eloxatin*infus 1fl 20ml 5mg/ml oxaliplatino sanofi srl

Che cosa è eloxatin infus 1fl 20ml 5mg/ml?

Eloxatin soluzione per infusione conc prodotto da sanofi srl
è un farmaco solo uso ospedaliero della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Eloxatin risulta disponibile solo nelle farmaice ospedaliere o specialistico

E' utilizzato per la cura di altro antineoplastico, composto del platino.
Contiene i principi attivi: oxaliplatino
Codice AIC: 034411049 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Oxaliplatino in associazione con 5-fluorouracile (5-FU) e acido folinico (AF) e' indicato per: trattamento adiuvante dei tumori al colon stadio III (C di Duke) dopo resezione completa del tumore primario; trattamento dei tumori colorettali metastatici.

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Posologia

Riservato all'adulto. La dose di oxaliplatino raccomandata per l'adiuvante e' 85 mg/m2, per infusione endovenosa ripetuta ogni 2 settimane per 12 cicli (6 mesi). La dose consigliata per oxaliplatino nel trattamento del tumore colorettale metastatico e' 85 mg/m2 ripetuta ogni duesettimane, per infusione endovenosa. La dose deve essere modificata in funzione della tollerabilita'. La somministrazione di oxaliplatino deve sempre precedere quella delle fluoropirimidine (cioe' il 5-fluorouracile). Oxaliplatino deve essere somministrato in infusione endovenosa della durata di 2-6 ore, in 250-500 ml di una soluzione glucosata al5% in modo da avere una concentrazione compresa tra 0,2 mg/ml e 0,70 mg/ml; nella pratica clinica 0,70 mg/ml e' la concentrazione piu' altaper una dose di oxaliplatino di 85 mg/m2. Oxaliplatino e' stato utilizzato in prevalenza in associazione ad un'infusione continua di 5-fluorouracile. Per il trattamento ogni due settimane, sono stati usati schemi di trattamento di 5-fluorouracile che hanno associato bolo e infusione continua. Popolazioni a rischio. Soggetti con funzionalita' renale compromessa: Oxaliplatino non e' stato studiato in pazienti con grave alterazione della funzionalita' renale. Nei pazienti con alterazionedella funzionalita' renale moderata si deve iniziare il trattamento con la dose consigliata normalmente. Non e' necessario modificare la dose nei pazienti con alterazione della funzionalita' renale lieve. Soggetti con insufficienza epatica: Oxaliplatino non e' stato studiato. Nei pazienti con test di funzionalita' epatica anormale in condizioni basali non e' stato osservato nessun aumento della tossicita' acuta di oxaliplatino. Durante lo sviluppo clinico, non e' stato fatto nessun aggiustamento specifico della dose per i pazienti con test della funzionalita' epatica anormale. Soggetti anziani: non si e' osservato nessun aumento di tossicita' grave quando oxaliplatino e' stato usato, da solo o in associazione a 5-fluorouracile, nei pazienti con piu' di 65 anni di eta'. Di conseguenza non e' richiesto nessun adattamento specifico della dose. Oxaliplatino deve essere somministrato per infusione endovenosa. La somministrazione di oxaliplatino non richiede iperidratazione. Oxaliplatino, diluito in 250-500 ml di soluzione glucosata al 5% in modo da ottenere una concentrazione non inferiore a 0,2 mg/ml, deveessere infusa tramite una linea venosa centrale o una vena perifericaper una durata di 2-6 ore. L'infusione di oxaliplatino deve sempre precedere la somministrazione di 5-fluorouracile. In caso di stravaso, la somministrazione deve essere interrotta immediatamente. Oxaliplatinodeve essere diluito prima dell'uso. Per diluire il concentrato per soluzione per infusione si deve utilizzare solo glucosio al 5%.

