cortone acetato 20 compresse 25mg cortisone teofarma srl
Che cosa è cortone acetato 20cpr 25mg?
Cortone acetato compresse prodotto da
teofarma srl
è un farmaco etico della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Cortone acetato risulta
in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di corticosteroidi.
Contiene i principi attivi:
cortisone acetato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ogni compressa contiene: cortisone acetato mg 25.
Codice AIC: 004561015
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Affezioni di interesse reumatologico come terapia aggiuntiva per la somministrazione a breve termine in artrite reumatoide, tenosinoviti acute non specifiche, borsiti acute e subacute, artrite gottosa acuta. Malattie del collageno: durante una riacutizzazione o come terapia di mantenimento in casi particolari di lupus eritematosus sistemico, cardite reumatica acuta. Affezioni dermatologiche: pemfigo. Forme allergiche: asma bronchiale, dermatite da contatto, dermatite atopica. Malattieoftalmiche: processi infiammatori ed allergici cronici ed acuti graviche coinvolgono l'occhio ed i suoi annessi. Neoplasie (solo a scopo palliativo): leucemia e linfomi negli adulti, leucemia acuta nell'infanzia. Condizioni che richiedono una terapia ormonica sostitutiva, compreso il morbo di Addison, l'insufficienza surrenale acuta, la sindrome di Waterhouse-Friderichsen, l'insufficienza surrenale postoperatoria. Malattie gastrointestinali: come coadiuvante nel trattamento della colite ulcerosa, sprue intrattabile, enterite regionale.
Vedi il foglio illustrativo completo
Posologia
La posologia dipende dalla gravita', dalla prognosi, dalla durata prevedibile della malattia e dalla risposta individuale. Le compresse devono essere somministrate in 2-4 dosi al giorno. Poliartrite cronica primaria, asma cronico, malattie croniche e altre forme croniche di solito non letali. Dose di attacco: 80-100 mg al giorno finche' non si ottiene risposta soddisfacente; di solito per 1 o 2 settimane; dose di mantenimento: ridurre gradualmente la dose di attacco di 5-15 mg ogni 4-5 giorni finche' si raggiunga la minima dose adatta di mantenimento giornaliero, di solito 50-75 mg. Asma stagionale grave, malattie oculariacute circoscritte ed altre forme morbose circoscritte. Primo giorno:200-300 mg; secondo giorno: 100-200 mg; terzo giorno: 100 mg. In seguito ridurre gradualmente e infine sospendere. Nei processi infettivi dell'occhio associare terapia antibiotica. Reumatismo articolare acuto ed altre forme morbose acute ingravescenti o ad evoluzione fatale o sfociante in un danno organico permanente. Dose di attacco: primo giorno, fino a 400 mg; in seguito 200 mg al giorno finche' si ottiene risposta soddisfacente; dose di mantenimento: ridurre gradualmente a 100 mg o meno al giorno finche' la remissione sembri probabile; riprendere iltrattamento se si ha ricaduta. Lupus eritematoso disseminato, pemfigoe altre malattie prolungate o ad esito solitamente fatale. Dose di attacco: primo giorno 400 mg o piu', poi 200 mg o piu' al giorno finche'si ottenga risposta soddisfacente; Dose di mantenimento: ridurre gradualmente a 100 mg o meno al giorno. Continuare indefinitamente o finche' la remissione sembri probabile. In seguito sospendere gradualmente;riprendere pero' il trattamento in caso di ricadute. Stato asmatico, sindrome di Waterhouse-Friederichsen, edema della laringe, episodi acuti del lupus eritematoso disseminato e altre condizioni acute minaccianti la vita. Nei primi giorni: 300-450 mg o piu', poi ridurre fino al dosaggio di mantenimento o sospendere. Morbo di Addison o surrenectomia: 10-20 mg o talvolta di piu', al giorno associando 4-6 g di cloruro di sodio o 1-3 mg di desossicorticosterone acetato. In occasione di crisi, interventi chirurgici o altri importanti stati di stress: 100-300mg o piu' al giorno finche' l'insolito stress non sia superato e sia ripresa la normale alimentazione.
