gemcitabina acc*inf polv fl 1g gemcitabina accord healthcare italia srl
Che cosa è gemcitabina acc inf polv fl 1g?
Gemcitabina acc soluzione per infusione polv prodotto da
accord healthcare italia srl
è un farmaco generico della categoria
farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici
che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Gemcitabina acc risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di analoghi della pirimidina.
Contiene i principi attivi:
gemcitabina cloridrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: gemcitabina cloridrato (gemcitabina).
Codice AIC: 039531025
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Gemcitabina con cisplatino: trattamento del carcinoma della vescica localmente avanzato o metastatico. Gemcitabina: trattamento di pazienticon adenocarcinoma del pancreas localmente avanzato o metastatico. Gemcitabina con cisplatino: trattamento di prima linea di pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) localmente avanzato ometastatico. L'uso di gemcitabina in monoterapia puo' essere considerato nei pazienti anziani o in quelli con Performance Status uguale 2. Gemcitabina con carboplatino: trattamento di pazienti con carcinoma dell'epitelio dell'ovaio localmente avanzato o metastatico, in pazienti con malattia recidivata seguendo un intervallo libero da recidiva di almeno 6 mesi dopo la terapia di prima linea a base di platino. Gemcitabina con paclitaxel: trattamento di pazienti con carcinoma della mammella non resecabile, localmente ricorrente o metastatico recidivato dopo chemioterapia adiuvante e/o neoadiuvante. La chemioterapia precedente deve aver incluso un'antraciclina, eccetto nei casi in cui sia clinicamente controindicata.
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Posologia
Somministrare sotto la supervisione di un medico qualificato per l'uso della chemioterapia antitumorale. >>Carcinoma della vescica (uso in associazione): la dose di gemcitabina consigliata e' di 1.000 mg/m^2, da somministrare mediante infusione della durata di 30 minuti. La dosedeve essere somministrata nei Giorni 1, 8 e 15 di ciascun ciclo di 28giorni in associazione con il cisplatino. La dose di cisplatino consigliata e' di 70 mg/m^2 al Giorno 1 dopo la somministrazione di gemcitabina o al Giorno 2 di ciascun ciclo di 28 giorni. Questo ciclo di 4 settimane viene poi ripetuto. La riduzione del dosaggio con ciascun ciclo di terapia o nell'ambito di un ciclo di terapia puo' essere applicata a seconda del grado di tossicita' causata al paziente dalla terapia.>>Carcinoma del pancreas: la dose di gemcitabina consigliata e' di 1.000 mg/m^2, da somministrare mediante infusione endovenosa della durata di 30 minuti, ripetuta una volta alla settimana per un massimo di 7 settimane, facendo poi seguire una settimana di riposo. I cicli successivi devono consistere di iniezioni somministrate una volta alla settimana per 3 settimane consecutive su ogni 4 settimane. La riduzione deldosaggio con ciascun ciclo di terapia o nell'ambito di un ciclo di terapia puo' essere applicata a seconda del grado di tossicita' causata al paziente dalla terapia. >>Carcinoma polmonare non a piccole cellulein monoterapia: la dose di gemcitabina consigliata e' di 1.000 mg/m^2, da somministrare mediante infusione endovenosa della durata di 30 minuti, ripetuta una volta alla settimana per 3 settimane (Giorni 1, 8 e15) seguite da un periodo di riposo di 1 settimana. Questo ciclo di 4settimane viene poi ripetuto. La riduzione del dosaggio con ciascun ciclo di terapia o nell'ambito di un ciclo di terapia puo' essere applicata a seconda del grado di tossicita' causata al paziente dalla terapia. Uso in associazione: la dose di gemcitabina consigliata e' di 1.250 mg/m^2 area di superficie corporea da somministrare mediante infusione endovenosa della durata di 30 minuti al Giorno 1 e al Giorno 8 del ciclo di trattamento (21 giorni). La riduzione del dosaggio con ciascun ciclo di terapia o nell'ambito di un ciclo di terapia puo' essere applicata a seconda del grado di tossicita' causata al paziente dalla terapia. Il cisplatino e' stato utilizzato a dosi comprese tra 75 e 100 mg/m^2 una volta ogni 3 settimane. >>Carcinoma della mammella (uso in associazione): l'associazione gemcitabina-paclitaxel e' consigliata, somministrando paclitaxel (175 mg/m^2) al Giorno 1 mediante infusione endovenosa della durata di circa 3 ore, seguito da gemcitabina (1.250 mg/m^2) mediante infusione endovenosa della durata di 30 minuti nei Giorni 1 e 8 di ciascun ciclo di 21 giorni. La riduzione del dosaggio conciascun ciclo di terapia o nell'ambito di un ciclo di terapia puo' essere applicata a seconda del grado di tossicita' causata al paziente dalla terapia. I pazienti devono avere una conta assoluta dei granulociti di almeno 1.500 (x 10^6 /l) prima di iniziare la somministrazione dell'associazione gemcitabina-paclitaxel. >>Carcinoma dell'ovaio (uso in associazione): la dose di gemcitabina consigliata in associazione con il carboplatino e' di 1.000 mg/m^2 da somministrare nei Giorni 1 e 8di ciascun ciclo di 21 giorni mediante infusione endovenosa della durata di 30 minuti. Il carboplatino viene somministrato dopo la gemcitabina al Giorno 1 in modo da raggiungere un'area sotto la curva (AUC) obiettivo di 4,0 mg/ml al minuto. La riduzione del dosaggio con ciascun ciclo di terapia o nell'ambito di un ciclo di terapia puo' essere applicata a seconda del grado di tossicita' causata al paziente dalla terapia. >>Modifica della dose dovuta a tossicita' non ematologica: l'esame fisico periodico e i controlli della funzionalita' renale ed epaticadevono essere effettuati per rilevare la tossicita' non ematologica. La riduzione del dosaggio con ciascun ciclo di terapia o nell'ambito di un ciclo di terapia puo' essere applicata a seconda del grado di tossicita' causata al paziente dalla terapia. In genere, per la tossicita' non ematologica grave (di Grado 3 o 4), ad eccezione di nausea/vomito, la terapia con gemcitabina deve essere interrotta o ridotta secondoil parere del medico curante. Le dosi devono essere sospese fino a quando si e' risolta la tossicita'. >>Modifica della dose dovuta a tossicita' ematologica: per tutte le indicazioni, i pazienti devono essere sottoposti prima di ogni somministrazione ad un controllo delle conte delle piastrine e dei granulociti. I pazienti devono avere una conta assoluta dei granulociti di almeno 1.500 (x 10^6 /l) e una conta delle piastrine di 100.000 (x 10^6 /l) prima dell'inizio di un ciclo. >>Mododi somministrazione: e' tollerata bene durante l'infusione e puo' essere somministrata al paziente in regime ambulatoriale. Se si verifica lo stravaso, in genere l'infusione deve essere interrotta immediatamente e riavviata in un altro vaso sanguigno. Il paziente deve essere attentamente monitorato dopo la somministrazione. >>Popolazion particolari. Usare con cautela nei pazienti con insufficienza epatica o renale perche' le informazioni fornite dagli studi clinici sono insufficienti per consentire chiare raccomandazioni per la posologia per queste popolazioni di pazienti. La gemcitabina e' stata ben tollerata nei pazienti di eta' superiore ai 65 anni; non c'e' evidenza che siano necessarietitolazioni della dose oltre a quelle gia' consigliate per tutti i pazienti. Non e' consigliato per l'uso nei bambini di eta' inferiore ai 18 anni d'eta'.
Effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati associati al trattamento con gemcitabina riferite piu' comunemente comprendono: nausea con o senza vomito, valori elevati delle transaminasi epatiche (aspartato aminotransferasi/alanina aminotransferasi, AST/ALT) e della fosfatasi alcalinica, riferite nel 60% circa dei pazienti; proteinuria ed ematuria riferite nel 50% circa dei pazienti; dispnea riferita nel 10-40% dei pazienti (la piu' alta incidenza nei pazienti con il carcinoma polmonare); eruzioni cutaneeallergiche si verificano nel 25% circa dei pazienti e sono associate a prurito nel 10% di pazienti. La frequenza e la gravita' delle reazioni avverse sono influenzate dalla dose, dalla velocita' di infusione edagli intervalli tra le dosi. Le reazioni avverse dose-limitanti sonole riduzioni delle conte delle piastrine, dei leucociti e dei granulociti. >>Dati delle sperimentazioni cliniche. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune (>=1/10): leucopenia; l'attivita' mielosoppressiva varia in genere da lieve a moderata e interessa maggiormente la conta dei granulociti; trombocitopenia; anemia. Comune (>=1/100 =1/10.000 =1/1.000 >Esperienza post-commercializzazione (segnalazioni spontanee con frequenza non nota). Patologie del sistema nervoso: ictus. Patologie cardiache: aritmie, essenzialmente di natura sopraventricolare; insufficienza cardiaca. Patologie vascolari: segni clinici di vasculite periferica e gangrena. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: edema polmonare; sindrome da distress respiratorio dell'adulto (ARDS). Patologie gastrointestinali: colite ischemica. Patologie epatobiliari: epatotossicita' grave, comprendenti insufficienza epatica emorte. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: reazioni cutanee gravi, inclusa la desquamazione e le eruzioni cutanee bollose, la sindrome di Lyell e la sindrome di Steven-Johnson. Patologie renali e urinarie: insufficienza renale; sindrome uremica emolitica. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura: Recall da radiazioni.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon sono disponibili dati adeguati forniti dall'uso della gemcitabinanelle donne in gravidanza. Gli studi sugli animali hanno dimostrato una tossicita' riproduttiva. In base ai risultati ottenuti dagli studi sugli animali e dal meccanismo d'azione della gemcitabina, questa sostanza non deve essere impiegata in gravidanza a meno che sia chiaramente necessario. Non e' noto se la gemcitabina sia escreta nel latte materno e non e' possibile escludere effetti avversi sul bambino allattato. L'allattamento al seno deve essere interrotto durante la terapia conla gemcitabina. Negli studi sulla fertilita', si e' rilevato che la gemcitabina ha causato la ipospermatogenesi nei maschi di topo. Di conseguenza, agli uomini trattati con gemcitabina e' necessario consigliare di non concepire un figlio durante il trattamento e fino a 6 mesi dopo il trattamento e di richiedere ulteriori consigli relativi alla crioconservazione del liquido seminale prima del trattamento a causa della possibilita' di sterilita' dovuta alla terapia con la gemcitabina.Indicazioni
Gemcitabina con cisplatino: trattamento del carcinoma della vescica localmente avanzato o metastatico. Gemcitabina: trattamento di pazienticon adenocarcinoma del pancreas localmente avanzato o metastatico. Gemcitabina con cisplatino: trattamento di prima linea di pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) localmente avanzato ometastatico. L'uso di gemcitabina in monoterapia puo' essere considerato nei pazienti anziani o in quelli con Performance Status uguale 2. Gemcitabina con carboplatino: trattamento di pazienti con carcinoma dell'epitelio dell'ovaio localmente avanzato o metastatico, in pazienti con malattia recidivata seguendo un intervallo libero da recidiva di almeno 6 mesi dopo la terapia di prima linea a base di platino. Gemcitabina con paclitaxel: trattamento di pazienti con carcinoma della mammella non resecabile, localmente ricorrente o metastatico recidivato dopo chemioterapia adiuvante e/o neoadiuvante. La chemioterapia precedente deve aver incluso un'antraciclina, eccetto nei casi in cui sia clinicamente controindicata.
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Allattamento.