Effetti indesiderati

Eventi avversi piu' frequenti di tipo gastrointestinale, ematologico e neurologico piu' frequenti e gravi con oxaliplatino in associaz. a 5-FU/AF che con i soli 5-FU/AF. Infez. e infestaz. Molto comuni: infezioni; comuni: rinite, infez. al tratto respiratorio superiore, neutropenia febbrile/sepsi neutropenica. Alteraz. del sangue e sistema Linfatico. Molto comuni: anemia, neutropenia, trombocitopenia, leucopenia, linfopenia; rari: trombocitopenia autoimmune, anemia emolitica. Alteraz.del sistema immunitario. Molto comuni: allergia/reaz. allergiche. Alteraz. del metabolismo e della nutrizione. Molto comuni: anoressia, anomalie della glicemia, ipokalemia, natriemia anormale; comuni: disidratazione; non comuni: acidosi metabolica. Disturbi psichiatrici. Comuni:depressione, insonnia; non comuni: nervosismo. Alteraz. del sistema nervoso. Molto comuni: neuropatia sensoriale periferica, disturbi sensoriali, disgeusia, cefalea; comuni: vertigini, nevrite motoria, meningismo; rari: disartria. Disturbi oculari. Comuni: congiuntivite, disturbi visivi; rari: ridotta acuita' visiva transitoria, difetti al campo visivo, neurite ottica. Alteraz. dell'apparato uditivo e vestibolare. Molto comuni: ototossicita'; rari: sordita'. Alteraz. del sistema vascolare. Molto comuni: epistassi; comuni: emorragia, vampate, ematuria, trombosi venosa profonda, embolia polmonare, emoraggia rettale. Alteraz. dell'apparato respiratorio, del torace e del mediastino. Molto comuni: dispnea, tosse; comuni: singhiozzi, dolore toracico; rari: malattiainterstiziale al polmone, fibrosi polmonare. Alteraz. dell'apparato gastrointestinale. Molto comuni: nausea, diarrea, vomito, stomatite/mucosite, dolore addominale, costipazione; comuni: dispepsia, reflusso gastroesofageo; non comuni: ileo; ostruzione intestinale; rari: colite compresa diarrea da Clostridium difficile. Alteraz. della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comuni: alteraz. della cute, alopecia; comuni: esfoliazione della cute, rash eritematoso, rash, iperidrosi, alterazioni delle unghie. Alteraz. dell'apparato muscoloscheletrico e tessuto connettivo. Molto comuni: dolore alla schiena; comuni: artralgia, dolore osseo. Alteraz. renali e delle vie urinarie. Comuni: disuria, frequenza della minzione anormale. Disordini generali e alteraz. del sitodi somministraz. Molto comuni: affaticamento, febbre, astenia, dolore, reaz. al sito di iniezione. Indagini diagnostiche. Molto comuni: aumento degli enzimi epatici, della fosfatasi alcalina nel sangue, della bilirubina nel sangue, della lattato deidrogenasi nel sangue, aumento di peso (adiuvante); comuni: aumento della creatinina nel sangue, diminuzione di peso (metastatico). SISTEMA NERVOSO: la tossicita' dose limitante di oxaliplatino e' di tipo neurologico. Comprende una neuropatia sensoriale periferica caratterizzata da disestesie e/o parestesie delle estremita' accompagnate o meno da crampi, spesso scatenate dal freddo. La durata di questi sintomi, aumenta con il numero dei cicli di tratt. La comparsa di dolore e/o di un disturbo funzionale e la loro durata danno delle indicazioni per aggiustare la dose o anche per interrompere il tratt. Il disturbo funzionale comprende difficolta' nell'esecuzione di movimenti fini ed e' una possibile conseguenza della diminuzione sensoriale. Il rischio di comparsa di sintomi persistenti per una dose complessiva di 850 mg/m2 (10 cicli) e' circa 10% e 20% per una dose complessiva di 1020 mg/m2 (12 cicli). Nella maggioranza dei casi i segni e i sintomi neurologici migliorano o scompaiono completamente con l'interruz. del tratt. Nel tratt. adiuvante del tumore al colon 6 mesi dopo la fine del trattamento l'87% dei pazienti non aveva nessun sintomo o aveva sintomi lievi. Nel follow up fino a 3 anni dopo, circail 3% dei pazienti presentava parestesie localizzate persistenti di intensita' moderata o parestesie che possono interferire con le attivita' funzionali. Segnalate reaz. neurosensoriali acute che iniziano entro l'ora di somministraz. e spesso si verificano con l'esposizione al freddo. Si possono manifestare come parestesia transitoria, disestesia e ipoestesia o come sindrome acuta di disestesia faringolaringea. Questa sindrome acuta di disestesia faringolaringea, e' caratterizzata da sensaz. soggettive di disfagia o dispnea, senza evidenze oggettive di turbe respiratorie o di laringospasmo o broncospasmo; osservati spasmodella mandibola, sensazione di lingua anormale, disartria e sensazione di pressione al torace. Sebbene in questi casi siano stati somministrati antistaminici e broncodilatatori, anche senza tratt. i sintomi sono rapidamente reversibili. Il prolungamento dell'infusione aiuta a ridurne l'incidenza. Durante la terap. con oxaliplatino segnalati altri sintomi neurologici come disartria, perdita del riflesso tendineo profondo e segno di Lhermittes. Casi isolati di neurite ottica.

