enalapril id teva*20cpr20+12,5 enalapril e teva italia srl

Che cosa è enalapril id teva 20cpr20+12,5?

Enalapril id teva compresse prodotto da teva italia srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici .
Enalapril id teva risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di ace-inibitori e diuretici.
Contiene i principi attivi: enalapril maleato/idroclorotiazide
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ogni compressa contiene 20 mg di enalapril maleato e 12,5 mg di idroclorotiazide.
Codice AIC: 037784028 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento dell'ipertensione essenziale. Questa associazione a dose fissa e' indicata in pazienti la cui pressione arteriosa non e' adeguatamente controllata con enalapril in monoterapia. Questa dose fissa puo' anche sostituire l'associazione di 20 mg di enalapril maleato e 12,5 mg di idroclorotiazide in pazienti in terapia stabilizzata con i singoli principi attivi somministrati come farmaci distinti con il medesimo rapporto. Questa associazione in dose fissa non e' adatta alla terapia iniziale.

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Posologia

Il farmaco puo' essere somministrato in dose singola/giorno con o senza cibo. Si raccomanda la titolazione della dose personalizzata con entrambi i principi attivi. Se clinicamente appropriato, puo' essere preso in considerazione il passaggio diretto dalla monoterapia con ACE-inibitore alla associazione fissa. Dosaggio in pazienti con funzione renale normale: la dose iniziale consueta e' di una compressa una volta al giorno. Dosaggio in caso di insufficienza renale - Clearance della creatinina >=30 ml/min: nei pazienti con compromissione renale con clearance della creatinina >=30 ml/min la dose di enalapril deve essere titolata prima di passare all'associazione fissa. In questi soggetti sono preferibili i diuretici dell'ansa rispetto ai tiazidi. La dose di enalapril maleato e idroclorotiazide deve essere tenuta quanto piu' bassa possibile. Potassio e creatinina devono essere monitorati periodicamente in questi pazienti, ad es. ogni 2 mesi quando il trattamento e' stato stabilizzato. Nei pazienti con deplezione di sale/volume, la doseiniziale e' di 5 mg di enalapril o meno. Si raccomanda la titolazionedella dose individuale di enalapril e idroclorotiazide. L'uso negli anziani si e' rivelato altrettanto efficace che nei pazienti ipertesi piu' giovani. In caso di compromissione renale fisiologica, la titolazione con il monocomponente enalapril e' raccomandata prima dell'uso dell'associazione fissa. Non sono state accertate l'efficacia e la sicurezza dell'uso di enalapril/idroclorotiazide nei bambini e negli adolescenti.

Effetti indesiderati

La valutazione delle reazioni avverse e' basata sulle seguenti informazioni relative alla frequenza: molto comune (> 1/10); comune (> 1/100, < 1/10); non comune (> 1/1000, < 1/100); raro (> 1/10.000, < 1/1000); molto raro (< 1/10.000); non nota (La frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comuni: anemia (compresa anemia aplastica ed emolitica); rari: neutropenia, diminuzione dell'emoglobina e dell'ematocrito, trombocitopenia, agranulocitosi, depressione midollare, pancitopenia, linfoadenopatia, malattie autoimmuni. Patologie endocrine. Non Nota: sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico (SIADH). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comuni: ipopotassiemia, aumento del colesterolo, aumento dei trigliceridi, iperuricemia; non comuni:ipoglicemia, ipomagnesiemia, gotta; rari: aumento del glucosio nel sangue; molto rari: ipercalcemia. Disturbi psichiatrici. Comuni: depressione; non comuni: confusione, insonnia, nervosismo, diminuzione della libido; rari: sogni anomali, disturbi del sonno. Patologie del sistemanervoso. Comuni: cefalea, sincope e alterazione del gusto; non comuni: sonnolenza, parestesia, vertigini; rari: paresi (dovuta alla ipopotassiemia). Patologie dell'occhio. Molto comuni: visione offuscata. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comuni: tinnito. Patologie cardiache. Molto comuni: capogiri; comuni: disturbi del ritmo, angina pectoris, tachicardia; non comuni: palpitazioni, infarto del miocardio oaccidente cerebrovascolare, possibilmente secondario ad ipotensione eccessiva in pazienti ad alto rischio. Patologie vascolari. Comuni: ipotensione, ipotensione ortostatica; non comuni: vampate; rari: sindromedi Raynaud. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto comuni: tosse; comuni: dispnea; non comuni: rinorrea, mal di gola e raucedine, broncospasmo/asma; rari: infiltrati polmonari, sofferenza respiratoria (inclusi polmonite ed edema polmonare), rinite, alveolite allergica/polmonite eosinofila. Patologie gastrointestinali. Molto comuni: nausea; comuni: diarrea, dolore addominale; non comuni: ileo, pancreatite, vomito, dispepsia, stitichezza, anoressia, irritazioni gastriche, bocca secca, ulcera peptica, flatulenza; rari: stomatite/ulcere aftose, glossite; molto rari: angioedema intestinale. Patologie epatobiliari. Rari: insufficienza epatica, epatite-epatocellulare o colestatica, necrosi epatica (puo' essere fatale), ittero, colestasi (in particolare in pazienti con colelitiasi preesistente). Patologie della cute edel tessuto sottocutaneo. Comuni: eruzione cutanea (esantema), ipersensibilita'/edema angioneurotico: sono stati segnalati edema angioneurotico a viso, estremita', labbra, lingua, glottide e/o laringe; non comuni: diaforesi, prurito, orticaria, alopecia; rari: eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, dermatite esfoliativa, necrolisi epidermica tossica, porpora, lupus eritematoso cutaneo, pemfigo, eritroderma. E' stato segnalato un complesso di sintomi che puo' includere uno o piu' dei seguenti: febbre, sierosite, vasculite, mialgia/miosite, artralgia/artrite, positivita' ANA, aumento della VES, eosinofilia e leucocitosi. Possono comparire eruzione cutanea, fotosensibilita' o altre manifestazioni dermatologiche. Patologie del sistema muscoloscheletricoe del tessuto connetivo. Comuni: crampi muscolari; non comuni: atralgia. Patologie renali e urinarie. Non comuni: disfunzione renale, insufficienza renale e proteinuria; rari: oliguria, nefrite interstiziale. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comuni: impotenza; rari: ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relativealla sede di somministrazione. Molto comuni: astenia; comuni: dolore toracico, affaticamento; non comuni: malessere, febbre. Esami diagnostici. Comuni: iperkaliemia, aumenti della creatinina sierica; non comuni: aumento dell'urea ematica, iponatriemia; rari: aumento degli enzimiepatici, aumento della bilirubina sierica.

