clopixol intramuscolo 1f 50mg 1ml lundbeck italia spa

Che cosa è clopixol im 1f 50mg 1ml?

Clopixol soluzione iniettabile prodotto da lundbeck italia spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Clopixol risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antipsicotici, derivati del tioxantene.
Contiene i principi attivi: zuclopentixolo acetato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: una fiala da 1 ml contiene: zuclopentixolo acetato 50 mg.
Codice AIC: 026890083 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento iniziale delle sindromi dissociative acute incluse la psicosi maniacale e le recrudescenze delle psicosi croniche.

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Posologia

Adulti: il dosaggio dovrebbe essere individualizzato in base alle condizioni del paziente. Lo zuclopentixolo acetato va somministrato mediante iniezione intramuscolare profonda. La tollerabilita' locale e' buona. In generale, somministrare dosi da 50 a 150 mg (1-3 ml) ripetute, se necessario, ad intervalli di 2-3 giorni. In alcuni pazienti e' necessario somministrare un'ulteriore dose dopo 24-48 ore dalla prima iniezione. Normalmente sono sufficienti una o due iniezioni da 50 mg/ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare per poter indirizzare il paziente alla terapia di mantenimento con zuclopentixolo orale, secondo le seguenti modalita': somministrazione di zuclopentixolo orale 2 o 3 giorni dopo l'ultima iniezione di zuclopentixolo acetato: iniziare un trattamento orale con zuclopentixolo alla dose di 20-60 mg/die in dosirefratte; se necessario la dose puo' essere aumentata di 10-20 mg ogni giorno fino ad un massimo di 150 mg/die. Bambini: se ne sconsiglia la somministrazione.

Effetti indesiderati

Patologie cardiache. Comune: tachicardia, palpitazioni; rara: elettrocardiogramma QT prolungato. Patologie del sistema emolinfopoietico. Rara: trombocitopenia, neutropenia, leucopenia, agranulocitosi. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: sonnolenza, acatisia, ipercinesia, ipocinesia; comune: tremore, distonia, ipertonia, vertigini, mal di testa, parestesia, disturbi dell'attenzione, amnesia, andamento anomalo; da non comune a rara: discinesia tardiva, iperriflessia, discinesia, parkinsonismo, sincope, atassia, disturbi del linguaggio, ipotonia, convulsioni, emicrania; molto rara: sindrome neurolettica maligna. Patologie dell'occhio. Comune: disturbi dell'accomodazione, visione anomala; non comune: crisi oculogire, midriasi. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: vertigini; non comune: iperacusia, tinnito. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: congestione nasale, dispnea. Patologie gastrointestinali. Molto comune: secchezza delle fauci; comune: ipersecrezione salivare, costipazione, vomito, dispepsia, diarrea; non comune: dolore addominale, nausea, flatulenza. Patologie renali e urinarie. Comune: disturbi della minzione, ritenzione urinaria, poliuria. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: iperidrosi, prurito; non comune: rash, reazioni da fotosensibilita', disturbi di pigmentazione, seborrea, dermatiti, porpora. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: mialgia; non comune: rigidita' muscolare, trisma, torcicollo. Patologie endocrine. Rara: iperprolattinemia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: aumento dell'appetito, aumento di peso; non comune: riduzione dell'appetito, perdita di peso; rara: iperglicemia, tolleranza al glucosio compromessa, iperlipidemia. Patologie vascolari. Non comune: ipotensione, vampate di calore; molto rara: tromboembolia venosa. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: astenia, stanchezza, malessere, dolore; non comune: sete, reazioni al sito di iniezione, ipotermia, febbre. Disturbi del sistema immunitario. Rara: ipersensibilita', reazione anafilattica. Patologie epatobiliari. Non comune: test della funzionalita' epatica anormale; molto rara: epatiti colestatiche, ittero. Gravidanza, puerperio e condizioni perinatali. Non nota: sindrome da astinenza neonatale, sintomi extrapiramidali. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: disturbi dell'eiaculazione, disfunzione erettile, disturbi nell'orgasmo femminile, secchezza della vulva-vaginale; rara: ginecomastia, galattorrea, amenorrea, priapismo. Disturbi psichiatrici. Comune: insonnia, depressione, ansia, nervosismo, sogni vividi, agitazione, diminuzione della libido; non comune: apatia, incubi, aumento della libido, stato confusionale. Sono stati osservati con zuclopentixoloacetato e altri farmaci della stessa classe terapeutica degli antipsicotici casi rari di prolungamento dell'intervallo QT, aritmie ventricolari come torsione di punta, tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare ed arresto cardiaco. Casi molto rari di morte improvvisa. La brusca interruzione di zuclopentixolo acetato puo' determinare sintomi da sospensione. I sintomi piu' comuni sono nausea, vomito, anoressia, diarrea, rinorrea, sudorazione, mialgia, parestesia, insonnia, irrequietezza, ansia e agitazione. I pazienti possono anche presentare vertigini, alternati stati di caldo e freddo e tremore.

Indicazioni

Trattamento iniziale delle sindromi dissociative acute incluse la psicosi maniacale e le recrudescenze delle psicosi croniche.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Intossicazioni acute da alcool, barbiturici ed oppiacei, stati comatosi. In assenza di dati clinici di sicurezza ed efficacia di zuclopentixolo acetato nei bambini, il prodotto non deve essere impiegato ineta' pediatrica.

Composizione ed Eccipienti

Olio vegetale (trigliceridi a catena media).