Indicazioni

Oxaliplatino in associazione con 5-fluorouracile (5-FU) e acido folinico (AF) e' indicato per: trattamento adiuvante dei tumori al colon stadio III (C di Duke) dopo resezione completa del tumore primario; trattamento dei tumori colorettali metastatici.

Controindicazioni ed effetti secondari

Oxaliplatino e' controindicato in pazienti con: anamnesi di ipersensibilita' a oxaliplatino; mielosoppressione antecedente all'inizio del primo ciclo, come evidenziato in condizioni basali da neutrofili POSOLOGIARiservato all'adulto. La dose di oxaliplatino raccomandata per l'adiuvante e' 85 mg/m2, per infusione endovenosa ripetuta ogni 2 settimane per 12 cicli (6 mesi). La dose consigliata per oxaliplatino nel trattamento del tumore colorettale metastatico e' 85 mg/m2 ripetuta ogni duesettimane, per infusione endovenosa. La dose deve essere modificata in funzione della tollerabilita'. La somministrazione di oxaliplatino deve sempre precedere quella delle fluoropirimidine (cioe' il 5-fluorouracile). Oxaliplatino deve essere somministrato in infusione endovenosa della durata di 2-6 ore, in 250-500 ml di una soluzione glucosata al5% in modo da avere una concentrazione compresa tra 0,2 mg/ml e 0,70 mg/ml; nella pratica clinica 0,70 mg/ml e' la concentrazione piu' altaper una dose di oxaliplatino di 85 mg/m2. Oxaliplatino e' stato utilizzato in prevalenza in associazione ad un'infusione continua di 5-fluorouracile. Per il trattamento ogni due settimane, sono stati usati schemi di trattamento di 5-fluorouracile che hanno associato bolo e infusione continua. Popolazioni a rischio. Soggetti con funzionalita' renale compromessa: Oxaliplatino non e' stato studiato in pazienti con grave alterazione della funzionalita' renale. Nei pazienti con alterazionedella funzionalita' renale moderata si deve iniziare il trattamento con la dose consigliata normalmente. Non e' necessario modificare la dose nei pazienti con alterazione della funzionalita' renale lieve. Soggetti con insufficienza epatica: Oxaliplatino non e' stato studiato. Nei pazienti con test di funzionalita' epatica anormale in condizioni basali non e' stato osservato nessun aumento della tossicita' acuta di oxaliplatino. Durante lo sviluppo clinico, non e' stato fatto nessun aggiustamento specifico della dose per i pazienti con test della funzionalita' epatica anormale. Soggetti anziani: non si e' osservato nessun aumento di tossicita' grave quando oxaliplatino e' stato usato, da solo o in associazione a 5-fluorouracile, nei pazienti con piu' di 65 anni di eta'. Di conseguenza non e' richiesto nessun adattamento specifico della dose. Oxaliplatino deve essere somministrato per infusione endovenosa. La somministrazione di oxaliplatino non richiede iperidratazione. Oxaliplatino, diluito in 250-500 ml di soluzione glucosata al 5% in modo da ottenere una concentrazione non inferiore a 0,2 mg/ml, deveessere infusa tramite una linea venosa centrale o una vena perifericaper una durata di 2-6 ore. L'infusione di oxaliplatino deve sempre precedere la somministrazione di 5-fluorouracile. In caso di stravaso, la somministrazione deve essere interrotta immediatamente. Oxaliplatinodeve essere diluito prima dell'uso. Per diluire il concentrato per soluzione per infusione si deve utilizzare solo glucosio al 5%.AVVERTENZEDeve essere utilizzato esclusivamente dai reparti specializzati di oncologia e deve essere somministrato sotto la supervisione di un medicooncologo qualificato.A causa delle limitate informazioni sulla sicurezza nei pazienti con funzionalita' renale moderatamente compromessa, la sua somministrazione deve essere considerata dopo una valutazione del rapporto beneficio/rischio per il paziente.In questa situazione si deve monitorare molto attentamente la funzionalita' renale e la dose deve essere aggiustata in base alla tossicita'.I pazienti con anamnesi di manifestazioni allergiche a prodotti contenenti platino devono essere osservati per l'eventuale comparsa di sintomi allergici. In caso di comparsa di manifestazioni di tipo anafilattico all'oxaliplatino, l'infusione deve essere immediatamente interrotta e deve essere iniziato un trattamento sintomatico appropriato. In questi pazienti una nuova somministrazione di oxaliplatino e' controindicata.In caso di travaso dioxaliplatino, l'infusione deve essere interrotta immediatamente e si deve iniziare un trattamento