exforge*28cpr riv 5mg+80mg valsartan e novartis farma spa

Che cosa è exforge 28cpr riv 5mg+80mg?

Exforge compresse rivestite prodotto da novartis farma spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Exforge risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antagonisti dell'angiotensina ii, non associati (valsartan), associazioni con derivati diidropiridinici (amlodipina).
Contiene i principi attivi: amlodipina besilato/valsartan
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ciascuna compressa rivestita con film contiene 5 mg di amlodipina (come amlodipina besilato) e 80 mg di valsartan.
Codice AIC: 037919038 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento dell'ipertensione essenziale. Indicato in pazienti nei quali la pressione arteriosa non e' adeguatamente controllata da amlodipina o valsartan in monoterapia.

Vedi il foglio illustrativo completo

Posologia

La dose raccomandata e' una compressa al giorno. Il medicinale puo' essere somministrato a pazienti la cui pressione non e' adeguatamente controllata con 5 mg di amlodipina o 80 mg di valsartan da soli. Puo' essere preso con o senza cibo. Si raccomanda di prendere il prodotto con un po' di acqua. Si raccomanda la titolazione individuale dei due componenti (amlodipina e valsartan) prima di passare all'associazione fissa. Se clinicamente appropriato, puo' essere considerato il passaggiodiretto dalla monoterapia all'associazione fissa. Per i pazienti che assumono compresse/capsule separate di valsartan e amlodipina, puo' essere conveniente passare al medicinale contenente le stesse dosi di componenti. Compromissione della funzionalita' renale: non e' richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale lieve o moderata. In caso di moderata compromissione della funzionalita' renale, si consiglia il controllo dei livelli di potassio e di creatinina. Compromissione della funzionalita' epatica: somministrare con cautela a pazienti con grave comprompromissione della funzionalita' epatica o con disturbi da ostruzione biliare. Nei pazienti con compromissione lieve o moderata della funzionalita' epatica, senza colestasi, la dose di valsartan non deve superare gli 80 mg. Anziani (65 anni di eta' ed oltre): quando si aumenta la dose nei pazienti anziani e' necessaria cautela. Bambini e adolescenti: l'uso non e'raccomandato nei pazienti di eta' inferiore a 18 anni a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e efficacia.

Effetti indesiderati

Frequenza reazioni avverse: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, =1/1.000, =1/10.000, >Amlodipina. Comune: vomito, non comune: alopecia, alterate abitudiniintestinali, dispepsia, dispnea, rinite, gastrite, iperplasia gengivale, ginecomastia, iperglicemia, impotenza, aumento della frequenza urinaria, leucopenia, malessere, mutamenti dell'umore, mialgia, neuropatia periferica, pancreatite, epatite, trombocitopenia, vasculite, angioedema ed eritema multiforme; raro: aritmia, infarto miocardio. Raramente, i pazienti, in particolare quelli con grave malattia coronarica ostruttiva hanno sviluppato un aumento della frequenza, della durata o gravita' dell'angina o infarto miocardico acuto all'inizio della terapiacon calcio antagonista o in occasione dell'aumento della dose. Sono state riportate anche aritmie (compresa tachicardia ventricolare e fibrillazione atriale). Questi eventi avversi possono non essere distinguibili dalla storia naturale della malattia di base; molto raro: ittero colestatico, aumento di AST e ALT, porpora, eruzione cutanea e prurito. Sono stati riportati casi eccezionali di sindrome extrapiramidale. >>Valsartan. Non noto: diminuzione dell'emoglobina, diminuzione dell'ematocrito, neutropenia, trombocitopenia, aumento del potassio sierico, innalzamento dei valori della funzionalita' epatica compresa bilirubina sierica, insufficienza e alterazione renale, innalzamento della creatinina sierica, angioedema, mialgia, vasculite, ipersensibilita' compresa malattia da siero.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOL'uso degli antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA) non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso degli AIIRA e' controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' aseguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso un lieve aumento del rischio. Sebbene non siano disponibilidati epidemiologici controllati sul rischio con antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA), un simile rischio puo' esistere anche per questa classe di medicinali. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento dellaterapia con un AIIRA. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. E' noto che nella donna l'esposizione ad AIIRA durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicita' fetale (ridotta funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia). Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un AIIRA dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. Ineonati le cui madri abbiano assunto AIIRA devono essere attentamenteseguiti per quanto riguarda l'ipotensione. Poiche' non sono disponibili dati riguardanti l'uso del farmaco durante l'allattamento, il prodotto non e' raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l'uso durante l'allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati e prematuri.

