diaglimet 36 compresse rivestite 5mg+500mg abiogen pharma spa

Che cosa è diaglimet 36cpr riv 5mg+500mg?

Diaglimet compresse rivestite prodotto da abiogen pharma spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Diaglimet risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di associazioni di antidiabetici orali.
Contiene i principi attivi: metformina cloridrato/glibenclamide
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ogni compressa rivestita con film contiene: glibenclamide 5,00 mg, metformina cloridrato 500,00 mg.
Codice AIC: 034693010 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Diabete mellito non insulino-dipendente, non chetoacidosico, che non sia controllabile con la sola dieta o con la dieta e sulfaniluree.

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Posologia

La posologia giornaliera, le modalita' e la durata del trattamento vanno stabilite dal medico curante in base alla situazione glicometabolica del paziente. In linea di massima la posologia e' di 1-3 compresse al giorno, suddivise ai pasti principali.

Effetti indesiderati

I seguenti effetti indesiderati possono verificarsi durante il trattamento con l'associazione glibenclamide-metformina. La loro frequenza e' definita come segue: molto comuni >= 1/10; comuni >= 1/100, < 1/10; non comuni >=1/1.000, < 1/100; rari >= 1/10.000, < 1/1.000; molto rari< 1/10.000 e casi isolati. Patologie gastrointestinali. Molto comuni:nausea, anoressia, vomito, diarrea, dolore addominale. Patologie del sistema nervoso. Comuni: cefalea. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Rari: eritema, prurito, orticaria; molto rari: eritema multiforme, vasculite allergica. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto rari: ipoglicemia. Diminuzione dell'assorbimento di vitamina B12 con diminuzione dei livelli serici durante l'utilizzo a lungo termine. Si raccomanda di prendere in considerazione tale eziologia neipazienti con anemia megaloblastica. Acidosi lattica. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto rari: leucopenia, trombocitopenia, agranulocitosi, anemia emolitica, aplasia midollare, pancitopenia. Patologie epatobiliari. Molto rari: alterazioni nei test di funzionalita' epatica, colestasi, epatite. Disturbi del sistema immunitario. Molto rari:reazioni da ipersensibilita'.

Indicazioni

Diabete mellito non insulino-dipendente, non chetoacidosico, che non sia controllabile con la sola dieta o con la dieta e sulfaniluree.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' nota verso uno qualsiasi degli eccipienti, verso la metformina, verso la glibenclamide o altre sulfonamidi ed i loro derivati (possibili fenomeni di sensibilita' crociata); diabete latente; diabete sospetto; diabete gestazionale, diabete insulino-dipendente, diabete chetoacidosico; coma e precoma diabetico; tasso sierico della creatinina superiore a 12 mg/l; precedenti di acidosi lattica in diabetici; funzionalita' epatica o renale gravemente compromessa; trattamento in corso con diuretici o con agenti antipertensivi suscettibili di provocare alterazioni della funzione renale o durante una urografia endovenosa; affezioni cardiocircolatorie gravi (scompenso cardiaco, stato di shock cardiogeno o tossinfettivo, turbe della circolazione arteriosaperiferica); affezioni respiratorie gravi; insufficienza surrenale; alcoolismo cronico; regimi fortemente ipocalorici e, soprattutto, statidi digiuno; gravi malattie distrofiche; emorragie acute gravi; shock;gangrena; durante i due giorni precedenti o seguenti un intervento chirurgico; gravidanza e allattamento.

Composizione ed Eccipienti

Amido di mais, silice colloidale anidra, cellulosa microcristallina, gelatina, glicerolo 85 per cento, talco, magnesio stearato, ipromellosa, titanio diossido, macrogol 400.

