firdapse 100 compresse 10mg amifampridina serb s.a.
Che cosa è firdapse 100cpr 10mg?
Firdapse compresse divisibili prodotto da
serb s.a.
è un farmaco etico della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Firdapse risulta
in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di altri medicinali per il sistema nervoso.
Contiene i principi attivi:
amifampridina fosfato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: amifampridina.
Codice AIC: 040192015
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Trattamento sintomatico della sindrome miastenica di Lambert-Eaton (LEMS) negli adulti.
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Posologia
Il trattamento deve iniziare sotto il controllo di un medico con esperienza nel trattamento della malattia. Il medicinale deve essere somministrato in dosi separate, tre o quattro volte al giorno. La dose iniziale raccomandata e' di 15 mg al giorno, e puo' essere aumentata di 5 mg alla volta ogni 4 o 5 giorni, fino a un massimo di 60 mg al giorno.La dose singola non deve mai superare i 20 mg. La compressa deve essere assunta insieme al cibo. Solo per uso orale. Pazienti pediatrici e adolescenti: l'uso del medicinale non e' raccomandato nei pazienti di eta' inferiore ai 18 anni, a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e l'efficacia. Pazienti con insufficienza renale o epatica: il farmaco deve essere usato con cautela nei pazienti con insufficienza renale o epatica. Nei pazienti che presentano un'insufficienza moderata o grave della funzione renale o epatica si raccomanda una dose iniziale di 5 mg al giorno. Per i pazienti con insufficienza lieve della funzione renale o epatica si raccomanda una dose iniziale di 10 mg al giorno. Per tali pazienti si raccomanda una titolazione piu' lenta, rispettoa quelli che non soffrono di insufficienza renale o epatica: le dosi si devono aumentare di 5 mg per volta ogni 7 giorni. Se si verificano reazioni avverse, e' necessario interrompere la titolazione verso l'alto della dose.
Effetti indesiderati
La sindrome miastenica di Lambert-Eaton e' una patologia estremamenterara. Di conseguenza, esistono scarse informazioni sulle reazioni avverse al trattamento con amifampridina, a causa del ridotto numero di pazienti interessati. Le reazioni avverse segnalate piu' frequentementedalla letteratura pubblicata sono le parestesie (tra cui le parestesie periferiche e peribuccali) e le patologie gastrointestinali (tra cuiepigastralgia, diarrea, nausea e dolori addominali). Intensita' e incidenza di gran parte delle reazioni avverse sono dose-dipendenti. Disturbi psichiatrici: disturbi del sonno. Patologie del sistema nervoso: convulsioni, ansia, sonnolenza, vertigini, senso di debolezza, spossatezza, cefalea, corea, mioclonia. Patologie dell'occhio: visione offuscata. Patologie cardiache: disturbi del ritmo cardiaco, palpitazioni. Patologie vascolari: sindrome di Raynaud, estremita' fredde. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: tosse, ipersecrezione bronchiale, attacchi asmatici in pazienti asmatici o pazienti con un'anamnesidi asma. Patologie epatobiliari: livelli elevati di enzimi epatici (transaminasi). In considerazione dei limitatissimi dati disponibili, non e' possibile stimare la frequenza delle singole reazioni avverse.
Indicazioni
Trattamento sintomatico della sindrome miastenica di Lambert-Eaton (LEMS) negli adulti.
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; epilessia; asma incontrollata; uso concomitante con sultopride; uso concomitante con medicinali a basso indice terapeutico; uso concomitante con medicinali di cui sia noto il potenziale di causare prolungamento dell'intervallo QTc; sindrome congenita del QT.
Composizione ed Eccipienti
Cellulosa microcristallina, silice colloidale anidro, calcio stearato.
Avvertenze
Non sono stati effettuati studi su pazienti affetti da insufficienza renale o epatica. A causa del rischio di un significativo aumento dell'esposizione al medicinale, i pazienti affetti da insufficienza renaleo epatica devono essere sottoposti ad un attento controllo. Per i pazienti affetti da insufficienza renale o epatica, la titolazione della dose di amifampridina deve essere piu' lenta rispetto ai pazienti la cui funzione renale ed epatica e' normale. Se si verificano reazioni avverse, e' necessario interrompere la titolazione verso l'alto della dose. L'esposizione all'amifampridina si associa a un aumento del rischio di crisi epilettiche. Il rischio di crisi e' dose-dipendente ed e' maggiore nei pazienti che presentano fattori di rischio che abbassano la soglia epilettica; e' compreso anche l'uso in associazione con altrimedicinali di cui e' noto l'effetto di abbassare la soglia epilettica. In caso di crisi, il trattamento deve essere interrotto. L'amifampridina non e' stata completamente testata nei modelli di cancerogenicita', e il rischio di cancerogenicita' associato al trattamento non e' stato determinato. L'uso di amifampridina in pazienti affetti dalla forma non paraneoplastica di LEMS deve iniziare solo dopo un'accurata valutazione del rapporto rischio/beneficio per il paziente. Il controllo clinico e il monitoraggio elettrocardiografico (ECG) sono indicati all'inizio del trattamento e in seguito a cadenza annuale. In caso di segni e sintomi che indichino aritmie cardiache, l'ECG deve essere effettuato immediatamente. I pazienti devono essere istruiti ad informare i medici dell'assunzione del farmaco; puo' infatti rendersi necessario unattento monitoraggio di una patologia concomitante (in particolare l'asma).