sintomatico locale.La tossicita' neurologica di oxaliplatino deve essere monitorata attentamente, in particolare nel caso di associazione con altri medicinali che presentano una tossicita' neurologica particolare. Un esame neurologico deve essere effettuato prima di ogni somministrazione e periodicamente in seguito.Nei pazienti che presentano delle disestesie faringolaringee acute, durante o nelle ore che seguono l'infusione di due ore, la successiva infusione di oxaliplatino deve essere effettuata in sei ore.In caso di comparsa di sintomi neurologici (parestesie, disestesie), la dose di oxaliplatino deve essere aggiustata in funzione della durata e della gravita' di questi sintomi, con le seguenti raccomandazioni:nel caso in cui isintomi durino piu' di 7 giorni e siano dolorosi, la dose di oxaliplatino per il trattamento seguente deve essere ridotta da 85 a 65 mg/m2 (nel metastatico) o 75 mg/m2 (nella terapia adiuvante);se le parestesie, senza disturbo funzionale, persistono fino all'inizio del ciclo seguente, la dose successiva deve essere ridotta da 85 a 65 mg/m2 (nel metastatico) o 75 mg/m2 (nella terapia adiuvante);nel caso in cui le parestesie con disturbo funzionale persistano fino all'inizio del ciclo seguente il trattamento deve essere interrotto;nel caso in cui si constati un miglioramento dei sintomi dopo l'interruzione del trattamento, la ripresa della terapia puo' essere considerata.Si devono informare ipazienti della possibilita' di sintomi persistenti di neuropatia sensoriale periferica dopo la fine del trattamento. Parestesie moderate localizzate o parestesie che possono interferire con le attivita' funzionali possono persistere fino a 3 anni dopo la fine del trattamento nell'adiuvante.Le manifestazioni di tossicita' gastrointestinale di oxaliplatino, quali nausea e vomito, giustificano un trattamento antiemetico profilattico e/o terapeutico.Diarrea/vomito gravi possono causare disidratazione, ileo paralitico, ostruzione intestinale, ipokalemia, acidosi metabolica e insufficienza renale, in particolare in caso di somministrazione concomitante di oxaliplatino e 5-fluorouracile.In caso ditossicita' di tipo ematologico (neutrofili <1,5x109/l o piastrine =1,5x109/l.Per oxaliplatino somministrato in associazione a 5-fluorouracile (con o senza acido folinico), bisogna comunque effettuare l'usuale aggiustamento di dose per il 5-fluorouracile in relazione alla tossicita' di quest'ultimo.In caso di comparsa di diarrea di grado 4, di neutropenia di grado 3 o 4 (neutrofili <1,0x109/l) o di trombocitopenia di grado 3 o 4 (piastrine INTERAZIONINon si e' osservata nessuna modifica del livello di esposizione al 5-fluorouracile nei pazienti che hanno ricevuto un'unica dose di 85 mg/m2 di oxaliplatino immediatamente prima della somministrazione di 5-fluorouracile. In vitro non si e' osservato nessuno spiazzamento significativo del legame proteico di oxaliplatino con i seguenti farmaci: eritromicina, salicilati, granisetron, paclitaxel e sodio valproato.EFFETTI INDESIDERATIEventi avversi piu' frequenti di tipo gastrointestinale, ematologico e neurologico piu' frequenti e gravi con oxaliplatino in associaz. a 5-FU/AF che con i soli 5-FU/AF. Infez. e infestaz. Molto comuni: infezioni; comuni: rinite, infez. al tratto respiratorio superiore, neutropenia febbrile/sepsi neutropenica. Alteraz. del sangue e sistema Linfatico. Molto comuni: anemia, neutropenia, trombocitopenia, leucopenia, linfopenia; rari: trombocitopenia autoimmune, anemia emolitica. Alteraz.del sistema immunitario. Molto comuni: allergia/reaz. allergiche. Alteraz. del metabolismo e della nutrizione. Molto comuni: anoressia, anomalie della glicemia, ipokalemia, natriemia anormale; comuni: disidratazione; non comuni: acidosi metabolica. Disturbi psichiatrici. Comuni:depressione, insonnia; non comuni: nervosismo. Alteraz. del sistema nervoso. Molto comuni: neuropatia sensoriale periferica, disturbi sensoriali, disgeusia, cefalea; comuni: vertigini, nevrite motoria, meningismo; rari: disartria. Disturbi oculari. Comuni: congiuntivite, disturbi visivi; rari: ridotta acuita' visiva transitoria, difetti al campo visivo, neurite ottica. Alteraz. dell'apparato uditivo e vestibolare. Molto comuni: ototossicita'; rari: sordita'. Alteraz. del sistema vascolare. Molto comuni: epistassi; comuni: emorragia, vampate, ematuria, trombosi venosa profonda, embolia