combisartan*14cpr 80mg+12,5mg valsartan e a.menarini ind.farm.riun.srl

Che cosa è combisartan 14cpr 80mg+12,5mg?

Combisartan compresse rivestite prodotto da a.menarini ind.farm.riun.srl
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Combisartan risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antagonisti dell'angiotensina ii e diuretici, valsartan e diuretici.
Contiene i principi attivi: valsartan/idroclorotiazide
Composizione Qualitativa e Quantitativa: valsartan 80 mg e idroclorotiazide 12,5 mg.
Codice AIC: 034134015 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento dell'ipertensione arteriosa essenziale. E' un'associazione fissa (valsartan 80 mg e idroclorotiazide 12,5 mg) indicata nei pazienti la cui pressione arteriosa non e' adeguatamente controllata dallamonoterapia con valsartan o idroclorotiazide.

Vedi il foglio illustrativo completo

Posologia

La dose raccomandata e' di una compressa rivestita con film al giorno. Si raccomanda la titolazione individuale della dose con i componenti. Se clinicamente appropriato, si puo' considerare il passaggio diretto dalla monoterapia all'associazione fissa. Puo' essere somministrato a pazienti la cui pressione arteriosa non e' adeguatamente controllatadalla monoterapia con valsartan o idroclorotiazide. L'effetto antipertensivo massimo si osserva entro 2-4 settimane. Puo' essere assunto indipendentemente dai pasti e deve essere somministrato con un liquido. Compromissione della funzionalita' renale: non e' richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale lieve o moderata (clearance della creatinina >= 30 ml/min). Compromissione della funzionalita' epatica: nei pazienti con compromissione della funzionalita' epatica lieve o moderata, senza colestasi, la dose di valsartan non deve superare gli 80 mg. Pertanto, in questi pazienti, la dose massima e' di 1 compressa rivestita con film al giorno (80 mg di valsartan e 12,5 mg di idroclorotiazide). Anziani: puo' essere somministrato indipendentemente dall'eta' del paziente. Bambini eadolescenti (< 18 anni): l'uso non e' raccomandato nei bambini al di sotto di 18 anni a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e efficacia.

Effetti indesiderati

Associazione fissa. Gli effetti indesiderati riportati in sperimentazioni cliniche e verificatisi con maggior frequenza con valsartan + idroclorotiazide con rispetto a placebo o derivanti da segnalazioni individuali sono di seguito presentati secondo la classificazione sistemicaorganica. In corso di trattamento con Combisartan possono verificarsianche effetti indesiderati segnalati con ogni singolo componente somministrato in monoterapia, sebbene non evidenziati negli studi clinici.Gli effetti indesiderati sono stati ordinati in base alla convenzioneMedDRA sulla frequenza,: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, < 1/10); non comune (>= 1/1.000, < 1/100); raro (>= 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000); non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Esami diagnostici. Non comune: aumenti dell'acido urico sierico, aumenti della creatinina e della bilirubina, ipopotassiemia, iponatriemia. Patologie cardiache. Non comune: dolore toracico; Molto raro: aritmia. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: trombocitopenia, anemia. Patologie del sistema nervoso. Non comune: capogiri. Patologie dell'occhio. Non comune: disturbi visivi. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Raro: vertigini, tinnito. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: tosse. Patologie gastrointestinali. Comune: diarrea; Non comune: nausea, dispepsia, dolore addominale. Patologie renali e urinarie. Non comune: pollachiuria. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto raro: edema angioneurotico, rash, prurito, vasculite cutanea. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: dolore alle braccia ed alle gambe, distorsione dei legamenti, artrite; Raro: mialgia, debolezza muscolare. Infezioni e infestazioni. Comune: nasofaringite; Non comune: infezioni del tratto respiratorio superiore, infezioni delle vie urinarie, infezioni virali, riniti. Patologie vascolari. Raro: ipotensione. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: affaticabilita'; Raro: iperidrosi; Molto raro: emorragia, edema, alopecia. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: ipersensibilita' e razioni allergiche, malattia da siero. Ulteriori informazioni sui singoli componenti. Gli effetti indesiderati gia' riportati per uno dei singoli componenti possono essere potenziali effetti indesiderati, anche se non sono stati osservati negli studi clinici con questo prodotto di associazione. Valsartan. Non comune: astenia, dolore alla schiena, congiuntivite, depressione, epistassi, insonnia, crampi muscolari, sinusite, vertigini. Raro: nevralgia. Molto raro: artralgia, gastroenterite. I dati di farmacovigilanza hanno evidenziato rari casi di edema angioneurotico, rash, prurito e altre reazioni allergiche, comprese malattia da siero e vasculite, casi molto rari di compromissione della funzionalita' renale; in alcuni casi veniva temporaneamente intensificata una preesistente compromissione renale. In pazienti trattati con valsartan sono stati riportati aumenti non comuni dei valori di funzionalita' epatica. Idroclorotiazide. Nei pazienti trattati in monoterapia con diuretici tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, spesso a dosaggi superiori a quelli contenuti in Combisartan, sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati. Comune: orticaria ed altre forme di rash, perdita dell'appetito, leggera nausea e vomito, ipotensione posturale, impotenza. Raro: fotosensibilizzazione, stipsi, diarrea, disturbi gastrointestinali, colestasi intraepatica o ittero, aritmie cardiache, cefalea, capogiri o sensazione di testa vuota, disturbi del sonno, depressione, parestesie, disturbi della visione, trombocitopenia, a volte con porpora. Molto raro: vasculite necrotizzante e necrolisi epidermica tossica, reazioni cutanee simili a quelle indotte da lupus eritematoso, riattivazione di un lupus eritematoso cutaneo, pancreatite, leucopenia, agranulocitosi, depressione midollare, anemia emolitica, reazioni di ipersensibilita', ambascia respiratoria, compresa la polmonite e l'edema polmonare. Disturbi elettrolitici e metabolici.

