etinilestrad ibsa 25 compresse 100mcg ibsa farmaceutici italia srl
Che cosa è etinilestrad ibsa 25cpr 100mcg?
Etinilestrad ibsa compresse gastroresistenti prodotto da
ibsa farmaceutici italia srl
è un farmaco etico della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Etinilestrad ibsa risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di estrogeni naturali e semisintetici, non associati.
Contiene i principi attivi:
etinilestradiolo
Composizione Qualitativa e Quantitativa: etinilestradiolo.
Codice AIC: 009830035
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Amenorrea di accertata natura non gravidica, ipomenorrea, oligomenorrea. Prevenzione della montata lattea. Disturbi prostatici. Terapia ormonale sostitutiva (TOS) dei sintomi derivanti da deficienza estrogenica in donne in postmenopausa. Terapia di seconda scelta per la prevenzione dell'osteoporosi in donne in postmenopausa, ad alto rischio di future fratture che presentano intolleranze o controindicazioni specifiche ad altri farmaci autorizzati per la prevenzione dell'osteoporosi. L'esperienza in donne al di sopra dei 65 anni di eta' e' limitata. Il farmaco e' indicato sia nelle donne isterectomizzate sia nelle donne nonisterectomizzate.
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Posologia
Patologia della mestruazione (amenorrea, ipomenorrea, oligomenorrea):la somministrazione deve essere ciclica (nei primi 12-15 giorni del mese nell'amenorrea; nei primi 12-15 giorni dell'intervallo intermestruale nella oligo e nella ipomenorrea) a dosi giornaliere varie e, secondo i casi, di 50-150 mg al giorno (1-3 compresse da 50 mg) ed e' opportuno sia seguita dal trattamento progestinico. Menopausa (TOS): il trattamento viene normalmente iniziato con una compressa da 10 mg al giorno. Il dosaggio dovra' essere adattato individualmente durante il trattamento. La modalita' di somministrazione dell'etinilestradiolo potra'essere continua o ciclica. Trattamento continuo: somministrazione ininterrotta di etinilestradiolo. Trattamento ciclico: tre settimane di terapia seguite da un intervallo di una settimana senza terapia. La TOSconil farmaco puo' essere effettuata sia in donne isterectomizzate sia in donne non isterectomizzate. In donne con utero intatto si raccomanda di associare la terapia con estrogeni ad una terapia sequenziale con progestinici secondo il seguente schema: nel caso di somministrazione continua di etinilestradiolo, si consiglia la prescrizione di un progestinico (ad es. medrossiprogesterone acetato [MAP] 10 mg, noretisterone 5 mg, noretisterone acetato 2-5 mg o diidrogesterone 20 mg al giorno) per 12-14 giorni ogni mese. In caso di somministrazione ciclica di etinilestradiolo, il progestinico verra' somministrato negli ultimi 12 giorni di ogni periodo di 3 settimane di trattamento affinche' durante la quarta settimana non venga somministrato alcun ormone. In entrambi i casi alla fine di ogni ciclo di 12 giorni di terapia con progestinici si potra' avere un sanguinamento vaginale. L'aggiunta di un progestinico durante la somministrazione dell'estrogeno riduce il rischio di iperplasia e carcinoma dell'endometrio, che sono stati associati con l'uso dei soli estrogeni. Per dosi di etinilestradiolo > 20 mg la sicurezza endometriale dell'aggiunta di progestinici non e' stata studiata. A meno che non vi sia una precedente diagnosi di endometriosi, l'aggiunta di un progestinico non e' raccomandata in donne senza utero. La mancata assunzione di una o piu' dosi puo' aumentare la probabilita'che si verifichino sanguinamenti da rottura e spotting. Se si e' dimenticato di assumere la compressa all'ora consueta, questa va assunta al piu' presto, possibilmente entro le successive 12 ore, cio' allo scopo di evitare la comparsa di sanguinamenti intermestruali. Prevenzionedella montata lattea: si somministrino 2 compresse da 100 mg nella prima e seconda giornata; 2 compresse da 50 mg nella terza e quarta giornata ed 1 compressa da 50 mg nella quinta e sesta giornata. Disturbi prostatici: dosi di attacco di 3 mg al giorno (3 compresse da 1000 mg) per 2-3 giorni; di 2 mg nei 2 giorni successivi e di 1 mg al giorno sino al 10. giorno di trattamento. Successivamente, in base al miglioramento clinico, ridurre le dosi a 150-200 mg (3-4 compresse da 50 mg) algiorno. Dose di mantenimento (anche per mesi) di 100 mg al giorno.