Effetti indesiderati
Disturbi idroelettrolitici: ritenzione di Na, ritenzione di liquidi, insufficienza cardiaca congestizia in pazienti predisposti, perdita diK con conseguente alcalosi ipokaliemica. Ipertensione con insufficienza cardiaca congestizia. Disturbi osteomuscolari: miopatia da steroidi, ipotrofia delle masse muscolari, osteoporosi con possibili fratture patologiche delle ossa lunghe, rotture tendinee, necrosi asettica della testa del femore e dell'omero. Disturbi gastrointestinali: esofagiteulcerativa, pancreatite, ulcera peptica con possibile perforazione edemorragia, perforazione del piccolo e del grosso intestino, particolarmente in pazienti con patologia intestinale di tipo infiammatorio, distensione addominale. Disturbi dermatologici: cicatrizzazione difficoltosa, distrofie cutanee, petecchie ed ecchimosi, eritema, possono essere soppresse le reazioni e i test cutanei, altre reazioni cutanee, tipo dermatite allergica, orticaria, edema angioneurotico. Disturbi neurologici: convulsioni, aumento della pressione endocranica con papilledema (pseudotumore cerebrale) di solito dopo trattamento, vertigini, maldi testa. Disturbi endocrini: irregolarita' mestruali. Sviluppo di sindrome cushingoide. Arresto della crescita nei bambini. Mancata risposta corticosurrenale ed ipofisaria particolarmente sotto stress, come traumi, interventi chirurgici e stati morbosi. Ridotta tolleranza ai carboidrati. Manifestazioni di diabete mellito latente. Necessita' di aumentare i dosaggi di insulina o di ipoglicemizzanti orali nei diabetici. Disturbi oculari: cataratte subcapsulari posteriori, aumento della pressione endoculare, glaucoma, esoftalmo. Disturbi metabolici: bilancio dell'azoto negativo dovuto a catabolismo proteico. Altre: ipersensibilita', tromboembolia, aumento di peso, aumento dell'appetito, nausea, malessere.
Indicazioni
Affezioni di interesse reumatologico come terapia aggiuntiva per la somministrazione a breve termine in artrite reumatoide, tenosinoviti acute non specifiche, borsiti acute e subacute, artrite gottosa acuta. Malattie del collageno: durante una riacutizzazione o come terapia di mantenimento in casi particolari di lupus eritematosus sistemico, cardite reumatica acuta. Affezioni dermatologiche: pemfigo. Forme allergiche: asma bronchiale, dermatite da contatto, dermatite atopica. Malattieoftalmiche: processi infiammatori ed allergici cronici ed acuti graviche coinvolgono l'occhio ed i suoi annessi. Neoplasie (solo a scopo palliativo): leucemia e linfomi negli adulti, leucemia acuta nell'infanzia. Condizioni che richiedono una terapia ormonica sostitutiva, compreso il morbo di Addison, l'insufficienza surrenale acuta, la sindrome di Waterhouse-Friderichsen, l'insufficienza surrenale postoperatoria. Malattie gastrointestinali: come coadiuvante nel trattamento della colite ulcerosa, sprue intrattabile, enterite regionale.
Controindicazioni ed effetti secondari
Tubercolosi, ulcera gastro-duodenale, psicosi, infezioni micotiche sistemiche, herpes oculare simplex, anastomosi intestinali recenti. Sebbene la tubercolosi, le anastomosi intestinali recenti e l'herpes simplex dell'occhio siano controindicazioni quasi assolute, l'uso del cortisone acetato e' giustificato qualora si trattasse di una malattia minacciante la vita, o la vista, che sia suscettibile alla terapia con questo ormone. Ipersensibilita' a questo farmaco.
Composizione ed Eccipienti
Ogni compressa contiene: lattosio, amido di mais, magnesio stearato.
Avvertenze
E' opportuno impiegare la posologia minima necessaria per il controllo della malattia, attuando una graduale riduzione posologica non appena questa sia possibile. Posologie medie o alte possono provocare un aumento della pressione arteriosa, ritenzione idrica e salina, o eccessiva deplezione di potassio. Tali effetti hanno minori probabilita' di verificarsi con i derivati sintetici, a meno che questi vengano impiegati ad alte posologie. Possono essere necessari un regime povero di sale ed un apporto supplementare di potassio. Tutti i corticosteroidi aumentano l'escrezione del calcio. In corso di terapia prolungata puo' essere opportuno un regime antiulceroso comprendente un antiacido. Nei pazienti sotto terapia corticosteroidea esposti a notevole stress e' indicato un aumento posologico dei corticosteroidi a rapida azione, prima, durante e dopo la situazione di stress. Una insufficienza corticosurrenale secondaria indotta dal farmaco potra' essere ridotta al minimoattraverso la graduale riduzione della posologia. Questo tipo di insufficienza relativa puo' tuttavia persistere per qualche mese dopo la sospensione della terapia; in qualsiasi situazione di stress che si verificasse durante questo periodo, e' quindi opportuno reistituire la terapia ormonale. Se il paziente e' gia' sotto trattamento steroideo, puo' rendersi necessario