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione arteriosa essenziale. E' un'associazione fissa (valsartan 80 mg e idroclorotiazide 12,5 mg) indicata nei pazienti la cui pressione arteriosa non e' adeguatamente controllata dallamonoterapia con valsartan o idroclorotiazide.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' a valsartan, idroclorotiazide, altri derivati della sulfonamide o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Secondo e terzo trimestre di gravidanza e allattamento. Grave compromissione della funzionalita' epatica, cirrosi biliare e colestasi. Grave compromissione dellafunzionalita' renale (clearance della creatinina POSOLOGIALa dose raccomandata e' di una compressa rivestita con film al giorno. Si raccomanda la titolazione individuale della dose con i componenti. Se clinicamente appropriato, si puo' considerare il passaggio diretto dalla monoterapia all'associazione fissa. Puo' essere somministrato a pazienti la cui pressione arteriosa non e' adeguatamente controllatadalla monoterapia con valsartan o idroclorotiazide. L'effetto antipertensivo massimo si osserva entro 2-4 settimane. Puo' essere assunto indipendentemente dai pasti e deve essere somministrato con un liquido. Compromissione della funzionalita' renale: non e' richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale lieve o moderata (clearance della creatinina >= 30 ml/min). Compromissione della funzionalita' epatica: nei pazienti con compromissione della funzionalita' epatica lieve o moderata, senza colestasi, la dose di valsartan non deve superare gli 80 mg. Pertanto, in questi pazienti, la dose massima e' di 1 compressa rivestita con film al giorno (80 mg di valsartan e 12,5 mg di idroclorotiazide). Anziani: puo' essere somministrato indipendentemente dall'eta' del paziente. Bambini eadolescenti (< 18 anni): l'uso non e' raccomandato nei bambini al di sotto di 18 anni a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e efficacia.CONSERVAZIONENon conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita'.AVVERTENZEModifiche degli elettroliti sierici. L'uso contemporaneo di integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio, o di altri medicinali che possono aumentare i livelli di potassio (eparina, ecc.) deve essere effettuato con cautela.In corso di trattamento con diuretici tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, e' stata osservata ipopotassiemia. Si raccomanda di controllare frequentemente i livelli ematici di potassio. La terapia con diuretici tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, e' stata associata con iposodiemia e alcalosi ipocloremica. I tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, aumentano l'escrezione urinaria di magnesio e pertanto e' possibile che si verifichi ipomagnesiemia. L'escrezione di calcio viene ridotta dai diuretici tiazidici e cio' puo' provocare ipercalcemia. Come per tutti i pazienti in trattamento con diuretici, devono essere effettuati controlli periodici degli elettroliti sierici a intervalli regolari. Pazienti con deplezione di sodio e/o volume. I pazienti che assumono diuretici tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, devono essere osservati per segni clinici di squilibri di fluidi o elettroliti. Segnalidi attenzione per uno squilibrio di fluidi o elettroliti sono secchezza della bocca, sete, debolezza, letargia, sonnolenza, agitazione, dolore muscolare o crampi, debolezza muscolare, ipotensione, oliguria, tachicardia, disturbi gastrointestinali quali nausea o vomito. In pazienti con grave deplezione di sodio e/o volume, quali coloro che ricevonoelevati dosaggi di diuretici, puo', in rari casi, verificarsi ipotensione sintomatica dopo l'inizio della terapia. La deplezione di elettroliti e/o di volume deve essere corretta prima di iniziare il trattamento. Pazienti con grave insufficienza cardiaca cronica o altre condizioni che stimolano il sistema renina-angiotensina-aldosterone Nei pazienti in cui la funzionalita' renale puo' dipendere dall'attivita' del sistema renina-angiotensina-aldosterone (per es. pazienti con grave insufficienza cardiaca congestizia), il trattamento con gli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina e' stato associato con oliguria e/o progressiva azotemia e, raramente, con insufficienza renale acuta. Non e' stata stabilita la sicurezza d'impiego in pazienti con grave insufficienza cardiaca cronica. Pertanto non puo' essere escluso chel'inibizione del sistema renina-angiotensina-aldosterone possa essereassociata con un peggioramento della funzionalita' renale. Non deve essere utilizzato in questi pazienti. Stenosi dell'arteria renale: non deve essere usato per il trattamento dell'ipertensione in pazienti constenosi unilaterale o bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria di un rene unico poiche' l'azotemia e la creatinina sierica possono aumentare in questi pazienti. Iperaldosteronismo primario. I pazienti con aldosteronismo primario non devono essere trattati col farmaco in quanto il loro sistema renina-angiotensina-aldosterone e' gia' alterato dalla malattia di base. Stenosi della valvola aortica e mitralica, cardiomiopatia ipertrofica: come per tutti gli altri vasodilatatori e' necessaria particolare cautela nei pazienti affetti da stenosi aortica o mitralica o da cardiomiopatia ipertrofica. Compromissione della funzionalita' renale/trapianto renale: non e' richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione della funzionalita'renale con clearance della creatinina >= 30 ml/min. Non ci sono dati sull'uso in pazienti sottoposti a trapianto renale. Quando e' usato inpazienti con compromissione della funzionalita' renale si raccomandano controlli periodici del potassio sierico, della creatinina e dei livelli di acido urico. Compromissione della funzionalita' epatica: nei pazienti con compromissione della funzionalita' epatica lieve o moderata, senza colestasi, deve essere utilizzato con cautela. La dose di valsartan non deve superare gli 80 mg. Pertanto, in questi pazienti, la dose massima e' di 1 compressa rivestita con film al giorno (80 mg di valsartan e 12,5 mg di idroclorotiazide). Lupus eritematoso sistemico: e' stato osservato che i diuretici tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, possono esacerbare o attivare un lupus eritematoso sistemico. Differenze etniche: come tutti gli altri ACE inibitori o antagonisti dei recettori dell'angiotensina II, il valsartan e' apparentemente meno efficace nel ridurre la pressione arteriosa nei pazienti di razza nera rispetto a quelli di razza non nera, presumibilmente a causa di una maggior prevalenza di stati di bassa renina nella popolazione ipertesa dirazza nera. Altri disturbi metabolici: i diuretici tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, possono alterare la tolleranza al glucosio ed innalzare i livelli sierici di colesterolo, trigliceridi e acido urico. Gravidanza: la terapia con antagonisti del recettore dell'angiotensinaII (ARAII) non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ARAII. Quando viene accertata una gravidanza, il trattamento con antagonisti del recettore dell'angiotensina II deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa. E' necessaria particolarecautela in pazienti che hanno avuto precedenti reazioni di ipersensibilita' ad altri antagonisti dei recettori dell'angiotensina II. Reazioni di ipersensibilita' all'idroclorotiazide sono piu' probabili in pazienti con allergia e asma.INTERAZIONIAltri medicinali antipertensivi: Combisartan 80 mg/12,5 mg puo' aumentare l'effetto ipotensivo di altri medicinali antipertensivi. Litio : in caso di contemporaneo impiego di litio con ACE inibitori e tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, sono stati riportati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche e della tossicita' del litio. Non esistono dati sull'uso contemporaneo di valsartan e litio, per cui si raccomanda di controllare i livelli sierici di litio in caso di somministrazione simultanea. Medicinali che possono aumentare i livelli di potassio o indurre iperpotassiemia: l'uso contemporaneo di supplementi di potassio, di diuretici risparmiatori di potassio, di sostituti del sale contenenti potassio, o di altri medicinali che possono aumentare i livelli di potassio (ACE inibitori, eparina, ciclosporina) deve essere effettuato con cautela, controllando frequentemente i livelli ematici di potassio. A causa del componente tiazidico possono verificarsi le seguenti potenziali interazioni con altri medicinali. Medicinali associati a perdita di potassio e ipopotassiemia (per es. diuretici kaliuretici, corticosteroidi, lassativi, ACTH, amfotericina, carbenoxolone, penicillina G, acido salicilico e derivati). Se questi medicinali devonoessere prescritti con l'associazione valsartan-idroclorotiazide, e' consigliato il monitoraggio dei livelli plasmatici di potassio. Questi medicinali possono potenziare l'effetto dell'idroclorotiazide sul potassio sierico. Medicinali influenzati da alterazioni del potassio sierico: si raccomanda il monitoraggio periodico del potassio sierico ed unECG in caso di somministrazione contemporanea a medicinali influenzati da alterazioni del potassio sierico (per es. glicosidi digitalici, antiaritmici) e con i seguenti medicinali che inducono torsioni di punta (compresi alcuni antiaritmici), in quanto l'ipopotassiemia e' un fattore predisponente le torsioni di punta. Antiaritmici di classe Ia (per