dostinex*4cpr 0,5mg fl cabergolina pfizer italia srl
Che cosa è dostinex 4cpr 0,5mg fl?
Dostinex compresse prodotto da
pfizer italia srl
è un farmaco etico della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Dostinex risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di altri preparati ginecologici.
Contiene i principi attivi:
cabergolina
Composizione Qualitativa e Quantitativa: cabergolina.
Codice AIC: 028988020
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Il medicinale e' indicato per la prevenzione della lattazione fisiologica subito dopo il parto e per la soppressione della lattazione in corso: dopo il parto, quando la madre sceglie di non allattare il bambino al seno o quando l'allattamento al seno e' controindicato per motivimedici collegati alla madre o al neonato. Dopo la nascita di un feto morto o dopo un aborto. Il farmaco impedisce la lattazione fisiologicaattraverso l'inibizione della secrezione di prolattina. Nelle prove cliniche controllate e' stato dimostrato che il farmaco, somministrato alla dose singola di 1 mg al primo giorno post-partum, si e' dimostrato efficace nell'inibire la secrezione di latte, cosi' come nel ridurrela congestione e il dolore al seno nel 70-90% delle donne. Solo una minima parte delle pazienti presentava una sintomatologia mammaria recidivante, generalmente di lieve entita', alla terza settimana dopo il parto. La soppressione della secrezione di latte e il miglioramento deisintomi legati alla congestione del seno e al dolore che seguono la montata lattea si raggiungono in circa l'85% delle donne che ricevono complessivamente 1 mg di cabergolina, somministrata in quattro dosi divise nell'arco di due giorni. Il ritorno della sintomatologia al seno dopo 10 giorni e' raro. Trattamento delle disfunzioni associate a iperprolattinemia quali amenorrea, oligomenorrea, anovulazione e galattorrea. Indicato in pazienti con adenoma ipofisario secernente prolattina (micro e macroprolattinoma), iperprolattinemia idiopatica, o sindrome della sella vuota associata a iperprolattinemia, patologie fondamentalinelle manifestazioni cliniche sopra citate. Il farmaco somministrato alle dosi di 1 - 2 mg alla settimana come terapia cronica e' stato efficace nel normalizzare i livelli sierici di prolattina approssimativamente nell'84% delle pazienti iperprolattinemiche. La ripresa di cicli regolari e' stata osservata nell'83% di donne precedentemente amenorroiche. In base al monitoraggio dei livelli di progesterone, determinatidurante la fase luteale, l'ovulazione si ristabiliva nell'89% delle donne trattate, la galattorrea scompariva nel 90% dei casi trattati. Nel 50-90% dei pazienti sia di sesso femminile che maschile con micro o macroprolattinoma si evidenziava una diminuzione della massa tumorale.
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Posologia
Somministrare per via orale. Si raccomanda che il farmaco venga preferibilmente assunto con il cibo. Inibizione/soppressione della lattazione fisiologica: il medicinale deve essere somministrato il primo giorno dopo il parto. La posologia raccomandata e' di 1 mg (due compresse da 0,5 mg) somministrato in dose singola. Per la soppressione della lattazione il dosaggio raccomandato e' di 0,25 mg (mezza compressa da 0,5mg) ogni 12 ore per due giorni (1 mg dose totale). Trattamento dei disturbi iperprolattinemici: 0,5 mg/settimana somministrati in una o duevolte (mezza compressa da 0,5 mg alla settimana ad esempio lunedi' e giovedi'). La dose settimanale va aumentata gradualmente, preferibilmente attraverso l'aggiunta di 0,5 mg a settimana a intervalli mensili fino a che non si raggiunga una risposta terapeutica ottimale. La dose terapeutica e' di solito 1 mg alla settimana, ma puo' variare da 0,25 mg a 2 mg a settimana. Nelle pazienti iperprolattinemiche sono state usate dosi del farmaco fino a 4,5 mg a settimana. La dose settimanale puo' essere somministrata in un'unica soluzione o divisa in due o piu' volte a settimana in rapporto al grado di tollerabilita' della paziente. Quando sono indicate dosi superiori a 1 mg a settimana si consigliala suddivisione della dose settimanale