polmonare, emoraggia rettale. Alteraz. dell'apparato respiratorio, del torace e del mediastino. Molto comuni: dispnea, tosse; comuni: singhiozzi, dolore toracico; rari: malattiainterstiziale al polmone, fibrosi polmonare. Alteraz. dell'apparato gastrointestinale. Molto comuni: nausea, diarrea, vomito, stomatite/mucosite, dolore addominale, costipazione; comuni: dispepsia, reflusso gastroesofageo; non comuni: ileo; ostruzione intestinale; rari: colite compresa diarrea da Clostridium difficile. Alteraz. della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comuni: alteraz. della cute, alopecia; comuni: esfoliazione della cute, rash eritematoso, rash, iperidrosi, alterazioni delle unghie. Alteraz. dell'apparato muscoloscheletrico e tessuto connettivo. Molto comuni: dolore alla schiena; comuni: artralgia, dolore osseo. Alteraz. renali e delle vie urinarie. Comuni: disuria, frequenza della minzione anormale. Disordini generali e alteraz. del sitodi somministraz. Molto comuni: affaticamento, febbre, astenia, dolore, reaz. al sito di iniezione. Indagini diagnostiche. Molto comuni: aumento degli enzimi epatici, della fosfatasi alcalina nel sangue, della bilirubina nel sangue, della lattato deidrogenasi nel sangue, aumento di peso (adiuvante); comuni: aumento della creatinina nel sangue, diminuzione di peso (metastatico). SISTEMA NERVOSO: la tossicita' dose limitante di oxaliplatino e' di tipo neurologico. Comprende una neuropatia sensoriale periferica caratterizzata da disestesie e/o parestesie delle estremita' accompagnate o meno da crampi, spesso scatenate dal freddo. La durata di questi sintomi, aumenta con il numero dei cicli di tratt. La comparsa di dolore e/o di un disturbo funzionale e la loro durata danno delle indicazioni per aggiustare la dose o anche per interrompere il tratt. Il disturbo funzionale comprende difficolta' nell'esecuzione di movimenti fini ed e' una possibile conseguenza della diminuzione sensoriale. Il rischio di comparsa di sintomi persistenti per una dose complessiva di 850 mg/m2 (10 cicli) e' circa 10% e 20% per una dose complessiva di 1020 mg/m2 (12 cicli). Nella maggioranza dei casi i segni e i sintomi neurologici migliorano o scompaiono completamente con l'interruz. del tratt. Nel tratt. adiuvante del tumore al colon 6 mesi dopo la fine del trattamento l'87% dei pazienti non aveva nessun sintomo o aveva sintomi lievi. Nel follow up fino a 3 anni dopo, circail 3% dei pazienti presentava parestesie localizzate persistenti di intensita' moderata o parestesie che possono interferire con le attivita' funzionali. Segnalate reaz. neurosensoriali acute che iniziano entro l'ora di somministraz. e spesso si verificano con l'esposizione al freddo. Si possono manifestare come parestesia transitoria, disestesia e ipoestesia o come sindrome acuta di disestesia faringolaringea. Questa sindrome acuta di disestesia faringolaringea, e' caratterizzata da sensaz. soggettive di disfagia o dispnea, senza evidenze oggettive di turbe respiratorie o di laringospasmo o broncospasmo; osservati spasmodella mandibola, sensazione di lingua anormale, disartria e sensazione di pressione al torace. Sebbene in questi casi siano stati somministrati antistaminici e broncodilatatori, anche senza tratt. i sintomi sono rapidamente reversibili. Il prolungamento dell'infusione aiuta a ridurne l'incidenza. Durante la terap. con oxaliplatino segnalati altri sintomi neurologici come disartria, perdita del riflesso tendineo profondo e segno di Lhermittes. Casi isolati di neurite ottica.GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon sono finora disponibili informazioni sulla sicurezza di impiego di oxaliplatino in gravidanza. In studi sugli animali si e' osservata tossicita' riproduttiva. Di conseguenza oxaliplatino non e' raccomandato durante la gravidanza e nelle donne in eta' fertile che non utilizzano metodi contraccettivi.L'uso di oxaliplatino deve essere preso in considerazione solo con il consenso della paziente e dopo averla informata in modo adeguato sul rischio per il feto.Devono essere utilizzati metodi contraccettivi appropriati durante e dopo la fine della terapia,per le donnefino a 4 mesi dopo la fine della terapia e fino a 6 mesi per gli uomini.Non e' stata studiata l'escrezione nel latte materno. L'allattamento al seno e' controindicato durante la terapia con oxaliplatino.Oxaliplatino puo' dare sterilita'.