es. chinidina, idrochinidina, disopiramide); antiaritmici di classe III (per es. amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide); alcuni antipsicotici (per es. tioridazina, clorpromazina, levomepromazina, trifluoperazina, ciamemazina, sulpiride, sultopride, amisulpride, tiapride, pimozide, aloperidolo, droperidolo); altri (per es. bepridil, cisapride, difemanile, eritromicina i.v., alofantrina, chetanserina, mizolastin, pentamidina, sparfloxacina, terfenadina, vincamina i.v.). Glicosididigitalici: ipopotassiemia o ipomagnesiemia indotte dai tiazidici possono verificarsi come effetti indesiderati, favorendo l'insorgenza di aritmie cardiache indotte da digitale. Sali di calcio e vitamina D: lasomministrazione di diuretici tiazidici, compresa l'idroclorotiazide,con vitamina D o con sali di calcio puo' potenziare l'aumento del calcio sierico. Antidiabetici (antidiabetici orali e insulina): puo' essere necessario un aggiustamento della dose del medicinale antidiabetico. Beta-bloccanti e diazossido: l'uso contemporaneo di diuretici tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, e beta-bloccanti puo' aumentare il rischio di iperglicemia. I diuretici tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, possono aumentare l'effetto iperglicemico del diazossido. Medicinali usati per il trattamento della gotta (probenecid, sulfinpirazone e allopurinolo): puo' essere necessario aggiustare la dose dei farmaciuricosurici, in quanto l'idroclorotiazide puo' aumentare i livelli sierici di acido urico. Puo' essere necessario aumentare la dose di probenecid o sulfinpirazone. La somministrazione contemporanea con diuretici tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, puo' aumentare l'incidenza delle reazioni di ipersensibilita' all'allopurinolo. Anticolinergici (per es.: atropina, biperiden): la biodisponibilita' dei diuretici di tipo tiazidico puo' essere aumentata dai farmaci anticolinergici, apparentemente a causa di una diminuzione della motilita' gastrointestinalee della velocita' di svuotamento dello stomaco. Amine pressorie (per es. noradrenalina, adrenalina): l'effetto delle amine pressorie puo' essere ridotto. Amantadina: le tiazidi, compresa l'idroclorotiazide, possono aumentare il rischio di reazioni avverse causate dall'amantadina. Colestiramina e resine del colestipolo: l'assorbimento dei diureticitiazidici, compresa l'idroclorotiazide, viene diminuito in presenza di resine a scambio anionico. Farmaci citotossici (per es.: ciclofosfamide, metotressato): i tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, possono ridurre l'escrezione renale dei farmaci citotossici e potenziare i loro effetti mielosoppressori. FANS: quando gli antagonisti dell'angiotensina II sono somministrati contemporaneamente a FANS (per es. inibitori selettivi della COX-2, acido salicilico >3 g/giorno e FANS non selettivi), l'effetto antipertensivo puo' attenuarsi. Inoltre, l'uso contemporaneo di antagonisti dell'angiotensina II e di FANS puo' aumentare il rischio di peggioramento della funzionalita' renale ed aumentare i livelli sierici di potassio. Si raccomanda quindi il controllo della funzionalita' renale all'inizio del trattamento, insieme ad un'adeguata idratazione del paziente. Rilassanti della muscolatura scheletrica nondepolarizzanti (per es. tubocurarina): i tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, potenziano l'azione dei derivati del curaro. Ciclosporina:la somministrazione contemporanea di ciclosporina puo' aumentare il rischio di iperuricemia e complicazioni di tipo gottoso. Tetracicline: la somministrazione contemporanea di tetracicline e diuretici tiazidici aumenta il rischio di innalzamento dei livelli di urea, indotto da tetraciclina. Questa interazione probabilmente non riguarda la dossiciclina. Alcool, anestetici e sedativi: si puo' verificare un potenziamento dell'ipotensione ortostatica. Metildopa: sono stati riportati casi isolati di anemia emolitica in pazienti trattati contemporaneamente con idroclorotiazide e metildopa.EFFETTI INDESIDERATIAssociazione fissa. Gli effetti indesiderati riportati in sperimentazioni cliniche e verificatisi con maggior frequenza con valsartan + idroclorotiazide con rispetto a placebo o derivanti da segnalazioni individuali sono di seguito presentati secondo la classificazione sistemicaorganica. In corso di trattamento con Combisartan possono verificarsianche effetti indesiderati segnalati con ogni singolo componente somministrato in monoterapia, sebbene non evidenziati negli studi clinici.Gli effetti indesiderati sono stati ordinati in base alla convenzioneMedDRA sulla frequenza,: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, < 1/10); non comune (>= 1/1.000, < 1/100); raro (>= 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000); non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Esami diagnostici. Non comune: aumenti dell'acido urico sierico, aumenti della creatinina e della bilirubina, ipopotassiemia, iponatriemia. Patologie cardiache. Non comune: dolore toracico; Molto raro: aritmia. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: trombocitopenia, anemia. Patologie del sistema nervoso. Non comune: capogiri. Patologie dell'occhio. Non comune: disturbi visivi. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Raro: vertigini, tinnito. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: tosse. Patologie gastrointestinali. Comune: diarrea; Non comune: nausea, dispepsia, dolore addominale. Patologie renali e urinarie. Non comune: pollachiuria. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto raro: edema angioneurotico, rash, prurito, vasculite cutanea. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: dolore alle braccia ed alle gambe, distorsione dei legamenti, artrite; Raro: mialgia, debolezza muscolare. Infezioni e infestazioni. Comune: nasofaringite; Non comune: infezioni del tratto respiratorio superiore, infezioni delle vie urinarie, infezioni virali, riniti. Patologie vascolari. Raro: ipotensione. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: affaticabilita'; Raro: iperidrosi; Molto raro: emorragia, edema, alopecia. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: ipersensibilita' e razioni allergiche, malattia da siero. Ulteriori informazioni sui singoli componenti. Gli effetti indesiderati gia' riportati per uno dei singoli componenti possono essere potenziali effetti indesiderati, anche se non sono stati osservati negli studi clinici con questo prodotto di associazione. Valsartan. Non comune: astenia, dolore alla schiena, congiuntivite, depressione, epistassi, insonnia, crampi muscolari, sinusite, vertigini. Raro: nevralgia. Molto raro: artralgia, gastroenterite. I dati di farmacovigilanza hanno evidenziato rari casi di edema angioneurotico, rash, prurito e altre reazioni allergiche, comprese malattia da siero e vasculite, casi molto rari di compromissione della funzionalita' renale; in alcuni casi veniva temporaneamente intensificata una preesistente compromissione renale. In pazienti trattati con valsartan sono stati riportati aumenti non comuni dei valori di funzionalita' epatica. Idroclorotiazide. Nei pazienti trattati in monoterapia con diuretici tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, spesso a dosaggi superiori a quelli contenuti in Combisartan, sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati. Comune: orticaria ed altre forme di rash, perdita dell'appetito, leggera nausea e vomito, ipotensione posturale, impotenza. Raro: fotosensibilizzazione, stipsi, diarrea, disturbi gastrointestinali, colestasi intraepatica o ittero, aritmie cardiache, cefalea, capogiri o sensazione di testa vuota, disturbi del sonno, depressione, parestesie, disturbi della visione, trombocitopenia, a volte con porpora. Molto raro: vasculite necrotizzante e necrolisi epidermica tossica, reazioni cutanee simili a quelle indotte da lupus eritematoso, riattivazione di un lupus eritematoso cutaneo, pancreatite, leucopenia, agranulocitosi, depressione midollare, anemia emolitica, reazioni di ipersensibilita', ambascia respiratoria, compresa la polmonite e l'edema polmonare. Disturbi elettrolitici e metabolici.GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOL'uso degli antagonisti del recettore dell'angiotensina II (ARAII) non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso degli ARAII e' controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' aseguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso un lieve aumento del rischio. Sebbene non siano disponibilidati epidemiologici controllati sul rischio con antagonisti del recettore dell'angiotensina II (ARAII), un simile rischio puo' esistere anche per questa classe di medicinali. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento dellaterapia con un ARAII. Quando viene accertata una gravidanza, il trattamento con ARAII deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. E' noto che l'esposizione ad ARAII durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicita' fetale (ridotta funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia). Se dovesse verificarsi esposizione ad un ARAII dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ARAII devono essere attentamente seguiti per quantoriguarda l'ipotensione. Non e' noto se il valsartan venga escreto nellatte umano. Il valsartan e' stato escreto nel latte di ratte in allattamento. L'idroclorotiazide viene escreta nel latte umano; pertanto non e' consigliabile la somministrazione a madri in allattamento.

