gemcitabina dr red*inf fl1000m gemcitabina dr. reddy's srl
Che cosa è gemcitabina dr red inf fl1000m?
Gemcitabina dr red preparazione iniettabile prodotto da
dr. reddy's srl
è un farmaco generico della categoria
farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici
che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Gemcitabina dr red risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di analoghi della primidina.
Contiene i principi attivi:
gemcitabina cloridrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: gemcitabina cloridrato equivalente a gemcitabina.
Codice AIC: 039650027
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Trattamento del carcinoma della vescica localmente avanzato o metastatico in associazione con cisplatino. Trattamento di pazienti con adenocarcinoma del pancreas localmente avanzato o metastatico. In associazione con cisplatino, il farmaco e' indicato come trattamento di prima linea di pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico. La monoterapia con gemcitabina puo' esserepresa in considerazione in pazienti anziani o in quelli con "performance status 2". Trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovaio localmente avanzato o metastatico, in associazione con carboplatino, in pazienti con riacutizzazione dopo un intervallo libero da ricaduta di almeno 6 mesi, dopo una terapia di prima linea a base di platino. In associazione con paclitaxel, il farmaco e' indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma mammario inoperabile, localmente ricorrente o metastatico, con ricaduta dopo chemioterapia adiuvante/neoadiuvante. La chemioterapia precedente deve aver incluso un'antraciclina,eccetto nei casi in cui sia clinicamente controindicata.
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Posologia
>>Carcinoma della vescica. Uso in associazione: 1000 mg/m^2 per infusione della durata di 30 minuti. Somministrare la dose ai giorni 1, 8 e15 di ogni ciclo di 28 giorni, in associazione con cisplatino. Somministrare cisplatino alla dose raccomandata di 70 mg/m^2, al giorno 1 dopo la gemcitabina, o al giorno 2 di ogni ciclo di 28 giorni. Tale ciclo di 28 giorni viene poi ripetuto. La riduzione del dosaggio nell'ambito di un ciclo o durante cicli successivi puo' essere effettuata in base al grado di tossicita' mostrato dal paziente. Carcinoma del pancreas: 1000 mg/m^2 per infusione endovenosa della durata di 30 minuti. Ripetere una volta alla settimana per un periodo fino a 7 settimane, seguito da una settimana di sospensione. I cicli successivi consistono di iniezioni una volta alla settimana per 3 settimane consecutive ogni 4 settimane. La riduzione del dosaggio nell'ambito di un ciclo o durantecicli successivi puo' essere effettuata in base al grado di tossicita' mostrato dal paziente. Carcinoma polmonare non a piccole cellule. Monoterapia: 1000 mg/m^2 per infusione endovenosa della durata di 30 minuti. Ripetere una volta alla settimana per un periodo di 3 settimane seguito da una settimana di sospensione. Questo ciclo di 4 settimane vapoi ripetuto. La riduzione del dosaggio nell'ambito di un ciclo o durante cicli successivi puo' essere effettuata in base al grado di tossicita' mostrato dal paziente. Uso in associazione: 1250 mg/m^2 per infusione endovenosa della durata