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione essenziale. Questa associazione a dose fissa e' indicata in pazienti la cui pressione arteriosa non e' adeguatamente controllata con enalapril in monoterapia. Questa dose fissa puo' anche sostituire l'associazione di 20 mg di enalapril maleato e 12,5 mg di idroclorotiazide in pazienti in terapia stabilizzata con i singoli principi attivi somministrati come farmaci distinti con il medesimo rapporto. Questa associazione in dose fissa non e' adatta alla terapia iniziale.

Controindicazioni ed effetti secondari

Associate al farmaco. Non utilizzare nei seguenti casi: nei pazienti con ipersensibilita' a enalapril, ad altri ACE-inibitori o a uno qualsiasi degli eccipienti; in presenza di anamnesi di angioedema (edema diQuincke) associato a un trattamento precedente con un ACE-inibitore e/o di angioedema ereditario o idiopatico; durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza. Associate a idroclorotiazide. Questo medicinale non deve essere utilizzato nei seguenti casi: nei pazienti con ipersensibilita' a idroclorotiazide o ad altri sulfonamidi; compromissione renale grave (clearance POSOLOGIAIl farmaco puo' essere somministrato in dose singola/giorno con o senza cibo. Si raccomanda la titolazione della dose personalizzata con entrambi i principi attivi. Se clinicamente appropriato, puo' essere preso in considerazione il passaggio diretto dalla monoterapia con ACE-inibitore alla associazione fissa. Dosaggio in pazienti con funzione renale normale: la dose iniziale consueta e' di una compressa una volta al giorno. Dosaggio in caso di insufficienza renale - Clearance della creatinina >=30 ml/min: nei pazienti con compromissione renale con clearance della creatinina >=30 ml/min la dose di enalapril deve essere titolata prima di passare all'associazione fissa. In questi soggetti sono preferibili i diuretici dell'ansa rispetto ai tiazidi. La dose di enalapril maleato e idroclorotiazide deve essere tenuta quanto piu' bassa possibile. Potassio e creatinina devono essere monitorati periodicamente in questi pazienti, ad es. ogni 2 mesi quando il trattamento e' stato stabilizzato. Nei pazienti con deplezione di sale/volume, la doseiniziale e' di 5 mg di enalapril o meno. Si raccomanda la titolazionedella dose individuale di enalapril e idroclorotiazide. L'uso negli anziani si e' rivelato altrettanto efficace che nei pazienti ipertesi piu' giovani. In caso di compromissione renale fisiologica, la titolazione con il monocomponente enalapril e' raccomandata prima dell'uso dell'associazione fissa. Non sono state accertate l'efficacia e la sicurezza dell'uso di enalapril/idroclorotiazide nei bambini e negli adolescenti.CONSERVAZIONENon conservare a temperatura superiore a 25 gradi C.AVVERTENZEIpotensione sintomatica: e' stata riscontrata raramente in pazienti con ipertensione non complicata. Nei pazienti ipertesi in terapia con enalapril, e' piu' probabile che si verifichi se il paziente e' volume depleto; e' stata osservata in pazienti con insufficienza cardiaca, con o senza insufficienza renale associata, iniziare la terapia sotto controllo medico. Simili considerazioni possono essere applicate a pazienti con cardiopatia ischemica o con un'affezione cerebrovascolare, in cui un'eccessiva caduta pressoria potrebbe determinare infarto miocardico o un accidente cerebrovascolare. Una transitoria risposta ipotensiva non e' una controindicazione ad ulteriori dosi, che di solito possono essere somministrate senza difficolta' una volta che la pressione arteriosa e' riaumentata dopo l'espansione della volemia. Il trattamento con enalapril puo' dar luogo, in alcuni pazienti affetti da insufficienza cardiaca con pressione arteriosa normale o bassa, ad un ulteriore abbassamento pressorio. Non e' necessario sospendere il trattamento.Se l'ipotensione diventa sintomatica, si rende necessaria una riduzione del dosaggio e/o l'interruzione del diuretico e/o di enalapril. Stenosi aortica o della valvola mitrale/cardiomiopatia ipertrofica: usarecon cautela gli ACE-inibitori. Compromissione della funzione renale: calibrare il dosaggio iniziale di enalapril alla clearance della creatinina del paziente ed in seguito in funzione della risposta del paziente al trattamento. L'insufficienza renale e' stata riportata in associazione con l'enalapril e si e' verificata principalmente in pazienti con insufficienza cardiaca grave e patologia renale di base, inclusa lastenosi dell'arteria renale. Alcuni pazienti ipertesi senza alcuna apparente patologia renale preesistente hanno sviluppato aumenti dell'urea ematica e della creatinina quando l'enalapril e' stato somministrato in concomitanza ad un diuretico. Possono essere richieste riduzioni del dosaggio di enalapril e/o interruzione del diuretico. Questa circostanza puo' chiamare in causa la possibilita' di una stenosi dell'arteria renale di base. Ipertensione renovascolare: in pazienti trattati con ACE-inibitori c'e' un rischio aumentato di ipotensione ed insufficienza renale. Iniziare la terapia sotto sorveglianza medica con basse dosi, attenta titolazione e monitoraggio della funzione renale. Trapianto di