ethrane*inal fl 300ml enflurano abbvie srl
Che cosa è ethrane inal fl 300ml?
Ethrane soluzione per inalazione prodotto da
abbvie srl
è un farmaco solo uso ospedaliero della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Ethrane risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di anestetico generale.
Contiene i principi attivi:
enflurano
Codice AIC: 023112030
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
E' indicato per ottenere l'induzione ed il mantenimento nell'anestesia generale. e' anche indicato per il taglio cesareo benche' i dati ottenuti non consentono di consigliare il suo uso nelle altre pratiche dianestesia ostetrica.
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Posologia
Puo' essere somministrato impiegando vaporizzatori appositamente costruiti e calibrati per erogare il farmaco. Se si vogliono usare vaporizzatori a saturazione non calibrati, la Abbott SpA e' a disposizione per tutte le informazioni necessarie. Premedicazione: la premedicazione deve essere effettuata tenendo conto della necessita' del singolo paziente e del fatto che in seguito alla somministrazione del prodotto le secrezioni sono lievemente stimolate e la frequenza cardiaca rimane costante. E' facoltativo l'uso di farmaci anticolinergici. Induzione: l'induzione puo' essere ottenuta somministrando il farmaco con ossigeno puro od in combinazione con una miscela di ossigeno e protossido di azoto. Per provocare la perdita di coscienza puo' essere usata anche unadose ipnotica di un barbiturico ad azione breve. Si consiglia di iniziare la fase dell'induzione con il farmaco alla concentrazione dello 0,5% e di aumentare gradualmente di altri 0,5% ogni pochi atti respiratori fino a raggiungere il livello dell'anestesia chirurgica. La concentrazione a questo livello deve essere inferiore al 4%. Mantenimento: ilivelli di anestesia chirurgica possono essere mantenuti con concentrazioni del farmaco allo 0,5-2%. Con questo dosaggio si ha un'azione miorilassante adeguata per l'esecuzione di interventi chirurgici a livello addominale. Se e' necessaria un'azione miorilassante piu' accentuata, si possono somministrare dosi supplementari di miorilassanti. Per mantenere i valori delle pCO2 arteriosa a valori medi di 35-45 mm/Hg e'preferibile la semplice ventilazione all'iper o ipoventilazione, in modo da ridurre una possibile eccitazione del S.N.C. In assenza di altre complicazioni, i livelli di pressione arteriosa durante il mantenimento sono in funzione inversa alla concentrazione del prodotto . Un'eccessiva caduta della pressione arteriosa (a meno che non sia dovuta all'ipovolemia) puo' essere causata da un piano profondo di anestesia e in ogni caso deve essere corretta mediante un alleggerimento del livello di anestesia. Risveglio: la concentrazione del farmaco puo' essere ridotta allo 0,5% verso la fine dell'intervento chirurgico o sospesa all'inizio della sutura chirurgica. Cessata la somministrazione dell'anestetico, il sistema respiratorio del paziente e' lavato diverse volte con O2 al 100% fino ad ottenere il completo risveglio.
Effetti indesiderati
Un eccessivo approfondimento del piano di anestesia, in particolare con l'iperventilazione, puo' provocare attivita' motoria che si manifesta sotto forma di movimenti tonico-clonici. Durante l'induzione si e' osservata l'insorgenza di ipotensione e talvolta depressione respiratoria ed ipossia; tali effetti pero' ritornarono ai livelli normali all'atto dello stimolo chirurgico. L'incidenza di nausea e vomito nella fase del risveglio e' risultata minore rispetto alla maggior parte degliagenti anestetici per inalazione. Occasionalmente si possono verificare casi di vomito o singhiozzo, brividi. In rari casi sono state osservate aritmie transitorie. In alcuni casi, in seguito alla somministrazione del farmaco, si e' osservato un lieve aumento della concentrazione sierica di glucosio e questa eventualita' deve essere presa in considerazione quando il prodotto e' somministrato a pazienti diabetici. E'stato osservato un aumento della conta dei globuli bianchi. Non e' stato comunque determinato se cio' dipenda dall'uso del farmaco o dallo stimolo chirurgico. E' stata osservata l'insorgenza di lesioni epatiche inattese, comprese le disfunzioni epatiche. Raramente, l'anestesia indotta con enflurane puo' essere seguita dalla presenza di un danno epatico lieve, moderato o grave di etiologia sconosciuta o dall'insorgenza di un'insufficienza epatica. Ci sono state rare segnalazioni post-marketing di necrosi epatica associate all'uso di potenti anestetici volatili incluso Ultane Sevoflurane. Le transaminasi possono risultare aumentate e possono essere trovate le prove istologiche del danno. Le alterazioni istologiche non sono ne' uniche ne' conformi. In svariati casi, non e' stato possibile escludere che enflurane sia stato la causadel danno o abbia rappresentato la causa che contribuisca alla comparsa del danno epatico. L'incidenza di questa inspiegabile epatotossicita' a seguito di somministrazione di enflurane non e' nota, ma sembra essere rara e non dose-correlata.