Composizione ed Eccipienti
Mannitolo E421, acetato di sodio E262, acido cloridrico E507 (per l'aggiustamento del pH) e idrossido di sodio E524 (per l'aggiustamento del pH).
Avvertenze
Il prolungamento del tempo di infusione e l'aumento della frequenza di somministrazione possono determinare un aumento della tossicita'. Lagemcitabina puo' causare una riduzione della funzionalita' midollare,come evidenziato dalla comparsa di leucopenia, trombocitopenia ed anemia. I pazienti in terapia con gemcitabina devono essere sottoposti, prima di ogni somministrazione, ad un controllo delle conte di piastrine, leucociti e granulociti. In caso di depressione midollare indotta dal farmaco, deve essere valutata la possibilita' di sospendere o modificare la terapia. Tuttavia, la mielosoppressione e' di breve durata e generalmente non richiede la riduzione del dosaggio e solo raramente comporta l'interruzione del trattamento. La conta degli elementi cellulari ematologici periferici puo' continuare a peggiorare anche dopo l'interruzione della somministrazione della gemcitabina. Nei pazienti confunzionalita' midollare compromessa, la terapia deve essere iniziata con cautela. Come per le altre terapie citotossiche, il rischio di attivita' mielosoppressiva cumulativa deve essere considerato quando la gemcitabina viene somministrata in associazione con altri chemioterapici. La somministrazione di gemcitabina in pazienti con metastasi epatiche concomitanti o anamnesi medica pre-esistente di epatite, alcolismo o cirrosi epatica puo' portare all'esacerbazione dell'insufficienza epatica di base. La valutazione di laboratorio della funzionalita' renale ed epatica (inclusi i test virologici) deve essere effettuata periodicamente. Usare con cautela nei pazienti con insufficienza epatica o con funzionalita' renale alterata, in quanto non sono disponibili informazioni sufficienti, fornite dalle sperimentazioni cliniche, per consentire una precisa raccomandazione della dose per questa popolazione dipazienti. Radioterapia concomitante (somministrata insieme o a distanza di <=7 giorni): e' stata riferita tossicita'. Il vaccino contro la febbre gialla e altri vaccini vivi attenuati non sono consigliati nei pazienti trattati con la gemcitabina. A causa del rischio di patologiecardiache e/o vascolari con la gemcitabina, e' necessario esercitare particolare attenzione nei pazienti con pregressi eventi cardiovascolari. Sono stati riferiti effetti polmonari, talvolta gravi (come edema polmonare, polmonite interstiziale o sindrome da distress respiratoriodell'adulto (ARDS)) sono state riscontrate durante la terapia con la gemcitabina. L'eziologia di questi effetti e' sconosciuta. Se questi effetti insorgono, e' necessario considerare l'interruzione della terapia con la gemcitabina. L'uso precoce di misure di supporto puo' contribuire a migliorare l quadro clinico. Risultati clinici coerenti con lasindrome uremica emolitica (HUS) sono stati riferiti raramente in pazienti trattati con gemcitabina. La somministrazione di gemcitabina deve essere interrotta ai primi segni di qualsiasi evidenza di anemia emolitica microangiopatica, come emoglobina in rapida riduzione con trombocitopenia concomitante, aumento della bilirubina nel siero, della creatinina nel siero, dell'azoto ureico nel sangue o della lattato deidrogenasi (LDH). L'insufficienza renale puo' non essere reversibile con l'interruzione della terapia e puo' essere necessario il ricorso alla dialisi. Negli studi della fertilita', la gemcitabina ha causato l'ipospermatogenesi nei topi di sesso maschile. Pertanto, si consiglia agli uomini trattati con la gemcitabina di non concepire un figlio durante il trattamento e fino a 6 mesi dopo il trattamento e di richiedere ulteriori consigli relativi alla crioconservazione del liquido seminale prima del trattamento a causa della possibilita' di infertilita' causata dalla terapiacon la gemcitabina. I prodotti contengono 3,5 - 17,5 mg(< 1 mmol) di sodio per flaconcino. Questo deve essere tenuto in considerazione dai pazienti che seguono un'alimentazione con controllo dell'assunzione di sodio.
