eraxitron intramuscolo 1f 1g+1f 3,5ml i.b.n. savio srl

Che cosa è eraxitron im 1f 1g+1f 3,5ml?

Eraxitron soluzione iniett polv solv prodotto da i.b.n. savio srl
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Eraxitron risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antibatterici per uso sistemico.
Contiene i principi attivi: ceftriaxone disodico
Composizione Qualitativa e Quantitativa: un flacone di polvere contiene 1,193 g di ceftriaxone sodico pari a 1g di ceftriaxone.
Codice AIC: 035801036 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da Gramnegativi "difficili" o da flora mista con presenza di Gram-negativi resistenti ai piu' comuni antibiotici. In particolare il prodotto trova indicazione, nelle suddette infezioni, in pazienti defedati e/o immunodepressi. Profilassi delle infezioni chirurgiche.

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Posologia

Non devono essere utilizzati diluenti contenenti calcio (ad esempio soluzione di Ringer o di Hartmann) per ricostituire i flaconcini di ceftriaxone o per diluire ulteriormente i flaconcini ricostituiti per la somministrazione endovenosa, dato che puo' formarsi un precipitato. Laprecipitazione del ceftriaxone con il calcio puo' anche avvenire quando il ceftriaxone e' mescolato con soluzioni contenenti calcio nella stessa linea di somministrazione endovenosa. Pertanto, il ceftriaxone ele soluzioni contenenti calcio non devono essere mescolate insieme o somministrate contemporaneamente. >>Schema posologico generale. Per gli adulti e i bambini oltre 12 anni, la dose consigliata e' di 1 g una volta al giorno ogni 24 ore. Nei casi piu' gravi o in infezioni causate da microrganismi moderatamente sensibili, la dose puo' raggiungere i4 g somministrati in un'unica soluzione. Nei neonati (fino a 2 settimane) la dose giornaliera e' di 20-50 mg/kg di peso corporeo in monosomministrazione; a causa della immaturita' dei loro sistemi enzimatici non bisognerebbe superare i 50 mg/Kg. Per i bambini (da 3 settimane a 12 anni) la dose giornaliera puo' variare tra 20 e 80 mg/Kg. Per i bambini di peso superiore a 50 Kg andra' usato il dosaggio proprio degli adulti. Lo schema posologico degli adulti non richiede modificazioni nel caso di pazienti anziani. La durata della terapia e' in funzione deldecorso dell'infezione. Come tutte le terapie a base di antibiotici, in generale la somministrazione del prodotto va protratta per un minimo di 48-72 ore dopo lo sfebbramento o dopo la dimostrazione di completa eradicazione batterica. >>Profilassi delle infezioni chirurgiche. Per la prevenzione delle infezioni post-operatorie verranno somministrati, in relazione a tipo e rischio di contaminazione dell'intervento, 1 g i.m. in dose singola, un'ora prima dell'intervento. >>Posologia in particolari condizioni. In soggetti con clearance della creatinina maggiore di 10 ml/min la posologia resta inalterata. In caso di clearance della creatinina uguale o minore di 10 ml/min si puo' somministrare fino ad un massimo di 2 g una volta al giorno. In caso di insufficienza epatica la posologia e' normale. In caso di isufficienza renale ed epatica associate, controllare le concentrazioni plasmatiche del ceftriaxone. Nei prematuri la dose massima e' di 50 mg/kg una volta al giorno.>>Modo di somministrazione. Da un punto di vista microbiologico il prodotto dovrebbe essere usato immediatamente dopo la ricostituzione. Senon utilizzato immediatamente, le condizioni e il periodo di conservazione prima dell'uso sono responsabilita' dell'utilizzatore. La stabilita' chimica e fisica del medicinale dopo ricostituzione e' stata dimostrata per 24 ore tra +2 gradi C e +8 gradi C e per 6 ore per il prodotto conservato a temperatura inferiore a 25 gradi C. Possono variare nella colorazione da giallo pallido ad ambra in funzione della concentrazione e del periodo di conservazione; tale caratteristica non ha influenza sull'efficacia o sulla tollerabilita' del farmaco. Per praticarel'iniezione intramuscolare, sciogliere il farmaco i.m. con l'appositosolvente (soluzione di lidocaina 1%) di 3,5 ml per 1 g di prodotto: iniettare profondamente la soluzione estemporanea cosi' ottenuta nel gluteo, alternando i glutei nelle successive iniezioni. La soluzione di lidocaina non deve essere somministrata endovena.