un aumento della posologia. Dato che la secrezione di mineralcorticoidi potrebbe essere inadeguata, e' opportuna la contemporanea somministrazione di un mineralcorticoide o di ambedue. Dopo una terapia a lungo termine, la sospensione dei corticosteroidi potrebbe dare una sindrome comprendente febbre, mialgia, atralgia e sensodi malessere. In corso di terapia corticosteroidea i pazienti non dovrebbero essere vaccinati contro il vaiolo. Altre procedure immunitarienon dovrebbero essere attuate nei pazienti trattati con corticosteroidi dato il pericolo di una mancata risposta anticorpale. Tuttavia, si puo' procedere all'immunizzazione di pazienti che stanno prendendo corticosteroidi come terapia sostitutiva. In presenza di ipoprotrombinemia l'acido acetilsalicilico dovrebbe essere impiegato con cautela in corso di terapia corticosteroidea. L'impiego delle compresse nella tubercolosi in atto dovrebbe essere limitato ai casi di tubercolosi fulminante o disseminata nei quali il corticosteroide viene usato per il trattamento della malattia in associazione ad un appropriato regime antitubercolare. Quando i corticosteroidi sono indicati in pazienti con tubercolosi latente o con risposta positiva alla tubercolina, e' necessario un rigoroso controllo, dato che puo' verificarsi una riattivazione delle malattia. In corso di terapia corticosteroidea prolungata, questipazienti dovrebbero essere sottoposti ad una chemioprofilassi. Gli steroidi dovrebbero essere impiegati con cautela in presenza di: colite ulcerosa aspecifica con possibilita' di perforazione, ascessi o altre infezioni piogeniche; diverticolite; anastomosi intestinale recente; ulcera peptica in atto o latente; insufficienza renale; ipertensione; osteoporosi; miastenia grave. Sono stati descritti casi di emboli sistemici di tessuto adiposo quali possibili complicanze da iperdosaggio dicortisonici. I corticosteroidi devono essere usati con cautela nei pazienti con herpes simplex oftalmico. Nei pazienti ipertiroidei e in quelli cirrotici gli effetti dei corticosteroidi risultano piu' marcati.In alcuni pazienti gli steroidi possono aumentare o ridurre la motilita' e il numero degli spermatozoi. Difenildantoina, efedrina, fenobarbitale, rifampicina, possono indurre un aumento nel metabolismo e nellaclearance dei corticosteroidi; puo' essere necessario aumentare la posologia dello steroide. I corticorteroidi possono mascherare alcuni sintomi dell'infezione e durante il loro impiego possono manifestarsi infezioni sovrapposte. In corso di terapia si puo' osservare una ridottaresistenza alle infezioni e la tendenza, da parte dei processi infettivi, a non localizzarsi. Durante il trattamento possono manifestarsi alterazioni psichiche che possono andare da sintomi di euforia, insonnia, variazioni dell'umore, alterazioni della personalita', depressione grave, a manifestazioni psicotiche vere e propie. L'impiego prolungatodei corticosteroidi puo' causare cataratta subcapsulare posteriore, glaucoma con possibile lesione dei nervi ottici e puo' favorire l'instaurarsi di infezioni oculari secondarie dovute a funghi o a virus. I bambini e i ragazzi sottoposti a terapia corticosteroidea prolungata dovrebbero essere controllati accuratamente per quanto riguarda la crescita e lo sviluppo. Il tempo di protrombina dovrebbe essere controllato frequentemente in pazienti che ricevono corticosteroidi e anticoagulanti cumarinici contemporaneamente, poiche' i corticosteroidi hanno alterato la risposta agli anticoagulanti. Alcuni studi hanno dimostrato che l'effetto prodotto aggiungendo corticosteroidi e' l'inibizione dellarisposta a composti cumarinici. Quando i corticosteroidi sono somministrati insieme a diuretici depletori di potassio, si deve controllare rigorosamente che nei pazienti non insorga ipokalemia. L'uso del farmaco senza necessita' terapeutica costituisce doping e puo' determinare comunque positivita' ai test antidoping.
Gravidanza e Allattamento
L'impiego di questi farmaci in donne in gravidanza, nelle madri che allattano o nelle donne in eta' feconda richiede che vengano accuratamente vagliati i possibili rischi e vantaggi derivati dal farmaco per lamadre e per il feto. I bambini nati da madri che in corso di gravidanza siano state trattate con dosi considerevoli di corticosteroidi dovrebbero essere sottoposti ad accurati controlli atti ad accertare eventuali segni di iposurrenalismo. I corticosteroidi si ritrovano nel latte materno e potrebbero impedire la crescita, interferire con la produzione di corticosteroidi endogeni, o causare altri effetti indesiderati. Le donne che prendono dosi farmacologiche di corticosteroidi non dovrebbero allattare.
Interazioni con altri prodotti
Non si conoscono interazioni medicamentose.
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Non esistono speciali precauzioni per la conservazione.