Rene: non vi e' esperienza clinica riguardante la somministrazione di enalapril. Il trattamento non e' pertanto raccomandato. Insufficienza epatica: raramente gli ACE-inibitori sono stati associati con una sindrome che inizia con ittero colestatico o epatite e progredisce fino a necrosi epatica fulminante e (talvolta) decesso. I pazienti devono interrompere l'ACE- inibitore. Sono state segnalate neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia ed anemia. Nei pazienti con funzione renale normale e privi di complicazioni, la neutropenia si verifica raramente. Utilizzare con cautela l'enalapril in pazienti con patologie del collageno a livello vascolare, terapia immunosoppressiva, trattamenti con allopurinolo o procainamide o una associazione di queste complicazioni, specie se vi e' una preesistente compromissione della funzione renale. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato infezioni serie che in alcuni casi non hanno risposto alla terapia antibiotica intensiva. In caso di utilizzazione di enalapril si consiglia il monitoraggio periodico dei leucociti. Ipersensibilita'/edema angioneurotico: edema angioneurotico del viso, delle estremita', delle labbra, della lingua, della glottide e/o della laringe e' stato riportato in pazienti trattaticon enalapril. Questo puo' verificarsi in qualsiasi momento durante il trattamento. In tali casi, sospendere enalapril. Molto raramente sono stati segnalati casi di decesso dovuti ad angioedema associato ad edema laringeo o edema della glottide. E' probabile che i pazienti con coinvolgimento della lingua, della glottide o del laringe vadano incontro ad ostruzione delle vie aeree, specialmente in caso di anamnesi positiva per chirurgia delle vie aeree. Pazienti con anamnesi di angioedema non correlato alla terapia con ACE-inibitori, possono essere maggiormente a rischio di angioedema durante il trattamento con un ACE-inibitore. Reazioni anafilattoidi durante desensibilizzazione agli imenotteri: si sono manifestate raramente; interrompere temporaneamente la terapia. Reazioni anafilattoidi in corso di aferesi LDL: si sono sviluppate raramente; interrompere temporaneamente la terapia. Pazienti in emodialisi: sono state riportate reazioni anafilattoidi in pazienti dializzati con membrane ad alto flusso e trattati allo stesso tempo con un ACE- inibitore. Prendere in considerazione l'uso di un diverso tipo dimembrana dialitica o una classe differente di agenti antipertensivi. Pazienti diabetici: monitorare il controllo della glicemia durante il primo mese di trattamento con un ACE-inibitore. E' stata riportata tosse; e si risolve con la sospensione della terapia. Chirurgia/Anestesia: l'enalapril blocca la formazione di angiotensina II secondaria al rilascio compensatorio di renina. L'ipotensione che si manifesta in questi casi puo' essere corretta mediante espansione della volemia. Iperkaliemia: sono stati osservati aumenti del potassio sierico. Litio: generalmente l'associazione di litio ed enalapril non e' raccomandata. L'uso di enalapril non e' raccomandato durante la gravidanza e l'allattamento. >>Idroclorotiazide. Effetti metabolici ed endocrini: la terapia tiazidica puo' alterare la tolleranza al glucosio; aggiustare il dosaggio degli agenti antidiabetici, compresa l'insulina. Un'ipercalcemia marcata puo' svelare un iperparatiroidismo asintomatico. Sospendere la terapia tiazidica prima che vengano effettuate le prove di funzionalita' paratiroidea. In alcuni pazienti il trattamento con tiazidi puo' precipitare un'iperuricemia e/o gotta. L'enalapril puo', tuttavia, indurre un aumento dell'acido urico nelle urine e di conseguenza attenuare l'effetto iperuricemico dell'idroclorotiazide. Altri segni di squilibrio idroelettrolitico, specie nelle terapie protratte con tiazidi, sonol'ipokaliemia, l'iponatriemia e l'ipocloremia. Nei pazienti in trattamento con tiazidi, reazioni di ipersensibilita' possono manifestarsi con o senza storia di allergia o asma bronchiale. Con l'uso dei tiazidie' stata osservata l'esacerbazione o l'attivazione del lupus eritematoso sistemico. Sicurezza ed efficacia nei bambini non sono state stabilite. L'uso del prodotto, pertanto, non e' raccomandato. L'efficacia ela tollerabilita' dell'enalapril maleato e dell'idroclorotiazide, somministrati in concomitanza, sono state simili nei pazienti anziani e in quelli piu' giovani. Contiene lattosio.INTERAZIONIL'uso concomitante di questi farmaci (ad esempio beta-bloccanti adrenergici, metildopa, calcioantagonisti) puo' aumentare l'effetto ipotensivo del prodotto. L'uso concomitante con nitroglicerina e altri nitrati o vasodilatatori puo' ulteriormente ridurre la pressione arteriosa. Sono stati segnalati aumenti reversibili delle concentrazioni di litionel siero e casi di tossicita' durante la somministrazione concomitante del litio con ACE-inibitori. L'uso concomitante di diuretici tiazidici puo' aumentare il rischio di tossicita' del litio e potenziare la tossicita' gia' aumentata del litio con ACE-inibitori. L'uso con il litio non e' raccomandato, ma se l'associazione fosse necessaria, dovra'essere eseguito un attento monitoraggio dei livelli sierici di