Effetti indesiderati

Gli effetti indesiderati sono generalmente lievi e di breve durata. >>Effetti indesiderati sistemici. Disturbi gastrointestinali (circa il 2% dei casi): feci molle o diarrea, nausea, vomito, stomatite, glossite, raramente ispessimento della bile. Alterazioni ematologiche (circa il 2%): eosinofilia, leucopenia, granulocitopenia, anemia emolitica, trombocitopenia. Con frequenza non nota sono stati segnalati casi di agranulocitosi (=80 mg/kg/die) o condosi totali superiori a 10 grammi e che presentavano elevati fattori di rischio (per esempio restrizioni di liquidi, relegazione a letto ecc.). Il rischio di formazione di precipitati aumenta nei pazienti disidratati o immobilizzati. Questo evento puo' essere sintomatico o asintomatico, puo' provocare insufficienza renale e anuria ed e' reversibile con l'interruzione del prodotto. E' stata osservata precipitazione di sali di calcio-ceftriaxone nella cistifellea, in prevalenza nei pazienti trattati con dosi superiori a quella standard raccomandata. Nei bambini gli studi prospettici hanno mostrato un'incidenza variabile di precipitazione con la somministrazione per via endovenosa, che in alcuni studi e' risultata superiore al 30%. L'incidenza sembra essere inferiore con l'infusione lenta (20 - 30 minuti). Questo effetto e' in genere asintomatico, ma in rari casi le precipitazioni sono state accompagnate da sintomi clinici, come dolore, nausea e vomito. In questi casisi raccomanda il trattamento sintomatico. Le precipitazioni sono generalmente reversibili dopo la sospensione di ceftriaxone. Sono stati riportati casi isolati di pancreatine. Sono stati segnalati disturbi della coagulazione come effetti indesiderati molto rari. >>Effetti indesiderati locali. In rari casi dopo la somministrazione endovenosa. si sono verificate reazioni flebitiche. Queste possono essere ridotte al minimo praticando un'iniezione lenta (2-4 minuti). L'iniezione intramuscolare senza soluzione di lidocaina e' dolorosa. In soggetti predisposti possono manifestarsi reazioni di ipersensibilita' >>Influenza sui test diagnostici. Nei pazienti trattati con il medicinale il test di Coombs puo' raramente produrre risultati falsi positivi. Come altri antibiotici, il farmaco puo' produrre risultati falsi positivi nei test perla galattosemia. Parimenti, i metodi non enzimatici per la determinazione del glucosio nelle urine possono produrre risultati falsi positivi. Per questo motivo la determinazione dei livelli di glucosio nelle urine durante la terapia con il prodotto deve essere effettuata in modoenzimatico.

Indicazioni

Di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da Gramnegativi "difficili" o da flora mista con presenza di Gram-negativi resistenti ai piu' comuni antibiotici. In particolare il prodotto trova indicazione, nelle suddette infezioni, in pazienti defedati e/o immunodepressi. Profilassi delle infezioni chirurgiche.