Indicazioni
E' indicato per ottenere l'induzione ed il mantenimento nell'anestesia generale. e' anche indicato per il taglio cesareo benche' i dati ottenuti non consentono di consigliare il suo uso nelle altre pratiche dianestesia ostetrica.
Controindicazioni ed effetti secondari
Non dovrebbe essere somministrato a tutti i pazienti con ipersensibilita' verso gli anestetici alogenati o che hanno avuto un episodio di alterazione febbrile di eziologia sconosciuta dopo la somministrazione di altri agenti anestetici alogenati o ipersensibilita' verso altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico. Generalmentecontroindicato in gravidanza o durante l'allattamento e in pazienti con turbe convulsive. E' anche controindicato in pazienti con nota o sospetta predisposizione genetica all'ipertermia maligna.
Avvertenze
Poiche' i livelli di anestesia possono subire facilmente e rapidamente variazioni, devono essere usati solamente vaporizzatori che erogano con una certa precisione quantita' stabilite di anestetico. E' utile accertare che non esistano danni od insufficienza funzionale del fegatoe rene. Non e' stato ancora chiarito il problema di un supposto nessocausale fra ripetute anestesie con il farmaco ed insorgenza di danni epatici. Finche' non si disporra' di dati sicuri si dovra' evitare di sottoporre ad ulteriori anestesie con il farmaco quei pazienti che dopo la somministrazione abbiano accusato febbre di non accertata origineo ittero. Ipertermia maligna: in soggetti predisposti, gli anesteticiinalatori, incluso enflurane, potrebbero provocare uno stato ipermetabolico della muscolatura scheletrica con aumentata richiesta di ossigeno e la conseguente sindrome clinica conosciuta come ipertermia maligna. La sindrome clinica dell'ipertermia maligna comprende rigidita' muscolare, tachicardia, tachipnea, cianosi, aritmie e pressione arteriosainstabile. Alcuni di questi segni non specifici possono anche presentarsi durante un'anestesia leggera, ipossia acuta, ipercapnia e ipovolemia. L'aumento del metabolismo in generale puo' tradursi nella presenza di un innalzamento della temperatura corporea (che potrebbe aumentare rapidamente, precocemente o tardivamente in base al caso, ma spesso non rappresenta il primo segno della comparsa di un metabolismo accelerato) ed in un aumentato impiego del sistema di adsorbimento di CO2 (canestro surriscaldato). La PaO2 e il pH possono diminuire e si possonomanifestare iperpotassiemia e deficit di basi. Il trattamento dell'ipertermia maligna consiste nella sospensione dell'anestetico inalatorio, la somministrazione I.V. di dantrolene sodico e l'attuazione di una terapia di supporto. Tale terapia impone l'adozione di tutte le misurepiu' idonee a ripristinare una normale temperatura corporea, il supporto respiratorio e circolatorio in base alle esigenze e la gestione degli squilibri idro-elettrolitici-acido-base. Un eventuale danno renalepotrebbe presentarsi in tempi successivi, e il flusso urinario dovrebbe essere supportato, quando possibile. L'uso di agenti anestetici inalatori e' stato associato a rari casi di aumento dei livelli sierici di potassio che hanno provocato aritmie cardiache ed il decesso di pazienti in eta' pediatrica durante il decorso postoperatorio. I pazienti affetti da malattia neuromuscolare latente o conclamata, in particolare dalla distrofia muscolare di Duchenne, sembrano essere maggiormente vulnerabili. L'uso concomitante di succinilcolina e' stato associato alla maggior parte di questi casi, ma non a tutti. Questi pazienti hanno presentato anche aumenti significativi dei livelli sierici di creatinchinasi ed in alcuni casi, sono state registrate modificazioni di valori delle urine corrispondenti ad un quadro di una mioglobinuria. Nonostante le analogie che tale quadro clinico presenti con l'ipertermia maligna, nessuno di questi pazienti ha manifestato segni e sintomi di rigidita' muscolare o della presenza di uno stato ipermetabolico. Si raccomanda un intervento precoce e aggressivo per il trattamento dell'iperkaliemia e dell'aritmia resistente, in quanto esso rappresenta una valutazione conseguente per la malattia neuromuscolare latente. Provocavariazioni del tracciato EEG simili a quelle di tutti gli agenti anestetici per inalazione. Un approfondimento del piano di anestesia oltreil dosaggio consigliato puo' produrre una alterazione dell'EEG caratterizzato da