fortidose*coll 5fl 0,2ml 1% rp carteololo bausch & lomb-iom spa
Che cosa è fortidose coll 5fl 0,2ml 1% rp?
Fortidose collirio rp prodotto da
bausch & lomb-iom spa
è un farmaco etico della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
.
Fortidose risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di agenti beta-bloccanti.
Contiene i principi attivi:
carteololo cloridrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: contiene 1 g di carteololo cloridrato per 100 ml. un contenitore monodose (0,2 ml) contiene 2 mg di carteololo cloridrato.
Codice AIC: 039626015
Codice EAN: 0
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Posologia
>>Uso oftalmico. Instillare una goccia nell'occhio affetto, una voltaal giorno, al mattino. Per somministrare il trattamento, tirare delicatamente verso il basso la palpebra ed instillare una goccia mentre siguarda in alto, chiudere l'occhio per pochi secondi, pulire adeguatamente l'eccesso di prodotto ad occhio chiuso ed eliminare il contenitore monodose immediatamente dopo l'uso. La quantita' di collirio in monodose e' sufficiente per trattare entrambi gli occhi. Si raccomanda di iniziare il trattamento instillando nell'occhio affetto una goccia delmedicinale al dosaggio piu' basso. Comunque, per la stabilizzazione della pressione intraoculare da parte del collirio a base di carteololo, occorrono talvolta molte settimane, e di conseguenza la valutazione del trattamento deve includere una misurazione della pressione intraoculare ed un esame corneale all'inizio della terapia per poi ripetersi regolarmente dopo un periodo di trattamento di circa 4 settimane. L'oculista puo', se ritiene necessario, somministrare il collirio a base di carteololo in associazione ad uno o piu' trattamenti per il glaucoma(per via locale e/o via sistemica). Il collirio concomitante deve essere somministrato almeno 15 minuti prima del medicinale. >>Sostituzione di un precedente trattamento. Quando il collirio a base di carteololo a rilascio prolungato viene impiegato per sostituire un differente collirio per il trattamento del glaucoma, quest'ultimo deve essere sospeso dopo appropriata somministrazione giornaliera, e il collirio a base di carteololo a rilascio prolungato deve essere iniziato il giorno successivo, alla dose di una goccia per occhio affetto una volta al giorno. Se il collirio a base di carteololo deve essere usato in sostituzione di un'associazione di medicinali per il trattamento del glaucoma,si tenga presente che si puo' sospendere solo un medicinale alla volta. Nel caso in cui il collirio a base di carteololo viene usato in sostituzione di colliri miotici, puo' rendersi necessario un esame della rifrazione dopo la scomparsa degli effetti dei miotici. La prescrizione medica deve essere accompagnata da un controllo della pressione intraoculare, in particolare all'inizio del trattamento. >>Uso nei bambinied adolescenti (< 18 anni). L'uso non e' raccomandato a causa di mancanza di dati di sicurezza ed efficacia.
Effetti indesiderati
Come altri medicinali oftalmici applicati topicamente, il collirio a base di carteololo puo' essere assorbito sistemicamente e possono verificarsi le reazioni avverse osservate con beta-bloccanti orali. Patologie cardiache e vascolari. Via topica oculare: sincope, palpitazione, aritmia, blocco cardiaco; via sistemica: bradicardia, ipotensione, insufficienza cardiaca, rallentamento della conduzione atrioventricolare o intensificazione di un esistente blocco atrioventricolare, claudicazione, fenomeno di Raynaud, mani e piedi freddi. Patologie dell'occhio.Via topica oculare: segni e sintomi di irritazione oculare, incluso bruciore lieve o sensazione pungente all'inizio del trattamento, visione offuscata, iperemia congiuntivale, congiuntivite, blefarite, cheratite, ridotta sensibilita' corneale, ed occhio secco; via sistemica: disturbi visivi incluso variazioni della rifrazione (dovuti in alcuni casi alla cessazione della terapia miotica), ptosi, diplopia, distacco coroidale (in seguito a chirurgia filtrante). Patologie gastrointestinali. Via topica oculare: dispepsia, secchezza delle fauci; via sistemica: nausea, vomito, diarrea, gastralgia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Via topica oculare: affaticamento, dolore al petto; via sistemica: astenia. Disturbi del sistema immunitario. Via topica oculare: lupus eritematoso sistemico; sistemici: segni e sintomi di reazioni allergiche comprendenti anafilassi, angioedema, orticaria, eruzione cutanea localizzata e generalizzata. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Via sistemica: ipoglicemia. Patologie del sistema nervoso e disturbi psichiatrici. Via topica oculare: mal di testa, vertigini, aumento dei segni e dei sintomi della miastenia grave; via sistemica: depressione, insonnia, incubi, diminuzione della libido, impotenza. Patologie respiratorie, toraciche, e mediastiniche. Via topica oculare: dispnea, tosse; via sistemica: broncospasmo (predominante in pazienti con malattia broncospastica preesistente). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Via topica oculare:alopecia; via sistemica: vari sintomi della pelle, incluso orticaria,anafilassi, angio-edema (edema angioneurotico), eruzione cutanea, eruzione psoriasiforme o esacerbazione della psoriasi. Biologici. Sono stati osservati rari casi di anticorpi antinucleari, solo eccezionalmente accompagnati da sintomi clinici come lupus eritematoso, che regredisce con l'interruzione del trattamento.