Controindicazioni ed effetti secondari

Il medicinale e' controindicato nei pazienti con ipersensibilita' nota agli antibiotici beta-lattamici. Ipersensibilita' alle cefalosporineo ad uno qualsiasi degli eccipienti. Nei pazienti ipersensibili alla penicillina deve essere presa in considerazione la possibilita' di reazioni allergiche crociate. Nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effettivanecessita' e sotto il diretto controllo del medico. I neonati iperbilirubinemici e i prematuri non devono essere trattati con ceftriaxone. Studi in vitro hanno dimostrato che ceftriaxone puo' spostare la bilirubina dai suoi siti di legame all'albumina plasmatica ed e' possibile che in questi pazienti si sviluppi un'encefalopatia da bilirubina. Trattamento con calcio, a causa del rischio di formazione di precipitazione di sali di calcioceftriaxone nei nati a termine. Il ceftriaxone e' controindicato nei neonati prematuri fino ad una eta' corretta di 41 settimane (settimane di gestazione + settimane di vita). Inoltre e' controindicato in neonati a termine (fino a 28 giorni di eta') con itteroo presenza di ipoalbuminemia o acidosi, dato che queste sono condizioni nelle quali la bilirubina potrebbe essere alterata, o se dovessero richiedere (o si pensa che possano richiedere) un trattamento e.v. concalcio o con infusioni che contengono calcio a causa del rischio di precipitazione del ceftriaxone con il calcio. Quando si utilizza la lidocaina come solvente, se ne devono escludere le controindicazioni prima di somministrare l'iniezione intramuscolare di ceftriaxone.

Composizione ed Eccipienti

La fiala solvente contiene lidocaina cloridrato.