litio.La somministrazione cronica di FANS puo' ridurre l'effetto antipertensivo di un ACE-inibitore o puo' diminuire l'effetto diuretico, natriuretico e antipertensivo dei diuretici. I FANS (compresi gli inibitori della COX-2) e gli ACE-inibitori hanno un effetto additivo sull'aumentodel potassio sierico e possono provocare un deterioramento della funzione renale. Questi effetti sono generalmente reversibili. Raramente si puo' manifestare insufficienza renale acuta, specialmente nei pazienti con funzione renale compromessa (quali i pazienti anziani o i pazienti con deplezione di volume, inclusi quelli in terapia con diuretici). Gli ACE inibitori attenuano la perdita di potassio indotta dal diuretico. I diuretici risparmiatori di potassio (ad esempio spironolattone, eplerenone, triamterene o amiloride), gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio, possono causare un aumento significativo del potassio sierico. Se l'uso concomitante e' indicato acausa di dimostrata ipokaliemia devono essere usati con cautela e confrequenti controlli del potassio sierico. Un trattamento precedente con diuretici ad alte dosi puo' portare ad una deplezione di volume e quindi ad un rischio di ipotensione all'inizio della terapia. L'effettoipotensivo puo' essere ridotto con sospensione del diuretico o aumentando il volume o l'assunzione di sale. L'uso concomitante di alcuni medicinali anestetici, antidepressivi triciclici ed antipsicotici con gli ACE-inibitori puo' provocare ulteriore riduzione della pressione arteriosa. Reazioni nitritoidi (i cui sintomi includono vampate di calore, nausea, vomito e ipotensione) sono state segnalate raramente in pazienti in terapia con oro iniettabile (per esempio, aurotiomalato di sodio) e terapia concomitante ACE-inibitori, incluso l'enlapril. I simpaticomimetici possono ridurre gli effetti antipertensivi degli ACE-inibitori. Studi epidemiologici hanno suggerito che la somministrazione concomitante di ACE-inibitori e medicinali antidiabetici (insuline, ipoglicemizzanti orali) puo' causare un aumento dell'effetto ipoglicemizzante con rischio di ipoglicemia. Questo fenomeno sembra essere piu' probabile durante le prime settimane di trattamento combinato ed in pazienti con danno renale. L'alcool potenzia l'effetto ipotensivo degli ACE-inibitori. Il medicinale puo' essere somministrato con sicurezza insieme all'acido acetilsalicilico (a dosaggi cardiologici), trombolitici ebetabloccanti. I tiazidi possono aumentare la risposta alla tubocurarina. Alcool, barbiturici, narcotici, antidepressivi: puo' manifestarsiun potenziamento dell'ipotensione ortostatica. Sostanze antidiabetiche (agenti orali e insulina): puo' essere necessario un aggiustamento del dosaggio degli agenti antidiabetici. L'assorbimento dell'idroclorotiazide e' alterato in presenza di resine a scambio anionico. Singole dosi di resine di colestiramina o colestipolo legano l'idroclorotiazideriducendone l'assorbimento dal tratto gastrointestinale fino all'85 eal 43 per cento, rispettivamente. Aumento del rischio di torsioni di punta. I corticosteroidi, ACTH intensificano l'accentuata deplezione degli elettroliti, in particolare del ipopotassiemia. Diuretici kaliuretici (es. furosemide), carbenoxolone o abuso di lassativi: l'idroclorotiazide puo' aumentare la perdita di potassio e/o magnesio. Possibile diminuzione della risposta alle amine pressorie, ma non sufficiente adescludere il loro uso. I tiazidici possono ridurre l'escrezione renale di medicinali citotossici e potenziarne l'effetto mielosoppressivo. L'ipokaliemia puo' sensibilizzare o incrementare la risposta del cuoreagli effetti tossici della digitale.EFFETTI INDESIDERATILa valutazione delle reazioni avverse e' basata sulle seguenti informazioni relative alla frequenza: molto comune (> 1/10); comune (> 1/100, < 1/10); non comune (> 1/1000, < 1/100); raro (> 1/10.000, < 1/1000); molto raro (< 1/10.000); non nota (La frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comuni: anemia (compresa anemia aplastica ed emolitica); rari: neutropenia, diminuzione dell'emoglobina e dell'ematocrito, trombocitopenia, agranulocitosi, depressione midollare, pancitopenia, linfoadenopatia, malattie autoimmuni. Patologie endocrine. Non Nota: sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico (SIADH). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comuni: ipopotassiemia, aumento del colesterolo, aumento dei trigliceridi, iperuricemia; non comuni:ipoglicemia, ipomagnesiemia, gotta; rari: aumento del glucosio nel sangue; molto rari: ipercalcemia. Disturbi psichiatrici. Comuni: depressione; non comuni: confusione, insonnia, nervosismo, diminuzione della libido; rari: sogni anomali, disturbi del sonno. Patologie del sistemanervoso. Comuni: cefalea, sincope e alterazione del gusto; non comuni: sonnolenza, parestesia, vertigini; rari: paresi (dovuta alla ipopotassiemia). Patologie dell'occhio. Molto comuni: visione offuscata. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comuni: tinnito. Patologie cardiache. Molto comuni: capogiri; comuni: disturbi del ritmo, angina pectoris, tachicardia; non comuni: palpitazioni, infarto del miocardio oaccidente cerebrovascolare, possibilmente secondario ad ipotensione eccessiva in pazienti ad alto rischio. Patologie vascolari. Comuni: ipotensione, ipotensione ortostatica; non comuni: vampate; rari: sindromedi Raynaud. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto comuni: tosse; comuni: dispnea; non comuni: rinorrea, mal di gola e raucedine, broncospasmo/asma; rari: infiltrati polmonari, sofferenza respiratoria (inclusi polmonite ed edema polmonare), rinite, alveolite allergica/polmonite eosinofila. Patologie gastrointestinali. Molto comuni: nausea; comuni: diarrea, dolore addominale; non comuni: ileo, pancreatite, vomito, dispepsia, stitichezza, anoressia, irritazioni gastriche, bocca secca, ulcera peptica, flatulenza; rari: stomatite/ulcere aftose, glossite; molto rari: angioedema intestinale. Patologie epatobiliari. Rari: insufficienza epatica, epatite-epatocellulare o colestatica, necrosi epatica (puo' essere fatale), ittero, colestasi (in particolare in pazienti con colelitiasi preesistente). Patologie della cute edel tessuto sottocutaneo. Comuni: eruzione cutanea (esantema), ipersensibilita'/edema angioneurotico: sono stati segnalati edema angioneurotico a viso, estremita', labbra, lingua, glottide e/o laringe; non comuni: diaforesi, prurito, orticaria, alopecia; rari: eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, dermatite esfoliativa, necrolisi epidermica tossica, porpora, lupus eritematoso cutaneo, pemfigo, eritroderma. E' stato segnalato un complesso di sintomi che puo' includere uno o piu' dei seguenti: febbre, sierosite, vasculite, mialgia/miosite, artralgia/artrite, positivita' ANA, aumento della VES, eosinofilia e leucocitosi. Possono comparire eruzione cutanea, fotosensibilita' o altre manifestazioni dermatologiche. Patologie del sistema muscoloscheletricoe del tessuto connetivo. Comuni: crampi muscolari; non comuni: atralgia. Patologie renali e urinarie. Non comuni: disfunzione renale, insufficienza renale e proteinuria; rari: oliguria, nefrite interstiziale. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comuni: impotenza; rari: ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relativealla sede di somministrazione. Molto comuni: astenia; comuni: dolore toracico, affaticamento; non comuni: malessere, febbre. Esami diagnostici. Comuni: iperkaliemia, aumenti della creatinina sierica; non comuni: aumento dell'urea ematica, iponatriemia; rari: aumento degli enzimiepatici, aumento della bilirubina sierica.GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOGli ACE-inibitori non devono essere utilizzati durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso di ACE-inibitori e' controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza. Le evidenze epidemiologiche relative al rischio di teratogenicita' dopo l'esposizione ad ACE-inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non sono conclusive,tuttavia non puo' essere escluso un lieve aumento del rischio. A menoche la terapia continuativa con un ACE-inibitore non sia considerata essenziale, le pazienti che hanno pianificato una gravidanza devono passare a un trattamento antiipertensivo alternativo, che abbia un profilo di sicurezza definito per l'uso in gravidanza. Quando viene diagnosticata la gravidanza, il trattamento con ACE-inibitori deve essere interrotto immediatamente, e, se necessario, deve essere iniziata una terapia alternativa. E' noto che l'esposizione terapeutica agli ACE-inibitori durante il secondo e il terzo trimestre comporta nell'uomo tossicita' fetale (ridotta funzionalita' renale, oligoidroamnios, ritardo dell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia. Nel caso si sia verificata esposizioneagli ACE-inibitori a partire dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzione renale e del cranio.I neonati le cui madri hanno assunto ACE-inibitori devono essere osservati attentamente per verificare l'eventuale presenza di ipotensione.Idroclorotiazide. Questa combinazione fissa non e' raccomandata durante il primo trimestre di gravidanza ed e' controindicata durante il secondo e il terzo trimestre. I diuretici possono dare luogo a ischemia feto-placentare con il rischio di ipotrofia fetale. Sono stati segnalati rari casi di trombocitopenia neonatale grave. L'idroclorotiazide non deve essere utilizzata per l'edema da (pre-) eclampsia, a causa del rischio di diminuzione del volume plasmatico e di ipoperfusione placentare, senza un effetto positivo sulla malattia. Allattamento. E' controindicato durante il periodo di allattamento. Entrambi i principi attivi, l'enalapril e l'idroclorotiazide, vengono escreti nel latte materno. L'impiego di farmaci tiazidici da parte di madri che allattano al seno e' stato associato a una diminuzione o anche alla soppressione della secrezione lattea. Possono inoltre manifestarsi ipersensibilita' aifarmaci di tipo sulfonamidico, ipokaliemia e ittero nucleare. A causadella possibilita' di gravi reazioni avverse nel lattante che possonoessere causate da entrambi i farmaci, e' necessario stabilire se sospendere l'allattamento oppure la terapia, tenendo in debita considerazione l'importanza della terapia per la madre.