Avvertenze

L'assunzione di un qualsiasi neurolettico comporta la possibilita' disviluppare una sindrome neurolettica maligna. I casi ad esito fatale sono piu' spesso associati a pazienti con sindrome cerebrale organica pre-esistente, ritardo mentale ed abuso di oppiacei ed alcool. Trattamento: sospensione del neurolettico. Trattamento sintomatico e ricorso a misure generali di sostegno. Dantrolene e bromocriptina possono essere d'aiuto. I sintomi possono persistere per piu' di una settimana dalla sospensione dei neurolettici assunti per via orale e per un periododi tempo superiore se associati a farmaci con formulazioni depot. Zuclopentixolo acetato deve essere somministrato con cautela in pazienti con sindrome cerebrale organica, convulsioni e malattia epatica grave.Zuclopentixolo acetato puo' modificare la risposta all'insulina e al glucosio rendendo necessario un aggiustamento della terapia antidiabetica nei pazienti diabetici. Zuclopentixolo acetato puo' causare prolungamento dell'intervallo QT. Zuclopentixolo acetato deve essere usato con cautela negli individui suscettibili e in pazienti con precedenti disturbi cardiovascolari, come prolungamento dell'intervallo QT, bradicardia significativa, un recente infarto acuto del miocardio, scompensocardiaco o aritmia cardiaca, o con una storia familiare di prolungamento dell'intervallo QT. Evitare una terapia concomitante con altri neurolettici. Sono stati riportati casi di tromboembolia venosa (TEV). Tutti i possibili fattori di rischio per la TEV devono essere identificati prima e durante il trattamento con zuclopentixolo acetato e devono essere adottate misure preventive. Anziani: in una popolazione di pazienti con demenza trattati con alcuni antipsicotici atipici e' stato osservato un aumento di circa tre volte del rischio di eventi cerebrovascolari. Zuclopentixolo acetato deve essere usato con cautela in pazienti con fattori di rischio per stroke. I soggetti anziani affetti da demenza trattati con antipsicotici hanno un rischio leggermente aumentato di morte rispetto a coloro che non sono stati trattati. Non ci sono dati sufficienti per fornire una stima precisa dell'esatta grandezza del rischio e la causa del incremento di rischio non e' nota. Zuclopentixolo acetato non e' indicato per il trattamento dei disturbi comportamentali correlati alla demenza.

Gravidanza e Allattamento

Zuclopentixolo acetato non deve essere usato durante la gravidanza, ameno che il beneficio atteso per la paziente non superi il rischio teorico per il feto. I neonati nati da madri trattate con neurolettici durante le fasi avanzate della gravidanza, o durante il travaglio, possono mostrare segni di intossicazione, quali letargia, tremore ed ipereccitabilita' ed un basso punteggio di apgar. I neonati esposti agli antipsicotici convenzionali o atipici, incluso zuclopentixolo, durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di effetti indesideratiinclusi i sintomi extrapiramidali o di astinenza che possono variare per gravita' e durata dopo la nascita. Ci sono state segnalazioni di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, stress respiratorio, disturbi dell'assunzione di cibo. Pertanto i neonati dovrebbero essere attentamente monitorati. Studi su zuclopentixolo nella riproduzione animale non hanno fornito prove di un aumento dellincidenza di danni fetali o di altri effetti deleteri sul processo riproduttivo. Poiche' zuclopentixolo e' presente a basse concentrazioni nel latte materno,e' improbabile che abbia effetti sul neonato alle dosi terapeutiche. Durante il trattamento con zuclopentixolo acetato l'allattamento puo' essere proseguito se considerato di importanza clinica, tuttavia si raccomanda di tenere il neonato sotto osservazione, specialmente nelle prime 4 settimane dopo la nascita.

Interazioni con altri prodotti

Associazioni che richiedono precauzioni d'uso. Zuclopentixolo acetatopuo' potenziare l'effetto sedativo dell'alcool, dei barbiturici e di altri depressori del sistema nervoso centrale. I neurolettici possono aumentare o ridurre l'effetto dei farmaci antiipertensivi. L'uso concomitante di neurolettici e litio aumenta il rischio di neurotossicita'.Gli antidepressivi triciclici ed i neurolettici inibiscono reciprocamente il loro metabolismo. Zuclopentixolo acetato puo' ridurre l'effetto di levodopa e dei farmaci adrenergici. L'uso concomitante di metoclopramide e piperazina aumenta il rischio di insorgenza di sintomi extrapiramidali. Poiche' zuclopentixolo e' parzialmente metabolizzato dal CYP2D6, l'uso concomitante di farmaci noti come inibitori di questo enzima puo' causare una riduzione della clearance di zuclopentixolo. Quando i neurolettici sono somministrati in concomitanza con farmaci che prolungano l'intervallo QT, il rischio di insorgenza di aritmie cardiache aumenta. Si raccomanda pertanto di evitare la somministrazione concomitante di questi farmaci. Le classi rilevanti di farmaci includono: antiaritmici della classe IA e III, alcuni antipsicotici, alcuni macrolidi, alcuni antistaminici, alcuni antibiotici chinolonici. La lista sopra riportata non e' esaustiva pertanto l'uso concomitante di qualunque altra molecola nota per prolungare significativamente l'intervallo QT deve essere evitato. Non somministrare in concomitanza con farmaci che determinano alterazioni degli elettroliti come diuretici tiazidicied utilizzare cautela con i farmaci noti per aumentare la concentrazione plasmatica di zuclopentixolo acetato in quanto possono aumentare il rischio di prolungamento dell'intervallo QT ed il rischio di insorgenza di aritmie maligne.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare a temperatura non superiore ai 30 gradi C. Conservare la fiala nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.