Effetti indesiderati
Sono state decsritte le seguenti reazioni a somministrazione di estrogeni: nausea, vomito, anoressia, crampi addominali, emorragia da sospensione, stillicidio ematico, ongrossamento delle mammelle, aggravamento di endometriosi, possibile diminuzione della lattazione per uso nel post-partum, perdita della libido e ginecomastia nei maschi, edemi, variazione del peso corporeo, eruzioni cutanee su base allergica. Gli effetti avvesri associati all'utilizzo di estrogeni nella TOS includono nausea, vomito, modificazioni del peso corporeo, ingrossamento delle mammelle, sindrome simil-premestruale, ritenzione idrica, modifiche della funzionalita' epatica, ittero colestatico, colecistopatie, disturbidi cute e sottocute (rash cutanei, cloasma, eritema multiforme, eritema nodoso, porpora vascolare), depressione, emicrania e diminuzione della tolleranza alle lenti a contatto. Carcinoma endometriale: in donnecon utero intatto, l'utilizzo di estrogeni senza l'aggiunta di un progestinico determina un aumento del rischio di sviluppare iperplasia endometriale e carcinoma endometriale, rischio che incrementa in modo parziale con la durata del trattamento. L'utilizzo continuo di progesterone ed estrogeno evita la comparsa dell'emorragia da sospensione simil-mestruale, ma puo' determinare sanguinamenti intermittenti, specialmente all'inizio della terapia, o se usati nei 12 mesi seguenti l'ultimamestruazione. Tromboembolismo: l'utilizzo della TOS e' associato ad un aumento del rischio di tromboembolismo venoso (trombosi venosa profonda degli arti inferiori e pelvica, embolia polmonare). L'utilizzo a lungo termine della TOS e' associato ad un aumento del rischio di cancro mammario e di sviluppare altre neoplasie estrogeno-dipendenti benigne e maligne. Altri effetti indesiderati sono stati riportati con l'usodi estroprogestinici, quali infarto miocardico ed ictus, probabile demenza. I seguenti effetti indesiderati sono stati riportati con il farmaco o sono effetti indesiderati associati agli estrogeni. >>Apparato riproduttivi e mammelle. Frequenti: tensione mammaria. Comuni: emorragia da sospensione, spotting, vaginiti compresa candidosi vaginale. Noncomuni: cambiamenti del flusso mestruale, carcinoma mammario. Rari: dismenorrea, galatorrea, aumento di dimensioni di miomi/fibromi uterini; negli uomini ginecomastia, in casi isolati iperplasia endometriale, cambiamenti fibrocistici del seno. Molto rari: carcinoma endometriale,carcinoma ovarico. >>Sistema cardiovascolare. Non comuni: disturbi tromboembolici, aumento della pressione arteriosa. Rari: infarto del miocardio, ictus, malattia coronarica. >>Apparato respiratorio. Non comuni: embolia polmonare. Rari: peggioramento dell'asma. >>Apparato gastrointestinale. Non comuni: disturbi gastrici, nausea, anoressia, dolori addominali. Rari: vomito, pancreatite. Molto rari: carcinoma colorettale. >>Sistema epatibiliare. Non comuni: malattia da colecisti. Rari: ingrossamento degli emangioni epatici. Molto rari: ittero colestatico. >>Cute e annessi cutanei. Comuni: melasma o cloasma, alopecia. Non comuni: eruzioni cutanei cutanee, rash, prurito, irsutismo. Molto raro: eritema multiforme, eritema nodoso, porpora vascolare. >>Apparato muscoloscheletrico e connettivo. Comuni: artralgie, crampi alle gambe. >>Sistema immunitario. Rari: eruzioni cutanee su base allergica, orticaria, angioedema, reazioni anafilattiche/anafilattoidi. >>Sistema nervoso.Non comuni: capogiro, cefalea, emicrania, vertigini. Rari: accidenti cerebrovascolari, ictus, peggioramento dell'epilessia. Molto rari: peggioramento della corea. >>Disturbi psichiatrici. Comuni: disturbi dell'umore, depressione. Non comuni: riduzione della libido. Rari: irritabilita'. >>Apparato visivo. Non comuni: scarsa tolleranza delle lenti acontatto. Molto rari: trombosi vascolare retinica. >>Disordini generali e del metabolismo. Comuni: edema, variazioni del peso corporeo, (aumento e diminuzione). Non comuni: aumento dei trigliceridi. Rari: intolleranza al glucosio. Molto rari: peggioramento della porfiria, ipocalcemia. Il rischio di carcinoma mammario aumenta con il numero di anni d'uso di TOS. Il numero addizionale di casi di carcinoma mammario in donne che utilizzano la TOS, risulta simile indipendentemente dall'eta'del paziente all'inizio della terapia (per eta' compresa tra i 45 e i65 anni).
Indicazioni
Amenorrea di accertata natura non gravidica, ipomenorrea, oligomenorrea. Prevenzione della montata lattea. Disturbi prostatici. Terapia ormonale sostitutiva (TOS) dei sintomi derivanti da deficienza estrogenica in donne in postmenopausa. Terapia di seconda scelta per la prevenzione dell'osteoporosi in donne in postmenopausa, ad alto rischio di future fratture che presentano intolleranze o controindicazioni specifiche ad altri farmaci autorizzati per la prevenzione dell'osteoporosi. L'esperienza in donne al di sopra dei 65 anni di eta' e' limitata. Il farmaco e' indicato sia nelle donne isterectomizzate sia nelle donne nonisterectomizzate.
Controindicazioni ed effetti secondari
Carcinoma mammario pregresso, sospetto o accertato; tumori maligni estrogeno-dipendenti (es. carcinoma endometriale) sospetti o accertati; sanguinamento genitale non diagnosticato; iperplasia endometriale non trattata; tromboembolismo venoso in atto o pregresso [es. trombosi venosa profonda, embolia polmonare]; malattia tromboembolica arteriosa attiva o recente [es. ictus, angina pectoris, infarto miocardico]; epatopatia acuta o storia di epatopatia finche' gli esami di funzionalita' epatica non siano tornati nella norma; ipersensibilita' nota ai principi attivi o ad uno degli eccipienti; porfiria. Pazienti con mastite cronica ricorrente o mammografia anormale, salvo che il medico non giudichi indispensabile la cura. Gravidanza e allattamento. Pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, con deficienza dilattasi e con sindrome di malassorbimento di glucosio/galattosio non devono assumere questo medicinale.
Composizione ed Eccipienti
Compresse gastroresistenti 10 mcg: lattosio, talco, magnesio stearato, acetoftalato di cellulosa, dietilftalato, polivinilpirrolidone K29/32, E110. Compresse gastroresistenti 50 mcg: lattosio, talco, magnesio stearato, acetoftalato di cellulosa, dietilftalato, polivinilpirrolidone K29/32, rosso eritrosina E127. Compresse gastroresistenti 100 mcg: lattosio, talco, magnesio stearato, acetoftalato di cellulosa, dietilftalato, polivinilpirrolidone K29/32, rosso eritrosina E127. Compresse gastroresistenti 1000 mcg: lattosio, talco, magnesio stearato, acetoftalato di cellulosa, dietilftalato, polivinilpirrolidone K29/32.