in somministrazioni multiple in quanto la tollerabilita' di tali dosi prese in un'unica soluzione settimanalmente e' stata valutata solo in poche pazienti. Le pazienti dovrebbero essere tenute sotto controllo durante la fase di aggiustamento della posologia, per determinare il dosaggio piu' basso che produce la risposta terapeutica. Si consiglia il controllo dei livelli di prolattina sierica a intervalli mensili poiche', una volta raggiunto il regime terapeutico efficace, si osserva solitamente una normalizzazione della prolattina sierica nel giro di 2-4 settimane. Alla sospensione, si osserva di solito una recidiva di iperprolattinemia. Tuttavia, una persistente soppressione dei livelli di prolattina si e' osservata perpiu' mesi in alcune pazienti. Nella maggior parte delle donne, i cicli ovulatori persistono per almeno 6 mesi dopo l'interruzione. La dose massima e' di 3 mg/die. Uso in pediatria: la sicurezza e l'efficacia non sono state definite in soggetti al di sotto dei 16 anni di eta'. Uso negli anziani: come conseguenza delle indicazioni per le quali il farmaco e' al momento consigliato, l'esperienza negli anziani e' molto limitata. I dati disponibili non indicano rischi particolari.
Effetti indesiderati
I seguenti effetti indesiderati sono stati osservati e segnalati durante il trattamento con il farmaco con le frequenze di seguito indicate: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, =1/1,000, <=1/100), raro (>=1/10,000, <=1/1,000), molto raro (<=1/10,000), non nota. >>Generali. Patologie vascolari. Comune: il farmaco esercita generalmente un'azione ipotensiva nei pazienti trattati a lungo termine, ipotensione posturale; non comune: vasospasmi alle dita, svenimenti.Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: crampi alle gambe. Esami diagnostici. Non comune: e' stata osservata una diminuzione dei valori di emoglobina nelle donne amenorroiche durante i primi mesi dopo la ripresa del ciclo. >>Disturbi dovutia iperprolattinemia. Disturbi psichiatrici. Comune: depressione, disturbi del sonno; non comune: aumento della libido; non nota: aggressivita', ipersessualita', sindrome patologica del gioco d'azzardo. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: capogiri/vertigini, cefalea; noncomune: parestesie; non nota: attacchi di sonno improvviso, sincope. Patologie vascolari. Comune: vampate di calore. Patologie gastrointestinali. Molto comune: dolore addominale/dispepsia/gastrite, nausea; comune: stipsi, vomito. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: dolore al seno. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: astenia/ affaticamento. >>Inhibizione/ soppressione della lattazione. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiri/vertigini, cefalea, sonnolenza; non comune: emianopsia transitoria, sincope. Patologie cardiache. Non comune: palpitazioni; molto comune: valvulopatia cardiaca (incluso riflusso valvolare) e disturbi correlati (pericardite e versamento pericardico). Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: epistassi, effusione pleurica, fibrosi polmonare. Patologie gastrointestinali. Comune: dolore addominale, nausea; non comune: vomito; raro: dolore epigastrico. Esami diagnostici. Comune: Abbassamento asintomatico della pressione arteriosa (>= 20 mmHg sistolica e >= 10 mmHg diastolica). Patologie vascolari. Non comune: vampate di calore. Patologie dell'occhio.Non nota: visione alterata. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: astenia. >>Farmacovigilanza post- marketing. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: reazioni di ipersensibilita'. Disturbi psichiatrici. Non nota: delirio, disturbi psicotici. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Noncomune: dispnea; non nota: disturbi respiratori, insufficienza respiratoria. Patologie epatobiliari. Non nota: alterata funzionalita' epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: alopecia, rash. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: edema. Esami diagnostici. Non nota: aumentodei livelli plasmatici di creatinina fosfochinasi, valori alterati aitest di funzionalita' epatica.