Composizione ed Eccipienti

Lattosio monoidrato, amido di mais, amido di mais pregelatinizzato, sodio bicarbonato, magnesio stearato.

Avvertenze

Ipotensione sintomatica: e' stata riscontrata raramente in pazienti con ipertensione non complicata. Nei pazienti ipertesi in terapia con enalapril, e' piu' probabile che si verifichi se il paziente e' volume depleto; e' stata osservata in pazienti con insufficienza cardiaca, con o senza insufficienza renale associata, iniziare la terapia sotto controllo medico. Simili considerazioni possono essere applicate a pazienti con cardiopatia ischemica o con un'affezione cerebrovascolare, in cui un'eccessiva caduta pressoria potrebbe determinare infarto miocardico o un accidente cerebrovascolare. Una transitoria risposta ipotensiva non e' una controindicazione ad ulteriori dosi, che di solito possono essere somministrate senza difficolta' una volta che la pressione arteriosa e' riaumentata dopo l'espansione della volemia. Il trattamento con enalapril puo' dar luogo, in alcuni pazienti affetti da insufficienza cardiaca con pressione arteriosa normale o bassa, ad un ulteriore abbassamento pressorio. Non e' necessario sospendere il trattamento.Se l'ipotensione diventa sintomatica, si rende necessaria una riduzione del dosaggio e/o l'interruzione del diuretico e/o di enalapril. Stenosi aortica o della valvola mitrale/cardiomiopatia ipertrofica: usarecon cautela gli ACE-inibitori. Compromissione della funzione renale: calibrare il dosaggio iniziale di enalapril alla clearance della creatinina del paziente ed in seguito in funzione della risposta del paziente al trattamento. L'insufficienza renale e' stata riportata in associazione con l'enalapril e si e' verificata principalmente in pazienti con insufficienza cardiaca grave e patologia renale di base, inclusa lastenosi dell'arteria renale. Alcuni pazienti ipertesi senza alcuna apparente patologia renale preesistente hanno sviluppato aumenti dell'urea ematica e della creatinina quando l'enalapril e' stato somministrato in concomitanza ad un diuretico. Possono essere richieste riduzioni del dosaggio di enalapril e/o interruzione del diuretico. Questa circostanza puo' chiamare in causa la possibilita' di una stenosi dell'arteria renale di base. Ipertensione renovascolare: in pazienti trattati con ACE-inibitori c'e' un rischio aumentato di ipotensione ed insufficienza renale. Iniziare la terapia sotto sorveglianza medica con basse dosi, attenta titolazione e monitoraggio della funzione renale. Trapianto di Rene: non vi e' esperienza clinica riguardante la somministrazione di enalapril. Il trattamento non e' pertanto raccomandato. Insufficienza epatica: raramente gli ACE-inibitori sono stati associati con una sindrome che inizia con ittero colestatico o epatite e progredisce fino a necrosi epatica fulminante e (talvolta) decesso. I pazienti devono interrompere l'ACE- inibitore. Sono state segnalate neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia ed anemia. Nei pazienti con funzione renale normale e privi di complicazioni, la neutropenia si verifica raramente. Utilizzare con cautela l'enalapril in pazienti con patologie del collageno a livello vascolare, terapia immunosoppressiva, trattamenti con allopurinolo o procainamide o una associazione di queste complicazioni, specie se vi e' una preesistente compromissione della funzione renale. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato infezioni serie che in alcuni casi non hanno risposto alla terapia antibiotica intensiva. In caso di utilizzazione di enalapril si consiglia il monitoraggio periodico dei leucociti. Ipersensibilita'/edema angioneurotico: edema angioneurotico del viso, delle estremita', delle labbra, della lingua, della glottide e/o della laringe e' stato riportato in pazienti trattaticon enalapril. Questo puo' verificarsi in qualsiasi momento durante il trattamento. In tali casi, sospendere enalapril. Molto raramente sono stati segnalati casi di decesso dovuti ad angioedema associato ad edema laringeo o edema della glottide. E' probabile che i pazienti con coinvolgimento della lingua, della glottide o del laringe vadano incontro ad ostruzione delle vie aeree, specialmente in caso di anamnesi positiva per chirurgia delle vie aeree. Pazienti con anamnesi di angioedema non correlato alla terapia con ACE-inibitori, possono essere maggiormente a rischio di angioedema durante il trattamento con un ACE-inibitore. Reazioni anafilattoidi durante desensibilizzazione agli imenotteri: si sono manifestate raramente; interrompere temporaneamente la terapia. Reazioni anafilattoidi in corso di aferesi LDL: si sono sviluppate raramente; interrompere temporaneamente la terapia. Pazienti in emodialisi: sono state riportate reazioni anafilattoidi in pazienti dializzati con membrane ad alto flusso e trattati allo stesso tempo con un ACE- inibitore. Prendere in considerazione l'uso di un diverso tipo dimembrana dialitica o una classe differente di agenti antipertensivi. Pazienti diabetici: monitorare il controllo della glicemia durante il primo mese di trattamento con un ACE-inibitore. E' stata riportata tosse; e si risolve con la sospensione della terapia. Chirurgia/Anestesia: l'enalapril blocca la formazione di angiotensina II secondaria al rilascio compensatorio di renina. L'ipotensione che si manifesta in questi casi puo' essere corretta mediante espansione della volemia. Iperkaliemia: sono stati osservati aumenti del potassio sierico. Litio: generalmente l'associazione di litio ed enalapril non e' raccomandata. L'uso di enalapril non e' raccomandato durante la gravidanza e l'allattamento. >>Idroclorotiazide. Effetti metabolici ed endocrini: la terapia tiazidica puo' alterare la tolleranza al glucosio; aggiustare il dosaggio degli agenti antidiabetici, compresa l'insulina. Un'ipercalcemia marcata puo' svelare un iperparatiroidismo asintomatico. Sospendere la terapia tiazidica prima che vengano effettuate le prove di funzionalita' paratiroidea. In alcuni pazienti il trattamento con tiazidi puo' precipitare un'iperuricemia e/o gotta. L'enalapril puo', tuttavia, indurre un aumento dell'acido urico nelle urine e di conseguenza attenuare l'effetto iperuricemico dell'idroclorotiazide. Altri segni di squilibrio idroelettrolitico, specie nelle terapie protratte con tiazidi, sonol'ipokaliemia, l'iponatriemia e l'ipocloremia. Nei pazienti in trattamento con tiazidi, reazioni di ipersensibilita' possono manifestarsi con o senza storia di allergia o asma bronchiale. Con l'uso dei tiazidie' stata osservata l'esacerbazione o l'attivazione del lupus eritematoso sistemico. Sicurezza ed efficacia nei bambini non sono state stabilite. L'uso del prodotto, pertanto, non e' raccomandato. L'efficacia ela tollerabilita' dell'enalapril maleato e dell'idroclorotiazide, somministrati in concomitanza, sono state simili nei pazienti anziani e in quelli piu' giovani. Contiene lattosio.