Indicazioni
Ipertensione oculare. Glaucoma primario ad angolo aperto.
Controindicazioni ed effetti secondari
E' opportuno ricordare le controindicazioni dei beta-bloccanti somministrati per via sistemica, sebbene gli effetti sistemici dei beta-bloccanti siano osservabili soltanto in casi eccezionali dopo instillazione oculare: asma e broncopneumopatie croniche ostruttive, insufficienzacardiaca, shock cardiogeno, blocchi atrioventricolari di secondo e terzo grado non controllati da pacemaker, angina di Prinzmetal, malattiadel nodo del seno (incluso il blocco seno-atriale), bradicardia (< 45-50 battiti al minuto), malattia di Raynaud e disordini circolatori periferici, feocromocitoma non trattato, ipotensione arteriosa, ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti, associazione con floctafenina o con sultopride.
Composizione ed Eccipienti
Sodio diidrogeno fosfato diidrato, disodio fosfato dodecaidrato, sodio cloruro, acido alginico, sodio idrossido (regolatore del pH), acqua depurata.
Avvertenze
La somministrazione concomitante di due colliri beta-bloccanti non e'raccomandata. Nel caso in cui colliri appartenenti a questa categoriasiano somministrati per ridurre la pressione intraoculare in pazientiaffetti da glaucoma acuto ad angolo chiuso, si dovra' somministrare anche un miotico. Infatti, in tali pazienti, l'obiettivo immediato del trattamento e' la riapertura dell'angolo, che richiede l'uso di un miotico per indurre la costrizione pupillare, dal momento che il carteololo ha scarso o nessun effetto sulla pupilla. Dopo trattamento chirurgico del glaucoma, sono stati riportati casi di distacchi coroidali contemporanei all'ipotonia oculare, in seguito a somministrazione di terapie volte a ridurre il volume dell'umor acqueo (quali timololo e acetazolamide). Esiste il rischio di intolleranza alle lenti a contatto per la riduzione della secrezione lacrimale, associata generalmente all'uso dei beta-bloccanti. Dopo un trattamento prolungato può insorgere unaridotta sensibilita' al carteololo. L'assenza di tachifilassi deve quindi essere controllata annualmente al fine di assicurare che la terapia a lungo termine rimanga efficace. E' opportuno ricordare le controindicazioni dei beta-bloccanti somministrati per via sistemica, sebbenegli effetti sistemici dei beta-bloccanti dopo instillazione oculare siano osservati soltanto in casi eccezionali. uesto medicinale non devegeneralmente essere somministrato in associazione con amiodarone, alcuni calcioantagonisti (bepridil, verapamil, diltiazem) ed i beta-bloccanti usati per il trattamento dell'insufficienza cardiaca. Gli sportivi devono essere avvisati che questo medicinale contiene un principio attivo che può determinare positivita' ai test antidoping. Un trattamento con beta-bloccanti per via sistemica non deve essere mai interrottoimprovvisamente, in special modo nei pazienti con angina: un'improvvisa interruzione può condurre a seri disordini del ritmo cardiaco, infarto miocardio o morte improvvisa. La posologia deve essere ridotta progressivamente, ossia in una o due settimane. Se la frequenza del battito cardiaco e' al di sotto dei 50-55 battiti al minuto a riposo ed il paziente presenta sintomi associati con bradicardia, la posologia deveessere ridotta. In considerazione degli effetti negativi dromotropi dei beta-bloccanti, essi devono essere somministrati con cautela nei pazienti che presentano un blocco atrioventricolare di primo grado. L'uso di beta-bloccanti nel trattamento dell'ipertensione dovuta a feocromocitoma trattato richiede un controllo piu' preciso della pressione arteriosa. In soggetti anziani, soggetti con insufficienza renale e/o insufficienza epatica e quando i colliri beta-bloccanti sono somministrati insieme ad un beta-bloccante sistemico, e' spesso