Composizione ed Eccipienti

Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina, silice colloidaleanidra, crospovidone, magnesio stearato. Rivestimento: ipromellosa, macrogol 8000, talco, ferro ossido rosso (E 172), ferro ossido giallo (E 172), titanio diossido (E 171).

Avvertenze

Modifiche degli elettroliti sierici. L'uso contemporaneo di integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio, o di altri medicinali che possono aumentare i livelli di potassio (eparina, ecc.) deve essere effettuato con cautela.In corso di trattamento con diuretici tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, e' stata osservata ipopotassiemia. Si raccomanda di controllare frequentemente i livelli ematici di potassio. La terapia con diuretici tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, e' stata associata con iposodiemia e alcalosi ipocloremica. I tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, aumentano l'escrezione urinaria di magnesio e pertanto e' possibile che si verifichi ipomagnesiemia. L'escrezione di calcio viene ridotta dai diuretici tiazidici e cio' puo' provocare ipercalcemia. Come per tutti i pazienti in trattamento con diuretici, devono essere effettuati controlli periodici degli elettroliti sierici a intervalli regolari. Pazienti con deplezione di sodio e/o volume. I pazienti che assumono diuretici tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, devono essere osservati per segni clinici di squilibri di fluidi o elettroliti. Segnalidi attenzione per uno squilibrio di fluidi o elettroliti sono secchezza della bocca, sete, debolezza, letargia, sonnolenza, agitazione, dolore muscolare o crampi, debolezza muscolare, ipotensione, oliguria, tachicardia, disturbi gastrointestinali quali nausea o vomito. In pazienti con grave deplezione di sodio e/o volume, quali coloro che ricevonoelevati dosaggi di diuretici, puo', in rari casi, verificarsi ipotensione sintomatica dopo l'inizio della terapia. La deplezione di elettroliti e/o di volume deve essere corretta prima di iniziare il trattamento. Pazienti con grave insufficienza cardiaca cronica o altre condizioni che stimolano il sistema renina-angiotensina-aldosterone Nei pazienti in cui la funzionalita' renale puo' dipendere dall'attivita' del sistema renina-angiotensina-aldosterone (per es. pazienti con grave insufficienza cardiaca congestizia), il trattamento con gli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina e' stato associato con oliguria e/o progressiva azotemia e, raramente, con insufficienza renale acuta. Non e' stata stabilita la sicurezza d'impiego in pazienti con grave insufficienza cardiaca cronica. Pertanto non puo' essere escluso chel'inibizione del sistema renina-angiotensina-aldosterone possa essereassociata con un peggioramento della funzionalita' renale. Non deve essere utilizzato in questi pazienti. Stenosi dell'arteria renale: non deve essere usato per il trattamento dell'ipertensione in pazienti constenosi unilaterale o bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria di un rene unico poiche' l'azotemia e la creatinina sierica possono aumentare in questi pazienti. Iperaldosteronismo primario. I pazienti con aldosteronismo primario non devono essere trattati col farmaco in quanto il loro sistema renina-angiotensina-aldosterone e' gia' alterato dalla malattia di base. Stenosi della valvola aortica e mitralica, cardiomiopatia ipertrofica: come per tutti gli altri vasodilatatori e' necessaria particolare cautela nei pazienti affetti da stenosi aortica o mitralica o da cardiomiopatia ipertrofica. Compromissione della funzionalita' renale/trapianto renale: non e' richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione della funzionalita'renale con clearance della creatinina >= 30 ml/min. Non ci sono dati sull'uso in pazienti sottoposti a trapianto renale. Quando e' usato inpazienti con compromissione della funzionalita' renale si raccomandano controlli periodici del potassio sierico, della creatinina e dei livelli di acido urico. Compromissione della funzionalita' epatica: nei pazienti con compromissione della funzionalita' epatica lieve o moderata, senza colestasi, deve essere utilizzato con cautela. La dose di valsartan non deve superare gli 80 mg. Pertanto, in questi pazienti, la dose massima e' di 1 compressa rivestita con film al giorno (80 mg di valsartan e 12,5 mg di idroclorotiazide). Lupus eritematoso sistemico: e' stato osservato che i diuretici tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, possono esacerbare o attivare un lupus eritematoso sistemico. Differenze etniche: come tutti gli altri ACE inibitori o antagonisti dei recettori dell'angiotensina II, il valsartan e' apparentemente meno efficace nel ridurre la pressione arteriosa nei pazienti di razza nera rispetto a quelli di razza non nera, presumibilmente a causa di una maggior prevalenza di stati di bassa renina nella popolazione ipertesa dirazza nera. Altri disturbi metabolici: i diuretici tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, possono alterare la tolleranza al glucosio ed innalzare i livelli sierici di colesterolo, trigliceridi e acido urico. Gravidanza: la terapia con antagonisti del recettore dell'angiotensinaII (ARAII) non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ARAII. Quando viene accertata una gravidanza, il trattamento con antagonisti del recettore dell'angiotensina II deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa. E' necessaria particolarecautela in pazienti che hanno avuto precedenti reazioni di ipersensibilita' ad altri antagonisti dei recettori dell'angiotensina II. Reazioni di ipersensibilita' all'idroclorotiazide sono piu' probabili in pazienti con allergia e asma.