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione essenziale. Indicato in pazienti nei quali la pressione arteriosa non e' adeguatamente controllata da amlodipina o valsartan in monoterapia.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' ai principi attivi, ai derivati diidropiridinici, o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Grave alterazione della funzionalita' epatica, cirrosi biliare e colestasi. Grave alterazione della funzionalita' renale (GFR POSOLOGIALa dose raccomandata e' una compressa al giorno. Il medicinale puo' essere somministrato a pazienti la cui pressione non e' adeguatamente controllata con 5 mg di amlodipina o 80 mg di valsartan da soli. Puo' essere preso con o senza cibo. Si raccomanda di prendere il prodotto con un po' di acqua. Si raccomanda la titolazione individuale dei due componenti (amlodipina e valsartan) prima di passare all'associazione fissa. Se clinicamente appropriato, puo' essere considerato il passaggiodiretto dalla monoterapia all'associazione fissa. Per i pazienti che assumono compresse/capsule separate di valsartan e amlodipina, puo' essere conveniente passare al medicinale contenente le stesse dosi di componenti. Compromissione della funzionalita' renale: non e' richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale lieve o moderata. In caso di moderata compromissione della funzionalita' renale, si consiglia il controllo dei livelli di potassio e di creatinina. Compromissione della funzionalita' epatica: somministrare con cautela a pazienti con grave comprompromissione della funzionalita' epatica o con disturbi da ostruzione biliare. Nei pazienti con compromissione lieve o moderata della funzionalita' epatica, senza colestasi, la dose di valsartan non deve superare gli 80 mg. Anziani (65 anni di eta' ed oltre): quando si aumenta la dose nei pazienti anziani e' necessaria cautela. Bambini e adolescenti: l'uso non e'raccomandato nei pazienti di eta' inferiore a 18 anni a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e efficacia.CONSERVAZIONENon conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C. Conservare nella confezione originale per tenerlo al riparo dall'umidita'.AVVERTENZELa terapia con antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA)non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa. Pazienti sodio e/o volume depleti: in studi controllati con placebo, e' stata osservata ipotensione eccessiva nello 0,4% dei pazienti con ipertensione non complicata trattati con il farmaco. Nei pazienti con un attivato sistema renina-angiotensina che assumono antagonosti dei recettori dell'angiotensina, puo' verificarsi ipotensione sintomatica. Si raccomanda la correzione di questa condizione prima di iniziare la somministrazione del farmaco o uno stretto controllo medico all'inizio del trattamento. Se durante l'uso si verifica ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supina e, se necessario, gli deve essere somministrata una infusione endovenosa di salina normale. La terapia puo' proseguire quando la pressione si e' stabilizzata. Iperpotassiemia:l'uso contemporaneo di integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio o altri medicinali che possono aumentare i livelli sierici di potassio (eparina, ecc.) deve essere effettuato con cautela, controllando frequentemente i livelli ematici di potassio. Stenosi dell'arteria renale: non sono disponibili dati sull'uso del prodotto in pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria renale di rene unico. Trapianto renale: ad oggi non si ha esperienza sull'uso sicuro del farmaco in pazienti sottoposti a trapianto renale recente. Compromissione dellafunzionalita' epatica: valsartan viene principalmente eliminato non modificato attraverso la bile, mentre l'amlodipina e' estesamente metabolizzata dal fegato. Deve essere prestata particolare cautela nella somministrazione del farmaco a pazienti con compromissione della funzionalita' epatica lieve o moderata o con disturbi da ostruzione biliare. In pazienti con compromissione della funzionalita' epatica lieve o moderata, senza colestasi, la dose massima raccomandata di