un tracciato con complessi di onde acuminate ad alto voltaggio ed elevata frequenza intervallati da periodi di silenzio elettrico. Questo tracciato e' stato associato talvolta all'attivita' motoria che, quando avviene, consiste generalmente in spasmo muscolare o clonico di vari gruppi muscolari. Questa attivita' motoria e' autolimitantee puo' essere interrotta mediante la diminuzione della concentrazionedell'anestetico. Non dovrebbe essere utilizzato in pazienti con turbeconvulsive. Questo tracciato EEG, associato a profonda anestesia, puo' essere aggravato dalla iperventilazione e dalla conseguente caduta della pCO2 arteriosa. Il tracciato suddetto serve come avvertimento di un eccessivo approfondimento del piano di anestesia. La regolazione della tecnica di anestesia, consistente in una diminuzione del dosaggio e/o della frequenza respiratoria, provoca l'arresto dell'attivita' motoria. Un controllo immediato puo' essere ottenuto mediante la somministrazione in dose unica di una piccola quantita' di miorilassanti. Lo studio del flusso ematico e del metabolismo cerebrale in volontari sani, durante le variazioni del tracciato EEG, non ha dimostrato l'esistenza di ipossia cerebrale ed il risveglio e' apparso normale. Dovrebbe essere usato con cautela nei pazienti che siano considerati sensibili alle stimolazioni corticali prodotte da questo farmaco. Sono stati segnalati casi isolati di aumenti dei livelli di carbossiemoglobina con l'uso di agenti anestetici alogenati quali: desflurane, enflurane ed isoflurane. Non si sono prodotte significative concentrazioni di monossido di carbonio quando sono stati usati normali adsorbenti idratati. Si raccomanda di fare attenzione nel seguire le istruzioni dei produttoridi adsorbenti di CO2. Sono stati riportati rari episodi di estremo calore, fumo e/o fuoco spontaneo nel circuito dell'anestesia durante unaanestesia generale effettuata con farmaci di questa classe in concomitanza all'uso di adsorbenti della CO2 disidratati, in modo particolarequelli contenenti idrossido di potassio (es. Baralyme). Qualora il medico sospetti che l'adsorbente della CO2 possa essere disidratato, dovrebbe sostituirlo prima della somministrazione di Enflurane. L'indicatore dello stato di idratazione della maggior parte degli adsorbenti della CO2 non necessariamente vira di colore in seguito a disidratazione. Inoltre, la mancanza di una significativa variazione di colore non dovrebbe essere considerata come certezza di una adeguata idratazione. Gli adsorbenti della CO2 dovrebbero essere sostituiti routinariamente indipendentemente dallo stato dell'indicatore. E' stato segnalato che se interagisce con il filtro a idrossido di bario o a calce non perfettamente idratato si assiste alla formazione di monossido di carbonio. L'inalazione di monossido di carbonio determina, nei pazienti esposti,livelli elevati di carbossiemoglobina; quest'ultima risulta tossica abasse concentrazioni e non facilmente rilevabile con i comuni sistemidi monitoraggio, quale la pulsiossimetria. Ogni qualvolta un pazientesottoposto ad anestesia in circuito chiuso con il farmaco sviluppi un'ipossia non correggibile con i comuni mezzi terapeutici, risulta opportuna una misurazione diretta della carbossiemoglobina. Ogni precauzione va inoltre presa per evitare la disidratazione del filtro a calce.
Gravidanza e Allattamento
Poiche' non vi e' un'adeguata esperienza sugli effetti del farmaco nella donna gravida, non e' stata dimostrata l'innocuita' dell'anestetico in gravidanza. Allattamento: non e' noto se ethrane e' escreto nel latte materno pertanto particolare attenzione deve essere prestata quando ethrane e' somministrato ad una donna che allatta. Concentrazioni elevate determinano rilasciamento uterino.
Interazioni con altri prodotti
L'azione di rilassanti non depolarizzanti e' potenziata dall'Ethrane,cosicche' dovrebbero essere usate quantita' inferiori dell'usuale di tali farmaci in concomitanza con la somministrazione del farmaco. La concomitante somministrazione di adrenalina per via sub-cutanea, topica, o per via iniettiva e del prodotto puo' dar luogo ad aritmie cardiache; si eviti quindi la somministrazione endovenosa di adrenalina. Evitare l'uso concomitante di Ethrane con antidepressivi triciclici specialmente se presente una storia di convulsioni o quando sono necessarie iperventilazione o elevate concentrazioni di anestetico.