di 30 minuti ai giorni 1 e 8 del ciclo di trattamento (21 giorni). La riduzione del dosaggio nell'ambito di unciclo o durante cicli successivi puo' essere effettuata in base al grado di tossicita' mostrato dal paziente. Cisplatino e' stato usato a dosi da 75 a 100 mg/m^2 una volta ogni 3 settimane. Carcinoma della mammella. Uso in associazione: gemcitabina in associazione con paclitaxele' raccomandata utilizzando paclitaxel (175 mg/ m^2) al giorno 1 in circa 3 ore di infusione endovenosa, seguita da gemcitabina (1250 mg/ m^2) in infusione endovenosa della durata di 30 minuti, ai giorni 1 e 8di ogni ciclo di 21 giorni. La riduzione del dosaggio nell'ambito di un ciclo o durante cicli successivi puo' essere effettuata in base al grado di tossicita' mostrato dal paziente. I pazienti devono avere unaconta assoluta dei granulociti di almeno 1500 (x 10^6 /l) prima di iniziare l'associazione gemcitabina + paclitaxel. Carcinoma dell'ovaio. Uso in associazione: gemcitabina in associazione con carboplatino e' raccomandata utilizzando gemcitabina 1000 mg/m^2 ai giorni 1 e 8 di ogni ciclo di 21 giorni in infusione endovenosa di 30 minuti. Dopo la gemcitabina, carboplatino verra' somministrato al giorno 1 in modo tale da raggiungere una AUC di 4,0 mg/ml per minuto. La riduzione del dosaggio nell'ambito di un ciclo o durante cicli successivi puo' essere effettuata in base al grado di tossicita' mostrato dal paziente. Modifichedella dose dovute a tossicita' non ematologica: eseguire esami fisiciperiodici e controlli della funzionalita' renale ed epatica per ricercare un'eventuale tossicita' non ematologica. La riduzione del dosaggio nell'ambito di un ciclo o durante cicli successivi puo' essere effettuata in base al grado di tossicita' mostrato dal paziente. In generale, per tossicita' non ematologica grave (Gradi 3 o 4), eccetto nausea/vomito, sospendere o diminuire la terapia. Sospendere le dosi fino a quando la tossicita' non si e' risolta. Modifiche della dose dovute a tossicita' ematologica. Inizio di un ciclo: monitorare il paziente prima di ogni dose per quanto riguarda la conta delle piastrine e dei granulociti. I pazienti devono avere una conta assoluta dei granulociti dialmeno 1500 (x 10^6 /l) e delle piastrine di 100.000 (x 10^6 /l) prima di iniziare un ciclo. Modifica della dose di gemcitabina durante un ciclo per il carcinoma della vescica, del polmone non a piccole cellule o del pancreas, in monoterapia o in associazione con cisplatino. Conta dei granulociti >1000 x 10^6/l e conta delle piastrine > 100.000 x 10^6/l, percentuale della dose standard di gemcitabina: 100%, conta assoluta dei granulociti 500-1000 x 10^6/l o conta delle piastrine 50.000-100.000 x 10^6/l, percentuale: 75%, conta assoluta dei granulociti =1200x 10^6/l e conta delle piastrine <75.000 x 10^6/l, percentuale: 100%;conta assoluta dei granulociti 1000-=50.000 x 10^6/l, percentuale: 50%, conta assoluta dei granulociti 1500 x 10^6/l e conta delle piastrine >=100.000 x 10^6/l, percentuale: 100%; conta assoluta dei granulociti 1000-1500 x 10^6/l o conta delle piastrine 75.000-100.000 x 10^6/l, percentuale: 50%, conta assoluta dei granulociti 65 anni): gemcitabina e' stata ben tollerata negli anziani. Popolazione pediatrica (< 18 anni): il farmaco non e' raccomandato.