valsartan e' 80 mg. Non e' richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti concompromissione della funzionalita' renale da lieve a moderata. In caso di moderata compromissione della funzionalita' renale, si consiglia il controllo dei livelli di potassio e di creatinina. I pazienti con iperaldosteronismo primario non devono essere trattati con l'antagonista dell'angiotensina II valsartan in quanto il loro sistema renina-angiotensina-aldosterone e' gia' alterato dalla malattia di base. Insufficienza cardiaca: in individui predisposti, e' possibile prevedere modifiche della funzionalita' renale in conseguenza all'inibizione del sistema renina-angiotensina-aldosterone. In pazienti con grave insufficienza cardiaca, nei quali la funzionalita' renale puo' dipendere dall'attivita' del sistema renina-angiotensina-aldosterone, il trattamento coninibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE inibitori) e con antagonisti del recettore dell'angiotensina e' stato associatoa oliguria e/o progressiva azotemia e (raramente) ad insufficienza renale acuta e/o morte. Esiti simili sono stati riportati con valsartan.In uno studio a lungo termine controllato verso placebo (PRAISE-2) sull'amlodipina in pazienti con insufficienza cardiaca di eziologia non ischemica con NYHA (New York Heart Association Classification) III e IV, l'amlodipina e' stata associata ad un aumento dei casi di edema polmonare, nonostante nessuna differenza significativa nell'incidenza di peggioramento dell'insufficienza cardiaca rispetto al placebo. E' necessaria particolare cautela in pazienti con stenosi aortica o mitralicao con cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva. Oltre ai pazienti ipertesi, il prodotto non e' stato studiato in alcuna popolazione di pazienti.INTERAZIONI>>Interazioni relative all'amlodipina. Richiedono cautela se usati contemporaneamente. Inibitori del CYP3A4: uno studio in pazienti anzianiha dimostrato che il diltiazem inibisce il metabolismo dell'amlodipina, probabilmente mediante il CYP3A4 (le concentrazioni plasmatiche aumentano di circa il 50% e l'effetto dell'amlodipina aumenta). Non puo' essere esclusa la possibilita' che inibitori piu' potenti del CYP3A4 (come ketoconazolo, itraconazolo, ritonavir) possano aumentare la concentrazione plasmatica di amlodipina anche piu' del diltiazem. Induttoridel CYP3A4 (agenti anticonvulsivanti [p.e. carbamazepina, fenobarbital, fenitoina, fosfenitoina, primidone], rifampicina, Hypericum perforatum): la somministrazione contemporanea puo' condurre a concentrazioniplasmatiche ridotte di amlodipina. E' indicato il monitoraggio clinico, con possibili aggiustamenti della dose di amlodipina durante il trattamento con l'induttore e dopo la sua sospensione. Da considerare se usati contemporaneamente. Altri: in monoterapia, l'amlodipina e' statasomministrata con sicurezza insieme a diuretici tiazidici, beta-bloccanti, ACE inibitori, nitrati a lunga durata, nitroglicerina sublinguale, digossina, warfarina, atorvastatina, sildenafil, farmaci antiacidi (gel di idrossido di alluminio, magnesio idrossido, simeticone), cimetidina, farmaci antiinfiammatori non steroidei, antibiotici e ipoglicemizzanti orali. >>Interazioni relative al valsartan. Uso contemporaneo non raccomandato. Litio: in caso di uso contemporaneo con ACE inibitori, sono stati riportati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche e della tossicita' del litio. A seguito della scarsa esperienza sull'uso contemporaneo di litio e valsartan, questa associazione non e' raccomandata. Qualora fosse necessaria la somministrazione contemporanea, si raccomanda di controllare regolarmente i livelli sierici di litio. Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio ed altre sostanze che possono aumentare i livelli di potassio: se sono prescritti in associazione con valsartan medicinali che modificano i livelli di potassio, si raccomanda di controllare frequentemente i livelli ematici di potassio. Richiedono cautela se usati contemporaneamente. Farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS), compresi gli inbitori selettivi COX-2, l'acido acetilsalicilico (>3 g/die) e i FANS non selettivi: quando gli antagonisti dell'angiotensina II sono somministrati contemporaneamente ai FANS, puo'verificarsi una diminuizione dell'effetto antiipertensivo. Inoltre, l'uso contemporaneo di antagonosti dell'angiotensina II e di FANS puo' aumentare il rischio di peggioramento della funzionalita' renale ed i livelli sierici di potassio. Si raccomanda quindi il controllo della funzionalita' renale all'inizio del trattamento, insieme ad un'adeguataidratazione del paziente. Altri: in monoterapia con valsartan, non sono state riscontrate interazioni di rilevanza clinica con le seguenti sostanze: cimetidina, warfarin, furosemide, digossina, atenololo, indometacina, idroclorotiazide, amlodipina, glibenclamide. >>Interazioni relative all'associazione: non sono stati effettuati studi sull'interazione del farmaco con altri medicinali. Da considerare se usati contemporaneamente. Altri farmaci antiipertensivi: i comuni farmaci antiipertensivi (p.e. alfa bloccanti, diuretici) ed altri medicinali che possono causare effetti ipotensivi (p.e. antidepressivi triciclici, alfa bloccanti usati nel trattamento dell'iperplasia prostatica benigna) possono aumentare l'effetto antiipertensivo dell'associazione.EFFETTI INDESIDERATIFrequenza reazioni avverse: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, =1/1.000, =1/10.000, >Amlodipina. Comune: vomito, non comune: alopecia, alterate abitudiniintestinali, dispepsia, dispnea, rinite, gastrite, iperplasia gengivale, ginecomastia, iperglicemia, impotenza, aumento della frequenza urinaria, leucopenia, malessere, mutamenti dell'umore, mialgia, neuropatia periferica, pancreatite, epatite, trombocitopenia, vasculite, angioedema ed eritema multiforme; raro: aritmia, infarto miocardio. Raramente, i pazienti, in particolare quelli con grave malattia coronarica ostruttiva hanno sviluppato un aumento della frequenza, della durata o gravita' dell'angina o infarto miocardico acuto all'inizio della terapiacon calcio antagonista o in occasione dell'aumento della dose. Sono state riportate anche aritmie (compresa tachicardia ventricolare e fibrillazione atriale). Questi eventi avversi possono non essere distinguibili dalla storia naturale della malattia di base; molto raro: ittero colestatico, aumento di AST e ALT, porpora, eruzione cutanea e prurito. Sono stati riportati casi eccezionali di sindrome extrapiramidale. >>Valsartan. Non noto: diminuzione dell'emoglobina, diminuzione dell'ematocrito, neutropenia, trombocitopenia, aumento del potassio sierico, innalzamento dei valori della funzionalita' epatica compresa bilirubina sierica, insufficienza e alterazione renale, innalzamento della creatinina sierica, angioedema, mialgia, vasculite, ipersensibilita' compresa malattia da siero.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOL'uso degli antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA) non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso degli AIIRA e' controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' aseguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso un lieve aumento del rischio. Sebbene non siano disponibilidati epidemiologici controllati sul rischio con antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA), un simile rischio puo' esistere anche per questa classe di medicinali. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento dellaterapia con un AIIRA. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. E' noto che nella donna l'esposizione ad AIIRA durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicita' fetale (ridotta funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia). Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un AIIRA dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. Ineonati le cui madri abbiano assunto AIIRA devono essere attentamenteseguiti per quanto riguarda l'ipotensione. Poiche' non sono disponibili dati riguardanti l'uso del farmaco durante l'allattamento, il prodotto non e' raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l'uso durante l'allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati e prematuri.