Gravidanza e Allattamento

Gli ACE-inibitori non devono essere utilizzati durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso di ACE-inibitori e' controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza. Le evidenze epidemiologiche relative al rischio di teratogenicita' dopo l'esposizione ad ACE-inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non sono conclusive,tuttavia non puo' essere escluso un lieve aumento del rischio. A menoche la terapia continuativa con un ACE-inibitore non sia considerata essenziale, le pazienti che hanno pianificato una gravidanza devono passare a un trattamento antiipertensivo alternativo, che abbia un profilo di sicurezza definito per l'uso in gravidanza. Quando viene diagnosticata la gravidanza, il trattamento con ACE-inibitori deve essere interrotto immediatamente, e, se necessario, deve essere iniziata una terapia alternativa. E' noto che l'esposizione terapeutica agli ACE-inibitori durante il secondo e il terzo trimestre comporta nell'uomo tossicita' fetale (ridotta funzionalita' renale, oligoidroamnios, ritardo dell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia. Nel caso si sia verificata esposizioneagli ACE-inibitori a partire dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzione renale e del cranio.I neonati le cui madri hanno assunto ACE-inibitori devono essere osservati attentamente per verificare l'eventuale presenza di ipotensione.Idroclorotiazide. Questa combinazione fissa non e' raccomandata durante il primo trimestre di gravidanza ed e' controindicata durante il secondo e il terzo trimestre. I diuretici possono dare luogo a ischemia feto-placentare con il rischio di ipotrofia fetale. Sono stati segnalati rari casi di trombocitopenia neonatale grave. L'idroclorotiazide non deve essere utilizzata per l'edema da (pre-) eclampsia, a causa del rischio di diminuzione del volume plasmatico e di ipoperfusione placentare, senza un effetto positivo sulla malattia. Allattamento. E' controindicato durante il periodo di allattamento. Entrambi i principi attivi, l'enalapril e l'idroclorotiazide, vengono escreti nel latte materno. L'impiego di farmaci tiazidici da parte di madri che allattano al seno e' stato associato a una diminuzione o anche alla soppressione della secrezione lattea. Possono inoltre manifestarsi ipersensibilita' aifarmaci di tipo sulfonamidico, ipokaliemia e ittero nucleare. A causadella possibilita' di gravi reazioni avverse nel lattante che possonoessere causate da entrambi i farmaci, e' necessario stabilire se sospendere l'allattamento oppure la terapia, tenendo in debita considerazione l'importanza della terapia per la madre.

