilita' gastrointestinale.La dose massima raccomandata di metformina cloridrato e' 2 g al giorno, assunta in 2 o 3 somministrazioni separate. Preparazione: la polvere deve essere versata in un bicchiere in cui vengono aggiunti 150 ml d'acqua al fine di ottenere una soluzione trasparente o leggermente opalescente. La soluzione deve essere assunta subito dopo la preparazione. Se necessario, la soluzione puo' essere mescolata.

Effetti indesiderati

Nel corso dell'inizio del trattamento, le piu' comuni reazioni avverse sono nausea, vomito, diarrea, dolore addominale e perdita di appetito, che si risolvono spontaneamente nella maggior parte dei casi. Per prevenirle, si raccomanda di assumere la metformina in 2 o 3 somministrazioni giornaliere e di aumentare gradualmente la dose. Durante il trattamento con metformina possono verificarsi le seguenti reazioni avverse. La loro frequenza e' definita come segue: molto comune >= 1/10; comune >=1/100, =1/1.000, =1/10.000, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTODurante la gravidanza, il diabete non controllato (gestazionale o permanente) si associa con un aumentato rischio di malformazioni congenite e mortalita' perinatale. La quantita' di informazioni sull'uso dellametformina nelle donne in stato di gravidanza e' limitato e non indica un aumentato rischio di malformazioni congenite. Gli studi su animali non indicano effetti dannosi su gravidanza, sviluppo dell'embrione ofetale, parto o sviluppo postnatale. Quando la paziente ha in programma una gravidanza e durante la gravidanza stessa, si raccomanda di nontrattare il diabete con metformina ma con l'insulina per mantenere laglicemia piu' vicina possibile al normale per ridurre i rischi di malformazione del feto. La metformina viene escreta nel latte materno umano. Non sono stati osservati effetti avversi in neonati/bambini allattati al seno. Tuttavia, dal momento che sono disponibili solo dati limitati, l'allattamento al seno non e' raccomandato nel corso del trattamento con metformina. La decisione di interrompere l'allattamento al seno dovrebbe essere presa, considerando gli effetti benefici dell'allattamento al seno e il rischio potenziale di effetti avversi sul bambino. Nei ratti, la fertilita' del maschio o della femmina non e' risultata alterata dalla metformina quando somministrata a dosi fino a 600 mg/kg al giorno; questa dose e' pari a circa tre volte la massima dose giornaliera raccomandata nell'uomo, calcolata sulla base dell'area di superficie corporea.

Indicazioni

Trattamento del diabete mellito di Tipo 2, in particolare nei pazienti in sovrappeso, quando il regime alimentare e l'esercizio fisico da soli non sono sufficienti per un adeguato controllo della glicemia. Negli adulti, il medicinale puo' essere utilizzato in monoterapia o in associazione con altri antidiabetici orali o con l'insulina. Nei bambinidi eta' superiore ai 10 anni e negli adolescenti, il medicinale puo' essere utilizzato in monoterapia o in associazione con l'insulina. E' stata dimostrata una riduzione delle complicanze del diabete nei pazienti adulti in sovrappeso affetti da diabete di tipo 2 trattati con metformina come terapia di prima linea dopo il fallimento del controllo del regime alimentare.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' alla metformina o ad uno qualsiasi degli eccipienti.Chetoacidosi diabetica, precoma diabetico. Insufficienza renale o disfunzione renale (clearance della creatinina < 60 ml/min). Condizioni acute potenzialmente in grado di alterare la funzione renale come: disidratazione, infezione grave, shock. Malattie acute o croniche che possano provocare ipossia tissutale come: insufficienza cardiaca o respiratoria, recente infarto miocardico, shock. Insufficienza epatica, intossicazione alcolica acuta, alcolismo.

Composizione ed Eccipienti

Acesulfame potassio, aspartame (E951), acido citrico anidro, eritritolo, amido di mais, pullulano PI-20.