Indicazioni
Il medicinale e' indicato per la prevenzione della lattazione fisiologica subito dopo il parto e per la soppressione della lattazione in corso: dopo il parto, quando la madre sceglie di non allattare il bambino al seno o quando l'allattamento al seno e' controindicato per motivimedici collegati alla madre o al neonato. Dopo la nascita di un feto morto o dopo un aborto. Il farmaco impedisce la lattazione fisiologicaattraverso l'inibizione della secrezione di prolattina. Nelle prove cliniche controllate e' stato dimostrato che il farmaco, somministrato alla dose singola di 1 mg al primo giorno post-partum, si e' dimostrato efficace nell'inibire la secrezione di latte, cosi' come nel ridurrela congestione e il dolore al seno nel 70-90% delle donne. Solo una minima parte delle pazienti presentava una sintomatologia mammaria recidivante, generalmente di lieve entita', alla terza settimana dopo il parto. La soppressione della secrezione di latte e il miglioramento deisintomi legati alla congestione del seno e al dolore che seguono la montata lattea si raggiungono in circa l'85% delle donne che ricevono complessivamente 1 mg di cabergolina, somministrata in quattro dosi divise nell'arco di due giorni. Il ritorno della sintomatologia al seno dopo 10 giorni e' raro. Trattamento delle disfunzioni associate a iperprolattinemia quali amenorrea, oligomenorrea, anovulazione e galattorrea. Indicato in pazienti con adenoma ipofisario secernente prolattina (micro e macroprolattinoma), iperprolattinemia idiopatica, o sindrome della sella vuota associata a iperprolattinemia, patologie fondamentalinelle manifestazioni cliniche sopra citate. Il farmaco somministrato alle dosi di 1 - 2 mg alla settimana come terapia cronica e' stato efficace nel normalizzare i livelli sierici di prolattina approssimativamente nell'84% delle pazienti iperprolattinemiche. La ripresa di cicli regolari e' stata osservata nell'83% di donne precedentemente amenorroiche. In base al monitoraggio dei livelli di progesterone, determinatidurante la fase luteale, l'ovulazione si ristabiliva nell'89% delle donne trattate, la galattorrea scompariva nel 90% dei casi trattati. Nel 50-90% dei pazienti sia di sesso femminile che maschile con micro o macroprolattinoma si evidenziava una diminuzione della massa tumorale.
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo, ad uno qualsiasi degli eccipienti o agli alcaloidi dell'ergot. Storia di fibrosi polmonare, pericardica o retroperitoneale. Per il trattamento a lungo termine: evidenza divalvulopatia cardiaca determinata all'ecocardiogramma eseguito prima del trattamento (fibrosi e valvulopatia cardiaca e fenomeni clinici possibilmente correlati).
Composizione ed Eccipienti
Lattosio, leucina.
Avvertenze
Somministrare il medicinale con cautela in soggetti con grave affezione cardiovascolare, sindrome di Raynaud, ulcera peptica o emorragie gastrointestinali, o con una storia di gravi disturbi mentali, soprattutto se psicotici. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio- galattosio, non devono assumere questo medicinale. Neipazienti affetti da grave insufficienza epatica e trattati per un lungo periodo con il farmaco, prendere in considerazione un dosaggio inferiore. Nei pazienti affetti da grave insufficienza epatica che hanno assunto una singola dose da 1 mg e' stato osservato un aumento dell'AUCrispetto a volontari sani e a quelli con forme piu' lievi di insufficienza epatica. A seguito della somministrazione del medicinale, puo' manifestarsi ipotensione posturale. Si deve prestare attenzione quando il farmaco viene somministrato insieme ad altri farmaci che notoriamente abbassano la pressione sanguigna. Dopo un uso prolungato di derivati ergotaminici con proprieta' agoniste per i recettori serotoninergicidi tipo 5HT2B, come il farmaco, si sono verificati disturbi fibroticie infiammatori a carico delle membrane sierose quali pleurite, versamento pleurico, fibrosi pleurica, fibrosi polmonare, pericardite, versamento pericardico, valvulopatia cardiaca con interessamento di una o piu' valvole (aortica, mitrale e tricuspide) o fibrosi retroperitoneale. In alcuni casi, i sintomi o le manifestazioni della valvulopatia cardiaca sono migliorati dopo interruzione del trattamento con cabergolina. La velocita' di eritrosedimentazione (VES) e' aumentata in modo anomalo in associazione a versamento pleurico/fibrosi. Si raccomanda di effettuare un esame radiografico del torace in caso di un aumento anomalo e inspiegato della VES. La valvulopatia e' stata associata all'impiego di dosi cumulative; pertanto, i pazienti devono essere trattati con la dose piu' bassa efficace. Tutti i pazienti devono effettuare una valutazione cardiovascolare, comprendente un ecocardiogramma, per stabilire la potenziale presenza di una patologia valvolare asintomatica. Prima di iniziare la terapia e' anche utile effettuare un'analisi della velocita' di eritrosedimentazione (VES) o di altri marker infiammatori, un test della funzionalita' polmonare/esame radiografico del torace e test della funzionalita' renale. Non e' noto se il trattamento concabergolina in pazienti con riflusso valvolare possa aggravare la malattia di base. Se viene diagnosticata una fibrosi valvolare, non trattare il paziente con cabergolina. Le patologie fibrotiche possono avereun esordio insidioso e i pazienti devono essere costantemente monitorati per evitare il rischio di possibili manifestazioni di fibrosi progressive. Durante il trattamento si raccomanda pertanto di prestare attenzione a segni e sintomi di: patologie pleuropolmonari, quali dispnea, respiro corto, tosse persistente e dolore al petto. Insufficienza renale o ostruzione vascolare dell'uretere o dell'addome che comporti dolore ai fianchi/lombalgia e edema agli arti inferiori, cosi' come l'eventuale presenza di massa o dolorabilita' addominale che possa indicare fibrosi retroperitoneale. Insufficienza cardiaca, poiche' casi di fibrosi valvolare e pericardica si sono spesso manifestati con insufficienza cardiaca. Pertanto, escludere la fibrosi valvolare (e la pericardite costrittiva) se compaiono tali sintomi. Si raccomanda di effettuare un appropriato monitoraggio clinico e diagnostico per lo sviluppo dipatologie fibrotiche. Effettuare un primo ecocardiogramma entro 3-6 mesi dall'inizio della terapia, dopodiche' determinare la frequenza delmonitoraggio ecocardiografico da una appropriata valutazione clinica individuale, ponendo particolare attenzione ai segni e sintomi sopramenzionati, ma sempre con una frequenza minima di 6-12 mesi. Interrompere il trattamento nel caso in cui un ecocardiogramma riveli un nuovo riflusso valvolare o un aggravamento di un riflusso gia' esistente, un restringimento valvolare o un ispessimento dei lembi valvolari. Determinare la necessita' di ulteriori controlli clinici su base individuale.Ulteriori esami come la velocita' di eritrosedimentazione (VES) e misurazioni della creatinina sierica devono essere effettuati, se necessario, per supportare una diagnosi di patologia fibrotica. Il prodotto e' stato associato a sonnolenza. Gli agonisti della dopamina possono essere associati a episodi di attacchi di sonno improvviso nei soggetti con malattia di Parkinson. Possono essere presi in considerazione una riduzione del dosaggio o l'interruzione della terapia. Come per gli altri derivati dell'ergot, non somministrare il medicinale a donne con ipertensione indotta dalla gravidanza, come la preeclampsia o l'ipertensione post-partum, a meno che il potenziale beneficio venga ritenuto superiore al possibile rischio. Non somministrare il farmaco in dosi singole superiori a 0,25 mg a donne che allattano in trattamento per la soppressione della lattazione per evitare il rischio di ipotensione posturale. Poiche' l'iperprolattinemia con amenorrea/galattorrea e infertilita' puo' essere associata a tumori ipofisari, e' opportuno prevedere un controllo completo della funzionalita' della ghiandola ipofisaria prima di iniziare il trattamento. Il farmaco ripristina l'ovulazionee la fertilita' nelle donne con ipogonadismo iperprolattinemico. Prima di iniziare il trattamento, escludere lo stato