Interazioni con altri prodotti

L'uso concomitante di questi farmaci (ad esempio beta-bloccanti adrenergici, metildopa, calcioantagonisti) puo' aumentare l'effetto ipotensivo del prodotto. L'uso concomitante con nitroglicerina e altri nitrati o vasodilatatori puo' ulteriormente ridurre la pressione arteriosa. Sono stati segnalati aumenti reversibili delle concentrazioni di litionel siero e casi di tossicita' durante la somministrazione concomitante del litio con ACE-inibitori. L'uso concomitante di diuretici tiazidici puo' aumentare il rischio di tossicita' del litio e potenziare la tossicita' gia' aumentata del litio con ACE-inibitori. L'uso con il litio non e' raccomandato, ma se l'associazione fosse necessaria, dovra'essere eseguito un attento monitoraggio dei livelli sierici di litio.La somministrazione cronica di FANS puo' ridurre l'effetto antipertensivo di un ACE-inibitore o puo' diminuire l'effetto diuretico, natriuretico e antipertensivo dei diuretici. I FANS (compresi gli inibitori della COX-2) e gli ACE-inibitori hanno un effetto additivo sull'aumentodel potassio sierico e possono provocare un deterioramento della funzione renale. Questi effetti sono generalmente reversibili. Raramente si puo' manifestare insufficienza renale acuta, specialmente nei pazienti con funzione renale compromessa (quali i pazienti anziani o i pazienti con deplezione di volume, inclusi quelli in terapia con diuretici). Gli ACE inibitori attenuano la perdita di potassio indotta dal diuretico. I diuretici risparmiatori di potassio (ad esempio spironolattone, eplerenone, triamterene o amiloride), gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio, possono causare un aumento significativo del potassio sierico. Se l'uso concomitante e' indicato acausa di dimostrata ipokaliemia devono essere usati con cautela e confrequenti controlli del potassio sierico. Un trattamento precedente con diuretici ad alte dosi puo' portare ad una deplezione di volume e quindi ad un rischio di ipotensione all'inizio della terapia. L'effettoipotensivo puo' essere ridotto con sospensione del diuretico o aumentando il volume o l'assunzione di sale. L'uso concomitante di alcuni medicinali anestetici, antidepressivi triciclici ed antipsicotici con gli ACE-inibitori puo' provocare ulteriore riduzione della pressione arteriosa. Reazioni nitritoidi (i cui sintomi includono vampate di calore, nausea, vomito e ipotensione) sono state segnalate raramente in pazienti in terapia con oro iniettabile (per esempio, aurotiomalato di sodio) e terapia concomitante ACE-inibitori, incluso l'enlapril. I simpaticomimetici possono ridurre gli effetti antipertensivi degli ACE-inibitori. Studi epidemiologici hanno suggerito che la somministrazione concomitante di ACE-inibitori e medicinali antidiabetici (insuline, ipoglicemizzanti orali) puo' causare un aumento dell'effetto ipoglicemizzante con rischio di ipoglicemia. Questo fenomeno sembra essere piu' probabile durante le prime settimane di trattamento combinato ed in pazienti con danno renale. L'alcool potenzia l'effetto ipotensivo degli ACE-inibitori. Il medicinale puo' essere somministrato con sicurezza insieme all'acido acetilsalicilico (a dosaggi cardiologici), trombolitici ebetabloccanti. I tiazidi possono aumentare la risposta alla tubocurarina. Alcool, barbiturici, narcotici, antidepressivi: puo' manifestarsiun potenziamento dell'ipotensione ortostatica. Sostanze antidiabetiche (agenti orali e insulina): puo' essere necessario un aggiustamento del dosaggio degli agenti antidiabetici. L'assorbimento dell'idroclorotiazide e' alterato in presenza di resine a scambio anionico. Singole dosi di resine di colestiramina o colestipolo legano l'idroclorotiazideriducendone l'assorbimento dal tratto gastrointestinale fino all'85 eal 43 per cento, rispettivamente. Aumento del rischio di torsioni di punta. I corticosteroidi, ACTH intensificano l'accentuata deplezione degli elettroliti, in particolare del ipopotassiemia. Diuretici kaliuretici (es. furosemide), carbenoxolone o abuso di lassativi: l'idroclorotiazide puo' aumentare la perdita di potassio e/o magnesio. Possibile diminuzione della risposta alle amine pressorie, ma non sufficiente adescludere il loro uso. I tiazidici possono ridurre l'escrezione renale di medicinali citotossici e potenziarne l'effetto mielosoppressivo. L'ipokaliemia puo' sensibilizzare o incrementare la risposta del cuoreagli effetti tossici della digitale.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Non conservare a temperatura superiore a 25 gradi C.