Gravidanza e Allattamento
Non sono disponibili dati adeguati forniti dall'uso della gemcitabinanelle donne in gravidanza. Gli studi sugli animali hanno dimostrato una tossicita' riproduttiva. In base ai risultati ottenuti dagli studi sugli animali e dal meccanismo d'azione della gemcitabina, questa sostanza non deve essere impiegata in gravidanza a meno che sia chiaramente necessario. Non e' noto se la gemcitabina sia escreta nel latte materno e non e' possibile escludere effetti avversi sul bambino allattato. L'allattamento al seno deve essere interrotto durante la terapia conla gemcitabina. Negli studi sulla fertilita', si e' rilevato che la gemcitabina ha causato la ipospermatogenesi nei maschi di topo. Di conseguenza, agli uomini trattati con gemcitabina e' necessario consigliare di non concepire un figlio durante il trattamento e fino a 6 mesi dopo il trattamento e di richiedere ulteriori consigli relativi alla crioconservazione del liquido seminale prima del trattamento a causa della possibilita' di sterilita' dovuta alla terapia con la gemcitabina.
Interazioni con altri prodotti
Non sono stati effettuati studi specifici sulle interazioni. Radioterapia concomitante (somministrata con o a distanza di <= 7 giorni): la tossicita' associata a questa terapia multimodale dipende da molti fattori diversi, comprendenti la dose della gemcitabina, la frequenza della somministrazione di gemcitabina, la dose delle radiazioni, la tecnica di pianificazione della radioterapia, il tipo e il volume di tessuto irradiato. Gli studi preclinici e clinici hanno dimostrato che la gemcitabina ha un'attivita' radiosensibilizzante. In una sperimentazioneclinica, in cui la gemcitabina e' stata somministrata ad una dose di 1.000 mg/m^2 per un massimo di 6 settimane consecutive contemporaneamente alla radioterapia toracica in pazienti con carcinoma polmonare nona piccole cellule, e' stata osservata una tossicita' significativa manifestatasi con grave mucosite in particolare esofagite e polmonite, potenzialmente a rischio di vita per i pazienti, particolarmente in pazienti trattati con radioterapia su campi estesi (volumi terapeutici medi 4.795 cm^3). Gli studi effettuati successivamente hanno rivelato che e' possibile somministrare la gemcitabina a dosi inferiori in concomitanza con radioterapia con tossicita' prevedibile, come in uno studiodi Fase II nel carcinoma polmonare non a piccole cellule, dove dosi di radiazioni toraciche di 66 Gy sono state applicate contemporaneamente alla somministrazione di gemcitabina (600 mg/m^2, quattro volte) e cisplatino (80 mg/m^2 due volte) durante 6 settimane. Il regime ottimale per la somministrazione sicura di gemcitabina con dosi terapeutiche di radiazioni non e' stato ancora determinato in tutti i tipi di tumore. Non concomitante (somministrata a distanza di >7 giorni): l'analisidei dati non indica tossicita' maggiore nel caso in cui la gemcitabina venga somministrata piu' di 7 giorni prima o dopo la radioterapia, eccetto il fenomeno di recall da radiazioni. I dati suggeriscono che lagemcitabina puo' essere iniziata dopo la risoluzione degli effetti acuti della radioterapia o almeno una settimana dopo la radioterapia. Lesioni da radiazioni sono state riferite sui tessuti bersaglio (ad es. esofagite, colite e polmonite) in associazione con l'uso sia concomitante che non concomitante della gemcitabina. Altro: i vaccini contro lafebbre gialla e altri vaccini vivi attenuati sono sconsigliati a causa del rischio di malattie sistemiche, eventualmente con esito fatale, particolarmente nei pazienti immunosoppressi.
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Non richiede particolari condizioni di conservazione.