Avvertenze
Prima di iniziare il trattamento e' necessario escludere la gravidanza. La TOS e' stata associata ad un aumento di alcuni tipi di cancro e di patologie cardiovascolari, non deve essere iniziata o continuata per prevenire la patologia cardiaca coronarica. Il rapporto rischio/beneficio relativo all'utilizzo della TOS deve essere sempre soppesato attentamente tenendo anche in considerazione l'insorgenza di rischi ulteriori con il procedere della terapia. Quando viene preso in considerazione l'uso della TOS in donne che non presentino i sintomi della menopausa, devono essere prese in considerazione terapie alternative. Devonoessere eseguite una visita generale e una ginecologca. Durante il trattamento sono raccomandati controlli periodici di natura e frequenza adeguate al singolo caso. Indagini cliniche, inlcusa la mammografia, devono essere eseguite in linea con i protocolli clinici correntemente adottati e le necessita' cliniche del singolo caso. Nel caso una delle seguenti condizioni sia presente, la paziente deve essere seguita strettamente: leiomioma o endometriosi, anamnesi o fattori di rischio per malattie tromboemboliche, fattori di rischio per tumori estrogeno-dipendenti, ipertensione, epatopatie, diabete mellito con o senza coinvolgimento vascolare, colelitiasi, emicrania o cefalea grave, lupus eritematoso sistemico, anamnesi d'iperplasia endometriale, epilessia, asma bronchiale, otosclerosi, ipertrigliceridemia, insufficienza cardiaca o renale. Il trattamento deve essere immediatamente sospeso nei seguenticasi: ittero o deterioramento della funzione epatica, aumento significativo della pressione arteriosa, insorgenza di cefalea di tipo emicranico, improvvisi disturbi della vista e dell'udito o altri disturbi della percezione, segni e sintomi di tromboembolia arteriosa o venosa, gravidanza. Il rischio d'iperplasia e di carcinoma endometriale aumentain seguito alla somministrazione di estrogeni da soli. Sanguinamanti da rottura e spotting possono verificarsi durante i primi mesi di trattamento. Se compaiono dopo qualche tempo dall'inizio della terapia, o continuano dopo la sospensione del trattamento, le cause devono essereinvestigate per escludere un tumore maligno dell'endometrio. Uno studio controllato verso placebo ha evidenziato un aumentato rischio di tumore mammario in donne che hanno ricevuto TOS, con estrogeni o combinazioni estro progestiniche o tibolone per molti anni. Dagli studi epidemiologici emerge che i tumori mammari insorti in donne che hanno fattoo fanno uso di TOS sembrano di natura meno invasiva di quelli insortiin donne non sottoposte a TOS. Le donne i cui tumori mammari si sviluppano dopo TOS tendono ad avere tumori che sembrano meno aggressivi rispetto a quelli sviluppatisi nelle donne che non hanno ricevuto TOS. L'aumento del rischio viene riscontrato principalmente nelle donne di costituzione corporea magra o normale. La TOS determina un aumento della densita' delle immagini mammografiche. Cio' puo' rendere piu' difficile il riconoscimento radiologico del carcinoma mammario. La terapia deve essere interrotta se si presentano sintomi premonitori di imminenti complicazioni: cefalee intense insolite, disturbi visivi, pressione arteriosa elevata, segni clinici di flebite ed embolia polmonare. La TOS e' associata con un maggiore rischio relativo di sviluppare tromboembolismo venoso, cioe' trombosi venosa profonda o embolia polmonare. Fattori di rischio di tromboembolismo venososo generalmente riconosciuti includono: l'eta', storia familiare o personale di tromboembolismo venoso, l'obesita' grave, l'ipertensione, l'iperlipemia, l'abitudine alfumo; il fumo di sigaretta aumenta il rischio relativo di trombosi arteriosa. Tale rischio aumenta con l'eta' e con il numero di sigarette fumate; per questo le donne di eta' superiore ai 35 anni che usano estroprogestinici in associazione devono essere fermamente avvertite di non fumare; immobilizzazione prolungata, grave trauma o interventi chirurgici maggiori, lupus eritematoso sistemico, anemia falciforme, diabete mellito. Finche' non sia stata effettuata una valutazione completa dei fattori trombofilici, o iniziato un