Gravidanza e Allattamento

L'uso degli antagonisti del recettore dell'angiotensina II (ARAII) non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso degli ARAII e' controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' aseguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso un lieve aumento del rischio. Sebbene non siano disponibilidati epidemiologici controllati sul rischio con antagonisti del recettore dell'angiotensina II (ARAII), un simile rischio puo' esistere anche per questa classe di medicinali. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento dellaterapia con un ARAII. Quando viene accertata una gravidanza, il trattamento con ARAII deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. E' noto che l'esposizione ad ARAII durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicita' fetale (ridotta funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia). Se dovesse verificarsi esposizione ad un ARAII dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ARAII devono essere attentamente seguiti per quantoriguarda l'ipotensione. Non e' noto se il valsartan venga escreto nellatte umano. Il valsartan e' stato escreto nel latte di ratte in allattamento. L'idroclorotiazide viene escreta nel latte umano; pertanto non e' consigliabile la somministrazione a madri in allattamento.

Interazioni con altri prodotti

Altri medicinali antipertensivi: Combisartan 80 mg/12,5 mg puo' aumentare l'effetto ipotensivo di altri medicinali antipertensivi. Litio : in caso di contemporaneo impiego di litio con ACE inibitori e tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, sono stati riportati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche e della tossicita' del litio. Non esistono dati sull'uso contemporaneo di valsartan e litio, per cui si raccomanda di controllare i livelli sierici di litio in caso di somministrazione simultanea. Medicinali che possono aumentare i livelli di potassio o indurre iperpotassiemia: l'uso contemporaneo di supplementi di potassio, di diuretici risparmiatori di potassio, di sostituti del sale contenenti potassio, o di altri medicinali che possono aumentare i livelli di potassio (ACE inibitori, eparina, ciclosporina) deve essere effettuato con cautela, controllando frequentemente i livelli ematici di potassio. A causa del componente tiazidico possono verificarsi le seguenti potenziali interazioni con altri medicinali. Medicinali associati a perdita di potassio e ipopotassiemia (per es. diuretici kaliuretici, corticosteroidi, lassativi, ACTH, amfotericina, carbenoxolone, penicillina G, acido salicilico e derivati). Se questi medicinali devonoessere prescritti con l'associazione valsartan-idroclorotiazide, e' consigliato il monitoraggio dei livelli plasmatici di potassio. Questi medicinali possono potenziare l'effetto dell'idroclorotiazide sul potassio sierico. Medicinali influenzati da alterazioni del potassio sierico: si raccomanda il monitoraggio periodico del potassio sierico ed unECG in caso di somministrazione contemporanea a medicinali influenzati da alterazioni del potassio sierico (per es. glicosidi digitalici, antiaritmici) e con i seguenti medicinali che inducono torsioni di punta (compresi alcuni antiaritmici), in quanto l'ipopotassiemia e' un fattore predisponente le torsioni di punta. Antiaritmici di classe Ia (per es. chinidina, idrochinidina, disopiramide); antiaritmici di classe III (per es. amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide); alcuni antipsicotici (per es. tioridazina, clorpromazina, levomepromazina, trifluoperazina, ciamemazina, sulpiride, sultopride, amisulpride, tiapride, pimozide, aloperidolo, droperidolo); altri (per es. bepridil, cisapride, difemanile, eritromicina i.v., alofantrina, chetanserina, mizolastin, pentamidina, sparfloxacina, terfenadina, vincamina