CONSERVAZIONEFlaconcini sigillati: conservare a temperatura inferiore a 30 gradi C.AVVERTENZEIl prolungamento del tempo di infusione e l'aumento della frequenza di somministrazione hanno mostrato di aumentare la tossicita'. Tossicita' ematologica: gemcitabina puo' sopprimere la funzionalita' del midollo osseo con conseguenti leucopenia, trombocitopenia ed anemia. I pazienti trattati con gemcitabina devono essere monitorati prima di ogni dose per quanto riguarda piastrine, leucociti e granulociti. Se si identifica una depressione del midollo osseo indotta dal farmaco, si deve considerare la sospensione o la modifica della terapia. Tuttavia, la mielosoppressione e' di breve durata e generalmente non richiede la riduzione della dose e raramente richiede la sospensione. La conta del sangue periferico puo' continuare a peggiorare dopo la sospensione di gemcitabina. In pazienti con compromissione della funzionalita' del midollo osseo, il trattamento deve essere iniziato con cautela. Come per altre terapie citotossiche, deve essere considerato il rischio di soppressione cumulativa del midollo osseo, quando gemcitabina viene somministrata in associazione ad altri trattamenti chemioterapici. Insufficienza epatica: la somministrazione di gemcitabina in pazienti con metastasi epatiche concomitanti o precedenti di epatite, alcolismo o cirrosiepatica, puo' portare alla riacutizzazione dell'insufficienza epaticalatente. Una valutazione di laboratorio della funzionalita' epatica erenale (inclusi test virologici) deve essere eseguita periodicamente.Gemcitabina deve essere usata con cautela nei pazienti con insufficienza epatica o con compromissione della funzionalita' renale, poiche' le informazioni derivanti dagli studi clinici sono insufficienti per permettere precise raccomandazioni posologiche per questa popolazione dipazienti. Radioterapia concomitante (somministrata insieme o a distanza di <= 7 giorni): e' stata riportata tossicita'. Vaccini vivi: il vaccino contro la febbre gialla ed altri vaccini vivi attenuati, non sono raccomandati in pazienti trattati con gemcitabina. Patologie cardiovascolari: a causa del rischio di disturbi cardiaci e/o vascolari con gemcitabina, si deve usare particolare cautela nei pazienti con anamnesi di eventi cardiovascolari. Patologie polmonari: effetti polmonari, talvolta gravi (come edema polmonare, polmonite interstiziale o sindrome da distress respiratorio dell'adulto (ARDS)) sono stati riportati inassociazione con la terapia con gemcitabina. L'eziologia di questi effetti e' sconosciuta. Se compaiono tali effetti, si deve considerare la sospensione della terapia con gemcitabina. L'uso precoce di misure di supporto puo' contribuire a migliorare il quadro clinico. Patologie renali: nei pazienti in trattamento con gemcitabina sono state raramente riferite segnalazioni cliniche compatibili con una sindrome uremicaemolitica (HUS). La somministrazione di gemcitabina deve essere sospesa ai primi sintomi che evidenziano anemia emolitica microangiopatica,come rapida diminuzione dell'emoglobina con concomitante trombocitopenia, aumento di bilirubina sierica, creatinina sierica ed urea ematicao della lattato deidrogenasi (LDH). L'insufficienza renale puo' non essere reversibile dopo la sospensione della terapia e puo' essere necessario il ricorso alla dialisi. Fertilita': in studi sulla fertilita',gemcitabina ha causato ipospermatogenesi in topi maschi. Pertanto, gli uomini da trattare con gemcitabina devono essere consigliati di non concepire un figlio durante e fino a 6 mesi dopo il trattamento e chiedere ulteriore consiglio riguardo la crioconservazione del liquido seminale prima del trattamento a causa della possibilita' di infertilita'causata dalla terapia con gemcitabina. La formulazione da 200 mg, contiene 3,5 mg (< 1 mmole) di sodio per flaconcino. Questo deve essere tenuto in considerazione dai pazienti che seguono una dieta di sodio controllata. La formulazione da 1000 mg, contiene 17,5 mg (< 1 mmole) disodio per flaconcino. Questo deve essere tenuto in considerazione daipazienti che seguono una dieta di sodio controllata.INTERAZIONINon sono stati condotti studi specifici sulle interazioni. Radioterapia. Concomitante (somministrata assieme