Avvertenze

Per la presenza di un derivato sulfanilureico l'uso deve essere limitato ai pazienti con diabete mellito sintomatico insorto in eta' adultae non chetogenico che non possa essere controllato con la dieta, e nei quali la somministrazione di insulina non e' indicata. Il trattamento con sulfaniluree di pazienti con deficienza di G6PD puo' portare ad anemia emolitica. Il farmaco, contenendo glibenclamide come principio attivo, deve essere pertanto utilizzato con cautela in tali pazienti edeve essere considerata un'alternativa terapeutica. Fenomeni ipoglicemici possono manifestarsi, sebbene raramente, soprattutto in soggetti debilitati, in eta' avanzata, in caso di sforzi fisici inconsueti, in caso di alimentazioni irregolari o assunzione di bevande alcooliche, in caso di compromissione della funzionalita' renale e/o epatica. In caso di manifestazioni ipoglicemiche somministrare carboidrati (zucchero); nei casi piu' gravi, che raramente possono arrivare fino alla perdita della coscienza, e' necessario effettuare un'infusione lenta i.v. di soluzione glucosata. In concomitanza con traumi, interventi chirurgici, malattie infettive e febbrili, puo' rendersi necessario instauraretemporaneamente la terapia insulinica per mantenere un adeguato controllo metabolico. E' opportuno tenere presente la possibilita' di reazioni antabuse-simili dopo l'ingestione di bevande alcooliche. Il trattamento deve essere sospeso 48 ore prima dell'esecuzione di una angiografia o di una urografia riprendendolo, se necessario, 48 ore dopo l'esame. Ogni trattamento (primo trattamento o passaggio da altri ipoglicemizzanti) deve essere prescritto dal medico. Il paziente deve attenersirigorosamente alle prescrizioni mediche circa la posologia, le modalita' di assunzione, il concomitante regime dietetico e l'attivita' fisica. I pazienti trattati devono essere frequentemente studiati al fine di individuare eventuali fattori o condizioni capaci di indurre o di aggravare uno stato di ipossia cellulare e quindi di favorire la comparsa di una lattacidosi, tenendo conto che il rischio di tale inconveniente e' piu' frequente nei pazienti di eta' superiore ai 60 anni, neglistati di insufficienza epatica e/o renale, di insufficienza cardiorespiratoria, di intossicazione etilica, di digiuno prolungato, in caso di trattamento con diuretici ed in caso di turbe gastrointestinali; in ogni caso i pazienti devono essere istruiti a riconoscere i sintomi premonitori dell'acidosi lattica (anoressia, nausea, febbre, vomito, crampi muscolari, aumento dell'ampiezza e della frequenza del respiro, malessere, dolori addominali, diarrea, eventuale obnubilamento o perditadella coscienza) e dell'ipoglicemia (cefalea, irritabilita', turbe del sonno, depressione nervosa, tremori, forte sudorazione) onde avvertire tempestivamente il medico che deve essere altresi' informato anche in caso di malattie febbrili o disturbi digestivi intercorrenti. In questo caso il medico stesso deve istituire tempestivamente i necessari accertamenti (determinazione degli elettroliti del siero, del pH del sangue arterioso, del lattato, del piruvato, della glicemia e della chetonemia). Per l'acidosi lattica sono stati infatti descritti casi con alti livelli ematici di acido lattico, aumento del rapporto lattato/piruvato, abbassamento del pH ematico, iperazotemia che eccezionalmente hanno avuto un decorso sfavorevole. L'acidosi lattica puo' essere favorita dalla contemporanea assunzione di alcool. Poiche' un disturbo anche lieve della funzionalita' renale puo' accrescere considerevolmente il rischio della lattacidosi, e' necessario controllarne ripetutamentelo stato prima dell'inizio del trattamento e poi almeno ogni otto settimane durante il primo semestre di terapia e, successivamente, ogni sei mesi. Visto che la lattacidosi puo' avere esito infausto, non appena si abbia il sospetto che essa si sta instaurando e' necessario interrompere la somministrazione e ricoverare d'urgenza il paziente. L'osservazione di un'acidosi metabolica con evidenza di chetoacidosi in un diabetico senza particolare stato di intossicazione esogena (da salicilici, da alcool ecc.) e' da considerarsi sospetta.

Gravidanza e Allattamento

Controindicato in gravidanza e durante l'allattamento.

Interazioni con altri prodotti

L'azione ipoglicemizzante della sulfanilurea puo' essere aumentata dal dicumarolo e derivati, dagli inibitori delle monoaminossidasi, dai sulfamidici, dai chinoloni (principalmente fluorochinoloni come gatifloxacina, ciprofloxacina, ecc.), dal fenilbutazone e derivati, dal cloramfenicolo, dalla ciclofosfamide, dal probenecid, dai fibrati, dal feniramidolo e dai salicilati, dal miconazolo orale, dal sulfinpirazone, dalla perexilina e dall'ingestione di alcool in quantita' elevata; essapuo' invece essere diminuita dall'adrenalina, dai corticosteroidi, dai contraccettivi orali, dai diuretici tiazidici, dal diazossido, dai derivati fenotiazinici, dalla fenitoina, dai barbiturici; cautela deve essere anche posta nel somministrare contemporaneamente beta-bloccanti. In casi rari e' stato osservato indesiderato potenziamento o diminuzione dell'attivita' ipoglicemizzante della sulfanilurea in caso di concomitante trattamento con farmaci H2-antagonisti. Occorre tenere presente che le biguanidi possono potenziare l'azione degli anticoagulanti.In corso di trattamento con beta-bloccanti ed anche con clonidina, guanetidina o reserpina, la percezione dei sintomi premonitori di una crisi ipoglicemica puo' essere compromessa.

Equivalenti in base alle liste di trasparenza

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Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.