i.v.). Glicosididigitalici: ipopotassiemia o ipomagnesiemia indotte dai tiazidici possono verificarsi come effetti indesiderati, favorendo l'insorgenza di aritmie cardiache indotte da digitale. Sali di calcio e vitamina D: lasomministrazione di diuretici tiazidici, compresa l'idroclorotiazide,con vitamina D o con sali di calcio puo' potenziare l'aumento del calcio sierico. Antidiabetici (antidiabetici orali e insulina): puo' essere necessario un aggiustamento della dose del medicinale antidiabetico. Beta-bloccanti e diazossido: l'uso contemporaneo di diuretici tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, e beta-bloccanti puo' aumentare il rischio di iperglicemia. I diuretici tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, possono aumentare l'effetto iperglicemico del diazossido. Medicinali usati per il trattamento della gotta (probenecid, sulfinpirazone e allopurinolo): puo' essere necessario aggiustare la dose dei farmaciuricosurici, in quanto l'idroclorotiazide puo' aumentare i livelli sierici di acido urico. Puo' essere necessario aumentare la dose di probenecid o sulfinpirazone. La somministrazione contemporanea con diuretici tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, puo' aumentare l'incidenza delle reazioni di ipersensibilita' all'allopurinolo. Anticolinergici (per es.: atropina, biperiden): la biodisponibilita' dei diuretici di tipo tiazidico puo' essere aumentata dai farmaci anticolinergici, apparentemente a causa di una diminuzione della motilita' gastrointestinalee della velocita' di svuotamento dello stomaco. Amine pressorie (per es. noradrenalina, adrenalina): l'effetto delle amine pressorie puo' essere ridotto. Amantadina: le tiazidi, compresa l'idroclorotiazide, possono aumentare il rischio di reazioni avverse causate dall'amantadina. Colestiramina e resine del colestipolo: l'assorbimento dei diureticitiazidici, compresa l'idroclorotiazide, viene diminuito in presenza di resine a scambio anionico. Farmaci citotossici (per es.: ciclofosfamide, metotressato): i tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, possono ridurre l'escrezione renale dei farmaci citotossici e potenziare i loro effetti mielosoppressori. FANS: quando gli antagonisti dell'angiotensina II sono somministrati contemporaneamente a FANS (per es. inibitori selettivi della COX-2, acido salicilico >3 g/giorno e FANS non selettivi), l'effetto antipertensivo puo' attenuarsi. Inoltre, l'uso contemporaneo di antagonisti dell'angiotensina II e di FANS puo' aumentare il rischio di peggioramento della funzionalita' renale ed aumentare i livelli sierici di potassio. Si raccomanda quindi il controllo della funzionalita' renale all'inizio del trattamento, insieme ad un'adeguata idratazione del paziente. Rilassanti della muscolatura scheletrica nondepolarizzanti (per es. tubocurarina): i tiazidici, compresa l'idroclorotiazide, potenziano l'azione dei derivati del curaro. Ciclosporina:la somministrazione contemporanea di ciclosporina puo' aumentare il rischio di iperuricemia e complicazioni di tipo gottoso. Tetracicline: la somministrazione contemporanea di tetracicline e diuretici tiazidici aumenta il rischio di innalzamento dei livelli di urea, indotto da tetraciclina. Questa interazione probabilmente non riguarda la dossiciclina. Alcool, anestetici e sedativi: si puo' verificare un potenziamento dell'ipotensione ortostatica. Metildopa: sono stati riportati casi isolati di anemia emolitica in pazienti trattati contemporaneamente con idroclorotiazide e metildopa.

Forme Farmacologiche


Clicca qui per consultare il foglio illustrativo e riassunto delle caratteristiche di combisartan

Conservazione del prodotto

Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita'.