di gravidanza. Poiche' ad oggi esiste un'esperienza clinica ancora limitata e il medicinaleha una lunga emivita, come misura precauzionale si consiglia alle donne che desiderano una gravidanza, una volta raggiunti dei cicli ovulatori regolari, di interrompere l'assunzione del farmaco un mese prima del tentativo di concepimento. Poiche' puo' intervenire una gravidanza prima del ripristino delle mestruazioni, si raccomanda di eseguire un test di gravidanza almeno ogni 4 settimane durante il periodo di amenorrea e successivamente ogni volta che il periodo mestruale ritardi piu' di tre giorni. Alle donne che non desiderano la gravidanza, si deve consigliare di adottare un metodo di contraccezione meccanica durante il trattamento e dopo l'interruzione del farmaco fino alla scomparsa dei cicli ovulatori. In caso di accertata gravidanza durante il trattamento, come misura precauzionale, le pazienti devono essere controllateper individuare eventuali segni di aumento delle dimensioni ipofisarie, poiche' durante la gestazione puo' verificarsi un'espansione di tumori preesistenti. Sono stati segnalati casi di sindrome patologica delgioco d'azzardo, incremento della libido e ipersessualita', nei pazienti in trattamento con agonisti della dopamina, incluso il medicinale.Tali effetti sono generalmente reversibili a seguito di una riduzionedel dosaggio o dell'interruzione del trattamento.
Gravidanza e Allattamento
Le piu' comuni anomalie neonatali sono state le malformazioni dell'apparato muscolo-scheletrico, seguite dalle anomalie a carico dell'apparato cardio-polmonare. Non ci sono informazioni relative a malattie perinatali o agli effetti a lungo termine su bambini che siano stati esposti alla cabergolina durante la vita intrauterina. E' stata riportata una prevalenza di malformazioni congenite gravi pari al 6,9 % o maggiore. Prima della somministrazione e' necessario escludere uno stato di gravidanza. E' inoltre necessario prevenire un'eventuale gravidanza per almeno un mese dopo il trattamento. Poiche' nelle pazienti affette da iperprolattinemia la cabergolina ha un'emivita di eliminazione pari a 79-115 ore, una volta raggiunti dei cicli ovulatori regolari, le donne che desiderano una gravidanza dovranno interrompere l'assunzione unmese prima del presunto concepimento. Questo consentira' di prevenireuna possibile esposizione fetale al medicinale e non interferira' conla possibilita' di concepimento perche' i cicli ovulatori in alcuni casi persistono per 6 mesi dopo l'interruzione del farmaco. Se il concepimento dovesse avvenire durante la terapia, il trattamento dovra' essere interrotto non appena si venga a conoscenza della gravidanza in atto per limitare l'esposizione del feto al medicinale. Nei ratti, il farmaco e/o i suoi metaboliti sono escreti nel latte. Non si hanno informazioni sull'escrezione del farmaco nel latte materno; tuttavia si deve consigliare alle donne di non allattare in caso di non riuscita dell'inibizione/soppressione dell'allattamento con il medicinale. Non deveessere somministrato a donne con disturbi iperprolattinemici che intendano allattare i loro bambini perche' inibisce la lattazione.
Interazioni con altri prodotti
Sebbene non ci sia una prova conclusiva di un'interazione tra il medicinale e ogni altro alcaloide dell'ergot, si raccomanda di non usare per lunghi periodi di tempo il prodotto in concomitanza con questi farmaci. Poiche' il farmaco esercita il proprio effetto terapeutico attraverso la stimolazione diretta dei recettori della dopamina, non deve essere somministrato in concomitanza con farmaci che abbiano un'attivita' dopamina-antagonista (quali fenotiazine, butirrofenoni, tioxanteni, metoclopramide) perche' cio' potrebbe determinare una riduzione degli effetti inibitori del medicinale sulla secrezione di prolattina. Il farmaco, come gli altri derivati dell'ergot, non deve essere usato in concomitanza ad antibiotici macrolidi (es. eritromicina) in quanto si potrebbe avere un aumento della biodisponibilita' del medicinale.
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Nessuna.