Avvertenze

Non puo' essere escluso lo shock anafilattico, anche in presenza di un'accurata anamnesi del paziente. Ogni grammo del farmaco contiene 3,6x mmol di sodio. E' stata riportata diarrea associata a Clostridium difficile (CDAD), la cui gravita' puo' variare da una lieve diarrea a una colite fatale. Il trattamento con gli agenti antibatterici altera la normale flora del colon, provocando la crescita eccessiva di CDAD. CDAD produce tossine A e B, che contribuiscono allo sviluppo di CDAD. Iceppi di CDAD produttori di ipertossina provocano un aumento di morbilita' e mortalita', poiche' queste infezioni possono essere refrattarie alla terapia antimicrobica e potrebbero richiedere una colectomia. E' necessaria un'accurata anamnesi medica, poiche' sono stati riportaticasi di CDAD oltre due mesi dopo gli agenti antibatterici. Se la CDADe' sospettata o confermata, potrebbe essere necessario interrompere gli antibiotici non direttamente in opposizione a CDAD. Istituire una gestione adeguata dei liquidi e degli elettroliti, l'integrazione di proteine, il trattamento antibiotico di CDAD e la valutazione chirurgica. Potrebbero verificarsi superinfezioni con microrganismi non-sensibili. Nelle ecografie della cistifellea sono state individuate ombre che sono state scambiate per calcoli biliari. Queste ombre sono tuttavia precipitati di calcio-ceftriaxone, che scompaiono al termine o con la sospensione della terapia con il prodotto. Raramente questi risultati sono stati associati a sintomi. Nei casi sintomatici si raccomanda una gestione conservativa non chirurgica, e l'interruzione deve essere a discrezione medica. Il farmaco viene eliminato per il 56% circa attraverso le urine e per il restante 44% attraverso la bile in forma microbiologicamente attiva. Nelle feci e' presente prevalentemente in forma inattiva. In caso di ridotta funzionalita' renale e' eliminato in quotapiu' elevata per via biliare, con le feci. Poiche' anche in tale circostanza il tempo di emivita risulta solo leggermente aumentato, nella maggior parte dei casi non e' necessario ridurre la posologia del prodotto, a condizione che la funzionalita' epatica sia normale. Solo in presenza di una gravissima insufficienza renale (clcr <= 10 ml/min) dimezzare la dose di mantenimento ogni 24 ore rispetto alla dose abituale. Il ceftriaxone puo' parzialmente interferire con i siti di legame della bilirubina con l'albumina plasmatica. Le cefalosporine di terza generazione possono indurre resistenza icrobica e tale evenienza e' maggiore verso organismi opportunisti, specialmente Enterobacteriaceae e Pseudomonas, in soggetti immunodepressi e probabilmente associando tra loro piu' betalattamine. In caso di trattamenti prolungati effettuare regolari controlli della crasi ematica. In casi molto rari, a dosi elevate, l'ultrasuonografia della cistifellea ha evidenziato reperti interpretabili come ispessimento della bile. Tale condizione e' prontamente regredita all'interruzione o al termine della terapia. Si raccomandaun trattamento puramente conservativo. Sono state segnalate positivita' dei test di Coombs (talora false). Prima di iniziare la terapia, svolgere un'indagine accurata per stabilire se il paziente ha manifestato in passato fenomeni di ipersensibilita' alle cefalosporine, penicilline ed altri farmaci. Somministrare con cautela in pazienti allergici alla penicillina poiche' sono descritti casi di ipersensibilita' crociata fra penicilline e cefalosporine. A causa dell'immaturita' delle funzioni organiche, i prematuri non dovrebbero essere trattati con dosi >50 mg/Kg/die. L'impiego protratto puo' favorire lo sviluppo di batteri resistenti ed in caso di superinfezione occorre adottare le misure piu' appropriate. Reazioni acute di ipersensibilita' possono richiederel'uso di adrenalina ed altre misure di emergenza. Non somministrare le preparazioni contenenti lidocaina per via endovenosa ed a pazienti allergici a questo anestetico locale. Se si evidenziano segni di infezione, isolare il microrganismo responsabile e adottare una opportuna terapia, basata sui test di sensibilita'. Analisi su campioni raccolti prima dell'inizio della terapia dovrebbero venire effettuate per determinare la sensibilita' a ceftriaxone del microrganismo responsabile. Laterapia puo' essere comunque iniziata in attesa dei risultati di queste analisi, ed il trattamento dovrebbe comunque essere modificato secondo i risultati delle analisi. Coliti pseudomembranose sono state riportate a seguito dell'uso di cefalosporine o altri antibiotici a largo spettro. Sono stati descritti casi di reazioni fatali con precipitati di calcio-ceftriaxone nei polmoni e nei reni nei nati prematuri e nei neonati a termine di eta' inferiore a 1 mese. Almeno uno di loro avevaricevuto ceftriaxone e calcio in tempi diversi e attraverso differenti linee di somministrazione endovenosa. I neonati presentano un rischio aumentato di precipitazione di calcio-ceftriaxone rispetto ad altri gruppi di eta'. A qualsiasi eta' non miscelare o somministrare con qualsiasi soluzione endovenosa contenente calcio, anche attraverso diverse linee di infusione o in differenti siti di infusione. Tuttavia, nei pazienti di eta' >28 giorni, ceftriaxone e le soluzioni contenenti calcio possono essere somministrati uno dopo l'altro, purche' vengano utilizzate linee di infusione in siti diversi oppure se, tra un'infusionee l'altra, le linee di infusione vengono sostituite o lavate a fondo con una soluzione fisiologica salina, per evitare precipitazioni. Nei pazienti che richiedono l'infusione continua con soluzioni per TPN contenenti calcio considerare trattamenti antibatterici alternativi, che non comportano un simile rischio di precipitazione. Se l'uso e' necessario nei pazienti che necessitano di alimentazione continua, le soluzioni per TPN e ceftriaxone possono essere somministrate contemporaneamente, purche' attraverso linee di infusione diverse e in siti differenti. In alternativa e' possibile interrompere l'infusione di soluzione per TPN per il periodo di infusione di ceftriaxone, osservando l'accorgimento di lavare le linee di infusione tra una somministrazione e l'altra. Sono stati raramente osservati casi di pancreatite, forse dovuti a ostruzione biliare. La maggior parte dei pazienti presentava fattoridi rischio per stasi biliare e fango biliare. Non puo' essere esclusoil ruolo scatenante o concomitante della precipitazione biliare correlata al farmaco. Nei casi di insufficienza renale ed epatica grave ridurre la dose. Puo' rimuovere la bilirubina dall'albumina sierica. Non usare nei neonati (in particolare quelli prematuri) a rischio di sviluppare encefalopatia da bilirubina. Durante il trattamento prolungato eseguire a intervalli regolari con la conta ematica completa. Se lidocaina viene usata come diluente, somministrare le soluzioni di ceftriaxone solo per iniezione intramuscolare.