Gravidanza e Allattamento
Non sono disponibili dati clinici adeguati sull'esposizione all'amifampridina in gravidanza. Non sono disponibili dati non clinici di sicurezza in merito agli effetti dell'amifampridina sulla funzione riproduttiva. Il medicinale non deve essere usato durante la gravidanza. Uomini e donne potenzialmente fertili devono utilizzare metodi contraccettivi efficaci durante il trattamento con il farmaco. Non e' noto se l'amifampridina venga escreta nel latte materno umano. L'escrezione di amifampridina nel latte non e' stata studiata negli animali. Il medicinale non deve essere usato durante l'allattamento.
Interazioni con altri prodotti
>>Interazioni farmacocinetiche. Medicinali eliminati tramite metabolismo o secrezione attiva: non vi sono dati circa gli effetti dell'amifampridina sul metabolismo o la secrezione attiva di altri medicinali. Occorre quindi seguire con cura particolare i pazienti sottoposti a un trattamento concomitante con medicinali eliminati tramite metabolismo o secrezione attiva. Se possibile, il monitoraggio e' consigliato. Se necessario, si dovra' adeguare la dose del medicinale somministrato inassociazione. E' controindicato l'uso concomitante di medicinali a basso indice terapeutico. Sostanze che sono potenti inibitori degli enzimi che metabolizzano i medicinali: non appare probabile che i potenti inibitori dell'enzima P450 (CYP450), come per esempio cimetidina o ketoconazolo, possano inibire il metabolismo dell'amifampridina da parte delle N-acetiltransferasi (NAT), provocando un aumento dell'esposizione all'amifampridina. I risultati dello studio in vitro sull'inibizionedel CYP450 indicano che e' improbabile che l'amifampridina abbia un ruolo nelle interazioni cliniche farmaco-farmaco su base metabolica correlate all'inibizione del metabolismo tramite CYP1A2, CYP2A6, CYP2B6, CYP2C8, CYP2C9, CYP2C19, CYP2D6, CYP2E1 e CYP3A4 dei farmaci somministrati in concomitanza. Malgrado cio', quando si inizia il trattamento con un potente inibitore di enzimi o un trasportatore renale, i pazienti devono essere attentamente monitorati per il manifestarsi di reazioni avverse. Se il trattamento con un potente inibitore viene interrotto, si devono monitorare i pazienti per verificare l'efficacia, poiche' puo' rendersi necessario un aumento dell'amifampridina. Sostanze che sono potenti induttori di enzimi che metabolizzano i medicinali: i risultati di studi in vitro suggeriscono che vi e' un basso potenziale di interazioni farmaco-farmaco dovute all'induzione degli enzimi CYP1A2, CYP2B6 e CYP3A4 da parte dell'amifampridina. >>Interazioni farmacodinamiche. Sulla base delle proprieta' farmacodinamiche del medicinale l'uso concomitante con il sultopride e' controindicato, poiche' tale associazione puo' aumentare il rischio di tachicardia ventricolare, e in particolare di torsione di punta. >>Associazioni che richiedono precauzioni di impiego. Medicinali di cui e' noto l'effetto di abbassare la soglia epilettica: l'uso concomitante del farmaco e di sostanze di cui sia noto l'effetto di abbassare la soglia epilettica puo' aumentare ilrischio di crisi. La decisione di somministrare sostanze pro-convulsive o tali da abbassare la soglia epilettica deve essere valutata con estrema attenzione, data la gravita' dei rischi associati. Tali sostanze comprendono gran parte degli antidepressivi (antidepressivi triciclici, inibitori selettivi della captazione della serotonina), neurolettici (fenotiazine e butirrofenoni), mefloquina, bupropione e tramadolo. >>Associazioni da valutare. Medicinali con effetti atropinici: l'uso concomitante del farmaco e di medicinali con effetti atropinici puo' ridurre l'effetto di entrambi i principi attivi e quindi deve essere valutato. I medicinali con effetti atropinici comprendono gli antidepressivi triciclici, gran parte degli antistaminici atropinici H1, gli anticolinergici, i medicinali anti-Parkinson, gli antispasmodici atropinici, la disopiramide, i neurolettici fenotiazinici e la clozapina. Medicinali con effetti colinergici: l'uso concomitante del farmaco e di medicinali con effetti colinergici (per esempio inibitori diretti e indiretti della colinesterasi) puo' aumentare l'effetto di entrambi i principi attivi e quindi deve essere valutato. Medicinali con effetti miorilassanti non depolarizzanti: l'uso concomitante del farmaco e di medicinali con effetti miorilassanti non depolarizzanti (per esempio mivacurium e pipercurium) puo' ridurre l'effetto di entrambi i principi attivi e quindi deve essere valutato. Medicinali con effetti miorilassantidepolarizzanti: l'uso concomitante del farmaco e di medicinali con effetti miorilassanti depolarizzanti (per esempio sussametonio) puo' ridurre l'effetto di entrambi i principi attivi e quindi deve essere valutato.
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Non conservare a temperatura superore ai 30 gradi C. Conservare nellaconfezione originale per proteggere il medicinale dalla luce e dall'umidita'.