necessario un aggiustamento del dosaggio. Selezionare preventivamente i soggetti diabetici ed aumentare l'auto-monitoraggio dell'indice glicemico all'inizio del trattamento. I sintomi indicatori di ipoglicemia, in particolare tachicardia, palpitazioni e sudorazione, possono essere mascherati. E' stato riportato un aggravamento della psoriasi con la somministrazionedi beta-bloccanti e tale indicazione merita la dovuta considerazione.In pazienti predisposti a sviluppare una reazione anafilattica grave,qualunque ne sia l'origine, in particolare verso mezzi di contrasto iodati o floctafenina o durante trattamenti desensibilizzanti, il trattamento con beta-bloccante può condurre ad un aggravamento della reazione e resistenza al trattamento con dosi normali di epinefrina. I beta-bloccanti conducono ad un'attenuazione dei fenomeni di riflesso del sistema nervoso simpatico. La somministrazione di beta-bloccante riduce il rischio di aritmia, ischemia miocardica ed attacchi ipertensivi peri-operatori. E' opportuno avvisare l'anestesista che il paziente sta ricevendo un trattamento con beta-bloccanti. Se l'interruzione del trattamento e' ritenuta necessaria, una sospensione di 48 ore e' considerata sufficiente per consentire la ricomparsa della sensibilita' alle catecolamine. In certi casi, il trattamento con beta- bloccante non può essere interrotto: in pazienti affetti da insufficienza coronarica e' consigliabile continuare il trattamento fino all'intervento chirurgico(in considerazione del rischio associato con l'improvvisa interruzione della somministrazione di beta-bloccanti), in casi di emergenza o diimpossibilita' ad interrompere il paziente deve essere protetto dallapredominanza vagale attraverso un'adeguata premedicazione con atropina (ripetuta se necessario), l'anestesia deve fare uso di prodotti che causano la minor depressione miocardiaca possibile, e la perdita di sangue deve essere compensata. L'aumento di rischio anafilattico associato con l'assunzione di beta-bloccanti deve essere preso in considerazione. I beta- bloccanti sono capaci di mascherare certi segni di tireotossicosi, in particolare i segni cardiovascolari.
Gravidanza e Allattamento
L'assorbimento sistemico di beta-bloccanti somministrati per via oculare e' minore rispetto alla somministrazione per via sistemica, ma cio' nonostante esso si verifica. Non vi sono dati sufficienti sull'impiego in donne gravide. Gli studi di tossicita' riproduttiva negli animali non indicano alcun evento avverso rilevante dovuto all'uso del medicinale. In seguito ad uso sistemico, l'azione beta-bloccante persiste per molti giorni dopo la nascita nei bambini nati da madre trattata, e puo' manifestarsi sottoforma di bradicardia, difficolta' respiratoria,o ipoglicemia. Ma, in generale, tale azione non ha alcuna conseguenzaclinica. Cio' nonostante, a causa della riduzione delle reazioni di compensazione cardiovascolare, puo' verificarsi l'insufficienza cardiaca che puo' richiedere l'ospedalizzazione in terapia intensiva, nel cuicaso l'uso di soluzioni riempienti deve essere evitato (rischio di edema polmonare acuto). Puo' essere prescritto durante la gravidanza se necessario. Nel caso di trattamento fino al parto, e' raccomandato un attento controllo del neonato (frequenza cardiaca ed indice glicemico durante i primi 3-5 mesi di vita). Non e' noto se il carteololo e' escreto nel latte materno. Gli studi su animali hanno mostrato escrezionedi carteololo nel latte materno. Una decisione se continuare o interrompere la terapia deve essere presa considerando il beneficio dell'allattamento materno sul bambino ed il beneficio della terapia sulla madre. In caso di trattamento durante l'allattamento, tenere in considerazione le proprieta' farmacologiche del medicinale (ipoglicemia, bradicardia).