Composizione ed Eccipienti

Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina, crospovidone tipoA, silice colloidale anidra, magnesio stearato. Rivestimento: ipromellosa, titanio diossido (E171), ferro ossido giallo (E172), macrogol 4000, talco.

Avvertenze

La terapia con antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA)non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa. Pazienti sodio e/o volume depleti: in studi controllati con placebo, e' stata osservata ipotensione eccessiva nello 0,4% dei pazienti con ipertensione non complicata trattati con il farmaco. Nei pazienti con un attivato sistema renina-angiotensina che assumono antagonosti dei recettori dell'angiotensina, puo' verificarsi ipotensione sintomatica. Si raccomanda la correzione di questa condizione prima di iniziare la somministrazione del farmaco o uno stretto controllo medico all'inizio del trattamento. Se durante l'uso si verifica ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supina e, se necessario, gli deve essere somministrata una infusione endovenosa di salina normale. La terapia puo' proseguire quando la pressione si e' stabilizzata. Iperpotassiemia:l'uso contemporaneo di integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio o altri medicinali che possono aumentare i livelli sierici di potassio (eparina, ecc.) deve essere effettuato con cautela, controllando frequentemente i livelli ematici di potassio. Stenosi dell'arteria renale: non sono disponibili dati sull'uso del prodotto in pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria renale di rene unico. Trapianto renale: ad oggi non si ha esperienza sull'uso sicuro del farmaco in pazienti sottoposti a trapianto renale recente. Compromissione dellafunzionalita' epatica: valsartan viene principalmente eliminato non modificato attraverso la bile, mentre l'amlodipina e' estesamente metabolizzata dal fegato. Deve essere prestata particolare cautela nella somministrazione del farmaco a pazienti con compromissione della funzionalita' epatica lieve o moderata o con disturbi da ostruzione biliare. In pazienti con compromissione della funzionalita' epatica lieve o moderata, senza colestasi, la dose massima raccomandata di valsartan e' 80 mg. Non e' richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti concompromissione della funzionalita' renale da lieve a moderata. In caso di moderata compromissione della funzionalita' renale, si consiglia il controllo dei livelli di potassio e di creatinina. I pazienti con iperaldosteronismo primario non devono essere trattati con l'antagonista dell'angiotensina II valsartan in quanto il loro sistema renina-angiotensina-aldosterone e' gia' alterato dalla malattia di base. Insufficienza cardiaca: in individui predisposti, e' possibile prevedere modifiche della funzionalita' renale in conseguenza all'inibizione del sistema renina-angiotensina-aldosterone. In pazienti con grave insufficienza cardiaca, nei quali la funzionalita' renale puo' dipendere dall'attivita' del sistema renina-angiotensina-aldosterone, il trattamento coninibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE inibitori) e con antagonisti del recettore dell'angiotensina e' stato associatoa oliguria e/o progressiva azotemia e (raramente) ad insufficienza renale acuta e/o morte. Esiti simili sono stati riportati con valsartan.In uno studio a lungo termine controllato verso placebo (PRAISE-2) sull'amlodipina in pazienti con insufficienza cardiaca di eziologia non ischemica con NYHA (New York Heart Association Classification) III e IV, l'amlodipina e' stata associata ad un aumento dei casi di edema polmonare, nonostante nessuna differenza significativa nell'incidenza di peggioramento dell'insufficienza cardiaca rispetto al placebo. E' necessaria particolare cautela in pazienti con stenosi aortica o mitralicao con cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva. Oltre ai pazienti ipertesi, il prodotto non e' stato studiato in alcuna popolazione di pazienti.

Gravidanza e Allattamento

L'uso degli antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA) non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso degli AIIRA e' controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' aseguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso un lieve aumento del rischio. Sebbene non siano disponibilidati epidemiologici controllati sul rischio con antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA), un simile rischio puo' esistere anche per questa classe di medicinali. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento dellaterapia con un AIIRA. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. E' noto che nella donna l'esposizione ad AIIRA durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicita' fetale (ridotta funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia). Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un AIIRA dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. Ineonati le cui madri abbiano assunto AIIRA devono essere attentamenteseguiti per quanto riguarda l'ipotensione. Poiche' non sono disponibili dati riguardanti l'uso del farmaco durante l'allattamento, il prodotto non e' raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l'uso durante l'allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati e prematuri.