trattamento anticoagulante, l'uso di TOS in tali pazienti deve essere considerato come controindicato. Il rischio di tromboembolismo venoso puo' essere temporaneamente aumentato in caso di prolungata immobilizzazione, traumi o chirurgia maggiore. Quando si prevede un'immobilizzazione prolungata a seguito di interventi di chirurgia elettiva, si dovrebbe considerare la sospensione temporanea della TOS se possibile 4-6 settimane prima dell'intervento. Patologia cardiaca coronaria: non c'e' evidenza di beneficio cardiovascolare dovuto all'uso di estrogeni combinati con medrossiprogesterone acetato. Ictus: c'e' un aumentato rischio di ictus in donne sane durante trattamento con estrogeni coniugati conbinati con MPA. Carcinoma ovarico: una TOS di lunga durata con soli estrogeni in donne isterectomizzate risulta associata ad un aumentato rischio di carcinoma ovarico. E' stata riportata trombosi della retina in pazienti che assumevano estrogeni. Un aumento della pressione arteriosa e' stato segnalato in donne che assumevano estroprogestinici e' stata segnalata in alcune pazienti l'insorgenza di depressione grave. In queste circostanze e' necessario interrompere il trattamento. Il farmaco deve essere somministrato con cautela in pazienti con malattie metaboliche delle ossa associate ad ipercalcemia. Gli estrogeni possono causare ritenzione idrica, e pertanto pazienti con disfunzione renale o cardiaca devono essere attentamente valutate. Pazienti con insufficienza renale terminale devono essere strettamente osservate. Gli estrogeni aumentano i livelli di TBG, la globulina legante l'ormone tiroideo, con conseguente aumentodei livelli di ormone tiroideo circolante. Il medicinale contiene lattosio: pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, con deficienza di lattasi e con sindrome da malassorbimento di glucosio/galattosio non devono assumere questo medicinale.
Gravidanza e Allattamento
Etinilestradiolo IBSA Farmaceutici Italia non e' indicato durante la gravidanza accertata o presunta o durante l'allattamento. In caso di gravidanza durante il trattamento con Etinilestradiolo IBSA Farmaceutici Italia, il trattamento deve essere interrotto immediatamente. I risultati della maggior parte degli studi epidemiologici disponibili indicano che l'esposizione accidentale del feto agli estrogeni non determina effetti teratogeni o fetotossici.
Interazioni con altri prodotti
Il metabolismo degli estrogeni (e dei progestinici) puo' essere aumentato dall'uso concomitante di sostanze note per il loro effetto di induzione degli enzimi che metabolizzano i farmaci, particolarmente il citocromo P450, come i barbiturici e anticonvulsivanti (es. fenobarbital, fenitoina, carbamazepina), e gli antinfettivi (rifampicina, rifabutina, nevirapina, efavirenz, griseofulvina). Il ritonavir e il nelfinavir, sebbene siano noti come forti inibitori, presentano al contrario proprieta' inducenti quando usati in concomitanza con ormoni steroidei. Anche l'ampicillina ed altri antibiotici possono ridurre l'efficacia del farmaco, probabilmente a causa dell'alterazione della flora intestinale. Un aumentato metabolismo di estrogeni (e progestinici) puo' determinare effetti clinici ridotti e variazioni nel profilo del sanguinamento uterino. Preparati a base di erbe come l'Hypericum perforatum possono indurre il metabolismo degli estrogeni (e dei progestinici). Un aumentato metabolismo di estrogeni e progestinici puo' determinare effetti clinici ridotti e variazioni nel profilo dei sanguinamenti uterini. Il fabbisogno di antidiabetici orali o di insulina puo' modificarsi in conseguenza dell'effetto sulla tolleranza al glucosio. L'uso del farmaco puo' influenzare il risultato di alcuni test di laboratorio comei parametri biochimici di fegato, tiroide, funzionalita' surrenalica e renale, i livelli plasmatici delle proteine di trasporto e delle frazioni lipidiche/lipoproteiche, i parametri del metabolismo dei carboidrati e quelli della coagulazione e della fibrinolisi. Il personale di laboratorio dovra' essere informato dell'uso del farmaco quando vengono richiesti dei test di laboratorio.
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C.