Interazioni con altri prodotti
Il controllo dell'oculista e' necessario nell'eventualita' di trattamento concomitante con colliri contenenti epinefrina (rischio di midriasi). Sebbene le quantita' di beta-bloccanti che raggiungono la circolazione sistemica dopo instillazione oculare siano basse, il rischio di interazioni da medicinali esiste. e' quindi appropriato prendere in considerazione le interazioni osservate con beta-bloccanti somministratiper via sistemica. >>Co-somministrazioni controindicate Floctafenina:per l'eventualita' di shock o ipotensione dovuta a floctafenina, riduzione di reazioni di compensazione cardiovascolare da beta-bloccanti. Sultopride: aumentato rischio di disordini del ritmo ventricolare, in particolare la torsione di punta (tachicardia ventricolare rapida atipica). >>Co-somministrazioni non raccomandate. Amiodarone: disordini della contrattilita', dell'automatismo e della conduzione (soppressione dei meccanismi simpatici compensatori). Calcio antagonisti (bepridil, diltiazem e verapamil): disordini dell'automatismo (eccessiva bradicardia, arresto sinusale), disordini di conduzione senoatriale ed atrioventricolare, ed insufficienza cardiaca (sinergia degli effetti). Tale associazione deve essere condotta sotto stretto controllo clinico ed ECG, in particolare in soggetti anziani o all'inizio del trattamento. Beta-bloccanti usati per insufficienza cardiaca: rischio di aumento di effetti indesiderati da beta-bloccanti, in particolare rischio eccessivo di bradicardia. >>Co-somministrazioni richiedenti precauzioni per l'uso. Anestetici alogenati volatili: riduzione delle reazioni di compensazione cardiovascolare da beta-bloccanti (l'inibizione beta-adrenergica puo' essere prevenuta durante la procedura chirurgica con l'uso di beta stimolanti). Come regola generale, non interrompere il trattamento beta-bloccante e, in tutte le eventualita', evitare improvvise interruzioni. L'anestesista deve essere avvisato di questo trattamento. Anticolinesterasi (donezepil, galantamina, rivastigmina, neostigmina, piridostigmina, tacrina, ambenonio): rischio di eccessiva bradicardia (aggiunta di effetti bradicardiogenici); si raccomanda un regolare controllo clinico. Un potenziamento degli effetti beta-bloccanti del collirio ed un aumento nelle concentrazioni plasmatiche del beta-bloccante sono state riportate con la co-somministrazione di un collirio beta-bloccante e chinidina, probabilmente come risultato dell'inibizione del metabolismo del beta-bloccante da parte della chinidina (come per il timololo). Baclofene: aumento dell'effetto antipertensivo, si raccomanda il controllo della pressione arteriosa e regolazione del dosaggio dell'antipertensivo se necessario. Clonidina ed altri antipertensivi centrali (alfametildopa, guanfacina, moxonidina, rilmenidina): aumento significativo della pressione arteriosa nell'eventualita' di improvvisa interruzione del trattamento con un antipertensivo centrale. Evitare l'improvvisa interruzione dell'antipertensivo centrale ed eseguire un controllo clinico. Insulina, sulfamidi ipoglicemici: tutti i beta-bloccanti possono mascherare alcuni sintomi di ipoglicemia: palpitazioni e tachicardia. La maggioranza dei beta-bloccanti non cardioselettivi aumenta l'incidenza e la gravita' dell'ipoglicemia. Avvertire il paziente eaumentare l'auto-controllo del glucosio ematico, specialmente all'inizio del trattamento. Medicinali che causano la torsione di punta: gli antiaritmici di classe Ia (chinidina, idrochinidina, disopiramide) e di classe III (amiodarone, dofetilide, ibutilide, sotalolo); alcuni neurolettici come fenotiazine (clorpromazina, ciamemazina, levomepromazina, tioridazina, trifluoperazina), benzamidi (amilsupride, sulpiride, tiapride), butirrofenoni (droperidolo, aloperidolo), altri neurolettici(pimozide), ed altri medicinali come bepridil, cisapride, difenamil, eritromicina IV, vincamina IV, mizolastrina, alofantrina, sparfloxacina, petamidina, moxifloxacina, ecc.: aumento del rischio di disordini del ritmo ventricolare, in particolare la torsione di punta. Si raccomanda il controllo clinico ed elettrocardiografico. Propafenone: contrattilita', automatismo e disordini della conduzione (soppressione dei meccanismi simpatici compensatori). Si raccomanda il controllo clinico ed ECG. >>Co-somministrazioni da prendere in considerazione. FANS (via sistemica) inclusi gli inibitori della cox-2: riduzione dell'effetto antipertensivo (inibizione delle prostaglandine vasodilatatorie da parte dei FANS e ritenzione di fluidi e di sali con FANS pirazolici). Alfabloccanti per effetti urologici (alfuzosina, doxazosina, prazosina, tamsulosina, terazosina): aumento dell'effetto ipotensivo, rischio di aumentata ipotensione ortostatica. Amifostina: aumento dell'effetto antipertensivo. Calcio antagonisti (diidropiridine): ipotensione, insufficienza cardiaca in pazienti affetti da insufficienza cardiaca latente o non controllata (effetto inotropico negativo, in vitro, delle diidropiridine, che varia di grado in base ai medicinali e da sommare probabilmente agli effetti negativi inotropici dei beta-bloccanti). La presenza di un beta-bloccante puo' inoltre minimizzare la reazione di riflesso simpatico che sorge nel caso di eccessiva ripercussione emodinamica. Antidepressivi della famiglia della imipramina (triciclici), antipsicotici: effetto antipertensivo ed aumentato rischio di ipotensione ortostatica (effetto additivo). Meflochina: rischio di eccessiva bradicardia (somma di effetti bradiocardiogenici).
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.