Avvertenze

Acidosi lattica: l'acidosi lattica e' una complicanza metabolica rarama grave (alto tasso di mortalita' in assenza di rapido trattamento),che puo' insorgere in seguito ad un accumulo di metformina. I casi riportati di acidosi lattica in pazienti trattati con metformina si sonoverificati in particolare in pazienti diabetici con una significativainsufficienza renale. L'incidenza dell'acidosi lattica puo' e deve essere ridotta valutando anche altri fattori di rischio associati, come diabete non controllato, chetosi, digiuno prolungato, eccessiva assunzione di alcol, insufficienza epatica ed eventuali altre condizioni associate all'ipossia. Diagnosi: si deve considerare il rischio di acidosi lattica nel caso siano presenti segni aspecifici quali crampi muscolari uniti a disturbi dell'apparato digerente, come dolore addominale eastenia grave. Questi sintomi possono essere seguiti da dispnea con acidosi, dolore addominale, ipotermia e coma. Gli esami diagnostici di laboratorio mostrano una diminuzione del pH nel sangue, livelli di lattato plasmatico superiori a 5 mmol/l, e un aumento del gap anionico e del rapporto lattato/piruvato. In caso di sospetta acidosi metabolica,la metformina deve essere sospesa e il paziente deve essere ricoverato immediatamente. Funzione renale: la metformina viene escreta dai reni, quindi e' opportuno determinare la clearance della creatinina (che puo' essere stimata partendo dai livelli di creatinina sierica utilizzando la formula di Cockcroft-Gault) prima di iniziare il trattamento ein seguito, con frequenza regolare: almeno una volta l'anno nei pazienti con funzione renale normale, almeno due-quattro volte l'anno nei pazienti con clearance della creatinina al limite inferiore del normalee nei soggetti anziani. La diminuzione della funzione renale nei soggetti anziani e' frequente e asintomatica. Un'attenzione speciale va riservata alle situazioni in cui puo' venire compromessa la funzionerenale, ad esempio quando si inizia una terapia antiipertensiva o una terapia con diuretici e quando si inizia una terapia con un farmaco anti-infiammatorio non steroideo (FANS). Somministrazione di mezzi di contrasto iodati: la somministrazione intravascolare di mezzi di contrasto iodati negli studi radiologici puo' portare a un'insufficienza renale. Cio' puo' determinare accumulo di metformina e puo' esporre il paziente ad acidosi lattica. La somministrazione di metformina deve essere interrotta prima o al momento dell'esame; inoltre non deve essere ripresa prima di 48 ore dopo l'esame, e solo dopo aver controllato se la funzione renale e' tornata normale. Chirurgia: la somministrazione di metformina deve essere interrotta 48 ore prima di interventi chirurgici programmati in anestesia generale, spinale o peridurale. Il trattamentopuo' essere ripreso non prima di 48 ore dopo l'intervento o dopo la ripresa dell'alimentazione orale, e solo dopo che sia stato accertato che la funzione renale e' normale. Bambini e adolescenti: la diagnosi di diabete mellito di tipo 2 deve essere confermata prima di cominciareil trattamento con metformina. Non sono stati riscontrati effetti della metformina sulla crescita e sulla puberta' durante studi clinici controllati della durata di un anno, ma su questi punti specifici non sono disponibili dati a lungo termine. E' raccomandato pertanto un attento follow-up dell'effetto della metformina su questi parametri in bambini trattati con metformina, specialmente nei prepuberi. Bambini di eta' compresa fra 10 e 12 anni: negli studi clinici controllati condottiin bambini e adolescenti sono stati inclusi solo 15 soggetti di eta' compresa tra 10 e 12 anni. Nonostante l'efficacia e la sicurezza dellametformina in questi bambini non differissero da quelle riportate peri bambini piu' grandi e per gli adolescenti, e' raccomandata un'attenzione particolare quando la si prescrive ai bambini di eta' compresa tra 10 e 12 anni. Altre precauzioni: i pazienti devono continuare il loro regime alimentare distribuendo regolarmente i carboidrati durante il giorno. I pazienti in sovrappeso devono continuare il regime alimentare ipocalorico. I test di laboratorio normalmente previsti nei casi di diabete devono essere eseguiti regolarmente. La metformina da sola non provoca ipoglicemia, ma si consiglia cautela quando viene usata in associazione con l'insulina o altri antidiabetici orali (per es. le sulfaniluree o le meglitinidi). La polvere per soluzione orale contiene aspartame, una fonte di fenilalanina. Si raccomanda di tenere in considerazione questo fatto prima di iniziare il trattamento nei pazienti con fenilchetonuria.

Gravidanza e Allattamento

Durante la gravidanza, il diabete non controllato (gestazionale o permanente) si associa con un aumentato rischio di malformazioni congenite e mortalita' perinatale. La quantita' di informazioni sull'uso dellametformina nelle donne in stato di gravidanza e' limitato e non indica un aumentato rischio di malformazioni congenite. Gli studi su animali non indicano effetti dannosi su gravidanza, sviluppo dell'embrione ofetale, parto o sviluppo postnatale. Quando la paziente ha in programma una gravidanza e durante la gravidanza stessa, si raccomanda di nontrattare il diabete con metformina ma con l'insulina per mantenere laglicemia piu' vicina possibile al normale per ridurre i rischi di malformazione del feto. La metformina viene escreta nel latte materno umano. Non sono stati osservati effetti avversi in neonati/bambini allattati al seno. Tuttavia, dal momento che sono disponibili solo dati limitati, l'allattamento al seno non e' raccomandato nel corso del trattamento con metformina. La decisione di interrompere l'allattamento al seno dovrebbe essere presa, considerando gli effetti benefici dell'allattamento al seno e il rischio potenziale di effetti avversi sul bambino. Nei ratti, la fertilita' del maschio o della femmina non e' risultata alterata dalla metformina quando somministrata a dosi fino a 600 mg/kg al giorno; questa dose e' pari a circa tre volte la massima dose giornaliera raccomandata nell'uomo, calcolata sulla base dell'area di superficie corporea.

Interazioni con altri prodotti

Associazioni non raccomandate. Alcol: l'intossicazione alcolica acutae' associata a un aumento del rischio di acidosi lattica, soprattuttonei casi di: digiuno o malnutrizione, insufficienza epatica. Evitare il consumo di alcol e di farmaci contenenti alcol. Mezzi di contrasto iodati: la somministrazione intravascolare di mezzi di contrasto iodati puo' provocare un'insufficienza renale, con conseguente accumulo di metformina e un aumento del rischio di acidosi lattica. La somministrazione di metformina deve essere interrotta prima o al momento dell'esame; inoltre non deve essere ripresa prima di 48 ore dopo l'esame, e solo dopo aver controllato se la funzione renale e' tornata normale. Associazioni che richiedono precauzione per l'uso. Farmaci con attivita' iperglicemizzante intrinseca (per es. glucocorticoidi (per via sistemica e locale) e simpatico mimetici): possono essere richiesti controllipiu' frequenti della glicemia, soprattutto all'inizio del trattamento. Se necessario, adeguare la dose della metformina durante la terapia con il rispettivo farmaco e all'interruzione di quest'ultimo. Diuretici, soprattutto diuretici dell'ansa: possono aumentare il rischio di acidosi lattica a causa della loro potenziale capacita' di ridurre la funzione renale.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.