Avvertenze

Deve essere utilizzato esclusivamente dai reparti specializzati di oncologia e deve essere somministrato sotto la supervisione di un medicooncologo qualificato.A causa delle limitate informazioni sulla sicurezza nei pazienti con funzionalita' renale moderatamente compromessa, la sua somministrazione deve essere considerata dopo una valutazione del rapporto beneficio/rischio per il paziente.In questa situazione si deve monitorare molto attentamente la funzionalita' renale e la dose deve essere aggiustata in base alla tossicita'.I pazienti con anamnesi di manifestazioni allergiche a prodotti contenenti platino devono essere osservati per l'eventuale comparsa di sintomi allergici. In caso di comparsa di manifestazioni di tipo anafilattico all'oxaliplatino, l'infusione deve essere immediatamente interrotta e deve essere iniziato un trattamento sintomatico appropriato. In questi pazienti una nuova somministrazione di oxaliplatino e' controindicata.In caso di travaso dioxaliplatino, l'infusione deve essere interrotta immediatamente e si deve iniziare un trattamento sintomatico locale.La tossicita' neurologica di oxaliplatino deve essere monitorata attentamente, in particolare nel caso di associazione con altri medicinali che presentano una tossicita' neurologica particolare. Un esame neurologico deve essere effettuato prima di ogni somministrazione e periodicamente in seguito.Nei pazienti che presentano delle disestesie faringolaringee acute, durante o nelle ore che seguono l'infusione di due ore, la successiva infusione di oxaliplatino deve essere effettuata in sei ore.In caso di comparsa di sintomi neurologici (parestesie, disestesie), la dose di oxaliplatino deve essere aggiustata in funzione della durata e della gravita' di questi sintomi, con le seguenti raccomandazioni:nel caso in cui isintomi durino piu' di 7 giorni e siano dolorosi, la dose di oxaliplatino per il trattamento seguente deve essere ridotta da 85 a 65 mg/m2 (nel metastatico) o 75 mg/m2 (nella terapia adiuvante);se le parestesie, senza disturbo funzionale, persistono fino all'inizio del ciclo seguente, la dose successiva deve essere ridotta da 85 a 65 mg/m2 (nel metastatico) o 75 mg/m2 (nella terapia adiuvante);nel caso in cui le parestesie con disturbo funzionale persistano fino all'inizio del ciclo seguente il trattamento deve essere interrotto;nel caso in cui si constati un miglioramento dei sintomi dopo l'interruzione del trattamento, la ripresa della terapia puo' essere considerata.Si devono informare ipazienti della possibilita' di sintomi persistenti di neuropatia sensoriale periferica dopo la fine del trattamento. Parestesie moderate localizzate o parestesie che possono interferire con le attivita' funzionali possono persistere fino a 3 anni dopo la fine del trattamento nell'adiuvante.Le manifestazioni di tossicita' gastrointestinale di oxaliplatino, quali nausea e vomito, giustificano un trattamento antiemetico profilattico e/o terapeutico.Diarrea/vomito gravi possono causare disidratazione, ileo paralitico, ostruzione intestinale, ipokalemia, acidosi metabolica e insufficienza renale, in particolare in caso di somministrazione concomitante di oxaliplatino e 5-fluorouracile.In caso ditossicita' di tipo ematologico (neutrofili <1,5x109/l o piastrine =1,5x109/l.Per oxaliplatino somministrato in associazione a 5-fluorouracile (con o senza acido folinico), bisogna comunque effettuare l'usuale aggiustamento di dose per il 5-fluorouracile in relazione alla tossicita' di quest'ultimo.In caso di comparsa di diarrea di grado 4, di neutropenia di grado 3 o 4 (neutrofili <1,0x109/l) o di trombocitopenia di grado 3 o 4 (piastrine INTERAZIONINon si e' osservata nessuna modifica del livello di esposizione al 5-fluorouracile nei pazienti che hanno ricevuto un'unica dose di 85 mg/m2 di oxaliplatino immediatamente prima della somministrazione di 5-fluorouracile. In vitro non si e' osservato nessuno spiazzamento significativo del legame proteico di oxaliplatino con i seguenti farmaci: eritromicina, salicilati, granisetron, paclitaxel e sodio valproato.EFFETTI INDESIDERATIEventi avversi piu' frequenti di tipo gastrointestinale, ematologico e neurologico piu' frequenti e gravi con oxaliplatino in associaz. a 5-FU/AF che con i soli 5-FU/AF. Infez. e infestaz. Molto comuni: infezioni; comuni: rinite, infez. al tratto respiratorio superiore, neutropenia febbrile/sepsi neutropenica. Alteraz. del sangue e sistema Linfatico. Molto comuni: anemia, neutropenia, trombocitopenia, leucopenia, linfopenia; rari: trombocitopenia autoimmune, anemia emolitica. Alteraz.del sistema immunitario. Molto comuni: allergia/reaz. allergiche. Alteraz. del metabolismo e della nutrizione. Molto comuni: anoressia, anomalie della glicemia, ipokalemia, natriemia anormale; comuni: disidratazione; non comuni: acidosi metabolica. Disturbi psichiatrici. Comuni:depressione, insonnia; non comuni: nervosismo. Alteraz. del