o a < 7 giorni di distanza): la tossicita' associata a questa terapia effettuata secondo molteplici modalita', dipende da molti fattori differenti, inclusi la dose di gemcitabina, la frequenza della sua somministrazione, la dose della radiazione, la tecnica di pianificazione della radioterapia, il tessuto bersaglio, il volume di tessuto irradiato. Studi preclinici e clinici hanno mostrato che gemcitabina ha un'attivita' radiosensibilizzante. In un singolo studio in cui gemcitabina alla dose di 1000 mg/m^2 e' stata somministrata fino a 6 settimane consecutive in concomitanza alla radioterapia toracica, in pazienti con carcinoma del polmone non a piccolecellule, e' stata osservata una significativa tossicita' manifestatasi con mucosite grave e potenzialmente con rischio per la vita, specialmente con esofagite e polmonite, particolarmente in pazienti trattati con radioterapia su campi estesi. (volumi medi di trattamento 4.795 cm^3). Studi condotti successivamente, hanno suggerito che e' possibile somministrare gemcitabina a dosi piu' basse in associazione a radioterapia con tossicita' prevedibile, come in uno studio di fase II nel carcinoma polmonare non a piccole cellule, dove dosi di 66 Gy di radiazioni toraciche sono state applicate in concomitanza a gemcitabina (600 mg/m^2, quattro volte) ed a cisplatino (80 mg/m^2, due volte) durante 6settimane. Il regime ottimale per una somministrazione sicura di gemcitabina con dosi terapeutiche di radiazioni non e' stato ancora determinato in tutti i tipi di tumore. Non concomitante (somministrata a distanza > 7 giorni): l'analisi dei dati non indica aumenti di tossicita'nel caso in cui gemcitabina venga somministrata piu' di 7 giorni prima o dopo la radioterapia, a parte il fenomeno di recall da radiazioni.I dati suggeriscono che la somministrazione di gemcitabina puo' iniziare dopo che gli effetti acuti della radioterapia si sono risolti o almeno 1 settimana dopo la radioterapia. Lesioni da radiazione sono state riferite sui tessuti bersaglio (ad es. esofagite, colite e polmonite) in associazione con o senza l'uso contemporaneo di gemcitabina. Altri: il vaccino contro la febbre gialla ed altri vaccini vivi attenuati non sono raccomandati a causa del rischio di malattie sistemiche, anche fatali, particolarmente in pazienti con immunosoppressione.EFFETTI INDESIDERATILe reazioni avverse piu' comunemente riportate in associazione al trattamento con gemcitabina comprendono: nausea con o senza vomito, aumento delle transaminasi epatiche (AST/ALT) e della fosfatasi alcalina, riportati in circa il 60% dei pazienti, proteinuria ed ematuria riportate in circa il 50% dei pazienti, dispnea riportata nel 10-40% dei pazienti (incidenza piu' elevata nei pazienti con carcinoma polmonare); eruzioni cutanee allergiche si verificano in circa il 25% dei pazienti esono associate a prurito nel 10% dei pazienti. La frequenza e la gravita' delle reazioni avverse sono influenzate dalla dose, dalla velocita' di infusione e dagli intervalli tra le dosi. Reazioni avverse che limitano la dose sono le riduzioni della conta di trombociti, leucocitie granulociti. >>Dati da studi clinici. Molto comuni (>=1/10), comuni(>=1/100 e =1/1000 e =1/10.000 e>Esperienza successiva alla commercializzazione. Frequenza non nota. Patologie del sistema nervoso: ictus. Patologie cardiache: aritmie, principalmente di tipo sopraventricolare, insufficienza cardiaca. Patologie vascolari: segni clinici di vasculite periferica e gangrena. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: edema polmonare, sindromeda distress respiratorio nell'adulto. Patologie gastrointestinali: colite ischemica. Patologie epatobiliari: grave epatotossicita', inclusainsufficienza epatica e morte. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: gravi reazioni cutanee, incluse desquamazione ed eruzioni cutanee bollose, Sindrome di Lyell, Sindrome di Steven-Johnson. Patologie renali ed urinarie: insufficienza renale, sindrome uremica emolitica. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura: recall da radiazioni. Uso combinato nel carcinoma della mammella: la frequenza della tossicita' ematologica di grado 3 e 4, in particolare neutropenia, aumenta quando gemcitabina viene usata in associazione con paclitaxel. Tuttavia, l'aumento di queste reazioni avverse non e' associato conun'aumentata incidenza di infezioni o eventi emorragici. Stanchezza eneutropenia febbrile compaiono piu' frequentemente quando gemcitabinaviene usata in associazione con paclitaxel. L'affaticamento che non e' associato ad anemia, si risolve in genere dopo il primo ciclo. >>Eventi avversi di grado 3 e 4 Paclitaxel versus gemcitabina più paclitaxel. Esami diagnostici: anemia, trombocitopenia, neutropenia. Non-laboratorio: neutropenia febbrile, stanchezza, diarrea, neutropenia motoria,neutropenia sensoriale. >>Uso in associazione nel carcinoma della vescica. Eventi avversi di grado 3 e 4 MVAC versus Gemcitabina più cisplatino. Esami diagnostici: anemia, trombocitopenia. Non laboratorio: nausea e vomito, diarrea, infezione, stomatite. >>Uso in associazione nelcarcinoma dell'ovaio. Eventi avversi digrado 3 e 4 Carboplatino versus Gemcitabina più carboplatino. Esami diagnostici: anemia, neutropenia, trombocitopenia, leucopenia. Non laboratorio: emorragia, neutropeniafebbrile, infezione senza neutropenia. La neuropatia sensoriale e' stata inoltre piu' frequente nel gruppo trattato con l'associazione rispetto al gruppo trattato con carboplatino in monoterapia.GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOGravidanza: non sono disponibili dati adeguati sull'uso della gemcitabina nelle donne in gravidanza. Gli studi sugli animali hanno mostratotossicita' riproduttiva. Sulla base dei risultati ottenuti dagli studi sugli animali e dal meccanismo d'azione della gemcitabina, questa sostanza non deve essere usata durante la gravidanza a meno che cio' siachiaramente necessario. Le donne devono essere consigliate di non iniziare una gravidanza durante il trattamento con gemcitabina e di informare immediatamente il medico curante, se cio' accadesse. Allattamento: non e' noto se gemcitabina sia escreta nel latte materno e non possono essere escluse reazioni avverse nel lattante. L'allattamento deve essere interrotto durante la terapia con gemcitabina. Fertilita': neglistudi sulla fertilita', gemcitabina ha causato ipospermatogenesi in topi maschi. Pertanto, gli uomini da trattare con gemcitabina devono essere consigliati di non concepire un figlio durante e fino a 6 mesi dopo il trattamento e chiedere ulteriore consiglio riguardo la crioconservazione del liquido seminale prima del trattamento a causa della possibilita' di infertilita' dovuta alla terapia con gemcitabina.Effetti indesiderati
Le reazioni avverse piu' comunemente riportate in associazione al trattamento con gemcitabina comprendono: nausea con o senza vomito, aumento delle transaminasi epatiche (AST/ALT) e della fosfatasi alcalina, riportati in circa il 60% dei pazienti, proteinuria ed ematuria riportate in circa il 50% dei pazienti, dispnea riportata nel 10-40% dei pazienti (incidenza piu' elevata nei pazienti con carcinoma polmonare); eruzioni cutanee allergiche si verificano in circa il 25% dei pazienti esono associate a prurito nel 10% dei pazienti. La frequenza e la gravita' delle reazioni avverse sono influenzate dalla dose, dalla velocita' di infusione e dagli intervalli tra le dosi. Reazioni avverse che limitano la dose sono le riduzioni della conta di trombociti, leucocitie granulociti. >>Dati da studi clinici. Molto comuni (>=1/10), comuni(>=1/100 e =1/1000 e =1/10.000 e>Esperienza successiva alla commercializzazione. Frequenza non nota. Patologie del sistema nervoso: ictus. Patologie cardiache: aritmie, principalmente di tipo sopraventricolare, insufficienza cardiaca. Patologie vascolari: segni clinici di vasculite periferica e gangrena. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: edema polmonare, sindromeda distress respiratorio nell'adulto. Patologie gastrointestinali: colite ischemica. Patologie epatobiliari: grave epatotossicita', inclusainsufficienza epatica e morte. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: gravi reazioni cutanee, incluse desquamazione ed eruzioni cutanee bollose, Sindrome di Lyell, Sindrome di Steven-Johnson. Patologie renali ed urinarie: insufficienza renale, sindrome uremica emolitica. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura: recall da radiazioni. Uso combinato nel carcinoma della mammella: la frequenza della tossicita' ematologica di grado 3 e 4, in particolare neutropenia, aumenta quando gemcitabina viene usata in associazione con paclitaxel. Tuttavia, l'aumento di queste reazioni avverse non e' associato conun'aumentata incidenza di infezioni o eventi emorragici. Stanchezza eneutropenia febbrile compaiono piu' frequentemente quando gemcitabinaviene usata in associazione con paclitaxel. L'affaticamento che non e' associato ad anemia, si risolve in genere dopo il primo ciclo. >>Eventi avversi di grado 3 e 4 Paclitaxel versus gemcitabina più paclitaxel. Esami diagnostici: anemia, trombocitopenia, neutropenia. Non-laboratorio: neutropenia febbrile, stanchezza, diarrea, neutropenia motoria,neutropenia sensoriale. >>Uso in associazione nel carcinoma della vescica. Eventi avversi di grado 3 e 4 MVAC versus Gemcitabina più cisplatino. Esami diagnostici: anemia, trombocitopenia. Non laboratorio: nausea e vomito, diarrea, infezione, stomatite. >>Uso in associazione nelcarcinoma dell'ovaio. Eventi avversi digrado 3 e 4 Carboplatino versus Gemcitabina più carboplatino. Esami diagnostici: anemia, neutropenia, trombocitopenia, leucopenia. Non laboratorio: emorragia, neutropeniafebbrile, infezione senza neutropenia. La neuropatia sensoriale e' stata inoltre piu' frequente nel gruppo trattato con l'associazione rispetto al gruppo trattato con carboplatino in monoterapia.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOGravidanza: non sono disponibili dati adeguati sull'uso della gemcitabina nelle donne in gravidanza. Gli studi sugli animali hanno mostratotossicita' riproduttiva. Sulla base dei risultati ottenuti dagli studi sugli animali e dal meccanismo d'azione della gemcitabina, questa sostanza non deve essere usata durante la gravidanza a meno che cio' siachiaramente necessario. Le donne devono essere consigliate di non iniziare una gravidanza durante il trattamento con gemcitabina e di informare immediatamente il medico curante, se cio' accadesse. Allattamento: non e' noto se gemcitabina sia escreta nel latte materno e non possono essere escluse reazioni avverse nel lattante. L'allattamento deve essere interrotto durante la terapia con gemcitabina. Fertilita': neglistudi sulla fertilita', gemcitabina ha causato ipospermatogenesi in topi maschi. Pertanto, gli uomini da trattare con gemcitabina devono essere consigliati di non concepire un figlio durante e fino a 6 mesi dopo il trattamento e chiedere ulteriore consiglio riguardo la crioconservazione del liquido seminale prima del trattamento a causa della possibilita' di infertilita' dovuta alla terapia con gemcitabina.Indicazioni
Trattamento del carcinoma della vescica localmente avanzato o metastatico in associazione con cisplatino. Trattamento di pazienti con adenocarcinoma del pancreas localmente avanzato o metastatico. In associazione con cisplatino, il farmaco e' indicato come trattamento di prima linea di pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico. La monoterapia con gemcitabina puo' esserepresa in considerazione in pazienti anziani o in quelli con "performance status 2". Trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovaio localmente avanzato o metastatico, in associazione con carboplatino, in pazienti con riacutizzazione dopo un intervallo libero da ricaduta di almeno 6 mesi, dopo una terapia di prima linea a base di platino. In associazione con paclitaxel, il farmaco e' indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma mammario inoperabile, localmente ricorrente o metastatico, con ricaduta dopo chemioterapia adiuvante/neoadiuvante. La chemioterapia precedente deve aver incluso un'antraciclina,eccetto nei casi in cui sia clinicamente controindicata.
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo ed ad uno qualsiasi degli eccipienti. Allattamento.
Composizione ed Eccipienti
Flaconcino da 200 mg: mannitolo (E421), sodio acetato (E262), acido cloridrico (E507) (per l'aggiustamento del pH). sodio idrossido (E524) (per l'aggiustamento del pH). Flaconcino da 1000 mg: mannitolo (E421),sodio acetato (E262), acido cloridrico (E507) (per l'aggiustamento del pH), sodio idrossido (E524) (per l'aggiustamento del pH).