Gravidanza e Allattamento

Ceftriaxone attraversa la barriera placentare. La sua sicurezza durante la gravidanza umana non e' stata stabilita. Gli studi sulla riproduzione negli animali non hanno mostrato alcuna prova di embriotossicita', fetotossicita' o teratogenicita', ne' effetti negativi sulla fertilita' maschile o femminile, sul parto o sullo sviluppo perinatale e postatale. Nei primati non e' stata osservata embriotossicita' o teratogenicita'. Basse concentrazioni di ceftriaxone vengono escrete nel lattematerno umano. Si deve pertanto precedere con cautela quando si somministra il prodotto a donne che allattano al seno. Nelle donne in statodi gravidanza, durante l'allattamento e nella primissima infanzia, ilprodotto va somministrato nei casi di effettiva necessita' e sotto ildiretto controllo del medico.

Interazioni con altri prodotti

La contemporanea somministrazione di alte dosi del farmaco con diuretici ad elevata attivita' (es. furosemide) a forti dosaggi non ha sinora evidenziato disturbi della funzionalita' renale. Non c'e' alcuna evidenza che il prodotto aumenti la tossicita' renale degli aminoglicosidi. L'ingestione di alcool successiva alla somministrazione non da' effetti simili a quelli del disulfiram; il ceftriaxone, infatti, non contiene il gruppo N-metiltiotetrazolico ritenuto responsabile sia della possibile intolleranza all'alcool sia delle manifestazioni emorragiche verificatesi con altre cefalosporine. L'eliminazione del medicinale non e' modificata dal probenecid. In uno studio in vitro con la combinazione di cloramfenicolo e ceftriaxone sono stati osservati effetti antagonisti. E' stato dimostrato in condizioni sperimentali sinergismo d'azione tra il prodotto e aminoglicosidi nei confronti di molti germi Gram-negativi. Il potenziamento di attivita' di tali associazioni, sebbene non sempre predicibile, dovra' essere tenuto in considerazione in tutte quelle infezioni gravi, resistenti ad altri trattamenti, dovute ad organismi quali Pseudomonas aeruginosa. A causa di incompatibilita' fisiche i due farmaci vanno somministrati separatamente alle dosi raccomandate. Non deve essere aggiunto a soluzioni che contengono calcio, quali le soluzioni Hartmann e Ringer. Non utilizzare diluenti contenenti calcio, come la soluzione Ringer o la soluzione Hartmann, per ricostituire il prodotto o per diluire ulteriormente una fiala ricostituitaper somministrazione e.v., poiche' puo' formarsi del precipitato. La precipitazione di calcio-ceftriaxone puo' verificarsi anche quando viene miscelato con soluzioni contenenti calcio nella stessa linea di somministrazione endovenosa. Non deve essere somministrato contemporaneamente con soluzioni endovenose contenenti calcio, comprese le infusionicontinue contenenti calcio, come quelle usate per la nutrizione parenterale attraverso una linea a Y. Tuttavia, nei pazienti che non siano neonati, il prodotto e le soluzioni contenenti calcio possono essere somministrati in sequenza, uno dopo l'altro, purche' tra un'infusione el'altra le linee vengano lavate a fondo con un liquido compatibile. Studi in vitro effettuati con plasma di adulti e plasma di neonati provenienti dal cordone ombelicale hanno dimostrato che i neonati presentano un rischio aumentato di precipitazione di calcio-ceftriaxone. Sullabase dei rapporti presenti in letteratura, ceftriaxone e' incompatibile con amsacrina, vancomicina, fluconazolo e gli aminoglicosidi. In rari casi nei pazienti trattati con il prodotto il test di Coombs puo' produrre falsi positivi. Il prodotto, come altri antibiotici, puo' causare falsi positivi nei test per la galattosemia. Parimenti, i metodi non enzimatici per la determinazione del glucosio nelle urine possono produrre risultati falsi positivi. Per questo motivo la determinazione dei livelli di glucosio nelle urine durante la terapia con il prodottodeve essere effettuata in modo enzimatico. Ceftriaxone puo' compromettere l'efficacia dei contraccettivi ormonali orali. Durante il trattamento e nel mese successivo al trattamento e' consigliato adottare misure contraccettive supplementari (non ormonali).

Equivalenti in base alle liste di trasparenza

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Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.