sistema nervoso. Molto comuni: neuropatia sensoriale periferica, disturbi sensoriali, disgeusia, cefalea; comuni: vertigini, nevrite motoria, meningismo; rari: disartria. Disturbi oculari. Comuni: congiuntivite, disturbi visivi; rari: ridotta acuita' visiva transitoria, difetti al campo visivo, neurite ottica. Alteraz. dell'apparato uditivo e vestibolare. Molto comuni: ototossicita'; rari: sordita'. Alteraz. del sistema vascolare. Molto comuni: epistassi; comuni: emorragia, vampate, ematuria, trombosi venosa profonda, embolia polmonare, emoraggia rettale. Alteraz. dell'apparato respiratorio, del torace e del mediastino. Molto comuni: dispnea, tosse; comuni: singhiozzi, dolore toracico; rari: malattiainterstiziale al polmone, fibrosi polmonare. Alteraz. dell'apparato gastrointestinale. Molto comuni: nausea, diarrea, vomito, stomatite/mucosite, dolore addominale, costipazione; comuni: dispepsia, reflusso gastroesofageo; non comuni: ileo; ostruzione intestinale; rari: colite compresa diarrea da Clostridium difficile. Alteraz. della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comuni: alteraz. della cute, alopecia; comuni: esfoliazione della cute, rash eritematoso, rash, iperidrosi, alterazioni delle unghie. Alteraz. dell'apparato muscoloscheletrico e tessuto connettivo. Molto comuni: dolore alla schiena; comuni: artralgia, dolore osseo. Alteraz. renali e delle vie urinarie. Comuni: disuria, frequenza della minzione anormale. Disordini generali e alteraz. del sitodi somministraz. Molto comuni: affaticamento, febbre, astenia, dolore, reaz. al sito di iniezione. Indagini diagnostiche. Molto comuni: aumento degli enzimi epatici, della fosfatasi alcalina nel sangue, della bilirubina nel sangue, della lattato deidrogenasi nel sangue, aumento di peso (adiuvante); comuni: aumento della creatinina nel sangue, diminuzione di peso (metastatico). SISTEMA NERVOSO: la tossicita' dose limitante di oxaliplatino e' di tipo neurologico. Comprende una neuropatia sensoriale periferica caratterizzata da disestesie e/o parestesie delle estremita' accompagnate o meno da crampi, spesso scatenate dal freddo. La durata di questi sintomi, aumenta con il numero dei cicli di tratt. La comparsa di dolore e/o di un disturbo funzionale e la loro durata danno delle indicazioni per aggiustare la dose o anche per interrompere il tratt. Il disturbo funzionale comprende difficolta' nell'esecuzione di movimenti fini ed e' una possibile conseguenza della diminuzione sensoriale. Il rischio di comparsa di sintomi persistenti per una dose complessiva di 850 mg/m2 (10 cicli) e' circa 10% e 20% per una dose complessiva di 1020 mg/m2 (12 cicli). Nella maggioranza dei casi i segni e i sintomi neurologici migliorano o scompaiono completamente con l'interruz. del tratt. Nel tratt. adiuvante del tumore al colon 6 mesi dopo la fine del trattamento l'87% dei pazienti non aveva nessun sintomo o aveva sintomi lievi. Nel follow up fino a 3 anni dopo, circail 3% dei pazienti presentava parestesie localizzate persistenti di intensita' moderata o parestesie che possono interferire con le attivita' funzionali. Segnalate reaz. neurosensoriali acute che iniziano entro l'ora di somministraz. e spesso si verificano con l'esposizione al freddo. Si possono manifestare come parestesia transitoria, disestesia e ipoestesia o come sindrome acuta di disestesia faringolaringea. Questa sindrome acuta di disestesia faringolaringea, e' caratterizzata da sensaz. soggettive di disfagia o dispnea, senza evidenze oggettive di turbe respiratorie o di laringospasmo o broncospasmo; osservati spasmodella mandibola, sensazione di lingua anormale, disartria e sensazione di pressione al torace. Sebbene in questi casi siano stati somministrati antistaminici e broncodilatatori, anche senza tratt. i sintomi sono rapidamente reversibili. Il prolungamento dell'infusione aiuta a ridurne l'incidenza. Durante la terap. con oxaliplatino segnalati altri sintomi neurologici come disartria, perdita del riflesso tendineo profondo e segno di Lhermittes. Casi isolati di neurite ottica.GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon sono finora disponibili informazioni sulla sicurezza di impiego di oxaliplatino in gravidanza. In studi sugli animali si e' osservata tossicita' riproduttiva. Di conseguenza oxaliplatino non e' raccomandato durante la gravidanza e nelle donne in eta' fertile che non utilizzano metodi contraccettivi.L'uso di oxaliplatino deve essere preso in considerazione solo con il consenso della paziente e dopo averla informata in modo adeguato sul rischio per il feto.Devono essere utilizzati metodi contraccettivi appropriati durante e dopo la fine della terapia,per le donnefino a 4 mesi dopo la fine della terapia e fino a 6 mesi per gli uomini.Non e' stata studiata l'escrezione nel latte materno. L'allattamento al seno e' controindicato durante la terapia con oxaliplatino.Oxaliplatino puo' dare sterilita'.