Avvertenze
Il prolungamento del tempo di infusione e l'aumento della frequenza di somministrazione hanno mostrato di aumentare la tossicita'. Tossicita' ematologica: gemcitabina puo' sopprimere la funzionalita' del midollo osseo con conseguenti leucopenia, trombocitopenia ed anemia. I pazienti trattati con gemcitabina devono essere monitorati prima di ogni dose per quanto riguarda piastrine, leucociti e granulociti. Se si identifica una depressione del midollo osseo indotta dal farmaco, si deve considerare la sospensione o la modifica della terapia. Tuttavia, la mielosoppressione e' di breve durata e generalmente non richiede la riduzione della dose e raramente richiede la sospensione. La conta del sangue periferico puo' continuare a peggiorare dopo la sospensione di gemcitabina. In pazienti con compromissione della funzionalita' del midollo osseo, il trattamento deve essere iniziato con cautela. Come per altre terapie citotossiche, deve essere considerato il rischio di soppressione cumulativa del midollo osseo, quando gemcitabina viene somministrata in associazione ad altri trattamenti chemioterapici. Insufficienza epatica: la somministrazione di gemcitabina in pazienti con metastasi epatiche concomitanti o precedenti di epatite, alcolismo o cirrosiepatica, puo' portare alla riacutizzazione dell'insufficienza epaticalatente. Una valutazione di laboratorio della funzionalita' epatica erenale (inclusi test virologici) deve essere eseguita periodicamente.Gemcitabina deve essere usata con cautela nei pazienti con insufficienza epatica o con compromissione della funzionalita' renale, poiche' le informazioni derivanti dagli studi clinici sono insufficienti per permettere precise raccomandazioni posologiche per questa popolazione dipazienti. Radioterapia concomitante (somministrata insieme o a distanza di <= 7 giorni): e' stata riportata tossicita'. Vaccini vivi: il vaccino contro la febbre gialla ed altri vaccini vivi attenuati, non sono raccomandati in pazienti trattati con gemcitabina. Patologie cardiovascolari: a causa del rischio di disturbi cardiaci e/o vascolari con gemcitabina, si deve usare particolare cautela nei pazienti con anamnesi di eventi cardiovascolari. Patologie polmonari: effetti polmonari, talvolta gravi (come edema polmonare, polmonite interstiziale o sindrome da distress respiratorio dell'adulto (ARDS)) sono stati riportati inassociazione con la terapia con gemcitabina. L'eziologia di questi effetti e' sconosciuta. Se compaiono tali effetti, si deve considerare la sospensione della terapia con gemcitabina. L'uso precoce di misure di supporto puo' contribuire a migliorare il quadro clinico. Patologie renali: nei pazienti in trattamento con gemcitabina sono state raramente riferite segnalazioni cliniche compatibili con una sindrome uremicaemolitica (HUS). La somministrazione di gemcitabina deve essere sospesa ai primi sintomi che evidenziano anemia emolitica microangiopatica,come rapida diminuzione dell'emoglobina con concomitante trombocitopenia, aumento di bilirubina sierica, creatinina sierica ed urea ematicao della lattato deidrogenasi (LDH). L'insufficienza renale puo' non essere reversibile dopo la sospensione della terapia e puo' essere necessario il ricorso alla dialisi. Fertilita': in studi sulla fertilita',gemcitabina ha causato ipospermatogenesi in topi maschi. Pertanto, gli uomini da trattare con gemcitabina devono essere consigliati di non concepire un figlio durante e fino a 6 mesi dopo il trattamento e chiedere ulteriore consiglio riguardo la crioconservazione del liquido seminale prima del trattamento a causa della possibilita' di infertilita'causata dalla terapia con gemcitabina. La formulazione da 200 mg, contiene 3,5 mg (< 1 mmole) di sodio per flaconcino. Questo deve essere tenuto in considerazione dai pazienti che seguono una dieta di sodio controllata. La formulazione da 1000 mg, contiene 17,5 mg (< 1 mmole) disodio per flaconcino. Questo deve essere tenuto in considerazione daipazienti che seguono una dieta di sodio controllata.