Interazioni con altri prodotti

>>Interazioni relative all'amlodipina. Richiedono cautela se usati contemporaneamente. Inibitori del CYP3A4: uno studio in pazienti anzianiha dimostrato che il diltiazem inibisce il metabolismo dell'amlodipina, probabilmente mediante il CYP3A4 (le concentrazioni plasmatiche aumentano di circa il 50% e l'effetto dell'amlodipina aumenta). Non puo' essere esclusa la possibilita' che inibitori piu' potenti del CYP3A4 (come ketoconazolo, itraconazolo, ritonavir) possano aumentare la concentrazione plasmatica di amlodipina anche piu' del diltiazem. Induttoridel CYP3A4 (agenti anticonvulsivanti [p.e. carbamazepina, fenobarbital, fenitoina, fosfenitoina, primidone], rifampicina, Hypericum perforatum): la somministrazione contemporanea puo' condurre a concentrazioniplasmatiche ridotte di amlodipina. E' indicato il monitoraggio clinico, con possibili aggiustamenti della dose di amlodipina durante il trattamento con l'induttore e dopo la sua sospensione. Da considerare se usati contemporaneamente. Altri: in monoterapia, l'amlodipina e' statasomministrata con sicurezza insieme a diuretici tiazidici, beta-bloccanti, ACE inibitori, nitrati a lunga durata, nitroglicerina sublinguale, digossina, warfarina, atorvastatina, sildenafil, farmaci antiacidi (gel di idrossido di alluminio, magnesio idrossido, simeticone), cimetidina, farmaci antiinfiammatori non steroidei, antibiotici e ipoglicemizzanti orali. >>Interazioni relative al valsartan. Uso contemporaneo non raccomandato. Litio: in caso di uso contemporaneo con ACE inibitori, sono stati riportati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche e della tossicita' del litio. A seguito della scarsa esperienza sull'uso contemporaneo di litio e valsartan, questa associazione non e' raccomandata. Qualora fosse necessaria la somministrazione contemporanea, si raccomanda di controllare regolarmente i livelli sierici di litio. Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio ed altre sostanze che possono aumentare i livelli di potassio: se sono prescritti in associazione con valsartan medicinali che modificano i livelli di potassio, si raccomanda di controllare frequentemente i livelli ematici di potassio. Richiedono cautela se usati contemporaneamente. Farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS), compresi gli inbitori selettivi COX-2, l'acido acetilsalicilico (>3 g/die) e i FANS non selettivi: quando gli antagonisti dell'angiotensina II sono somministrati contemporaneamente ai FANS, puo'verificarsi una diminuizione dell'effetto antiipertensivo. Inoltre, l'uso contemporaneo di antagonosti dell'angiotensina II e di FANS puo' aumentare il rischio di peggioramento della funzionalita' renale ed i livelli sierici di potassio. Si raccomanda quindi il controllo della funzionalita' renale all'inizio del trattamento, insieme ad un'adeguataidratazione del paziente. Altri: in monoterapia con valsartan, non sono state riscontrate interazioni di rilevanza clinica con le seguenti sostanze: cimetidina, warfarin, furosemide, digossina, atenololo, indometacina, idroclorotiazide, amlodipina, glibenclamide. >>Interazioni relative all'associazione: non sono stati effettuati studi sull'interazione del farmaco con altri medicinali. Da considerare se usati contemporaneamente. Altri farmaci antiipertensivi: i comuni farmaci antiipertensivi (p.e. alfa bloccanti, diuretici) ed altri medicinali che possono causare effetti ipotensivi (p.e. antidepressivi triciclici, alfa bloccanti usati nel trattamento dell'iperplasia prostatica benigna) possono aumentare l'effetto antiipertensivo dell'associazione.

Forme Farmacologiche


Clicca qui per consultare il foglio illustrativo e riassunto delle caratteristiche di exforge

Conservazione del prodotto

Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C. Conservare nella confezione originale per tenerlo al riparo dall'umidita'.