Gravidanza e Allattamento

Non sono finora disponibili informazioni sulla sicurezza di impiego di oxaliplatino in gravidanza. In studi sugli animali si e' osservata tossicita' riproduttiva. Di conseguenza oxaliplatino non e' raccomandato durante la gravidanza e nelle donne in eta' fertile che non utilizzano metodi contraccettivi.L'uso di oxaliplatino deve essere preso in considerazione solo con il consenso della paziente e dopo averla informata in modo adeguato sul rischio per il feto.Devono essere utilizzati metodi contraccettivi appropriati durante e dopo la fine della terapia,per le donnefino a 4 mesi dopo la fine della terapia e fino a 6 mesi per gli uomini.Non e' stata studiata l'escrezione nel latte materno. L'allattamento al seno e' controindicato durante la terapia con oxaliplatino.Oxaliplatino puo' dare sterilita'.

Interazioni con altri prodotti

Non si e' osservata nessuna modifica del livello di esposizione al 5-fluorouracile nei pazienti che hanno ricevuto un'unica dose di 85 mg/m2 di oxaliplatino immediatamente prima della somministrazione di 5-fluorouracile. In vitro non si e' osservato nessuno spiazzamento significativo del legame proteico di oxaliplatino con i seguenti farmaci: eritromicina, salicilati, granisetron, paclitaxel e sodio valproato.

Forme Farmacologiche


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