Gravidanza e Allattamento
Gravidanza: non sono disponibili dati adeguati sull'uso della gemcitabina nelle donne in gravidanza. Gli studi sugli animali hanno mostratotossicita' riproduttiva. Sulla base dei risultati ottenuti dagli studi sugli animali e dal meccanismo d'azione della gemcitabina, questa sostanza non deve essere usata durante la gravidanza a meno che cio' siachiaramente necessario. Le donne devono essere consigliate di non iniziare una gravidanza durante il trattamento con gemcitabina e di informare immediatamente il medico curante, se cio' accadesse. Allattamento: non e' noto se gemcitabina sia escreta nel latte materno e non possono essere escluse reazioni avverse nel lattante. L'allattamento deve essere interrotto durante la terapia con gemcitabina. Fertilita': neglistudi sulla fertilita', gemcitabina ha causato ipospermatogenesi in topi maschi. Pertanto, gli uomini da trattare con gemcitabina devono essere consigliati di non concepire un figlio durante e fino a 6 mesi dopo il trattamento e chiedere ulteriore consiglio riguardo la crioconservazione del liquido seminale prima del trattamento a causa della possibilita' di infertilita' dovuta alla terapia con gemcitabina.
Interazioni con altri prodotti
Non sono stati condotti studi specifici sulle interazioni. Radioterapia. Concomitante (somministrata assieme o a < 7 giorni di distanza): la tossicita' associata a questa terapia effettuata secondo molteplici modalita', dipende da molti fattori differenti, inclusi la dose di gemcitabina, la frequenza della sua somministrazione, la dose della radiazione, la tecnica di pianificazione della radioterapia, il tessuto bersaglio, il volume di tessuto irradiato. Studi preclinici e clinici hanno mostrato che gemcitabina ha un'attivita' radiosensibilizzante. In un singolo studio in cui gemcitabina alla dose di 1000 mg/m^2 e' stata somministrata fino a 6 settimane consecutive in concomitanza alla radioterapia toracica, in pazienti con carcinoma del polmone non a piccolecellule, e' stata osservata una significativa tossicita' manifestatasi con mucosite grave e potenzialmente con rischio per la vita, specialmente con esofagite e polmonite, particolarmente in pazienti trattati con radioterapia su campi estesi. (volumi medi di trattamento 4.795 cm^3). Studi condotti successivamente, hanno suggerito che e' possibile somministrare gemcitabina a dosi piu' basse in associazione a radioterapia con tossicita' prevedibile, come in uno studio di fase II nel carcinoma polmonare non a piccole cellule, dove dosi di 66 Gy di radiazioni toraciche sono state applicate in concomitanza a gemcitabina (600 mg/m^2, quattro volte) ed a cisplatino (80 mg/m^2, due volte) durante 6settimane. Il regime ottimale per una somministrazione sicura di gemcitabina con dosi terapeutiche di radiazioni non e' stato ancora determinato in tutti i tipi di tumore. Non concomitante (somministrata a distanza > 7 giorni): l'analisi dei dati non indica aumenti di tossicita'nel caso in cui gemcitabina venga somministrata piu' di 7 giorni prima o dopo la radioterapia, a parte il fenomeno di recall da radiazioni.I dati suggeriscono che la somministrazione di gemcitabina puo' iniziare dopo che gli effetti acuti della radioterapia si sono risolti o almeno 1 settimana dopo la radioterapia. Lesioni da radiazione sono state riferite sui tessuti bersaglio (ad es. esofagite, colite e polmonite) in associazione con o senza l'uso contemporaneo di gemcitabina. Altri: il vaccino contro la febbre gialla ed altri vaccini vivi attenuati non sono raccomandati a causa del rischio di malattie sistemiche, anche fatali, particolarmente in pazienti con immunosoppressione.
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Flaconcini sigillati: conservare a temperatura inferiore a 30 gradi C.